KOSOVO: L’ORDINARIO MILITARE TRASCORRE IL NATALE CON IL CONTINGENTE ITALIANO


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Redazione
Pristina
– Si è conclusa la visita in Kosovo dell’Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia. Monsignor Santo Marcianò, ha trascorso il Natale con i militari italiani impiegati nella missione Kosovo Force (KFOR). Giunto a Pristina, nella giornata di ieri è stato accolto dal Comandante della Forza Multinazionale NATO KFOR, Generale di Divisione Guglielmo Luigi Miglietta.

Monsignor Marcianò si è poi trasferito a Pec, nella sede del Multinational Battle Group West (MNBG-W), comando multinazionale a guida italiana, dove ha incontrato i militari del contingente italiano ai quali ha rivolto gli auguri di Natale e testimoniato l’opera ed il valore della loro missione in Kosovo.
Nel pomeriggio l’Ordinario Militare ha fatto visita alla Casa Famiglia della “Caritas Umbria” di Klina, donando capi di vestiario e giocattoli messi a disposizione dalla Caritas Umbria e dal 4° reggimento carri di Persano. Questa struttura si occupa fin dai primi anni dopo il conflitto dell’accoglienza di numerosi bambini kosovari  senza distinzione di etnia o religione e supporta un importante progetto educativo a favore di minori provenienti da gravi situazioni di disagio o degrado familiare.

Rientrato nella base di “Villaggio Italia”, Monsignor Marcianò ha partecipato alla cena di Natale e ha celebrato, unitamente al Cappellano del Contingente Don Fausto Amantea, la Santa Messa. La funzione religiosa è stata preceduta dal rito di apertura della Porta Santa nella Chiesa di Camp “Villaggio Italia” intitolata a San Francesco come gesto simbolico che si inserisce nell’anno Giubilare straordinario.  Oggi, nel giorno di Natale, Monsignor Marcianò ha celebrato la funzione religiosa a Pristina, nella cappella della base del Multinational Specialized Unit, per il personale militare italiano di tutte le Forze Armate e delll’Arma dei Carabinieri.   
Nel corso dell’omelia, Monsignor Marcianò ha sottolineato l’importanza e il significato dei valori legati alla celebrazione del Natale: “Vivere la vita per gli altri dà senso alla propria”, e poi, rivolgendosi ai militari che trascorrono questa festività lontano dai propri affetti, “Voi con la vostra presenza in Kosovo, mettendo a rischio le vostre vite, permettete ad altri di vivere”.

Al termine della funzione, il Comandante di KFOR, Generale Miglietta, ha ringraziato l’Ordinario Militare, il Capo della missione EULEX, Gabirele Meucci e l’Ambasciatore d’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese, presenti all’evento. “Per il soldato, l’essere in operazioni è una condizione straordinaria ma non anomala poichè rappresenta l’apice del servizio che offre al suo Paese nel mondo”, ha detto il Generale Miglietta, “professionalità e senso di umanità sono il patrimonio più riconosciuto e apprezzato, anche nel soldato italiano in terra balcanica dove i nostri uomini e donne con le stellette si alternano per creare un futuro migliore per la popolazione del Kosovo”. Al termine della celebrazione Monsignor Marcianò si è intrattenuto con i militari per lo scambio degli auguri natalizi. Il contingete italiano di KFOR augura “buone feste” a tutti i colleghi impegnati nelle missioni fuori area e sul territorio nazionale.
 




CONTINGENTE ITALIANO IN KOSOVO: IL SALUTO DELLE ISTITUZIONI ALLE FORZE ARMATE E ALL'ARMA DEI CARABINIERI

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Redazione

Pristina – Il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Onorevole Gioacchino Alfano si è recato, lo scorso martedì 22 dicembre, nella base Camp “Film City” di Pristina, sede del Comando multinazionale della missione NATO Kosovo Force, per incontrare il personale militare del contingente italiano in Kosovo.
Ad accoglierlo, il Comandante della missione, Generale di Divisione Guglielmo Luigi Miglietta. La visita è stata l’occasione per un aggiornamento sulla situazione operativa corrente, le condizioni di sicurezza in Kosovo e il ruolo dei soldati di KFOR.

