GUANGXI: I CINESI SALUTANO L'ESTATE CUCINANDO 10MILA CANI E GATTI RANDAGI

di Angelo Barraco
 
Domenica 21 giugno, secondo tradizione, nella città della provincia del Guangxi ci sarà un Festival per salutare il solstizio d’estate e in questa manifestazione, come del resto in tutte le manifestazioni che si rispettano, ci saranno banchetti e cibo a volontà.
 
Ma il cibo che sarà proposto per questo evento tanto atteso e tanto discusso è particolare poiché ai presenti verrà servita carne di cane e di gatto.
 
Per questo festival tanto atteso verranno uccisi, macellati e bolliti circa 10mila unità tra cani e gatti, animali randagi o sottratti ai loro padroni quindi animali che potrebbero seriamente cagionare la salute di chi mangia la loro carne.
 
A Roma è scattata la protesta davanti l’ambasciata cinese dove si sono riuniti oltre 200 manifestanti appartenenti all’associazione Animalisti Italiani Onlus che hanno chiesto una mediazione alla rappresentanza di Pechino, per fermare questa strage di cani e gatti ma la risposta che hanno ricevuto è che il festival “è un affare interno che non li riguarda”.
 
Walter Caporale, il presidente dell’Associazione ha fatto sapere che lo scopo della manifestazione era quello di consegnare una lettera all'ambasciatore Li Ruiyi. "E in un certo senso ci siamo riusciti, – racconta Caporale – nonostante si sia rifiutato di incontrarci” .
 
Il presidente dell'associazione animalist ha inoltre dichiarato: “Abbiamo organizzato la protesta negli orari di apertura al pubblico, ma appena arrivati l'ambasciata sono stati chiusi i cancelli e gli uffici. Un cordone di polizia impediva di oltrepassare un certo limite, ma un gruppo di attivisti è riuscito a superarlo e a gettare dall'altro lato del cancello la lettera rivolta al governatore del Guangxi e un paio di guanti insanguinati”.

Secondo i dati ufficiali del ministro della sanità cinese ogni anno muoiono circa 2000/3000 persone a causa del consumo di questa malsana carne. Gli animalisti hanno chiesti di “intervenire presso il governo cinese per chiedere l'abolizione del consumo di carne di cane e gatto, già vietata in altri Paesi asiatici come Taiwan, Filippine, Singapore e Hong Kong”.
 
L’anno scorso il festival si è svolto e le polemiche non sono mancate e, malgrado il festival non fosse stato sponsorizzato, i consumi ci sono stati come ci sono stati i contestatori che hanno impedito la protesta comprando i cani, ma c’è stato anche chi ha portato i cani da casa propria per venderli e farli cucinare, come un agricoltore che ha detto: “Quest'anno  ho portato tre cani che erano stati allevati dalla mia famiglia”. Invece i contestatori che si sono mossi dall’interno hanno dichiarato “Abbiamo comprato oltre 200 cani – ha raccontato una donna – non possiamo fermare il festival ma almeno cerchiamo di salvare quanti più cani possiamo, comprandoli”. Ogni cane costa 500 yuan (60 euro). 



AUSTRIA,SUV PIOMBA SUI PASSANTI: 3 MORTI E DECINE DI FERITI

di Matteo La Stella


Graz –
Intorno alle ore 12 di sabato, un tragico episodio ha scosso il centro abitato di Graz, dove un giovane armato e a bordo di un suv è piombato sui pedoni in transito sull'Herrengasse, nel cuore della secondo città dell'Austria. Il bilancio del folle gesto è di 3 morti e 34 feriti. Intanto, la Polizia ha escluso l'attacco terroristico.

Il caso. L'automobilista, lanciato oltre i 100 chilometri orari a bordo di un suv, ha impegnato l'Herrengasse, affollatissima via del centro. Quì, come una palla da bowling fa con i birilli per lo strike, il mezzo ha centrato 37 pedoni durante un improbabile tentativo di gimcana. Le vittime, raccontano i testimoni, sono rimbalzate sul parabrezza del suv, prima di essere sbalzate rovinosamente a terra. Arrestata la corsa del veicolo, l'uomo non ha dato segni di cedimento ed è sceso dal veicolo. Poi, sull'onda della follia, ha estratto un coltello ed ha iniziato a minacciare i passanti rimasti illesi. L'uomo è stato immediatamente bloccato ed identificato per un 26enne di origine bosniaca e “squilibrato”.

