Centro studi Confindustria: nel secondo trimestre 2023 Pil italiano quasi fermo

La dinamica del Pil italiano nel secondo trimestre “è stimata molto debole, quasi ferma” e le attese per il terzo trimestre “sono poco più positive”: flettono l’industria e le costruzioni mentre prosegue la crescita moderata dei servizi, trainati dal turismo.

La crescita è “frenata dai tassi alti” e anche “il traino estero all’export di beni si è arrestato”.

Del resto la Germania “è in recessione” anche se secondo gli esperti durerà poco.
E’ questo il quadro di sintesi tracciato dal Centro studi di Confindustria (Csc) nel report Congiuntura flash, che arriva alla vigilia dei nuovi dati dell’Istat sul Pil italiano attesi lunedì.




Cambio di proprietà per la tissue

Larea tissue della multinazionale tedesca Körber passa nelle mani del colosso mondiale Valmet. Un cambio di proprietà che tocca in primis lazienda madre, 450 lavoratori, ovvero la ex Perini di Mugnano, Lucca. Ma che riguarda tutto la filiera tissue che fa capo a Körber quindi Mtc di Porcari, ex Fabio Perini in Brasile, quella in America e di Shangai, Casmatic di Bologna, Roll-Tec in Brasile e anche Engraving Solutions di Mugnano.

Una svolta netta, annunciata ufficialmente dal gruppo Koerber: Körber Business Area Tissue, operatore globale completamente integrato di soluzioni avanzate per lindustria del tissue, continuerà la sua evoluzione di successo sotto la guida di un nuovo proprietario strategico. Il gruppo tecnologico tedesco Körber ha raggiunto un accordo per lacquisizione della sua Business Area Tissue da parte di Valmet, leader tecnologico e di servizi a livello mondiale. Valmet  specifica  è unazienda finlandese con oltre 220 anni di storia industriale e 17.500 professionisti che fornisce tecnologie di processo, automazione e servizi per le industrie della cellulosa, dellenergia e della carta a clienti in tutto il mondo. Grazie allautomazione, lazienda soddisfa le esigenze di un ampio bacino di industrie di processo, a livello mondiale. Valmet è quotata alla borsa Nasdaq Heslinki e la sede centrale si trova a Espoo, in Finlandia. Unendo le forze, Körber Business Area Tissue e Valmet, in qualità di nuovo proprietario, saranno in grado di offrire una proposta esclusiva e di valore per i clienti, a vantaggio di una superiore competitività e resilienza in un mercato altamente dinamico quale quello del tissue.

Grazie al continuo sviluppo strategico, agli investimenti mirati coniugati allimpegno costante dei suoi dipendenti, la Business Area Tissue di Körber ha conseguito una posizione competitiva eccellente con il portfolio di tecnologie più completo del settore  continua la nota di Körber , in grado di supportare i clienti lungo lintera catena del valore: dal rotolo al piegato, dalla trasformazione al confezionamento. Le sue tecnologie, prodotti e servizi digitali si integrano perfettamente nellattuale offerta di tecnologie, servizi e automazione di Valmet”.

Per Stephan Seifert, CEO del Gruppo Körber: Si tratta di unopportunità unica per dare vita ad un player leader nel settore del tissue e per definire la strategia per il futuro. La complementarietà di posizionamento sul mercato e la condivisione della medesima mentalità imprenditoriale e di attenzione al cliente contribuiscono a creare le migliori condizioni per raggiungere insieme il successo. La nostra Business Area Tissue sarà in grado di accrescere ulteriormente il suo potenziale e estendere la sua offerta sul mercato, grazie a Valmet in qualità di nuovo proprietario, che accelererà gli sforzi compiuti finora. è possibile che loperazione di acquisto venga perfezionata il 2 novembre. Per Pasi Laine, Presidente e Ceo di Valmet : La combinazione delle attuali tecnologie, dei servizi e dellautomazione di Valmet per la produzione di tissue con lofferta e le competenze acquisite nel settore della trasformazione del tissue rappresenta unottima combinazione strategica e costituisce una solida base per creare nuove opportunità di affari e servire i nostri clienti in modo ancora migliore. Siamo felici e orgogliosi di dare un caloroso benvenuto a tutti i nuovi colleghi della Business Area Tissue di Körber che entrano a far parte di Valmet.    Col termine tissue si intendono tutti quei prodotti di carta destinati all’uso igienico e sanitario, sia nei luoghi privati che nei luoghi pubblici.




