Il Questore di Terni Roberto Massucci, insignito dal Presidente della Repubblica del titolo onorifico di Grande Ufficiale, diventa Socio nazionale dell’ANCRI

La tessera sociale gli è stata consegnata dal presidente dell’Ancri Tommaso Bove e dal prefetto Francesco Tagliente a margine della celebrazione della “Giornata dell’Amore per il Tricolore”, organizzata dalla Questura di Terni, in collaborazione con L’ANCRI e il Comune, in occasione dei festeggiamenti di San Valentino, il Santo patrono della città umbra e degli innamorati.

Il Prefetto Tagliente, motivando l’ingresso in ANCRI del Questore Roberto Massucci, ha richiamato il comune percorso professionale e modo di sentire i valori e i principi richiamati nella nostra Costituzione e l’applauditissimo intervento fatto poco prima alla platea dal Questore con richiami alle vicende più toccanti del suo percorso professionale che ha suscitato emozioni e profonde riflessioni sui valori e sulla importanza del Tricolore e degli altri simboli della Repubblica.

Tra i presenti nella sala blu di palazzo Gazzoli, il Capo della Polizia Franco Gabrielli, i prefetti di Perugia e di Terni, i sindaci dei 33 comuni della provincia di Terni, il Questore di Perugia, i vertici della magistratura e delle Forze e corpi di Polizia dell’Umbria, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, Dirigenti, Funzionari, Agenti e amici provenienti da varie città, i rappresentanti delle comunità straniere residenti e, in primo piano, al centro delle attenzioni, oltre 100 studenti delle scuole “Casagrande – Cesi”, “Renato Donatelli” e “Sandro Pertini”.

Dopo il saluto del questore, Roberto Massucci, del prefetto Emilio Dario Sensi e del sindaco Leonardo Latini, del presidente dell’Associazione nazionale degli insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Tommaso Bove e del prefetto Francesco Tagliente, la cerimonia – presentata dal giornalista Rai Marco Mazzocchi – è proseguita con l’esibizione della Fanfara della polizia di Stato, che ha eseguito l’Inno di Mameli, e con un’interpretazione del vice ispettore Stefano De Majo sul tema ‘La polizia e il Tricolore’. A concludere la giornata l’intervento del Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli




Porchetta di Ariccia: la famiglia Cioli, 4 generazioni di eccellenza

Era il 1917 quando Ovidio Cioli, all’età di 17 anni, ebbe l’intuizione geniale di acquistare un maiale, disossarlo, condirlo con aromi naturali, quali sale, pepe, aglio e rosmarino, e in seguito ricucirlo e cuocerlo ad alte temperature.

E dalla sua geniale intuizione ebbe origine l’attuale “porchetta” di Ariccia.  Una vera e propria eccellenza del “Made in Italy”.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 16/01/2020

Oggi i
fratelli Cioli, Fabio e Gianluca, esportano in tutto il mondo la porchetta di
Ariccia, proseguendo così la grande tradizione di famiglia fatta di ben quattro
generazioni, dove sono stati tramandati, di padre in figlio, tutti i segreti
della produzione di questo prodotto gastronomico unico, di cui l’azienda
Fa.Lu.Cioli mantiene intatte la tradizione e la qualità nel grande stabilimento
di Ariccia.




Bracciano, presepe vivente più grande d’Italia: record di ingressi al debutto di Santo Stefano

BRACCIANO (RM) – Grande successo di presenze e di gradimento per il presepe vivente di Bracciano, il più grande d’Italia.

Un’ idea voluta e realizzata dall’amministrazione di Armando Tondinelli in collaborazione con i rioni di Bracciano, l’Associazione Commercianti e soprattutto con il prezioso ausilio della Pro Loco.

