PERUGIA: DONNA SI GETTA NEL TEVERE

Redazione

Perugia – Nella mattinata, tre operatori della Squadra Mobile, impegnati in un ordinario servizio di perlustrazione "anti-rapina", grazie ad un intervento estremamente rapido, hanno soccorso una donna perugina 55enne la quale, in un gesto disperato, tentava di togliersi la vita gettandosi nelle acque del fiume Tevere.

Verso le ore 11.00 giunge al 113 la telefonata di una testimone la quale, passando nei pressi della zona "Ponte di Legno" in località Ponte San Giovanni – Via della Valtiera, ha letteralmente visto la scena di una donna che si è gettata nel fiume, all'evidente fine di "farla finita".

L'allarme scatta immediatamente: la Centrale 113 avvisa tutte le pattuglie sul territorio, e quella composta dagli tre Assistenti Capo dellaSquadra Mobile ed impiegati in altro genere di servizio, con sirena e lampeggiante in funzione riesce a raggiungere la zona dell'intervento in pochissimi minuti, mantenendosi in costante contatto radio con la Centrale per richiedere eventualmente l'ausilio di altri uomini, mezzi e soprattutto del 118.

Arrivati sull'argine del fiume i tre operatori si precipitano in direzione di una sagoma scura che capiscono immediatamente trattarsi del corpo della donna segnalata: noncuranti del pericolo e delle lesioni e dei tagli provocati dagli scogli, riescono a raggiungerla.

La difficoltà dell'intervento non è tanto nell'estrazione del corpo della donna dal fiume, quanto nel riuscire ad afferrarla prima che lei se ne accorgesse, atteso che la vista di eventuali soccorritori la avrebbe, come l'esperienza insegna, magari determinata ad "accelerare" il risultato del suo intento suicida.

I tre agenti della Mobile, pertanto, riescono non solo a raggiungere la sagoma con tempestività e destrezza, ma soprattutto ad afferrarla ed a tirarla fuori dalle acque prima che fosse troppo tardi: la donna, infatti, la quale aveva già cominciato ad emettere dei comprensibili lamenti, quasi completamente sommersa, trascinata dalla corrente era rimasta incagliata tra gli scogli e, oltre a presentare i chiari segni dell'ipotermia, se recuperata qualche attimo dopo, sarebbe con ogni probabilità annegata.

Una volta resasi conto che qualcuno tentava di salvarla la donna, come previsto, cercava di resistere al salvataggio, rivelando tutta la sua disperazione ed una certa determinazione a togliersi la vita, ma anche in questo caso la professionalità degli operatori aveva la meglio ed i tre, l'uno sostenuto e retto dall'altro per non finire nella corrente, sono riusciti a mettere in sicurezza l'aspirante suicida, constatando l'evidente stato di malessere, poi diagnosticato come ipotermia, ed attendendo l'arrivo del personale 118 per il successivo trasporto in ospedale, dove è attualmente sottoposta alle cure del caso e dove il pericolo di morte è stato ampiamente scongiurato proprio grazie alla tempestività ed alla risolutezza dei tre impavidi poliziotti.

Gli investigatori intervenuti, naturalmente, non si sono limitati all'emergenza, ma hanno proseguito la loro attività sentendo i testimoni sul fatto ed il marito della donna per quanto riguarda le eventuali cause di tale gesto: il marito, sollevato dall'esito dell'accaduto, ha riferito agli agenti che lo stato di agitazione e disperazione della moglie era con ogni probabilità dovuto a problematiche di lavoro visto che recentemente le era stato comunicato il concreto pericolo di un licenziamento .




ROMA NARCOTRAFFICO: 1,5 MILIONI DI DOLLARI DAGLI USA

Redazione

Roma – Si è tenuta oggi 1 aprile alle 11 presso l'ambasciata Usa a Roma la cerimonia di consegna da parte del governo americano di 1,5 milioni di dollari risultanti dal sequestro di proventi illeciti avvenuto nell'ambito dell'operazione congiunta di contrasto al narcotraffico internazionale tra la Dea (Drug enforcement administration) e la Polizia di Stato italiana, denominata "Fire & Ice". Tutti i dettagli dell'operazione sono disponibili in questo documento in italiano, e per chi fosse interessato, c'è anche la versione in inglese, entrambi a cura dell'ambasciata statunitense.

