FINALE COPPA ITALIA, SCONTRI TRA TIFOSI: ULTRÀ NAPOLETANO RIDOTTO IN FIN DI VITA

di Christian Montagna

Roma – La sana competizione sportiva soprattutto in Italia è appannaggio a pochi. Quando sfocia poi nella guerriglia diventa ancora più terribile. Prima del match Fiorentina- Napoli, la finale di Coppa Italia, disputata allo stadio Olimpico di Roma, le forze dell’ordine si sono imbattute in gruppi di tifosi esaltati. Nei pressi di Ponte Milvio alcun ultras hanno lanciato bottiglie e sassi contro le forze dell’ordine, quasi fossero loro a decidere gli esiti delle partite. All’altezza del ponte Duca d’Aosta tifosi napoletani e fiorentini si sono scontrati come se fossero su un ring. E’ stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per ristabilire la calma. Ancora più grave l’episodio verificatosi in Viale Tor di Quinto in cui tre tifosi napoletani sono rimasti feriti. Il più grave, un trentenne, addirittura in fin di vita è stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito, ospedale in cui si trovava già un altro ultrà. A ferire il trentenne sarebbe stato un colpo di arma da fuoco. La Questura però ha fatto sapere che in questo caso non si trattava di scontri tra tifosi. Le indagini sono in corso tutt’ora. I tafferugli però son cominciati già sulle autostrade che portavano i pullman di tifosi nella capitale, esattamente alla stazioni di servizio all’altezza di Arezzo, lungo la corsia Sud dell’autostrada del Sole. Offese, minacce e spintoni. Anche allo stadio la competizione, ribadisco non sana, si è fatta sentire: un vigile del fuoco è stato colpito da un petardo lanciato dalla curva. Inizialmente da rinviare, dopo lunghe trattative si è deciso di giocare la partita. Una manifestazione inaccettabile, una violenza inaudita e insensata che non può essere taciuta. Ci vogliono seri provvedimenti e gravi sanzioni per chi continua a trasformare il gioco del calcio in una guerriglia urbana. Non è spiegabile, non c’è giustificazione plausibile a cotanta barbaria. Come sempre a rimetterci devono essere le forze dell’ordine che involontariamente risultano coinvolte. Notizie,queste, che rispecchiano a pieno la società in cui stiamo vivendo, senza valori, senza rispetto e senza nemmeno una sana competizione da gioco. Indignazione allo stato puro!




SENIGALLIA MALTEMPO:EVACUATO IL CENTRO. IL LIVELLO DEL FIUME MISA PREOCCUPA LA PROTEZIONE CIVILE

di Cinzia Marchegiani

Senigallia (AN) – Situazione di allerta alluvione nelle Marche. Con l’avviso di condizione avverse n.16 diramato ieri, la Protezione Civile informava della situazione meteo generale e la tendenza al peggioramento dovuto alla permanenza di una circolazione ciclonica e il suo successivo spostamento verso levante, condizioni che ipotizzavano precipitazioni abbondanti a prevalente rovescio e successivamente anche un rafforzo dei venti di bora, con conseguente aumento del moto ondoso, soprattutto la possibilità di mareggiate su tutta la fascia costiera. Purtroppo la previsione meteo é diventata reale e lo stato di allerta più importante ha coinvolto il comune di Senigallia dove il fiume Misa ha raggiunto livelli molto preoccupanti, tale da chiudere il Ponte Garibaldi. Il sito del Comune inaccessibile, inizialmente aveva diramato il comunicato di allerta. Dalla bacheca personale di Facebook del Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, si possono leggere le indicazioni alla popolazione che impongono l’evacuazione nella zona contigua al fiume: “Sgombrare immediatamente le auto lungo il canale, via Portici Ercolani, via XX settembre, via Costa, via Rossini e le altre. Chiudere tutti i negozi in centro. Non transitare e allontanarsi dalla zona fiume.” Un residente del posto nel centro storico di Senigallia conferma all’Osservatore d’Italia la gravità della situazione. Ora ci siamo allontanati dal centro, troppo pericoloso e il tempo sembra non migliorare, continua a piovere e il fiume Misa mette troppa paura. Le foto appena inviate lasciano poco all’immaginazione e la preoccupazione dei residenti è tangibile. Il fiume Misa, si apprende dai giornali locali, in alcuni punti ha già è esondato anche in prossimità del Porto, allagando i locali di un ristorante situato a pochi metri del porto Canale. Attualmente la preoccupazione più grande è il maltempo che sembra non cedere tregua poiché ancora piove, e la bora (anticipata anche nel bollettino di ieri) sembra non facilitare il deflusso dell’acqua nel mare e quindi il livello del fiume non è agevolato a scendere.
Il sito del Comune rimane ancora inaccessibile, la comunicazione fra i residenti è agevolata dal social network. A testimonianza che in condizioni di pericolo collettivo, questo strumento mette a disposizione canali alternativi che nella necessità riescono davvero a fare informazione e aiutare nei momenti di panico. 




