LIBIA, SARRAJ: "SI' AIUTI, NO BOMBARDAMENTI"

Redazione

La Libia ha bisogno della comunita' internazionale nella sua guerra contro il terrorismo ma non chiede bombardamenti''. Lo ha detto il premier del governo di unita' nazionale libico Fayez El Sarraj in un'intervista al giornale francese Journal du Dimanche. ''Noi non parliamo di intervento internazionale'' ha detto il capo del governo




CASSIUS CLAY: MUORE UNA LEGGENDA DEL PUGILATO MONDIALE

Redazione

Morto Cassius Clay  il fuoriclasse del pugilato. L'ex campione del mondo dei pesi massimi, oro olimpico a Roma nel 60 è deceduto all'età di 74 anni circondato da familiari e amici in un ospedale di Phoenix. Muhammad Ali, questo il nome del fuoriclasse dei pesi massimi dopo la conversione all'Islam, era stato ricoverato in ospedale a Phoenix in Arizona, a causa di una malattia che lo aveva colpito alle vie respiratorie. Il grande pugile era anche affetto dal morbo di Parkinson che lo affliggeva da anni. I funerali si svolgeranno nella sua città natale di Louisville, Kentucky.

Gli ultimi incontri di Ali

Dal 1976 la velocità di Ali cominciò a diminuire, probabilmente a causa dell'avanzare dell'età, e dal 1977 non riuscì più a mettere KO i suoi avversari. Un segnale dell'evidente declino di Ali fu la vittoria unanime ai punti (anche se molto deludente) contro Alfredo Evangelista, un pugile poco dotato

Nel 1977 Ali affrontò Earnie Shavers, battendolo per decisione unanime ai punti in un incontro spettacolare. Ali dichiarò in seguito che Shavers fu il più potente pugile che avesse mai affrontato. In molti attribuiscono alla violenza di questo incontro la malattia che qualche anno dopo lo avrebbe colpito.

Nel 1978 perse il titolo per decisione non unanime ai punti contro Leon Spinks, il quale perse subito dopo il titolo WBC per essersi rifiutato di combattere contro Ken Norton, contendente numero uno a quel tempo per il titolo unificato. Ali vinse per decisione unanime ai punti la rivincita contro Spinks, riottenendo il titolo WBA, ma subito dopo annunciò il suo ritiro.

Ritornò nel 1980 per tentare di riconquistare il titolo WBC contro Larry Holmes, ma perse per getto della spugna alla decima ripresa. Combatté per l'ultima volta l'11 dicembre 1981 contro Trevor Berbick e perse per decisione unanime ai punti dopo dieci round. In quel combattimento Ali apparve molto lento nei movimenti e il suo allenatore Angelo Dundee notò che parlava più lentamente del solito: erano i primi sintomi della Sindrome di Parkinson.

Su 61 incontri disputati, vanta un record di 56 vittorie, 37 delle quali per KO. Ha perso per KO una sola volta.Ritiratosi definitivamente dall'attività agonistica nel 1981, nel 1984 gli fu diagnosticato il morbo di Parkinson, e commosse il mondo apparendo come ultimo tedoforo alle Olimpiadi di Atlanta del 1996; in quell'occasione gli fu anche riconsegnata la medaglia d'oro vinta a Roma nel 1960, poiché si narra che abbia gettato l'originale in un fiume come plateale gesto di protesta verso il suo Paese e la perdurante discriminazione razziale: di ritorno in patria dopo i fasti romani, un ristoratore si rifiutò di servirlo, perché nero.

Muhammad Ali è stato oggetto della biografia di Michael Mann nel film Ali del 2001. Il film racconta la vita del pugile (interpretato da Will Smith) dal match che gli valse per la prima volta il titolo mondiale dei pesi massimi fino alla riconquista, a Kinshasa nello Zaire, nel 1974 contro George Foreman.

Nel 2005 Muhammad Ali è stato insignito a Berlino della Medaglia Otto Hahn per la Pace in oro dalla "Deutsche Gesellschaft für die Vereinten Nationen" (Società Tedesca per le Nazioni Unite). Il 9 novembre 2005 ha ricevuto la più alta onorificenza civile statunitense dal Presidente George W. Bush: la Medaglia presidenziale della libertà

Nel 2012 è apparso alle Olimpiadi di Londra, dove era evidente lo stato avanzato della Sindrome di Parkinson. Il 20 dicembre è stato ricoverato in ospedale per un delicato caso di polmonite. Il grande atleta, dotato di una forza di volontà e di un carattere d'acciaio, non si è fatto moralmente sconfiggere dalla malattia e continua a combattere le sue battaglie di pace, in difesa dei diritti civili, pur sempre rimanendo un simbolo per la popolazione di colore americana.
 