Tale somma destinata al Fondo unico di giustizia (Fug), assegna una tappa importante nella cooperazione in materia, e rappresenta un significativo passo in avanti per il futuro delle indagini internazionali volte a intercettare i proventi illeciti nei flussi finanziari informatici.

Alla presenza dell'ambasciatore degli Stati Uniti John Phillips, hanno partecipato alla cerimonia Mark Hamlet, Acting regional director della Dea, il capo della Polizia Alessandro Pansa, e il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone.

Il capo della Polizia all'ambasciata statunitenseL'intervento del capo della Polizia
Nel suo intervento Alessandro Pansa ha indicato la nuova frontiera di contrasto al narcotraffico sostenendo che "Dobbiamo mirare direttamente ai fondi e ai capitali illeciti, senza attendere che vengano trasformati in beni che poi è molto più difficile individuare e sequestrare".

L'Italia, ha aggiunto Pansa, sequestra "tantissimi beni, aziende in mano alle organizzazioni criminali ma un po' meno denaro contante rispetto agli americani, che su questo aspetto sono un po' più pragmatici". È dunque necessario che le forze di polizia abbiano "più inventiva e comincino ad intervenire nella fase immediata dell'arricchimento delle organizzazioni criminali, sequestrando il contante prima che venga trasformato in beni".
Il capo della Polizia ha poi sottolineato l'importanza della collaborazione tra l'Italia e gli Stati Uniti: una collaborazione "che non nasce oggi ed è sempre molto efficace" e che non riguarda più soltanto il piano investigativo.

"Ci stiamo muovendo verso un nuovo orizzonte – ha concluso – dobbiamo riuscire ad autofinanziarci con i proventi sequestrati alle organizzazioni criminali". Soldi che affluiscono nel Fondo unico giustizia e da lì finiscono direttamente alle forze di polizia e alla magistratura impegnate nella lotta alle organizzazioni.

Il capo della Polizia, Alessandro Pansa, una volta rientrato al Viminale ha consegnato l'assegno al ministro dell'Interno Angelino Alfano che ne potrà disporre per il contrasto alle più pericolose forme di criminalità organizzata, così come ha sottolineato anche in un suo tweet, appena conclusa la cerimonia.




QUARRATA, SERRAVALLE PISTOIESE E MONTECATINI TERME: ARRESTI E DENUNCE NEL CORSO DEL CONTROLLO DEL TERRITORIO DELL'ARMA DEI CARABINIERI

Redazione

Quarrata (PT) – I  Carabinieri della Stazione di Quarrata unitamente ai militari del Nucleo  Radiomobile di Prato e della Stazione di Vernio, hanno rintracciato ed arrestato  due pregiudicati  V.G. e M.C. rispettivamente di anni 53 e 56, entrambi, originari di Foggia, ma di fatto domiciliati nella provincia di Prato,  in esecuzione  di un’ordinanza  di  custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Pistoia, che ha concordato con gli esiti  dell’indagine della Stazione di Quarrata,  per i reati di truffa in concorso, ricettazione e sostituzione di persona, commessi dagli arrestati nel periodo compreso da ottobre  2013 fino al mese di gennaio del corrente anno. Nello stesso contesto, i  militari operanti,  a seguito di una perquisizione presso l’abitazione dei suddetti,  rinvenivano e sequestravano  documenti relativi  ai reati in questione.  I due truffatori, infatti, avevano utilizzato  numerosi  assegni  falsificati,  risultati rubati o smarriti  (ai danni di due macellerie ed una  enoteca di Quarrata, nonché ad un  negozio di ferramenta di Pistoia)  per  acquistare beni  da quattro  esercizi  commerciali  per un valore complessivo di circa diecimila euro.  Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati condotti presso la Casa Circondariale di  Pistoia.

