MATERA: UN CAST D'ECCEZIONE PER L'ULTIMO DELL'ANNO TARGATO RAI 1

di Domenico Leccese

Matera
– Si è tenuta il 23 dicembre 2015, presso la sede RAI di Roma, la conferenza stampa di presentazione de “L’Anno che Verrà”, evento clou del Capodanno targato RAI che, il 31 Dicembre, dalle ore 21, accompagnerà il pubblico verso il nuovo anno dalla piazza Vittorio Veneto di Matera, Città dei Sassi Patrimonio Mondiale dell’umanità UNESCO appena proclamata Capitale Europea della Cultura 2019.

Il programma andrà in onda in diretta e sarà condotto da un trio “eccezionale” Amadeus, Claudio Lippi e Rocco Papaleo. Alla conferenza, tra gli illustri ospiti presenti, sono intervenuti Marcello Pittella, Presidente della Regione Basilicata, Giancarlo Leone, direttore Rai1, e il Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri.
Quest’anno, per la prima volta, i “Sassi di Matera” saranno la spettacolare cornice del Capodanno di Rai1.

“L’Anno che Verrà”, in onda in prima serata il 31 dicembre, accompagnerà il pubblico verso il nuovo anno dalla piazza Vittorio Veneto di Matera, Città dei Sassi Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, appena proclamata Capitale Europea della Cultura 2019.
Musica, comicità e spettacolo saranno i protagonisti della tradizionale festa del Capodanno di Rai1 (trasmessa anche in HD sul Canale 501), che sarà realizzata in collaborazione con la Regione Basilicata, il FESR Basilicata 2007/2013, il Comune di Matera e la Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Il programma andrà in onda in diretta e sarà condotto da un trio d’eccezione: Amadeus, Claudio Lippi e Rocco Papaleo.

Dalla Basilicata, terra di paesaggi straordinari ed inconsueti, il pubblico di Rai1 sarà invitato a trascorrere il 31 dicembre all’insegna del divertimento e dell’allegria. Matera, con i suoi “Sassi”, la sua storia e le sue tradizioni, dalle 21.00 circa, subito dopo il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ospiterà per oltre quattro ore grandi ospiti, sorprese e tanta musica.

Oltre alla presenza di Renzo Arbore con l’Orchestra Italiana e di Antonello Venditti, durante la lunga festa per il Capodanno di Rai1, si esibiranno altri straordinari artisti come: Francesco Renga, Paul Young, Malika Ayane, Marco Masini, Noemi, gli Urban Strangers… e tanti altri ancora.
Interverranno, inoltre, alcune giovani promesse della musica italiana provenienti dai “Talent” di maggior successo televisivo tra i quali Giada Agasucci, Vincenzo Capua, Ottavio De Stefano, Greta Manuzzi e Davide Mogavero.

Sul palcoscenico di Matera si esibiranno anche alcuni dei protagonisti di “Tale e Quale”, grande successo della stagione di Rai1: Massimo Lopez, Bianca Guaccero, Alessandro Greco, Roberta Giarrusso e Silvia Salemi. Un cast d’eccezione per una serata unica, con tutti gli artisti che saranno accompagnati da una grande orchestra di 30 elementi, diretta dal Maestro Stefano Palatresi, che suonerà dal vivo i più grandi successi del presente e del passato. La regia è di Maurizio Pagnussat, la scena è di Marco Calzavara, la fotografia è di Fabio Brera.  In questo ideale tempo senza tempo, che è il Capodanno, il programma evento di Rai1 vuole essere, soprattutto, una festa capace di unire generazioni diverse attraverso l’emozione della musica e dei ricordi in attesa dell’ Anno che Verrà…
“Il nostro destino non è il declino, ma è il destino di una regione che con le sue forze, con umiltà e coraggio ce la fa capovolgendo i paradigmi che per troppo tempo hanno caratterizzato il Mezzogiorno. Vogliamo essere protagonisti di una nuova idea di regionalismo, più sostenibile, resiliente, efficiente, ma soprattutto più attento ai bisogni della comunità. La Basilicata vuole fare da benchmark, punto di riferimento, di un Mezzogiorno nuovo”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, chiudendo la conferenza stampa di presentazione della manifestazione “L’anno che verrà” svoltasi stamane nella sede Rai di Viale Mazzini.

“Questo evento – ha aggiunto Pittella – rappresenta insieme un momento di continuità e di un nuovo inizio. Continuità perché segna il traguardo di un grande e complesso lavoro svolto dai nostri uomini e dalle nostre donne in questi anni per raggiungere il prestigioso riconoscimento di Matera capitale europea della cultura per il 2019. Non era scontato e non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta grazie a un impegno diffuso della nostra comunità che ha messo in campo certosina pazienza per ricucire una grande ferita della sua storia rappresentata dalle difficili condizioni di vita nei Sassi. Oggi quella ferita è ricucita e Matera, con la Basilicata, può ripartire da un nuovo inizio dopo l’esperienza straordinaria di Expo2015, il cui testimone, agli occhi del Paese, simbolicamente passa a Matera 2019. “L’anno che verrà” si trasferisce da un luogo splendido come Courmayer a una città del Sud per illuminare un’area strategica dell’Europa che guarda al Mediterraneo grazie al servizio pubblico radiotelevisivo che ancora una volta, sia a livello nazionale che regionale, mette in campo esperienza e qualità. Alla Rai chiedo, anche come cittadino, di continuare sul solco di questo impegno offrendo piú occasioni di approfondimento che, purtroppo, sul web spesso sfuggono. Sono certo – ha concluso Pittella – che l’intesa costruita per portare il Capodanno di RaiUno in Basilicata è solo la prima di un quadro più ampio di relazioni che ci accompagneranno verso il 2019”.
 