Il sindaco di Bracciano Armando Tondinelli

Il presepe con 25 associazioni storiche partecipanti e 200 figuranti è stato allestito per la prima volta nella splendida cornice di palazzo Odescalchi: “L’atmosfera che si respira a Bracciano sotto Natale – ha detto il sindaco Armando Tondinelli – è indescrivibile. Grazie a una forte azione sinergica con le associazioni e agli ottimi rapporti che giorno dopo giorno abbiamo costruito siamo riusciti a realizzare qualcosa di unico. Venite a trovarci anche il 29 e il 6 gennaio, vi aspetto”.

Un successo senza precedenti

I numeri registrati hanno decretato quello che può definirsi un successo senza precedenti: in un solo giorno 4 mila e 500 ingressi registrati. Le visite al presepe sono iniziate alle ore 15:00 per terminare poco dopo le 19:00.

I servizi di collegamento con la navetta vicino ai parcheggi di Bracciano sono stati efficienti, senza disagi per i visitatori.

Migliaia di visitatori per il presepe vivente

Il presepe vivente ha riscosso gradimento da parte della cittadinanza e soprattutto dalle migliaia di visitatori arrivati per visitarlo.

Tanti gli artigiani in mostra che hanno rappresentato ai visitatori le loro arti e mestieri: armigeri, arcieri e falconieri, maghi, alchimisti e amanuensi, giullari, contadine e lavandaie, falegnami, fabbri, orafi e cartai, cestai, fornai, calzolai, candelari, scultori, vasai.

Molti i cavalieri e le dame, i musici a sfilare lungo i percorsi illuminati del Castello. Suggestiva l’immagine di Papa Sisto IV Francesco Della Rovere che in fuga da Roma colpita dalla peste del 1476 trovò rifugio nella torre di San Giacomo della fortezza braccianese, dove tornò nel 1481 per trascorrere un periodo di soggiorno ospite degli Orsini, suoi alleati contro i Colonna.

Gli assessori Claudia Marini (Cultura) e Luca Testini (Bilancio e Turismo) sono stati sempre presenti insieme al Sindaco Tondinelli a monitorare la prima giornata di apertura alle visite del presepe.

Il presepe di Rossana Ricciardi la “Ricamatrice di Papi”

Sorprendente anche il presepe allestito dalla vulcanica quasi ottantenne Rossana Ricciardi, la “Ricamatrice dei Papi” che ama farsi chiamare “artigiana” e non artista. La sua mostra allestita presso l’Archivio Storico è un’opera unica nel suo genere perché i personaggi sono rivestiti di stoffe preziose, sete, broccati. La lana utilizzata per rivestire le pecore è quella originale

Venticinque pezzi unici

rivestiti di stoffe preziose, sete e broccati, un’opera di sei metri per tre, sormontata da stelle e angeli in volo.

Il celebre Presepio artistico e artigianale di Rossana Ricciardi, conosciuta come “la ricamatrice dei Papi”, inaugurato l’8 dicembre nel suo nuovo allestimento presso la Sala dell’Archivio Storico di Bracciano, è di nuovo aperto alle visite del pubblico nella prima settimana del 2020 (da venerdì 3 a lunedì 6 gennaio).

Originaria delle Marche, nata 79 anni fa a Sarnano, la “Signora dei presepi” espone a Bracciano un’opera realizzata venti anni fa e che ha girato tutta l’Italia, la cui principale peculiarità è il rivestimento dei personaggi realizzato con scampoli delle stoffe utilizzate per i paramenti sacri delle massime cariche vaticane, cardinali e papi, che la Ricciardi ha voluto così proteggere perché non andassero perduti.

Rossana Ricciardi con l’assessore alla Cultura Claudia Marini

Rossana Ricciardi ha imparato a ricamare all’età di 12 anni nel Collegio delle Suore di San Giuseppe di Macerata. Trasferitasi giovanissima a Roma, negli anni ’60 ha lavorato per importanti sartorie specializzate in paramenti sacri, tra cui il celebre Laboratorio di Arte Sacra di Marcello De Ritis, realizzando abiti e accessori di valore inestimabile e dove si è specializzata nell’arte del ricamo con filo d’oro. Nel 1963 fu premiata per aver realizzato la straordinaria pianeta cinquecentesca indossata nel film Il Magnifico Avventuriero sulla vita di Benvenuto Cellini.




