Orrore in Iran, spari al seno e genitali di chi protesta. Impiccato un manifestante

Impiccato all’alba a poco più di un mese dalla condanna a morte.Mohsen Shekari, di 23 anni, era stato arrestato per aver partecipato alle proteste anti governative che scuotono l’Iran da quasi tre mesi.

È stato ritenuto colpevole di “inimicizia contro Dio”, per “aver bloccato una strada, aver estratto un’arma con l’intenzione di uccidere e avere ferito intenzionalmente un ufficiale durante il servizio”. I fatti risalgono alla fine di settembre, quando da pochi giorni erano esplose le dimostrazioni per Mahsa Amini, la 22enne di origine curda morta per le bastonate alla testa mentre era in custodia della polizia morale perché non indossava il velo in modo corretto. I familiari del ragazzo, che avevano presentato appello contro la sentenza di morte, hanno saputo che la condanna era stata eseguita mentre attendevano sue notizie fuori dal carcere dove era detenuto. Il corpo, ha fatto sapere lo zio, non è stato consegnato ai parenti. Quella di Shekari è la prima esecuzione di un manifestante di cui si è avuta notizia, anche se alcuni attivisti ritengono che ve ne siano già state altre e che altre 11 persone sono state condannate a morte, tra cui Fahimeh Karimi, allenatrice di pallavolo e madre di tre bambini piccoli. La magistratura iraniana ha confermato nei giorni scorsi la pena capitale per cinque persone, per avere per aver ucciso a pugnalate un membro delle forze paramilitari Basij il 3 novembre a Karaj, durante duri scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. “Corriamo il rischio di avere esecuzioni di manifestanti ogni giorno”, ha detto Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore della ong Iran Human Rights con sede ad Oslo, chiedendo iniziative a livello internazionale. Anche Amnesty International ha lanciato un appello affinché le autorità iraniane pongano “immediatamente fine alle esecuzioni previste e smettano di utilizzare la pena di morte come uno strumento per la repressione politica contro i manifestanti”. Secondo l’Ong, il giovane è stato condannato in un “processo farsa, esageratamente iniquo”, mentre la magistratura iraniana ha fatto sapere che la sentenza è arrivata dopo che il ragazzo aveva ammesso i suoi crimini in tribunale. Una “confessione” che secondo gli attivisti, e i media dissidenti con sede all’estero, è stata forzata, dal momento che i video in cui il giovane ammette le sue colpe, diffusi da canali televisivi legati alle Guardie della rivoluzione, lo ritraggono con il volto tumefatto.Le proteste, in corso da settembre, sono continuate anche oggi, seppure in poche città, ma si erano invece intensificate nei giorni scorsi trovando ancora una dura reazione da parte delle forze di sicurezza. Gli agenti reprimono le manifestazioni anche sparando da distanza ravvicinata alle donne e colpendole al volto, agli occhi, al seno e ai genitali. Lo hanno denunciato al Guardian medici iraniani di varie città del Paese che trattano i feriti in segreto per evitare l’arresto: raccontano di essere ormai traumatizzati dai corpi delle donne che vedono arrivare. Mentre il governo mantiene una linea durissima rispetto alle proteste, la condanna a morte inflitta oggi ha attirato aspre critiche da Stati Uniti ed Europa, inclusa l’Italia. “E’ un punto di non ritorno”, ha avvertito il ministro degli Esteri Antonio Tajani, assicurando che “continueremo in ogni sede, con le nostre pressioni diplomatiche, a difendere la libertà e i diritti umani violati da Teheran”. Dure condanne sono arrivate anche dalla Francia, dalla Germania e dalla Gran Bretagna. Per Washington si è trattato di “una escalation sinistra dei tentativi del regime per eliminare tutte le critiche e reprimere le manifestazioni”, di cui gli Usa “chiederanno conto al regime”. Teheran ha replicato con un contrattacco. “Nel contrastare le rivolte, l’Iran ha mostrato la massima moderazione e, a differenza di molti regimi occidentali che diffamano e reprimono violentemente anche i manifestanti pacifici, l’Iran ha impiegato metodi antisommossa proporzionati e standard. Lo stesso vale per il processo giudiziario: moderazione e proporzionalità”, ha affermato il ministero degli Esteri, respingendo “l’ipocrita paternale” da parte dell’Occidente.