BELEN E STEFANO DE MARTINO: LA FINE DI UN AMORE

di Christian  Montagna

Milano – Sarà dura da accettare per i fan ma, vi avverto, fatevene una ragione: la famosa showgirl argentina Belen Rodriguez ha lasciato il ballerino Stefano de Martino. Niente scoop e niente scherzi, stavolta, i due fanno sul serio. A comunicarlo è stato l’avvocato Andrea Micchichè che, all’ANSA, ha rilasciato il comunicato della stessa showgirl.


“Resteranno immutati la stima e l'affetto reciproci e la comune volontà di mantenere un rapporto sereno, anche nell'interesse del figlio”, avrebbe dichiarato Belen prima di comunicare il definitivo allontanamento dal marito.


Sono appena trascorsi due anni da quando , il 20 Settembre 2013, i due pronunciarono il fatidico “sì”. A distanza di così poco tempo, l’amore che ha incantato e appassionato migliaia di fan è giunto al capolinea.

 

Sulla seguitissima pagina Facebook della bellissima showgirl regna sovrano il silenzio. Numerosi sono state le domande a Belen in merito all'accaduto: "Sarà vero oppure no? " , si chiedono i fan. 

 

Ancora top secret i motivi della separazione ma, ciò che è certo, è che sarà un Natale amaro per la coppia più seguita d’Italia. 




MARSALA: "I PICCIOTTI DI STRASATTI" PORTANO LA MAGIA DEL NATALE TRA LA GENTE

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di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – “La Magia del Natale” è il nome dato all’iniziativa di rinascita culturale che ha avuto luogo a piazza Fiera, nel quartiere Strasatti di Marsala.
 
A volere fortemente far rinascere la piazza è stato il gruppo di ragazzi “I picciotti di Strasatti”, che si sono impegnati in modo parsimonioso per addobbare e far respirare lo spirito natalizio ad una piazza che era ormai sfiorita e abbandonata a se stessa.
 
Noi de L'Osservatore d'Italia nel primo pomeriggio di ieri ci siamo recati presso la piazza dove abbiamo potuto ammirare l’imponente albero di natale decorato e la fontana messa a nuovo e contornata da renne, ma anche la presenza di un presepe e di vari stand.
 
La piazza si è riempita pian piano fino a diventare stracolma di gente accorsa per l'arrivo di Babbo Natale, accolto con grande ilarità da parte di grandi e piccini che hanno voluto immortalare diverse istantanee con lui, ricevendo in cambio dolciumi.
Alle 17.30 circa i presenti in piazza si sono spostati dalla parte opposta dove è stato acceso l’albero di Natale. Attimi di gioia e di unione tra i presenti, spettacoli in piazza e canti da parte del Coro Polifonico “Raggio di Sole” V Circolo di Strasatti.
Alle 18.30 c’è stata l’esibizione del quartetto d’archi “Venus Quartet”. Sono intervenuti anche il Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo e altri membri della giunta comunale. Inoltre abbiamo avuto modo di intervistare il Consigliere Comunale Calogero Ferreri e “I Picciotti di Strasatti” che ci hanno spiegato come è nata l’iniziativa. La serata si è conclusa con un consumo di vivande che ha addolcito il palato dei presenti in piazza.  



SMA 1, ACERRA: UN GRANDE SPETTACOLO IN NOME DELLA PICCOLA VITTORIA

di Christian Montagna

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Acerra – Si è tenuto lo scorso venerdì 11 dicembre ,alle ore 20,30, presso il teatro Italia di Acerra il gran galà di beneficenza organizzato per sostenere la battaglia legale negli Usa intrapresa dalla famiglia De Biase per la piccola Vittoria. E’ la Sma 1 la bestia nera contro cui si tenta di combattere da ormai diversi mesi.


Vittoria De Biase, la bimba di 20 mesi in provincia di Napoli che ha già incantato migliaia di persone con la sua storia, ha conquistato anche i cuori di tutti i presenti.


Condotto dall’attrice e cantante napoletana Thayla Orefice e organizzato dall’Associazione “Evento Moda”, lo spettacolo “Una Speranza per Vittoria” ha visto coinvolti bambini, adulti e anziani: tutti uniti per uno stesso obiettivo. Ballerini, cantanti, attori, comici, volti noti del panorama artistico partenopeo e bambini modelli hanno tenuto per circa tre ore un’intera platea con il fiato sospeso. Un susseguirsi di emozioni, alternato alle sfilate degli abiti di Patrizia Minini.


Lo spettacolo di beneficenza interamente curato dalla stilista Patrizia Minini ha riscosso davvero un grande successo! Tra gli artisti che si sono esibiti: Antonia Pacelli, performer e coreografa, l’attrice Simona Capozzi, i cantanti Salvo De Rosa e Peppe Impero e il pianista Luca Centomani, la scuola di danza Happy day, diretta dall’ottima danzatrice Santina Maglione, il simpatico attore e cantante Antonio Ottaiano con il figlio Jack , il musicista Gaetano Pellegrino e l’attore Alfonso Pannella, nelle vesti di Pulcinella. 