Arriva il panettone al pecorino per gli aperitivi natalizi

CAGLIARI – Dall’alleanza fra Rau Arte Dolciaria, azienda di Berchidda (Sassari), e il Consorzio di tutela del pecorino romano DOP, nasce il Panettone salato da aperitivo. Sardo nell’idea, negli ingredienti, nei colori persino. Risultato del desiderio di sperimentare costantemente nuove strade per promuovere l’Isola e i suoi prodotti fuori dai suoi confini.

Due le versioni del Panettone salato in commercio per questo Natale, già presentato (e andato a ruba) alla Fiera di Torino e all’Aeroporto di Olbia: la prima con pecorino romano DOP, salsiccia, e pomodorini (Smeralda, Delizia di terra). La seconda con acciughe, carciofi e olive (Smeraldo, Delizia di mare).

“L’idea – spiega Tonino Rau – nasce dopo aver creato con la Lucrezio R, l’altra azienda di famiglia dove troviamo Sebastiano Rau, una linea moderna da miscelazione di aperitivi e cocktail, dall’evocativo nome ‘Isola delle Pietre’: gin, vodka, vermouth e bitter rigorosamente accompagnati dall’impiego di erbe aromatiche sarde”. “Abbiamo sperimentato per un anno impasto e ingredienti, e finalmente eccoci qua, con questi prodotti a lievitazione totalmente naturale per 72 ore, lievito madre e olio extravergine di oliva”, conclude.

“Ci consideriamo parte della storia della nostra Isola, già a fine ‘800 il nostro prodotto si è radicato qua, oramai il 95% della produzione è tutta sarda e per noi è motivo di orgoglio promuoverla, difenderla, e soprattutto tutelarla nel mondo – sottolinea Salvatore Palitta, presidente del Consorzio – e questa scelta ci conferma che il nostro pecorino è versatile e può essere ben utilizzato per tanti usi e palati. Noi abbiamo il dovere di tutelare la nostra storia, la nostra cultura e la sostenibilità ambientale. Il pecorino romano è un prodotto che nasce da un territorio e da un ambiente incontaminato, che noi dobbiamo preservare. Lo facciamo avendo ogni giorno cura dei nostri prodotti – conclude Palitta – e impegnandoci al massimo per farli conoscere al mondo”




Mangiare patate fa dimagrire e aiuta la salute: ecco tutti i benefici e i tipi di patate italiane

ThinkItalia – Le patate contengono nutrienti e carboidrati complessi. In altre parole una patata bollita o al forno, per esempio, apporta solo 26 calorie, quindi è un’ottima scelta da includere nella propria dieta. Le patate, inoltre, possiedono un alto indice glicemico che permette allo stomaco di sentirsi sazio per più tempo, aiutando così a trattenere la voglia di mangiare. Le patate, inoltre, sono ricche di vitamina B6, una sostanza necessaria per il rinnovamento cellulare. In questo modo si mantiene in salute il sistema nervoso. Basta pensare che solo un etto di patate al forno contengono il 21% del fabbisogno giornaliero di questa vitamina.

Le patate possono essere consumate anche dai diabetici perché le fibre facilitano l’assorbimento degli zuccheri semplici dall’intestino. Le patate, infatti, contengono un tipo speciale di amido chiamato amido resistente che non viene completamente assorbito dall’organismo. Alcuni studi hanno dimostrato che questo amido quando arriva nell’intestino crasso diventa una fonte nutritiva per i batteri benefici dell’intestino. Tra i benefici di quest’amido, infatti, c’è anche quello migliorare la resistenza all’insulina. Questo fattore porta ad un miglior controllo della glicemia. Il consiglio dei nutrizionisti ai diabetici, quindi, è di consumare un paio di volte a settimana patte bollite fredde in sostituzione ad altri carboidrati consumati normalmente.