Serravalle Pistoiese (PT) I  Carabinieri della Stazione di Casalguidi,  hanno arrestato due cittadini  marocchini rispettivamente di anni 32 e 29,  per tentato  furto  aggravato.  I  militari  operanti, infatti,  a  seguito  di una segnalazione  di un privato cittadino, vicino di casa,  riguardante un furto in atto in abitazione, bloccavano i due ladri  mentre tentavano di  allontanarsi a  piedi dopo essersi introdotti, previo  sfondamento della  porta d’ingresso, con  un  “piede di porco”, all’interno dell’abitazione di proprietà  di un 80enne del luogo non presente  perché ricoverato in ospedale.  Gli arrestati dopo le formalità  di rito venivano posti a disposizione dell’A.G. in  attesa dell’udienza  con rito  direttissimo che si terrà in data odierna.

Montecatini Terme (PT) – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di  Montecatini Terme, nell’ambito di  un servizio  di controllo del territorio, denunciavano all’A.G.  due  persone per guida  in stato di ebbrezza alcolica, entrambi controllati a Pieve a Nievole, alla guida delle  rispettive  autovetture.  I due giovani, un 32enne, pratese ed un  23enne, pisano,  a seguito dei prescritti controlli  venivano riscontrati con un tasso alcolemico oltre i limiti consentiti dalla legge, pertanto  gli veniva ritirata  la patente di guida. UZZANO. I Carabinieri della Stazione di  Pescia hanno denunciato all’A.G. un 29enne, rumeno, il quale, controllato  alla guida della propria autovettura,  in seguito ad  una perquisizione, veniva trovato in possesso non  giustificato di un  coltello da cucina di oltre venti centimetri. Il coltello,  che era stato occultato all’interno dell’auto, veniva pertanto sequestrato.
 




ASTA AUTO BLU: IL DIPARTIMENTO DI PUBBLICA SICUREZZA PARTE PER PRIMO

Redazione

E speriamo che dopo il "la" dato dalle forze dell'ordine si faccia veramente pulizia. Non servono autisti e auto blu, serve il politico, il dirigente a servizio dei cittadini e non sulle spalle dei cittadini.

È Iniziata il 26 marzo l'asta per acquistare le auto del Dipartimento della pubblica sicurezza. Si tratta di un primo stock di 25 macchine tra Alfa Romeo, Lancia e BMW messe in vendita su eBay.

Una volta chiusa l'asta, l'auto sarà aggiudicata dall'aspirante acquirente che avrà fatto al momento della chiusura l'offerta più alta.

In totale saranno 70 le vetture che verranno messe in vendita entro il 16 aprile. Per chi è interessato all'acquisto delle macchine "Blu", c'è la possibilità di vederle il sabato mattina previo appuntamento scrivendo a autoblu@governo.it.

La riduzione del parco macchine rientra nel processo di revisione di spesa avviato dal Governo.




ROMA ASSOTUTELA: BANCHE E USURA IL CAPPIO DELL'ITALIA

Redazione
Roma – Si è tenuto nella mattinata di ieri venerdì 28 marzo 2014  – presso il centro culturale Elsa Morante di Roma nel quartiere Laurentino –  il convegno di Assotutela dal titolo ‘Banche e usura, il cappio dell’Italia’.

La finalità che si sono preposti organizzatori e relatori è stata di dare una corretta informazione sulla sovranità bancaria, sull’anatocismo e sui modi di superare questa empasse. Gli interventi hanno portato alla ribalta la voce di insigni professionisti del diritto e non solo, quanto le parti sociali. Sono state rappresentate anche due testimonianze di imprenditori laziali importanti: il professore Aldo Spallone neurochirurgo e titolare di un istituto sanitario e Antonio Agrestini.