Il sindaco scampato alla morte. Tra i sopravvissuti, anche il sindaco di Graz, Siegfried Nagl, scampato alla traiettoria del mezzo con l'aiuto del suo motorino. Sull'altra sponda, invece, comparirebbe tra le vittime un bambino di soli 6 anni, stroncato nell'impatto secondo il Mirror.

Il responsabile della strage. Per Josef Klamminger, il direttore della polizia regionale, il 26enne tratto in arresto sarebbe preda dei sintomi di una “psicosi”. Dello stesso tenore il commento del governatore locale Hermann Schuetzenhoefer che lo definisce uno “squilibrato mentale”. Intanto, Su Facebook, il vescovo di Graz, Wilhelm Krautwaschl, si e' detto “sconvolto”, assicurando di pregare “per le vittime e tutti coloro che stanno cercando di aiutarle”.




TERRORISMO: LE VITTIME SONO CIRCA 33.000

di Angelo Barraco

Washington – Un rapporto di Stato indica i numeri di vittime di attacchi terroristici, nel 2014. Tale numero è arrivato all’80% e ha raggiunto quasi le 33.000 morti. La maggior parte delle vittime è legata alle stragi dell’Isis in Iraq e Siria e Boko Haram in Nigeria. Il rapporto indica che l’episodio di maggiore entità si è verificato quando l’Isis ha conquistato Mosul, la seconda città irachena.
 
Il rapporto indica che l’altra piaga causata dal terrorismo sono i rapimenti; nel 2014 le persone prese in ostaggio sono state 9.400, un numero tre volte superiore rispetto al 2013. Il rapporto evidenzia come l’Isis tende ad eliminare le minoranze religiose come i cristiani e Yazidi oltre ad uccidere i giornalisti. Recentemente l’Isis ha usato anche altre tecniche di uccisione come la crocefissione e la decapitazione, l’uccisione di bambini, la lapidazione. 



IMMIGRAZIONE: IN ARRIVO LA MISSIONE NAVALE UE

di Matteo La Stella

Lussemburgo – Nel corso della riunione preparatoria al Consiglio Esteri che si terrà lunedì a Lussemburgo, i rappresentanti diplomatici degli Stati membri della UE hanno espresso il loro consenso in merito alla missione navale che servirà a contrastare la tratta dei migranti lungo le rotte del mediterraneo. Passato il week end, poi, sarà la volta dei ministri degli esteri che nella riunione di lunedì contribuiranno alla partenza della missione varandola formalmente, senza ulteriori discussioni in merito. 

 

La "Muraglia Francese". Dalla Francia, il presidente Holland continua a scagliarsi contro il sistema di quote utile alla ridistrubuzione dei richiedenti asilo nell'universo UE. “Non penso che le quote abbiano senso per il problema delle migrazioni. Non ritengo sia il giusto metodo” ha commentato il capo di stato francese dopo aver preso parte ad un incontro con i leader di Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia a Bratislava. “Dobbiamo porre attenzione ai motivi che hanno causato le migrazioni”, ha detto il capo dell'Eliseo, aggiungendo che la strada giusta è quella dell'impegno di ogni singolo stato dell'Unione. 

 

La Boldrini contro i muri. Pensiero differente, invece, quello del presidente della Camera Laura Boldrini, ad un incontro con l'amministrazione di Milano e le associazioni di volontariato nella giornata di venerdì.”Erigere muri non aiuta il progresso dell'umanità, l'umanità è andata avanti perchè ha abbattuto i muri” ha spiegato la Boldrini, prima di tirare in ballo la caduta del muro di Berlino, passaggio fondamentale per la rinascita della Germania."I muri- ha continuato il presidente della Camera italiano- bloccano i processi, i muri che stanno anche nella libera circolazione bloccano l'integrazione politica, perche' il Trattato di Schengen e' stato una delle conquiste piu' importanti, e Schengen significa libera circolazione. Quindi non consentire la libera circolazione significa fare un passo indietro rispetto al progetto politico europeo".