Il Sottosegretario Alfano ha poi salutato il personale militare delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri a cui ha espresso parole di elogio per l’eccellente professionalità dimostrata: “uomini e donne con le stellette che con impegno, professionalità e determinazione svolgono quotidianamente un ruolo fondamentale per la stabilizzazione di questo Paese e più in generale dell’area Balcanica, confermando quell’approccio tutto italiano alle operazioni di pace che la comunità internazionale ci riconosce” – ha concluso il Sottosegretario – “a voi tutti, che trascorrerete queste festività natalizie lontani dagli affetti più cari, e alle vostre famiglie, porto gli auguri miei personali e delle Istituzioni”. A seguire, il Sottosegretario Alfano e il Generale Miglietta  hanno incontrato l’Ambasciatore d’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese, che ha rimarcato l’importanza di KFOR e della componente italiana per la creazione delle necessarie premesse per lo sviluppo e la completa stabilizzazione dell’area. Al termine della visita, il Generale Miglietta ha ringraziato il Sottosegratario Alfano che con la sua presenza ha confermato la vicinanza e l’apprezzamento delle Istituzioni al contingente italiano in Kosovo e a tutti i militari impegnati nelle operazioni fuori area.

Anche il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ha fatto visita in Kosovo per incontri di vertice con le principali cariche Istituzionali kosovare.
Con l’occasione il ministro Gentiloni ha fatto visita, durante la mattinata dello scorso mercoledì 23 dicembre, al Quartier Generale multinazionale di KFOR, nella base di Film City a Pristina, dove ha incontrato il personale militare italiano impegnato nella missione Kosovo Force.

Il Ministro Gentiloni è stato accolto dal Comandante di KFOR, Generale di Divisione Guglielmo Luigi Miglietta che nel corso di un briefing ha presentato al Ministro un quadro della situazione operativa corrente, le condizioni di sicurezza in Kosovo e il ruolo dei soldati di KFOR. Il Generale Miglietta ha rimarcato l’importanza della proficua cooperazione tra la NATO, le Organizzazioni Internazionali operanti in Kosovo, le forze di sicurezza Kosovare e le Istituzioni Centrali e Locali per il mantenimento di un ambiente pacifico e sicuro. L’agenda del Ministro è stata particolarmente densa di appuntamenti. Il Ministro Gentiloni, accompagnato dall’Ambasciatore d’Italia in Kosovo, ha incontrato la Presidente del Kosovo Atifete Jahjaga, il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri del Kosovo Hashim Thaci. Il Ministro Gentiloni ha poi incontrato il personale militare delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri a cui ha espresso parole di elogio per l’eccellente professionalità dimostrata.

“Prima di farvi sentire la vicinanza del Governo, del Parlamento e mia personale, vorrei trasferirvi le parole di sincero apprezzamento delle istituzioni del Kosovo. Queste danno la misura di quanto sia utile e apprezzato il vostro lavoro”, ha detto il Ministro Gentiloni, mettendo in risalto l’importanza del contributo che le Forze Armate italiane, presenti in Kosovo dal 1999, hanno fornito alla NATO per la stabilizzatore di questa delicata zona dei balcani. Il Generale Miglietta ha ringraziato il Ministro Gentiloni che “con la sua visita conferma la vicinanza del Paese e delle Istituzione al contingente italiano in Kosovo e a tutti gli uomini e le donne con le stellette impegnati nelle operazioni fuori area”. Sorveglianza, monitoraggio del territorio, pattugliamento e presidio di specifiche aree sensibili sono i compiti che, a rotazione, svolgono gli oltre 5000 militari delle 31 nazioni che compongono la forza NATO KFOR in Kosovo.