Usa, il dem Warnock guadagna il seggio al senato in Georgia

Il partito di Joe Biden ha conquistato un nuovo seggio al Senato degli Stati Uniti con la vittoria del democratico Raphael Warnock in Georgia.Il senatore in carica ha sconfitto il repubblicano Herschel Walker, protetto dell’ex presidente americano Donald Trump. La vittoria conferma la risicata maggioranza democratica alla Camera alta del Congresso. Biden, che avrebbe dovuto subire una dura sconfitta alle elezioni di medio termine, esce rafforzato da questa tornata elettorale. Il presidente americano si era mostrato estremamente fiducioso pochi minuti prima dell’annuncio dei risultati. “Vinceremo, vinceremo in Georgia”, ha detto ai giornalisti. Questa vittoria non cambia gli equilibri di potere nel Congresso americano: i democratici si erano già assicurati di mantenere il controllo del Senato dopo il primo turno delle elezioni legislative di novembre. I repubblicani hanno preso il controllo della Camera, ma con una maggioranza molto più scarsa del previsto. Ma questo nuovo seggio dà più libertà al partito di Biden, che da due anni governa con una maggioranza risicatissima: 50 seggi su 100. Gli permetterà, tra l’altro, di esercitare maggiore influenza in comitati parlamentari essenziali comitati. E limiterà notevolmente l’influenza di un senatore democratico moderato, Joe Manchin, affossatore di diversi grandi progetti dell’amministrazione Biden. Con questo seggio, i repubblicani speravano da parte loro di assicurarsi poteri di blocco più ampi alle politiche di Biden.




Gerusalemme, esplosioni: un morto e 31 feriti

Due esplosioni si sono verificate stamane all’ingresso di Gerusalemme. Lo ha reso noto la polizia israeliana, La prima deflagrazione, nella porta occidentale della città, è avvenuta nei pressi di una fermata di autobus, in quel momento molto affollata. In città, ha aggiornato la radio militare, è stato elevato lo stato di allerta nel timore che ci siano altri ordigni in procinto di esplodere.

La seconda esplosione si è verificata ad uno degli ingressi settentrionali, in prossimità del rione Ramot. Secondo le prime informazioni questa deflagrazione – avvenuta in un’ora di punta durante la quale il traffico stradale era intenso – non ha provocato vittime.

Daoud Shehab, un dirigente della Jihad islamica, citato dalla radio pubblica israeliana Kan, ha detto che le esplosioni a Gerusalemme sono “operazioni eroiche” lanciate per ricordare agli israeliani che i luoghi santi islamici rappresentano “una linea rossa” che non deve essere oltrepassata. Shehab ha diretto in particolare il proprio avvertimento a due dirigenti dell’estrema destra israeliana, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, accusandoli di aver ”fatto irruzione” nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme

E’ morto uno degli israeliani investiti da una esplosione stamane a Gerusalemme. Lo ha reso noto l’ospedale Shaarey Tzedek di Gerusalemme, aggiungendo che un secondo ferito versa in condizioni “critiche”.

D’altra parte, il Magen David Adom, equivalente locale della Croce Rossa, informa che nei due attentati esplosivi avvenuti oggi a Gerusalemme sono rimaste ferite complessivamente 19 persone, fra le quali diversi bambini.




Ad Helsinki l’innovazione italiana nella ‘finestra sul futuro’

Messukeskus, il centro fieristico di Helsinki, ha ospitato il 17-18 novembre scorsi l’edizione 2022 di “Slush”, appuntamento di richiamo mondiale per gli attori dell’ecosistema globale dell’innovazione. Con la sola eccezione del 2020, quando la rassegna era stata annullata a causa della pandemia, Slush si è ormai imposta nel panorama internazionale delle nuove tecnologie, conoscendo una costante crescita: dai 300 partecipanti della sua prima edizione nel 2008, la piattaforma finlandese è riuscita ad espandersi fino ad attrarre quest’anno 4600 start-up, 2600 investitori e 400 media accreditati, superando quindi i livelli pre-pandemici. Dati che hanno spinto gli organizzatori a definire Slush “the world’s leading start-up event”, una vera finestra sul futuro.
 
Il Sistema Italia è stato protagonista con una partecipazione di adeguata visibilità, grazie all’accresciuto impegno messo in campo da Ufficio ITA/ICE di Stoccolma e Ambasciata d’Italia. Il tradizionale spazio espositivo dedicato all’Italia è stato infatti ampliato e ridisegnato per ospitare le 29 start-up partecipanti, quasi triplicate rispetto all’edizione passata. Al contempo, l’organizzazione di una specifica sessione di presentazione al pubblico, ufficialmente inserita nel programma di Slush, ha offerto un’ulteriore vetrina per le imprese innovative italiane, attive in ambiti molto differenti che spaziano dall’innovazione per la finanza e le assicurazioni alle soluzioni per il comparto sanitario, dalla sicurezza cibernetica all’industria dell’intrattenimento e dei giochi, dall’istruzione digitale all’intelligenza artificiale, dall’agroalimentare al commercio al dettaglio fino alle soluzioni per la mobilità.
 
Inoltre, come per le precedenti edizioni, alla vigilia dell’apertura di Slush è stato organizzato presso la Residenza dell’’ambasciatore d’Italia in Finlandia, Sergio Pagano, il tradizionale ricevimento di benvenuto alle imprese italiane, alla presenza anche di investitori interessati ad interagire con gli attori del nostro sistema dell’innovazione.
 
Slush è tra i più importanti eventi mediatici europei di networking per le startup. Questo grazie alla vocazione di incubatore dell’innovazione della Finlandia, Paese che promuove e premia, da sempre, le idee innovative. Il mercato finlandese, infatti, attualmente occupa il quarto posto al mondo nella classifica delle percentuali di PIL investite nel settore della ricerca e dell’innovazione.
 