La Boldrini, in chiusura, arriva a toccare anche il respingimento degli immigrati da parte della Francia. Parla di un “film già visto”, di una condotta reiterata, per esempio nel 2010 e 2011, con l'arrivo dei giovani tunisini dopo la rivoluzione dei Gelsomini, oppure con l'arrivo dei migranti libici, scappati da scenari di guerra e cieli illuminati dalle bombe, invece che da stelle. “ Anche allora si presentarono la stessa situazione di tensione tra Italia e Francia-ha dichiarato ancora la Boldrini- e si supero', mi auguro che si superi ancora, si deve superare, pero' mirando a una condivisione delle responsabilita” . Per concludere la Boldrini ha semplificato:” Stiamo parlando di numeri gestibili. L'Europa, che e' basata sulla solidarieta' e sul rispetto dei diritti fondamentali, non puo' perdere questa sfida".




USA, CHIESA DI CHARLESTON: LA STRAGE E' STATA PREMEDITATA

di M.L.S.


USA – Emergono nuovi e inquietanti particolari sulla vita del 21enne Dylann Storm Roof, autore della strage razziale nella chiesa episcopale metodista di Charleston, in South Carolina. A poche ore dall'omicidio plurimo di 6 donne e 3 uomini tutti afro-americani, freddati dai colpi di pistola esplosi dal 21enne, si scopre che quest'ultimo aveva già in mente la creazione di un pretesto per arrivare ad una guerra civile tra neri e bianchi.

Strage premeditata. Secondo Dalton Tyler, coinquilino dell'omicida da un anno, il 21enne: “Era fissato con cose tipo la segregazione razziale e voleva cominciare una guerra civile-ha spiegato Tyler in un'intervista rilasciata al canale Abc- Mi disse che stava per accingersi a fare una cosa di questo tipo e che poi si sarebbe ucciso” ha raccontano il coinquilino, prima di soffermarsi sul rapporto sporadico del "suprematista" bianco con la famiglia. Ed è proprio dalla famiglia, che il ragazzo aveva ricevuto in dono l'arma utilizzata per uccidere le 6 donne e i 3 uomini presenti alla funzione metodista nella chiesa African Emanuel. Roof, infatti, aveva ricevuto la pistola in dono dal padre in occasione del compleanno dei 21 anni. Il genitore aveva proibito l'utilizzo dell'arma al ragazzo, concesso poi una settimana fa, pochi giorni prima della carneficina mossa dall'odio raziale. 

 


La risposta di Obama. Proprio in merito alla presenza diffusa e spregiudicata di armi negli Stati Uniti si è espresso il presidente Barack Obama. “Abbiamo un mucchio di lavoro da fare” ha tuonato il presidente americano in occasione di evento per la raccolta fondi del Partito Democratico a Beverly Hills. Ospitata dall'attore afro-americano Tyler Perry, la testa di serie della casa bianca ha lanciato un appello: “Se non siete contenti che da un mese all'altro si verifca un omicidio di massa, allora ho bisogno che vi mobilitiate”. Prima di chiudere ha poi aggiunto che i prossimi 18 mesi saranno dedicati a sollecitare le persone su temi come il controllo delle armi, senza far emergere, però, una risposta chiara che serva a risolvere il problema. Obama, accortosi di non aver centrato il problema ha così concluso:”Sulla questione razziale ho fatto bei discorsi, ma i bei discorsi non risolvono il problema”. 




LIBIA: AL QAEDA SMENTISCE LA MORTE DI MOKHTAR BELMOKHTAR

di An. Ba.
 
Libia – Pochi giorni fa un raid USA avrebbe ucciso in Libia il terrorista Mokhtar Belmokhtar, nella zona di Adedabia. Mokhtar Belmokhtar era stato dato per morto altre volte e tutte le volte che la sua morte è stata confermata lui è riapparso, questa volta invece il Pentagono ha preferito agire con prudenza e non ha voluto confermare la notizia. Sul sito Usa Site è apparsa la smentita di quanto accaduto e sulla rete appare si apprende che il vero obiettivo dei due F-15 era un raduno di capi ad al Qaeda.
 