Per il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato: “I cittadini devono essere informati sulla realtà che stiamo vivendo, sulla proprietà dell’euro e sulla sovranità del nostro Paese. Questa è una moneta ‘di nessuno’. E il fenomeno del signoraggio che si è sviluppato attorno all’euro ci sta strozzando tramite gli abusi dell’usura e dell’anatocismo. Le cifre sono impressionanti: 457 milioni di euro i denari degli italiani bruciati dalla tecnofinanza fino a oggi, il 35 per cento per cento degli italiani che non può affrontare un’emergenza improvvisa nemmeno di 750 euro. Tutto questo grazie alla morsa dell’usura e degli interessi usurari applicati da Equitalia. Purtoppo situazioni di questo tipo sono tante e ci stanno annullando la dignità che per un individuo è la prima cosa”. Riprendendo alcuni degli interventi cardine del convegno consideriamo quello dell’avvocato Domenico Monteleone (Mes Fmi): “Guardare senza vedere asserisce seccamente -. Ci stanno programmando per guardare senza vedere. Una collettività che recepisce distrattamente le cose senza approfondirle, senza capirle. Solo così può essere spiegata l'introduzione del Trattato di Lisbona, un accordo internazionale che – di fatto – è la concretizzazione di un autentico colpo di stato. La costituzione italiana – così tanto declamata ed invocata – passa in secondo piano, prepotentemente sostituita da un Trattato che i cittadini non hanno voluto, che i politici disconoscono e che entrerà pesantemente nelle nostre vite in un futuro molto prossimo”.

Diversamente il giurista ritiene che sia significativo “Un invito ad approfondire ed a studiare un Trattato, quello di Lisbona, che si appalesa liberticida e figlio di un modo di concepire l'Europa – diretta promanazione delle banche – in maniera autoritaria e dittatoriale. Le banche al centro di tutto e, pur tuttavia, esse si presentano come autentici giganti con i piedi di argilla. Usura e anatocismo – i due capisaldi della loro arroganza – rappresentano, infatti, il varco attraverso cui affrontare e vincere questi mostruosi giganti”. Un’altra voce è quella dell’avvocato Roberto Afeltra: “La fattispecie giuridica dell’usura è uno dei pochi casi  di situazioni oggettivamente rilevanti per l’ordinamento che  trovi ingresso sia nel codice civile che nel codice penale: prende le mosse  dai caratteri costitutivi del fenomeno, sia in sede civile che in sede penale.

Chiara l’evoluzione dell’istituto che ha avuto sia in campo civile che in campo penale, con particolare riferimento alle modifiche penali del 1995 ed al Testo unico bancario. In sede civile: entrambe codeste disposizioni hanno fissato un parametro oggettivo per identificare la fattispecie usuraia. Nel significato penale i caratteri prodromici si manifestano con particolare riferimento nell’elemento oggettivo. In concreto si potrà parlare di usura per i rapporti finanziari con soggetti istituzionali, non escludibili a priori anche ampliando i rapporti tra interessi legali ultra, swap e derivati”. A entrare invece nel merito della mediazione finanziaria il professore Michele Gelardi, già docente di Diritto penale a La Sapienza e membro Cda Medijus (Organo di mediazione toga d’oro): “Partendo dall’assunto che la mediazione come meccanismo funzionale non è del tutto partita dobbiamo invece tenere presente che alimentarla potrà sfoltire e deflazionare i contenziosi civili: è imprescindibile favorire il percorso per arrivare anche a estenderlo in ambito creditizio che possa consentire il superamento del contenzioso bancario. Le banche a oggi adottano sistemi espressamente restrittivi e interessi esagerati – ammette Gelardi  – ma la motivazione è nel fatto che l’innalzamento degli interessi è dovuto all’incertezza della riscossione del credito e quindi la certezza di avvalersi della garanzia nel caso il creditore non paghi. Questo presupposto si fonda sul fatto che l’iter giudiziario in Italia è troppo lento: un male grande del nostro Paese. Per favorire il meccanismo della mediazione anche in senso operativo bisogna che il cittadino capisca che il proprio non è solo un diritto ma sia un interesse: il suo interesse specifico”. 

