Gas, carburanti e energia elettrica. La Procura di Roma indaga sull’aumento dei prezzi

Cingolani in merito all’aumento dei prezzi aveva parlato di “colossale truffa”

Alla luce dell’aumento del prezzo di gas, energia elettrica e carburanti la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine.

Si tratta di un procedimento al momento contro ignoti senza indagati e senza ipotesi di reato.

“L’indagine è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili”, spiega la Procura.

Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Nei giorni scorsi il ministro per la Transizione ecologica Cingolani in merito all’aumento dei prezzi aveva parlato di “colossale truffa”.




Prima casa e riforma del catasto: una patrimoniale nascosta?

La video intervista al V. Presidente della X Commissione in Regione Lazio delle Politiche Abitative e al titolare della Ariete Immobiliare per cercare di capire cosa succede

Respinto per un solo voto l’emendamento presentato dal centrodestra in Commissione finanze che voleva cancellare l’articolo 6 della delega fiscale ovvero lo stop alla revisione del catasto con la nuova mappatura a partire dal 2026, che aggiorna i valori di mercato degli immobili.

NELLA PRIMA PARTE DI OFFICINA STAMPA ABBIAMO PARLATO DELLA RIFORMA DEL CATASTO INSIEME ALL’ON. FABRIZIO GHERA PRESIDENTE DEL GRUPPO FRATELLI D’ITALIA AL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO E VICEPRESIDENTE DELLA X COMMISSIONE POLITICHE ABITATIVE E AL DR. MAURIZIO ZAMBONI TITOLARE DEL GRUPPO ARIETE IMMOBILIARE

Una riforma che secondo il centrodestra nasconde una patrimoniale che andrà a pesare sulle tasche degli italiani.

La votazione è finita con un solo voto di scarto, 23 a 22, con Lega, Forza Italia e Fdi che hanno votato insieme per abrogare la riforma, spaccando quindi la maggioranza di governo.

L’articolo 6 della legge prevede la delega al Governo per l’adozione di norme dirette a modificare il sistema di rilevazione catastale degli immobili, prevedendo nuovi strumenti da mettere a disposizione dei comuni e all’Agenzia delle entrate.
Il presidente del Consiglio e il ministro delle Finanze, Daniele Franco hanno più volte spiegato che l’obiettivo della riforma è quello di facilitare l’individuazione e la corretta classificazione degli immobili che non si tradurrebbe in innalzamento automatico delle tasse. La norma indica, in particolare, i principi e i criteri direttivi che dovranno essere utilizzati per l’integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati.
La vera novità della riforma è la necessità di aggiornare l’archivio con gli immobili e i terreni non dichiarati. L’Agenzia delle Entrate, che ha assorbito la vecchia agenzia del Territorio, insieme con i comuni avrà quindi strumenti per andare a caccia degli immobili “fantasma” ma anche di quelli che non rispettano la reale consistenza, la destinazione d’uso o la categoria catastale attribuita.




Prezzi del cibo, aumenti dal 50 al 150 percento: Coldiretti Lazio chiede alla Regione lo stato di crisi del settore agricolo

Granieri: “Dalla fine di novembre ad oggi ci siamo trovati con la moltiplicazione dei costi di produzione, causati da scompensi internazionali di cui per primi gli agricoltori fanno le spese”

Dalla pandemia al conflitto in Ucraina, che ha fatto lievitare ulteriormente i prezzi del cibo, con il costo delle materie prime, già prima della guerra, arrivato ad un aumento che va dal 50% al 150%. Due anni da incubo che hanno spinto Coldiretti Lazio a chiedere alla Regione lo stato di crisi del settore agricolo. 

In questa situazione decisamente complessa e complicata – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – abbiamo chiesto lo stato di crisi, con l’impegno di un confronto utile alla ricerca di soluzioni che ci possano aiutare a consentire la vita dell’agricoltura e dunque anche la cura dei territori della Regione Lazio”.

Dalla zootecnia che non riesce più sostenere i costi per l’acquisto dei mangimi per il bestiame e deve fare i conti con le speculazioni, all’ortofrutta con i prezzi del gasolio agricolo triplicato per i trattori, così come per i fertilizzanti. Dal florovivaismo che necessita di scaldare le serre e fa fatica a saldare le bollette dell’energia elettrica e gas ormai lievitati, al grano che ha messo a segno un aumento del 40,6% in una settimana per un valore ai massimi da 14 anni di 12,09 dollari per bushel (27,2 chili) che non si raggiungeva dal 2008. Non è esclusa la pesca con i prezzi del gasolio arrivato a +90, che costringe i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite. Tutto questo favorisce anche l’importazione di prodotti stranieri. 