Ma chi è Mokhtar Belmokhtar? È il terrorista che il 16 gennaio 2013 ha sequestrato 800 persone cagionandone la morte di 67 di esse. È uno dei terroristi più noti e temuti del nordAfrica, è il leader del gruppo Murabitoun è fedele ad al Qaeda e recentemente si è parlato dei suoi uomini all’Isis. Ha il soprannome di “Imprendibile”. L’ultima volta che è stato per morto risale al 2 marzo 2013, in seguito ai fatti recenti, il governo libico di Tobruk , afferma che il terrorista sia rimasto effettivamente ucciso nel raid aereo statunitense. Gli Usa non si sbilanciano e dicono “Stiamo valutando i risultati dell'intervento e forniremo ulteriori informazioni al momento giusto”. 



USA, CHIESA DI CHARLESTON: ARRESTATO L'AUTORE DELLA STRAGE

di M.C.I.

Usa – Dopo una lunga caccia è stato arrestato dalla polizia il presunto autore della strage razzista nella chiesa di Charleston. A riferirlo è stata la Cnn: si tratta del 21 enne suprematista bianco Dylan Roof, fermato in North Carolina.

 

La dinamica.  Entra in una chiesa in cui era riunita una comunità di afroamericani e spara. Otto persone muoiono sul colpo, un’altra in ospedale. Il killer sarebbe un bianco di cui è stata fornita una descrizione e su cui la polizia ha messo una taglia.Ieri sera, alcuni fedeli della comunità afroamericana si erano dati appuntamento nella Chiesa episcopale metodista African Emanuel di Charleston, in South Carolina, per la lettura della Bibbia. Intorno alle 21, un ragazzo bianco entra in chiesa, apre il fuoco contro la folla e uccide 8 persone sul colpo. La nona, gravemente ferita, morirà in ospedale. Fra i morti, il pastore della chiesa Clementa Pinckney, sui 40 anni e padre di due figli, senatore democratico dello Stato della Carolina del Sud. Sulla base delle descrizioni raccolte dai sopravvissuti, il killer è stato descritto come sui 21 anni, biondo, vestito di stivali, jeans e maglietta grigia. L’uomo, dopo aver sparato, è subito fuggito e vani sono stati fin’ora ricerche e spiegamento di elicotteri. Su di lui il capo della polizia ha messo una taglia il cui importo verrà deciso nelle prossime ore.

 

Falsi allarmi. In un primo momento si era diffusa la notizia dell’arresto di un uomo la cui fisionomia sembrava coincidere con la descrizione del ricercato e alcuni avevano pubblicato su Twitter foto dell’arresto. La polizia ha in seguito fatto sapere di uno scambio di persona. Il timore degli agenti è il rinvigorirsi di focolai di scontri sociali fra bianchi e comunità afroamericana mai completamente sopiti in America, dove la discriminazione dei neri e i soprusi che spesso subiscono da alcuni poliziotti bianchi sono sempre dietro l’angolo. Da ciò l’interesse a trovare immediatamente il colpevole e infliggergli una pena esemplare, in grado di scongiurare, o almeno di attenuare, scontri e manifestazioni di protesta prevedibili in queste ore. Smentita anche la notizia di un allarme bomba nei pressi della chiesa, circolata nelle ore successive alla strage.

Le reazioni. Il capo della polizia cittadina, Greg Mullen, ha parlato di "crimine d'odio" razziale e ha aggiunto: "Posso assicurare che stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per trovare chi ha sparato”.
"Io e la mia famiglia preghiamo per le vittime della tragedia di questa notte" ha commentato Nikki Haley, governatrice democratica dello Stato in cui si è consumata la strage. Per il sindaco Joe Riley "E' una tragedia incomprensibile". Anche Hillary Clinton, candidata dei Democratici alle presidenziali, che ieri si trovava in città, è intervenuta commentando via Twitter: "Notizia terribile da Charleston"; mentre Jeb Bush, candidato repubblicano alle primarie per le presidenziali del 2016, esprime vicinanza alle famiglie coinvolte: "I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per le persone e le famiglie colpite dai tragici eventi di Charleston".

