VENTIMIGLIA, IMMIGRATI: INTERVIENE IL MINISTRO ALFANO

di Angelo Barraco
 
Ventimiglia– Nella zona di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia, la situazione si è placata poiché stamane sono intervenute le forze dell’ordine con le tenute anti sommossa per sgomberare migranti che si trovavano da diversi giorni a pochi centimetri di distanza dalla frontiera con la Francia senza riuscire a passare. Tutti i soggetti allontanati dallo sgombero sono stati fatti salire su di un pulman della Croce Rossa che li avrebbe portati, secondo quanto si apprende, presso la stazione ferroviaria di confine. Sono rimasti comunque circa 100 profughi che sono scampati allo sgombero e si rifiutano di andar via da li e chiedono di varcare il confine.
 
Il ministro Alfano. Angelino Alfano giudica Ventimiglia come un pugno in faccia all’Europa. "La scena di Ventimiglia e' un pugno in faccia all'Europa ed e' la prova che i migranti non vengono in Italia per stare in Italia, ma per andare in Europa ed e' dalla scena di Ventimiglia che tutti devono trarre insegnamento: io credo che quella scena sia stata un pugno negli occhi a chi non vuol vedere”.  Alfano aggiunge anche che la gestione dell’emergenza immigrazione “è il tema su cui l'Europa vince o perde: non c'e' pareggio. In ballo c'e' il diritto di libera circolazione, la politica comune di asilo europea, il principio di responsabilità e il principio di solidarietà”. Alfano aggiunge inoltre che “Abbiamo chiesto ed ottenuto che le quote del meccanismo di ricollocamento siano vincolanti per tutti. Per la prima volta si è affrontato il tema del superamento di Dublino”.

Mattarella. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato la situazione dicendo che “L'accoglienza è difficile, complessa e necessaria. Occorre solidarietà ed intelligenza. Sono cose di cui il nostro Paese è capace di fare uso”. Anche il Sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, ha commentato la situazione che si è verificata e ha detto che “Nessuno mi ha avvertito ne prendo atto, e sottolineo il comportamento esemplare dei cittadini”.
 
 
I profughi. Sono soprattutto giovani e molti di loro non mangiano e bevono da due giorni poiché sono in sciopero della fame e sono disidratati. Il personale della Croce Rossa è lì presente ed è pronto ad intervenire in caso di necessità. Durante gli sgomberi un giovane si è sentito male ed è stato soccorso ma successivamente i suoi compagni lo hanno riaccompagnato nel medesimo posto. In nottata vi è stato un aumento di profughi a Ventimiglia poiché altri 60 sono giunti e si sono aggregati alla protesta per poter superare il confine. Intanto sono state allestite delle brandine da Trenitalia all’interno di alcuni locali, per donne in stato interessante e bambini.

Il ministro Alfano. Angelino Alfano in merito alla situazione a Ventimiglia dice che è un pugno in faccia all’Europa “"La scena di Ventimiglia e' un pugno in faccia all'Europa ed è  la prova che i migranti non vengono in Italia per stare in Italia, ma per andare in Europa ed e' dalla scena di Ventimiglia che tutti devono trarre insegnamento: io credo che quella scena sia stata un pugno negli occhi a chi non vuol vedere”. Alfano aggiunge anche che la gestione dell’emergenza immigrazione “è il tema su cui l'Europa vince o perde: non c'e' pareggio. In ballo  c'e' il diritto di libera circolazione, la politica comune di asilo europea, il principio di responsabilità e il principio di solidarietà”.



EGITTO: CONDANNATO A MORTE L’EX PRESIDENTE MOHAMED MORSI

di Christian Montagna

Cairo – Definitiva la sentenza della Corte d’Assise del Cairo che ha confermato la condanna a morte dell'ex presidente egiziano Mohamed Morsi. Lo scorso mese, il presidente era stato deposto per l’evasione di massa del 2011. In diretta tv, l’intera nazione ha potuto ascoltare la sentenza che si appresta a diventare storica.