La manifestazione presenta uno schema molto interessante: alla fiera tradizionale, con spazi dedicati agli espositori e strumenti per agevolare il’incontro tra domanda e offerta, accosta elementi innovativi, come conferenze di altissimo livello – che portano sullo stesso palco gli esponenti principali del settore – e una moltitudine di eventi collaterali al fine di creare nuovi contatti.
 
Si tratta di un’occasione esclusiva per rafforzare l’immagine del Made in Italy sul mercato finlandese e continuare a presidiare un mercato potenzialmente molto promettente per le startup italiane, sia per quelle che sono alla ricerca di finanziamenti – data la grande predisposizione degli investitori locali – sia per quelle che intendano vendere oppure dare in licenza le proprie tecnologie proprietarie.




Missile in Polonia, secondo Biden è improbabile che sia partito dalla Russia: potrebbe essere Ucraino

Oggi alle 10 riunione straordinaria ambasciatori del Consiglio NATO

Secondo alcune indicazioni, il razzo che ha colpito un villaggio nella Polonia orientale era un missile antiaereo proveniente dall’Ucraina. Lo avrebbe detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ai leader del G7, secondo Dpa.

Avrebbe anche precisato che si trattava di un missile del sistema S-300. E dopo l’incontro di emergenza a Bali con gli alleati, Biden ha sostenuto che è “improbabile” che il missile sia partito dalla Russia. “Questo è dovuto all’analisi della traiettoria ma non voglio dire che si sia già completata una vera indagine sull’accaduto”.

Biden ha spiegato che con gli altri leader si è deciso, all’unanimità, di procedere prima con l’indagine per capire esattamente e poi decidere collettivamente come rispondere.

Un aereo della Nato che volava sopra lo spazio aereo polacco ha tracciato il missile che è finito nel Paese uccidendo due persone, ha dichiarato alla Cnn un funzionario militare dell’Alleanza. “Le informazioni con le tracce radar sono state fornite alla Nato e alla Polonia”, ha aggiunto il funzionario militare. Dall’inizio dell’invasione russa gli aerei dell’Alleanza effettuano una regolare sorveglianza intorno all’Ucraina. Il funzionario della Nato non ha detto chi ha lanciato il missile né da dove è stato lanciato.

In un comunicato congiunto dei leader del G7 e della Nato diffuso dall’Unione Europea, intanto, viene espressa la condanna degli attacchi che la Russia ha portato ieri su città e infrastrutture civili ucraine e si informa che si è discusso dell’esplosione avvenuta nella parte orientale della Polonia, vicino al confine con l’Ucraina. “Offriamo il nostro pieno sostegno e assistenza alle indagini in corso in Polonia. Siamo d’accordo di rimanere in stretto contatto per determinare i passi successivi appropriati man mano che le indagini procedono”, hanno spiegato i leader del G7 e della Nato.

“Non dobbiamo insistere sul fatto che il missile caduto in Polonia sia stato lanciato dalla Russia, sarebbe una provocazione”, ha detto il presidente turco Erdogan a Bali ricordando le parole di Biden e la dichiarazione G7-Nato, evidenziando la necessità di indagini e di Mosca, che dice di “non avere nulla a che fare con l’incidente”. “È possibile che si tratti di un errore tecnico”, ha detto Erdogan. “Dobbiamo portare il prima possibile Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati, la pace può arrivare solo dal dialogo, ci stiamo impegnando per questo, appena torno sarò al telefono con Putin”, ha aggiunto.

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un nuovo discorso video trasmesso oggi al G20 di Bali, ha detto che l’attacco missilistico finito in Polonia costituisce “un autentico messaggio della Russia al G20”, secondo una copia del discorso visionata dall’Afp.

La Cina invita “tutte le parti alla calma”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning.

Riunione straordinaria ambasciatori Consiglio Nato

Si svolgerà dalle 10 a Bruxelles, nel quartier generale della Nato, la riunione straordinaria del Consiglio Atlantico a livello di ambasciatori già annunciata ieri sera per discutere dell’esplosione avvenuta in Polonia al confine con l’Ucraina che ha causato due vittime. Lo ha reso noto la stessa Alleanza precisando che alle 12.30 il segretario generale Jens Stoltenberg parlerà alla stampa.




Finlandia, conferenza internazionale sulla parità di genere nella politica estera

Il Ministro degli Affari Esteri finlandese, Pekka Haavisto ha convocato una conferenza internazionale per discutere della promozione della parità di genere e della politica estera femminista. La conferenza è programmata presso la House of the Estates di Helsinki il 16 novembre e si propone di condividere le migliori pratiche sui contenuti e gli strumenti di una politica estera che promuova l’uguaglianza di genere. Un altro obiettivo è quello di incoraggiare una maggiore discussione sulla politica estera femminista in Finlandia. Il Ministro degli Esteri Pekka Haavisto ha commissionato una indagine su come la politica estera finlandese sia riuscita a promuovere la parità di genere.
 