ROMA: FUNERALI SOLENNI PER IL VICE COMMISSARIO DI POLIZIA ROBERTO MANCINI… INTANTO I ROGHI TOSSICI CONTINUANO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI!

 

Oggi sabato 3 maggio alle 11:30 funerale solenne al cimitero monumentale del Verano per il vice Commissario di Polizia che scoprì i traffici illeciti nella Terra dei Fuochi. L’Osservatore d’Italia lo saluta con questa bellissima frase di Fabio Panebianco, a ricordo della sua vita e del suo prezioso esempio, guida per tutte le persone oneste: “La dignità è un seme che germoglia e diventa fiore di libertà solo sul terreno della coscienza.” E coscienza sia!

 

di Cinzia Marchegiani
Roma – Oggi si celebreranno i funerali solenni del vice commissario Roberto Mancini, ormai tutti conoscono la sua storia e la sua tragedia. Un linfoma di Hodgking perché indagò sui traffici dei rifiuti tossici e velenosi nella Terra dei Fuochi, morto nel silenzio imbarazzante dello Stato, liquidato con un assegno di soli cinquemila euro. La condanna corale si è registrata in ogni parte d’Italia, mentre il ricordo del suo valore è menzionato da tutti i politici, ora che è morto, ora che la mamma non è più sotto il Parlamento a chiedere giustizia. Ma cos’è la giustizia in Italia, è un valore, una medaglia alle imprese eroiche di qualcuno che in realtà ha fatto il proprio dovere? Roberto Mancini non è l’unica vittima di questa piaga italiana, è la follia di un disastro ambientale che nessuno è capace di contrastare. Sono state emanate leggi speciali, sono state fatte inchieste sulla camorra e i rapporti con le istituzioni che per tantissimi anni hanno permesso di violentare la propria terra con i peggiori rifiuti, interrando e ricoprendo la morte, ma purtroppo alcun leader di governo ha invocato il principio alla tutela della salute pubblica.

Il M5S aveva proposto il funerale di Stato per Roberto Mancini. Mai l’indifferenza e la superficialità è stata così concreta. I politici si chiedono cosa sta accadendo in queste terre tanto famose per il traffico dei rifiuti illeciti, cosa si è fatto e cosa serve per ripristinare la legalità? Eppure basta leggere le continue denunce degli abitanti di Scampia per rendersi conto del loro grido ancora inascoltato. Il sito la “Terra dei Fuochi” che monitora questi territori, riceve e dirama le informazioni molto capillari sui roghi che continuano senza però allarmare gli amministratori politici locali, nazionali, dell’esercito… di nessuno. Roberto Mancini è morto, i bambini colpiti da terribili tumori, famiglie devastate da morti non arginate sono state immolate per nulla, ancora tutto sembra continuare nell’ordinaria follia di questo paese.