Il processo. Condannati a morte oltre all’ex presidente anche Mohamed Badie, la guida suprema della Fratellanza musulmana di cui Morsi è leader politico. Oltre alla condanna a morte, lo stesso Morsi nello scorso Aprile aveva ricevuto una sentenza a 20 anni di reclusione per aver ordinato la repressione di una protesta nel 2012. Termina dunque l’era dei tiranni, dei prepotenti che hanno per anni assoggettato interi paesi imponendo credenze e rituali alla popolazione. Morsi che aveva privato perfino della libertà di espressione i suoi concittadini, viene condannato a morte in merito alla maxi evasione di massa dal carcere di Wadi el Natroun nel gennaio del 2011, agli inizi della rivoluzione anti Mubarak.


Spionaggio per Hamas. E’ il processo “Spionaggio per Hamas” quello che vede coinvolto l’ex presidente Morsi e la sua guardia del corpo. Soltanto questa mattina, la corte d'assise del Cairo aveva inflitto in primo grado l'ergastolo all'ex presidente egiziano Mohamed Morsi ma si attende per oggi anche il verdetto sulla condanna a morte preliminare inflitta il mese scorso per partecipazione all’evasione.


Le altre condanne.
Oltre ad ex presidente e guardia del corpo, nello stesso processo su Hamas sono state confermate 16 condanne a morte di cui 13 in contumacia: alla sbarra sono il numero due e tre della Confraternita dei Fratelli musulmani, Khairat el Shater e Mohamed El Beltagui (il segretario generale del partito). La sentenza è stata accolta in aula mostrando il “rabaa”, ovvero le quattro dita della mano simbolo della violenta repressione della protesta contro la deposizione di Morsi nel 2013.




GRECIA NEGOZIATI: TSIPRAS NON SI PIEGA E' FUMATA NERA

 

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Nessun accordo nei negoziati del fine settimana tra il Presidente Tsipras e i creditori internazionali. Lo spettro del grande default ha fatto crollare le borse. La Merkel annuncia che non si farà ricattare, il FMI chiede il taglio dlle pensioni e l'aumento dell'IVA che farà necesariamente impoverire ancora di più il popolo ellenico

di Cinzia Marchegiani

Atene – L'UE aveva lanciato un monito alla Grecia, un chiaro ultimatum, il paese aveva meno di 24 ore per presentare controproposte serie, che dovevano includere necessariamente le riforme sulla pensione e aumento dell’IVA, mentre il premier greco Tsipras aveva messo condizioni ferree affinché non si toccassero i portafogli dei pensionati e dei consumatori.
Nel frattempo il governo tedesco avrebbe avviato consultazioni concrete circa le misure da adottare nel caso di bancarotta di Atene.

A fine giugno, quando il 30 scadranno le quattro tranche di prestiti che Atene deve restituire all'Fmi, si prospettano tre scenari possibili, dove la meno probabile sembra essere proprio un'intesa di soldi in cambio di riforme tra i creditori internazionali e governo che consentirebbe però di rispettare le deadline. Un’altra possibilità potrebbe riguardare un'estensione ulteriore del programma di aiuti attuali, che scade questo mese, proprio quando la Grecia deve rimborsare al Fondo 1,6 miliardi. L’ultima, la più devastante, è il default delle finanze.

FUMATA NERA, PER ORA NESSUN ACCORDO SOSTENIBILE
Il fine settimana ha visto un tesissimo braccio di ferro fra la Grecia e i creditori internazionali assieme all’UE, che ha prodotto una grande fumata nera, poiché le trattative messe sul piatto e i colloqui allacciati per trovare un accordo bilaterale non hanno trovato alcun compromesso tangibile e ora l’ultimo appuntamento utile è la riunione dell’Eurogruppo in agenda il 18 giugno 2015. I delegati di Atene a Bruxelles devono per ora attendere l’ultima chance messa a loro a disposizione, una soluzione che possa allontanare lo spettro del default o addirittura del Grexit, ovvero l’uscita definitiva della Grecia dall’unione monetaria europea.
Ma la Germania sembra non si voglia far “ricattare” per trovare un accordo sul salvataggio della Grecia, la proprio posizione ferrea è stata chiarita dal ministro dell’economia tedesco e vice-cancelliere Sigmar Gabriel, in una intervista al canale tedesco Ard, aggiungendo che «la pazienza dell’Europa sta finendo», e avverte che il presidente ellenico Tsipras deve portare avanti le stesse riforme che il precedente governo di Samaras si era impegnato a fare, se vuole arrivare ad un accordo, che non sarà benevolo solo perché vi è lo spettro del Grexit, ribadendo che sono disponibili ad accettare qualsiasi cosa. Altrettanto deciso il presidente Tsipras che ha tenuto la stessa linea, quella di non accettare la riduzione delle pensioni e dei salari e contemporaneamente gli aumenti, necessariamente conseguenza dei tassi dell’Iva richiesti, dei prezzi di prodotti di prima necessità, come quelli dell’elettricità. Ma queste clausole il Fondo Monetario Internazionale le impone per ottenere i tagli per l’1% del Pil, che corrisponderebbero a 1800 milioni di euro e in cambio le nuove entrate che si otterrebbero con l’aumento dell’IVA.

