WASHINGTON: STUDIO DIMOSTRA CHE LA COCAINA AUMENTA RISCHIO DI CONTRARRE HIV

 
di Angelo Barraco 

 
Washington – Da uno studio della University of California di Los Angeles emerge che la cocaina indebolisce il sistema immunitario e aumenta il rischio di contrarre il virus HIV. Lo studio ha dimostrato che le cellule immunitarie chiamate linfociti T CD4 sono di norma resistenti al virus HIV, ma lo studio effettuato  ha portato alla luce che un regolare consumo di cocaina rende queste cellule più vulnerabili. Gli scienziati hanno dimostrato la vulnerabilità di queste cellule con dei test in vitro e hanno condotto anche una serie di esperimenti sui topi e hanno dimostrato che la cocaina compromette le difese immunitarie contro l’HIV. Il consumo di droga è in aumento tra i giovani e con l’avvento delle nuove droghe che portano alla disinibizione e al sesso privo di precauzioni la diffusione delle malattie si dilaga poiché non vi è controllo. Stessa cosa per coloro che assumono sostanze stupefacenti di tipo eroina e se la iniettano utilizzando gli stessi aghi, anche questo è un modo per far dilagare il virus senza freni tra i giovani e non.



KUWAIT: RAFFICA DI ARRESTI DOPO LA STRAGE IN MOSCHEA

di A.B. 

Dubai – In seguito all’attentato di ieri avvenuto in una moschea sciita in cui sono morte 27 persone, si è verificata un’ondata di arresti in Kuwait. Una fonte della sicurezza locale riferisce che gli arresti effettuati sono stati eseguiti nei confronti di persone sospettate di essere legate all’attentatore suicida. Lo Stato islamico ha rivendicato l’attacco e secondo il quotidiano al-Qabas le persone arrestate con l’accusa di aver organizzato l’attentato sarebbero tre. Nel giorno delle stragi, anche in Kuwait l’Isis ha scatenato la furia omicida di sempre. Nella moschea sciita al Imam al Sadiq a Kuwait City, l’attacco è avvenuto durante il venerdì di preghiera ed è stato rivendicato dall’Isis. Secondo il paramedico e attivista per i diritti umani Abdelrahman al-Yusef tra i morti ci sono soprattutto uomini e bambini.
 
 
Ma cosa è accaduto ieri a Kuwait City? Un kamikaze si è fatto  esplodere in una moschea sciita durante la preghiera del venerdi', uccidendo almeno 27 persone e ferendone circa 200. Sarebbe stata scelta dall’Isis perché “diffondeva gli insegnamenti sciiti tra la popolazione sunnita” la moschea in cui un uomo si è fatto saltare in aria. Gli sciiti che in Kuwait rappresentano il 30% della popolazione su un totale di 1,3 milioni di abitanti da sempre sono in contrasto con i sunniti. L’attentatore è stato identificato come Abu Suleiman al-Muwahed in un post sui social network. Dura la reazione del primo ministro che ha dichiarato: "Questo attentato punta a minare la nostra unità nazionale, ma noi siamo più forti dei terroristi. Tunisia, Francia, ma anche Kuwait e Somalia a chi toccherà poi? Lo Stato islamico procede senza fermarsi e senza guardare in faccia nessuno.



ATTENTATO A SOUSSE: I TURISTI SCAPPANO DALLA TUNISIA

di Christian Montagna

Tunisia – Un venerdì nero è quello che abbiamo appena vissuto in tutto il mondo: paura, terrore e angoscia in quattro paesi del mondo. Francia, Tunisia, Kuwait city e Somalia ieri sono state sotto scacco del terrorismo per l’intera giornata. Rivendicati dai terroristi attraverso social network, gli attentati hanno causato la morte di diversi civili tra cui anche molti bambini. In Tunisia, nel venerdì di Ramadan di fronte ai due hotel di lusso, i terroristi hanno seminato il terrore tra i bagnanti. Una spiaggia che presto si è trasformata in un cimitero, colorata improvvisamente di morte. I terroristi giunti dal mare hanno sparato senza alcuna remore su ombrelloni e lettini colpendo ad ora 39 persone e ferendone altrettante 36. Appena dopo tre mesi dalla strage del Bardo dunque in Tunisia si torna a parlare di terrorismo.