MOTOMONDIALE: LUIS SALOMON MUORE DOPO TRAGICO INCIDENTE

Redazione

Tragedia nel motociclismo. Il pilota della classe Moto2 Luis Salom è morto in ospedale a Barcellona dopo un grave incidente occorsogli durante la seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Catalogna, settimo appuntamento del motomondiale.

Salom, originario di Palma di Maiorca, correva in sella a una Kalex. Avrebbe compiuto 25 anni ad agosto. Il pilota spagnolo è scivolato alla curva 12 andando a sbattere contro le barriere. La moto è rimbalzata dopo l’urto e gli è finita addosso. La sessione di libere è stata interrotta e poi cancellata. Salom è stato subito soccorso, è anche arrivato l'elicottero a prelevarlo direttamente in pista, ma alla fine è stato scelto di trasportarlo in ospedale con l'ambulanza. All’arrivo all’Hospital General de Catalunya è stato operato, “ma a causa del trauma è deceduto alle 16.55", come recita il comunicato della Dorna, la società organizzatrice del mondiale. Salom aveva debuttato nel campionato del mondo a Jerez nel 2009 nella categoria 125cc. E' finito sul podio in 25 gare, tra cui nove vittorie nel Mondiale Moto3. Ha terminato il Mondiale 2012 in seconda posizione in classifica e un anno dopo fu terzo in dopo aver combattuto con Maverick Viñales e Alex Rins fino al round finale di Valencia. E' anche salito sul podio tre volte in 41 presenze nel mondiale Moto2, tra cui un secondo posto nella gara di apertura del 2016 a Losail in Qatar.




FRANCIA, EMERGENZA MALTEMPO: LA SENNA RAGGIUNGE I LIVELLI RECORD DEL 1982

di A. B.
 
Francia – La situazione maltempo in Francia si aggrava e sabato sera una donna di 86 anni è morta annegata nella sua abitazione di Souppes-sur-Loin, un uomo di 74 anni è morto a seguito dell’esondazione di un fiume a Evry-Grégy-sur-Yerre.
 
La Senna sta raggiungendo invece livelli elevati che non si vedevano dal 1982. Alle sei del mattino ha raggiunto 5,5 metri, ma gli esperti sostengono che la piena potrebbe elevarsi fino a 6 metri, anche se il livello più alto è stato toccato nel 1910, con una piena di 8,62 metri.  Si è provveduto intanto all’evacuazione di diversi comuni e il ministro dell’Ambiente, Ségolène Royalm, ha riferito “La Francia teme la possibilità di altre vittime dalla piena della Senna e dall'ondata di maltempo, con violente inondazioni, che ha colpito il paese.

Con il successivo abbassamento delle acque potrebbero emergere delle vittime”. Gli occhi della Francia sono puntati sul museo del Louvre, che oggi rimane chiuso al pubblico. Da giovedì sera tutto il personale ha cominciato l’attività di evacuazione di circa 150mila opere d’arte. Sempre giovedì è stato chiuso il dipartimento Arti dell’Islam. L’evacuazione è solo precauzionale ma necessaria per salvaguardare il patrimonio artistico. Anche il museo Orsay ha chiuso le porte, si trova lungo la Senna. Il governo francese dichiarerà lo stato di catastrofe naturale, ad annunciare ciò è il presidente Francois Hollande. 



