Accademia Italiana della Cucina: una nuova delegazione ad Hammamet

Serata Conviviale speciale presso il Golf Club Citrus di Hammamet per l’inaugurazione della nuova Delegazione estera dell’Accademia Italiana della Cucina

Hammamet – Grande successo di partecipazione alla Conviviale speciale dell’Accademia Italiana della Cucina per l’inaugurazione della nuova Delegazione estera, tenutasi ieri presso il ristorante Tangerine, nella suggestiva cornice del Golf Club Citrus. Designato alla guida della nuova Delegazione l’Accademico Gian Paolo Sessa, Contrammiraglio in congedo, con oltre quaranta anni di servizio in Marina Militare e incarichi presso prestigiosi comandi nazionali ed internazionali. All’evento sono intervenuti l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, il dott. Fabrizio Saggio, il Segretario Generale dell’Accademia, il dott. Roberto Ariani, giunto in Tunisia per l’occasione e il Delegato di Tunisi, il dott. Luigi Collu. Nel suo indirizzo di saluto, l’Ambasciatore Saggio, augurando ogni successo all’Ammiraglio Sessa, ha sottolineato il ruolo dell’Accademia anche a livello internazionale, esprimendo apprezzamento per la nascita della neonata delegazione di Hammamet che, insieme con la Delegazione di Tunisi, rappresenta un ulteriore opportunità di incontro e convivialità per la numerosa comunità italiana in Tunisia che, ad oggi, conta oltre ottomila residenti. Il dott. Ariani, ringraziando l’Ambasciatore per la partecipazione, ha sottolineato quanto il Presidente Petroni e l’Accademia, attraverso una rinnovata collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, siano partecipi delle attività delle Ambasciate e delle reti consolari.

Ne è prova tangibile la pubblicazione della Storia della Cucina italiana a fumetti, redatta in otto lingue. In chiusura, ha formulato i migliori auguri al Delegato e agli Accademici per le future attività della nuova delegazione. La cena a base di pesce, in tradizionale stile italiano, è stata particolarmente apprezzata da tutti i commensali che hanno espresso lusinghieri giudizi, sia sul personale che sulla location. L’Accademia Italiana della Cucina dal 2003 è Istituzione Culturale della Repubblica Italiana, che opera con le sue 225 delegazioni territoriali in Italia, 94 all’estero e più di 7500 associati, affinché siano promosse iniziative idonee a diffondere una migliore conoscenza dei valori tradizionali della cucina italiana. Più in generale, di valorizzazione del patrimonio culturale nazionale e di promozione della conoscenza presso la pubblica opinione degli esercizi, in Italia e all’estero, che operano nel rispetto ed osservanza della cucina nazionale, regionale e locale. E in tale ottica, la nuova delegazione di Hammamet, composta da motivati Accademici provenienti da diverse regioni italiane, dalla Piemonte alla Sicilia, potrà fattivamente contribuire al perseguimento degli obiettivi dell’Accademia in questo lembo d’Africa. In una terra, la Tunisia, alla quale, attraverso il Mare Nostrum, l’Italia rimane indissolubilmente legata, per storia, cultura e tradizioni gastronomiche.




L’Austria accoglie acquirenti internazionali all’ATB 2023 e pianta un albero per ogni partecipante arrivato a in aereo