Non è mancata la visita del Capo di Stato Maggiore della Difesa italiano, Generale Claudio Graziano, che si è recato in vista lo scorso 19 dicembre al contingente italiano che opera in Kosovo nell’ambito della Forza multinazionale NATO KFOR per portare il proprio saluto e quello di tutte le Forze Armate in occasione dell’avvicinarsi delle prossime festività. Il Generale Graziano, accolto al suo arrivo dal Comandante di KFOR – Generale di Divisione Guglielmo Luigi Miglietta – è stato aggiornato sulla situazione operativa corrente, le condizioni di sicurezza in Kosovo e il ruolo dei soldati di KFOR quale partner cruciale nel processo di stabilizzazione dell’area balcanica.

La visita è proseguita con l’incontro con il personale militare, uomini e donne delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri, a cui il Capo di SMD  ha rivolto parole di apprezzamento per il  livello di professionalità, la dedizione e per l’impegno profuso in questo complesso teatro di operazione. “La presenza della NATO in Kosovo, in questo particolare momento storico, è molto importante dal punto di vista anche della prevenzione al terrorismo”, ha poi aggiunto. “Questo paese è nel cuore dell’Europa e rappresenta un’area di grande interesse  per l’Italia che da sempre è stata in prima linea per la sua stabilità e per quella dell' intera area balcanica. Un impegno che viene apprezzato a livello internazionale e che vede , da alcuni anni, assegnare la leadership della missione al nostro Paese”.
L’Italia, presente nella missione sin dalla sua apertura nel 1999,  è uno dei maggiori contributori di truppe a favore di KFOR con oltre 550 militari impegnati in Kosovo  sia nel Multinational Battle Group West, nel Joint Regional Detachment Centre, nella Multinational support unit dei carabinieri e nel Comando della Forza a Pristina. Infine il Generale Graziano ha incontrato l’Ambasciatore d’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese che ha sottolineato “la presenza di KFOR e della componente italiana contribuisce in maniera determinante al raggiungimento degli obiettivi richiesti dalla Comunità Internazionale e alla creazione delle necessarie premesse per lo sviluppo e la completa stabilizzazione dell’area”.

 




FOIE GRAS, IL CIBO DI LUSSO: IN FRANCIA SCOPERTI ALLEVAMENTI DELL’ORRORE

di Cinzia Marchegiani

Parigi – Anatre e oche costrette a ingurgitare cibo con una cannula che arriva fino allo stomaco, che spara sotto pressione il miscuglio pompato per due volte al giorno. Si parla di cifre da capogiro…44 milioni di animali all’anno uccisi e prima torturati per ingrassare e ottenere un fegato grasso per ottenere il Foie Gras, fegato di anatra (canard) o di oca (oie) ricavato dall’uccisione di animali sottoposti ad alimentazione forzata.

Nuova indagine in Francia scopre gli allevamenti dell’orrore. Una nuova indagine realizzata in Francia da parte dell’associazione L214 mostra ancora una volta le crudeltà che vi sono dietro la produzione di Foie Gras. In Francia viene prodotto oltre il 70% del Foie Gras distribuito poi in tutto il mondo, anche in Italia.

Focus Foie Gras. Per ottenere il Foi Gras, il fegato deve raggiungere un peso minimo di 300 gr. per le anatre e 400 gr. per le oche. Per ottenere questo prodotto, nelle ultime due settimane di vita gli animali sono nutriti per due volte al giorno con una razione di circa 500 gr. di pastone a base di mais cotto e acqua, somministrata direttamente nello stomaco mediante un tubo metallico di 30 cm. Durante l’intero processo ogni anatra può arrivare ad ingerire sino a 10 kg di mangime e il suo peso può aumentare anche di 3kg. Lo scopo è quello di provocare in pochi giorni, con un’alimentazione eccessiva e ricca di grassi, un’infiammazione del fegato e una conseguente lipidosi epatica. Ma la necessità di alimentare in un tempo relativamente breve il maggior numero di animali non fa che aumentare il rischio di lesioni alla gola e all’esofago. Molti animali non sopravvivono in queste condizioni e muoiono prima di essere trasportati al macello, per emorragie interne o infarto. Un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’UE indica che il tasso di mortalità risulta da 10 a 20 volte più elevato rispetto a quello di animali allevati senza ingozzamento

Video Shock dell’indagine dell’associazione francese L214, quello che avviene negli incubatoi. Le immagini diffuse grazie al video dell’associazione francese L214 mostrano ciò che avviene negli incubatoi e negli allevamenti degli animali riproduttori. Il video degli orrori diffuso mostra appunto come gli animali siano uccisi con metodi illegali e lasciati agonizzare, ma anche le procedure standard con cui viene mutilato il becco dei pulcini per evitare che in seguito negli allevamenti si feriscano fra loro, o la soppressione di migliaia di anatre appena nate, schiacciate da un rullo essendo il loro fegato di piccole dimensioni.