“Non c’è una sola filiera – spiega il presidente di Coldiretti Lazio – che non sia stata toccata prima dalla crisi economica determinata dal Covid e ora dalle ripercussioni del conflitto in Ucraina. Una situazione insostenibile per gli agricoltori, che da due anni cercano di rialzarsi a fatica e poi ricadono inevitabilmente, schiacciati da una situazione che non consente loro di essere ripagati neanche dai costi sostenuti per la produzione. Eppure durante la pandemia l’agricoltura non si è mai fermata e gli agricoltori hanno continuato a lavorare per garantire il cibo sugli scaffali dei negozi e dei supermercati, nonostante abbiano perso anche molto prodotto per le continue chiusure e riaperture di bar e ristoranti”. 

Due anni che pesano enormemente sulla filiera agroalimentare che assorbe da sola il 10% dei consumi energetici, il caro energia mette a rischio le forniture di cibo e alimenta le speculazioni, con costi insostenibili per gli agricoltori e l’inflazione nel carrello della spesa con prezzi troppo alti per cinque milioni di italiani, che sono già nell’area della povertà alimentare.

“In un momento di grandi tensioni internazionali – continua Granieri – come quello che stiamo vivendo deve essere centrale e prioritario il tema della sovranità alimentare per non dipendere dall’estero. In questo scenario dobbiamo necessariamente garantire la sostenibilità finanziaria delle aziende che possa consentire agli agricoltori e agli allevatori di continuare a lavorare. I prezzi non devono e non possono scendere sotto i costi di produzione”.

Dalla fine di novembre ad oggi “ci siamo trovati con la moltiplicazione dei costi di produzione, causati da scompensi internazionali – conclude Granieri – di cui per primi gli agricoltori fanno le spese. Il primo anello della filiera resta il più debole, soprattutto quando la grande distribuzione non sostiene alcun aumento per non mettere in difficoltà il consumatore finale. Come due anni fa ci stiamo trovando a pagare le conseguenze di un conflitto internazionale, rispetto al quale gli aumenti delle materie prime, usate in agricoltura ogni giorno, lievitano in modo smisurato. Questi aumenti stanno gravando in modo trasversale su ogni settore”.




Benzina, superati i 2 euro al litro per il servito: crescono anche i prezzi del Gpl

Schizzano i prezzi della benzina: quanto al servito, per la benzina il prezzo medio e’ a 2,024 euro/litro (ieri 2,015) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi tra 1,965 e 2,111 euro/litro (no logo 1,927).

La media del diesel servito aumenta a 1,904 euro/litro (ieri 1,895) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi tra 1,844 e 1,974 euro/litro (no logo 1,809).

Anche i prezzi del Gpl crescono e vanno da 0,828 a 0,857 euro/litro (no logo 0,823). Infine, il prezzo medio del metano auto risulta ancora in saliscendi, con rialzi soprattutto nei distributori Eni, tra 1,753 e 1,885. Lo riporta Quotidiano Energia.

Scende con decisione dai picchi di giornata il prezzo del gas: dopo aver toccato in mattinata il record storico di 200 euro (esattamente 199,99) al Megawattora. Il metano è sceso sotto quota 170 con il future Ice Ttf, che è il riferimento della materia prima per l’Europa. In un clima sempre molto volatile e nervoso, il prezzo oscilla sui valori della chiusura di ieri, poco sopra i 165 euro al Mwh.

Continua la corsa del prezzo del grano sulla Borsa merci di Chicago, quella di riferimento mondiale: i futures sul frumento, del quale l’Ucraina è uno dei maggiori esportatori mondiali, correggono ancora il record storico e crescono del 7% a 1.134 dollari al bushel, l’unità di misura anglosassone utilizzata per questo genere di materie prime. Vola anche il mais, in aumento del 3% a 747 dollari, ai massimi dal 2013.

Petrolio sempre sui massimi, in attesa degli sviluppi in Ucraina e dopo la decisione dell’Opec di mantenere inalterato il rialzo della produzione. il Brent dopo una fiammata oltre i 117 dollari e’ scambiato a 116,95 dollari al barile (+3,56%), mentre il Wti e’ a 114,56 dollari (+3,58%). 

