Il mercato delle auto usate in Italia nel 2023

La crescita del mercato delle auto usate in Italia sembra confermata anche per il 2023, visto che, secondo i dati provenienti dall’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), già nel mese di maggio ha riscontrato un incremento del 9,6% rispetto all’anno scorso. Aggiungendo al calcolo anche le minivolture, ovvero le automobili usate che sono acquistate da concessionarie che offrono il servizio usato, come ad esempio Romana Auto, per essere rivendute al cliente, il dato sale fino a superare il 12%.

Sempre più italiani, quindi, sembrano preferire l’usato, per ragioni di risparmio ma anche di sostenibilità ambientale. Scopriamo di più in merito all’argomento.

Regioni in cui si acquistano più auto usate

Secondo un’analisi di ACI (Automobile Club Italia), rispetto allo scorso anno, nel 2023 in Italia si sono firmati il 9,6% in più di passaggi di proprietà: per l’esattezza, 242.842 nel mese di giugno. Un numero sempre maggiore di persone preferisce l’usato, anche se il bilancio rimane positivo anche sui nuovi acquisti. I dati diffusi da UNRAE, infatti, mostrano che alla fine del mese di giugno 2023 erano già state chiuse più di 138 mila immatricolazioni, con un incremento, anche qui, del 9,2% rispetto al 2022.

La crescita del mercato delle auto usate in Italia però risulta più esponenziale rispetto al trend degli ultimi anni, che vede sempre in testa per numero di trasferimenti la Lombardia (+15,6%). A seguire troviamo il Lazio, che vede una particolare concentrazione di auto usate Roma, e solo al terzo posto la Campania, che rappresenta anche una delle regioni in cui l’acquisto di veicoli usati risulta più vantaggioso in termini economici.

Auto usate più comprate nel 2023: tipologie e modelli

Anche i dati sulle tipologie e i modelli di auto usate più acquistati dicono molto sulla situazione odierna nazionale e internazionale. I trasferimenti di macchine alimentate a metano hanno subito un drastico calo, a seguito degli aumenti del costo del gas a cui il Paese è stato soggetto negli ultimi tempi.

Al contrario, rispetto all’anno scorso c’è stato un incremento del 4% sulla vendita di auto elettriche usate: l’attenzione alla sostenibilità e a fare scelte più green è una realtà sempre più diffusa. E ce ne accorgiamo anche da altri dati: continuano ad essere le più scelte le auto alimentate a diesel e benzina, ma l’incremento maggiore si è riscontrato per i veicoli ibridi.

Per quanto riguarda le tipologie più acquistate, invece, al primo posto troviamo i SUV, le utilitarie sportive: con la loro combinazione di design, praticità e prezzo, restano ancorate al podio. Anzi, aumentano il distacco passando dal 35% del 2022 al 42,8% di quest’anno.

A seguire crossover e berline, mentre con un distacco piuttosto definito troviamo più in basso le station wagon e le monovolume. Solo dopo arrivano le city car.

E quali sono i modelli di auto usate più richiesti, invece? Fiat rimane in testa con la Panda, mentre a completare il podio troviamo la Renault Clio e la Toyota Yaris.




Caro energia, arrivano i bonus del governo Meloni

Bonus sociale sulle bollette rafforzato con un contributo extra che sale con il numero dei figli.

Bonus benzina per i beneficiari della social card. E ancora, per il gas conferma degli oneri azzerati sul gas e Iva agevolata al 5%, mentre cambiano i sostegni per le imprese energivore.

Arriva con queste misure l’intervento che stanzia 1,3 miliardi per aiutare le famiglie contro il caro-energia anche nel quarto trimestre.

Cambia invece volto la sanatoria sugli scontrini, fortemente contestata nei giorni scorsi: ci si potrà mettere in regola ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso. Un intervento, fanno sapere dall’esecutivo, che consentirà di salvare 50mila esercizi.

Il nuovo decreto energia varato in un consiglio dei ministri lampo, interviene in sostegno soprattutto delle famiglie in difficoltà. Al posto del bonus riscaldamento annunciato a marzo, si rafforza il bonus sociale destinato ai nuclei con Isee fino a 15mila euro: per i tre mesi da ottobre a dicembre riceveranno un contributo straordinario crescente in base al numero dei figli. Inoltre gli 1,3 milioni di nuclei (sempre con Isee massimo di 15mila euro) che hanno la social card ‘Dedicata a te’ potranno usarla oltre che per pagare i beni di prima necessità anche per fare benzina: un bonus di 80 euro a famiglia, con uno stanziamento complessivo di circa 100 milioni. Per il gas viene confermato l’azzeramento degli oneri di sistema e l’Iva agevolata al 5%. Arriva il rifinanziamento del bonus trasporti per acquistare l’abbonamento dei mezzi pubblici. Ma non di sola energia si occupa il decreto.

L’ultima bozza circolata, ridotta rispetto alle precedenti, proroga anche i termini per aderire ai mutui per gli under36, mentre saltano le proroghe per le cripto-attività e l’abilitazione scientifica. Una norma interpretativa esclude inoltre che nel passaggio da Alitalia a Ita ci sia continuità fra le due aziende. Chiuso il provvedimento energia ora l’attenzione del governo si sposta sulla manovra.

L’attesa è per la Nota di aggiornamento al Def, che definirà la prima cornice delle risorse e darà una prima idea delle misure che potranno vedere la luce nel 2024. Il cdm che esaminerà il documento, inizialmente convocato per giovedì, è stato anticipato a mercoledì. L’osservato speciale è l’indebitamento 2024, da cui si capirà lo spazio in deficit che il governo si apre per la manovra. Per metterlo nero su bianco però, l’esecutivo attende il responso di Eurostat sul Superbonus, che a questo punto potrebbe essere in dirittura d’arrivo. Il 3,7% fissato nel Def ad aprile dovrebbe essere rivisto al rialzo di qualche decimo di punto, comunque entro la soglia del 4%.