Si sono recentemente tenuti a Vienna l’Austrian Tourism Day (ÖTT) con la fiera ATB (Austrian Travel Business),l’evento più grande per l’incoming austriaco. Nell’ambito della fiera ATB circa 350 acquirenti internazionali – tra cui 8 tour operator dall’Italia – hanno incontrato 240 espositori austriaci. Con oltre 4.300 appuntamenti di durante l’ATB e 10 conferenze, 30 relatori e 800 ospiti registrati durante l’Austrian Tourism Day (ÖTT), il bilancio è molto positivo. Filo conduttore di questa edizione è stata la sostenibilità: per ogni partecipante arrivato in aereo, verrà piantato un albero. “La sostenibilità gioca un ruolo sempre più importante sia per il settore turistico che per il cliente finale. Il nostro obiettivo è quello di rendere l’Austria una delle destinazioni turistiche più sostenibili al mondo”, afferma Susanne Kraus-Winkler, Sottosegretario per il turismo presso il Ministero dell’Economia. Con questo evento Austria Turismo manda un forte segnale al settore turistico. Per Astrid Steharnig-Staudinger, che il 1° maggio ha assunto il suo nuovo ruolo come Direttrice Generale di Austria Turismo, coincide anche con il suo primo giorno di lavoro: “Poter iniziare con gli eventi clou del nostro settore è un ottimo inizio. Poter dare il benvenuto all’intero settore riunito qui a Vienna, scambiare idee e parlare delle prospettive del nostro Paese mi rende davvero ottimista per i compiti dei prossimi anni. Le nostre previsioni per l’estate sono eccellenti. Questo si riflette anche nel fatto che, con 4.300 appuntamenti di lavoro all’ATB, il record dell’anno scorso è stato superato. L’importanza della sostenibilità per il nostro settore non è emersa solo dal grande interesse suscitato dalle presentazioni dell’ÖTT. Le tavole rotonde e le conferenze che hanno trattato l’argomento hanno anche dimostrato la necessità, per il settore turistico austriaco, di unire ancora di più le forze. In questo contesto, sono particolarmente lieta di annunciare che da maggio Austria Turismo è membro del Global Sustainable Tourism Council. In qualità di membro di questo organismo globale, il nostro obiettivo è quello di imparare dagli altri membri, ma allo stesso tempo di far emergere i numerosi esempi di migliori pratiche austriache”, conclude Steharnig-Staudinger. Uno studio fornisce buone previsioni per l’estate 2023
Da uno studio recente, commissionato da Austria Turismo e condotto dall’istituto “NIT” (Institut für Tourismus und Bäderforschung in Nordeuropa) nei 10 mercati più importanti per il turismo in Austria (Austria, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia ed Ungheria), sono emerse le previsioni per l’estate 2023. I risultati promettono bene: le persone interpellate hanno bilanci, tempo e voglia di vacanze. Per gli italiani, rispetto agli altri paesi, le vacanze hanno la più alta priorità.L’Austria per gli italiani al primo posto fra le destinazioni “senza mare” ed in “montagna”. L’inchiesta in Italia, nello specifico, ha coinvolto 1.000 persone tra i 18 e 75 anni. Il 81% di questi ha dichiarato di aver intenzione di andare in vacanza, tra i mercati coinvolti è il valore più alto. Tra queste, il 30% delle persone interpellate ha dichiarato di aver già deciso la propria destinazione delle vacanze estive oppure di aver già prenotato. Le attività più apprezzate dagli italiani in vacanza in Austria sono i viaggi culturali in città, le vacanze rigeneranti in montagna ed i viaggi di “scoperta”. Dallo studio emerge inoltre che la sostenibilità come aspetto importante o decisivo nelle decisioni di viaggio, è in forte aumento.
Tra le destinazioni top degli italiani risultano Spagna, Grecia, Francia e Croazia, mentre l’Austria si posiziona al primo posto fra le destinazioni “senza mare”. Tra le destinazioni estere di montagna in Europa invece, l’Austria risulta essere per gli italiani la prima scelta.
L’Austrian tourism day e l’ATB sono organizzati da Austria Turismo in collaborazione con il Ministero del Turismo e la Camera di Economia. Prevedono, oltre alla fiera ATB, un ricco programma di incontri con relatori di alto livello. Tutti gli interventi possono essere ascoltati in lingua tedesca ed inglese sul sito www.tourismustage.at




Tav, tratta Torino-Lione: i francesi rinviano a dopo il 2043 perchè troppo cara… ma il ministero smentisce

Salvini: ‘La Francia rispetti gli accordi’

La Francia rinvia la sua tratta della Tav Torino-Lione a dopo il 2043 perché “è troppo cara”.

Lo scrive Repubblica, spiegando che Parigi intenderebbe “realizzare una delle tratte di accesso della Tav in Francia soltanto dopo l’entrata in funzione del tunnel del Moncenisio, tra la fine del 2032 e l’inizio del 2033”.

Le ipotesi e il cronoprogramma “sono stati elaborati dal Coi, il Conseil d’orientation des infrastructures”, scrive il giornale, spiegando che “grafici e valutazioni ora sono sul tavolo del governo francese, giusto in tempo per la prossima Conferenza intergovernativa Italofrancese, fissata per il 22 giugno a Lione”.

“Al di là degli insulti, delle polemiche e delle provocazioni che registriamo con stupore, siamo preoccupati dalle titubanze francesi a proposito di Tav. Da Parigi ci aspettiamo chiarezza, serietà e rispetto degli accordi: l’Italia è stata ed è di parola, non possiamo accettare voltafaccia su un’opera importante non solo per i due Paesi ma per tutta Europa”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini.

Ministro dei Trasporti francese all’ANSA, ‘nessun rinvio Tav’ “Il governo francese non ha deciso nessun rinvio nel calendario relativo alla Tav Lione-Torino”: lo ha detto oggi all’ANSA il ministro dei Trasporti, Clément Beaune, aggiungendo che le notizie di rinvii nella costruzione di determinate strutture fanno riferimento non a decisioni prese “ma ad un rapporto indipendente consegnato al governo”. “Non si tratta in nessun caso – ha precisato Beaune – di una decisione del governo e il nostro calendario resta immutato”.