La Patata Novella di Galatina Igp, è un particolare tipo di tubero della varieta “Sieglinde” coltivata nei territori in provincia di Lecce ed è così chiamata perché, grazie alle particolarissime condizioni microclimatiche del “tacco d’Italia”, riesce a giungere a maturazione con notevole anticipo rispetto alle comuni patate coltivate in altre aree dello stesso Salento.

Nell’altopiano di Colfiorito, nell’area montana dell’Appennino umbro-marchigiano, la Patata Rossa di Colfiorito Igp cresce in terreni silicei con presenza di scheletro, leggermente acidi, leggeri, sciolti, permeabili, profondi. Sono proprio le condizioni del suolo che contribuiscono in modo determinante a definirne l’accrescimento, la conformazione, nonché le caratteristiche chimiche ed organolettiche, ed infine la qualità, che fanno di questo tubero un prodotto agricolo riconoscibile.

La caratteristica principale della “Patata della Sila” è quella di possedere una percentuale di amido superiore alla media. Ciò rende il tubero calabrese più nutriente e soprattutto più saporito delle altre patate italiane. A conferirle questa caratteristiche è l’areale di produzione situato sopra i 1000 metri di altezza dal livello del mare. È una patata di alta qualità con forti connotazioni organolettiche, caratteristiche date dall’essere l’unico prodotto di alta montagna coltivato nel centro del Mediterraneo.

Sono diversi secoli che la Patata Turchesa colora le tavole dei paesi del Parco del Gran Sasso. L’antica varietà appenninica dal caratteristico colore viola è stata, infatti, per molto tempo un’importante risorsa di questi splendidi territori ed, anche se ha rischiato seriamente l’estinzione, è ancora oggi un prodotto particolarmente apprezzato della tradizione gastronomica locale.

L’areale di produzione della Patata dell’Alto Viterbese IGP, ricade nel territorio più a nord del Lazio, in provincia di Viterbo, compreso tra il Lago di Bolsena, l’Umbria e la Toscana. Il comprensorio, ricadente nella zona del complesso vulcanico-vulsino, è caratterizzato da terreni di origine vulcanica ricchi di potassio e da un microclima che risente degli influssi del lago.