La denuncia di questa situazione cristallizzata, imprigionata dalle responsabilità ancora da accertare, arriva proprio dal sito “Terra dei Fuochi”, la riportiamo nell’interezza, perché solo chi vive ogni giorno il delirio di una terra senza legge, può riportare la sofferenza, l’indignazione per questo Stato assente in tutte le sue istituzioni: “ In questi giorni dopo una lunga malattia si è spento Roberto Mancini. Il cinquantatreenne agente di polizia che in passato ha indagato sul traffico dei rifiuti, le cui informative sono state tenute per anni nei cassetti delle istituzioni preposte.

Ci sarebbero diversi interrogativi da porre sulla vicenda, ma nel momento del dolore siamo vicini alla sua famiglia e dispiaciuti per la dolorosa perdita. Pertanto, il modo migliore per ricordarlo crediamo che sia chiedere conto, non solo su come si sia taciuto per così tanto tempo, ma soprattutto su come lo scempio possa continuare indisturbato ancora oggi con decine e decine di ‘Roghi Tossici’ al giorno, a centinaia ogni mese!! E ciononostante nessuno interviene concretamente. Com'è possibile tutto ciò? Nel frattempo la disinformazione dilaga e nessuno dice che oltre ai rifiuti interrati su cui indagava Mancini, tutt'oggi la Terra dei Fuochi continua a bruciare ed è purtroppo ancora ‘viva e vegeta’, nonostante leggi speciali, decreti legge e promesse di invio dell'Esercito. I rifiuti speciali, tossici e nocivi continuano a fumare!

Rifiuti Speciali tuttora continuamente scaricati direttamente in superficie per smaltirli e/o riciclarli illegalmente dandoli alle fiamme a cielo aperto (a ogni ora del giorno e soprattutto di notte).

È questa la vera piaga! Se non si fermeranno i Roghi Tossici, qualsiasi cosa diventerà solo speculazione politica e un grande business (l'ennesima truffa) sulla pelle di tutti noi. Ma questo nessuno lo dice con chiarezza. Nessuno ne parla, altrimenti dovrebbe ammettere la presa in giro del Governo, della Regione, dei Ministri e di quanti continuano a fare solo oscene passerelle su un immenso problema. E intanto si continua a bruciare, anche oggi… La disinformazione che si sta contribuendo a fare intorno a questo argomento così complesso e variegato, sta diventando funzionale a chi ha voluto distruggere il nostro territorio e continua a farlo. Sentite condoglianze alla famiglia di Roberto Mancini, riposa in pace.”

Arrivano incessanti le segnalazioni di semplici cittadini, che postando sui social network le ultime immagini del rogo appena immortalato commentano:”Non si fermano mai, nemmeno il primo maggio! Anzi, ne approfittano proprio nei giorni di festa perché c’è meno organico. Ne approfittano al cambio di turno, nelle ore di spacco, nella notte, durante le partite di calcio. Ogni occasione è buona per bruciare Rifiuti Speciali e non c'è niente di meglio dell'Asse Mediano sopraelevato a mo' di mega inceneritore per consentire la combustione perfino quando piove!!
Ormai sono tecniche collaudate. Tutti sanno e nessuno interviene concretamente!”

Ecco Roberto Mancini, ti vogliamo ricordare così, con quel silenzio oggi rotto da quella politica fatta di slogan ad effetto, dalle campagne elettorali sempre in onda. Sei stato un cittadino modello, dedito al tuo lavoro, al giuramento e amore per la tua patria. Ti ricordiamo per il tuo impegno che genera un modello. Oggi accanto al tuo feretro ci saranno forse tanti personaggi “famosi”… ma sappi che quelli che ti rendono onore, sono gli occhi e il cuore dei piccoli bambini che crescono col valore che gli hai insegnato, non certo l’eco di vuote parole per fare spettacolo. Ciao Roberto, ora c’è un popolo che deve fare i conti con il fuoco dei rifiuti, bombe di polvere che ancora si andranno a sedimentare sui tetti delle scuole, dei giardini, sulle finestre degli ospedali..dappertutto purtroppo.