“È una splendida opportunità per ascoltare il parere di esperti internazionali sui modi più efficaci per promuovere l’uguaglianza di genere e i diritti di donne e ragazze. La Finlandia deve essere coinvolta attivamente in tutti i luoghi chiave in cui si discute di questi temi, perché sono importanti per noi a livello nazionale”, ha dichiarato il Ministro Haavisto.
 
Nelle varie sezioni della conferenza si discuterà sulle donne come responsabili della politica estera e costruttrici di pace, della prevenzione e dell’eliminazione della violenza sessuale e di genere, della promozione della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi e della politica estera femminista come strumento in un ambiente di sicurezza in evoluzione.
 
In un’altra sezione della conferenza, deputati finlandesi trattano della politica estera femminista dal punto di vista finlandese. Inoltre, durante la conferenza verrà presentata una ricerca indipendente sulla realizzazione dell’uguaglianza di genere nella politica estera della Finlandia, ricerca finalizzata su iniziativa del Ministro Haavisto. Il rapporto di revisione sarà pubblicato durante la conferenza ed è disponibile online sul sito del Ministero degli Affari Esteri a partire dal 16 novembre.
 
La conferenza è organizzata sulla base delle raccomandazioni che il Ministero degli Esteri ha ricevuto dal Comitato consultivo per i diritti umani internazionali. Il Comitato consultivo ha raccomandato al Ministero di impegnarsi in una politica estera femminista (FFP) che promuova l’uguaglianza di genere e i diritti delle donne da una prospettiva intersettoriale e basata sui diritti umani. La raccomandazione è disponibile per intero (in finlandese) sul sito web del Consiglio nazionale delle donne della Finlandia.
 
L’Italia è rappresentata dal delegato dell’ambasciata d’Italia in Finlandia. La conferenza è trasmessa in diretta sul sito del Ministero degli Esteri
 




G20, Biden e Xi dicono no alle armi nucleari in Ucraina

E’ durato poco più di tre ore il summit tra i presidenti americano Joe Biden e cinese Xi Jinping. I due, appena incontratisi, si sono salutati con una calorosa stretta di mano.

I leader hanno concordato sul fatto che non si debbano usare le armi nucleari in Ucraina. Presto il segretario di Stato Usa Antony Blinken si rechera’ in visita in Cina. Lo riferisce la Casa Bianca. Manca però l’intesa su Taiwan: chiunque cerchi di dividere l’isola dalla Cina “violerà gli interessi fondamentali della nazione cinese: il suo popolo non lascerà assolutamente che ciò accada”.

Intanto un alto funzionario cinese rivela al Financial Times, che, sull’invasione russa in Ucraina, Vladimir Putin “non disse la verità” al leader di Pechino. “Se ce lo avesse detto non ci saremmo trovati in una situazione così difficile. C’erano oltre 6 mila cittadini cinesi in Ucraina ed alcuni di loro morirono durante l’evacuazione, anche se non possiamo dirlo pubblicamente”. Lo stesso Putin aveva affermato il mese scorso di non aver detto al “caro amico” Xi dell’imminente attacco.

“Come leader delle principali economie del mondo, dobbiamo gestire la competizione dei due nostri Paesi”, ha detto il presidente Usa Joe Biden al suo omologo cinese Xi Jinping, nelle battute iniziali del loro bilaterale a Bali, anche se Washington continuerà a “competere” con Pechino “vigorosamente”. “E’ un piacere incontrarti”, ha affermato Biden. Non deve esserci nessuna nuova guerra fredda con la Cina, ha detto Joe Biden in una conferenza stampa dopo il bilaterale con Xi Jinping.

“E’ un piacere rivederti dall’ultima volta avvenuta nel 2017”. E’ quanto ha detto il presidente Xi Jinping al suo omologo americano Joe Biden nelle battute iniziali del loro bilaterale a Bali.

La guerra in Ucraina

La Cina è “estremamente preoccupata per l’attuale situazione in Ucraina”. Lo ha detto il presidente Xi Jinping nel summit di Bali con l’omologo Usa Joe Biden. Di fronte “a una crisi globale e composita come quella in Ucraina, è importante riflettere seriamente su quanto segue: primo, conflitti e guerre non producono vincitori; secondo, non c’è soluzione semplice a una questione complessa; e terzo, il confronto tra i principali Paesi deve essere evitato”. Per questo, “sosteniamo e attendiamo impazienti la ripresa dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina e auspichiamo anche che Usa, Nato e Ue dialoghino con la Russia”, ha concluso.