Al convegno ha portato il proprio contributo anche Angelo Barbato, professore Asl Roma A (Laboratorio Nuova sanità) che ha esplicitato anche l’interrelazione interna ed esterna tra fornitori e rapporto tra credito e sanità pubblica. Non sono mancati interventi del mondo della politica e del sindacato. Per Paolo Dominici (Uil Lazio): “Sempre più spesso le difficoltà che subiscono le aziende a causa della chiusura del credito ormai generalizzato si abbatte anche sulla vita dei lavoratori che, oltre a non percepire la retribuzione, pagano il mancato versamento dei debiti rateizzati via busta paga con banche e finanziarie rimanendo spesso vittime incolpevoli”. Una sommaria panoramica che nel precariato diventa sempre più imponente. Per Adriano Palozzi, consigliere regionale Lazio (FI) invece: “In questi anni di complicata congiuntura economica, l’Italia si è dimostrato uno dei paesi del Sistema Europa dove le imprese hanno vissuto maggiori criticità di accesso al credito. I nostri imprenditori hanno dovuto fare i conti con preoccupanti cali di produttività e fatturato, e al contempo hanno visto accrescere l’esigenza di prestiti pur di salvare dal fallimento la propria azienda. Necessità che ha cozzato ahimé contro la timida disponibilità delle banche a concedere prestiti a piccole e medie imprese, da sempre motore vitale dello sviluppo economico del BelPaese. Appare chiara, adesso più che mai, l’opportunità di un sistema creditizio più aperto, elastico, che ottimizzi le possibilità di accesso al credito e favorisca gli investimenti tramite agevolazioni fiscali. Anche allo Stato spetta fare il suo abbassando una pressione fiscale che nel bilancio imprenditoriale pesa come un macigno”. L’iniziativa è stata patrocinata da AgenParl, Biblioteche di Roma, Incontra Giovani e Zetema, ed è stata promossa dall’ assessorato allo Sviluppo delle periferie, infrastrutture e manutenzione urbana, assessorato alla Cultura, assessorato alla Scuola e Municipio IX.
 




PRATO: CINESE RUBA UNA BOTTIGLIA DI BRUNELLO DI MONTALCINO

Redazione

Prato – Ieri pomeriggio, alle ore 14.35 circa, un equipaggio delle Volanti è stato inviato presso il centro commerciale di via delle Pleiadi, su richiesta di personale della vigilanza privata interna di un supermercato che aveva momentaneamente fermato un orientale nel suo tentativo di superare la barriera delle casse occultando in uno zaino una bottiglia di vino di pregiata qualità non pagata.

Sul posto gli Operatori della Polizia di Stato prendevano in consegna il ladro, identificandolo per un quarantaseienne cinese in Italia s.f.d., apprendendo che il valore della bottiglia di vino Brunello di Montalcino che il medesimo aveva cercato di rubare, poi restituita al punto commerciale, ammontava a un valore di 29,90 euro, alla quale era stata peraltro asportata anche la placca antitaccheggio, cosa che pertanto ha determinato, in conclusione d'intervento, la denuncia in stato di libertà del quarantaseienne cinese per il reato di furto aggravato.




OBAMA: "GRAZIE POLIZIA!" – IL REPORTAGE

Redazione

Il presidente statunitense Barack Obama ha ringraziato il capo della Polizia Alessandro Pansa per il sistema di sicurezza messo in atto per la visita della delegazione Usa a Roma.

La tutela ravvicinata del Presidente è stata assicurata da un dispositivo integrato composto da personale del reparto speciale NOCS della Polizia di Stato e dagli agenti del Secret Service statunitense.

Ma i fronti su cui hanno lavorato gli oltre 3.200 professionisti della sicurezza, complessivamente impegnati per la visita del Presidente degli Stati Uniti e della delegazione americana, sono stati moltissimi e lo si capisce sfogliando le oltre 60 pagine dell'ordinanza del questore di Roma che ha messo sotto la lente di ingrandimento tutta la città.Sembra ovvio pensare in queste circostanze all'impiego di scorte, tiratori scelti e artificieri meno ovvio ricordare il lavoro di quanti, in modo spesso impercettibile, hanno assicurato la buona riuscita di questo servizio: parliamo dei molti agenti in borghese che ad esempio si aggiravano negli alberghi che ospitavano la delegazione e i giornalisti accreditati o che entravano ed uscivano dagli stabili vicini alle località interessate dalla visita o agli obiettivi sensibili quali ambasciate e consolati.