Affidata al giornalista Christian Montagna la lettera scritta dalla madre di Vittoria, Sonia Cirillo, che ha voluto ringraziare del lavoro e della macchina operativa messa in moto dalla bontà d’animo dell’organizzatrice.
Sul palco, presente anche Gerardo De Biase, il papà della piccola, che, ha ringraziato nuovamente per il calore manifestato dalle centinaia di persone che lo hanno conosciuto di persona in quell’occasione.


Infine, ai bambini è stato affidato il messaggio di speranza per la piccola Vittoria che attende le cure compassionevoli da diversi mesi: un corteo di piccoli danzatori ha commosso sulle note di una famosa canzone di Elisa, “A modo tuo”, l’intera platea.


Ad Acerra, sono andati in scena la solidarietà allo stato puro, l’amore verso il prossimo e quel senso di fratellanza che caratterizza da sempre il popolo campano.


Chapeau!

 

(Foto di Gino Marzano)




OMID JAZI: DA LONDRA L'INTERVISTA IN ESCLUSIVA SU "TOOTING BEC"

di Angelo Barraco
 
Londra – Omid Jazi è un polistrumentista modenese che negli anni ha imbracciato qualsiasi strumento in modo magistrale e ha ottenuto notevoli risultati. Nel 2011 si unisce ai Verdena per il WOW-Tour, dove suona Tastiera/synth e chitarra, ha anche un gruppo con Nevruz (famoso per aver partecipato ad X FACTOR), dove canta e suona la chitarra. Il 28 febbraio 2012 esce il primo ep solista di Omid chiamato “Lenea”, un anno dopo esce l’album “Onde Alfa” e il 1 luglio del 2015 viene pubblicato dalla Nexus edizioni il nuovo album “Tooting Bec”. Omid Jazi ci ha concesso un’esclusiva intervista direttamente da Londra –sua attuale residenza-  dove ci ha raccontato delle curiosità esclusive sull’album.
Buona lettura.
 
– Ciao Omid grazie per l’intervista
Ciao, grazie a te
 
– Vorrei iniziare quest’intervista parlando di “Tooting Bec”, il tuo ultimo disco.
Com’è nato? Quando hai iniziato a comporlo e registrarlo? Raccontaci la genesi… 
Ok. Dopo “Onde Alfa” ero nel mio studio ed ho iniziato a buttare giù qualche idea per un possibile album nuovo e dopo aver prodotto alcuni gruppi, ho iniziato a capire qualcosa in più sulla produzione del disco. Volevo usare questa esperienza per progredire e usarla per il mio disco. Ho iniziato a lavorare a Modena e due brani sono nati lì e sono stati suonati a Modena da due batteristi diversi. In uno di questi brani la batteria l’ha suonata Nevruz, poi a Londra mi son portato le tracce di batteria registrate a Modena perché erano venute molto bene. Il mio studio a Modena non è molto attrezzato, ma una delle sale che ha suona molto bene per le batterie (Hot Studio). E’ una struttura molto fatiscente ma all’interno ha un bel riverbero. Addirittura a me piacciono di più quelle due batterie che ho registrato a Modera rispetto a tutte quelle che ho registrato qui. Tutto il resto è stato registrato a Londra, nello studio del mio amico Shuta Shinoda. Un bellissimo studio molto attrezzato, tutto il resto è nato sul momento. 
 
– Cosa significa “Tooting Bec” in senso letterale e cosa significa invece “Tooting Bec” per te?
Il primo motivo è perché abitavo lì, abitavo a Tooting Bec, a sud di Londra. Nel momento in cui ho saputo che potevo contare sulla produzione di Naxus edizioni, mi sono preso una settimana di tempo per dedicarmi ai testi. In quella settimana lì, essendo a Tooting Bec, sono successe delle cose molto belle a livello personale e perciò ho deciso di chiamarlo così, perché è legato a quel luogo. Poi Tooting Bec tradotto non so cosa potrebbe significare di preciso, a me ricorda “Suonare al passato”. E’ un disco che potrebbe essere rappresentato dall’idea dell’eterno ritorno ed essendo che l’energia del disco e immaginando l’energia del disco, la mia immagine è quella di un massa che ruota verso sinistra, verso sinistra è un movimento verso il passato. Ed ha un’energia particolare a differenza di tantissimi altri gruppi che ascolto e percepisco questa energia verso destra. E’ l’eterno ritorno delle cose, è un circolo. 
 
– Abbiamo potuto seguire, grazie a te, la genesi del disco tramite la tua pagina facebook. Quanto è stata importante per te l’interazione con i fans in questi anni? 
Senza dubbio è sempre positiva l’interazione sulle pagine social, possono arrivare anche degli stimoli un po’ come mi è successo nel brano “Vento Solare”, che è stato prodotto insieme al mio coinquilino che è anche produttore. Con questo brano ho ricevuto molti consigli quando chiedevo su facebook ai fans cosa ne pensavano della bozza della canzone che avevo messo ed ho ricevuto alcuni consigli che poi ho messo in pratica. Quindi direi che sia fondamentale l’interazione. 

– Quali sono gli elementi innovativi e di cambiamento che hai voluto introdurre in “Tooting Bec” rispetto ad “Onde Alfa” e “Lenea”?
Con “Onde Alfa” erano le prime volte che cercavo di mettere in pratica la visione della musica che ho attraverso i suoni, invece con “Tooting Bec” c’è stata la stessa idea però nei confronti dei testi. Se con “Onde Alfa” cercavo di comunicare con le musiche e i suoni, nel secondo l’ho voluto fare attraverso i testi.
 