Quotazioni dell’oro sempre alte ma ferme sui livelli della vigilia: il metallo prezioso e’ a 1.928,27 dollari l’oncia con un calo dello 0,02%.




Piazza Affari, Moncler e Intesa le peggiori di oggi: crescono i timori per l’evoluzione del conflitto ucraino

Dopo un avvio in terreno positivo gira in calo Piazza Affari. Si conferma in rosso Piazza Affari al traguardo di metà seduta (Ftse Mib -2,7% a 24.730 punti) con lo spread in rialzo a 153,2 punti ed il rendimento annuo in calo di 2,28 punti all’1,53% nel 6/o giorno di guerra tra Russia e Ucraina.

Pesano Moncler (-5,94%) e Intesa (-5,54%), l’Istituto oggi più colpito.

Sotto pressione anche Bper (-4,07%), Unicredit (-3,77%) e Banco Bpm (-2,77%). Pesano Fineco (-5,16%), Nexi (-4,07%), Campari (-3,92%) e Nexi (-4,07%), mentre Pirelli (-3,6%) si conferma in rosso anche oggi per l’esposizione in Russia. Pochi i rialzi, limitati a Leonardo (+2,4%), favorita dal riarmo dell’Ucraina deciso dall’Ue, Terna (+0,93%), titolo difensivo per antonomasia, ed Eni (+0,61%), con il greggio sui massimi (Wti +4,08% a 99,66 dollari al barile e Brent +5% a 102,97 dollari al barile). Poco mosse Ferrari (-0,36%), Italgas (-0,31%) e Snam (-0,48%), negative Tenaris (-0,87%) e Saipem (-1,7%), pesante Stellantis (-3,09%), che sta per presentare il Piano Strategico a lungo termine ad Amsterdam.

Dopo un avvio incerto per le principali Borse europee si appesantisce la situazione sui listini europei mentre crescono i timori per l’evoluzione del conflitto ucraino, con la Russia che sta intensificando la pressione militare nonostante le sanzioni stiano mettendo a dura prova Mosca. Le Borse europee arrivano a metà seduta sui minimi di giornata. Parigi scivola del 2,6%, Milano del 2,4%, Francoforte del 2,3% mentre Londra contiene le perdite allo 0,9%. In rosso tutti i settori con le vendite che colpiscono principalmente auto (-3,6% l’indice Stoxx), le banche (-2,9%), le utilities (-2,7%) e i titoli legati al turismo (-4,6%). 

Sale sui massimi il greggio al 6/o giorno di guerra tra Russia e Ucraina. Il Brent viene scambiato a 103,23 dollari al barile, con un rialzo del 5,33%, sui livelli dell’agosto del 2014. Il petrolio Wti vola a New York ai massimi dal 2014. Le quotazioni salgono del 5,64% a 101,05 dollari al barile.

Gli investitori si orientano verso l’oro, che scambia a 1.922 dollari l’oncia, e verso i titoli di Stato, i cui rendimenti sono tutti in calo, anche sull’attesa che la guerra in Ucraina costringerà le banche centrali a ricalibrare la stretta monetaria in corso per contrastare l’inflazione. Lo spread tra Btp e Bund si mantiene a 153 punti, con il rendimento del nostro decennale sceso all’1,56%. Il rublo, che in mattinata era riuscito a ritornare sotto quota 100 sul dollaro, ha nuovamente perso terreno e tratta a 102,4 sul biglietto verde. Chiusa la Borsa di Mosca, a Londra crollano i depositary receipts legati alle azioni dei colossi russi, come Gazprom (-30%) e Sberbank (-18%). In tensione anche le materie prime alimentari con il mais che sale del 2,8% e il frumento del 4,7%.




Bologna, avviata la campagna promozionale per la ripartenza turistica 2022

Bologna è pronta ad accogliere i visitatori con una nuova campagna promozionale, che mira a rilanciare il turismo ed a rinsaldare il posizionamento della destinazione tra le migliori città d’arte italiane ed europee. Lo schema  Bologna Welcomes You, già sperimentato con successo nel 2021, torna così con il suo mix originale di ospitalità alberghiera e di scoperta delle eccellenze cittadine, a partire dalla grande novità dei Portici UNESCO.  