Il video mostra cosa si cela dietro la produzione di Foie Gras:
• l’uccisione di milioni di animali, non solo quelli macellati dopo essere stati sottoposti alla terribile pratica dell’alimentazione forzata, ma anche animali soppressi con metodi illegali, perché feriti e non più utili all’industria, a cui viene ‘rotto l’osso del collo’ da operatori che effettuano questa procedura lasciando gli animali agonizzare per molto tempo
• l’uccisione di tutti i pulcini femmina, nati con l’inseminazione artificiale, schiacciati a migliaia in un rullo, soppressi appena nati perché il loro fegato è di piccole dimensioni. Il video mostra come questa macchina non uccida istantaneamente molti di questi pulcini, la cui morte sarà lenta e dolorosa
• la mutilazione del becco dei pulcini maschi, effettuata a pochi giorni di vita per limitare i danni dovuti a future aggressioni fra gli animali, quando in seguito saranno spostati negli allevamenti
• un trattamento brutale verso tutti gli animali: nessuno di questi pulcini passa un po’ di tempo con la loro mamma, sono trattati come se fossero oggetti, caricati in casse, inseriti in vere e proprie ‘catene di montaggio’ il cui fine è ucciderli o mutilarli


Video Shock di Essere Animali, l’indagine di Essere Animali, spiegato da Daniela Poggi. Un documentario raccontato da Daniela Poggi spiega ciò che avviene invece negli allevamenti. Esseri Animali è l'associazione che promuove un cambiamento culturale, sociale e politico volto a superare tutte le forme di sfruttamento nei confronti degli animali, e grazie ai suoi attivisti sono riusciti a documentare, assieme all’associazione spagnola “Promoviendo el Veganismo” un video e fotografie di sei allevamenti situati nei Pirenei francesi, nella nazione dove viene prodotto oltre il 70% del Foie Gras distribuito poi in tutto il mondo, Italia compresa. Le immagini documentano l’intero processo di produzione, dall’arrivo in allevamento dei pulcini sino alla macellazione. Con la diffusione di questa indagine l’associazione chiede alle catene di supermercati che ancora vendono questo prodotto di cessare le vendite. Su "stopfoiegras.org" è possibile firmare una petizione indirizzata a queste società.

Esseri Animali spiega: “Quello che avviene in seguito è stato documentato dalla nostra associazione che è riuscita ad infiltrarsi negli allevamenti francesi. Gli animali, molti dei quali rinchiusi in gabbie minuscole, illegali per la legislazione UE, sono nutriti forzatamente più volte al giorno con un lungo tubo metallico inserito direttamente nello stomaco, allo scopo di far ingrassare in breve tempo il loro fegato”.

In Italia importiamo 33 tonnellate di Foie Gras all’anno. Anche se in Italia la pratica per la produzione di Foie Gras è vietata, irrazionalmente alcuni supermercati italiani vendono questo prodotto alimentare, un ossimoro che la stessa associazione denuncia: "La produzione di Foie Gras è estremamente crudele e causa agli animali gravi sofferenze. Queste nuove immagini inoltre confermano ripetute violazioni in diversi allevamenti, una situazione completamente degenerata. Il Foie Gras è oggi distribuito nei negozi Eataly e nei punti vendita della grande distribuzione Esselunga, Conad, Carrefour, Bennet, Auchan e Pam, per questo chiediamo di cessare la vendita di questo cibo crudele. Il gruppo Pam Panorama ha aderito alla campagna#viadagli scaffali”.

