SPARATORIA A BRUXELLES: ARRESTATI DUE FUGGITIVI SCAPPATI DA FOREST
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Red. Esteri
Bruxelles – Ore di tensione in un quartiere di Bruxelles con una sparatoria contro le forze di polizia nata a seguito di una perquisizione degli agenti nell'ambito di una indagine collegata ai fatti di Parigi.
Sarebbero quattro gli agenti rimasti feriti, uno in maniera grave. Uno, sarebbe, invece, stato ucciso, dopo un ulteriore blitz delle forze speciali contro uno o più terroristi asserragliati in un appartamento. Il terrorista morto, ha riferito la procura federale belga, "non è Salah Abdeslam", il ricercato n.1 degli attentati di Parigi ancora in fuga.
Attesa per la conferenza stampa del procuratore di Bruxelles. Si ignora ancora se uno o due sospetti siano in fuga. Il corpo del sospetto è stato ritrovato dalle forze speciali durante la perquisizione dell'appartamento, ora messo in sicurezza, in rue du Dries a Forest, quartiere di Bruxelles. La sparatoria, secondo fonti locali, ha avuto luogo in concomitanza di una perquisizione antiterrorismo condotta dalla polizia federale. Nel corso dello scontro a fuoco, in base alle prime testimonianze raccolte dai media belgi, sarebbero stati impiegati dei kalashnikov. Si sarebbe trattato di una operazione congiunta della polizia belga e francese. Lo riportano alcuni media che citano testimoni sul posto che hanno visto agenti della Brigata criminale francese in azione.
(Ansa)
Redazione Esteri
Ankara sotto attacco. Si è aggravato il bilancio dell'attentato compiuto ieri con un'autobomba nel pieno centro di Ankara: è di almeno 37 morti, tra cui almeno 2 kamikaze. I feriti sono 125, di cui 19 gravi. Una dei due kamikaze è l'ex studentessa universitaria turca Seher Cagla Demir, che si sarebbe unita al Pkk curdo nel 2013. E' quanto scrive il quotidiano Sozcu, citando fonti vicine alle indagini.
L'autobomba si è fatta esplodere contro un bus, nei pressi di una fermata molto trafficata dove erano parcheggiati diversi altri mezzi, che hanno preso fuoco o sono stati danneggiati. L'attacco è avvenuto in una zona centralissima della capitale turca, tra il parco Guven e la piazza di Kizilay, a poca distanza anche da due fermate della metro.
Le autorità turche sospettano che dietro l'attacco ci sia il terrorismo di matrice curda. L'autobomba del mese scorso sempre ad Ankara era stata attribuita dal governo al Pkk e ai curdi siriani del Pyd ma rivendicata dagli estremisti curdi del Tak.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso con un comunicato la sua condanna per l'attacco compiuto stasera ad Ankara. "A seguito dell'instabilità nella regione, negli ultimi anni la Turchia è stata oggetto di attacchi terroristici", scrive Erdogan, senza indicare alcuna organizzazione specifica. Di fronte ad azioni che "minacciano l'integrità del nostro Paese", continua la nota, "proseguiremo la lotta al terrorismo con ancor più determinazione".
Almeno un francese è stato ucciso nel "vile attentato" a Grand-Bassam, in Costa d'Avorio. Lo ha annunciato il presidente Francois Hollande, parlando di "una decina di civili" uccisi insieme con "diversi membri delle forze di sicurezza". "La Francia assicura sostegno logistico e informazioni alla Costa d'Avorio per trovare gli aggressori – ha detto Hollande – continuerà e intensificherà la cooperazione con i suoi partner nella lotta al terrorismo".
L'autorità radiotelevisiva turca ha imposto un divieto temporaneo di pubblicazione delle immagini relative all'esplosione di stasera nel centro di Ankara. Lo riferisce l'agenzia statale Anadolu. La misura è ricorrente in Turchia in caso di attacchi terroristici
"I terroristi devono sapere che per quanto sanguinoso sarà il loro odio non riusciranno a piegarci e scuoterci, ovunque essi colpiscano". Così il presidente del consiglio Matteo Renzi commenta gli attentati ad Ankara e in Costa d'Avorio. "La risposta e la condanna della comunità internazionale sarà ferma, unanime, risoluta".
Red. Esteri
Costa d'Avorio – Sparatoria sulla spiaggia di Grand Bassam, in Costa d'Avorio, a circa 40 km dalla capitale. I media locali riferiscono che sono stati colpiti due hotel: il Koral Beach e Etoile du sud, frequentati da turisti occidentali. Sarebbero almeno 12 i morti, tra cui 4 europei. Tuttavia, ancora non è ufficiale il bilancio delle vittime. La Farnesina sta verificando l'eventuale coinvolgimento di italiani. Secondo alcune emittenti locali, nella zona era presente una delegazione degli Stati Uniti, ma non è chiaro se fosse l'obiettivo dell'attacco. Intanto un portavoce governativo, citato da Bloomberg News, fa sapere che erano almeno dieci i terroristi, di cui cinque sono stati uccisi, mentre gli altri cinque sono fuggiti. Gli assalitori – secondo quanto riferito da alcuni testimoni – hanno gridato "Allah akbar" mentre aprivano il fuoco con dei Kalashnikov. Unità delle forze speciali e della polizia della Costa d'Avorio sono state dispiegate sul luogo della sparatoria. Gli agenti dovranno evacuare i feriti, lo staff e i clienti degli alberghi della zona, che è molto frequentata da stranieri nei fine settimana. È la prima volta che la Costa d'Avorio è obiettivo di un attacco con queste caratteristiche, anche se il Paese era in allerta dopo gli attentati jihadisti contro gli hotel in Burkina Faso e Mali avvenuti negli ultimi mesi.