Fino all’8 aprile tutti coloro che prenotano una notte per il weekend in una delle strutture alberghiere convenzionate ricevono in omaggio la seconda notte, mentre nel weekend di Pasqua, ultimo della programmazione, chi prenota due notti avrà in regalo la terza. Questa offerta, possibile grazie alla forte collaborazione tra Territorio Turistico Bologna-Modena, Bologna Welcome e associazioni di categoria, si configura come punto strategico della proposta.  I vantaggi riguardano però anche l’offerta turistica: all’atto della prenotazione il cliente riceverà infatti un buono che dà diritto alla partecipazione gratuita a una visita guidata speciale tra i Portici UNESCO di Bologna, nonché sconti e facilitazioni per acquistare servizi diversi come ad esempio le Bologna Welcome Card (che danno diritto anche a ingressi gratuiti e sconti per musei, mostre, acquisti, esperienze gastronomiche) e itinerari promossi da Bologna Welcome. 

L’offerta Bologna Welcomes You è acquistabile online, sulla pagina dedicata del sito bolognawelcome.com.  Durante il loro soggiorno in città inoltre i visitatori avranno a disposizione anche la app MyBologna [mybologna.app], che consente di accrescere la percezione di semplicità e organizzazione permettendo di contattare a distanza con i punti informativi, di spostarsi in città e nel territorio metropolitano, di ricercare e prenotare ristoranti nonché di prenotare esperienze e tour.  La grande novità dell’edizione 2022 è data dall’inserimento dei Portici UNESCO che, entrati a far parte dell’elenco dei beni Patrimonio dell’Umanità lo scorso 28 luglio, diventano protagonista della proposta con il lancio di una serie di itinerari dedicati, realizzati da Bologna Welcome in collaborazione con le Associazioni di guide professionali. Un nuovo fondamentale tassello nell’offerta della città e, in auspicio, un nuovo e formidabile motivo di visita per i turisti italiani e stranieri. La città è infatti da diversi anni considerata una delle migliori destinazioni a livello europeo per brevi soggiorni – tipicamente, i weekend lunghi – e questa offerta va proprio a fare leva sull’aspetto del pernottamento nel fine settimana, garantendo uno sconto importante ed arricchendo la proposta a livello culturale.  “Il turismo sta ripartendo e iniziative come “Bologna Welcomes You”, che sanno fare leva su offerte speciali e coniugano i diversi aspetti della città, sono un ottimo strumento per festeggiare e incentivare un ritorno alla normalità.” – dichiara Mattia Santori, Presidente del Territorio Turistico Bologna-Modena – “Avremo una stagione piena di offerte culturali, eventi sportivi, iniziative sociali, oltre al patrimonio artistico e architettonico che ormai ci viene riconosciuto in tutto il mondo. Chi arriverà sul nostro territorio non rimarrà deluso.” “Bologna non perde tempo e si propone come meta ideale per un weekend all’insegna della cultura e del relax ora che la stagione si appresta ad offrire giornate più lunghe e le restrizioni man mano si allentano” dichiara Giovanni Trombetti, Presidente di Bologna Welcome – “Crediamo che la proposta Bologna Welcomes You sia molto conveniente e pensata per tutti i visitatori, offrendo pernottamenti in hotel di qualità e arricchendo l’esperienza con la visita guidata dei Portici UNESCO, grazie alla forte collaborazione tra il mondo pubblico e il mondo privato nelle sue diverse articolazioni – albergatori, guide, commercianti.” “Bologna regala sempre qualcosa a chi la visita. Emozioni, suggestioni, atmosfere”- aggiunge Valerio Veronesi, Presidente Camera di Commercio di Bologna – “Offrirà ai turisti, oltre a certezze, semplicità e trasparenza nelle scelte, anche sconti e facilitazioni.. Un’offerta completa che è frutto della sinergia tra associazioni, imprese e istituzioni bolognesi.”