CROLLO DELLE BORSE
Lo spettro del default ha fatto crollare l'indice ellenico che cede di oltre cinque punti. Incidono anche le aspettative di un aumento dell'inflazione sul rialzo del debito sovrano, che vedono gli investitori a cedere titoli di Stato alla ricerca di assetti più remunerativi.
Inevitabile quindi il crollo delle borse, Milano Piazza Affari cede l'1,7%, peggio degli altri mercati, Francoforte arretra di un punto percentuale, Parigi lima lo 0,9% e Londra lo 0,6%.

Una situazione grottesca e d grande impasse…tutto rimane sospeso, il governo Tsipras rimane fermo sulle sue posizioni definendo "irrazionali" le richieste dei creditori, soprattutto in termini di tagli alle pensioni e di avanzo primario, mentre la Germania non vuole essere ricattata dal governo di Atene, il destino del popolo ellenico è ora rimandato dall’esito del vertice di giovedì prossimo, dove l’Eurogruppo dibatteranno il presente e il futuro di un popolo già alla fame, di cui si chiedono però altri tagli e imposte oltre la loro sostenibilità,…per Tsipras è come firmare per la morte del proprio paese.




SCANDALO CASCHI BLU: SESSO IN CAMBIO DI REGALI, L’ONU OFFRE IL TEST DEL DNA

L’Onu sta mettendo a disposizione i test di DNA per l’eventuale riconoscimento dei bambini nati da abusi sessuali a donne. I Caschi blu avrebbero dato loro in cambio cibo, denaro, vestiti e telefonini

di Cinzia Marchegiani

Rapporti sessuali pretesi in modo abituale dai Caschi blu in cambio di denaro, cibo vestiti, telefonini e profumi in missioni mondiali sembrerebbe uscire dal rapporto OIOS, i servizi di investigazione interna dell'Onu. Da questi rapporti sessuali non consensuali sarebbero nati moltissimi bambini che nei loro paesi non hanno una vita serena, poiché sono paesi in situazioni economiche disperate e bisognose di molti aiuti umanitari. Lo scandalo che ha investito come uno tsunami l’ONU, ora deve fare i conti con i bambini nati da questi rapporti sessuali “pretesi” dai Caschi blu. Sono bambini già vittime di un sistema e nati in paesi poverissimi. Per questo l’ONU sta mettendo a disposizione i test per verificare la compatibilità del DNA per stabilire le eventuali paternità che darebbe accesso a loro di aiuti economici. Anche se il test per ora non è obbligatorio rappresenta un’onta difficile da metabolizzare, poiché rappresenterebbe la prova degli abusi eventualmente perpetrati. Per questo motivo sembrerebbe che l’Onu voglia adottare un metodo più snello per le eventuali rivendicazioni di paternità da parte delle donne che avrebbero avuto figli da questi rapporti sessuali, quello di istituire una banca dati del Dna di tutte le truppe Onu.
Situazione delicatissima che sembra destinata a non terminare con un semplice test per il riconoscimento dell'eventuale progenie. E lo scandalo dovrà fare i conti con responsabilità profonde che un tribunale dovrà giudicare.




LONDRA: 15ENNE SCOPRE UN PIANETA DURANTE UNO STAGE UNIVERSITARIO

di A.B.
 