Per te Roberto funerali solenni, a Roma San Lorenzo al Cimitero del Verano alle 11:30, L’Osservatore d’Italia ti saluta con questa bellissima frase di Fabio Panebianco, a ricordo della tua vita e del tuo prezioso esempio, guida per tutte le persone oneste: “La dignità è un seme che germoglia e diventa fiore di libertà solo sul terreno della coscienza.” E coscienza sia!

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PISTOIA, OPERAZIONE CONTRO BANDA DI RAPINATORI OPERATIVA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE

Redazione

Pistoia – Operazione contro una banda di rapinatori campani autori di vari colpi ai danni di istituti di credito nella provincia di Pistoia ed in altre province del territorio nazionale. 

I militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Pistoia, alle prime ore dell’alba hanno eseguito a  Napoli e Giugliano in Campania, 3 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, due pregiudicati campani dei quali uno attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale ed una giovane incensurata sempre del luogo, coinvolti a vario titolo in  9 rapine ad istituti di credito della provincia  di Pistoia e di altre località sul territorio nazionale, insieme ad altre 12 persone. Nello specifico, al pregiudicato detenuto, A.N. 56enne di Napoli, vengono contestati tutti e nove gli episodi criminosi per i quali si procede, mentre all’altro pregiudicato, G.B. 51enne della provincia di Caserta, ne vengono contestati 2 avvenuti entrambi in provincia di Pistoia, ed alla giovane A.B. 22enne napoletana, un episodio sempre avvenuto nel pistoiese.

Le indagini, coordinate dal Dott. Fabio Di Vizio della Procura della Repubblica di Pistoia,  sono scaturite da una serie di rapine a banche del  pistoiese nell’estate del 2013, le quali erano tutte caratterizzate  dalla presenza di un individuo, il 56enne detenuto, che non adottava particolari accorgimenti nel nascondere il volto mentre “operava” con i suoi complici, molto spesso invece completamente travisati, evidenziando grande sangue freddo ed esibendo per lo più  taglierini per minacciare impiegati  e clienti. Nel proseguo delle attività  gli investigatori hanno acquisito elementi che hanno fatto ben presto inquadrare il 56enne come capo della banda ed organizzatore indiscusso dei vari colpi. I complici venivano di volta in volta reclutati con criteri   spesso riconducibili ad una sorta di “lista di collocamento” del crimine: esperienza, affidabilità, stato di bisogno etc..

La banda si muoveva  sul territorio nazionale con estrema disinvoltura potendo contare su basisti sia nel nord che nel sud Italia.
Nel settembre del 2013 le indagini addivengono ad un punto di svolta. Appreso che il capo  della banda, nel frattempo identificato compiutamente,  tra un colpo e l’altro si nascondeva  in un piccolo appartamento di Mugnano di Napoli per sfuggire ad una ordinanza di custodia cautelare della Corte d’Appello di Napoli per associazione a  delinquere finalizzata alla ricettazione, con un blitz i militari del Nucleo Investigativo coadiuvati dai colleghi di Napoli, lo individuavano ed arrestavano.
Il gruppo accusava  il colpo ma gli altri abituali complici tentavano di riorganizzarsi abbastanza rapidamente,  puntando ad obiettivi posti nel nord Italia. Verso la fine di ottobre del 2013, venivano arrestati in flagranza a San Giuliano Milanese dai Carabinieri del locale comando e dai militari di Merate e Lecco, preventivamente allertati  dai colleghi di Pistoia, nel corso di una rapina avvenuta ai danni della Banca Popolare di Commercio, che aveva fruttato un bottino di 86.000,00 euro, tre pregiudicati, un siciliano 44enne, e due napoletani, un 35enne ed un 31enne, appartenenti alla banda. I banditi in questa occasione avevano immobilizzato dipendenti e clienti con fascette di plastica, prima di allontanarsi e di essere intercettati dai Carabinieri mentre tentavano di far perdere le loro tracce.

Complessivamente nell’operazione sono stati denunciati alla Procura di Pistoia 15 persone, di cui  8 esecutori materiali, 5 basisti e due “fiancheggiatori”.