Il 4 Aprile l'omicidio di W.Scott. Charleston è la città in cui lo scorso 4 aprile l’agente Michael Thomas Slager, bianco, aveva sparato a sangue freddo al 50enne disarmato Walter L. Scott, nero, in seguito a un diverbio scaturito da un fermo per un fanalino rotto. L’agente aveva sparato 8 colpi di pistola all’uomo che dopo il diverbio tentava di correre via, una volta colpito lo aveva ammanettato, mentre era accasciato a terra in fin di vita, aveva tentato di inquinare le prove per tentare di salvarsi con la legittima difesa, piuttosto che fornire i primi soccorsi a Scott, dichiarato morto all’arrivo dei soccorsi. Tuttavia, incastrato dal video di un passante, consegnato alla famiglia dell’afroamericano, è stato incriminato per omicidio e ora rischia 30 anni di carcere senza il diritto di parola. Metà della popolazione del nord di Charleston è costituita da afroamericani che, insieme agli attivisti per i diritti civili, avevano organizzato veglie e proteste. Proprio il pastore Pinckney, rimasto ucciso ieri, nella strage della chiesa metodista, era divenuto uno dei volti simbolo delle veglie di preghiera della comunità afroamericana in memoria di Walter Scott.




NIGERIA: BEVONO GIN FATTO IN CASA, 70 MORTI

di M.L.S.


Lagos – Nel quadrante sud della Nigeria, 70 persone hanno perso la vita dopo aver bevuto l'Ogogoro, un distillato locale contenente ingenti quantità di metanolo, sostanza estremamente tossica. Secondo Somiari Harry, responsabile della Sanità pubblica per lo stato di Rivers, l'Ogogoro avrebbe prodotto vittime in 5 località del paese. Il superalcolico mortale, molto simile al Gin, prodotto dalla linfa della palma Rafia, è largamente consumato in Nigeria per il suo costo molto ridotto.

La filiera produttiva del distillato dura 72 ore, lasso di tempo in cui la linfa viene fatta fermentare. Peraltro, il prodotto è già bandito in alcuni stati per la sua gradazione alcolica che può variare tra i 30 e i 60 gradi. Sulla scorta dei 70 decessi, e di ulteriori avvenuti in passato, lo stato del Rivers ha vietato la fabbricazione e la vendita al dettaglio dell'Ogogoro, che già lo scorso aprile aveva segnato la Nigeria meridionale, spezzando la vita ad una ventina di vittime.




TURCHIA: GIORNALISTA CONDANNATO PER OFFESE AD ERDOGAN

di Matteo La Stella


Ankara – Un caporedattore turco è stato condannato per aver offeso, tramite le pagine web del social network Tweeter, il Presidente della Repubblica Recep Tayyp Erdogan. Di stanza al quotidiano Today's Zaman, pubblicato in inglese in terra ottomana, il giornalista Bulent Kenes è stato condannato a 21 mesi di reclusione da un tribunale di Ankara. Al centro della questione, un tweet di Kenes del luglio 2014 in cui, il caporedattore tuonava:” Sua madre si sarebbe vergognata del proprio figlio- Erdogan – per quello che sta facendo della Turchia.”


Il capo di Stato turco, alla luce dell'”offesa”, ha subito preso in mano la situazione tramutandola in una querela, motivata dalla scomparsa della madre avvenuta nel 2011. L'editorialista, ha cercato di difendersi asserendo che nel suo tweet erano assenti riferimenti a persone fisiche. A decidere però ci ha pensato il Tribunale che, rigettata l'obiezione difensiva di Kenes, lo ha condannato a 1 anno e 9 mesi di reclusione, sospesi nel caso in cui per 5 anni lo stesso non incorra in altre violazioni.
Questa è la seconda volta che il giornalista finisce sotto la lente di ingrandimento della magistratura che, già lo scorso mese lo aveva chiamato a rispondere di un altra “aggressione” a colpi di tweet, questa volta nei confronti del primo ministro Ahmet Davutoglu.