Sembra ovvio pensare in queste circostanze all'impiego di scorte, tiratori scelti e artificieri meno ovvio ricordare il lavoro di quanti, in modo spesso impercettibile, hanno assicurato la buona riuscita di questo servizio: parliamo dei molti agenti in borghese che ad esempio si aggiravano negli alberghi che ospitavano la delegazione e i giornalisti accreditati o che entravano ed uscivano dagli stabili vicini alle località interessate dalla visita o agli obiettivi sensibili quali ambasciate e consolati.

Le lunghe attese di poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della forestale lungo i percorsi interessati dal corteo presidenziale non erano meno stressanti di quelle degli agenti della stradale e della ferroviaria che presidiavano i cavalcavia interessati dal passaggio del presidente statunitense.

Pattuglie a cavallo hanno perlustrato le aree vedi prossime ai luoghi di soggiorno ed incontro utilizzati da Obama. In tutto Lazio le superfici da dove potevano decollare o atterrare aerei ed elicotteri sono state con discrezione presidiate da pattuglie di poliziotti e carabinieri.

Fondamentale il lavoro dell'intelligence, la Digos oltre a preoccuparsi delle minacce antiterrorismo ha dovuto anche prendere in considerazione le manifestazioni di protesta che si sono svolte approfittando di una ribalta di straordinaria importanza. La sala operativa ha fatto costantemente il controllo delle decine di postazioni per assicurarsi che tutto stesse filando liscio.

Anche la polizia fluviale ha passato al setaccio tutti i tratti del fiume Tevere vicini alle strade percorse dal corteo; per gli agenti imbarcati non c'è stata la possibilità di vedere le macchine che sfilavano ma sapevano che c'erano: bastava guardare in alto gli elicotteri di polizia e carabinieri che dall'alto scortavano le oltre 50 macchine del seguito presidenziale.

I medici e gli infermieri della Polizia hanno seguito l'evento mettendo a disposizione la propria professionalità con una squadra al seguito del servizio di scorta.

Tutto ha funzionato a dovere anche per l'impegno delle altre istituzioni che hanno concorso al sistema sicurezza: polizia locale di Roma Capitale per la viabilità; l'Anas per le strade extraurbane; l'azienda per la raccolta dei rifiuti che ha permesso il controllo e lo spostamento di cassonetti campane e cestini dei rifiuti; gli enti che erogano i servizi di rete che hanno consentito l'ispezione delle gallerie sotterranee; e poi gli ospedali che hanno organizzato turni e squadre straordinarie pronte alle emergenze; i Vigili del fuoco che hanno messo a disposizione caserme e squadre specializzate di pronto intervento anche al seguito del corteo. E soprattutto grazie anche a cittadini e turisti che hanno sopportato i disagi di un avvenimento così importante.




PAPA FRANCESCO: VEGLIA DI PREGHIERA PER LE VITTIME DI MAFIA

Redazione

La mafia si può e si deve combattere in tanti modi, anche condannando pubblicamente questo tipo di criminalità.

Proprio questo è lo scopo che vuole realizzare Papa Francesco attraverso la preghiera e la vicinanza a coloro che piangono i propri familiari uccisi dalle varie organizzazioni criminali.

Un modo per contribuire a costruire una cultura che metta i mafiosi ai margini della società.

Il Pontefice ha incontrato oggi pomeriggio, 700 familiari, in rappresentanza di circa 15 mila persone che hanno subito il dolore della perdita di un loro caro per mano delle mafie, e pregherà con loro in una veglia che si svolgerà a Roma nella chiesa di Gregorio VII.

A pregare con il Papa c'erano anche i familiari di alcuni degli uomini e donne della Polizia, che in tanti anni ha versato il suo tributo di sangue nella quotidiana battaglia contro le organizzazioni criminali.

La data dell'incontro non è casuale, infatti oggi è la "Giornata della memoria e dell'impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie", promossa dalla fondazione Libera, che la celebra fin dal 1996.