Redazione
Sarebbe di almeno 6 morti il bilancio dell'attacco contro un hotel a Grand-Bassam, località balneare della Costa d'Avorio. Lo riferiscono alcuni media, secondo cui due uomini armati di kalashnikov sarebbero entrati nell'Etoile du Sud, frequentato da turisti e diplomatici occidentali. Alcuni testimoni sostengono che gli aggressori avrebbero gridato "Allah Akbar". Altri media parlano invece di due vittime.
Redazione Esteri
Allarme dell'Ue sui migreanti. "La crisi umanitaria raggiunge il suo culmine in Grecia. Gli Stati membri accettino con urgenza i ricollocamenti. E' il momento di attuare", così il commissario europeo Dimitris Avramopoulos su Twitter.
Intanto ora che la chiusura della rotta dei Balcani è un dato di fatto, l'Italia è più preoccupata per quello che a settimane potrebbe arrivare sulle coste della Puglia. Con la primavera ed il ritorno della buona stagione, il rischio è infatti duplice: da un lato la riattivazione della via adriatica, dall'Albania; dall'altro una ripresa massiccia di sbarchi nel Mediterraneo centrale, dalla Libia verso Lampedusa e le coste della Sicilia.
Una ventina di poliziotti di frontiera italiani saranno in Albania, dal 15 marzo, per rafforzare le frontiere del Paese. L'invio avviene su richiesta delle autorità di Tirana, nel quadro di un rafforzamento della cooperazione tra Italia e Albania per affrontare la questione della prevenzione del fenomeno migratorio e della sua gestione, in caso di arrivo di flussi, dopo la chiusura della rotta dei Balcani. Sarà Tirana a decidere su quali confini dispiegare i poliziotti italiani. Si apprende da fonti a Bruxelles.
di Ivan Galea
Londra – Allarme bomba a Londra dove una zona della city è stata interdetta al traffico dalla polizia. A far scattare le misure di sicurezza un pacco sospetto. Bishopsgate e Liverpool Street sono quindi state chiuse alle 10 e riaperte dopo circa un'ora.
L'area interessata, nei pressi della stazione ferroviaria di Liverpool Street, è caratterizzata dalla presenza di centinaia di imprese, banche e di istituzioni finanziarie. Ai dipendenti che lavorano negli edifici vicini al luogo dove è scattato l'allarme è stato detto di non lasciare i loro uffici durante le operazioni di polizia. "Strada chiusa e ci è stato detto di non lasciare l'edificio e di stare lontani dalle finestre" Questo il commento di Tom Stayte, il fondatore di SquareShare, su Twitter. Ayman Hafez ha scritto che le strade vicine sembravano "come un deposito degli autobus".
Alcuni testimoni hanno riferito che il pacco sospetto si trovava vicino alla sede della Royal Bank of Scotland (RBS), anche se la polizia non ha confermato subito la posizione precisa. Bishopsgate è stata chiusa ai veicoli e al passaggio dei pedoni tra Middlesex Street e Primrose Street.
Redazione Esteri
Libia – Nel sequestro dei 4 italiani in Libia "non sono mai emersi elementi di riconducibilità di formazioni di Daesh in Libia. Non è mai giunta alcuna rivendicazione. L'ipotesi più accreditata è quella di un gruppo criminale filo-islamico operante tra Mellita, Zuwara e Sabrata", ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al Senato. Per i quattro italiani rapiti in Libia "non è stato pagato alcun riscatto", ha precisato.
"Il sequestro e le modalità penose del rientro dei nostri connazionali – spiega Gentiloni – ripropone all'attenzione la pericolosità e la criticità della situazione in Libia". Ma il ministro assicura che "il governo non si farà trascinare in avventure inutili e perfino pericolose per la nostra sicurezza nazionale. Non è sensibile al rullar di tamburi e a radiose giornate interventiste ma interverrà se e quando possibile su richiesta di un governo legittimo". Gentiloni aggiunge che bisogna "combinare fermezza, prudenza e responsabilità". "Lavoriamo per rispondere ad eventuali richieste di sicurezza del governo libico, niente di più niente di meno, nel rispetto della Costituzione e solo dopo il via libera del Parlamento" italiano.
L'informativa di Gentiloni è cominciato con un messaggio "di cordoglio e vicinanza alle famiglie" dei due italiani uccisi in Libia, Salvatore Failla e Fausto Piano. L'Aula del Senato ha tributato un applauso unanime al ricordo dei due connazionali.
Una fonte ufficiale della Procura generale di Tripoli ha riferito che, alla presenza di un "medico legale italiano", è in corso un' "autopsia" sui corpi di Failla e Piano. Il direttore dell'Ufficio inchieste presso la Procura generale di Tripoli, Sidikj Al-Sour, ha confermato all'ANSA che le salme "sicuramente saranno rimpatriate oggi". L'arrivo per questo pomeriggio era stato preannunciato ieri da un portavoce del governo di Tripoli.