Tra i morti al momento non risultano italiani ma tunisini, tedeschi, belgi e britannici. Un attacco al turismo quello di ieri, fonte di ricchezza per ogni paese. Al momento i turisti hanno lasciato la Tunisia e molte altre agenzie turistiche hanno cancellato le prenotazioni presso quei luoghi. Alcuni turisti sono stati intervistati in aeroporto e raccontano ancora sotto shock quei minuti di terrore e panico. Fuga di massa questa mattina da parte dei numerosi turisti che tornano nei propri paesi.

 

Sui social Isis. Sono state mostrate sui social le foto dell’attentatore tunisino osannato e idolatrato come un eroe. E’ uno studente 22 enne proveniente dai sobborghi di Sousse che spesso frequentava le moschee del luogo. Proprio in merito alle moschee, il primo ministro tunisino ha dichiarato di voler chiudere entro una settimana circa 80 moschee al di fuori del controllo dello stato tunisino. Proprio una di queste 80 moschee sarebbe quella che spesso frequentava l’attentatore.

Il presidente tunisino. Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha ammesso che "la Tunisia non può rispondere agli attentati da sola" ma "serve una strategia globale". Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha sentito il collega tunisino, con il quale ha discusso di iniziative future anti-terrorismo, ma anche economiche: i danni al turismo del Paese dopo il secondo gravissimo attacco terroristico in pochi mesi saranno pesanti.
Allerta anche in Italia. Già da ieri, in Italia i livelli di allarme erano abbastanza alti. Il ministro degli Interni Alfano aveva già annunciato di aver allertato questure e prefetture. Un'azione comune contro il terrorismo e' stata invocata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha espresso "dolore e vicinanza" al governo e al popolo tunisini.




LONDRA: SVENTATO ATTACCO TERRORISTICO DAL TABLOID "THE SUN"

di Christian Montagna

Londra – E’ da Scotland Yard che giunge l’allarme dell’unità anti terrorismo che ha sventato un’ attacco contro la parata delle forze armate a Merton, un quartiere sud occidentale di Londra. Il tabloid britannico The Sun ha giocato un ruolo fondamentale in questa operazione: l’attacco prevedeva l’esplosione di un ordigno rudimentale letale formato da una pentola a pressione imbottita di esplosivo, chiodi e cuscinetti a sfera, da trasformare al momento della deflagrazione in proiettili letali.


L’obiettivo dell’attacco. Si cercava di uccidere il più alto numero di persone con gli stessi strumenti con cui a Boston morirono numerosi civili. Soldati e civili presenti alla parata sarebbero state le vittime preferite dell’Isis. La bomba sarebbe dovuta esplodere vicino all'esatto punto di Londra in cui venne decapitato il caporale Lee Rigby il 22 maggio del 2013 da due uomini di origine nigerian


“The Sun”. Il giornale più famoso del Regno Unito, nonché il più venduto sostiene di aver giocato un ruolo attivo nello sventare l'attentato poiché il capo dell' unità di hacker di Isis in Siria, a sua insaputa, ha reclutato online uno dei suoi investigatori sotto copertura per effettuare l'attentato. L'operativo di Isis, Junaid Hussain, scappato dal Regno Unito in Siria, "ha addestrato il nostro uomo a costruire la bomba ma noi abbiamo avvertito la polizia", ha scritto il Sun nell'edizione tra qualche ora in edicola. Lo stesso Hussain avrebbe poi inviato all’investigatore sotto copertura un diagramma in nove pagine in inglese per costruire un ordigno da celare all’interno di uno zaino e solo alla fine, gli avrebbe indicato il luogo da colpire definendolo “ il cuore dell’esercito crociato”.