I  colpi avvenuti in provincia di Pistoia:
17 dicembre 2012, a Larciano,  Banco Popolare, due autori di cui uno travisato e armato di trincetto, 8000 euro; 1 autore identificato
 10 gennaio 2013,  Ponte Buggianese, tre autori a volto scoperto, Banco popolare, apparentemente senza armi,  7500 euro; 2 autori identificati
16 luglio, a Casalguidi – Serravalle Pistoiese, quattro autori di cui tre parzialmente travisati, armati di trincetto, Bcc di Masiano, tentativo fallito; 1 autore identificato
06 agosto a Larciano, Banco Popolare, tre autori travisati e non armati, 14.000 euro; quattro autori identificati
26 agosto 2013 a Pieve a Nievole, Cassa di risparmio Pistoia e Lucchesia, tre autori parzialmente travisati con occhiali, uno armato di trincetto, 10.000 euro; 3 autori identificati

 I colpi in altre province:
26 aprile 2012  a Porcari (LU), Cassa di risparmio Pistoia e Pescia, due armati di trincetto, 4000 euro; 1 autore identificato
13 settembre 2013, Accettura (MT), Banca Apulia, tre a volto scoperto, armati di trincetto, 6500 euro; 3 autori identificati
19 settembre 2013 a Calco (LC), tre autori non travisati, armati di taglierino,  tentativo fallito; 3 autori identificati
19 settembre 2013, a Pioltello (MI), tre autori parzialmente travisati, armati di taglierino, 55.000 euro; 3 autori identificati.

Complessivamente i 9 colpi hanno fruttato oltre 100.000,00 euro.
 




AVEZZANO, L'AQUILA: ARRESTATI GLI AUTORI DI UN OMICIDIO

Redazione

Avezzano – Un giovane marocchino, la notte tra il 3 e il 4 dicembre scorso ad Avezzano in provincia di L'Aquila, perde la vita a causa di un tragico incidente stradale per il quale nell'immediatezza viene arrestato un giovane del posto, poi messo ai domiciliari.

Questa mattina, a conclusione delle indagini altre due persone, oltre al giovane ai domiciliari, inizialmente scagionate, sono state arrestate dagli uomini della Squadra mobile di L'Aquila e da quelli del commissariato di Avezzano con l'accusa di omicidio.

Secondo la ricostruzione dell'incidente e la testimonianza di una donna che ha assistito al fatto, l'auto con a bordo i tre giovani, di cui due fratelli, avrebbe inseguito e investito volontariamente il marocchino schiacciandolo contro un muro non lasciandogli scampo. L'omicidio è maturato per un regolamento di conti nell'ambito dello spaccio di droga.




CAMORRA, TERRA DEI FUOCHI. LO STATO PERDE UN GRANDE SERVITORE: MORTO IL VICE COMMISSARIO DELLA CRIMINALPOL ROBERTO MANCINI

E' morto stanotte nel silenzio delle istituzioni, Roberto Mancini. Il nostro vicino di casa o il nostro compagno di vita, ma soprattutto un grande servitore dello Stato. L'Osservatore d'Italia ricorda questa figura importante della nostra società e ne rende omaggio, perchè oggi con lui non deve morire quella preziosa e tangibile forza umana, fatta di impegno civile, sociale  e d'amore per la propria patria. Muore un uomo con un'immensa dignità

 

di Cinzia Marchegiani

Perugia – Roberto Mancini sarà ricordato come un grande uomo dello Stato. E’ morto stanotte a Perugia, nel silenzio più imbarazzante delle istituzioni, il vice commissario della Criminalpol che ha scoperto per primo il traffico illecito dei rifiuti della camorra nella Campania. Nel 1994 Roberto Mancini iniziava un’indagine segreta dei traffici dei Casalesi e della camorra riguardo la gestione, trasposto e il versamento / interramento dei rifiuti nelle discariche e sui terreni agricoli, provenienti da ogni città nonché centrali nucleari.

Nel 1996 lo stesso Mancini, dopo i riscontri dell’indagine, depositava un dossier raccapricciante su tutti i movimenti non solo dei rifiuti, ma delle relazioni fra i vari personaggi della camorra, le istituzioni, citando nomi e società che facevano soldi a palate sversando la morte.