Bombe su Kiev, Von der Leyen nella capitale ucraina: a Mosca la parata per l’anniversario della vittoria sulla Germania nazista

Esplosioni sono state udite stamattina a Kiev e nella regione della capitale ucraina, secondo quanto riferiscono media locali. Le stesse fonti affermano che l’allerta antiaerea è stata diramata oggi in 14 dei 24 oblast del Paese.

Durante la notte l’esercito russo ha lanciato 25 missili sull’Ucraina, 15 su Kiev, la maggior parte è stata abbattuta dalla contraerea, rende noto questa mattina l’aeronautica militare ucraina, citata dai media.

A Kiev non ci sono state vittime stando alle prime informazioni, secondo il capo dell’ amministrazione militare della capitale Sergiy Popko. Detriti sono caduti su un’abitazione nel distretto di Holosiivskyi, nel sud-ovest della capitale ha detto il sindaco di  Vitali Klitschko. “Kyev si è alzata di nuovo e si alzerà in futuro”, ha detto Popko.

“Nella notte del ‘sacro’ giorno del 9 maggio, giorno della Vittoria (uno dei giorni festivi più commemorati, che segna l’anniversario della sconfitta della Germania nazista nel 1945, ndr) gli occupanti russi hanno colpito il territorio dell’Ucraina con missili da crociera marittimi e aerei, con due ondate di bombardamenti sul Paese”, ha detto il comandante dell’aeronautica militare ucraina Mykola Oleschuk, citato dall’Ukrainska Pravda.

Il conflitto tra Russia e Ucraina si sposta intanto sul piano storico in occasione dell’anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale. Vladimir Putin si prepara alla parata sulla Piazza Rossa affermando che è necessario lottare contro gli “attuali eredi ideologici” del nazismo, cioè i governanti di Kiev. Volodymyr Zelensky risponde decidendo di non festeggiare la vittoria sul nazismo il 9 maggio come fatto finora con la Russia, ma l’8, come avviene nel “mondo libero”.

Una discrepanza inizialmente dovuta alla differenza di fusi orari, ma diventata simbolo della nuova divisione del mondo. La Russia attende con trepidazione la parata di domani dopo i ripetuti attacchi di droni avvenuti sul suo territorio, compresi i due esplosi sopra il Cremlino la settimana scorsa. Un episodio che le autorità di Mosca hanno spiegato come un tentativo dei servizi segreti ucraini di uccidere Putin.

Le tradizionali parate sono state cancellate in oltre 20 città, ma prendere un’analoga decisione per quella in programma sulla Piazza Rossa sarebbe stata quasi un’ammissione di sconfitta. Così sotto le mura del Cremlino sfileranno come da programma migliaia di soldati con le loro armi, e il presidente terrà regolarmente il suo discorso. Ma nel pomeriggio è stata cancellata per ragioni di sicurezza la tradizionale marcia del Reggimento Immortale, cioè dei discendenti dei combattenti contro il Terzo Reich che sfilano con le fotografie dei loro congiunti. Lo scorso anno Putin vi prese parte di persona, mostrando la fotografia di suo padre. Solo un pugno di capi di Stato e di governo stranieri assisterà alla parata: quelli di Bielorussia, Armenia, Kazakhstan, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan. Alcune delle ex repubbliche sovietiche alle quali Putin ha inviato un messaggio per fare appello alla comune lotta contro Hitler come membri dell’Urss. “E’ nostro dovere morale preservare le sacre tradizioni di amicizia e reciproca assistenza tramandate dai nostri padri e nonni, non permettere che la verità storica sulla Grande guerra patriottica sia distorta e non permettere le giustificazioni dei nazisti, dei loro complici e dei loro attuali eredi ideologici”, ha affermato Putin con un chiaro riferimento al governo di Kiev. Zelensky ha replicato facendo a sua volta un parallelo tra il leader russo e Hitler: la Russia sarà sconfitta “nello stesso modo” in cui lo fu il nazismo nel 1945, ha affermato, per poi annunciare che l’Ucraina d’ora in poi festeggerà la vittoria sui nazisti un giorno prima di Mosca, l’8 maggio.

Il 9 viene invece dichiarata Giornata dell’Europa, come nell’Unione europea, nella quale Kiev aspira ad essere ammessa. Anzi, di cui si sente già parte per eredità culturale, ha affermato Zelensky, pubblicando un messaggio su Telegram corredato con una bandiera ucraina e una della Ue. Domani nella capitale ucraina arriverà non a caso la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in visita per manifestare “l’incrollabile sostegno della Ue” al governo ucraino. Con il cambio di data per la festività Zelensky intende inviare un segnale preciso: l’Ucraina, ha spiegato, fa già parte di quel concerto europeo che, come ha distrutto il nazismo (il ruolo di Mosca viene omesso), così sconfiggerà quello che il presidente ucraino definisce il “ruscismo”, neologismo inventato a Kiev per indicare il “fascismo russo”. Mosca non poteva certo prenderla bene. La decisione di Zelensky mostra che è un “traditore”. Anzi, la “nuova incarnazione di Giuda nel XXI secolo”, o ancora “un collaborazionista fascista 80 anni dopo”, ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.