Ryder Cup di Roma, è boom di prenotazioni per gli alberghi a 5 stelle della Capitale

Boom negli alberghi di Roma e provincia, in particolare di quelli a cinque stelle e prezzi senza controllo per un indotto che potrebbe raggiungere un valore pari a un miliardo di euro.

Magia e valore economico della Ryder Cup di Roma, il Mondiale di golf al via che si prospetta come un evento molto ricco che allo stesso tempo vuole lasciare un’eredità altrettanto importante sul territorio che ospita la gara di golf più attesa ed importante del mondo. Evento sportivo a cinque stelle e opportunità per inserire Roma nel circuito del turismo tematico, quello appunto legato al golf.

Per una settimana i giocatori e gli appassionati di golf prenderanno d’assalto il Marco Simone Golf e Country Club di Guidonia, alle porte della capitale, per assistere alla sfida tra golfisti europei e americani: una settimana di eventi che culminerà con la gara vera e proprio in programma dal 29 settembre al 1 ottobre. I numeri fanno sognare: il percorso potrà ospitare fino a 50mila persone al giorno, mentre le tribuna della buca 1 ha una capienza di 4.800 persone. Inutile però cercare un biglietto all’ultimo momento: sono già andati venduti tutti
nelle prime 36 ore in cui sono stati messi a disposizione. La mole di richieste ha spinto la Ryder Cup Europe a effettuare un sorteggio per soddisfare il più possibile le richieste giunte da 140 Paesi. La formula prevedeva abbonamenti settimanali (che partono da 1000 euro) e vari gradi di ospitalità. In Italia per l’evento verranno appassionati da 85 nazioni: i più rappresentati sono Usa, Gran Bretagna, Irlanda, Germania e ovviamente l’Italia.

Gli hotel della zona sono esauriti da tempo, alcuni già da un anno, con i prezzi che sono esplosi. In particolare gli alberghi a cinque stelle sono tutti pieni e prenotati da oltre un anno. Per l’ospitalita’ di una settimana, alcune famiglie a Tivoli hanno investito circa 5.000 euro. Stesso discorso per i ristoranti, alcuni sold out da mesi e pronti a stupire gli appassionati giunti a Roma per seguire la Ryder con menu e iniziative a tema golf. Gli organizzatori prevedono un indotto che può arrivare al miliardo di euro. Numeri così alti sono giustificati dal fatto che l’evento sportivo è molto seguito nel mondo anglosassone al punto da collocarlo al terzo posto tra i più visti dopo le Olimpiadi ed i Mondiali di calcio. Per questa edizione si stima che circa 800 milioni di spettatori da tutto il mondo guarderanno l’evento. E’ la terza volta che l’Europa continentale ospita la Ryder Cup, dopo la Spagna nel 1997 e la Francia nel 2018. Oltre settemila saranno le persone che lavoreranno all’evento di cui 1.600 volontari, mentre hanno raggiunto quota 39 i broadcaster coinvolti. Nel Media Centre del Marco Simone Golf & Country Club ci saranno circa 450 giornalisti ma, se si considerano i broadcaster, il numero complessivo degli operatori media sarà di circa 900 persone. Il tutto per un ‘Mondiale di golf’ che che sarà trasmesso e visto in almeno 180 Paesi. Di sicuro la Ryder Cup lascerà in eredità a Roma il raddoppio della Tiburtina, un’opera infrastrutturale attesa a lungo e che proprio ieri è stata inaugurata.




Auto elettriche,acquisti in aumento +20%

l mese di agosto si è chiuso in modo positivo per il mercato europeo dell’auto, grazie al forte balzo delle elettriche.

In Ue, Paesi Efta e Regno Unito – secondo i dati diffusi oggi dall’Acea – sono state immatricolate 904.509 auto, il 20,7%in più dello stesso mese del 2022.

Nei primi 8 mesi sono state vendute 8.516.943 auto, in crescita del 17,9% sull’analogo periodo del 2022. Le immatricolazioni di auto elettriche nell’area sono state in agosto 165.165, in aumento del 118,1% con una quota del 21%. Tutti i mercati tranne Malta (-22.6%) hanno registrato una crescita a doppia o tripla cifra, in particolare la Germania (+170.7%). Il gruppo Stellantis ha venduto 145.392 auto nel mese di agosto in Ue, Paesi Efta e Regno Unito, il 6,3% in più dello stesso mese del 2022. La quota di mercato scende dal 18,2% al 16,1%. Nei primi 8 mesi le immatricolazioni del gruppo sono state 1.450.361, in crescita del 4,3% sull’analogo periodo dell’anno scorso, con la quota di mercato al 17% a fronte del 19,2%.  

Promotor, volano elettriche in Europa ma frena domanda privati

“Il mercato dell’Europa Occidentale appare sostenuto dalla domanda delle flotte e dalla domanda di auto elettriche: in agosto hanno toccato quota 196.647 con una crescita di ben il 101,6% rispetto alle 97.556 immatricolazioni dell’agosto 2022”. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. Considerando il periodo gennaio-agosto il tasso di incremento delle auto elettriche – spiega – si ridimensiona, ma rimane comunque molto significativo in quanto è del 53,6% con 1.284.920 auto elettriche immatricolate contro le 836.802 dello stesso periodo del 2022. Ovviamente la domanda di elettriche è fortemente sostenuta da incentivi generosi che in qualche caso scadevano in agosto, il che spiega la forte crescita in questo mese in Germania in particolare. Nel periodo gennaio-agosto la quota delle auto elettriche sulle immatricolazioni è salita al 15,1% contro l’11,6% dello stesso periodo 2022. L’incremento interessa tutti i 31 mercati dell’Europa Occidentale con la sola modesta eccezione di Malta in cui la quota scende dal 14,9% al 14,2%.La quota più elevata è quella della Norvegia (83%), seguita da Islanda (39,9%) e Svezia (37,8%), mentre la Germania registra una quota del 18,6%, il Regno Unito del 16,4% e la Francia del 15,4%. Una delle quote più modeste è quella dell’Italia che, pur crescendo dello 0,3% rispetto al 2022, non va oltre il 3,9%. Peggio fanno solo Polonia (3,5%), Croazia (2,8%), Repubblica Ceca (2,7%) e Slovacchia (2,4%). “La domanda dei privati è fortemente ostacolata da due fattori. Il primo è costituito da incertezze sul tipo di alimentazione per la nuova auto da acquistare legate alla transizione energetica, il secondo è la forte crescita dei prezzi delle auto e l’aumento del costo del denaro che ha determinato significativi incrementi anche del costo del finanziamento per l’acquisto di auto”, commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.