DISASTRO EGYPTAIR: PER IL MEDICO LEGALE CI SAREBBE STATA ESPLOSIONE A BORDO

di Angelo Barraco
 
Il Cairo – Sul volo dell’Egyptair caduto nel Mar Mediterraneo ci sarebbe stata un’esplosione a bordo. E’ quanto sostiene un medico legale egiziano che fa parte del team investigativo che ha esaminati i brandelli umani rinvenuti sul punti in cui l’aereo è precipitato. Il medico ha inoltre precisato che sono stati rinvenuti, prelevati e portati al Cairo, soltanto 80 pezzi e di questi vi sono soltanto brandelli poiché precisa “"non c'è ne nemmeno uno che sia il pezzo intero di un corpo, come un braccio o una testa” e aggiunge inoltre che “la spiegazione logica è che si è trattato di una esplosione”. Sul volo compiuto dall’Airbus vi era una sola certezza, ovvero la segnalazione da parte della Grecia di una brusca virata, ma tale elemento viene smentito dall’Egitto. La risposta definitiva arriverà dalle scatole nere, intanto Ehab Mohieldin, amministratore delegato del Nansc (ente nazionale egiziano di servizi per la navigazione aerea) ha dichiarato “L'aereo è apparso ad un'altezza di 37 mila piedi all'interno dello spazio aereo greco senza alcuna deviazione, poi è scomparso dagli schermi dei radar dopo meno di un minuto”. Tale dichiarazione va in netto contrato con quella resa dal ministro della Difesa greco Panos Kammenos “immediatamente dopo essere entrato nella Fir, ha compiuto brusche virate e una discesa che descrivo così: 90 gradi a sinistra e poi 360 gradi a destra”.
 
L’airbus con a bordo 66 persone, partito mercoledì 18 maggio da  Roissy Charles de Gaulle con destinazione Cairo si è inabissato. Sono stati rinvenuti infatti diversi rottami, valige e resti umani a centinaia di chilometri a nord dell’Egitto ma il mistero rimane ancora nascosto nel fondo del mare, luogo in cui si trovano ancora le scatole nere del veicolo. Tali elementi potranno chiarire realmente le cause del disastro. Intanto emergono delle novità in merito alla matrice che ha cagionato il disastro aereo e aleggia sempre di più il sospetto che possa esserci dietro un’azione terroristica. Le indagini francesi hanno confermato che prima della precipitazione in mare, vi era presenza di fumo in diverse parti dell’aereo e ciò sarebbe stato segnalato dai rilevatori a bordo ma le cause sono incerte. Alcuni media riferiscono che un allarme “Smoke” sarebbe stato trasmesso dai dati automatici prima della precipitazione. Tale notizia viene riportata dal sito The Aviation Herald, che fa riferimento a dati trasmessi dai sistemi automatici di bordo. La compagnia Egyptair ha rilasciato diversi comunicati stampa in merito ai fatti, uno di essi è il seguente “hanno scoperto solo macerie, effetti personali dei passeggeri, le parti del corpo, bagagli, e sedili degli aerei. Ricerca è ancora in corso”. La compagnia ha scritto inoltre “Vale la pena ricordare che la società ha preso tutte le procedure necessarie per ospitare i genitori e parenti passeggeri dell'aereo egiziano”. Jean-Marc Ayrault, Ministro degli Esteri francese, ha riferito che non vi è al momento alcuna ipotesi privilegiata. Il Ministro degli Esteri Gentiloni ha inoltre aggiunto che “Certamente non si può escludere che si sia trattato di un attentato terroristico”.



GRECIA: AL VIA LO SGOMBERO DEL CAMPO IDOMENI

di Angelo Barraco
 
Grecia – Il campo profughi di Idomeni è il più grande della Grecia. Si trova al confine con la Macedonia, è nato a febbraio e vi si rifugiano 8.400 persone, comprese donne e bambini. Ma il campo non garantisce nessun tipo di sicurezza per la salute di chi ci vive né tantomeno per i cittadini che vivono fuori, così la polizia, nella giornata di martedì, ha iniziato una graduale operazione di sgombero del campo profughi di Idomeni, non è stato consentito l’accesso ai giornalisti. Diversi autobus hanno portato circa 2.500 persone in strutture organizzate di accoglienza nel nord della Grecia. La Polizia ha informato i presenti di quanto stava accadendo e vi sono anche delle squadre antisommossa qualora qualcuno non volesse lasciare il campo. Giorgos Kyritsis, portavoce del servizio greco di coordinamento della crisi migratoria, ha riferito che si tratterà di un’evacuazione lenta e che si svolgerà con calma, non vi sarà dunque uno sgomberò messo in atto con la forza poiché vi sono numerose donne e bambini. Ha comunque preannunciato che lo smantellamento dell’area avverrà nell’arco di una settimana, massimo dieci giorni e ha aggiunto che “una cosa come Idomeni non può essere mantenuta, serve solo gli interessi dei trafficanti”.



MARO': L'ITALIA HA RICHIESTO IL RIENTRO RAPIDO PER GIRONE

di Angelo Barraco
 
Roma – L’Italia ha presentato alla sezione feriale della Corte Suprema indiana una richiesta per consentire un rientro rapido in patria del Fuciliere di Marina Salvatore Girone. La notizia è stata resa nota dalla Farnesina. La Corte Suprema indiana esaminerà la questione in data 26 maggio. La Farnesina spiega in una nota che secondo il Tribunale arbitrale, Italia e India sono chiamate a cooperare per stabilire condizioni e modalità per il rientro e per la permanenza nel nostro paese di Salvatore Girone. 
 