Mutui e prestiti non pagati: crisi per un milione di famiglie italiane

Valgono 14,9 miliardi di euro le rate di mutui e prestiti vari non pagate da quasi un milione di famiglie italiane.

Lo sostiene la Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) indicando tra le cause delle insolvenze “l’aumento del costo del denaro, l’incremento dei tassi e la corsa dell’inflazione”.

Fattori che, secondo il sindacato, “riducono il reddito disponibile e mettono in difficoltà i clienti delle banche nel rispettare le scadenze relative ai finanziamenti”. Ammontano a 6,8 miliardi le rate di mutui non pagati, a 3,7 miliardi quelle del credito al consumo e 4,3 miliardi gli arretrati relativi ad altri prestiti personali.

Secondo la Fabi 5,7 miliardi sono sofferenze certe, 7,1 miliardi sono inadempienze probabili e circa 2 miliardi sono rate scadute.

E hanno raggiunto quota 425,5 miliardi di euro i mutui erogati agli italiani dalle banche allo scorso 30 aprile. Circa 1/3 del totale, vale a dire 140 miliardi, è composto da mutui a tasso variabile. Rispetto alla fine del 2017 – riferisce la Fabi, che ha elaborato i dati di Bankitalia – i mutui erogati sono cresciuti di circa 50 miliardi, con un rialzo del 13,4%. Su un totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, circa 3,5 milioni hanno contratto un mutuo. Al dato si aggiungono 6,8 milioni di cittadini indebitati anche con altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali, per un totale erogato di 251,2 miliardi di euro. Un dato, secondo la Fabi “in linea con i valori di fine 2017″, ma in rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi. Un segno, quest’ultimo, dell'”incidenza negativa dell’aumento dei tassi d’interesse”.




Ue, Commissione al lavoro per l’euro digitale

La Commissione Ue prepara l’arrivo dell’euro digitale: la valuta digitale che, se adottata, sarà emessa dalla Banca centrale europea con valore stabile e affiancherà il contante, con cui potrà essere sempre scambiata.

L’esecutivo presenta così una proposta legislativa sul corso legale del contante in euro, per garantire sia accettato e accessibile nell’eurozona, e una proposta legislativa che istituisce il quadro giuridico per l’euro digitale accanto al contante in euro.

Se approvato da Parlamento europeo e Consiglio, sarà Bce a decidere se e quando emettere l’euro digitale, probabilmente tra anni (l’attesa è non prima del 2028).

Dombrovskis: ‘Sarebbe un complemento’
“L’euro digitale sarà un’utile complemento ai contanti, ma non si sostituirebbe ad essi, fornirebbe una sorta di alternativa ai mezzi di pagamento digitali. Sarebbe un modo sicuro, istantaneo e pratico di pagare”. Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis presentando la proposta legislativa dell’esecutivo europeo per introdurre in futuro l’euro digitale, che “sarà denaro della Banca centrale europea, quindi denaro pubblico” e “dipenderà dalla Bce come il contante”.

Gentiloni: ‘Convertibili alla pari’
Il quadro legislativo proposto dalla Commissione Ue sull’euro digitale prevede che “il contante in euro e l’euro digitale saranno convertibili alla pari”. Lo ha sottolineato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. “Chiarisce che dove un commerciante dovrà accettare sia il contante che l’euro digitale, il cliente avrà il diritto di scegliere con quale forma di soldi pubblici da pagare”.




Transizione energetica, proseguono gli investimenti del gruppo italiano Prysmian

Circa 120 milioni di euro si aggiungono ai 100 già stanziati nel 2022 
 
Prysmian Group, il gruppo italiano leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, sta avviando un nuovo investimento di circa €120 milioni nel proprio stabilimento strategico di Pikkala, Finlandia.
 