Mobilità, studio McKinsey: entro il 2035 l’uso di auto private diminuirà notevolmente

Si prevede un calo notevole delle vendite di automobili, che nell’UE diminuiranno di circa il 20% e negli USA del 30% rispetto al 2015

Aumenterà l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblico, assieme a nuove opzioni di mobilità condivisa come i servizi di bike o car sharing o i robo-shuttle

Attualmente l’auto privata rappresenta la modalità di trasporto più utilizzata, costituendo il 45% della quota totale di mobilità: secondo il recente report di McKinsey, in tutto il mondo sono in uso 1,3 miliardi di veicoli, di cui molti di proprietà privata. Tuttavia nei prossimi 12 anni si prevede una flessione importante in quanto, pur restando l’auto il mezzo di trasporto preferito, entro il 2035 la quota di mobilità totale a livello globale diminuirà del 15%. Si prevede infatti che le vendite di automobili subiranno, rispetto al 2015, una flessione del 20% nell’UE e del 30% negli USA, comportando quindi un calo delle vendite di circa 1 milione di unità (84 milioni) rispetto agli 85 del 2015. Le auto saranno sostituite da nuove forme di mobilità, più convenienti e sostenibili: si prevede un incremento della micromobilità (e-bike, e-scooter, auto molto piccole), tanto che il valore di questo mercato potrebbe più che raddoppiare nel 2030 raggiungendo i circa 440 miliardi di dollari. Ugualmente, forme di mobilità condivisa come il car sharing o le navette automatiche, già in aumento, potrebbero generare fino a 1 trilione di entrate entro il 2030. Ci sono poi nuove modalità di trasporto come i robo-shuttle che oggi rappresentano l’1% della quota totale di mobilità a livello globale e che entro il 2035 vedranno una crescita del +7%. In Cina, in particolare, è prevista una crescita di questi servizi innovativi del +22%, raggiungendo il 24% della quota totale di mobilità. Nelle grandi città europee invece la tendenza maggiore sarà l’utilizzo del trasporto pubblico tradizionale, potendo raggiungere questo il 35% della quota totale di mobilità nel 2035 rispetto all’attuale 23%.

“In quest’ottica diventa fondamentale integrare le diverse modalità di trasporto, in modo da offrire alle persone scelte diversificate e flessibili per le singole esigenze, incentivando così soluzioni di viaggio più rispettose dell’ambiente e più intelligenti”, sottolinea Edoardo Bevilacqua, Area manager di Mia-Platform, tech company italiana che accelera la creazione di piattaforme e applicazioni digitali anche in ambito mobility. Questi cambiamenti favoriranno l’evoluzione verso una mobilità più intelligente, connessa e soprattutto sostenibile, permettendo per esempio di diminuire le emissioni di carbonio, oltre che il traffico urbano, o di aumentare le aree verdi, ridimensionando invece la percentuale di suolo destinata ai parcheggi. Un’evoluzione, questa, che rispecchia il desiderio dei cittadini di optare per scelte di mobilità più ecologiche e rispettose dell’ambiente: per esempio, se prendiamo in esame l’Italia, secondo quanto riporta il sondaggio realizzato da ANGI Ricerche e Lab21.01, il 51,4% degli italiani è propenso ad utilizzare i mezzi elettrici e quasi il 60% è favorevole alla regolamentazione UE per l’azzeramento della CO2 entro il 2035. Nel 2020, infatti, circa il 20% delle emissioni totali di gas serra a livello globale derivava proprio dai trasporti, con le auto private che contribuivano per oltre il 40% del totale. In quest’ottica i governi stanno cercando di promuovere opzioni più ecologiche: la Commissione Europea ha approvato la Sustainable and Smart Mobility Strategy, un piano di azione compreso all’interno del Green Deal, che mira a ridurre del 90% le emissioni di gas serra nell’UE entro il 2050, prevedendo per esempio il raddoppio del traffico ferroviario ad alta velocità, l’ampliamento di infrastrutture ciclabili e l’aumento di mezzi di trasporto a zero emissioni. Inoltre, tra gli obiettivi della stessa strategia compare anche la realizzazione di una mobilità multimodale connessa, cooperativa e automatizzata, che integra le diverse modalità di trasporto e sfruttando le soluzioni digitali intelligenti.