– Ascoltando il tuo nuovo album si percepisce come i suoni si siano evoluti rispetto ad “Onda Alfa” (che aveva suoni più granitici). In questo disco c’è molta psichedelica. Questo cambio di rotta quanto è stato influenzato dalla musica londinese anni 60/70?
Durante il mix il mio disco di riferimento era il disco di Morgan “Canzoni d’appartamento”, ho tentato di emularlo un po’ nei suoni. Questo alone anni 60/70 che si sente potrebbe essere dovuto a questo. 

– “Dai Metti su facebook”, cos’è? Uscirà?
E’ uno dei brani che avevo registrato a Modena durante alcune session che facevo. All’epoca facevo dei giri per le campagne d’inverno, due, tre ore al giorno seguivo gli argini dei fiumi per le campagne modenesi e ogni tanto mi fermavo a segnare alcune frasi che mi ispirava questo viaggio bucolico. “Dai metti su facebook” è nata in questo modo, nel periodo in cui mi sentivo meno capace di interagire con i fans. E’ sparita la televisione nella vita quotidiana delle persone, oppure non è più presente come una volta ed è subentrato questo modo di plasmare le menti delle persone attraverso facebook. Quindi “Dai metti su facebook” è come dire “Dai metti su Italia 1”. Il brano in totale sarà composto da 5 persone e l’idea mia è fare un download gratuito o pubblicarlo come b-side da qualche altra parte, però al momento giusto. 
 
– Il disco è stato pubblicato per la casa editoriale Nexus Edizioni. Come è nata questa collaborazione tra voi due? 
Inizialmente il tutto è nato da un libro che ho letto e che mi è piaciuto tanto, libro stampato proprio da questa casa editrice. Poi quando ho iniziato a pensare a chi proporre il mio disco, non mi son trovato particolarmente entusiasta all’idea di proporlo a qualche casa discografica e sentivo che quello che volevo dire era più vicino all’ambiente di Nexus edizioni. 
 
– Il tuo disco è stato inserito in una compilation di Sonofmarketing dedicata alle novità internazionali del momento. E’ un bel traguardo
Sono molto contento dell’attenzione mostrata da Sonofmarketing nei mie confronti e nei confronti di “Tooting Bec” soprattutto, però alla fine oltre ad essere contento non penso che sia incisiva per la mia vita. 
 
– Stai preparando un live-set per la promozione del tuo disco oppure preferisci che il lavoro rimanga “da studio”? 
L’idea c’è, ma adesso sono molto concentrato sulla parte video. Praticamente anche questa volta ho fatto tutta la produzione da solo, ciò vuol dire: comporre i brani, comporre i testi, mixaggio, produzione, mastering. Se ci pensi, una persona che fa tutte queste cose qui ha bisogno di un po’ di tempo per respirare. Adesso sono nella fase video, sto cercando di far capire alle persone quello che voglio dire attraverso le immagini, sono molto importanti le immagini. Dopo questa fase arriveranno i live, a cui sto già pensando. 

– Un musicista eclettico come te, che suona tutto e che è sempre in moto starà già sicuramente lavorando a qualcosa. Tu stai per caso lavorando ad un seguito di Tooting Bec?
Qualcosa c’è.
 
– In Italia hai avuto dei progetti musicali molto importanti, hai suonato con i Verdena e per anni hai avuto un gruppo con Nevruz, Water in Face. Che bagaglio ti hanno lasciato questi progetti?
“Onde Alfa” è uscito a ridosso della fine con l’esperienza con i Verdena, probabilmente è quello il disco che ha risentito maggiormente di quella collaborazione. Ad esempio la traccia “Ossitocina” è ispirata dai Verdena, i suoni. Nella batteria alla fine ho cercato di emulare Luca, i suoni, mi sono proprio immaginato di essere Luca. I Water in Face invece molti ci chiedono di tornare insieme, sarebbe molto bello da fare però l’energia è molto cambiata ora e secondo me arriverà il momento di fare un disco, che in realtà sarà il primo disco, ma arriverà al momento giusto. E non vi dovete aspettare i soliti Water in Face. 
 
– Progetti per il futuro? 
Cercare di lavorare nella musica al 100%  senza doversi appoggiare a lavori di fortuna, suonare anche qua a Londra e portare in tour “Tooting Bec” finalmente anche in Italia.




TAORMINA: AL VIA IL PREMIO GIORNALISMO “GOOD WRITING”. ECCO COME PARTECIPARE

di Ch. Mo.

Taormina – E’ tutto pronto per la prima edizione del Premio Giornalismo "Good Writing",dedicato all'informazione in odontoiatria . Il prossimo venerdì 4 dicembre, in occasione dell’Assemblea Nazionale degli Albi Odontoiatri dei 106 Ordini provinciali, al Palacongressi di Taormina, sarà presentata l’iniziativa.


Testimonial dell’evento sarà la responsabile ANSA Salute e Benessere Maria Emilia Bonaccorso. Prenderanno parte alla presentazione anche le Autorità e i rappresentati di Istituzioni ed associazioni che hanno condiviso il progetto: la Presidente FNOMCeO Roberta Chersevani; il Presidente ENPAM (Ente nazionale previdenza medici) Alberto Oliveti; il Vicepresidente vicario ENPAM e Vicepresidente ADEPP. Gianpiero Malagnino; il Presidente nazionale Collegio Docenti in Odontoiatria Enrico Gherlone; il Presidente nazionale ANDI (Associazione nazionale dentisti italiani) Gianfranco Prada; Il Segretario Nazionale FIMMG Giacomo Milillo; il Segretario Nazionale SUMAI , Vice Presidente ENPAM e Presidente Ordine dei Medici e Odontoiatri di Roma Roberto Lala; il Presidente dell' Ordine dei Medici e Odontoiatri di Messina (ente scelto come sede operativa del Premio) e Consigliere FNOMCEO Giacomo Caudo; la Consigliera dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Gisella Cicciò, in rappresentanza del Presidente Riccardo Arena.