Taiwan e l’Asia

I leader hanno parlato di “Taiwan in modo schietto”. Xi ha detto “di sperare di vedere la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan, ma attraverso lo Stretto la pace e la stabilità e l’indipendenza di Taiwan sono inconciliabili come l’acqua e il fuoco”. Taipei, secondo la diplomazia di Pechino, è “una questione interna cinese. È aspirazione comune di popolo e nazione cinesi realizzare la riunificazione e la tutela dell’integrità territoriale”.La questione “è al centro degli interessi fondamentali della Cina” e costituisce “il fondamento politico delle relazioni Cina-Usa”: è “la prima linea che non deve essere superata”. Gli Usa hanno ribadito la loro opposizione ad azioni “aggressive e coercitive” da parte di Pechino, constatando che “La politica Usa dell’unica Cina non è cambiata”. Washington ha anche chiesto al presidente cinese Xi Jinping di incoraggiare la Corea del Nord ad agire “in modo responsabile”. Ha trovato spazio nei colloqui anche la preoccupazione degli Usa per le “pratiche della Cina” in Xinjang, Tibet e Hong Kong, e, in generale, i “diritti umani”, riferisce la Casa Bianca. “Non vedo un’intenzione imminente della Cina di invadere Taiwan”, ha detto il presidente americano Joe Biden.

Le relazioni tra Cina e Usa “dovrebbero non essere un gioco a somma zero in cui una parte supera la competizione o prospera a spese dell’altra”. I successi di Cina e Stati Uniti, ha affermato il presidente Xi Jinping nel summit con l’omologo Usa Joe Biden, “sono opportunità, non sfide, l’uno per l’altro. Il mondo è abbastanza grande perché i due Paesi possano svilupparsi e prosperare insieme”. Le due parti dovrebbero avere “una corretta percezione delle reciproche politiche interne ed esterne e delle intenzioni strategiche”, ha detto Xi, secondo la diplomazia di Pechino.

Fonti, il comunicato G20 usa parola ‘guerra’ sull’Ucraina – Nel comunicato finale del G20, così come approvato dagli sherpa, si usa la parola “guerra” per definire il conflitto in corso in Ucraina e si “deplorano” i suoi effetti negativi sui prezzi dell’energia, dei prodotti alimentari e sull’inflazione. Lo precisa un funzionario occidentale. Il testo richiama poi la risoluzione dell’assemblea generale della Nazioni Unite di ottobre, dove solo Cina, India e Sud Africa – tra i membri del G20 – si sono astenuti. Il funzionario ritiene che vi siano “alte probabilità” che il testo sia quello definitivo.




Finlandia, Helsinki continua a investire nel turismo sostenibile

Quando l’estate scorsa la stagione turistica di Helsinki si approssimava verso l’autunno, l’umore era cautamente fiducioso: i pernottamenti negli alberghi erano in aumento, la scena degli eventi era ricca e variegata e il numero di utenti di informazioni turistiche era alto, il che indicava che i turisti erano di nuovo in movimento e curiosi di fare nuove esperienze. A volte si sono verificate persino delle sfide in termini di disponibilità. Finanziato dalla città di Helsinki, il progetto “Crescita sostenibile per il turismo: Finlandia meridionale” fornisce alle imprese di viaggio supporto e formazione per soddisfare le esigenze dei loro clienti. Uno degli obiettivi principali del progetto è quello di aumentare la competitività di queste aziende e aiutarle a sviluppare nuovi prodotti turistici per il mercato globale.
 
 
Prodotti turistici sostenibili e strategia dei dati in sviluppo in autunno
 
Dall’autunno del 2022 sono avviati nuovi seminari per la produzione di servizi turistici sostenibili, organizzati dal progetto di crescita sostenibile, ai quali è possibile partecipare sia di persona che a distanza. I seminari iniziano con la pianificazione delle idee e terminano con la commercializzazione e la vendita di prodotti concreti, ad esempio nel corso della fiera internazionale turistica, Matka Nordic Travel Fair nel gennaio 2023. Il progetto di crescita sostenibile sostiene anche la guida e la commercializzazione dei prodotti attraverso aiuti de minimis. Sempre durante l’autunno in corso, alle aziende è offerta anche una formazione sulla gestione basata sulla conoscenza. Grazie a questa formazione, le imprese di viaggi possono imparare ad utilizzare meglio i dati nelle loro operazioni commerciali. Il corso insegna loro a conoscere i vari servizi di dati del settore turistico ed ad utilizzare lo strumento Power BI, e consente loro di costruire le proprie strategie sui dati con l’aiuto di esperti. In linea con la sua strategia,la città di  Helsinki punta ad essere un apripista globale ed a trovare soluzioni quando si tratta di sostenibilità dei settori del turismo e dell’organizzazione di eventi. Gli esempi sopra riportati fanno parte delle misure pratiche con cui la città invita gli imprenditori a partecipare alla soluzione delle sfide dell’industria dei viaggi e a creare le condizioni adatte per un turismo sostenibile.
 