Salvatore Girone sarà in Italia durante l’arbitrio. Massimiliano Latorre rimarrà in Italia fino al 30 settembre del 2016, lo ha deciso la Corte Suprema indiana che ha esteso la sua permanenza. La storia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone ha inizio il 15 febbraio 2012, quando due pescatori indiani, Valentie Jalstine e Ajesh Binki vengono uccisi da colpi di arma da fuoco, a bordo della loro barca, a largo delle coste del Kerala. I principali accusati per la loro morte sono Massimiliano Latorre e Salvatore Girone che prestavano servizio anti pirateria sulla petroliera Enrica Lexie. I due Marò sostengono di aver sparato in aria come avvertimento. Il fatto sarebbe avvenuto in acque internazionali a sud dell’India. Il 19 febbraio 2012 ai due marò scatta il fermo, per il governo indiano non vi è dubbio alcuno che, trattandosi di un peschereccio indiano e di due vittime indiane, si debba attuare la legge territoriale. Per l’ambasciatore Giacomo Sanfelice, l’episodio era avvenuto su una nave battente bandiera italiana, oltretutto l’episodio era avvenuto in acque internazionali. Il 20 febbraio 2012 il villaggio di Kollam, nel cuore dell’India del Kerala, diventa un’area piena di una folla inferocita e di militanti politici che inveiscono contro i Marò che giungono in quel villaggio per l’avvio del procedimento giudiziario. I militanti politici gridano “Italiani mascalzoni, dateci i colpevoli, giustizia per i nostri pescatori, massima pena per i marines”. Il 24 marzo 2012, la Corte del Kerala afferma che l’atto compiuto dai Marò “E’ stato un atto di terrorismo”, e tale affermazione accende la tensione tra Italia ed India. Il 10 aprile 2012, dall’India arriva la notizia che la perizia balistica andrebbe a sfavore di Latorre e Girone. Un responsabile del laboratorio di Trivandrum conferma che i proiettili sono compatibili con i mitragliatori usati da Latorre e Girone. Il 5 maggio 2012, dopo 80 giorni di sosta forzata presso il porto di Kochi, nel sud dell’India, la petroliera Enrica Lexie salpa dopo aver ottenuto i permessi. La nave fa rotta sullo Sri Lanka e con essa vi sono 24 uomini di equipaggio e 4 militari dell’unità antipirateria, non partono ovviamente Latorre e Girone. Il 13 maggio 2012 anche il sottosegretario agli esteri, Staffan De Mistura torna in India per proseguire l’azione per il rilascio dei Marò e afferma il suo essere ottimista e che non vi è alternativa al rilascio. Il 25 maggio 2012, dopo aver passato 3 mesi nel carcere indiano di Trivandrum, Latorre e Girone vengono trasferiti in una struttura a Kochi e viene loro concessa la libertà su cauzione e il divieto di lasciare la città. Il 20 dicembre 2012 la loro richiesta di poter avere un permesso speciale e poter trascorrere le festività natalizie in Italia viene accolta, con l’obbligo di tornare in India entro in 10 gennaio. Latorre e Girone atterrano il 22 dicembre a Roma e ripartono il 3 gennaio. Il 18 gennaio 2013 la Corte Suprema indiana stabilisce che il governo del Kerala non ha giurisdizione sul caso e chiede che il processo venga affidato ad un tribunale speciale da costituire a New Delhi. Il 22 febbraio 2013 la Corte Suprema indiana concede ai due Marò il rientro in Italia, per quattro settimane, per votare. Il 9 marzo 2013 il governo indiano avvia a New Delhi le procedure per la costituzione del tribunale speciale. L’11 marzo 2013 l’Italia decide che i due Marò non rientreranno in India perché New Delhi ha violato il diritto internazionale. Roma si dice disponibile a giungere ad un accordo. Il 12 Marzo 2013, New Delhi convoca l’ambasciatore italiano Daniele Mancini, esigendo il rispetto delle leggi. Il giorno successivo, 13 marzo, il premier indiano Manmohan Singh minaccia seri provvedimenti e vi sono anche le dimissioni dell’avvocato Marò in India, Haris Salve. Il 14 marzo 2013 la Corte Suprema indiana ordina all’ambasciatore italiano Mancini di non lasciare l’India. Vi è anche un intervento di Napoletano che propone una soluzione basata sul diritto internazionale. Tre giorni dopo la Corte Suprema indiana decide di non riconoscere l’immunità diplomatica di Mancini, la reazione che ha l’Italia è quella di accusare l’India di Evidente violazione della convenzione di Vienna. Il 20 marzo 2013, la procura militare di Roma sentirà i due Marò e riferisce che sono indagati per “Violata consegna aggravata”.