In collaborazione continua con Scotland Yard, è scattata l’operazione. Resta comunque molto alta l’allerta anche nel Regno Unito.




FRANCIA, KUWAIT E SOMALIA: IL TERRORE DELL'ISIS HA COLPITO TRE CONTINENTI – VIDEO ALL'INTERNO

Terrore e paura è ciò che rimane di un incubo che ha animato l'intero venerdì 26 giugno 2015. Tunisia, Francia, ma anche Kuwait e Somalia. La jihad si scatena nel venerdi' del Ramadan colpendo tre continenti quasi simultaneamente. L'attentato piu' grave sulla spiaggia di fronte a due hotel di lusso a Sousse, nel golfo di Hammamet in Tunisia: 38 morti e 36 feriti, in buona parte stranieri, tre mesi dopo il massacro del museo del Bardo a Tunisi, 21 morti tra cui 4 italiani. Sarebbe escluso il coinvolgimento di connazionali, anche se l'Unita' di crisi della Farnesina prosegue le verifiche. Nel sud-est della Francia, vicino Lione, un uomo ha fatto irruzione nell'impianto di gas industriale Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, dipartimento dell'Isere, e ha colpito bombole di gas causando l'esplosione e ferendo due persone. Ma nel complesso industriale, sulla recinzione del cortile, e' stata trovata infilzata la testa decapitata di un imprenditore, il gestore di una societa' di trasporti che si trovava li' per una consegna. La vittima sarebbe il datore di lavoro del presunto attentatore.


A Kuwait City un kamikaze si e' fatto esplodere in una moschea sciita durante la preghiera del venerdi', uccidendo almeno 27 persone e ferendone circa 200. In Somalia i miliziani islamici Shabaab, legati ad Al Qaeda, hanno lanciato un'autobomba contro la base delle truppe di peacekeeping dell'Unione africana a Leego, 130 chilometri a sud di Mogadiscio, ingaggiando dopo l'esplosione una lunga battaglia con la sicurezza, per una bilancio finale di una trentina di morti. In Tunisia l'hotel di lusso preso di mira a Sousse e' il Riu Imperial Marhaba. Ancora non definitivo il bilancio, come pure e' incompleto il conto delle vittime straniere. Di certo si sa che i morti britannici sono cinque, tra i quali una donna irlandese. Ma potrebbero essere di piu', perche' la struttura e' molto frequesttata da turisti britannici. Ci sarebbero anche vittime di nazionalita' tedesca, belga, ucraina e norvegese, oltre che tunisina.

Il racconto dei testimoni e' ovviamente confuso ma altrettanto spaventoso: secondo alcuni i jihadisti sono arrivati via mare, per altri a bordo di una piccola mongolfiera. Un terrorista e' stato ucciso dalle forze di sicurezza: e' uno studente non conosciuto alla giustizia, proveniente dalla regione di9 Kairouan, nel centro del Paese, una delle citta' sante dell'Islam. Era vestito come un comune bagnante, arriva in spiaggia con un kalashnikov nascosto nell'ombrellone. Un altro uomo e' stato arrestato ad Akouda, localita' a pochi chilometri da Sousse. Ma secondo alcune fonti del governo tunisino il terrorista ucciso avrebbe agito da solo. Molti bagnanti si sono barricati nelle stanze.


Da gelsomini a svolta laica, con incubo jihadista. Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha ammesso che "la Tunisia non puo' rispondere agli attentati da sola" ma "serve una strategia globale". Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha sentito il collega tunisino, con il quale ha discusso di iniziative future anti-terrorismo, ma anche economiche: i danni al turismo del Paese dopo il secondo gravissimo attacco terroristico in pochi mesi saranno pesanti. Dopo gli attentati il Viminale ha "alzato il livello d'allerta" nel Paese. Un'azione comune contro il terrorismo e' stata invocata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha espresso "dolore e vicinanza" al governo e al popolo turnisini.