 
Helsinki aiuta le imprese a ottenere il marchio Sustainable Travel Finland
 
All’inizio della scorsa estate, il progetto ‘Crescita sostenibile per il turismo’ ha organizzato un corso di formazione per le aziende del settore affinché potessero ricevere il marchio Sustainable Travel Finland (STF). Il marchio STF aiuta le imprese di viaggio a comunicare ai turisti sempre più coscienziosi le modalità con cui si impegnano a sviluppare le proprie attività secondo principi sostenibili. Attualmente, circa 80 aziende stanno lavorando per ottenere questo marchio, 30 delle quali hanno iniziato il processo come risultato del progetto. Un numero simile di imprese si sta impegnando per ottenere un certificato ambientale di loro scelta con l’aiuto degli aiuti de minimis concessi dal progetto ‘Crescita sostenibile per il turismo’, il quale ha ricevuto un riscontro eccezionalmente positivo per aver fatto il possibile per aiutare le imprese a completare il loro percorso STF. I responsabili del progetto sono consapevoli che molti imprenditori hanno tempo ed energie limitati e che, se si lavora da soli, le cose non essenziali tendono a essere messe in secondo piano, indipendentemente dalla loro importanza”, evidenzia la responsabile del progetto, Jonna Pitkänen, “pertanto, vorrei ricordare alle aziende di viaggi già conosciute le nostre operazioni ed invitare altri imprenditori a partecipare. Il nostro progetto ha le risorse necessarie anche per loro”, continua Pitkänen. La nuova formazione STF sarà disponibile per le imprese di viaggi anche all’inizio del 2023. Il modo migliore per rimanere informati su questo e altri tipi di formazione offerti dal progetto è iscriversi al bollettino del progetto e seguire il calendario degli eventi (links in finlandese). Secondo la responsabile del turismo della capitale finlandese, Nina Vesterinen, studi dimostrano che le aziende che operano in modo più sostenibile sono anche più competitive, poiché la sostenibilità come marchio aumenta le entrate e porta consapevolezza. Secondo Vesterinen, produttività e sostenibilità non sono incompatibili, come a volte si pensa. La sostenibilità economica è parte di un insieme sostenibile, insieme alla sostenibilità sociale, culturale e ambientale. Inoltre, le aziende sostenibili sono di interesse per le persone in cerca di lavoro, quindi la sostenibilità è una risorsa in termini di attrazione dei dipendenti. La città di Helsinki offre strumenti concreti che aiutano a promuovere la sostenibilità: ha svolto un ruolo importante nella creazione di un calcolatore dell’impronta di carbonio utilizzato a livello nazionale. Inoltre, la città offre sessioni di esercitazioni sul percorso Visit Finland’s Sustainable Travel Finland e sostiene, come detto, le aziende nell’ottenimento di un certificato ambientale. queste attività sono, in definitiva, il risultato della cooperazione tra la città e gli imprenditori. Vesterinen riassume la cooperazione e i suoi obiettivi in due parole: “Di più, insieme”.
 
 
Tendenza
 
Anche il turista italiano è sempre più attratto dal turismo sostenibile da sperimentare in Finlandia, lo dimostra il crescente interesse per pacchetti completi il cui obiettivo principale è la visione delle aurore boreali nella rigida natura invernale finlandese o dalle escursioni in slitte trainate da cani husky. La stagione appena passata ha fatto riavvicinare i dati del turismo italiano in Finlandia ai dati prepandemia, quelli del 2019: nei primi 9 mesi del 2022, a fronte dello stesso periodo 2019, gli italiani arrivati in tutte le strutture ricettive sono ammontati a 49,005, per complessivi 112,342 pernottamenti,  il + 248.6% rispetto allo stesso periodo del 2021.
 
 
 
Tulevat Tapahtumat – Kestävää nostetta matkailuyrityksiin: Etelä-Suomi (kestavaanostetta.fi)
 
Sustainable growth for Tourism: Southern Finland (kestavaanostetta.fi)
 
 




La Ocean Viking – ‘respinta’ dall’Italia diretta a Marsiglia. La Francia: «Comportamento inaccettabile»

C’è chi tocca finalmente il suolo italiano e chi invece è ancora in mare, diretto però verso la Francia.

Si definiscono i destini dei migranti salvati dalle Ong e la premier Giorgia Meloni rivendica la linea tenuta in questi giorni dall’esecutivo: “in tema di sicurezza e contrasto all’immigrazione illegale, gli italiani si sono espressi alle urne, scegliendo il nostro programma e la nostra visione.