“I sistemi di trasporto integrati più efficienti combinano architetture IT e piattaforme digitali componibili che riescono ad offrire una mobility experience efficiente e omogenea. I passeggeri possono infatti accedere in tempo reale a percorsi, orari e modalità di trasporto disponibili attraverso applicazioni mobili o display interattivi nelle stazioni. In questo modo ogni cittadino in viaggio può prendere decisioni più consapevoli e scegliere il percorso migliore in base alle proprie preferenze e alle condizioni attuali del traffico”, prosegue Bevilacqua. Dunque da un lato la sfida è costruire piattaforme moderne che facilitino e accelerino l’integrazione all’interno dell’ecosistema di mobilità, dall’altro, includere nel trasporto multimodale offerte complementari provenienti da player esterni al settore della mobilità, sempre al fine di creare un customer journey quanto più completo e fruibile. In questo modo l’azienda di trasporti potrà integrare alla propria offerta di servizi anche prodotti di aziende terze utili ad ottimizzare l’esperienza di viaggio, come l’accesso ai musei, i servizi di noleggio auto, le soluzioni per l’alloggio o la ristorazione. D’altro canto, di fronte a un aumento della collaborazione e integrazione dell’offerta di tutti i player dell’ecosistema della mobilità, si pone la sfida tecnologica di standardizzare i dati per aumentare l’interoperabilità e migliorare la comunicazione fra aziende che talvolta operano in settori diversi. A questo proposito l’Unione Europea ha proposto l’introduzione di diversi standard tecnici per lo scambio di dati al fine di uniformare la comunicazione fra i diversi attori, come ad esempio NeTEx (Network Timetables Exchange) e SIRI (Service Interface for Real-Time Information). A questi, si aggiungono anche standard de facto, adottati attraverso l’uso comune, che sono riconosciuti a livello globale e ampliamente utilizzati nel settore della mobilità, come GFTS (General Transit Feed Specification), GFTS-RT (General Transit Feed Specification Real-Time), TOMP (Transport Operators and MaaS Providers).

“Sarà quindi fondamentale per le transportation company affrontare due particolari sfide tecnologiche. Da un lato, abilitare un’esposizione dei dati corretta ed efficiente in conformità agli standard vigenti verso tutti i player dell’ecosistema, per massimizzare le opportunità di integrazione con i partner anche in modalità self-service. Dall’altro lato, costruire una piattaforma digitale di mobilità integrata evolvibile e componibile, che permetta l’adozione di un approccio omnicanale e faciliti l’integrazione di nuovi canali e servizi digitali, anche da parte di provider esterni al settore della mobilità, per garantire un’esperienza di viaggio sempre più completa e flessibile”, conclude Bevilacqua.




Lavoro: cresce la richiesta delle imprese. Il 48% non trova risposte

Sono 531mila i lavoratori ricercati dalle imprese a settembre, settemila in più rispetto a un anno fa, secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere con Anpal.

Tra settembre e novembre, le assunzioni previste superano di poco 1,4 milioni, in aumento dell’1,9% rispetto all’analogo periodo del 2022. Continua a crescere al tempo stesso, la difficoltà di reperimento che coinvolge il 48% delle assunzioni programmate delle imprese, in aumento di 5 punti percentuali rispetto a dodici mesi fa. Per molte figure tecnico-ingegneristiche e di operai specializzati tocca quote comprese tra il 60% e il 70%. 

Il quadro delle difficoltà

Le imprese dichiarano difficoltà di reperimento per oltre 252mila assunzioni a settembre, confermando come causa prevalente la “mancanza di candidati” con una quota del 31,7%, mentre la “preparazione inadeguata” si attesta al 12%. Mancano operai specializzati (il 64,2% delle entrate è difficile da reperire), i conduttori di impianti fissi e mobili (53,2%) e le professioni tecniche (49,5%).

Le figure più difficili da trovare sono, secondo il rapporto di Unioncamere, gli attrezzisti, operai e artigiani del trattamento del legno (74,1% e un picco dell’87,7% nel Nord Ovest), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (73,6%), i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse e mobili (73,1%) e i fabbri ferrai costruttori di utensili (72%). E’ arduo reperire anche i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, i tecnici in campo ingegneristico, i tecnici della salute e i tecnici della distribuzione commerciale.

A livello territoriale evidenziano maggiori difficoltà di reperimento le imprese delle regioni del Nord Est, dove il 53,4% del personale ricercato è difficile da trovare, una quota notevolmente superiore a quella registrata nel Sud e Isole (43,5%) e nel Centro (45,9%), mentre il valore nel Nord Ovest (47,4%) si mantiene vicino alla media.

Le assunzioni programmate e la manodopera

Tornando alle assunzioni programmate, il tempo determinato si conferma la forma contrattuale maggiormente proposta con 284mila unità, pari al 53,4% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (108mila), i contratti di somministrazione (57mila), gli altri contratti non alle dipendenze (32mila), i contratti di apprendistato (26mila), gli altri contratti alle dipendenze (14mila) e i contratti di collaborazione (11mila).

Tra i settori è in crescita la domanda per servizi alle persone e logistica, mentre aumenta l’incertezza per commercio e turismo. Sale infine il ricorso alla manodopera straniera che passa da 95mila ingressi dello scorso anno, pari al 18,2% del totale entrate, agli attuali 108mila ingressi, pari al 20,4% del totale entrate (+13mila contratti; +13,6%). A ricorrere maggiormente alla manodopera straniera sono i servizi operativi di supporto a imprese e persone (il 35,2% delle entrate programmate è riservato a manodopera straniera), i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (32,7%), le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (25,8%), i servizi di alloggio ristorazione e turistici (25,7%) ed infine le industrie alimentari (25,1%).




Tecnologia d’avanguardia per il primo Airbus A220 livrea azzurra che entra nella flotta di ITA Airways

Il primo Airbus A220-300 con livrea “azzurra” entra nella flotta di ITA Airways.  Al termine di una cerimonia di consegna che si è svolta presso lo stabilimento di Airbus dedicato agli A220 a Mirabel, in Canada, alla presenza del Generale Francesco Presicce, Accountable Manager ITA Airways e Chief Technology Officer, di Benoit Schultz CEO Airbus Canada, Head of A220 Programme Office,  Wouter Van Wersch, Airbus Executive Vice President Region e Sales Europe e Walter Garrett, Chief Representative, Technical Asset MGT, l’A220 ha effettuato il ‘ferry flight’ di trasferimento su Fiumicino dove, a seguito delle previste ispezioni dell’Autorità nazionale per la Certificazione e Aeronavigabilità (ENAC), dove inizieranno i voli di linea della Compagnia.
 