La situazione legislativa. Numerosi paesi nel mondo hanno vietato la produzione di Foie Gras, in India e in alcuni stati del Brasile è vietata anche la distribuzione. Ai sensi dell’art. 14 della Direttiva 98/58/CE riguardante la protezione degli animali negli allevamenti, l’alimentazione forzata nell’UE è illegale. Ma, nonostante nel dicembre 1998 un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione Europea condanni ulteriormente questa pratica definendola ‘nociva per il benessere degli animali’, il Consiglio di Comitato Permanente d’Europa nel 1999 ha adottato una Raccomandazione che vieta la produzione di Foie Gras negli Stati membri a partire dal 2004 ma ad eccezione di dove è già “pratica corrente”, sollecitando la ricerca di tecniche di produzione alternative all’alimentazione forzata. In Italia il ‘gavage’ è vietato dal 2007. Al momento all’interno dell’UE il Foie Gras viene prodotto in Francia, Bulgaria, Spagna, Ungheria e Belgio.
Cibo di lusso….il Foie Gras, ma le indagini e i video raccontano tanta disumanità.




IMMIGRAZIONE IN EUROPA: SUPERATO QUOTA 1 MILIONE

Redazione
 
Secondo l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni, il numero di rifugiati e migranti entrati in Europa nell’anno 2015 ha superato quota un milione. Spiegano inoltre che rispetto al 2014, si sono quadruplicate. La fuga disperata alla ricerca di un’alternativa alla morte certa ha portato ad un vero e proprio esodo, ma ha portato anche alla morte di circa 3700 soggetti che da Africa e Medio Oriente hanno deciso di lasciare l’incertezza della vita, optando per il mare con la speranza di dare il futuro a se stessi e ai propri cari, ma purtroppo per molti di loro così non è stato. La fuga dalla Turchia ha portato in Grecia circa 800 mila persone, 455 mila erano in fuga dalla Siria e 186 mila dall’Afghanistan. Ma non tutti i migranti vogliono stazionare in Italia, o meglio, non è il loro obiettivo principale e lo dimostrano anche i dati. Vediamo inoltre che circa 1 milione di migranti è giunto in Germania. 



MISS UNIVERSO: VINCE MISS FILIPPINE MA INCORONANO LA REGINETTA SBAGLIATA. ECCO TUTTE LE FOTO

 
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Redazione
 
Las Vegas – E’ un piccolo mistero ciò che è successo a Las Vegas durante l’incoronazione di Miss Universo. Il concorso è stato vinto da Pia Alonzo Wurtzbach, Miss Filippine, ma al momento dell’incoronazione non è stata incoronata la Miss corretta bensì Ariadna Gutierrez Arevalo (Miss Colombia), che aveva già la corona in testa ed era propensa a salutare il pubblico in lacrime per la sua seconda vittoria. Ma ad interrompere il momento catartico è stato Steve Harley, il presentatore della serata che si è scusato immediatamente per l’errore, dicendo di aver sbagliato a leggere il nome sulla busta. Il presentatore inoltre ha richiamato sul palco Miss Filippine e l’ha incoronata. Miss Colombia invece si è piazzata seconda e Olivia Jordan, americana, è arrivata terza. C’era anche un’italiana tra le partecipanti ovvero Giada Pezzaioli, giovane leccese di 22 anni. Sicuramente la Arevalo avrà visto il suo sogno svanire all'improvviso poichè dal podio si è vista catapultata al secondo posto, ma la sua bellezza è la vera vittoria e sicuramente, finito lo shock per la cattiva esperienza, capirà che non deve demordere ma deve puntare sempre in alto. 



ELEZIONI IN SPAGNA: VINCE IL CENTRODESTRA DI MARIANO RAJOY

di A.B.
 
Madrid – Le elezioni politiche in Spagna vedono la vittoria Partido Popular (PP) centrodestra, guidato dal premier Mariano Rajoy. Secondo i primi dati che emergono, il numero di seggi che avrebbe ottenuto oscilla dai 114 ai 118, sono stati invece circa 81-85 i seggi ottenuti dai socialisti del PSOE, Podemos (sinistra) invece ha ottenuto 76-80 seggi, infine Ciudadanos 47-50. A diffondere gli exit poll è stata la tv RTVE e proprio da questi dati emerge come nessun partito abbia conquistato i 176 seggi necessari per la maggioranza.
 