Farnesina, gli italiani lascino immediatamente l’Ucraina – “Si continuano a registrare sempre più pesanti attacchi missilistici a Kiev e in tutto il territorio ucraino. Si raccomanda la massima prudenza. Tutti i viaggi verso l’Ucraina, a qualsiasi titolo, sono assolutamente sconsigliati. Ai connazionali ancora presenti in Ucraina è fortemente raccomandato di utilizzare i mezzi tuttora disponibili, inclusi i treni, per lasciare immediatamente il Paese, negli orari in cui non è in vigore il coprifuoco”. E’ quanto si legge sul sito Viaggiare Sicuri, gestito dall’Unità di Crisi della Farnesina, in un aggiornamento odierno pubblicato anche sulla homepage dell’ambasciata d’Italia a Kiev.




Tensione Francia – Italia. Attacco a Meloni:«incapace di risolvere i problemi migratori»

Attacco da Parigi sul tema dei migranti.Giorgia Meloni è “incapace di risolvere i problemi migratori” dell’Italia, ha detto il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin. Non tarda la risposta dell’Italia.

“Non andrò a Parigi per il previsto incontro con Colonna. Le offese al governo ed all’Italia pronunciate dal ministro Darmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni”. Lo ha twittato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Salta quindi la missione del ministro degli Esteri Antonio con la collega francese Catherine Colonna: un bilaterale previsto da tempo.

Parigi “spera” che la visita del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, venga “riprogrammata rapidamente”. E’ quanto fa sapere il governo francese.

Intervistato da RMC su alcune affermazioni del Rassemblement National riguardanti la situazione alla frontiera franco-italiana, Darmanin ha sostenuto che la premier italiana “è incapace di risolvere i problemi migratori” dell’Italia, Paese che conosce “una gravissima crisi migratoria”, ha detto. “La signora Meloni” – ha affermato il ministro dell’Interno francese – che guida “un governo di estrema destra scelto dagli amici della signora Le Pen, è incapace di risolvere i problemi migratori per i quali è stata eletta”. Ue, sono i Paesi a scegliere il porto di sbarco”Abbiamo ripetuto più volte che sono i Paesi membri a essere responsabili delle operazioni di soccorso e salvataggio e anche della designazione del porto più sicuro” per gli sbarchi dei migranti. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Anita Hipper rispondendo a una domanda sulla scelta dell’Italia di far sbarcare a La Spezia i migranti soccorsi dalla Geo Barents. “La nostra posizione è sempre la stessa sul salvataggio delle vite: si tratta di un obbligo morale e giuridico per i Paesi membri ai sensi del diritto internazionale”, ha evidenziato la portavoce.”Il governo francese auspica di lavorare con l’Italia per far fronte alla sfida comune rappresentata dalla rapida crescita dei flussi migratori”: lo ha fatto sapere il Quai d’Orsay intervenendo sulle affermazioni contro la premier Giorgia Meloni del ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin. “Il rapporto tra la Francia e l’Italia – si legge in un comunicato del Quai d’Orsay – è basato sul reciproco rispetto, fra i nostri due Paesi e fra i loro dirigenti. E’ lo spirito del Trattato del Quirinale”. La questione migratoria “deve essere affrontata da tutti gli Stati membri, tenendo a mente che potremo avere successo ed essere efficaci soltanto con una concertazione e un dialogo tranquillo”. “La dimensione esterna delle migrazioni, che implica in particolare lo stretto rafforzamento della cooperazione con i Paesi d’origine o di transito dei migranti – conclude il comunicato – è uno dei pilastri della strategia europea ed è oggetto di scambi fra i governi francese ed italiano, in particolare fra i due ministri degli Esteri”. “Ho parlato con il mio collega Antonio Tajani al telefono. Gli ho detto che la relazione tra Italia e Francia è basata sul reciproco rispetto, tra i nostri due Paesi e tra i loro dirigenti. Spero di poter accoglierlo presto a Parigi”: questo il tweet di Catherine Colonna, ministra degli Esteri francese, che avrebbe dovuto ricevere stasera alle 19.30 al Quai d’Orsay il suo omologo italiano prima dell’annullamento della visita per le parole di Darmanin.