I cittadini ci hanno chiesto di difendere i confini italiani e questo governo non tradirà la parola data”.E poi mostra apprezzamento per la Francia, che – dice – “condivide la responsabilità dell’emergenza migratoria, fino ad oggi rimasta sulle spalle dell’Italia e di pochi altri stati”. E’ importante proseguire in questa linea con gli Stati più esposti, così da trovare una soluzione condivisa e comune. L’emergenza immigrazione è un tema europeo e come tale deve essere affrontato”. La Ocean Viking – ‘respinta’ dall’Italia – è in navigazione verso Marsiglia; la Rise Above ha invece sbarcato a Reggio Calabria subito tutti i suoi 89 ‘ospiti’ ed è subito ripartita ed anche per le altre due navi nel porto di Catania c’è finalmente la soluzione: la Geo Barents ha avuto l’ok a far scendere il suo “carico residuale”, cioè le persone che non erano state considerate vulnerabili dopo la prima ispezione dei medici dell’Usmaf. La stessa cosa è successa qualche ora dopo con la Humanity One.La Francia, in serata, denuncia il “comportamento inaccettabile” dell’Italia riguardo alla vicenda che ha coinvolto la nave Ocean Viking con a bordo i migranti. L’atteggiamento delle autorità italiane è “contrario al diritto del mare e allo spirito di solidarietà europea”, ha dichiarato una fonte del governo francese all’Afp. “Ci aspettiamo altro da un Paese che oggi è il primo beneficiario del meccanismo di solidarietà europeo”, ha aggiunto la fonte riguardo al rifiuto delle autorità italiane a far entrare in porto la nave Ocean Viking.E mentre la Commissione europea ricorda all’Italia che ha il dovere di garantire ai migranti l’accesso alle procedure per l’asilo, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, respinge con nettezza gli attacchi: “non accettiamo lezioni da nessuno dal punto di vista del rispetto dei diritti umani”. Matteo Salvini per una volta non replica ma si limita ad esultare per la partenza della Ocean Viking verso la Francia: “bene così. L’aria è cambiata”. Ma la partita politica non è chiusa, con il Pd che chiede a Piantedosi di riferire in Aula Senato su quanto sta accadendo ed il segretario Enrico Letta che definisce “la selezione dei disperati una aberrazione e uno schiaffo alla civiltà e allo Stato di diritto”. Una nave se ne va, dunque. La Ocean Viking – bandiera norvegese, della ong francese Sos Mediterranee – è diretta a Marsiglia. La decisione di Parigi di accoglierla arriva dopo un colloquio ieri sera tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il capo dello Stato francese, Emmanuel Macron. Secondo quanto riferito all’ANSA da una fonte del ministero dell’Interno francese, l’Italia è “rimasta ferma sulle sue posizioni” e così è stato anche “oggi pomeriggio in un ultimo contatto telefonico fra i ministri Matteo Piantedosi e Gérald Darmanin”.




Elezioni Midterm Usa, i repubblicani avanzano per la conquista della Camera

A poche ore dalla chiusura dei seggi per le elezioni di Midterm, i repubblicani avanzano lentamente verso la conquista della Camera mentre il Senato resta in bilico, appeso a sfide ancora testa a testa come quelle in Pennsylvania tra il vice governatore dem John Fetterman e il chirurgo Mehmet Oz e in Georgia tra il reverendo dem Rafael Warnock e l’ex campione di football Herschel Walker.Per ora però non si è materializzata quell’ondata rossa in cui sperava il Grand Old Party e i democratici sembrano aver evitato almeno la catastrofe.Secondo gli ultimi dati aggiornali, il partito dell’Elefante ha strappato sei seggi alla Camera (solo 1 i dem), mentre nella Camera alta è parità (46 a 46 con 8 Stati ancora da assegnare).

Si teme che occorrerrano forse giorni per avere i risultati finali, mentre incombe il rischio di un nuovo caos e di nuove cause, come quelle che hanno minacciato i repubblicani. A sollevare i primi sospetti è stato Donald Trump dopo una serie di problemi tecnici verificatisi in due stati in bilico, Arizona e Michigan. “Sta accadendo la stessa cosa che successe nel 2020 con i brogli elettorali?”, ha chiesto sul suo social Truth, puntando il dito contro le disfunzioni a Detroit e nella contea di Maricopa (che comprende Phoenix), dove e’ stato respinto un ricorso del Grand Old Party per posticipare la chiusura dei seggi.Il tycoon attende comunque di misurare la sua presa sul partito con le vittorie dei suoi candidati. E se gli è andata bene in alcuni duelli, come con il finanziere-scrittore JDVance, salito alle cronache per il suo libro divenuto poi un film su Netflix ‘Hillbilly Elegy’, in Pennsylvanya ha preso un sonoro ceffone con la sconfitta del suo alleato (negazionista) Doug Mastriano, battuto dall’attorney general dem Josh Shapiro nella corsa a governatore. Il partito dell’Asinello vince la gara per il governatore anche nei feudi della California con Gavin Newsom (come previsto) e di New York con Kathy Hochul (tra qualche difficoltà), ma la perde in Georgia con Stacey Abrams, sconfitta per la seconda volta da Brian Kemp (un repubblicano ostile a Trump). Un flop in serie che si aggiunge a quello di Beto O’Rourke nella corsa in Texas per il Senato, terza debable consecutiva in 4 anni.Tanti i primati di questa tornata elettorale: tra gli altri la dem Maura Healey, prima donna e prima candidata apertamente gay ad essere eletta governatrice del Massachusetts, il dem Wes Moore primo governatore afroamericano del Maryland, il 25enne Maxwell Alejandro Frost primo membro della generazione Z ad ottenere un posto al Congresso, tutti del partito democratico.




Putin: “Il rischio di un conflitto nel mondo resta molto alto”

Il potenziale di conflitto nel mondo nel suo insieme, così come a livello regionale, rimane molto alto.