Dedicato ad Alessandro Mazzola, leggenda del calcio italiano, l’Airbus A220 è il primo esemplare A220-300 interamente configurato per ITA Airways, con design della cabina firmato da Walter De Silva
 
“Oggi aggiungiamo alla nostra flotta il primo Airbus A220 completamente realizzato secondo il nuovo design di cabina ITA Airways all’insegna del made in Italy – ha dichiarato Francesco Presicce, nuovo Accountable Manager di ITA Airways e Chief Technology Officer – L’A220 consentirà alla compagnia di sviluppare ulteriormente il proprio network nazionale e internazionale e rappresenta un ulteriore passo nella strategia di sviluppo della nuova flotta più sostenibile ed efficiente con tecnologie all’avanguardia che ottimizzano l’efficienza e la qualità del servizio, riducendo significativamente l’impatto ambientale. Presicce ha continuato complimentandosi con il personale di ITA Airways per il grande lavoro effettuato – “Vorrei ringraziare tutta la squadra coinvolta nel progetto – dal Team di Entry into Service alla componente legale, dal team di Aircraft transfer agli equipaggi di volo, dal Team Acquisti alla componente Tax e fiscale per l’impegno profuso. Grazie a tutti loro, e senza dimenticare chi ha collaborato anche “da dietro le quinte”, alla loro grande professionalità e passione, è stato possibile muovere un ulteriore passo verso questo prestigioso, ambizioso e sfidante risultato.” Quindi, Presicce ha voluto partecipare e coinvolgere il fornitore di riferimento – Airbus – sottolineando la necessità di rispettare le tempistiche di delivery con cui ITA Airways potrà disporre dei mezzi con cui esprimere le ambizioni di crescita previste nel Piano Industriale – “I traguardi non possono essere raggiunti se non si instaura un vero e trasparente rapporto con la controparte industriale che deve essere parte dello stesso piano. Ed a loro mi rivolgo affinché si possano gestire in maniera proattiva e costruttiva percorsi virtuosi e collaborativi con cui assicurare sempre di più la bontà del prodotto e la gestione dei ritardi di consegna causati dell’onda lunga post covid: improvviso incremento della domanda e le evidenti difficoltà della supply chain”.
 
Quinto A220-300 ad entrare nella flotta ITA Airways e primo a sfoggiare la livrea azzurra, l’A220 è equipaggiato con elementi innovativi, che rendono l’esperienza di volo comoda, rilassante e piacevole per i passeggeri, grazie ai sedili più ampi, al nuovo lighting personalizzato, ai finestrini più grandi e alle cappelliere più capienti. La cabina offre complessivamente 149 posti ed è configurata nelle classi di servizio Business ed Economy con poltrone in pelle reclinabili firmate Safran, nei toni blue e beige della cabina, dotate di prese elettriche USB. La configurazione della cabina con interni firmati dal designer Walter De Silva sono l’espressione perfetta della identità della Compagnia, riprendono in modo completo lo stile del brand e sono indirizzati alla “customer centricity”.  Nel realizzare gli interni dell’A220 di ITA Airways, il genio di Walter De Silva si è ispirato all’idea di riportare all’interno dell’aereo una sensazione piacevole e allo stesso tempo coerente con la scelta di un viaggio sopra le nuvole. Al centro del concept creativo spiccano elementi come comfort, eleganza, semplicità, ma soprattutto materiali e colori naturali. Il tutto con un unico obiettivo: valorizzare la qualità della vita a bordo, e garantire il massimo benessere dei passeggeri in tutte le fasi del volo. I colori blu e sabbia sono predominanti, come anche l’attenzione ai dettagli, che si ritrovano nel logo ricamato dei poggiatesta, o nella bandiera italiana come elemento di identità. L’A220-300 è inoltre dotato di un sistema di connessione Wi-Fi grazie al quale il “viaggiatore” potrà utilizzare pacchetti modulati in base alle sue esigenze: messaggistica, mailing e streaming. Leggero, silenzioso ed efficiente, l’Airbus A220 ha consumi di carburante ed emissioni di CO₂ per posto inferiori del 25% rispetto alla precedente generazione di aeromobili di corto raggio. E segna un altro importante tassello del Piano di Sostenibilità di ITA Airways che prevede una flotta composta per l’90% da aeromobili di nuova generazione entro il termine di Piano 2023-2027. Grazie alla combinazione tra aerodinamica all’avanguardia, tecnologie e motori di ultima generazione, l’A220 presenta le dimensioni ideali per servire il network nazionale ed europeo e può vantare un’autonomia fino a 3.450 nm (6.390 km). Basato su un design “clean-sheet”, l’A220 è realizzato con materiali avanzati e offre una struttura più leggera e al contempo efficiente dal punto di vista dei costi. È contraddistinto dalla bassa resistenza aerodinamica del muso e del cono di coda e vanta un’aerodinamica ottimizzata delle ali. I motori Pratt & Whitney PurePower® PW1500G di ultima generazione consentono di ottimizzare l‘autonomia e il carico utile a vantaggio dell’efficienza. L’A220 “Alessandro Mazzola” va a consolidare ulteriormente la strategia di ITA Airways che prevede una flotta interamente composta da aeromobili Airbus, 74 attualmente in operativo. Entrerà in servizio sulle destinazioni del corto raggio nella rete nazionale e internazionale da Roma Fiumicino e Milano Linate verso Genova, Torino, Napoli, Ginevra, Zurigo e Monaco.

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Lutto nel mondo della finanza: morto Roberto Colaninno

Addio a Roberto Colaninno, uno degli imprenditori protagonisti dell’industria italiana ed attualmente presidente di Immsi, la finanziaria di famiglia, e presidente e amministratore delegato di Piaggio.