Viterbo, rinasce il roseto botanico nell’Università della Tuscia

TinkItalia -Rinasce il Roseto dell’Orto Botanico dell’Università di Viterbo, una tra le più suggestive collezioni botaniche per la varietà di colori e profumi, meraviglia di tutti i visitatori. A quasi trent’anni dalla sua realizzazione, si vuole dare una nuova veste a questa importante collezione che contava più di 200 esemplari appartenenti a differenti sezioni, ognuna delle quali rappresentata da una o più specie botaniche e dai relativi ibridi. Oggi, a causa delle condizioni pedologiche dell’area, necessita di un intervento di recupero. Per questo motivo è stato pensato un progetto per la realizzazione di un percorso dedicato all’evoluzione del genere Rosa che racchiude un valore storico e culturale fondamentale oltre che estetico. Il visitatore potrà passeggiare tra bellissimi esemplari, immerso in
colori e profumi, attraverso un viaggio che ripercorre la storia della rosa. Nasce così il Progetto Rosa, Regina dei fiori frutto di un’intensa collaborazione tra L’Orto Botanico dell’Università della Tuscia, il
Dipartimento DAFNE, il Roseto Comunale di Roma, il Vivaio Michelini e l’azienda Self Garden. In questo progetto sono stati coinvolti numerosi partners quali aziende agricole, attività commerciali, associazioni ed esperti nel settore che negli anni hanno collaborato con l’Orto Botanico. Lo scopo è
quello di organizzare un anno di iniziative rivolte a tutti, dando la possibilità di contribuire per il raggiungimento del nostro obiettivo: ridare all’Orto un nuovo Roseto. Invitiamo ad aderire al progetto tutti coloro che, come noi, hanno a cuore questo patrimonio vegetale che con dedizione e passione vogliamo conservare per la comunità e tramandare alle generazioni future. Il calendario degli eventi, tutti all’Orto Botanico “Angelo Rambelli”,si aprirà venerdì 13 dicembre ore 15 con un primo incontro
tenuto dal Prof. Luca Santi dal titolo La rosa: introduzione botanica ed ibridazione, alla ricerca della rosa perfetta.
Sabato 14 dicembre alle ore 9 si terranno due interventi dal titolo Le Rose di Plinio a cura dell’esperto Carlo Carulli e Le rose nei giardini: quale varietà scegliere a cura di Antonello Santelli, tecnico del Roseto Comunale di Roma. Il programma proseguirà il 24-25 gennaio con un corso teorico-pratico sulle tecniche di coltivazione e riproduzione della rosa a cura di Carlo Carulli, Giorgio Chioccia e Francesco Caddeu; nel mese di febbraio gli incontri del 21 e 22 saranno dedicati alla Rosa, in un percorso fatto di storia ed arte, dalle origini ai nostri giorni a cura di Tiziana Michelini; a seguire Monica Fonck, Sabrina Tempesta, Giorgio Chioccia, Tiziana Vona illustreranno il progetto del nuovo roseto; inoltre Slow food condotta
di Viterbo tratterà il tema della rosa come regina di pietanze antiche e moderne. Il mese di maggio, nei giorni 8 e 9, ci porterà a scoprire la bellezza ed i profumi delle rose attraverso un viaggio nella fitoterapia e nella cosmesi guidati da Roberta Bernini, Marco Esti e Katia Liburdi, per concludere, una visita nella splendida cornice del Roseto Comunale di Roma accompagnati da Salvatore Ianni.




Gelato World Heritage: grande successo per la seconda edizione

Si è conclusa con successo la seconda edizione di “Gelato World Heritage”. E’ stata una bella competizione fra i grandi Maestri del gelato artigianale italiano nel Mondo, che ha avuto luogo all’interno di “Sapori Segreti”, il più importante evento del 2019 dedicato all’enogastronomia, turismo ed innovazione del made in Italy.

La competizione ha impegnato le delegazioni diplomatiche di 9 Ambasciate: Afghanistan, Albania, Arabia Saudita, Bulgaria, Egitto, Giappone, Grecia, Thailandia e Uzbekistan. In prima fila l’ambasciatore d’Egitto Hisham Badr, l’Ambasciatore dell’Uzbekistan Otabek Akbarov, la principessa d’Afganistan Hamdam Malek e Sua Altezza Reale dell’Arabia Saudita la principessa Jawaher Bint Mhoammed N Abdulazi Al Saud.

I nostri Maestri Gelatieri hanno proposto un gusto di gelato dopo aver scelto, con le Ambasciate estere partecipanti all’evento, le materie prime e i prodotti tipici di ciascuna di esse.

La selezione e la premiazione dei vincitori si è svolta al Palazzo dei Congressi alla presenza di personalità e rappresentanti delle Ambasciate, del mondo dell’enogastronomia, del turismo e di esperti del settore.

Nel corso dei vari interventi è stato sottolineato che il Gelato, alimento italiano antico per tradizione, dolce e gratificante, con la sua promozione e diffusione può contribuire anche a rafforzare la solidarietà fra i popoli e le comunità.

Tra i componenti della giuria presieduta da Sandro Pappalardo dell’ENIT Italia State Tourist Board, anche il Prefetto Francesco Tagliente che nella veste di degustatore di gelati ha messo in campo tutta la sua capacità di analisi sensoriale per distinguere un buon prodotto artigianale piacevole al palato e di buona fattura.

La giuria composta da 7 membri ha assaggiato e valutato tutti tipi di gelati che sono stati proposti alla valutazione contribuendo alla scelta del vincitore che è risultato l’Egitto, seguito dalla Thailandia e dall’Arabia Saudita.