EGITTO: VOLO EGYPTAIR, RINVENUTI ROTTAMI E RESTI UMANI

di Angelo Barraco
 
Cairo – Il Mar Mediterraneo è divenuto il custode di un fitto mistero e la tomba di 66 persone. L’airbus con a bordo 66 persone, partito mercoledì 18 maggio da  Roissy Charles de Gaulle con destinazione Cairo si è inabissato. Sono stati rinvenuti infatti diversi rottami, valige e resti umani a centinaia di chilometri a nord dell’Egitto ma il mistero rimane ancora nascosto nel fondo del mare, luogo in cui si trovano ancora le scatole nere del veicolo. Tali elementi potranno chiarire realmente le cause del disastro. Intanto emergono delle novità in merito alla matrice che ha cagionato il disastro aereo e aleggia sempre di più il sospetto che possa esserci dietro un’azione terroristica. Le indagini francesi hanno confermato che prima della precipitazione in mare, vi era presenza di fumo in diverse parti dell’aereo e ciò sarebbe stato segnalato dai rilevatori a bordo ma le cause sono incerte. Alcuni media riferiscono che un allarme “Smoke” sarebbe stato trasmesso dai dati automatici prima della precipitazione. Tale notizia viene riportata dal sito The Aviation Herald, che fa riferimento a dati trasmessi dai sistemi automatici di bordo. La compagnia Egyptair ha rilasciato diversi comunicati stampa in merito ai fatti, uno di essi è il seguente “hanno scoperto solo macerie, effetti personali dei passeggeri, le parti del corpo, bagagli, e sedili degli aerei. Ricerca è ancora in corso”. La compagnia ha scritto inoltre “Vale la pena ricordare che la società ha preso tutte le procedure necessarie per ospitare i genitori e parenti passeggeri dell'aereo egiziano”. Jean-Marc Ayrault, Ministro degli Esteri francese, ha riferito che non vi è al momento alcuna ipotesi privilegiata. Il Ministro degli Esteri Gentiloni ha inoltre aggiunto che “Certamente non si può escludere che si sia trattato di un attentato terroristico”. 



EGITTO: VOLO EGYPTAIR, TROVATI ROTTAMI IN MARE

di Angelo Barraco
 
Il Cairo – E’ ancora fitto il mistero che aleggia attorno alla sparizione del voto Egyptair, partito mercoledì 18 maggio da Roissy Charles de Gaulle con destinazione al Cairo dopo un viaggio di quattro ore ma misteriosamente scomparso dai radar alle 2.45 mentre sorvolava la Grecia. La tv di Stato egiziana riporta che “Pezzi di rottami dell'aereo e oggetti di passeggeri sono stati individuati 290 km a nord di Alessandria” e aggiunge che “le forze armate proseguono la ricerca dei resti dei rottami dell'aereo”. Fonti aeroportuali del Cairo riportano inoltre che “Tre inquirenti francesi dell'Ufficio indagini e analisi dell'Aviazione civile e un esperto tecnico dell'Airbus sono arrivati al Cairo per partecipare alle inchieste sullo schianto dell'aereo egiziano nel Mediterraneo”.
 