GUARDA IL VIDEO DELL'ELICOTTERO CHE SORVOLA LA SPIAGGIA 
 

 


Una donna di Dublino ha raccontato alla radio pubblica irlandese Rte di aver appena fatto in tempo a raccogliere i suoi figli dall'acqua, una volta sentiti i primi spari, per poi rifugiarsi in hotel. "Era circa mezzogiorno e ho visto a circa 500 metri da me una piccola mongolfiera venire giu' e poi subito una sparatoria. Poi ho visto alcune persone correre verso di me, io pensavo fossero fuochi d'artificio". Poi, appunto, la presa di coscienza. "Ho pensato, 'oh mio Dio, sembrano colpi d'arma da fuoco', cosi' sono corsa in mare, ho acchiappato i miei figli e le nostre cose e mentre correvo verso l'hotel i camerieri e il personale gridavano 'correte! correte'! Cosi' siamo corsi verso il nostro bungalow e siamo ancora intrappolati qui dentro. Non sappiamo che cosa sta succedendo".




USA: MATRIMONI GAY LEGALI IN TUTTI GLI STATI

di Christian Montagna

Usa – La Corte suprema americana ha stabilito con una decisione 5 a 4 che il diritto al matrimonio gay debba essere garantito su tutto il territorio. Indubbiamente all’avanguardia rispetto al nostro paese in merito alla questione, finora negli Usa solo in alcuni paesi due persone dello stesso sesso non si sarebbero potute unire in matrimonio. Oggi, invece, la decisione di estendere tale diritto a tutti gli stati, dopo cinque cause legali che erano state portate all'attenzione della corte e dopo decenni di attivismo e di battaglie per il matrimonio.


Il presidente Barack Obama. "Oggi e' un grande passo nella nostra marcia verso l'uguaglianza", ha commentato il presidente Obama con un tweet. Alle 17 di oggi in Italia, il presidente ha infatti tenuto un discorso per congratularsi con tutti gli attivisti per la sentenza. L’imposizione dunque va anche a quei 13 stati che ancora vietavano espressamente il matrimonio. Soddisfazione è stata espressa anche da Hilary Clinton e Martin O’Malley.

 

Intanto, a Washington, per le strade e dinanzi alla Corte Suprema sono andati in scena i festeggiamenti per quella che si prefigura essere una grande vittoria per e un grande passo avanti nella parità sociale tra gli esseri umani che in Italia, è ancora latitante.




TUNISIA, SOUSSE :UCCISE A COLPI DI KALASHNIKOV OLTRE 35 PERSONE

 
di Christian Montagna

Sousse –
Tunisia, costa orientale, due alberghi nel mirino dell’Isis frequentati per lo più da europei si trasformano in luoghi di terrore e morte. Oltre 35 morti tra cui diversi turisti e lo stesso attentatore. Almeno due i terroristi che si sono cimentati in questa strage: uno, armato di kalashnikov sarebbe stato ucciso dalle forze dell’ordine; l’altro, catturato poco dopo. Gli hotel finiti nel mirino sono l'Hotel Riu Imperial e il Port el Kantaoui.
 
L'Isis contro l'Occidente.  Era proprio l'Occidente e gli occidentali gli obiettivi della spiaggia di Sousse. Secondo alcune testimonianze dei sopravvissuti, i terroristi avrebbero scelto le proprie vittime tra i bagnanti della spiaggia. "Siamo di fronte ad un terrorismo autoctono e microcellulare formato da piccoli gruppi difficili da identificare" ha riferito Magdi Allam in merito all'attentato.

I morti. Ancora del tutto ignote le nazionalità delle vittime. Il Ministero non ha ancora effettuato i controlli per risalire alle origini. Sarebbero per la maggior parte tedeschi e britannici secondo quanto riferito dalle radio locali. La zona presa di mira infatti è spesso frequentata da turisti provenienti dalla Gran Bretagna.
 