Dal Centergross la moda per tutti in tutto il mondo

Tuttavia, il visitatore più attento e che non voglia limitarsi a seguire le tracce di  “Bologna la dotta, la rossa, la grassa” potrebbe volersi anche confrontare con un aspetto meno noto ma non meno importante: Bologna catalizzatrice di prodotti di moda e design verso il mondo. E potrebbe quindi fare una visita dirigendosi, poco fuori città, verso la più grande area commerciale Business-to-business europea del Pronto Moda italiano oltre a meccanica, alta tecnologia e servizi dove innovazione tecnologica, creatività Made in Italy, qualità del prodotto, produzione veloce, distribuzione ininterrotta e repentini riassortimenti conquistano fasce sempre più estese di mercato diventando un vero e proprio fenomeno in continua crescita per consolidare i risultati raggiunti ed espandersi ulteriormente nei mercati internazionali. Si tratta di Centergross Bologna, che  rappresenta il più grande polo commerciale europeo del Pronto Moda: 1 milione di metri quadri la superficie totale di cui 400mila area espositiva e 100 mila metri quadri dedicati ad area uffici e servizi; 5 miliardi di euro il volume di affari annuo di cui 3,5 relativo alla moda e 60% riferito all’export, migliaia di acquirenti giornalieri (dati pre-pandemia), 6 mila gli addetti diretti (a cui si aggiunge l’indotto). Un colosso tutto italiano dove hanno sede 700 attività commerciali di livello nazionale ed internazionale di cui circa 400 marchi moda, 98 aziende tessili e accessori, 94 commercio e alta tecnologia e oltre 100 fornitori di servizi con piattaforme e ambienti digitali che si integrano e dialogano con luoghi reali. Nato nel 1977 alle porte di Bologna, negli anni ha assunto sempre più le funzioni di un vero e proprio Smart Center, mettendo a disposizione delle aziende servizi, know how, occasioni per fare rete di rapporti economici e istituzionali creando, così, valore a livello locale, nazionale e internazionale. Unicità, velocità e italianità sono gli elementi strategici di Centergross, caratteristiche che ne fanno il luogo ideale per fare affari. Una formula vincente racchiusa nella forza del gruppo per affrontare i mercati interni ed esterni e che oggi, più che mai, conferma la validità di una scelta – che quattro decenni fa sembrava visionaria -, ma che proprio in un momento storico tanto critico, si manifesta in tutta la sua attualità e validità rappresentando uno dei distretti moda produttivi più strategici non solo per l’economia bolognese, ma per l’Italia intera.

Con la presidenza affidata a Piero Scandellari, Centergross ha varato un piano strategico improntato su un nuovo posizionamento, attraverso una nuova comunicazione e una nuova immagine capace di cogliere le sfide di innovazione che i nuovi contesti esigono a vantaggio di un distretto di fondamentale importanza nazionale e internazionale. Innegabili i vantaggi del sistema del Pronto Moda italiano: da una parte un modello commerciale vincente che si basa sulla velocità di realizzazione del prodotto, di distribuzione che permette di avere un riassortimento continuo di collezioni anche settimanali evitando giacenze di magazzino con risparmio sia sulle strutture per contenerle che sulle immobilizzazioni finanziare, dall’altra, la ridotta catena produttiva, crea collezioni di grande tendenza dai fortissimi contenuti moda e di ottima qualità a prezzi accessibili rivolto a fasce sempre più estese di mercato diventando un vero e proprio fenomeno in continua crescita. “In un mercato così difficile e veloce – afferma il presidente Scandellari– il sistema della moda pronta italiana da indossare dimostra non solo di essere un modello vincente, ma anche sostenibile evitando produzioni massive ed eccessive, un modello dunque che sempre di più potrà incrementare la sua percentuale di approvvigionamento sul mercato globale della moda. Alla fine del blocco pandemico, il pronto moda ha avuto il pregio e la capacità di poter rispondere immediatamente a questi inediti “nuovi ritmi” fornendo al mercato, nel giro di una settimana, la produzione e le novità da inviare a dettaglianti e negozi e rispondere alle richieste di freschezza e idee innovative che i consumatori, stremati dall’isolamento, chiedevano. Milano, Firenze e Roma rappresentano, da sempre, l’immagine della Moda italiana, ma in Italia esiste anche un’altra eccellenza, quella del Pronto Moda, un settore che ha creato uno stile, un modo di vivere e merita di essere rivalutato. Bologna sia il contenitore giusto per questo rilancio anche a livello internazionale. Per questo motivo vogliamo inserire il capoluogo dell’Emilia-Romagna nel sistema Moda Italia, diventando vetrina, oltre che sede di produzione e commercio, del Pronto Moda, come Firenze e Roma lo sono state per l’Alta Moda e Milano per le collezioni delle grandi griffe”.

Centergross ha una media di 10.000 accessi al giorno (dati 2019 pre-pandemia) di cui 35% italiani e 65% provenienti da Asia, Europa, Stati Uniti, Medio Oriente. La Russia e più in generale l’Est Europa insieme a Germania, Austria, Francia e Spagna rappresentano i principali paesi di riferimento con un 35% di compratori. La Cina rappresenta il 20% circa dell’incoming straniero. Il restante 10% di compratori esteri proviene dal resto del mondo. Il complesso dispone anche di un albergo al suo interno, di un ristorante di qualità e comodi collegamenti logistici.