Ottanta anni appena compiuti, il 16 agosto, sposato, padre di Matteo e Michele, quest’ultimo amministratore delegato e direttore generale di Immsi, Roberto Colaninno aveva conseguito il diploma di ragioniere e da mezzo secolo era al centro della scena imprenditoriale italiana.
L’imprenditore, la cui famiglia era originaria di Acquaviva delle Fonti, da tempo ormai viveva a Mantova. La sua carriera inizia nel 1969 alla Fiaam Filter, azienda italiana di componenti per auto con sede a Mantova, di cui diviene amministratore delegato. Nel 1981 fonda la Sogefi, società di componentistica meccanica, con sede a Mantova, entrata ben presto nell’orbita della Cir dell’ingegner Carlo De Benedetti.
Nel 1995 è amministratore delegato di Olivetti nel momento della massima crisi dell’azienda. In quegli anni Colaninno annuncia che bisogna uscire dall’informatica e trasforma l’azienda in una holding di telecomunicazioni. Nel 1998 vende per oltre 7 miliardi di euro anche Omnitel, all’epoca secondo gestore nazionale dei cellulari.
All’inizio del 1999 lancia una offerta pubblica di acquisto totalitaria su Telecom Italia, pagando a tutti gli azionisti un prezzo considerato equo dalla Borsa. L’operazione ha successo e Colaninno diventa presidente e amministratore delegato. Nel 2002 Colaninno acquista Immsi, nata dallo scorporo degli immobili della Sirti, società della galassia Telecom operante nel settore delle reti telefoniche, società operante nel settore immobiliare, trasformata da Colaninno in una Holding di partecipazioni industriali e quotata in Borsa.
Nel 2003 attraverso Immsi acquista Piaggio. Negli anni Piaggio cresce ed ora opera con diversi marchi, oltre al proprio: Vespa, Gilera, Scarabeo, Aprilia, Moto Guzzi, Derbi, Ape, Piaggio Veicoli Commerciali.
Nel 2008 viene costituita, in seguito a una iniziativa di Silvio Berlusconi, nasce la Compagnia Aerea Italiana, una società-veicolo che intende acquisire l’Alitalia, di cui Colaninno è stato presidente. Nel 2015 la Cai è azionista al 51% della nuova Alitalia con il 49% in mano a Etihad Airways.

Morte Colaninno. Ugl Metalmeccanici:”Perdiamo un protagonista dell’economia italiana”

“Muore un pezzo di storia, un protagonista dell’economia italiana, un imprenditore straordinario e instancabile che ha saputo conquistarsi con tenacia ogni successo imprenditoriale: dalla scalata alla società delle Tlc e la cordata dei ‘capitani coraggiosi’, và via così il Cavaliere del Lavoro Roberto Colaninno. L’Ugl Metalmeccanici ricorda il nome del N.H. legato alla Piaggio, società che controllava attraverso la Immsi, era presidente e amministratore delegato del simbolo storico di moto e api di cui Colaninno si è dedicato. Imprenditore con partenza in Fiaam, componentistica auto di cui diviene amministratore delegato, fondatore a Mantova della Sogefi, sempre componentistica auto, in ruoli di primo livello anche in importanti multinazionali americane. Tra le altre iniziative di maggiore eco pubblica, quella del 2008 quando Colaninno è tra i fondatori di Cai, Compagnia Aerea Italiana. Come Ugl Metalmeccanici abbiamo vigilato nelle sue operazioni a tutela occupazionale nel 2003  quando attraverso Immsi acquista Piaggio. Negli anni Piaggio cresce ed ora opera con diversi marchi, oltre al proprio: Vespa, Gilera, Scarabeo, Aprilia, Moto Guzzi, Derbi, Ape, Piaggio Veicoli Commerciali. Ha sempre avuto la curiosità di conoscere e la capacità di interpretare e anticipare molti cambiamenti economici e finanziari a livello globale. Ha contribuito a rafforzare l’immagine e la capacità imprenditoriale dell’Italia nel mondo, contribuendo alla crescita del Paese riservando sempre nel cuor suo un grande amore per la Moto Guzzi e il rispetto per lo stabilimento di Mandello, legato a un periodo storico dell’Italia molto importante perché nasce alla fine della Prima Guerra Mondiale. L’Italia perde con Roberto Colaninno un protagonista assoluto nel panorama economico del nostro Paese, figura di spicco del panorama finanziario e industriale di questo Paese. Un manager e un imprenditore che ha saputo costruirsi una riconosciuta fama internazionale. Siamo vicini con sincero affetto alla famiglia: personalmente e a nome della Ugl Nazionale Metalmeccanici, le più sincere condoglianze alla moglie Oretta e ai figli Matteo e Michele”.

Lo dichiarano Antonio Spera, Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici unitamente a Carlo Nardi, Segretario Provinciale della federazione di Pisa.




Il prezzo del petrolio fluttua a causa di diversi fattori

Domanda e offerta: Quando la domanda di petrolio supera l’offerta, i prezzi tendono ad aumentare. Viceversa, quando l’offerta supera la domanda, i prezzi tendono a diminuire. Ciò può essere influenzato da fattori come la crescita economica globale, le politiche energetiche dei paesi produttori di petrolio e le condizioni geopolitiche.

Eventi geopolitici: Guerre, conflitti, rivoluzioni politiche o tensioni regionali possono influenzare il prezzo del petrolio. Ad esempio, se un importante paese produttore di petrolio si trova in una situazione di conflitto o instabilità politica, può causare una riduzione dell’offerta e quindi un aumento dei prezzi.

Condizioni economiche globali: La crescita economica globale influenza la domanda di petrolio. Quando l’economia prospera e le industrie si espandono, la domanda di petrolio aumenta, causando un aumento dei prezzi. Viceversa, durante periodi di recessione economica, la domanda di petrolio può diminuire, portando alla riduzione dei prezzi.

 Fluttuazioni valutarie: Poiché il petrolio viene generalmente negoziato in dollari americani, le fluttuazioni del valore del dollaro possono influenzare il prezzo. Un dollaro più debole può aumentare il prezzo del petrolio, mentre un dollaro più forte può abbassarlo.

È importante notare che questi sono solo alcuni dei fattori che possono influenzare il prezzo del petrolio e che la sua fluttuazione può essere molto complessa e difficile da prevedere.