E proprio il presidente di "Libera", don Luigi Ciotti, ha spiegato che "la disponibilità del Papa ad accompagnare i familiari a questo momento carico di dolore ma anche di speranza, è segno di un'attenzione e di una sensibilità che loro hanno colto sin dal primo momento.

La veglia con Papa Bergoglioè iniziata alle 17.30 e finirà alle 19 circa.




COLLESALVETTI, RAVE PARTY: DENUNCIATI 269 RAGAZZI PER INVASIONE DI TERRENI ED EDIFICI

Redazione

Collesalvetti (LI) – Nuova raffica di denuncie nei confronti di altri partecipanti al Rave Party tenutosi, il 15 febbraio scorso, in località Stagno di Collesalvetti in provincia di Livorno. I Carabinieri, infatti, a distanza di circa un mese, sono riusciti ad identificare e deferire all’Autorità Giudiziaria ben 269 ragazzi, ritenuti tutti responsabili in concorso dei reati di “Invasione di terreni ed edifici” e di “Danneggiamento”, e che si vanno ad aggiungere agli altri 7 ragazzi, organizzatori dell’evento non autorizzato, denunciati all’indomani del Rave per i medesimi reati.
La vicenda risale, come detto, ad oltre un mese fà quando, nel corso della notte, alcune centinaia di giovani provenienti da molte zone della penisola si erano radunati all’interno dei capannoni di una società privata, la “BTT”, ubicati nei pressi della statale Arnaccio, dando vita ad un vero e proprio Rave Party che, nelle ore immediatamente successive, aveva visto radunarsi altre centinaia di ragazzi. In quell’occasione i militari, avuta notizia del Rave, avevano immediatamente iniziato ad identificare i partecipanti e ad approntare una serie di servizi volti a garantire anche la sicurezza lungo la trafficata strada statale prospicente l’area occupata dai giovani. I primi ad essere denunciati erano stati coloro ritenuti gli organizzatori dell’evento, 7 in tutto, trovati tra l’altro in possesso dei materiali elettronici, edilizi e scenografici utilizzati ai fini della realizzazione del Rave.
Nel pomeriggio di ieri, al termine delle indagini, i militari di Livorno hanno pertanto denunciato altri 269 giovani, 16 dei quali ancora minorenni. I ragazzi interessati provengono dalle più disparate zone del territorio nazionale; oltre che dalla Toscana, anche dal  Piemonte, Campania, Liguria, Marche, Lazio, Lombardia, Puglia e Veneto. 
 




MERCOLEDI' NERO PER IL TRASPORTO PUBBLICO

Ch. Mont.

A Napoli, domani, chi generalmente utilizza i mezzi pubblici, dovrà ricorrere a soluzioni alternative. Filt, Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri e Faisa Cisal hanno proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico di 24 ore domani mercoledì 19 marzo. A seconda delle città l’astensione dal lavoro varierà. I mezzi dell’ANM, saranno fermi dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 fino a fine servizio. Si protesta ancora una volta per il mancato rinnovamento del contratto ai lavoratori. I sindacati hanno spiegato come nella riunione al Ministero dei Trasporti, alla presenza del Ministro Maurizio Lupi e del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti si sono espressi riguardo le problematiche legate ai rinnovi dei contratti: «le associazioni datoriali Asstra e Anav hanno confermato che l’attuale quadro di finanziamento del settore rende possibile il rinnovo contrattuale solo a condizione che esso risulti integralmente autofinanziato». Una soluzione questa, contestata dai sindacati che non apre al confronto. Ed è così che domani avrà vita il primo mercoledì nero dei trasporti dall’insediamento del nuovo governo. Il blocco riguarderà tutte le città della penisola che adotteranno fasce orarie diverse: A Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; a Genova dalle 9.30 alle 17 e dalle 21 a fine servizio; a Venezia dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; a Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; a Firenze dalle 9.15 a fine servizio;a Bari dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio; a Palermo dalle 8.30 alle 17.30.