Nutriscore contro Nutrinform, le battaglie di Italia e Francia sulla diffusione della consapevolezza alimentare si scontrano sull’etichettatura

Cinzia Leone (M5s): “Nutriscore risulta ingannevole e penalizzante per la nostra economia”

Fino a qualche tempo fa la battaglia della tavola tra Italia e Francia si combatteva a colpi di Champagne, Chianti, Parmigiano reggiano, carbonara o intingoli raffinati: una sana rivalità senza mai vincitori né vinti.

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Oggi la sfida è ben più strategica, contrappone due mondi che mirano allo stesso obiettivo, la diffusione di un concetto di alimentazione sana ed equilibrata, ma gli strumenti messi in campo per raggiungerlo sono divergenti.

La Francia punta sul progetto Nutriscore e l’Italia replica con il Nutrinform battery

Due diversi tipi di etichettature degli alimenti per indirizzare il consumatore verso una dieta salutare, con risvolti economici e culturali sfaccettati.

Nutriscore quota gli alimenti sulla base di sette parametri relativi ai valori nutrizionali ma con dei limiti di semplificazione, per esempio sulla mancata distinzione dei grassi che penalizzerebbe in questo modo un prodotto eccellente come l’olio d’oliva.

NutrInform contiene invece indicazioni per singola porzione in rapporto al fabbisogno giornaliero, non si sostituisce all’etichetta tradizionale e valorizza la qualità di prodotti che sono il caposaldo della dieta mediterranea, da sempre presa a modello alimentazione corretta e bilanciata.

“Ingannevole e penalizzante per la nostra economia” così è stato definito il sistema nutriscore dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Cinzia Leone durante la seduta in Senato di martedì scorso.

L’INTERVISTA DI CHIARA RAI ALLA SENATRICE CINZIA LEONE (M5S) – CLICCARE SULL’IMMAGINE PER GUARDARE

Dunque l’Europa dovrà scegliere tra due tipi differenti di etichettatura, se sarà meglio adottare il Nutriscore o la NutrInform Battery.  Una questione importante da cui può dipendere un settore importantissimo per il nostro Paese.




Frascati, al via il bando dedicato all’imprenditoria al femminile

Il Sindaco Francesca Sbardella: “Favoriremo la crescita di gruppi di lavoro con forti idee imprenditoriali capaci di apportare benefici al tessuto produttivo del nostro territorio”

FRASCATI (RM) – È stato approvato ieri dalla Giunta Comunale l’avviso pubblico Empirica per l’imprenditorialità. Bando di idee “al femminile” per il mese della donna 2022, finalizzato a premiare nuovi modelli di business in grado di avere un impatto ambientale, sociale ed economico rilevante per la comunità dei Castelli Romani.

Promosso da Frascati Scienza in collaborazione con Little Genius International SpA e con il Comune di Frascati, che ha anche concesso il Patrocinio, il bando si rivolge sia alle startup e alle PMI già costituite, sia a gruppi informali che non hanno ancora creato la loro azienda e rappresenta un’opportunità di finanziamento, formazione e crescita. Il bando premierà idee di rigenerazione sociale promosse da team composti in maggioranza da donne, incentivando lo sviluppo di idee e iniziative imprenditoriali locali.

Il testo dell’Avviso è scaricabile al seguente indirizzo: https://www.comune.frascati.rm.it/area_letturaNotizia/156240/pagsistema.html

“Abbiamo voluto valorizzare le idee di start up e imprenditorialità femminile per dare sostegno concreto alle potenzialità delle donne e delle ragazze del nostro territorio – ha dichiarato Paola Gizzi, Consigliera delegata alle politiche giovanili e pari opportunità del Comune di Frascati -. L’Amministrazione è impegnata in progetti di sensibilizzazione e contrasto alle violenze di genere, ma nel mese della Donna abbiamo voluto dare un segnale tangibile invitando a presentare proposte imprenditoriali al femminile. Proprio in questo mese, inoltre, richiederò un indirizzo di giunta per approvare la Carta dei Valori delle Donne, per continuare a diffondere e incentivare i talenti di donne e ragazze della nostra città”.