I dati emersi da questa elezione indicano due elementi importanti da tenere sott’occhio, anche a livello storico, ovvero un allontanamento del consenso nei confronti dei popolari e dei socialisti che si sono alternati dal 1982 in Spagna, inoltre un altro dato importante riguarda il Partito Popolare che è passato da 186 deputati eletti nel 2011 a 114-118, perdendo quindi circa 60 seggi.
 
Anche i socialisti hanno subito notevoli perdite poiché alle precedenti elezioni avevano ottenuto 110 seggi, oggi invece hanno ottenuto un numero di seggi che va tra gli 81 e gli 85. In terza posizione ci sono i Podemos capeggiati da Pablo Iglesiasi, l’indiscusso protagonista delle proteste degli “Indignados” che ha ottenuto 76-80 deputati. Non supera i PSOE in termini di seggi, ma lo fa in numero di voti raggiungendo il 21,7%.
 
Il movimento liberale Ciudadanos con a capo Albert Rivera ha raggiunto la quarta posizione.  Intanto il vincitore delle elezioni, Mariano Rajoy, ha dichiarato dopo il voto in Spagna: “Lo ribadisco, chi vince le elezioni deve cercare di formare il governo. Cercherò di formare un governo stabile, di cui la Spagna ha bisogno quindi cercherò accordi, dialogherò ma nell'interesse del Paese.
 
La Spagna ha bisogno di stabilità, sicurezza, certezza e fiducia”. In seguito alla vittoria ha dichiarato invece che il suo obiettivo sarà quello di formare un governo stabile e che “inizia una tappa non facile, sarà necessario parlare molto e raggiungere accordi”



FINTA BOMBA SU AEREO AIR FRANCE, PAURA IN VOLO: ATTERRAGGIO D'EMERGENZA IN KENYA

Redazione

Kenya – Un aereo dell'Air France, partito da Mauritius e diretto a Parigi, ha compiuto un atterraggio di emergenza nell'aeroporto di Mombasa, in Kenya, a seguito di un allarme bomba scattato per la presenza di un oggetto sospetto a bordo, rivelatosi successivamente finto.

Durante l'atterraggio, l'evacuazione e la perquisizione del velivolo, lo scalo keniota è rimasto chiuso al traffico aereo. "L'oggetto, ritenuto essere un ordigno esplosivo, è stato trovato", si legge in un tweet dei responsabili della sicurezza aerea del Kenya, riportano i media kenioti che rendono noto che l'oggetto sospetto è stato trovato in una delle toilette dell'aereo da un passeggero. L'Air France ha confermato che l'aereo – con a bordo 459 passeggeri e 14 membri dell'equipaggio – è atterrato nella notte nell'aeroporto keniota.

"L'Air France sta lavorando in stretta cooperazione con le autorità che stanno indagando per identificare la fonte della minaccia e la sua esatta natura", ha reso noto la compagnia aerea in un comunicato. Attualmente la polizia del Kenya sta conducendo gli interrogatori di diversi passeggeri dell'aereo dell'Air France, decollato da Mauritius e diretto a Parigi, che nella notte ha compiuto un atterraggio di emergenza a Mombasa a seguito di un allarme bomba. Lo ha reso noto il ministro dell'Interno, Joseph Nkaissery, che si è recato nell'aeroporto per seguire l'inchiesta, mentre le autorità aeroportuali keniote hanno reso noto che l'oggetto sospetto che ha fatto scattare l'allarme era effettivamente un ordigno esplosivo. "L'inchiesta è ancora in corso – ha detto il ministro – ma quello che possiamo confermare al momento è che gli inquirenti stanno interrogando diversi passeggeri".