Stanno emergendo nuovi rischi e sfide per la sicurezza collettiva, principalmente a causa di un forte aggravamento del confronto geopolitico globale”.

Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in una riunione del Consiglio dei capi delle agenzie di sicurezza e dei servizi speciali dei paesi della Csi. Lo riporta la Tass.

“L’Ucraina è diventata uno strumento della politica estera degli Usa e ha praticamente perso la propria sovranità”. Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che estende fino al 31 dicembre prossimo le limitazioni al commercio su alcuni tipi di prodotti e materie prime con i cosiddetti Paesi ostili. Ne dà notizia l’agenzia Ria Novosti.

Putin ha osservato delle esercitazioni delle “forze di deterrenza strategica” russe: lo riporta l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, secondo la quale “hanno avuto luogo lanci pratici di missili balistici e da crociera” e “gli aerei Tu-95Ms sono stati utilizzati per lanciare missili da crociera lanciati dall’aria”.

Il monito della Nato
“Vladimir Putin sta perdendo sul terreno e sta rispondendo con attacchi sui civili e con una retorica nucleare”. La Russia “non usi falsi pretesti per una escalation. La Nato non sarà intimidita nel suo sostegno” all’Ucraina. “La Nato difenderà tutti gli Alleati”. Lo ha detto il segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg ricevendo il premier della Romania Nicolae Ciuca a Bruxelles

La posizione di Tajani
“Non c’è pace senza giustizia e la giustizia in questo caso è la sovranità dell’Ucraina. Qui si tratta di proteggere la libertà di un popolo che non può essere conculcata con la violenza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo al Convegno internazionale per i 50 anni della fondazione dell’Avsi al Maxxi di Roma.

La guerra sul campo
Secondo Kiev, undici civili sono morti e altri 14 sono rimasti feriti in Ucraina nelle ultime 24 ore a causa di attacchi russi.

“Più di 70.000” civili hanno lasciato le loro case “in una settimana” nella regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, dopo che le autorità di occupazione filo-russe hanno iniziato l’evacuazione il 19 ottobre. Lo hanno reso noto oggi le autorità filorusse. “Sono sicuro che più di 70.000 (persone) sono partite in una settimana da quando è stata organizzata la traversata” dalla riva destra del fiume Dnipro alla riva sinistra, più lontano dal fronte, ha affermato Vladimir Saldo, capo dell’occupazione russa amministrazione, in diretta sul canale televisivo Krym 24. 

Nella tarda serata di ieri, intanto, i russi hanno attaccato Dnipro, città dell’Ucraina orientale, facendo almeno 2 morti e 3 feriti. Sui social network sono apparse segnalazioni di esplosioni e incendi, successivamente confermate. “I terroristi russi hanno lanciato i loro razzi in città”, ha fatto sapere l’ufficio del presidente secondo l’agenzia ucraina Unian.

Se la Russia impiega una ‘bomba sporca’ o altro tipo di armi nucleari in Ucraina, “ci saranno conseguenze”: lo ha detto in un briefing il portavoce del Pentagono Pat Ryder. Queste conseguenze sono state comunicate a Mosca a vari livelli, ha aggiunto, ribadendo che le accuse russe secondo cui Kiev sta preparando una ‘bomba sporca’ sono palesemente false.

L’Ucraina ha ricevuto nei giorni scorsi dagli Stati Uniti gli attesi sistemi missilistici terra-aria NASAMS, che Kiev dispiegherà per far fronte agli attacchi degli elicotteri, dei missili da crociera ma soprattutto dei micidiali droni kamikaze Shahed-136 di produzione iraniana usati dalle forze russe. Intervistato ieri dalla CNBC, Greg Hayes – ad del gruppo aerospaziale e della difesa Raytheon Technologies che produce gli NASAMS – ha affermato che il gruppo ha consegnato due di questi sistemi al Pentagono, aggiungendo che ora vengono installati in Ucraina.

La Russia intanto starebbe reclutando commando afghani per combattere in Ucraina: lo scrive il magazine Foreign Policy, che cita fonti militari e della sicurezza afghana. Ex membri del Corpo d’élite dell’esercito nazionale afghano hanno riferito di essere stati contattati con offerte per unirsi all’esercito russo e combattere in Ucraina, scrive Foreign Policy. Le stesse fonti sottolineano che la forza di fanteria leggera addestrata dagli Stati Uniti, che ha combattuto a fianco delle forze speciali statunitensi e di altri alleati per quasi 20 anni, potrebbe fare la differenza sul campo di battaglia ucraino. Nel complesso tra i 20mila e i 30mila soldati volontari del Corpo d’élite afghano sono stati abbandonati quando gli Stati Uniti hanno lasciato l’Afghanistan ai Talebani nell’agosto del 2021, ricorda il magazine: solo poche centinaia di alti ufficiali sono stati evacuati quando la Repubblica è crollata e migliaia di soldati sono fuggiti verso i Paesi vicini.