Vivi complimenti sono stato espressi oltre che ai capitani e Maestri Gelatieri componenti delle singole squadre, al vulcanico Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti e per l’evento anche presidente del comitato concorso-evento “Gelato World Heritage”




Arti e tradizioni popolari, a Maranola torna il festival “La Zampogna”: l’appuntamento con la musica e cultura tradizionale da non perdere

LATINA – Tutto pronto per la XXVI edizione di “La Zampogna – Festival di Musica e Cultura Tradizionale” che si svolgerà il 16 e 17 novembre a Maranola (LT).

Il festival sarà anticipato da un concerto in anteprima a Roma, nel prestigioso Auditorium Parco della Musica, istituzione che collabora al Festival.

“La Zampogna – Festival di Musica e Cultura Tradizionale” rappresenta uno dei festival più importanti in Italia nel panorama della musica popolare e della world music ed è punto di riferimento obbligato per specialisti, musicisti e appassionati.

Questa edizione si svolge esattamente un mese prima dell’inizio della
Novena di Natale. Una occasione quindi speciale per prepararsi al periodo di
maggior utilizzo di questi strumenti musicali e per incontrare, nei giorni del
Festival, musicisti, liutai, studiosi, organizzatori di eventi culturali,
giornalisti del settore e un pubblico entusiasta, che conferma quanto sia forte
ed in costante aumento, l’attenzione verso questo fondamentale strumento musicale
della tradizione popolare italiana.

Molti sono gli artisti presenti nel programma di concerti e di
seminari e tanti i suonatori tradizionali e giovani interpreti di zampogna e
ciaramella provenienti da tante regioni italiane e dall’estero che affolleranno
le strade del centro storico del paese.

Ma il Festival è anche un’occasione unica per avere un contatto
diretto con alcuni tra i liutai più importanti della penisola, attivi come costruttori
di zampogne, pive, ciaramelle, bombarde, tamburelli e altri strumenti
tradizionali.

La mostra-mercato di liuteria tradizionale di Maranola è
considerata infatti tra gli appuntamenti più rilevanti del settore e una tappa fondamentale
per chi intende acquistare strumenti musicali, oggettistica tradizionale,
attrezzi di uso pastorale legati al mondo della zampogna e degli zampognari.




Napoli, Creattiva: la Fiera delle Arti Manuali fa il pieno di visitatori

NAPOLI – Partita ieri a Napoli la 9° edizione di Creattiva. Alla Mostra d’Oltremare la Fiera Nazionale per eccellenza delle Arti Manuali Napoli Creattiva, che terminerà domani.

Boom di visitatori che hanno potuto visitare ben 108 espositori provenienti da 15 regioni (dal Veneto alla Puglia, dal Piemonte alla Sicilia) ed anche quattro nazioni straniere.

La tre giorni di fiera negli anni è diventata un punto di riferimento per gli appassionati del “fai da te”, un appuntamento da non perdere che offre una visione totale del mondo dell’artigianato, dal patchwork al quilting, dallo stencil alle decorazioni, ed inoltre bigiotteria, ricamo, tombolo e tanto altro.

Napoli Creattiva è l’unica manifestazione del Sud Italia del suo genere, ed è la fiera per eccellenza delle arti manuali che mette insieme tradizione ed innovazione, i visitatori saranno immersi in un’esplosione di creatività che mette insieme il passato e il nostro presente con le nuove tecnologie.

Visitare Napoli Creattiva significa ammirare tecniche di lavorazioni in chiave contemporanea, materiali che ricordano il passato del Bel Paese, ma al passo col tempo, i nuovi materiali eco applicati ad antiche sapienze.