Un’idea particolarmente interessante per gli addetti ai lavori che potranno gareggiare in materia di odontoiatria a colpi di tabella. Lo scopo della manifestazione è quello di favorire un giornalismo di qualità e un corretto uso del mezzo mediatico soprattutto in materia di medicina. Ad organizzare il concorso, Giuseppe Renzo, presidente della CAO della FNOMCEO (Commissione Nazionale Odontoiatri).


Come partecipare. Il concorso si svolgerà nell'arco del 2016 e prevede una partecipazione gratuita e "automatica". Saranno valutati, da un'apposita commissione, gli tabella inerenti il settore odontoiatrico, che hanno contribuito a favorire la conoscenza del diritto alla salute del cittadino. La valutazione riguarderà tutti gli tabella diffusi sui media italiani (carta stampata, web, tv e radio) con cinque premi del valore simbolico di 1.000,00 € ciascuno.




SANREMO: SELEZIONATE LE OTTO NUOVE PROPOSTE E TORNA ANCHE IL DOPOFESTIVAL

di A.B.

Sanremo – Manca ancora qualche mese all’inizio della tanto attesa 66esima edizione del Festival di Sanremo e già si parla di novità, ma soprattutto di musica. Proprio la serata di ieri sera ha avuto come protagonista principale la musica poiché sono state selezionate otto nuove proposte che saliranno sul palco dell’Ariston dal 9 al 13 febbraio 2016. Le canzoni che sono state valutate quest’anno per le nuove proposte sono state 655, lo scorso anno invece erano 580. Oltre al numero di canzoni valutate quest’anno ci sarà una modifica al regolamento del Festival di Sanremo, le canzoni in gara della categoria “Big” non saranno 18 come di consueto ma saranno 20. Ecco le otto Nuove Proposte: Mahmood, Miele, Michael Leonardi, Ermal Meta, Irama, Cecile, Francesco Gabbani, Chiara Dello Iacovo. Nel ruolo di giudici, insieme al direttore del Festival Carlo Conti, c’erano:  Piero Chiambretti, Giovanni Allevi, Federico Russo, Rosita Celentano, Carolina Di Domenico e Andrea Delogu ma ci sono stati anche dei superospiti come Biagio Antonacci, Leonardo Pieraccioni e la star internazionale Jasmine Thompson. Giancarlo Leone, direttore di Rai 1 annuncia una novità importante: “Dal prossimo festival, oltre al Festival in quanto tale, tornerà anche il Dopofestival, come show televisivo. Riteniamo che sia giusto continuare a parlare di quello che succede sul palco dell'Ariston e consentirà un'ulteriore vetrina per gli artisti”. Per quanto riguarda il nome dei BIG, come sempre, vige un alone di mistero tipico del festival e si fanno supposizioni su coloro che calcheranno il palcoscenico più famoso d’Italia, stessa cosa vale per gli ospiti stranieri. Chi saranno? Vi terremo aggiornati.



ADDIO A LUCA DE FILIPPO, FIGLIO D'ARTE E DEGNO DELLA MAESTRIA DI EDUARDO

Redazione

Roma – Se ne è andato Luca De Filippo, attore e regista teatrale, figlio del grande Eduardo. L'artista, da tempo malato, aveva 67 anni, e fino a pochi giorni fa era ancora in turnee con "Non ti pago", una delle celebri commedie del padre. Luca, che nelle settimane scorse era stato ricoverato in ospedale ed aveva interrotto la tournée, si è spento nella sua casa romana. Era nato a Roma nel 1948.

A soli otto anni è Peppeniello in "Miseria e nobiltà" di Eduardo Scarpetta, diretto dal padre Eduardo. A vent'anni il debutto ufficiale in "Il figlio di Pulcinella" di Eduardo per la regia di Gennaro Magliulo e l'inizio della sua totale dedizione all'attività teatrale che lo vede impegnato a tempo pieno, sotto la regia del padre, in tantissime piece: da Filumena Marturano a Il berretto a sonagli di Pirandello, passando per La donna è mobile di Vincenzo Scarpetta.

La lista è molto lunga. Tante anche le apparizioni cinematografiche e televisive. Luca De Filippo è tra gli interpreti di I giovani tigri (1967), Il negozio di piazza Navona (1969), Petrosenella, Le scene di Napoli (1982), Naso di cane (1985), Il ricatto, Sabato, domenica e lunedì (1990), Uscita di emergenza (1992), Come te nessuno mai (1999). Nel 1981 Luca fonda una sua compagnia teatrale con cui mette in scena molte commedie del padre Eduardo e degli Scarpetta. Nell'estate del 2000 cura, inoltre, la regia di La scala di seta di Gioacchino Rossini presentato al Rossini Opera Festival di Pesaro. Ma è attento anche alla contemporaneità: nel 1990 è interprete di La casa al mare di Vincenzo Cerami, di cui cura anche la regia.