Le foto apparse sui social. Sono strazianti le immagini che da Facebook, ad Instagrama a Twitter sono state diffuse: numerosi uomini distesi sulla sabbia in pozze di sangue. Ovunque distruzione e morte in seguito anche ad un’esplosione così come raccontato dai sopravvissuti.
 

Il racconto dei sopravvissuti. I turisti hanno raccontato di essersi barricati per sfuggire alla furia dei due terroristi. L’attacco non è stato ancora rivendicato ma nei giorni scorsi, lo stato avrebbe lanciato un appello proprio in occasione dell’inizio del mese di Ramadan.  Una turista tunisina ha raccontato alla radio pubblica irlandese Rte di aver fatto appena in tempo a fuggire una volta sentiti gli spari. "Era circa mezzogiorno e ho visto a circa 500 metri da me una piccola mongolfiera venire giù e poi subito una sparatoria. Poi ho visto alcune persone correre verso di me, io pensavo fossero fuochi d'artificio”. E ancora, “Ho pensato, 'oh mio Dio, sembrano colpi d'arma da fuoco', così sono corsa in mare, ho acchiappato i miei figli e le nostre cose e mentre correvo verso l'hotel i camerieri e il personale gridavano “correte! Correte”! Così siamo corsi verso il nostro bungalow e siamo ancora intrappolati qui dentro. Non sappiamo che cosa sta succedendo.”



SOMALIA: ATTACCO TERRORISTICO CONTRO BASE MILITARE

di Ch. Mo.

Somalia – Almeno trenta persone sono morte in un attentato kamikaze contro la base militare dell'Unione africana nel sud della Somalia. A rivendicare l'attacco, compiuto attraverso l’esplosione di un'autobomba, sono stati miliziani somali di al-Shabab. L'Amisom, la missione dell'Unione africana in Somalia ha confermato su Twitter di aver subito l'attacco, ma non ha fornito ulteriori dettagli.


Il racconto degli abitanti.
Stando a quanto riferito dagli abitanti del villaggio Lego, situato 100 chilometri a nord-ovest di Mogadiscio, l'attacco è iniziato con un attentato kamikaze all'ingresso della base, seguito dall'assalto lanciato da decine di combattenti armati di mitragliatrici e lanciagranate. La base è gestita dai soldati del Burundi, che fanno parte del contingente di 22.000 uomini di Amisom.


Il gruppo terroristico. Secondo quanto riportato dal portavoce del gruppo terroristico "decine" di persone, sarebbero morte e i jihadisti avrebbero preso il controllo della base: "la bandiera nera islamica sta sventolando sulla principale base dell'Amisom a Lego da questa mattina e i cadaveri sono sparsi in tutta l'area, mentre i mujaheddin hanno requisito tutte le loro armi", ha detto il comandante di al-Shabaab Mohamed Abu-Yahya.




KUWAIT, L'ISIS COLPISCE UNA MOSCHEA: 25 MORTI E OLTRE 200 FERITI

di Ch. Mo.

Kuwait – Nel giorno delle stragi, anche in Kuwait l’Isis ha scatenato la furia omicida di sempre: 25 morti e 202 feriti è il bilancio dell’ultimo attacco firmato Isis nella moschea sciita al Imam al Sadiq a Kuwait City. L’attacco è avvenuto durante il venerdì di preghiera ed è stato rivendicato dall’Isis. Secondo le prime testimonianze rilasciate ad Al Jazeera, un uomo sarebbe entrato in moschea e si sarebbe fatto saltare in aria al grido di “Allah è grande”. Secondo il paramedico e attivista per i diritti umani Abdelrahman al-Yusef tra i morti ci sono soprattutto uomini e bambini.

 

L’attentato in moschea. Sarebbe stata scelta dall’Isis perché “diffondeva gli insegnamenti sciiti tra la popolazione sunnita” la moschea in cui un uomo si è fatto saltare in aria oggi. Gli sciiti che in Kuwait rappresentano il 30% della popolazione su un totale di 1,3 milioni di abitanti da sempre sono in contrasto con i sunniti. L’attentatore è stato identificato come Abu Suleiman al-Muwahed in un post sui social network.