L’investimento, che si aggiunge ai €100 milioni già stanziati nel 2022, ha l’obiettivo di incrementare la capacità produttiva di cavi sottomarini da 525 kV HVDC, supportando così la crescente domanda del mercato, spinta dalla necessità di sviluppare e potenziare le reti di trasmissione di energia per la transizione energetica.
 
Si prevede che il mercato globale dei cavi per la trasmissione di energia crescerà di 15 miliardi di euro entro il 2030, rispetto ai circa 8 miliardi di euro registrati nel 2022. “Questo investimento rientra nei circa €500 milioni di capex* annuo allocato dal Gruppo per supportare la transizione energetica, i processi di elettrificazione e di digitalizzazione che richiedono l’aggiornamento delle reti elettriche e di telecomunicazione. Vale anche la pena sottolineare che questo importante piano di investimenti è possibile grazie alla solidità finanziaria e alla comprovata capacità di generazione di cassa” ha dichiarato Massimo Battaini, Chief Operating Officer di Prysmian Group.
 
Le nuove linee di vulcanizzazione continua verticale (VCV) incrementeranno più del doppio la capacità produttiva attuale di Pikkala di cavi sottomarini estrusi da 525 kV e di cavi CA da 400 kV entro il 2026. “La nostra strategia globale si basa sulla creazione di tre hub all’avanguardia per le tecnologie in cavo per la trasmissione di energia, uno in Nord Europa, grazie ai crescenti investimenti nell’impianto di Pikkala in Finlandia, l’altro nell’area del Mediterraneo, dove stiamo investendo circa 100 milioni di euro nell’impianto esistente di Arco Felice, a Napoli. Il terzo è l’impianto di cavi sottomarini completamente nuovo negli Stati Uniti, in Massachusetts, che servirà il mercato nordamericano ad altissimo potenziale. Questo ci consentirà di supportare le esigenze dei nostri clienti e di continuare a perseguire i nostri impegni in materia di cambiamenti climatici”, ha commentato Hakan Ozmen, EVP Projects BU. La rivoluzionaria tecnologia in cavo sottomarino da 525 kV è infatti l’ultima innovazione del Gruppo ed è specificatamente progettata per sostenere la transizione energetica grazie alle sue principali caratteristiche che permettono di incrementare la capacità di trasmissione a 2 GW, ovvero più del doppio del valore raggiunto dai sistemi da 320 kV in corrente continua attualmente in essere. “Questo investimento conferma l’importanza strategica di Pikkala, già considerato il fiore all’occhiello del Gruppo per la transizione energetica. Grazie al passaggio a fonti energetiche rinnovabili, Pikkala è stato il primo impianto di cablaggio al mondo a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette. Tutte le attività di costruzione rispettano i più stringenti requisiti ambientali, riducendo al minimo gli impatti sull’ambiente e tutelando i bisogni degli stakeholder locali interessati, creando anche nuove e significative opportunità di lavoro” ha affermato Ferdinando Quartuccio, CEO di Prysmian Group Finlandia.
 
Per Prysmian Group lo stabilimento di Pikkala è un elemento fondamentale in quanto rappresenta un centro di eccellenza nella produzione di cavi high-tech destinati a interconnessioni terrestri e sottomarine per parchi eolici onshore e offshore a livello internazionale.
 
*  Capex (contrazione da CAPital EXpenditure, cioè le spese in conto capitale) indica in economia aziendale l’ammontare di flusso di cassa che un’impresa impiega per acquistare, mantenere o gestire le proprie immobilizzazioni operative, come edifici, terreni, impianti o attrezzature.
 




Trenitalia, presentata la programmazione estiva 2023

Tra le novità, aumento in estate degli spazi riservati alle biciclette
 
Trenitalia ha presentato a Roma il proprio orario e programmazione estivi, operativi dall’11 giugno, con un focus su incremento di  corse,  promozioni per giovani  e gruppi famigliari, facilitazioni per il trasporto di animali di salire a bordo, ampliamento per gli spazi per le biciclette. Presentazione particolarmente riuscita in quanto ricostruita una zona mare con piscina, sedie a sdraio ed ambientazione balneare nella sala sovrastante la galleria gommata della Stazione Termini.
 