Il giornale dove esercita la professione Kenes, Today's Zaman, è la versione inglese del quotidiano Zaman, di proprietà del magnate Fetullah Gulen, in esilio volontario negli Stati Uniti da ben 16 anni. Gulen, che fino al 2012 ha camminato "a braccetto" con il presidente Erdogan, è stato poi insignito dallo stesso di tutte le responsabilità nell'ambito della corruzione, che ha investito la Turchia nel 2013, tagliando teste di molti ministri e altrettanti parenti di uomini politici, come quella del figlio del leader. 




JUVENTUS: VIDAL ARRESTATO PER GUIDA IN STATO DI EBREZZA

Redazione
 
Santiago – Arturo Vidal, famoso ed affermato centrocampista della Juventus e della nazionale cilena è stato arrestato per guida in stato di ebrezza a Santiago, in Cile. Le autorità hanno spiegato che il giocatore è stato tratto in arresto in seguito ad un incidente in cui è stato coinvolto insieme alla moglie a bordo di una Ferrari a circa 25 chilometri dalla capitale, dove era in ritiro con la nazionale. Il calciatore e la moglie sono rimasti leggermente feriti in seguito all’incidente.
 
L’impatto è avvenuto con un altro veicolo e l’auto dei calciatore è stata distrutta, in seguito al trasporto in ospedale, alcuni testimoni raccontano che il calciatore riusciva a camminare. Lì è stato prelevato e trasportato dalla polizia presso la caserma, intanto il colonnello Ricardo Gonzales ha riferito che le analisi del sangue hanno stabilito che  il calciatore aveva assunto un quantitativo di alcol superiore al limite consentito per legge. Il calciatore è in stato di fermo ed è in attesa di giudizio. Successivamente è stato condotto presso il Tribunale di San Bernardo dove verranno ufficializzate le accuse e dove rischia da 541 giorni a 3 anni di carcere. Intanto su Twitter scrive e si dice innocente con testuali parole: “Oggi ho avuto un incidente stradale, ma non è stata colpa mia, sto bene, la mia famiglia sta bene e grazie per tutto”.



COREA, ALLARME MERS: AUMENTA IL NUMERO DELLE VITTIME

di M.C.I.

Corea del Sud – Sono 162 i casi d’infezione da Mers segnalati all’OMS a partire dalla scoperta di un nuovo focolaio di contagio in Corea del sud, il 20 maggio. Un caso di contagio riguarda anche la Cina, anche se l’uomo avrebbe contratto il virus in Corea. Diciannove al momento i morti.

Il caso zero in Corea (20 Maggio). La Sindrome Respiratoria medio-orientale (Mers-CoV – Middle East respiratory syndrome coronavirus infection) è una malattia infettiva acuta causata da un nuovo ceppo di coronavirus. Il virus è comparso per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita e negli ultimi anni ha colpito tutto il Medio Oriente. Il nuovo allarme è scattato il 20 maggio scorso, quando è stato segnalato il caso indice di un focolaio in rapida evoluzione. Si tratta di un uomo di 68 anni rientrato in Corea del Sud il 4 maggio dopo un viaggio in Arabia Saudita.

La Corea corre ai ripari. Le istituzioni coreane, in stato di emergenza, cercano di correre ai ripari: il governatore della Banca centrale, Lee Ju-yeol, ha tagliato i tassi d’interesse dall’1,75% all’1,50%, per scongiurare colpi all’economia; la presidentessa sudcoreana Park Geun-hye ha rinviato la visita negli Stati Uniti; il Samsung Medical Center, ospedale della capitale, ha sospeso le operazioni chirurgiche non di emergenza e non accetterà nuovi pazienti, per concentrarsi su come fermare la diffusione del virus dopo che almeno 70 casi di contagio sarebbero stati fatti risalire alla clinica. Turisti in fuga: il governo ha reso noto che 108.000 turisti stranieri hanno cancellato i loro viaggi e ha assicurato che ai turisti infetti dal virus garantirà rimborso viaggio, spese di cura e indennizzo di 3.000 dollari.

Il decesso in Germania. Il 6 giugno, per complicazioni derivate dalla malattia, è deceduto un 65enne in Germania. Aveva contratto il virus in vacanza negli Emirati Arabi.