Il primo ministro. Questo attentato punta a “minare la nostra unità nazionale”, ha commentato il primo ministro del Kuwait Sheikh Jaber, Ma noi siamo più forti” dei terroristi.




LIONE, ATTENTATO ISIS: HOLLANDE "NON BISOGNA CEDERE ALLE PAURE"

di Matteo La Stella

Francia – Una persona è morta e varie altre sono rimaste ferite in un attentato probabilmente di matrice jihadista in Francia. Un uomo a bordo di un'auto ha fatto irruzione nell' impianto di gas industriale Air Products a Saint-Quentin-Fallavier e ha fatto una gimkana, cercando di colpire bombole di gas e ha provocato un'esplosione. Poco dopo all'interno del complesso industriale è stato ritrovato n corpo decapitato vicino l'impianto. Non e' chiaro se il terrorista fosse da solo.

La parola ad Hollande. Ad annunciare la matrice jhiadista dell'attentato avvenuto poco dopo le 10 di questa mattina nel complesso industriale Air Products a Saint-Quentin-Fallavier è stato il presidente francese Francois Hollande. “Non bisogna cedere alla paura”, ha sottolineato Hollande alla fine del summit Ue da Bruxelles, poiché:”L'emotività non può essere la sola risposta”. Il leader d'oltralpe, inoltre, ha confermato l'avvenuta identificazione dell'attentatore, esprimendo solidarietà nei confronti della vittima non ancora identificata. Hollande ha poi dichiarato come anche i leader dei 28 presenti in Consiglio Ue hanno espresso la loro solidarietà nei confronti dell'accaduto: “ Perchè sanno che potrebbe accadere altrettanto nei loro Paesi”. Il capo dell'Eliseo rimane comunque in contatto costante con i servizi segreti ed il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve.

La scoperta. La testa della vittima decapitata, rinvenuta appesa alla recinzione del complesso industriale che costeggia la statale Rd311, sarebbe, secondo i media francesi, ricoperta di iscrizioni in arabo. Ancora da chiarire la provenienza del corpo decapitato, che potrebbe essere stato trasportato sul luogo dell'attacco jhiadista dall'attentatore.

Le misure post-attentato. La procura parigina ha dichiarato di aver aperto un'indagine per: “Omicidio, tentato omicidio in associazione organizzata in relazione a un atto terroristico”, perpetrato prima delle 10 di questa mattina nell'impianto dell'Isere. Nella zona, dopo l'attacco jhiadista, la Polizia ha deciso di non ricorrere alla chiusura delle scuole poiché non sussiste alcun rischio, mantenendo così invariata l'attività degli istituti scolastici che avevano richiesto di prendere precauzioni. La zona, oltretutto, è controllata dall'alto dagli occhi vigili degli elicotteri della Gendarmeria.
Intanto, nell'ospedale Bourgoin-Jallieu è stata allestita un'unità di crisi.

Mattarella sull'attentato. Il capo di Stato tricolore, Sergio Mattarella, ha inviato una messaggio al presidente francese Francois Hollande, alla luce dell'attentato jhiadista. Nel messaggio, il presidente della Repubblica italiana esprime:” Lo sdegno e la condanna per il barbaro attacco omicida avvenuto questa mattina a Saint-Quentin-Fallavier”, e invia “Al popolo francese, già duramente colpito dall'attentato terroristico del 7 gennaio scorso, il cordoglio e la solidarietà dell'Italia intera”. Lo comunica una nota dell'ufficio stampa del Quirinale. 




UE: ACCORDO SUL COLLOCAMENTO DI 40 MILA MIGRANTI

di Matteo La Stella


Bruxelles – Notte di fuoco a Bruxelles, dove in seguito ad estenuanti trattative il Consiglio europeo ha detto sì alla ridistribuzione dei 40mila richiedenti asilo da Grecia e Italia verso tutti gli altri stati membri, aggiungendo al testo un riferimento del Consiglio europeo straordinario dello scorso 23 aprile, in cui si parlava di base volontaria.