Dopo un saluto introduttivo del presidente Stefano Cazzilla, Luigi Corradi, amministratore delegato e direttore generale di Trenitalia, ha illustrato la programmazione battezzata, purtroppo con immancabile anglicismo Summer Experience 2023 (esperienza estiva 2023) finalizzata anche ad un aumento della comodità e delle occasioni di turismo. ha citato il risultato del bilancio del Polo Passeggeri del Gruppo FS che ha registrato, nei primi cinque mesi del 2023, 225 milioni di passeggeri realizzando +24% rispetto allo stesso periodo del 2022. Salito del 65%, rispetto al 2019, l’acquisto di biglietti dall’estero, mentre è aumentato il numero dei biglietti acquistati su canali digitali (40 milioni di viaggi, +80% rispetto al 2019). Per quanto riguarda l’integrazione treni/bus. questa opera in varie stazioni dove i bus rossi effettuano il trasporto dove non arriva il treno.  Corradi ha sottolineato come siano sempre più valorizzati i treni intercity soprattutto i regionali che registrano 6000 collegamenti al giorno mentre le 250 Frecce  offrono quotidianamente 120mila posti ai clienti nazionali e internazionali. Verso il Mezzogiorno sono operativi 68 FrecciaRossa con un’offerta di oltre 30mila posti. Il collegamento in classe affari per eccellenza, la Roma/Milano, potrà contare su ulteriori 4 collegamenti giornalieri. Evidenziato l’incremento dei collegamenti del treno Leonardo tra la capitale ed il suo aereo porto, con 126 collegamenti nonché i costanti e non recenti impegni del gruppo a rispettare i livelli di sostenibilità ambientali.
 
Tra le novità, aumento in estate degli spazi riservati alle biciclette, con circa 26mila posti quotidiani su regionali, Intercity e Eurocity. Corradi ha evidenziato come “Trenitalia ha aumentato questo spazio anche in base alle richieste. Inoltre ha esteso le proprie attività internazionali in Spagna, in Inghilterra, in Francia con dei riempimenti importanti, in Germania dove siamo il secondo operatore di trasporto regionale, in Grecia e in Olanda dove disponiamo di autobus ad idrogeno. Il treno sta tornando prepotentemente nelle nostre vite il che contrassegna la fase di superamento della pandemia e la fine di uno sforzo molto importante che abbiamo fatto per uscire da questo periodo. Rivolgiamo una particolare attenzione ai giovani, che comunque dimostrano di prediligere questo mezzo di trasporto, ecologico e sostenibile rispetto ad altri”. Per i giovani, e non solo, da tutta Europa, in particolare, è in vigore il programma Interrail:  il suo Global Pass parte da 185 euro e si può viaggiare illimitatamente in treno e traghetto in 33 Paesi differenti, per un periodo di viaggio da un minimo di 3 giorni  fino a 3 mesi, disponibile per tutte le fasce di età ed i bambini fino a 11 anni possono viaggiare gratuitamente se accompagnati.
 




Risparmi, rendimenti e costi: meglio scegliere i Btp o le polizze vita?

I Titoli di Stato (Btp) sono una tra le opzioni di investimento più utilizzate dalle famiglie italiane. Eppure, secondo i dati dell’OCSE relativi all’anno 2021, la ricchezza finanziaria degli italiani è investita per il 16,9% in polizze vita, percentuale che risulta essere la più alta dell’Unione Europea dopo Francia e Danimarca.

La spiegazione è presto data, poiché la tipologia di polizza vita più diffusa, la ramo I, ha in realtà molti elementi in comune con i Titoli di Stato in quanto le compagnie assicurative investono solitamente la gran parte del loro portafoglio in titoli governativi, in particolare italiani.

Ma come funzionano effettivamente le polizze vita? Quali sono i vantaggi?

Polizze vita o Btp, quali sono le differenze?