Charmed, Cancer e altri progetti europei: gravi accuse di truffa. Si muove l’Europa

La European Research Executive Agency –REA ha deciso di consegnare il caso LUMC nelle mani della Guardia di Finanza olandese e dell’Autorità giudiziaria competente

In Olanda il Comitato esecutivo del Centro Medico universitario di Leiden (LUMC) ha riscontrato gravi irregolarità nella contabilizzazione delle sovvenzioni europee in alcuni progetti di ricerca.  

Sono state adottate misure legali nei confronti di tre dipendenti del centro universitario olandese. Si tratta di due professori associati e di un tecnico di ricerca. I tre soggetti si sono resi complici di falsificazione di dati comunicati all’Unione Europea.

Quanto emerso sarebbe solo la punta di un iceberg rispetto a quello che appare come un vero e proprio scandalo che riguarda la frode perpetrata da alcuni soggetti che hanno beneficiato di fondi Europei in più paesi, compresa l’Italia

Nei progetti tornano sempre alcuni personaggi che sono perlopiù privi di requisiti professionali idonei per le ricerche scientifiche e che hanno coinvolto anche importanti università, società, associazioni e persone che ormai sono stati sospesi dai progetti europei.

Diversi partecipanti di questi progetti come Cancer e Charmed sono risultati privi di qualsiasi competenza per poter svolgere i compiti di ricerca scientifica e di innovazione, requisiti fondamentali per poter accedere ai finanziamenti europei Horizon2020.

Nel frattempo la società Percuros B.V., capogruppo di diversi progetti coinvolti, sembrerebbe aver chiuso i battenti nella sua sede olandese.  

Adesso in molti si chiedono: come è possibile che l’Europa abbia approvato dei progetti che tra i partners vedono addirittura coinvolte una agenzia immobiliare e un centro del turismo?

Infatti, il centro universitario LUMC ha recentemente ricevuto richieste di chiarimenti dalla UE in merito ai giustificativi dei costi sostenuti in una serie di progetti europei. In tutti i casi, nei progetti è sempre risultato coinvolto lo stesso soggetto esterno. Questo soggetto risulta specializzato nell’acquisizione e nel coordinamento di progetti UE e non lavora solo per la LUMC. La collaborazione del centro Universitario dei Paesi Bassi con questo soggetto esterno è stata interrotta.

LUMC non ha ancora rivelato il nome del soggetto esterno, perché ha ancora in piedi un contratto in essere con questa società e quindi andrebbe incontro ad una serie di violazioni.

Il centro universitario LUMC ha avviato subito tutti gli accertamenti del caso, tra cui un’ampia indagine interna sulle azioni del personale del centro. Questa indagine ha rilevato quella che è stata definita come “una frode sistematica” in almeno tre progetti.

I risultati sono stati tali che si è deciso immediatamente di adottare misure legali contro i tre dipendenti.

Ma non è tutto perchè nelle indagini di LUMC si è scoperta una lista di persone che per l’Unione Europea hanno dichiarato false trasferte (secondment), infatti a tale riguardo non sono stati trovati biglietti aerei di andata e ritorno e mancano le registrazioni dei soggetti interessati allo scambio di ricerca scientifica. Questo perché con i progetti RISE i professionisti devono necessariamente spostarsi e condividere tecniche e conoscenze tra laboratori.

È per questo che comunque la LUMC rischia di essere accusata di complicità perché per l’Europa risulta molto difficile che all’interno del centro medico universitario di Leiden non si conoscessero certe dinamiche fraudolente.   

Freeda van den Maagdenberg, membro del Comitato esecutivo del LUMC è sconcertata: “Siamo sconvolti della gravità dei fatti. Non sono in linea con l’affidabilità e l’integrità che ci si aspetta da noi. La LUMC sta traendo insegnamento da questa vicenda. Per questo motivo esamineremo con maggiore attenzione ciò che possiamo e dobbiamo fare ora per evitare che ciò accada in futuro”.

Un comitato esterno è stato incaricato di valutare l’organizzazione e la gestione dei progetti a tutti i livelli della LUMC e di redigere una relazione consultiva in merito per il Comitato esecutivo. La LUMC ha risposto alle domande dell’UE e ha condiviso con essa le informazioni rilevate dall’indagine interna. Il Centro LUMC ha espresso piena collaborazione con le Autorità competenti e fornirà tutte le informazioni necessarie.

Ciononostante la situazione è molto grave e complessa per i progetti Europei nell’ambito di Horizon2020 quali Cancer, Charmed, Prisar, Prisar 2.

Ora la European Research Executive Agency –REA ha deciso di consegnare il caso LUMC nelle mani della Guardia di Finanza olandese e dell’Autorità giudiziaria competente.  A causa di queste indagini tutti i progetti suindicati sono sospesi.