È solo l'inizio. Dopo arriveranno Tuttosa e Che bestia (regia di Benno Besson), L'esibizionista (testo e regia di Lina Wertmuller), L'amante di Harold Pinter (con Anna Galiena, regia di Andrée Ruth Shammah), Il Suicida (libero adattamento di Michele Serra da Nicolaj Erdman, regia di Armando Pugliese), Aspettando Godot di Samuel Beckett e Resisté di Indro Montanelli (di entrambe cura la regia). Dal 2003 al 2010 Francesco Rosi lo dirige in una trilogia eduardiana del primo dopoguerra: Napoli Milionaria!, Le Voci di Dentro e Filumena Marturano con Lina Sastri nel ruolo della protagonista. A Natale del 2009 mette in scena Padre Cicogna con il Maestro Nicola Piovani. Un poema in musica dedicato ad Eduardo per ricordare i venticinque anni dalla sua scomparsa. Dall'ottobre 2010, ritorna alla regia con lo spettacolo Le Bugie con Le Gambe Lunghe di Eduardo De Filippo interpretando il ruolo del protagonista. Fanno parte della messa in scena anche Carolina Rosi e Nicola Di Pinto. La commedia verrà rappresentata in tutta Italia per le stagioni 2010-11 e 2011-12. A novembre 2010 viene insignito del Premio De Sica come migliore attore teatrale. Nel 2015 partecipa al film La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu.




LITFIBA: GHIGO RENZULLI IN ESCLUSIVA PER L’OSSERVATORE D’ITALIA

di Angelo Barraco
 
I Litfiba sono uno dei gruppi rock più importanti della scena italiana e non solo, nati nel 1980 dalla mente del chitarrista Ghigo Renzulli e dell’allora bassista Gianni Maroccolo a cui si aggiunsero successivamente membri storici come Antonio Aiazzi, che ha collaborato con la band malgrado vi siano stati cambi di formazione, il compianto Ringo De Palma e il carismatico ed energico cantante Piero Pelù. Hanno pubblicato tanti album, tanti sono stati i concerti che hanno infiammato i palchi d’Italia e non solo e tante sono state le scelte stilistiche fatte dalla band per cambiare e rinnovarsi. Noi abbiamo realizzato un’intervista proprio al fondatore della band, Ghigo Renzulli, e non abbiamo parlato dei Litfiba, come molti sicuramente si aspetteranno, ma siamo partiti dall’origine, soffermandoci sulla musica vissuta prima della scalata al successo dei i Litfiba, della scena musicale in Italia oggi, i giovani in Italia oggi e il loro approccio con la musica. Ecco l’intervista con Ghigo Renzulli, buona lettura.
 
Intervista:
 
– Ciao Ghigo, grazie per averci concesso l’intervista, è un onore per noi de L’Osservatore D’Italia
 Ma figurati !….e’ sempre un piacere fare una chiaccherata
 
– La musica suppongo sia un elemento chiave della tua vita, quali sono state le tappe significative della tua carriera? Mi riferisco anche agli esordi…
 La musica e’ sempre stata basilare per me, a cominciare da quando da ragazzino suonavo la racchetta da tennis come se fosse una chitarra. Da li’ al mio primo vero strumento, alle prime lezioni, al primo gruppo, alle prime esibizioni il passo e’ stato abbastanza breve. Il mio primo amore e’ stato il Blues, sia elettrico che acustico con la tecnica del Finger Picking, poi seguito dal Folk, dal Country e da tutti i generi di derivazione Blues che andavano tanto durante il periodo della mia gioventu’. Anche adesso non ho abbandonato le mie radici…Il Blues e’ presente, magari anche in sottofondo, in tutto quello che suono.
 
– Tutti ti conosciamo per essere una delle colonne portanti dei Litfiba, ma pochi conoscono la band che avevi formato precedentemente insieme a Raf, i Cafè Caracas. Quanto è stata importante questa esperienza per te? Come è nata questa band e quanto ha influito sul tuo percorso musicale?
 I Cafe’ Caracas, nei fine anni ’70, primi ’80,  sono stati la mia prima Band che ha raggiunto, all’epoca, un pubblico al di fuori della sala prove e del circuito Fiorentino… Ci eravamo fatti un bel nome,  ci chiamavano “ I Police Italiani”, facevamo concerti in mezza Italia e suonammo anche come gruppo spalla Italiano al mitico concerto dei Clash in piazza Maggiore a Bologna. Chiaramente una forte esperienza che ha segnato pesantemente il mio percorso artistico successivo.
 
– Con l’avvento dei social abbiamo potuto vedere la tua interazione con i fans, condivisione di spartiti, foto di vecchi tour e talvolta anche di brani inediti, come reputi il mezzo internet?
 Internet con i suoi Pro e i suoi Contro e’ stato un grande traguardo dell’umanita’. Mi piacciono i Social e cerco di utilizzarli nel pieno significato del loro nome…”Sociale” e non come una semplice vetrina pubblicitaria.
 
– Pensi che il rapporto di un artista con i propri fans sia cambiato rispetto a 10 o 20 anni fa rispetto ad oggi? Quanto ha influito internet secondo te?
 Certo che e’ cambiato….20 anni fa c’era piu’ distacco tra l’artista e i fans. Oggi si puo’ interagire e anche la rapidita’ di informazione ne ha guadagnato.
 