CHIETI: NUOVO LOOK PER LA VILLA COMUNALE

Redazione

Chieti – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina,conl’Assessore alla Progettazione e Manutenzione dei Parchi Pubblici, Alessandro Bevilacqua e l’Assessore al Demanio e al Patrimonio, Marco D’Ingiullo, ha presentato i lavori di riqualificazione che hanno interessato la Villa Comunale di Chieti, nell’area prospiciente il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo/Villa Frigerj.

«L’Amministrazione Comunale di Chieti, attraverso lo strumento della programmazione dei LL.PP., in diverse annualità ha deciso di programmare la realizzazione di una serie di interventi finalizzati alla riqualificazione e alla valorizzazione di importanti porzioni del tessuto urbano, prevedendo il recupero di aree minori sparse con sistemazione a verde – ha dichiarato il Sindaco -.

Dopo un primo lotto con cui sono state riqualificate le aree verdi ubicate in via Pescara ed in via Amiterno, con un secondo lotto, che ha previsto lavori per € 213.000,00 appaltati alla Impresa Diodato srl si è intervenuti su altre tre distinte aree:

1) area attrezzata ludica all’interno del Parco “Obletter” a Chieti Scalo (già riconsegnata);

2) area ricompresa fra via A. Herio e via dei Saponari (già riconsegnata);

3) area della Villa Comunale prospiciente il Museo Archeologico Nazionale e già sede del piccolo zoo.

È indubbio – ha concluso il Sindaco – che con i lavori effettuati in quest’area della Villa Comunale oltre ad aver reso ancora più accogliente e suggestivo questo luogo, sono stati creati nuovi spazi di aggregazione e conversazione che potranno ospitare anche manifestazioni ed eventi».

«Con la riconsegna dell’area verde odierna, aldilà della estensione (circa 250 mq.) e del valore economico dei lavori (circa € 60.000) – ha dichiarato l’Assessore Bevilacqua – giunge a compimento un intervento che va a recuperare un angolo della Villa Comunale interiorizzato da sempre nell’animo teatino in quanto già sede del piccolo zoo.

L’intento del progetto, in particolare, è stato quello di trasformare l’area in un luogo in cui rendere possibile la sosta e, allo stesso tempo, l’attraversamento, seguendo un percorso alternativo a quello principale. La presenza di un muretto in mattoni, alto circa 60 cm, che definisce il lato opposto del vialetto di accesso all’area e che delimita un terrapieno verde, è diventata l’occasione per la definizione di un palchetto naturale dove poter organizzare eventi itineranti.

L’area è stata dotata di quattro gazebo in acciaio, organizzati con sedute per circa otto persone ed un tavolino. I gazebo hanno un design compatibile con il contesto storico della Villa Comunale di Chieti, dove se ne rispettano i colori e i materiali, pur mantenendo la propria caratteristica di elemento aggregante. Per rendere l’intervento più armonico è stato studiato un sistema di vegetazione costituita da Hedera helix e Viburnum tinus. I gazebo sono dotati di propria illuminazione rendendo l’area utilizzabile anche di notte.

A dare forza al progetto è stato il successivo intervento che ha previsto la messa in sicurezza di due rampe che collegano la parte della grande fontana monumentale della villa, che rappresenta la zona più frequentata dai percorsi pedonali, con una ringhiera illuminata a led che collega visivamente le due aree dandone un senso di continuità. È di notte che l’area si esprime al massimo grazie ad un sistema di illuminazione a basso consumo, opportunamente studiato, che evidenzia sedute e percorsi con particolari suggestioni create dal rapporto fra luce e penombra».

DATI TECNICI:

Costo dell’intero progetto: € 305.000,00

Importo lavori complessivi sulle tre aree : € 213.000,00

Importo dei lavori area Villa Comunale: € 55.000,00

Ditta appaltatrice: DIODATO s.r.l. di S. Giovanni Teatino

Progettista, Direttore dei Lavori e Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione: Arch. Luca Pantalone

Responsabile del Procedimento: Arch. Salvatore Colacito

Collaborazione operativa: Geom. Cristiano Antonicelli