I visitatori nel girovagare tra gli stend dei padiglioni 5 e 6 riscopriranno il piacere di creare, oppure di acquistare pregiati manufatti, avranno modo di imparare nuove conoscenze ed anche condividere la propria esperienza. Napoli Creattiva è nata nel 2008 da Promoberg Fiera Bergamo




La Stazione a Campoleone: un locale di luci e di bontà

A dire il vero mancava una bisteccheria così nella provincia romana. Tutta illuminata si trova all’entrata di via Nettunense incrocio con via Tufello, nella frazione di Campoleone ad Aprilia. E’ tutta illuminata, mangiare all’aperto poi è piacevole perché non è buio, c’è musica di sottofondo e il personale è molto attento alle esigenze delle persone.

La carne è di ottima qualità e poi viene servita cotta alla brace con il forno a legna. Tante le varietà da scegliere nella vetrina vicino la braceria. Così la pizza, eccellente. Da provare sicuramente i primi piatti e il pesce.

Il cibo è di ottima qualità e il prezzo è buono e questo fa della Stazione un locale vincente.

C’è anche l’animazione per i bambini e se si prenota online con The fork si ha almeno il 50 per cento di sconto.

L’umanità e il calore sono poi la ciliegina sulla torta. Il proprietario Hamir è persona attenta che ci tiene molto alla cura del locale e cerca sempre di migliorare il suo locale. Davvero una persona di cuore che, tra l’altro, ha messo a lavorare al bar un ragazzo splendido, Edoardo.

Lo chef del locale si chiama Simone Buzzi, molto conosciuto e apprezzato, collabora con molteplici programmi televisivi e si fa apprezzare per tutti i piatti che sapientemente rielabora non dimenticando mai i sapori della tradizione.

La Stazione è senz’altro un locale dove tornare. Il locale da frequentare tra luci e bontà.




Napoli, tra costumi del teatro San Carlo e oggetti di porcellane di capodimonte arriva Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica”: una mostra (mozzafiato) da non perdere

NAPOLI – Da non perdere “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica” al Real Bosco e Museo di Capodimonte del capoluogo campano a cura di Sylvain Bellenger, l’exhibition è allestita fino al 21 giugno 2020 ed è organizzata in collaborazione con il Teatro San Carlo di Napoli, con gli “Amici di Capodimonte” e con la produzione e organizzazione della casa editrice Electa.

La mostra è allestita nell’Appartamento Reale, in ben 19 sale e si propone come una grande e magnifica scenografia di un’opera lirica ed è ideata dall’artista Hubert le Galì, i viaggiatori nel ripercorrere saranno immersi completamente nelle varie espressioni artistiche, in un tumulto di arte, ammireranno ben 150 costumi appartenenti alla sartoria del Teatro San Carlo, attualmente diretta da Giusy Giustino, oltre 1000 oggetti, fruiranno 300 celebri e famose in tutto il mondo Porcellane di Capodimonte.

A rendere l’experience, unica e di grande impatto emotivo i fruitori saranno accompagnati dalla musica grazie alle cuffie dinamiche, vivranno un’avventura unica, i viandanti saranno coinvolti completamente in un mondo incantato, vivranno i tempi di Carlo di Borbone e quelli di Ferdinando II, nella vita del settecento napoletano ed oltre. I viaggiatori ascolteranno nel girovagare nelle immense e le suggestive sale reali le musiche di Pergolesi, di Domenico Cimarosa, di Giovanni Paisiello, Leonardo Leo e Niccolò Jommelli. Vivranno nel ripercorrere l’Appartamento Reale le stesse emozioni dei viaggiatori del Grand Tour grazie anche alla tecnologia, infatti l’exhibition è una “sintesi di tutte le arti” e mette ben in mostra la pluridisciplinarità tipica della nostra contemporaneità.

La mostra è stata presentata in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione del Direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger, della Sovintendente del Teatro di San Carlo, Rossana Purchia, del Presidente Amici di Capodimonte, Enrico di Lorenzo, del Direttore generale arte, mostre e musei Electa e del Presidente Comitato Scientifico Regione Campania delle Arti e Cultura, Patrizia Boldoni.