Quando si parla di polizze vita (e soprattutto quelle di ramo I) ciò a cui va prestato attenzione è il tipo di garanzia che l’investimento può produrre: ossia la restituzione del capitale investito e l’ammontare dell’eventuale tasso di rendimento definito in sede di contratto con la compagnia assicurativa. Questi elementi sono ciò che più accomuna le assicurazioni sulla vita con i Titoli di Stato. Tuttavia, ci sono alcune differenze fra i due prodotti. La prima differenza fondamentale fa riferimento alla durata del contratto. Se per ciò che riguarda i titoli di Stato la scadenza è predeterminata, la polizza vita fa scattare il trasferimento di capitale ai beneficiari in seguito al decesso dell’assicurato, anche nel caso in cui avvenga prima della scadenza del contratto stipulato con la compagnia assicurativa.

In ogni caso, le polizze vita, prevedono solitamente la possibilità di riscattare parte del capitale o il capitale intero – rendimento incluso.

Polizza vita e trattamento fiscale, perché conviene?

Se è vero che la polizza vita di ramo I risulta essere la soluzione più costosa tra le due (e con un deficit in tema di flessibilità), è vero anche che restituisce più garanzie rispetto ai titoli di Stato. Sia la polizza vita che i titoli di Stato sono esenti dall’imposta sulle successioni. Le polizze vita, tuttavia, sono esentate dal pagamento annuale dello 0,2% come imposta di bollo sul deposito titoli, mentre per la parte che le assicurazioni investono in titoli di Stato, è prevista la stessa tassazione sulle rendite destinata agli investitori finali, ossia il 12,5%. Nel momento della scadenza del contratto, sia l’investimento in titoli di Stato sia la polizza vita di ramo I prevedono la restituzione del capitale investito/assicurato.

Tuttavia, ci sono alcune differenze da tenere in considerazione. Nel caso dei titoli di Stato, l’investitore accetta di assumere il rischio diretto che la controparte (cioè lo Stato italiano) possa risultare insolvente e si trovi nelle condizioni di non riuscire a restituire il capitale.

Nel caso della polizza vita, invece, questo rischio, viene assunto dall’assicurazione che è vincolata alla restituzione del capitale assicurato, per le polizze ramo I. Investire in titoli di Stato, seppure in modo diversificato e al di là dell’ammontare del rendimento generato, presenta un rischio potenzialmente più alto rispetto a quello delle polizze vita: non protegge infatti dall’eventualità che uno o più emittenti vadano in default e non rimborsino quanto dovuto.

La polizza vita, in tal senso, risulta quindi generalmente essere un investimento più sicuro.




Lavoro: l’occupazione cresce grazie alle donne. +390mila sull’anno

Gli occupati ad aprile crescono di 48mila unità rispetto a marzo (+0,2%) e di 390mila unità rispetto ad aprile 2022 (+1,7%).

Lo rileva l’Istat spiegando che il tasso di occupazione sale al 61%.

L’occupazione cresce tra i dipendenti permanenti e gli autonomi e cala per i dipendenti a termine

La crescita porta gli occupati a 23milioni 446mila unità. Su base mensile, il tasso di occupazione sale al 61,0%, mentre quelli di disoccupazione e di inattività calano al 7,8% e 33,6% rispettivamente

L’occupazione cresce ad aprile grazie alle donne. A fronte di un aumento di 48mila unità nel complesso su marzo si registra un calo di 4mila unità tra gli uomini e un aumento di 52mila unità per le donne.

Anche su base annua le donne registrano il risultato migliore con 217mila occupate in più a fronte di un aumento di 173mila unità tra gli uomini. Il tasso di occupazione femminile arriva ad aprile al 52,3% con un aumento di 0,3 punti su marzo e una crescita di 1,4 punti su aprile 2022 (+0,6 punti sull’anno per gli uomini).