Londra – Il giovane Tom Wagg all’età di 15 anni scoprii un pianeta mentre svolgeva dei lavori presso un’università. Adesso Tom ha 17 anni e i controlli scientifici hanno stabilito che si, Tom ha scoperto un corpo celeste lontano mille anni luce e che è grande come Giove e a cui deve essere assegnato un nome, come  tutti i corpi celesti. Tom Wagg è un ragazzo di  Newcastle-under-Lyme, a nord di Birmingham e si trovava uno stage presso l’Università di Keele, nello  Staffordshire inglese.
 
Il giovane ebbe l’idea di analizzare dati presenti in un archivio relativi a potenziali pianeti. Fece una scrematura della mole di materiale che trovò e passò diverse notti ad osservare il cielo cercando variazioni di luce dovute ad eventuali pianeti in fase di passaggio. Il giovane ha dichiarato che “al terzo giorno ho scoperto un potenziale pianeta, dopo che avevo gia' analizzato oltre mille diverse combinazioni di dati”. La scoperta ovviamente ha dell’incredibile, sia per la giovane età dello scopritore e sia per la scoperta in se. L’università ha lanciato una gara per dare un nome al corpo celeste; come verrà chiamato?



USA, ATTACCO HACKER: OBAMA "RICORREREMO A SANZIONI"

di A.B.
 
Houston – In seguito agli ultimi attack subiti dal governo americano da parte di hacker che hanno violato dati sensibili, il presidente Barack Obama sta valutando l’idea di sanzionare gli hacker che hanno violato il database dell’Office of Personnel Management. Tale probabilità la scrive il New York Times in seguito ad un secondo attacco hacker sferrato ai danni dell’ufficio del personale dell’amministrazione Usa. Tale attacco avrebbe compromesso informazioni riguardanti amici e parenti di dipendenti pubblici oltre ai file degli agenti dell’Fbi e altre agenzie governative.
 
Ciò che sospettano gli investigatori è che l’attacco sia stato compiuto da hacker cinesi. Questo attacco è avvenuto mentre avvenivano le stime del primo attacco. Sarebbero stati compromessi ben oltre 4 milioni di dati e sarebbero circa tra i 9 e i 14 milioni e le informazioni violate e  riguarderebbero anche agli anni 80. Obama intanto starebbe valutando l’ipotesi di imporre sanzioni agli hacker e a coloro che ne beneficiano. 



UE, IMMIGRAZIONE: TENSIONI SUI RICOLLOCAMENTI

di Christian Montagna

Bruxelles – E’ sempre più aspra la proposta della Commissione Ue sui ricollocamenti urgenti da Italia e Grecia di quaranta mila siriani ed eritrei richiedenti protezione internazionale. Numerose sono state finora le resistenze di paesi che seppure obbligati dal meccanismo stabilito in Commissione cercano di tirarsi indietro. Il prossimo 25 Giugno ci sarà un nuovo vertice dei leader per trovare un compromesso ma, alcune fonti, rivelano l'intenzione di far circolare, in modo informale, in una sorta di primo test, idee e scenari, su cui trovare accordi.

 

Il presidente Jean Claude Juncker afferma: “I governi devono ripartirsi in modo equo e solidale chi chiede protezione internazionale. Persone che non possono essere lasciate alle sole cure di Italia, Grecia, Spagna e Malta. E' un problema di ciascun europeo". In materia c’è grande divisione, molte polemiche e tantissime domande in merito: si mettono in discussione molti dei parametri già scelti come ad esempio il numero delle persone da ricollocare, i fondi a disposizione, e la capacità delle strutture degli Stati.

 

Le prime ad essersi già chiamate fuori sono state Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca. Si teme per gli altri un blocco di minoranza: Paesi baltici, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia sarebbero pronte a combattere il meccanismo obbligatorio. Un terzo dei Paesi invece pare sia ancora incerto sul da farsi.


Solidarietà e responsabilità: sono questi i concetti a cui si appellano i rappresentanti della Commissione. Foto segnalamenti e raccolta di impronte digitali sono le soluzioni a cui auspicano i Paesi “fedeli” all’Ue. Quello dell’immigrazione si appresta a diventare il più grande problema del secolo e per l'Italia la proposta della Commissione è "il minimo che può essere accettato", e se dovesse saltare la solidarietà, anche gli altri punti del programma sarebbero da rivedere.




