GIULIO REGENI: SUL CORPO SEGNI DI TORTURE, L'ITALIA CHIEDE VERITA'
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di Gianfranco Nitti
Helsinki – Ha chiuso i battenti con successo ad Helsinki, Finlandia, la 30° edizione di MATKA, la Fiera Internazionale del Turismo più importante di tutta l’area nordica e scandinava, che ha visto un afflusso di circa 67.000 visitatori, oltre ad un migliaio di espositori e 1200 giornalisti e bloggers, nel corso di quattro intense giornate di trattative, seminari e convegni. Inaugurando l’evento, il, Ministro per il commercio e la cooperazione estera, Lenita Toivakka, aveva sottolineato l’importante impatto del settore del turismo per l’economia finlandese: secondo dati del 2013, i consumi settoriali ammontavano ad un valore di oltre 13 mdi. di €, di cui 4,3 mdi. da visitatori esteri. In percentuale, circa l’8% di tutto l’export finlandese di beni, e con una occupazione diretta ed indiretta di ca. 136.000 addetti.
La Spagna è stato il paese partner nell’edizione del Trentennale 2016, con l'obiettivo di far familiarizzare i visitatori con le parti meno conosciute del paese, in particolare quelle interne, mentre la Spagna, con la Turchia, aveva il più grande padiglione espositivo nella Fiera. E sarà la Turchia il paese partner della 31° edizione della MATKA, fissata dal 19 al 22 gennaio 2017.
Tra le novità di questa edizione appena conclusa, la partecipazione delle regioni russe di Kyrgyzstan e Tatarstan, nonché di Bolivia ed Uruguay. Un padiglione molto vasto ed esteticamente attraente quello della compagnia aerea di bandiera Finnair, ove, con un suggestivo gioco di luci e colori si poteva osservare una simulazione di aurora boreale sotto la quale una serie di poltrone identiche a quelle del nuovissimo Airbus A350 consentiva ai visitatori di provare un’anteprima della comodità del viaggio aereo, alla presenza anche del presidente della compagnia, Pekka Vauramo. Presente anche un comandante pilota del nuovo aeromobile, il capitano Stefan Vikström, che descriveva con orgoglio e pazienza tutti i segreti dell’A350 di cui sono stati appena consegnati 3 esemplari utilizzati sulle rotte asiatiche.
In tono minore e disorganica la partecipazione espositiva dell’Italia, principalmente rappresentata dalla regione Val d’Aosta, assemblata in un padiglione privo di una identificazione unitaria e nazionale adeguata che la potesse distinguere. Il che è purtroppo riconducibile all’assenza da parte dell’ENIT che, pur avendo un’agenzia a Stoccolma, risente sempre delle carenze a tutti note. Peraltro, anche la zona del lago Maggiore era presente, ma in un desk separato dallo stand principale. È opportuno notare che anche la Grecia, nonostante non stia certo messa bene economicamente, aveva un suo padiglione molto vasto e dignitoso.
Dopo la partecipazione ufficiale della Regione Puglia nel 2013, è quindi auspicabile una partecipazione nazionale articolata che promuova il turismo nordico in modo più sistematico verso il nostro Paese, trattandosi di un bacino di utenti ad alta propensione al viaggio.
Red. esteri
Russia – I servizi segreti di Mosca (Fsb) sospettano che dietro l'attentato terroristico che ha portato, a ottobre, allo schianto dell'A321 russo in Sinai ci possano essere i Lupi Grigi, gruppo terrorista di estrema destra nazionalista turco. Lo scrive il quotidiano Kommersant, citando una fonte vicina all'inchiesta sulla strage, che ha fatto 224 vittime. Il giornale ricorda che i Lupi Grigi sono legati all'Isis e agiscono in diversi paesi arabi, compreso l'Egitto. Secondo l'Fsb, continua Kommersant, il gruppo terrorista turco ha partecipato anche a combattimenti in Cecenia, organizzando il trasferimento di armi in questa repubblica russa del Caucaso. A novembre, dopo l'abbattimento da parte di Ankara del jet russo al confine con la Siria, i media accusarono proprio i Lupi Grigi di essere responsabili dell'uccisione di uno dei due piloti, gettatosi con il paracadute fuori dal velivolo, e contro il quale furono sparati colpi "da terra", secondo la ricostruzione del ministero della Difesa russa e un video circolato in Rete. L'episodio creo' un'escalation di tensione tra Russia e Turchia, la quale questo fine settimana e' tornata ad accusare Mosca – impegnata da settembre in raid aeri a fianco del regime di Damasco – di sconfinamenti nel suo spazio aereo. Il Cremlino, da parte sua, a piu' riprese ha apertamente accusato il presidente Tayyip Recep Erdogan e la sua famiglia di essere coinvolti nel traffico di greggio proveniente dalla Siria e gestiti dallo Stato islamico.
Redazione
Damasco – Lo Stato islamico ha rivendicato l'attentato contro un santuario sciita di Sayyida Zeinab, a sud di Damasco. L'agenzia di stampa "al Amaq", considerata vicina al gruppo terroristico, riferisce che l'attacco è opera del sedicente "califfato".
Il bilancio di tre esplosioni, avvenute a distanza ravvicinata, è di almeno 60 morti e oltre 110 feriti.
Il santuario custodisce le spoglie di una delle nipoti di Maometto ed è frequentato da numerosi pellegrini sciiti nonostante la guerra. Lo scorso 26 gennaio due attacchi terroristici contro il quartiere al Zahraam di Homs (165 a nord di Damasco) avevano causato 19 morti.
In un comunicato diffuso sul web, l'Isis afferma che due suoi kamikaze si sono fatti esplodere contro il santuario. Per i media siriani invece le esplosioni sono state tre, due causate da kamikaze e una da un'autobomba.
Il governo siriano vuole mettere fine al bagno di sangue nel Paese ma accusa l'opposizione presente ai colloqui di pace a Ginevra di mancanza di serietà. L'Alto comitato negoziale, che è presente a Ginevra ma al momento rifiuta di negoziare, "non è serio", ha affermato l'ambasciatore di Damasco all'Onu Bashar al-Jaafari. Bassma Kadamani, membro dell'opposizione, ha precisato che l'Alto comitato non è a Ginevra per negoziare, ma per "gettare le basi" di un negoziato. Il portavoce Salem Muslit ha assicurato che l'opposizione resterà a Ginevra per il tempo necessario, senza una data limite, ma, ha aggiunto, "aspettiamo un passo avanti dell'altra parte: se lo fanno, noi ne faremo dieci".
Damasco ha chiesto di inziare i negoziati di pace "senza precondizioni", che non saranno in alcun modo accettate. "Negozieremo sempre, senza precondizioni nè interferenze straniere", ha spiegato Jaafari. "L'attentato di oggi al santuario sciita è la prova del legame tra l'opposizione e i terroristi", ha aggiunto. L'opposizione invece per sedersi al tavolo chiede l'interruzione dei bombardamenti aerei contro i civili e la fine dell'assedio, l'apertura all'arrivo di iuti umanitari eseenziali e la liberazione dei prigionieri.
Nel frattempo il segretario di Stato Usa John Kerry ha lanciato un appello chiedendo al regime e all'opposizione siriani di "cogliere il momento" e sfruttare al massimo l'opportunità dei colloqui di pace di Ginevra. Kerry ha accusato le forze di Bashar al-Assad di ridurre allo stremo i civili e ha chiesto al presidente siriano di consentire l'arrivo degli aiuti umanitari nelle città assediate.