“Grazie all’Associazione Frascati Scienza e a Little Genius International, sono state avviate le procedure di selezione finalizzate a valorizzare le capacità progettuali, i know-out e l’expertise di tante giovani donne – sottolinea la Sindaca Francesca Sbardella -. In questo modo favoriremo la crescita di gruppi di lavoro con forti idee imprenditoriali capaci di apportare benefici al tessuto produttivo del nostro territorio. Uno dei requisiti del bando infatti è che le startup e le PMI vincitrici stabiliscano la propria sede legale o operativa nel Comune di Frascati, con positivi ritorni economici per la Città. Spesso si sente parlare di mancanza opportunità per le donne e per l’imprenditoria al femminile, in questo nostro specifico caso invece Frascati ha messo in campo azioni concrete per colmare un divario e dare la possibilità di realizzare progetti innovativi”.




Caro bollette, il Governo accelera per intervenire

Il governo prova ad accelerare sul nuovo intervento contro il caro bollette: secondo quanto si apprende si lavora in queste ore per tentare di portare al più presto il decreto in Consiglio dei ministri.

Fonti di Palazzo Chigi non escludono una convocazione già domani.

Governo al lavoro per mettere a punto il nuovo decreto contro il caro bollette: in mattinata, secondo quanto si apprende, il ministro dell’Economia Daniele Franco è stato a lungo a Palazzo Chigi con il suo staff in riunione con il sottosegretario alla presidenza Daniele Garofoli. Insieme Franco e Garofoli hanno poi incontrato anche la dg di Confindustria, Francesca Mariotti, per fare un punto sulle linee generali del provvedimento. Le nuove misure dovrebbero da un lato dare nuovi aiuti a famiglie e imprese e dall’altro, su un orizzonte di medio periodo, aumentare la produzione di gas nazionale – e lo stoccaggio – e delle rinnovabili, anche attraverso la spinta a scuole e uffici pubblici a dotarsi di pannelli solari.

“Il caro bollette è una emergenza nazionale, troppi settori rischiano di fallire. Ne parlerò con Draghi: servono subito il decreto Energia e idee chiare per il futuro. L’Italia ha bisogno di aumentare l’estrazione di gas e, per i prossimi anni, serve una riflessione seria sul nucleare di ultima generazione. I troppi No ideologici fanno male al Paese”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini citando il caso di una palestra nel centro di Bologna che “ha ricevuto una bolletta del gas più che raddoppiata a parità di consumi: da 2.426,37 euro da pagare a fine dicembre 2021 a 5.090,65 da saldare entro il 31 gennaio 2022. Nello stesso periodo di riferimento – continua la nota – il costo dell’energia elettrica è passato da 3.025,69 a 4.294,20 euro. Simili prezzi, uniti alle difficoltà che il settore delle palestre ha accusato per la pandemia, rischiano di stroncare molte attività”.

“Questa è la settimana giusta per dare un messaggio forte alle famiglie e alle imprese, perché la ripresa è a rischio. Spingiamo il governo ad andare nella giusta direzione, aiutare famiglie e le imprese”. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta parlando del caro bollette a margine della presentazione del libro L’uomo delle regole, di Nicola Graziani, a Roma.

 “Famiglie e imprese, già in difficoltà a causa della crisi economica, subiranno l’ennesima stangata dovuta al rincaro di luce e gas. Il governo, incapace e senza alcuna strategia, continua a non fare nulla”. Così la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni su Twitter.




Turismo, dai paesi scandinavi boom di prenotazioni per destinazioni italiane

Le prospettive dei viaggi internazionali in Italia mostrano che alcuni mercati del nord Europa stanno tornando ai livelli del 2019

La Scandinavia non tradisce l’Italia: per mantenere saldo e vivo l’interesse per la Penisola, l’Agenzia Nazionale del Turismo, ENIT, ha lanciato una campagna promozionale iniziata a giugno 2021 e appena conclusa, utilizzando tutti i canali di comunicazione della Ticket, la più grande catena di agenzia di viaggi operante su tutti i mercati di riferimento (Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia) mediante proposte di vacanza tematiche diffuse attraverso micrositi Italia nelle varie lingue locali raggiungibili dai siti, sia sociali e notiziari, nonché con vetrine Italia nei negozi Ticket in Svezia e Norvegia.

In un periodo di grosse sfide per tutto il settore turistico, la voglia di tornare a viaggiare si è manifestata forte e la ripresa delle prenotazioni per destinazioni italiane ha visto un ritorno ai livelli pre-pandemia.