– Con i tuoi fans hai condiviso anche delle demo, del materiale inedito, come mai hai deciso di pubblicarlo? Chi o cosa ti ha dato l’input?
 Qui si entra nel campo dei punti di vista, non tutti fanno come Me…si sta parlando di materiale che in ogni caso non ha la necessaria qualita’ di realizzazione per essere commercializzato…non si possono mettere in vendita i provini…quello lo fanno gli strozzini che vendono illegalmente, a prezzi da veri ladri,  materiale inedito ai collezionisti. A differenza di altri artisti, io non ho nessun problema a mettere in giro gratuitamente questo materiale e non desidero portarmelo nella tomba, ne’ ho paura che la gente scopra una mia veste piu’ umana e intima e meno di facciata…non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno.  Cosi’ facendo contribuisco ad eliminare questo squallido mercato nero e rendo pubblico del materiale che in ogni caso fa piacere a molte persone, soprattutto ai fans piu’ sfegatati.
 
– Via de Bardi è diventato un luogo di culto a Firenze, i fans lasciano i loro ricordi sul portone, fanno foto e dediche. Avresti mai immaginato tutto ciò? Cosa provi quando passi da quel portone?
 Ci sono passato pochissimo tempo fa…nonostante che i proprietari ogni tanto rivernicino la facciata, le scritte e le dediche magicamente ritornano in pochi giorni, e tutto ritorna come prima. Hai detto bene te… e’ diventato un luogo di culto.
 
– Secondo te il rock in Italia viene valorizzato?
 Ma figurati ! il Rock in Italia, a livello mediatico, non esiste piu’, solo Pop, Rap & Hipop . Esiste solo  in qualche realta’ che si e’ fatta il nome nei periodi passati e che ha dimostrato di esserlo. Per i giovani e le nuove realta’ esiste solo il livello di nicchia.
 
 
– Che consiglio daresti ad un giovane musicista che cerca di sbarcare il lunario?
 La musica ha perso tanto interesse nelle nuove generazioni, non e’ piu’ un arte primaria ,ma sta diventando un sottofondo alla vita quotidiana. Mi dispiace dirlo ma sta andando drammaticamente cosi’…Spero che questa tendenza si inverta. Con il senno di oggi, non mi sento piu’ di consigliare ai giovani musicisti moderni ( cioe’, non di musica classica che fanno conservatorio ) di rischiare come ho fatto io. Consiglio di cercarsi un lavoro normale che permetta di avere una base di sostentamento e continuare a suonare e a fare arte come secondo lavoro. E’ difficile venire fuori al giorno d’oggi ,e nella scelta,  e’ molto meglio saper comporre che saper suonare ( Di bravi compositori ce ne sono pochi, di musicisti bravissimi e’ pieno il mondo e la concorrenza e’ tanta…anzi, troppa ). Chi canta chiaramente ha qualche possibilita’ in piu’, e se sa scrivere canzoni originali e con personalita’. e non e’ solo un semplice esecutore, e’ meglio…ma e’ difficile in ogni caso…
 
– Siamo abituati a vederti su di un palco, ma Ghigo oltre la musica com’è? Hai altre passioni? Come passi il tuo tempo libero?
 Io sono fatto a modo mio….mi reputo molto Mr.Hyde…qualche anno fa ho anche fatto una canzone con questo titolo in un album dei Litfiba anni ’00.  Forte, Rock e aggressivo nella musica e rilassato e gentile nella vita privata. Nel poco tempo libero che ho a disposizione amo stare con la mia famiglia oppure andare a Pesca in Mare.
 
– Grazie per l’intervista Ghigo!
 Grazie a voi…ciao a tutti



RAI E IL SUPERCOMPENSO A VAROUFAKIS A “CHE TEMPO CHE FA”: 24 MILA EURO PER 22 MINUTI

Il Codacons presenta esposto alla Corte dei Conti, è spreco di denaro pubblico e danno alla collettività

di Cinzia Marchegiani

La trasmissione “Che tempo fa” finisce sotto i riflettori della Corte dei Conti. A denunciare il caso di danno erariale è l’associazione dei consumatori CODACONS, che ha deciso di presentare un esposto alla Corte dei Conti sul caso dell’ospitata di Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze del governo ellenico a “Che tempo che fa” andata in onda il 27 settembre 2015, costata la bellezza di 24.000 euro, per solo 22 minuti di intervista oltre a vari benefit come volo, alloggi e pasti.

Il CODACONS non è andato proprio giù lo spreco di denaro pubblico e soprattutto in un momento come quello attuale, dove si sta chiedendo a tutti gli italiani di pagare 100 euro per il canone RAI spalmato nelle fatture dell’energia elettrica. Il Codacons quindi entra a gamba tesa non solo sui compensi elargiti dalla Rai agli ospiti delle trasmissioni, ma anche sulla odiosa prassi della rete di Stato di affidare a società esterne format che potrebbe realizzare in casa propria.

Esposto Corte dei Conti. Il Codacons chiede alla Corte dei Conti di aprire una indagine per verificare quanto sia costata complessivamente l’ospitata di Varoufakis in Rai, tra cachet e servizi concessi dalla rete, e chi abbia effettivamente versato il denaro – spiega l’associazione – e quindi una volta tirate le somme, la Corte deve accertare se la spesa è stata congrua o se, al contrario, ha rappresentato una forma di spreco di risorse pubbliche.

Caustico il Codacons su come la RAI gestisce i suoi programmi: “Ricordiamo inoltre che trasmissioni basate su semplici interviste – ricorda Codacons -come ‘Che tempo che fa’ sono produzioni affidate a società esterne, nonostante la Rai abbia tutti i mezzi e le risorse per realizzare in piena autonomia non solo programmi complessi, ma anche trasmissioni di una semplicità disarmante come quella condotta da Fabio Fazio”.