Prezzo del petrolio e l’ansia climatica

Il prezzo petrolio e l’attuale sensibilità climatica sono due temi strettamente legati, ma in modi diversi. Da un lato, il prezzo del petrolio può influenzare l’estremismo climatico a causa delle emissioni di gas serra associate alla sua estrazione, raffinazione e consumo. L’uso eccessivo di combustibili fossili come il petrolio è uno dei principali responsabili dell’aumento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, che contribuiscono al cambiamento climatico. Di conseguenza, i prezzi del petrolio possono avere un impatto sulle politiche e sulle decisioni di investimento in fonti di energia più pulite e sostenibili, come l’energia solare, eolica o idroelettrica, che sono fondamentali per combattere l’estremismo climatico.

D’altro canto la percezione sui cambiamenti climatici, come gli eventi meteorologici estremi o l’aumento del livello del mare, può influenzare il prezzo del petrolio a causa dei suoi effetti sulla domanda e sull’offerta. Ad esempio, eventi meteorologici estremi possono danneggiare le infrastrutture petrolifere o influenzare i percorsi di trasporto del petrolio, riducendo l’offerta e causando un aumento dei prezzi. Allo stesso tempo, possono influenzare la domanda di petrolio, ad esempio, se i cambiamenti climatici portano a una maggiore adozione di energia rinnovabile o a politiche di riduzione delle emissioni.

In sintesi, il prezzo del petrolio e l’estremismo climatico sono interconnessi, con il prezzo del petrolio che può influenzare l’estremismo climatico e viceversa. La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è fondamentale per affrontare l’estremismo climatico e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili come il petrolio.

Il prezzo del petrolio dal Covid ad oggi

Il prezzo del petrolio è stato influenzato in modo significativo dalla pandemia di COVID-19. Qui di seguito è riportata una panoramica dei principali sviluppi dal COVID-19 ad oggi:

 Inizio della pandemia: All’inizio del 2020, il prezzo del petrolio era stabile, con il Brent Crude (un punto di riferimento internazionale per il prezzo del petrolio) che si aggirava intorno ai 60-70 dollari al barile. Tuttavia, con la diffusione del COVID-19 a livello globale e le misure di confinamento adottate in molti paesi, la domanda di petrolio è crollata drammaticamente.

Crisi petrolifera di marzo 2020: A marzo 2020, si è verificata una crisi di mercato senza precedenti, in cui i prezzi del petrolio sono precipitati a causa della combinazione di una significativa riduzione della domanda e di un aumento dell’offerta. Il prezzo del petrolio WTI (indice di riferimento americano) è sceso addirittura in territorio negativo, raggiungendo un minimo storico di circa -37 dollari al barile. Ciò è dovuto all’eccesso di offerta e alla mancanza di spazio di stoccaggio disponibile per il petrolio fisico. Anche il Brent Crude ha subito forti cali, scendendo a circa 20 dollari al barile.

Riduzione dell’offerta e ripresa della domanda: Dopo il crollo dei prezzi, l’OPEC+ (un’alleanza tra l’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, e altri produttori tra cui la Russia) ha raggiunto un accordo per ridurre la produzione di petrolio al fine di stabilizzare i prezzi. Inoltre, con l’allentamento delle misure di confinamento e la ripresa dell’attività economica in alcuni paesi, la domanda di petrolio ha iniziato a riprendersi gradualmente.

 Prezzi attuali: Attualmente, il prezzo del petrolio si trova in una fase di recupero, anche se la situazione rimane volatile a causa delle incertezze legate alla pandemia e alle politiche energetiche dei principali paesi produttori di petrolio. Il Brent Crude si aggira intorno ai 70-75 dollari al barile, mentre il WTI si avvicina ai 65-70 dollari al barile.

Tuttavia, è importante notare che il prezzo del petrolio può essere influenzato da molteplici fattori, tra cui la domanda globale, l’offerta, i cambiamenti geopolitici e le condizioni economiche globali. Pertanto, è difficile prevedere l’andamento futuro del prezzo del petrolio con certezza.




Carburanti, aumenti record per benzina e gasolio

Forti aumenti sul mercato dei prodotti petroliferi del Mediterraneo ieri pomeriggio in chiusura. La verde si è riavvicinata ai massimi dell’anno toccati a fine luglio, mentre i gasoli hanno raggiunto livelli che non si registravano da gennaio.

Come rilevato dalla Staffetta Quotidiana, questa mattina sulla rete carburanti per ora si è mossa solo IP che ha rincarato di 1 centesimo benzina e diesel.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,933 euro/litro (-1 millesimo), compagnie 1,939, pompe bianche 1,920), gasolio self service a 1,818 euro/litro (+1), compagnie 1,822, pompe bianche 1,807).

Benzina servito a 2,067 euro/litro (invariato), compagnie 2,111, pompe bianche 1,980), gasolio servito a 1,952 euro/litro (+1, compagnie 1,995, pompe bianche 1,868). Gpl servito a 0,702 euro/litro (invariato, compagnie 0,712, pompe bianche 0,689), metano servito a 1,397 euro/kg (-2, compagnie 1,408, pompe bianche 1,387), Gnl 1,218 euro/kg (-2, compagnie 1,226 euro/kg, pompe bianche 1,211 euro/kg).

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 2,002 euro/litro (servito 2,256), gasolio self service 1,894 euro/litro (servito 2,155), Gpl 0,840 euro/litro, metano 1,528 euro/kg, Gnl 1,296 euro/kg.
Questi i valori comprensivi di accisa: benzina a 1391,47 euro per mille litri, diesel a 1345,26 euro per mille litri.