GRECIA: UE INSISTE PER SCONGIURARE IL DEFAULT

di Cinzia Marchegiani

UE – La Grecia è dentro l’occhio del ciclone, che decreterà le sue sorti. L’Unione Europea sembra stia valutando ormai la possibilità di un default ellenico se non si concretizzeranno presto decisioni tra Atene e i suoi creditori. Il default è un evento dato ormai per scontato tanto che sul popolare dito di bookmaker, Paddy Power, si continuano ad accettare scommesse sull'uscita della Grecia dall'area euro, data ormai 11 a 10. Si parla ormai di guerra finanziaria innescata, tanto che la FMI si è alzato dal tavolo dei negoziati tenutosi ieri. L'UE ha lanciato un monito alla Grecia,  un chiaro ultimatum, il paese ha meno di 24 ore per presentare controproposte serie, e sembra dovranno includere necessariamente le riforme sulla pensione e aumento dell’IVA, mentre il premier greco Tsipras aveva messo condizioni ferree affinché non si toccassero i portafogli dei pensionati e dei consumatori.

Il governo tedesco secondo le anticipazioni del quotidiano tedesco Bild, starebbe avviando "consultazioni concrete" circa le misure da adottare nel caso di bancarotta di Atene. In poche parole, i tedeschi non escludono più uno scenario di default della Grecia. E iniziano a correre ai ripari. L'avvicinarsi delle prossime scadenze e le difficoltà a trovare un accordo, ha messo in azione anche gli altri funzionari dell'area euro che sembrano abbiano iniziato per la prima volta a prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di un default del debito. Le discussioni, svolte in via ufficiale, tra i rappresentanti dei governi sono avvenute ieri a Bratislava.

A fine giugno, quando il 30 scadranno le quattro tranche di prestiti che Atene deve restituire all'Fmi, si prospettano tre scenari possibili, dove la meno probabile sembra essere proprio un'intesa di soldi in cambio di riforme tra i creditori internazionali e governo che consentirebbe però di rispettare le deadline. Un’altra possibilità potrebbe riguardare un'estensione ulteriore del programma di aiuti attuali, che scade questo mese, proprio quando la Grecia deve rimborsare al Fondo 1,6 miliardi. L’ultima, la più devastante, è il default delle finanze.

Lo scenario che l’UE sta studiando insieme alla Bce, riguarda invece l'eventuale introduzione di controlli di capitali in Grecia e anche l'eventualità di ricorrere a una svalutazione del debito. Secondo un sondaggio pubblicato dalla televisione tedesca il 70% dei tedeschi si oppone all'Unione europea di concedere nuove concessioni ad Atene.

Per questo motivo i funzionari europei stanno valutando seriamente un piano di emergenza da mettere in campo nel caso non si trovi un'intesa e la Germania si starebbe attrezzandosi per affrontare un'eventuale uscita della Grecia dall’unione monetaria (Grexit). L’ ultimatum di 24 ore al governo greco ha tempo fino a questa sera per presentare ai creditori nuove proposte ai fini di un accordo, senza il quale no arriverebbero 7,2 miliardi nelle casse elleniche, senza i quali però il 30 giugno è destinato al default. Sembra che tutto sarà deciso nella riunione in agenda il prossimo 18 giugno dell’Eurogruppo, dove saranno affrontati e valutati sia il passaggio irreversibile del Grexit, o un’estensione dell’attuale piano di salvataggio, anche se sembra ormai un epilogo già scritto.
Quello che la Troika non è riuscita a fare nel primo tempo, sembra che ci stia riuscendo con questa guerra finanziaria innescata, attaccando pensioni e scelte sovrane individuali in cambio di miliardi costruiti e stampati nelle banche mondiali e una sopravvivenza fittizia. I popoli si chiedono che senso abbia rispettare certi accordi, se per rientrare nelle clausole e impegni, la gente è affamata e rimane senza lavoro, senza tutela sociale e con la povertà dilagante. 




YEMEN: COLPITA SANAA, PATRIMONIO DELL’UNESCO

di Ch. Mo.