Il tasso di disoccupazione cala al 7,8% con una riduzione di 0,1 punti rispetto a marzo e di 0,4 punti su aprile 2022. Le persone in cerca di lavoro scendono sotto quota due milioni e sono 1 milione 986mila, in calo di 14mila unità su marzo e di 72mila unità su aprile 2022. Nel mese il tasso di occupazione sale al 61% mentre, quello di inattività cala al 33,6% (-0,1 punti sul mese, -0,9 sull’anno).

Il mercato del lavoro tira e per assicurarsi il personale necessario le aziende fanno più contratti stabili. I dipendenti permanenti nel mese sono cresciuti di 74mila unità sul mese e di 468mila unità sull’anno. I dipendenti a tempo determinato ad aprile sono diminuiti di 30mila unità su marzo e di 149mila unità su aprile 2022.

Nel complesso gli occupati sono cresciuti di 48mila unità su marzo e di 390mila su aprile 2022. I dipendenti complessivamente sono circa un milione in più dell’aprile 2021.




Arriva il “Manifesto dell’e-commerce”, dieci punti su cui costruire il futuro

Oltre 30.000 presente al Netcomm Forum, un successo anche per il 2023, nel corso della diciottesima edizione dell’evento di riferimento per il digital retail in Italia.

Lo scorso 18 maggio la kermesse si è conclusa con tre conferenze plenarie, 175 workshop di approfondimento e oltre trecento aziende sponsor ed espositrici. Numeri importanti per un marchio che è il riferimento assoluto nel settore dell’e-commerce italiano, i cui numeri dal 2020 non smettono di salire: nel 2022 l’e-commerce ha migliorato del +8% i già buoni dati del 2021, toccando i 33,2 miliardi di euro.

Quel che è chiaro è che il retail si sta via via evolvendo e contestualmente spostando verso nuove frontiere: sono queste le opportunità del futuro. Così Netcomm ha lanciato il primissimo “Manifesto dell’e-commerce”, con dieci punti da attenzionare, che rappresentano per l’appunto la direzione presa dal settore, protagonista di trasformazioni definibili anche epocali per quel che riguarda l’intero Paese. Il primo punto del Manifesto riguarda il valore economico del settore: il digital retail ha totalizzato 71 miliardi di valore di crescita, il primo driver dell’economia italiana, con un fatturato nettamente raddoppiato e con la compresenza di 723.000 imprese. Il secondo punto invece prende in esame le competenze: qui entrano in gioco le skill digitali, per imprese, ma anche per imprenditori e giovani.

Il terzo punto tocca l’argomento proximity commerce, che secondo gli esperti va sostenuto perché spinge sempre più verso l’integrazione tra i grandi marchi del commercio elettronico e i piccoli negozianti. Un mix, insomma, tra grandi e piccole imprese per la sostenibilità del settore. Senza dimenticare il Made in Italy, quarto punto del Manifesto: tutto in digitale ma valorizzando il patrimonio artistico, culturale, artigianale e tutto quel che concerne le bellezze della Penisola, sotto tutti i punti di vista.

Tutto verte sul digitale: i punti cinque, sei e sette del Manifesto forniscono attenzione su Mll digitali locali, distretti digitali e marketplace, probabilmente la novità degli ultimi anni: sono oltre 400 i marketplace internazionali su cui investire in export digitale.

Il punto otto verte sulla logistica e l’intermodalità: occorrono nuovi modelli di logistica, anche in ottica sostenibilità ambientale, economica, sociale. Il punto nove invece riguarda i pagamenti digitali, assieme ai marketplace la nuova frontiera dell’e-commerce. Tutte le industrie del mondo stanno incentivando pagamenti digitali anche “non convenzionali”, slegati cioè ai metodi bancari tradizionali, puntando quindi su canali come Satis Pay, i pagamenti via smartphone, le criptovalute. Questa apertura può essere rivoluzionaria per il prossimo decennio.

Ultimo punto, che racchiude tutti gli altri: le tecnologie sempre più centrali e performative, dall’AI ai Big Data alla Blockchain, passando per Realtà Aumentata e Realtà Virtuale. Questo è l’ultimo punto ma non per importanza: perché è anche la base di partenza per questo decalogo e per il futuro del digitale.