Le prospettive dei viaggi internazionali in Italia mostrano che alcuni mercati del nord Europa stanno tornando ai livelli del 2019

Nel complesso, dai 5 Paesi di provenienza si contano circa 1,9 milioni di viaggiatori (-0,9% sul 2018), quasi 11,5 milioni di pernottamenti (-6,9%) e circa 1,3 miliardi di euro di entrate economiche (+3,5%). La Lombardia è la regione che acquisisce la quota parte più alta della spesa complessiva in Italia per tre Paesi del Nord Europa: Finlandia (30,2%), Norvegia (34,2%) e Svezia (24,3%). I viaggiatori dalla Danimarca e dall’Islanda concentrano in Veneto rispettivamente il 19,8% e il 32,9% del totale speso in Italia. Sempre in termini di spesa, la vacanza culturale in Italia è quella maggiormente apprezzata dai viaggiatori dei Paesi del Nord Europa. Per il quarto trimestre 2021, le prenotazioni aeree dalla Danimarca recuperano i volumi pre-Covid, mentre quelle dalla Svezia sono al 74%. Nel dettaglio i visitatori in Italia dalla Danimarca crescono del +17,2% sul 2018, i pernottamenti notti sono il 9,5% in più e la spesa sale del +34%. Dalla Svezia sono in crescita i viaggiatori (+1,8%) e gli introiti (+4,0% circa).

“I viaggiatori dal Nord Europa sono preziosi per la ripresa delle città d’arte: – dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci – i visitatori dalla Svezia investono il 36,4% della spesa complessiva che nel 2019 è stata di 363 milioni di euro mentre la Danimarca spende il 35,6% su 600milioni di euro, la Finlandia il 29,4% su 113 milioni di euro, la Norvegia il 22% su 183 milioni di euro e infine l’Islanda il 60% su 17 milioni di euro.

A trarne beneficio anche il turismo ‘attivo’. La Finlandia spende il 7% del totale, la Svezia il 4,2%, la Danimarca il 2,4% e la Norvegia sfiora il 2,0%. Nonché il Mice: il  viaggio d’affari in Italia è un segmento che rappresenta il 12,5% del totale della spesa di viaggio per la Danimarca, circa l’8% per la Finlandia, il 17,7% per la Norvegia e il 18,5% per la Svezia” conclude Palmucci.




L’istituto previdenziale dei giornalisti (INPGI) passa all’Inps: ecco cosa cambia per i giornalisti

Dal 1 luglio 2022, l’Inpgi, l’istituto previdenziale dei giornalisti che nel 2026 avrebbe festeggiato il centenario, confluirà in Inps. Se ne è parlato oggi durante il convegno a Palazzo Wedekind, a Roma ‘L’Inpgi passa all’Inps. Come cambia la busta paga e il futuro previdenziale dei giornalisti’. Dopo oltre un decennio di gravi perdite, l’istituto quindi alza bandiera bianca. Troppo grave il deficit che porterebbe all’esaurimento del patrimonio dell’istituto “entro il 2027”. Al momento in Italia sono 16.500 i giornalisti che versano contributi all’Inpgi per una retribuzione media di circa 59mila euro annui a fronte di un importo medio pensionistico di circa 57mila euro. In particolare si stima che se i pensionati Inpgi avessero avuto le stesse regole di calcolo dei lavoratori pubblici, per avere un tale importo pensionistico (2,4 volte quello dei pubblici) avrebbero dovuto lavorare 6 anni in più di quello effettivamente fatto. Il passaggio tuttavia, dovrebbe essere, per dirla con la presidente Inpgi, Marcella Maceloni, “il più indolore possibile”.

“Per questa transizione- ha detto- abbiamo chiesto e ottenuto dei passaggi fondamentali: il riconoscimento della nostra storia e della nostra autonomia, il mantenimento di tutte le prestazioni e la salvaguardia occupazionale di tutti i nostri dipendenti”.

“Le condizioni che abbiamo ottenuto- ha spiegato ancora- sono le migliori possibili in un momento di crisi per il settore di cui non si vede via d’uscita. L’Inpgi si trasformerà ma continuerà a restare un presidio di tutele per tutti i giornalisti”.
Rassicurazioni anche dal numero 1 dell’Inps Pasquale Tridico secondo cui dal 1 luglio, “i pensionati avranno la garanzia delle loro quote maturate fino adesso nelle modalità previste fino ad oggi, e i nuovi pensionati troveranno tanta professionalità, l’autonomia giusta che si deve a un corpo importante come quello dei giornalisti”.
Infine, per il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles, quella in oggetto “è la soluzione più equa ed equilibrata possibile”, per salvare l’istituto. Quella del commissariamento, infatti, sarebbe stata “una non soluzione”.