Sanaa – La vecchia città di Sanaa è stata bombardata dalla coalizione araba che combatte i ribelli sciiti nello Yemen. La stessa città, era stata inserita nell'elenco dei beni protetti dall'Unesco nel 1986: tre case sono state distrutte da una bomba e cinque persone sono morte, nonostante l'ordigno non sia esploso.


A riferirlo sono stati i residenti, che, hanno sottolineato come finora mai gli aerei da guerra della coalizione avevano colpito Qassimi, il quartiere storico della capitale.
Al momento il bilancio provvisorio sarebbe di un morto e diversi feriti . Sanaa, chiamata città vecchia, e' abitata da piu' di 2.500 anni e vanta piu' di 100 moschee, 14 bagni pubblici e piu' di 6.000 case costruite prima dell'XI secolo. 




SAMANTHA CRISTOFORETTI RIENTRA SULLA TERRA

Redazione
 
Samantha Cristoforetti e i suoi compagni di viaggio Terry Virts ed Anton Schkaplerov sono ufficialmente arrivati sulla terra, si è conclusa la missione Futura. La navetta che li ha riportati a casa ha sfrecciato alla velocità di 27.000 chilometri orari.  I tre astronauti hanno affrontato un viaggio di rientro in totale relax e hanno ammirato dagli oblò la terra, in attesa della fase successiva che è stata la più difficile, ovvero l’atterraggio. Intanto in Kazakhstan tutto era pronto per accogliere i tre astronauti.
 
Dopo l’atterraggio sono stati effettuati alcuni accertamenti medici sul posto, Samantha  Cristoforetti e Terry Virts andranno, con un volo della Nasa, presso il centro spaziale di Huston. Samantha deporrà i dati scientifici raccolti e passerà un periodo di riabilitazione necessario per il lungo periodo trascorso in assenza di gravità. Mercoledì 10 vi sarà il passaggio di consegne della Iss da Virts a Gennady Padalka, che andrà nello spazio dove vi resterà fino a settembre. Samantha Cristoforetti, non appena avrà terminato la missione, avrà trascorso 199 giorni nello spazio, viaggiando per 84 milioni di miglia. Il 12 maggio batterà il record femminile di permanenza in orbita. Noi la stiamo aspettando. Ricordiamo che prima di partire verso la terra si è svolto il test delle tute. Dopo 200 giorni a bordo della Stazione spaziale i tre, dopo le ultime foto ricordo e gli abbracci, hanno salutato i colleghi e sono andati via per un viaggio che durerà 200 minuti e li porterà sulla terra. 



SAMANTHA CRISTOFORETTI; OGGI IL RIENTRO DALLO SPAZIO

di Angelo Barraco
 
Samantha Cristoforetti e i suoi compagni di viaggio Terry Virts ed Anton Schkaplerov, dopo aver ultimato il test delle tute per il rientro e dopo 200 giorni a bordo della Stazione spaziale i tre, dopo le ultime foto ricordo e gli abbracci, hanno salutato i colleghi e sono andati via per un viaggio che durerà 200 minuti e li porterà sulla terra. I tre astronauti affronteranno un viaggio di rientro in totale relax e potranno ammirare dagli oblò la terra, in attesa della fase successiva che è la più difficile, ovvero l’atterraggio. Intanto in Kazakhstan tutto è pronto per accogliere i tre astronauti non appena giungeranno dallo spazio. Dopo l’atterraggio verranno effettuati alcuni accertamenti medici sul posto, Samantha  Cristoforetti e Terry Virts andranno, con un volo della Nasa, presso il centro spaziale di Huston. Samantha deporrà i dati scientifici raccolti e passerà un periodo di riabilitazione necessario per il lungo periodo trascorso in assenza di gravità. Mercoledì 10 vi sarà il passaggio di consegne della Iss da Virts a Gennady Padalka, che andrà nello spazio dove vi resterà fino a settembre. Samantha Cristoforetti, non appena avrà terminato la missione, avrà trascorso 199 giorni nello spazio, viaggiando per 84 milioni di miglia. Il 12 maggio batterà il record femminile di permanenza in orbita. Noi la stiamo aspettando.