Porto di Sebastopoli, russi respingono attacco con droni

Le forze russe hanno respinto nella notte un attacco con droni contro il porto di Sebastopoli, nella Crimea annessa: lo ha reso noto su Telegram il governatore della città, Mikhail Razvozhayev, come riporta la Tass. “Oggi, a partire dalle 3:30 del mattino (le 2:30 in Italia), è stato tentato un attacco a Sebastopoli.

Secondo le ultime informazioni: un drone in superficie è stato distrutto dalle forze di difesa antisommergibile/sabotaggio, un altro è esploso da solo. Il tutto è avvenuto all’ancoraggio esterno, nessuna struttura è stata danneggiata. In questo momento la città è tranquilla, ma tutte le forze e i servizi rimangono in allerta”, ha scritto Razvozhayev. 

E continuano le manovre offensive delle truppe russe nelle direzioni di Bakhmut, Avdiivka e Maryinka – nella regione di Donetsk (est) – dove ieri sono stati respinti quasi 60 attacchi: lo ha reso noto lo Stato Maggiore dell’Esercito ucraino nel suo aggiornamento quotidiano sull’andamento del conflitto, come riporta Ukrinform. “Nelle ultime 24 ore, l’aeronautica ucraina ha effettuato 14 attacchi contro i cluster nemici. Inoltre, sono stati abbattuti due droni di tipo Merlin, un drone Orlan-10 e otto droni kamikaze di tipo Lancet”, si legge nel rapporto. Da parte sua, Mosca ha lanciato ieri un attacco missilistico e 46 raid aerei, sparando anche 60 raffiche di razzi con sistemi a lancio multiplo Mlrs sulle posizioni delle truppe ucraine e sulle aree popolate. I russi hanno inoltre bombardato le regioni di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson. Secondo l’esercito la probabilità che la Russia lanci altri attacchi missilistici e aerei sull’intero territorio ucraino rimane alta.

Le forze russe hanno attaccato la città di Nikopol, nella regione di Dnepropetrovsk (sud-est), senza provocare feriti o vittime: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Sergey Lysak, come riporta Ukrinform. “Stanotte, il nemico ha colpito Nikopol. Hanno colpito la città con artiglieria pesante. Nessuna persona è stata ferita dai bombardamenti”, ha scritto Lysak. Ieri pomeriggio le truppe russe avevano attaccato con i droni la città di Nikopol ferendo tre persone.

Dopo tanti annunci e speculazioni, sono arrivati i primi segnali della controffensiva ucraina per liberare i territori occupati dai russi. A sostenerlo è il think tank americano Institute for the Study of War (Isw), che ieri nel suo ultimo aggiornamento ha annunciato che le forze di Kiev hanno raggiunto la riva sinistra della regione di Kherson, un primo passo verso il tentativo di rimuovere gli invasori dalle loro posizioni. Se da una parte la portavoce militare ucraina per la regione meridionale, Natalia Humenyuk, ha rifiutato di commentare le notizie sottolineando che “è in corso un’operazione militare che richiede il silenzio informativo”, dall’altra il capo filorusso del Kherson, Vladimir Saldo, ha negato la presenza degli ucraini sulla riva orientale.




Ucraina, arrivati i Patriot statunitensi

L’esercito ucraino ha ricevuto i primi sistemi di difesa aerea Patriot americani. Lo ha detto il ministro della Difesa di Kiev Oleksii Reznikov.

“Oggi i nostri splendidi cieli ucraini diventano più sicuri con l’arrivo in Ucraina dei sistemi di difesa aerea Patriot”, ha twittato il ministro ucraino, ringraziando Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi per “aver mantenuto la parola data”. 

Il sistema missilistico  di difesa aera Patriot, consegnato all’Ucraina da Berlino insieme alle sue munizioni, sarà in grado di abbattere i bersagli russi a una distanza massima di 150 km. Lo ha detto Yurii Ihnat, portavoce del Comando delle forze aeree dell’Ucraina, citato da Unian. Il “complesso a lungo raggio sarà in grado di raggiungere obiettivi a una distanza massima di 150 km e questo consentirà di allontanare l’aviazione russa dai nostri confini”, ha spiegato Inhat, aggiungendo che “prima va in servizio di combattimento, meglio è”.

Il portavoce del Comando delle forze aeree dell’Ucraina ha concluso osservando che se si tratta di una delle ultime varianti, ovvero il Patriot Pac-3, allora sarà anche in grado di abbattere missili balistici come l’Iskander-M a una distanza massima di 40 km. 

Inoltre, la Germania ha consegnato all’Ucraina il secondo dei quattro sistemi di difesa aerea Iris-T Slm promessi. Secondo quanto riporta Spiegel, la consegna di un sistema e di 16 missili sarebbe avvenuta pochi giorni fa, intorno al 16 aprile. Il primo Iris-T era stato consegnato da
Berlino lo scorso ottobre. 