Ma il destino vuole che proprio quelle indagini gli abbiano causato il linfoma di Hodgkin, diagnosi avvalorata da una commissione medica, che purtroppo constatava che la grave forma tumorale si è innescata dalla contaminazione con sostanze pericolose e radioattive, con cui è stato in contatto.

Roberto Mancini, investito da un incarico delicato e segreto, portava a compimento il suo lavoro, mentre lo Stato gli ha riconosciuto un risarcimento, per la sua grave malattia, di soli cinquemila euro.

Ricordiamo come il suo amico carissimo, Roberto Santimone, promoveva una petizione su Change.org per chiedere un giusto risarcimento al Mancini, e consegnava le 26 mila firme proprio il 7 aprile 2014 al Consigliere politico del Presidente della Camera dei Deputati, On. Carlo Leoni e al Capo Segreteria della Presidente della Camera dei Deputati, Dr. Fabrizio Castaldi. L'ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati si era impegnato dando mandato al Collegio dei Questori della Camera di procedere all'istruttoria della pratica che riguarda Roberto Mancini. Questi organi sono stati sollecitati e richiamati al proprio compito dalla suddetta petizione popolare e grazie all’intervento mediatico di internet, dei social network e della stampa ha ricevuto un’imponente partecipazione sociale.

Un destino triste ha accompagnato questo servitore dello Stato, ora un popolo lo ringrazia per il suo importante lavoro di abilità, competenza e serietà che ha sapientemente innescato quelle verità ormai note come la piaga della Terra dei Fuochi. Il suo ricordo vivrà in ogni cittadino soprattutto per il trattamento riservatogli dallo Stato. Quanti eroi questa patria commemora solo alla loro morte, quanto dolore le loro famiglie e gli amici devono lenire, ma soprattutto convivere con quel senso di abbandono cui nessuno ci si vuole ritrovare.

Condoglianze alla mamma, che solo pochi giorni fa, il 10 aprile 2014, era presente al sit-in di solidarietà a suo figlio, organizzato dall’associazione “Qui Roma Libera” in piazza Montecitorio. Davanti al Parlamento lanciava un appello straziante: “Per favore, io non dico di ridargli la salute perché quella è impossibile, però stargli vicino in qualche modo e di ottenere quello di cui ha diritto. Solo questo. Grazie a tutti.”

Muore nel silenzio Roberto Mancini. Il nostro vicino di casa, il nostro compagno di vita ma soprattutto un grande servitore dello Stato. L’Osservatore d’Italia ricorda questa figura importante della nostra società, e ne rende omaggio, perché oggi con lui non deve morire quella preziosa e tangibile forza umana, fatta di impegno civile, sociale e di amore per questa patria. Muore un uomo con un'immensa dignità.

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'NDRANGHETA, COSCA MAZZAFERRO: ARRESTATO A SANTO DOMINGO IL LATITANTE NICOLA PIGNATELLI

Redazione

La polizia ha arrestato a Santo Domingo Nicola Pignatelli, latitante della 'ndrangheta inserito nell'elenco dei 100 latitanti più pericolosi.

Pignatelli, 43 anni, elemento di vertice della cosca Mazzaferro e legato alle famiglia Ursino ed Aquino, latitante dal 2011, era ricercato per associazione mafiosa e reati di droga e deve scontare una condanna a 16 mesi.

Il criminale è stato arrestato dagli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria, da quelli del servizio centrale operativo e dall'Interpol.

Pignatelli, completamente trasformato rispetto alle foto segnaletiche, è stato individuato in un bar nei pressi del residence dove si era stabilito da mesi.




UCRAINA MATTEO RENZI, FORTE SOSTEGNO AL GOVERNO DI KIEV

Redazione

All'indomani della dichiarazione G7, il presidente del consiglio Matteo Renzi, ha avuto un colloquio con il primo ministro Ucraino Arsenyatseniuk. Nel corso dell'incontro, Renzi ha espresso forte sostegno da parte dell'Italia al processo di riforme portate avanti dal governo Di Kiev.

Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, i Presidenti del Consiglio Europeo e della Commissione Europea, ci uniamo nell'esprimere la nostra profonda preoccupazione per i continui sforzi da parte di separatisti sostenuti dalla Russia di destabilizzare l'Ucraina orientale, ed il nostro impegno a compiere passi ulteriori per assicurare un ambiente stabile e pacifico per le elezioni presidenziali del 25 maggio.

Abbiamo accolto favorevolmente i passi positivi intrapresi da parte ucraina per adempiere ai propri impegni presi con l'accordo del 17 aprile a Ginevra da Ucraina, Russia, Unione Europea e Stati Uniti. Tali azioni includono lavorare ad una riforma costituzionale ed alla decentralizzazione, proporre un'amnistia per coloro che lasceranno pacificamente gli edifici occupati in Ucraina orientale e sostenere il lavoro dell'Organizzazione per la Cooperazione di Sicurezza in Europa (OSCE). Notiamo inoltre che il Governo dell'Ucraina ha agito con moderazione nei confronti delle bande armate che occupano illegalmente edifici governativi e formano check points illegali.

All'opposto, la Russia non ha intrapreso azioni concrete a supporto dell'accordo di Ginevra. Non ha sostenuto pubblicamente l'accordo, ne' condannato gli atti dei pro-separatisti che mirano a destabilizzare l'Ucraina, ne' fatto appello ai militanti armati perche' abbandonino pacificamente gli edifici governativi da loro occupati e depongano le armi. Invece, ha continuato ad accrescere la tensione con una retorica sempre piu' preoccupante e con le attuali, minacciose operazioni militari al confine dell'Ucraina.

Reiteriamo la nostra forte condanna del tentativo illegale da parte russa, che non riconosciamo, di annettere la Crimea e Sevastopoli. Daremo ora pieno esito alle conseguenze giuridiche e pratiche di questa annessione, incluse ma non limitandoci alle aree economica, commerciale e finanziaria.




MOSCIANO SANT'ANGELO, SFIORATA LA TRAGEDIA:DA FUTILE LITIGIO AD ACCOLTELLAMENTO

Redazione

Mosciano Sant'Angelo (TE) – Ieri sera in Mosciano Sant’Angelo si è sfiorata la tragedia. Erano circa le ore 20.00 ed all’interno della sala da pranzo della “locanda”, ubicata in Contrada Marina si serviva la cena, quando ad un certo punto, per futili motivi riconducibili alla visione dei programmi in tv, due uomini hanno iniziato a litigare. La situazione è apparsa subito grave, tanto che dopo poco CARGINI Pietro, 54enne di Mosciano Sant’angelo, utilizzando un comune coltello da cucina, ha sferrato alcuni fendenti all’indirizzo di M.C. 58enne anch’egli del luogo, attingendolo alla gola. Solo l’intervento delle persone presenti e dei Carabinieri di Mosciano Sant’Angelo, intervenuti con la massima urgenza sul posto, ha evitato la tragedia. L’uomo ferito è stato trasportato dall’ambulanza del 118 presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Giulianova, ove è stato medicato e dimesso con prognosi di dieci giorni. CARGINI Pietro è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e dopo le formalità di rito accompagnato presso la Casa Circondariale di Teramo, come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo.
 




ROMA, CAVALLI E MILITARI D'ITALIA: ESERCITO PROTAGONISTA ALLA NUOVA FIERA DI ROMA

Redazione
Roma
– La Forza Armata sarà al padiglione 4 della Nuova Fiera di Roma fino a domani domenica 27 aprile e mostrerà al pubblico le rappresentanze di alcune realtà molto rilevanti che collegano cavalli e militari in Italia. Il Capo Ufficio Comunicazione del Comando Militare della Capitale, Colonnello Marco Marini, dopo il taglio del nastro di ieri mattina avvenuto alla presenza dell’On. Giorgia Meloni, ha ricordato che “la partecipazione dell'Esercito a Cavalli a Roma vede rappresentate tutte le componenti della Forza Armata affini al mondo dell'equitazione ed è stata possibile grazie alle sinergie attuate con Fiera di Roma" e ha sottolineato come l’evento “sia un appuntamento a cui non si può rinunciare in considerazione della storia che lega l'Esercito Italiano alla cultura del cavallo.