LA VENDETTA DI ISRAELE, ELIMINATO TERRORISTA CHE UCCISE BAMBINA

Redazione

Beirut – Trentasei anni fa, ad appena sedici anni, Samir Qantar fracassò con il calcio del fucile il cranio di una bambina israeliana, dopo aver ucciso suo padre. La madre della piccola, mentre si nascondeva dalla furia del terrorista palestinese e dei suoi complici, tentando di non farla piangere per non essere scoperte, soffocò per errore l'altra figlioletta. Oggi Israele jha fatto la sua giustizia: un missile sparato su un condominio di Damasco ha centrato l'appartamento di Jaramana in cui Qantar si nascondeva. La notizia e' stata confermata dal movimento sciita libanese mentre Israele ha solo espresso soddisfazione per la sua morte senza rivendicarne la responsabilita'. Qantar, druso libanese, era stato condannato all'ergastolo per la strage del 1979. Dopo essere stato liberato da Israele nel 2008 nell'ambito di uno scambio di prigionieri con Hezbollah, aveva aderito al movimento sciita ed era riparato a Damasco, assumendo un ruolo di punta all'interno del Partito di Dio. Da qualche anno, il regime di Bashar al-Assad gli aveva dato il comando di una parte delle Alture del Golan ancora controllate dai siriani, da dove avrebbe organizzato diversi attacchi contro soldati israeliani.
I media siriani non hanno parlato di Qantar ma hanno accusato "gruppi terroristici" per il raid in cui sono stati lanciati quattro missili a lungo raggio su Jamanana, un bastione del regime di Assad in cui vivono molti drusi e cristiani. Israele ha piu' volte bombardato la Siria dopo l'inizio della guerra civile, nel 2011, distruggendo per lo piu' armi e missili destinate a Hezbollah, il nemico con cui lo Stato ebraico si e' piu' volte scontrato. A gennaio in un raid erano morti sei militanti di Hezbollah. Il ministro della Giustizia israeliano, Ayelet Shaked, ha dichiarato alla radio dell'esercito che Israele "non ha rivendicato" l'attacco ma "e' felice di aver appreso la notizia". "Era un super terrorista che ha ucciso una bambina di quattro anni fracassandole il cranio e ha proseguito le sue attivita' terroristiche anche dopo la liberazione", ha affermato, "e' una buona cosa che sia andato al Creatore".
La famiglia israeliana di cui facevano parte tre delle quattro vittime, tra cui due bambine, ha affermato in una nota che "giustizia e' stata fatta". Si tratta della vedova del 28enne Danny Haran, ucciso con la figlia Einat. L'altra figlia mori' soffocata dalla madre, Smadar Haran, che tentava di non farla gridare mentre si nascondevano durante l'assassinio del marito e dell'altra figlia. Qantar era stato giudicato responsabile anche dell'uccisione di un poliziotto e per questo era stato condannato a cinque ergastoli piu' 47 anni di carcere




LA MARINA CINESE SI AVVARRÀ DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DI UNA SOCIETÀ ITALIANA

Redazione

Cina – Una società italiana si aggiudica la gara internazionale per la pianificazione urbanistica di Shanghai Jinshan Marina. Si tratta di GALA Architecture and Engineering Consulting Shanghai (GALA China), posseduta al 100% da GALA, prescelta tra le proposte di 220 primarie società internazionali di progettazione e architettura provenienti da tutto il mondo. La gara ha individuato la miglior proposta per la pianificazione urbanistica della vasta area costiera e della Marina di Jinshan, uno dei 17 Distretti della Municipalità di Shanghai, per un waterfront internazionale della Shanghai del futuro. L'aggiudicazione della gara permetterà a GALA China di procedere nella fase esecutiva della pianificazione urbanistica in collaborazione con Shanghai Urban Planning Design Institute. Lo sviluppo del progetto interessa un'area di 723 ettari, con una superficie di terra da costruire nel mare di oltre 2 kmq e di nuovi bacini acquiferi per 1,4 Kmq e un numero di abitanti previsti pari a circa 20.000 persone, considerando un picco di affluenza pari a circa 300.000 persone. L'attuazione del piano urbanistico è prevista in un periodo di 5 anni e prevede un costo totale di investimento per la costruzione di opere infrastrutturali e opere pubbliche di 6 miliardi di euro, da assegnare nei prossimi anni sulla base di successive gare d'appalto. Il progetto italiano è stato presentato da GALA China, guidata dall'Ad Liang Liang insieme a GALA Engineering, con Ad Luigi Colombo. GALA Engineering, e SD Partners hanno progettato e diretto il team il team composto da: Barreca & La Varra, Beretta Associati – MAB Marotta Basile Arquitectura, Botticini Camillo Architetto – Facchinelli Matteo Architetto, Gnudi Studio di Architettura e Ingegneria, Habitech, Pan Associati, Studio di Architettura Scacchetti Associati con gli Studi Alfaeffe e Bunch, Systematica, Tre e C.