Scandalo in Germania, abusi su minori a Friburgo: coinvolti 250 sacerdoti

Nel caso degli abusi sessuali su minori nell’arcidiocesi di Friburgo, potrebbero essere coinvolti oltre 250 sacerdoti. Lo rivela il rapporto sulla pedofilia presentato nella città tedesca dalla commissione istituita per fare chiarezza sul fenomeno. Stando a quanto riporta Tageschau, anche l’ex arcivescovo Robert Zollitsch, che ha fra l’altro diretto la Conferenza episcopale tedesca fra il 2008 e il 2014, sarebbe “pesantemente coinvolto” per l’occultamento dei casi. E così il defunto arcivescovo Oskar Saier. Secondo il documento, sarebbero circa 540 le vittime degli abusi, anche se il numero reale è ritenuto anche superiore




Sfida all’Europa: l’Ungheria firma accordi per l’energia con la Russia

Budapest potrà acquistare il gas ad un prezzo limitato a 150 euro al metro cubo, pagandolo in differita se i prezzi di mercato salgono al di sopra di questo livello

Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjártó, è volato a Mosca per incontrare il vicepremier russo Alexander Novak, responsabile per gli affari energetici, e l’ad di Rosatom, Alexey Likhachev, per discutere della cooperazione energetica tra Ungheria e Russia. Lo comunica il ministro via social.

“La sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’Ungheria richiede un trasporto ininterrotto di gas, petrolio e combustibile nucleare.

Per soddisfare queste tre condizioni, la cooperazione energetica ungherese-russa deve essere ininterrotta”, ha scritto Szijjártó. Novak e Likhachev sono entrambi soggetti a sanzioni da parte dell’Ucraina e di alcuni suoi alleati, ma non dell’Ue. Alcuni Stati membri dell’Ue stanno facendo pressione da mesi perché Bruxelles ponga sotto sanzioni il colosso energetico russo, come chiesto a più riprese da Kiev. Budapest, tuttavia, ha pianificato una ristrutturazione della sua centrale nucleare di Paks con Rosatom, rimasta finora esente dalle sanzioni Ue. 

Budapest e Mosca hanno siglato un accordo sulla modifica del contratto per l’espansione della centrale nucleare di Paks in Ungheria. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri magiaro. Le parti hanno concordato di rivedere i contratti di costruzione e finanziamento. Una volta che le modifiche al contratto saranno in essere, ha spiegato il ministro, verranno sottoposte alla Commissione europea per l’approvazione. “Speriamo che la Commissione non voglia mettere a repentaglio la sicurezza a lungo termine delle forniture energetiche dell’Ungheria”, ha affermato Szijjártó, sottolineando l’importanza dell’espansione di Paks per mantenere prezzi accessibili dell’elettricità e garantire un approvvigionamento energetico sostenibile in Ungheria. Il ministro, inoltre, ha detto che la società energetica statale russa Gazprom ha accettato di consentire all’Ungheria, se necessario, di importare quantità di gas naturale superiori a quanto concordato in un contratto a lungo termine siglato lo scorso anno. Budapest potrà acquistare il gas ad un prezzo limitato a 150 euro al metro cubo, pagandolo in differita se i prezzi di mercato salgono al di sopra di questo livello. 




In Finlandia torna al potere il centrodestra ma in tempi difficili

In Finlandia, la vittoria elettorale della destra politica nelle elezioni di domenica 2 aprile non è stata una sorpresa. Nel complesso, risaltano alcuni cambiamenti chiave determinati dal voto. In primo luogo, tutti e tre i maggiori partiti del paese hanno aumentato il proprio numero di seggi in parlamento, il maggior incremento ottenuto dal Partito della Coalizione Nazionale (KOK) di centrodestra e dal Partito dei Veri Finlandesi (PS) di destra radicale e sovranista.
 
Quindi, il KOK  è diventato il più grande partito della nazione, conquistando altri 10 seggi in Parlamento, il PS è arrivato secondo con un aumento di sette seggi, e il Partito socialdemocratico (SD) della prima ministra Sanna Marin è arrivato terzo con un incremento di altri tre seggi nella nuova assemblea.
 