La ridistribuzione. Entro luglio tutti i paesi dell'Unione, fatte salve Ungheria e Bulgaria che già ricevono flussi migratori consistenti dall'Est e dalla Turchia, e che in questo caso sono esentate dall'accoglienza, dovranno concordare un numero di migranti per cui aprire le porte. I paesi contrari alla redistribuzione, hanno ottenuto che nel testo non comparisse esplicitamente il termine “obbligatorio”, anche se nel testo non sarà presente, allo stesso modo, il termine “volontario”.
Oltre i 40mila richiedenti asilo che saranno distribuiti in due anni per gli stati membri, l'Ue si prepara ad accogliere altre 20mila persone dai campi profughi dei paesi terzi per il “reinsediamento”. Ad affrontare la questione, il prossimo 9 e 10 luglio ci penserà il consiglio informale dei ministri.

Dopo il consiglio. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi appare soddisfatto al termine del Consiglio europeo, teatro del via libera alla ridistribuzione dei 40mila richiedenti asilo da Italia e Grecia, verso gli altri stati membri. Il premier definisce la decisione:”Un primo passo perchè la politica dell'immigrazione sia europea”, prima di sottolineare l'abolizione dell'espressione “su base volontaria”, che alcuni paesi avrebbero voluto inserire nel testo. Matteo Renzi ha poi spiegato l'importanza del :”Principio assunto che non si tratta solo di un problema dell'Italia o della Grecia ma di tutta l'Europa: questo mi sembra un fatto positivo sapendo che c'è ancora moltissimo da fare”. “Se di fronte a un piccolo numero come 40 mila persone – ha continuato il premier italiano-non vi fosse stata solidarietà, sarebbe stata presa in giro nei confronti dell'Europa, di cui siamo stati fondatori con altri cinque paesi per la libertà, la democrazia e i valori condivisi: non può essere la patria dell'egoismo, ma della condivisione dei valori: aver raggiunto oggi questo accordo è stato importante”.

Una notte di passione per Matteo Renzi. Tutt'altro clima, invece, durante il summit, che ha visto il premier nostrano scontrarsi duramente, secondo i presenti, contro i leader europei contrari alla ripartizione dei 40mila migranti. “Se non siete d'accordo sui 40 mila non siete degni di chiamarvi Europa- avrebbe detto Renzi, stando alle testimonianze, per poi aggiungere-se questa è la vostra idea di Europa, tenetevela. O c'è solidarietà, o non fateci perdere tempo”. “Non accettiamo nessuna concessione, o fate un gesto anche simbolico oppure non preoccupatevi: l'Italia può permettersi di fare da sola”, ha continuato il presidente del Consiglio tricolore, prima di incalzare sottolineando che: “È l'Europa che non può permetterselo”. “Mi emoziono davanti all'Europa. Sono figlio di questa storia. Mi emoziono pensando che domani sarà qui Delors. Ma non accetterò mai che questa discussione sia così meschina e egoista. Abbiamo fondato l'Europa perchè avevamo ideali. Ho pianto per il muro di Berlino, ho pianto per Srebrenica. Credo in un ideale. Non accetterò mai un compromesso al ribasso” ha poi affondato Renzi, che, stando sempre alle parole dei presenti avrebbe avuto un duro scontro con la presidente lituana Grybausakaite.

Il presidente del Consiglio Ue. ”Non c'èconsenso tra gli Stati membri sulle quote obbligatorie di migranti”, aveva scritto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, su Twitter. “Il meccanismo volontario è credibile soltanto con significativi e precisi impegni entro la fine di luglio”, aggiunge. “Non ho dubbi che ci vorrà molto tempo per costruire un nuovo consenso europeo sull'immigrazione”, osserva Tusk. “Ma prima e innanzitutto, abbiamo bisogno di contenere l'immigrazione illegale e questa dovrebbe essere la nostra priorità”.