Roma, conferenza ONU sul sistema alimentare: la Finlandia promuove l’ampliamento della refezione scolastica

Dal 24 al 26 luglio si è svolta a Roma la prima riunione di valutazione del vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite tenutosi due anni fa. La Finlandia ha evidenziato le sue esperienze di avanguardia nella fornitura di pasti scolastici. “Durante l’incontro, la Finlandia si è concentrata sul ruolo chiave che i pasti scolastici gratuiti svolgono nello sviluppo della società insieme alla nutrizione dei bambini e dei giovani. I pasti scolastici promuovono il benessere generale, l’uguaglianza, lo sviluppo economico e la stabilità sociale. La Finlandia ha acquisito esperienza in questo”, afferma Jaana Husu-Kallio, segretaria permanente presso il ministero dell’Agricoltura e delle foreste, che guidava la delegazione finlandese. La Finlandia fornisce pasti scolastici gratuiti sin dagli anni ’40. Conflitti, shock economici e cambiamenti climatici hanno creato una crisi alimentare globale. La situazione è stata esacerbata dalla guerra di aggressione della Russia in Ucraina, l’ultima battuta d’arresto è stata il ritiro unilaterale della Russia dall’accordo sul grano del Mar Nero. La Finlandia è preoccupata per la crescente insicurezza alimentare e ritiene che vi sia un grande bisogno nel mondo di soluzioni che rafforzino i sistemi alimentari. La guerra di aggressione e l’aumento dei prezzi hanno rivelato debolezze nei sistemi alimentari nazionali.
 
Alla riunione di valutazione di Roma, i partecipanti hanno esaminato i progressi verso sistemi alimentari sostenibili, scambiato informazioni su riforme e sfide riuscite e sensibilizzato i responsabili politici sul ruolo dei sistemi alimentari nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. La Finlandia lavora costantemente per migliorare la sostenibilità del proprio sistema alimentare nazionale con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra il benessere delle persone, l’economia e l’ambiente ed è pronta a condividere le proprie esperienze e buone pratiche. La Finlandia sostiene sistemi alimentari sostenibili nei paesi in via di sviluppo e, sulla base delle esperienze finlandesi, offre competenze per risolvere i problemi in questo settore; utilizza anche l’assistenza umanitaria per migliorare la sicurezza alimentare e per sostenere soprattutto le persone più vulnerabili. Lo chef Kim Palhus ha presentato il know-how e i prodotti alimentari finlandesi all’evento “What’s cooking? Dishing up innovation”. Il pubblico ha potuto assaggiare le patatine di segale e i prodotti con frutti di bosco ed ammirare varie preparazioni gastronomiche Nel video, Kimi presenta il suo piatto d’autore. il “nyhtökaura”.
 
La Global School Meals Coalition, fondata su iniziativa della Finlandia e del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP), promuove l’accesso globale ai pasti scolastici e il relativo finanziamento. “L’obiettivo della Coalizione è che tutti i bambini abbiano accesso a pasti scolastici sani e nutrienti entro il 2030. La nostra iniziativa ha suscitato molta risposta: finora, alla Coalizione hanno aderito 84 paesi e 95 organizzazioni e altri attori”, afferma Juha Savolainen, Vice Direttore Generale del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, che ha partecipato alla riunione a Roma.
 
La coalizione è copresieduta da Finlandia e Francia.
 
All’incontro di valutazione hanno partecipato circa 2.000 delegati di 170 paesi, 20 capi di stato e oltre 100 ministri. L’evento ha inoltre attirato circa 500 attori del settore privato, produttori alimentari, rappresentanti del commercio e dell’industria, ricercatori e organizzazioni della società civile. L’incontro è stato aperto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e dal Primo Ministro italiano Giorgia Meloni.
 
Trattate le tematiche idriche
 
Ad inizio luglio si era svolta, sempre a Roma, la Conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). In quell’occasione  la signora Husu-Kallio aveva fatto il suo intervento e incontrato il direttore generale rieletto Dongyu Qu. La Finlandia e la FAO hanno una stretta collaborazione. Questa 43a sessione statutaria della Conferenza FAOsi  riunisce ogni due anni ed è il massimo organo decisionale della FAO.
 
Nella sua dichiarazione, Husu-Kallio aveva sottolineato la cooperazione tra la Finlandia e la FAO, in particolare nelle questioni idriche e forestali. La Finlandia ha una notevole esperienza nelle questioni forestali e continuerà a servire come partner importante della FAO nel lavoro globale sulle foreste, evidenziando che anche la competenza e l’esperienza della Finlandia sulle questioni idriche apporteranno un importante valore aggiunto al lavoro della FAO. L’acqua sarà il tema principale della FAO nei prossimi due anni.
 
L’impegno della FAO sia sulle foreste che sull’acqua è indissolubilmente legato alla sostenibilità dei sistemi alimentari e, in particolare, alle sfide legate al cambiamento climatico. Richiamare l’attenzione sul ruolo dell’acqua nella sicurezza alimentare è molto importante e un tema di grande attualità dal punto di vista della sicurezza alimentare globale. L’acqua è cibo e la sicurezza alimentare è un prerequisito per la vita. Le preoccupazioni per la sicurezza alimentare di molti paesi includono spesso questioni come la gestione congiunta delle acque di frontiera. Ciò è emerso anche nel seguito del vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite.
 
Cibo, acqua, energia e foreste sono interconnessi e dovrebbero essere gestiti come un tutt’uno. La Finlandia ha sottolineato la necessità di invitare tutte le parti interessate a discutere e valutare entità complesse e valutare apertamente soluzioni comuni in merito. Anche la cooperazione tra le organizzazioni internazionali è importante. Tutte le organizzazioni delle Nazioni Unite che si occupano di problemi idrici dovrebbero impegnarsi in una cooperazione efficace. Alla conferenza, la Finlandia aveva anche sottolineato il ruolo speciale della FAO nella creazione di norme e standard comuni basati sulla conoscenza scientifica. Il ruolo dell’acqua nella sicurezza alimentare è un tema di grande attualità e una sfida seria direttamente collegata al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità. (gn)
 
 
https://www.youtube.com/watch?v=_rkqrpBaEN8&feature=youtu.be
 
 
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