Grande attesa per l’esibizione al Gran Gala di questa sera per la fanfara e per lo squadrone a cavallo del reggimento Lancieri di Montebello (8°), con inizio alle 21. I cavalieri e le amazzoni dell’Esercito si esibiranno in una rievocazione storica della cavalleria militare e in particolari esercizi eseguiti governando il cavallo con una mano, mentre l’altra sostiene la lancia. Lo spettacolo si concluderà con la travolgente carica di cavalleria, preceduta dagli squilli di tromba della fanfara a cavallo. L’obiettivo è raccontare al pubblico, in un modo diverso dal solito, la storia e le tradizioni dell’Esercito, rinsaldando il vincolo unico che lega il popolo italiano alla nostra Forza Armata.
 




'NDRANGHETA: NUOVI STRUMENTI DI SICUREZZA CONTRO IL FENOMENO MAFIOSO

Redazione

Le nuove strategie contro la criminalità organizzata sono state al centro di una conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio a Roma al ministero dell'Interno.
Il ministro dell'Interno Angelino Alfano insieme al capo della Polizia Alessandro Pansa, ha presentato al Viminale il Piano d'azione nazionale e transnazionale contro la criminalità organizzata di tipo mafioso calabrese.

Saranno a disposizione degli investigatori nuovi sistemi per migliorare l'attività di contrasto a un'organizzazione criminale ritenuta, ad oggi, la più pericolosa.
La direttiva siglata dal Ministro, ieri pomeriggio, permetterà ai prefetti l'attuazione del Piano studiato proprio per arginare il fenomeno mafioso della 'Ndrangheta.

Il Piano prevede la sinergia tra le attività svolte in Calabria, e quelle svolte nel resto d'Italia da tutte le forze di polizia; in particolare la sinergia verrà attuata nelle attività di controllo del territorio, nelle investigazioni mirate ai patrimoni illecitamente accumulati e nella ricerca dei latitanti.
È previsto anche il monitoraggio delle regioni italiane, dove la 'Ndrangheta ha manifestato ed esteso i propri interessi economici, come il Lazio, l'Emilia Romagna, il Piemonte, la Liguria e la Lombardia.
Infine la direttiva interesserà l'intera rete degli esperti per la sicurezza italiani all'estero.
Anche nuove tecnologie saranno a disposizione degli investigatori che potranno contare su vere e proprie centrali statistiche dove è possibile la consultazione di mappe, cartine interattive e database interforze.

Le tecnologie

• Il Sistema di georeferenziazione dei reati (Sigr) si sviluppa attraverso una cartografia Google e permette di esaminare i tipi di reati commessi nell'intera Nazione.

• Il Sistema di georeferenziazione dei controlli di polizia (Geo.c.ope) consente di visualizzare, nella stessa cartina, i controlli eseguiti dalle forze di Polizia e di risalire a tutti i dati relativi alle auto controllate e ai suoi occupanti.

• L'archivio delle Mappe della criminalità organizzata (Ma.Cr.O) rende possibile la comprensione di ogni singolo gruppo criminale anche attraverso la visualizzazione dei singoli affiliati, dei ruoli ricoperti all'interno dei clan, del territorio controllato ed anche gli eventuali collegamenti con altre organizzazioni criminali.

• Infine sarà a disposizione anche un sistema di georeferenziazione delle mappe della criminalità organizzata (Geo.M.A.Cr.O) che riporta, sempre nella cartina di Google, ogni forma di organizzazione; attraverso questa mappa sarà possibile comprendere, immediatamente, la composizione, la zona di origine e le eventuali ramificazioni diffuse sul territorio nazionale dei singoli gruppi criminali.