ONU, RAGGIUNTO L'ACCORDO SULLA PACE IN SIRIA

Redazione

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha adottato all'unanimità la risoluzione sul processo di pace in Siria, con l'avvio dei negoziati a gennaio. Un raro segnale di unità tra le grandi potenze su un conflitto nel quale si stima abbiano perso la vita 250.000 persone. Il testo sostiene il cessate il fuoco in Siria non appena i rappresentanti del governo siriano e dell'opposizione abbiano compiuto i primi passi verso una transizione politica, sotto gli auspici dell'Onu. La risoluzione sulla Siria parla del processo di pace e del cessate il fuoco nel Paese mediorientale, ma non menziona il punto cruciale: il futuro del presidente Bashar al Assad. Barack Obama, nella conferenza di fine anno – poco prima della notizia sull'adozione della risoluzione Onu – ha reclamato l'uscita di scena di Assad, "per fermare la carneficina e per consentire a tutte le parti coinvolte di andare avanti in modo non settario". Assad, ha rincarato Obama, "ha perso legittimità agli occhi di una grossa fetta del paese". Secondo il presidente Vladimir Putin, sono i siriani a dover scegliere il loro leader ma prima devono essere "eliminati" dal paese i terroristi

L'accordo sulla risoluzione Onu è avvenuto in concomitanza con il meeting a New York dell'International Syria Support Group al quale ha preso parte anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, prima dei colloqui sulla Siria ha incontrato a New York il segretario generale dell'Onu Ban Ki moon e l'inviato delle Nazioni Unite Staffan de Mistura, secondo quanto reso noto dal suo staff via Twitter. "La riunione sulla Siria è stata difficile – ha detto la Mogherini – ma si è conclusa bene con l'accordo sulla necessità di andare avanti e dare un forte mandato all'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura, per avviare i negoziati tra i rappresentanti dell'opposizione e del regime"




INTESA STORICA IN LIBIA: NASCE UN GOVERNO DI UNITÀ NAZIONALE

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Marocco – È stato firmato a Skhirat, in Marocco, l'accordo politico che prevede la nascita di un governo di unità nazionale in Libia. A porre le firme sono stati Saleh Makhzoum, il secondo vice presidente del Congresso nazionale generale di Tripoli, e Emhmed Shaib, deputato del Parlamento di Tobruk. Ieri entrambi i capi dei due Parlamenti rivali hanno dichiarato che i firmatari dell'intesa non rappresentano le due Camere. La firma è stata accolta da uno scrosciante applauso. Rappresentanti di Tripoli e Tobruk, visibilmente commossi, si sono abbracciati.

E intanto l'intesa viene commentata con soddisfazione dagli uomini di governo che esprimono il loro entusiasmo sui social. A dare il "la" il ministro degli Esteri paolo Gentiloni: "Oggi è stato fatto un primo passo – ha detto il ministro – un passo decisivo e pieno di speranza anche se sappiamo che il cammino sarà pieno di ostacoli e il che nuovo governo non avrà vita facile. Per mesi abbiamo lavorato ostinatamente, con la mediazione dell'Onu – aggiunge -, a questo complesso negoziato. Ora l'Italia, l'Unione Europea e gli altri paesi coinvolti in questa lunga trattativa sono pronti a fornire il proprio contributo per la Libia. A Roma, pochi giorni fa, abbiamo preso l'impegno solenne di aiutare il popolo libico e manterremo la parola data ma il futuro del paese adesso è nelle mani del governo che è nato oggi".