L’Airbus A320 con a bordo 66 persone è attualmente ricercato in modo minuzioso dalle autorità, che stanno ispezionando un’ampia area a sud dell’isola di Creta per rinvenire eventuali relitti. Il Ministro della Difesa greco  Panos Kammenos sostiene che il volo Egyptair ha effettuato una virata prima di cadere in mare, ma l’esercito ha riferito che non è sopraggiunto nessun sos. Sherif Fathi, Ministro dell’aviazione egiziana, ha riferito che l’abbattimento dell’aereo a seguito di un attacco terroristico è “superiore alla possibilità che si sia verificato un guasto tecnico”.  La sera della scomparsa dell’aereo si sono rincorse una serie di notizie in merito al rinvenimento di rottami di un aereo, prima dal fronte greco e poi dal fronte egiziano. Gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi, dalla Casa Bianca qualcuno ha anche parlato di “Indicazioni di una bomba” ma poi nulla è più stato detto. A bordo dell’aereo vi sarebbero 7 membri dell’equipaggio, 3 addetti alla sicurezza, 15 passeggeri francesi e 30 egiziani, non risulta nessun italiano. Le condizioni dell’Airbus erano perfette, aveva accumulato 48.000 ore di volo ed era stato rigorosamente controllato in Belgio nel mese di gennaio. Il pilota aveva un accumulo di 6.275 ore di volo, 2.101 europei, il copilota invece 2.766 ore di volo. Riferiscono inoltre che il comandante era apparso di buon umore. Il fronte francese piange ancora le vittime degli attentati compiuti per mano dell’Isis e il Presidente Holland ha sottolineato che se si dovesse trattare di un atto terroristico “dovremo trarne tutte le conseguenze”. Dagli USA, Donald Trump e Hillary Clinton, entrambi in corsa per la Casa Bianca, hanno affermato che “sembra proprio terrorismo”. Ma dalla Casa Bianca non si sbilanciano e dicono esplicitamente che è “Troppo presto per dire cosa possa aver causato”. 



UE, VIA LIBERA ALL'ITALIA PER LA FLESSIBILITA'

Redazione
 
Roma – Adesso è ufficiale, la commissione Ue ha dato il via libera all’Italia per una flessibilità dello 0,85% per l’anno in corso, ciò significa anche che il bel paese dovrà rispettare delle regole e dovrà fare uno sforzo superiore allo 0,5% nell’anno 2017 e nell’anno 2018. Nella serata di ieri, la Commissione Europea ha inviato una lettera al ministero dell’Economia a Roma, in cui si dice pronto a concedere la sopracitata flessibilità di bilancio chiesta da nella Finanziaria 2016 dal Governo Renzi. Nella lettera si fa riferimento alle difficoltà che vi sono in Italia nel ridurre il debito pubblico che è superiore al 130% del PIL, malgrado ciò l’Italia dovrà assumere un impegno “Chiaro e credibile”. Nella missiva viene inoltre evidenziato che tale flessibilità non ha precedenti con nessun altro Paese. Bruxelles chiede all’Italia di mantenete l’aumento dell’Iva, aspetto tanto discusso poiché il governo l’aveva prima predisposto come garanzia qualora vi fosse la necessità, successivamente aveva annunciato di non volerla attuare. Nella missiva vi sono i seguenti della flessibilità concessa: 0,5% di Pil per le riforme strutturali fatte dall’Italia, 0,2% per investimenti produttivi, 0,04% per i costi della crisi migratoria, 0,06% per il giro di vite nella sicurezza. Emerge inoltre che vi sono due altre Stati che si trovano in una situazione molto delicata, tali Stati sono: Spagna e Portogallo. Essi non sono riusciti a ridurre il proprio deficit-Pil al 3% e si trovano in infrazione rispetto alle regole del Patto di stabilità. In merito alla virata italiana Renzi ha commentato “"Nelle prossime ore uscirà lo scambio di missive tra la commissione Ue e il ministro Padoan, che ha fatto un lavoro straordinario, e potremo vedere riconosciuto l'elemento della flessibilità”. 



USA, SPARATA DI TRUMP SUI MIGRANTI: "DAI RIFUGIATI UN ATTACCO COME L'11 SETEMBRE"

Redazione
 
Washington – Donald Trump, candidato per la nomination repubblicana, torna a far parlare di se con le sue dichiarazioni che ancora una volta lasciano gli americani senza parole. Dichiarazioni che mirano a catturare l’attenzione di tutti coloro che dovranno scegliere il prossimo presidente della White House. Questa volta Trump sostiene che i rifugiati in arrivo da zone di guerra compiranno un attentato come quello che ha scosso l’America l’11 settembre del 2001. Lo ha dichiarato nel corso di un’intervista radiofonica ripresa da Buzzfeed News. Ha dichiarato che “Ci saranno attacchi inimmaginabili, attacchi compiuti da quelle persone che stanno entrando adesso nel Paese” e ha inoltre detto di non avere dubbi in merito a ciò poiché “"i rifugiati che arrivano hanno con sé telefonini con sopra la bandiera dell'Isis. Chi paga per il loro abbonamento?”. Dichiarazioni forti che fanno riflettere, soprattutto gli americani che ancora piangono le vittime dell'11 settembre e tengono vivo il ricordo di quel terribile giorno.