Confartigianato Roma, Diego Righini: “Al governo manca organizzazione del sistema produttivo per Pnrr e altri fondi”

“Lo dico dallo scorso gennaio al Governo di Giorgia Meloni: riorganizziamo la capacità produttiva delle imprese italiane. Bisogna aprire un vero tavolo di lavoro con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia per le imprese, Mediocredito e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy”. E’ quanto afferma Diego Righini, presidente della Federazione della PMI Confartigianato Città Metropolitana di Roma.
“Come evidenziato dalla Corte dei conti è un argomento prioritario”, prosegue Righini, “Non produciamo più. La fiducia delle imprese nell’investire in capitale, mezzi e personale manca per una questione di carenza organizzativa del sistema del piano industriale e del credito, il problema iniziale é come sfruttare il fondo del PNRR, ma poi ci sarà quello dei fondi di coesione 2021-2027 e i fondi RePowerUe”.
Il presidente della Federazione della PMI Confartigianato Città Metropolitana di Roma ricorda alcuni dati, emersi dal Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti. “A fine 2022 i 24,5 miliardi di spesa sostenuta dalle Amministrazioni centrali titolari di misure del PNRR testimoniavano un avanzamento del 12,8%”, prosegue Righini, “Considerando anche il progresso dei primi mesi di quest’anno, il tasso di sale al 13,4%. Se le prime 3 missioni (digitalizzazione, transizione energetica e infrastrutture), “evidenziano progressi più ampi, tutti superiori al 16%”, le missioni 4 e 5 (legate all’istruzione e all’inclusione) presentano tassi di avanzamento vicini al 5%, mentre la 6 in tema di salute non raggiunge la soglia dell’1%”.



Mercato immobiliare nel Lazio, report Gate.away: la provincia di Frosinone la meta più ambita dagli stranieri

Frosinone è la provincia più ricercata dagli stranieri che vogliono comprare una casa nel Lazio. Questo secondo un report realizzato sulle richieste nei primi 4 mesi del 2023 da Gate-away.com, il portale immobiliare italiano esclusivamente dedicato agli stranieri che vogliono comprare immobili italiani. Il capoluogo ha ricevuto il 40% sul totale delle istanze. Seguono Roma (29,9%), Rieti (13,6%), Viterbo (12,8%) e Latina (3,3%)

Chi sono gli acquirenti stranieri

Sono soprattutto gli statunitensi a voler comprare casa nella regione (il 29,9% sul totale). Il secondo posto se l’aggiudica la Gran Bretagna (10,2%) poi Germania (6,3%). In crescita anche le richieste dal Canada (5,2%). A livello annuale la performance più elevata viene registrata da Israele che segna un +56,67% a/a.

Interessante il dato delle richieste che arrivano dagli stranieri mentre sono a Roma: rispetto al 2022 si registra una crescita del +45,95%. La Capitale in scia a questa tendenza raggiunge numeri record sul fronte delle preferenze, +20,13% rispetto allo scorso anno.

Quanto spendono

Nel primo quadrimestre del 2023 i dati rivelano un orientamento dell’investimento nella fascia di prezzo, fino 100 mila euro che registra il 45% del totale delle richieste. Seguono le fasce, 100-250 mila euro (23,8%) 250-500 mila euro (15.4%); 500 mila-1 milione di euro (9.85%); oltre 1 milione (5.67%).

Che tipo di immobili cercano gli stranieri nel Lazio

La categoria appartamento (20.5% sul totale) resta la preferita; mentre sono in aumento le richieste per la categoria villa (14.6% sul totale). Per quanto riguarda dotazioni e caratteristiche aggiuntive, piscina, giardino o terreno non sono indispensabili per attirare l’interesse dei compratori stranieri ma sicuramente rappresentano un elemento sempre apprezzato. Soprattutto il giardino che raccoglie il 46% delle preferenze

Questi dati sono stati forniti agli agenti immobiliari di Roma durante l’appuntamento BikeAway: un progetto ideato, organizzato e promosso da Gate-away.com e che lega immobiliare, promozione dell’Italia nel mondo e solidarietà.