I casi accertati in Italia. Già nel 2013 la Ministra della salute Beatrice Lorenzin aveva parlato di tre casi non gravi, che risalgono alla prima ondata di diffusione del virus, confermati in Italia: “Abbiamo avuto un caso d'importazione, che ha generato due casi secondari. Fortunatamente le condizioni delle persone coinvolte sono sotto controllo e anche la bambina sta migliorando.” E ancora, aveva annunciato di essere sul punto di monitorare la situazione insieme alle autorità della Toscana. ”Lavoriamo in stretta collaborazione con l'Istituto superiore della sanità. Come già reso noto con le note ministeriali i medici assicurano che questo virus si trasmette da persona a persona esclusivamente attraverso contatti ravvicinati e prolungati”. Al momento non si ha notizia di nuovi contagi.

Come si trasmette il virus? Secondo l’Oms il virus non sembra passare facilmente da persona a persona a meno che per stretto contatto, come fornendo assistenza non protetta a un paziente infetto, o tramite il contatto con goccioline di saliva. Parecchi contagi si sono verificati in strutture sanitarie, soprattutto per pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni inadeguate. Dagli studi effettuati fino ad ora, pare molto più frequente il passaggio del virus dall’animale all’uomo. Probabilmente la concentrazione di casi così elevata in Medio Oriente è legata alle attività di pastorizia e di allevamento di animali come i cammelli e al consumo scorretto di carni poco cotte, derivati non pastorizzati come il latte, urina di cammello. Pare, infatti, che bere la pipì del cammello mescolata col latte sia tradizione consolidata nel mondo islamico, come rimedio per calvizie e malattie, utilizzato dallo stesso Maometto. Fra i pastori locali si può addirittura acquistare e un litro può costare fino a 20 dollari, se di cammella vergine.

I sintomi. I sintomi più comuni nei pazienti con Mers-CoV sono grave sindrome respiratoria acuta, febbre, tosse. Molti pazienti hanno accusato anche polmonite e disturbi gastrointestinali, come diarrea. Alcuni pazienti hanno avuto insufficienza renale e nelle persone con deficit immunitari, la malattia può avere una presentazione atipica.

La prevenzione.
Allo stato attuale non esistono vaccini. È anche vero che alcuni casi di decesso, come quello in Germania, non sembrano direttamente provocati dal virus, ma da ulteriori complicazioni delle condizioni del malato. Secondo il Ministero della sanità le misure di prevenzione dell’infezione sono quelle raccomandate per l’influenza comune: evitare il contatto ravvicinato con chiunque mostri i sintomi della malattia, proteggersi da tosse e starnuti, mantenere una buona igiene di mani e vie respiratorie. Fra le altre misure preventive: evitare carne poco cotta, frutta e verdura non lavate, bevande non imbottigliate. Se ci si ammala durante un viaggio, si deve evitare il contatto con altre persone, starnutire o tossire in un fazzoletto o col gomito flesso, utilizzare una mascherina, gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino da chiudere immediatamente dopo l'uso e lavare spesso le mani con sapone o soluzioni alcoliche.

L’OMS raccomanda. Come precauzione generale, tutti coloro che visitano aziende agricole, mercati, fienili, o altri luoghi in cui sono presenti cammelli e altri animali, dovrebbero praticare misure di igiene generali, tra cui il lavaggio accurato delle mani, evitando il contatto con animali malati. Il consumo di prodotti animali crudi o poco cotti, tra cui latte e carne, comporta un alto rischio d’infezione. Prodotti di origine animale che vengono elaborati previa cottura, pastorizzazione, o altri trattamenti termici, sono sicuri per il consumo, ma dovrebbero essere maneggiati con cura per evitare la contaminazione incrociata con cibi crudi. Sulla base di quanto emerso fin’ora, le persone con diabete, insufficienza renale, malattie polmonari croniche e soggetti immuno compromessi, sono considerati ad alto rischio di contrarre infezione da MERS-CoV. Queste persone dovrebbero evitare il contatto con i cammelli, bere il latte crudo o l’urina di cammello e mangiare carni non adeguatamente cotte.