Il KOK ed il PS erano entrambi all’opposizione durante la legislatura uscente e, come si verifica spesso e come è avvenuto con le ultime elezioni anche in Italia, è tipico che i principali partiti di opposizione ottengano risultati positivi. Ciò che non era tanto prevedibile è che, a fronte dell’arretramento della coalizione di centro-sinistra nel suo insieme, il partito socialdemocratico, grazie alla stessa prima ministra uscente, non ha registrato un risultato negativo. nella coalizione di centrosinistra, il partito dei Verdi, che nelle ultime elezioni, avevano ottenuto l’11,5% di tutti i voti espressi e 20 seggi, ne hanno ora persi 7 ed ottenuto solo il 7% dei voti. Il partito di Sinistra, a sua volta, è sceso ad 11 seggi complessivi, perdendone 5. Anche il Partito del Centro ha subito un duro colpo, perdendo otto seggi e, sulla base di questo risultato, la sua leader Annika Saarikko ha preannunciato che per il suo partito non entrerà nel governo.
 
Petteri Orpo, il presidente del partito di Coalizione Nazionale, ha giustamente commentato, sulla vittoria del suo partito “È stata una grande vittoria per KOK. il popolo finlandese vuole il cambiamento, ed è per questo che KOK è il più grande partito in Finlandia e in Parlamento”. Orpo, 53 anni, ha un curriculum politico di rilievo avendo rivestito cariche di ministro dal 2014 in poi. A sua volta, il partito dei Veri Finlandesi, dopo un testa a testa con i socialdemocratici, li ha sopravanzati di pochi decimali e la sua leader, Riikka Purra si è detta sicura che alla fine si formerà un governo, anche se le trattative non saranno facili, basti pensare che sull’Unione europea e sull’immigrazione, il PCN e il PS sono alquanto distanti.
 
Uno dei punti più interessanti di questa competizione elettorale è rappresentato dal successo femminile: le principali catalizzatrici di voti a livello nazionale sono state tutte donne. Riikka Purra, Sanna Marin ed Elina Valtonen del PCN hanno ricevuto ciascuna  più di 30.000 voti.
 
Un fatto evidenziato dal dato numerico è che non sono sufficienti due dei partiti coi risultati più elevati per formare un governo: il Parlamento unicamerale finlandese ha duecento seggi ed occorrerebbe quindi un apporto di un terzo partito per raggiungere la maggioranza numerica. In qualche modo, si presenta in Finlandia una situazione che abbiano spesso sperimentato in Italia, ovvero che anche un partitino può costituire il collante necessario a creare una maggiorana parlamentare. KOK e PS hanno insieme 94 seggi e basterebbero anche i 9 seggi del Partito Svedese, RKP, a far raggiungere una sia pur risicata maggioranza ma RKP e PS non sembrano compatibili. Altri potenziali incastri sembrano altrettanto complicati  ma dato che la politica è l’arte del possibile, nulla può escludersi a priori. Occorre sottolineare che non si deve né si può analizzare il quadro politico e partitico finlandese sul metro italiano: il partito conservatore, KOK, è assimilabile all’area di destra di quella che fu un tempo da noi la DC, mentre il PS non è comparabile con la destra radicale di Fratelli d’Italia, almeno la versione pre-elezioni 2022.  La società finlandese ha una base di etica sociale più coesa di quella italiana, che è molto più localistica ed individualista. Il bene comune da tutelare è tradizione culturale e sociale consolidata e quindi non è immaginabile una crisi di governo che possa trascinarsi per mesi, considerando anche che, dal 4 aprile 2023, la Finlandia è a pieno titolo 31° paese aderente alla NATO. Il che costituisce un incentivo in più a chiudere presto la fase di costituzione di un governo anche per affrontare le incertezze che l’orizzonte di guerra ed instabilità creato dall’invasione russa dell’Ucraina pongono sul tavolo.  Un’enfasi eccessiva sul cambiamento da centrosinistra a centrodestra della gestione del Paese non deve far dimenticare che, nei 16 anni precedenti la legislatura Marin, al governo era il centrodestra.
 
Infine, ma non meno rilevante, è il ruolo di guida che può esercitare il Presidente della Repubblica Sauli Niinistö che, per la Costituzione finlandese, svolge un ruolo primario nella gestione degli affari esteri e non ha quindi una semplice funzione notarile. Niinistö , che sta svolgendo il suo secondo ed ultimo mandato nella carica, in origine fu candidato dal KOK, ma in questi anni ha dimostrato una neutralità assoluta riscuotendo la massima stima da tutto l’arco politico finlandese.
 
Concludendo la legislatura con un discorso al parlamento il 29 marzo scorso, il Presidente aveva saggiamente affermato che:”la campagna elettorale è stata appassionata e persino tagliente. Forse è solo un segno dei tempi. Ma in un sistema multipartitico sarebbe opportuno ricordare che nessun partito può formare da solo il governo forte di cui abbiamo bisogno, nemmeno con uno o due soli membri. E, soprattutto in un momento come questo, è particolarmente importante mantenersi pronti ad una rapida collaborazione fin dall’inizio della nuova legislatura, ancor prima della formazione del nuovo governo. Per questo è bene tenere pronti i semi della riconciliazione”.