 




FRASCATI: IL LIBRO DI CAMILLO SCOYNI FA DA APRIPISTA AL “FESTIVAL DEL GIALLO”

 

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Redazione

Frascati (RM) – Successo di presenze per la presentazione del libro del giornalista RAI Camillo Scoyni alla sala degli Specchi presso il Comune di Frascati. Il racconto, presentato dalla giornalista de Il Tempo e direttore de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai e dal giornalista RAI de La Vita in Diretta Lorenzo Lo Basso, ha suscitato interesse e complimenti. All’evento di venerdì 23 ottobre hanno partecipato diversi illustri ospiti primo fra tutti il già Questore di Firenze e Roma, Prefetto Francesco Tagliente.

Presenti anche le forze dell’ordine e la dottoressa Candida Mucci, dirigente della Polizia Criminale ma anche il comandante dei Carabinieri della Compagnia di Frascati il Capitano Melissa Sipala oltre al sostituto Commissario Emanuela Surace della Polizia di Stato di Frascati.

Il motivo della presenza consistente delle forze dell’ordine è stato dovuto anche al fatto che il racconto di Scoyni ha come protagonista principale un dirigente della polizia di Stato che inizierà una caccia sfrenata a un serial killer autore di una strage in una gioielleria di via Marco Antonio Colonna a Roma.

“Sono molto entusiasta – ha commentato l’autore del libro Camillo Scoyni – per il grande consenso e partecipazione che ho trovato nella splendida città di Frascati”. La presentazione del libro è servita come spunto all’amministrazione del Sindaco Alessandro Spalletta, che ha personalmente dato il benvenuto agli ospiti, per dare vita ad una serie di eventi all’interno di una rassegna di giallo promossa e ideata dal consigliere di maggioranza con delega alla Cultura el Comune di Frascati Francesca Neroni grazie al prezioso contributo del responsabile della comunicazione del Comune Massimiliano Bianconcini.

Molto interessante l’intervento del Prefetto Francesco Tagliente il quale ha anche approfondito il tema delle investigazioni e strumenti che vengono utilizzati dalle Forze dell’Ordine: “Camillo Scoyni, autore del romanzo “Il male sulle scarpe”- ha commentato Tagliente –  fotografa la scena del crimine: i corpi senza vita del titolare e dei dipendenti vengono ritrovati dagli uomini dei Vigili del Fuoco. Emerge subito un particolare raccapricciante: l’assassino, prima di uccidere a sangue freddo il proprietario, gli ha versato in bocca dell’oro fuso, rifacendosi a un episodio della Bibbia. Aggiunge che sulla scena del delitto compaiono biglietti con oscure profezie sull’ira di Dio e sull’imminente catarsi del mondo, accanto a complicate formule fisiche. Camillo Scoyni scrivendo il giallo “Il male sulle scarpe” vola alto e si proietta nel futuro, forse consapevole che quando ci troviamo di fronte a un omicidio caratterizzato da efferatezza, violenza eccessiva, impeto e apparente assenza di una motivazione, può essere utile una analisi del profilo criminale.

Per la ricerca degli indizi, delle tracce e dei testimoni silenziosi dell’iter criminale e per capire il rapporto tra la vittima, l’aggressore e l’ambiente, per il giornalista-scrittore, sembra essere importante guardare il luogo del crimine, dal punto di vista logico-comportamentale-investigativo.

Tornando alla domanda sugli strumenti di investigazione nelle indagini sugli omicidi – prosegue il Prefetto –  premetto che le attuali metodologie di azione degli organi investigativi sono in linea con il progresso tecnologico ed in grado di reggere il confronto con una criminalità sempre più agguerrita e spesso dotata di mezzi sofisticati. Confermo che in ogni attività investigativa condotta su delitti gravi come l’omicidio, gioca un ruolo importante l’osservazione specializzata della scena del crimine: il sopralluogo. Aggiungo che la ricostruzione della dinamica di un omicidio può essere fatta attraverso il contestuale utilizzo di specifiche metodologie fisiche, informatiche e meccaniche.

Spesso le indagini per un omicidio richiedono particolari strumenti di investigazione come gli accertamenti chimici di tipo comparativo su reperti; l’analisi merceologica di fibre, vernici, inchiostri, nastri adesivi e materie plastiche in genere; le indagini elettroniche su telecamere, bancomat, carte di credito, internet, telepass e telefonate con il cellulare, sms o altri messaggi elettronici; le intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche; la rilevazione delle impronte digitali; la rilevazione delle “impronte digitali genetiche” (il DNA) che sono equiparate a quelle reali, che ci sono sulla punta delle dita”.

La "carta d'identità" genetica è importantissima nelle situazioni che necessitano della identificazione certa di un individuo. La molecola del DNA offre quei connotati di unicità determinanti per l’identificazione di un individuo.  Nelle indagini per omicidio con armi da fuoco non si può prescindere dagli accertamenti balistici. Uno strumento prezioso per scandagliare il terreno e di analizzare eventuali anomalie è il georadar. Prezioso anche l’utilizzo dei cani molecolari: cani addestrati a rintracciare particolari combinazioni di molecole”.

Non sono mancati ospiti di prestigio quali il già sindaco di Albano Laziale per due mandati e assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei, il coordinatore di Noi con Salvini per i Castelli Romani Fabio D’Andrea, il coordinatore Noi con Salvini per Castel Gandolfo Giampiero Tofani,  il consigliere comunale di Albano Matteo Mauro Orciuoli, il già consigliere comunale di Albano Pina Guglielmino, Simone Carabella già candidato sindaco di Albano Laziale, Paolo Toppi già consigliere della Cotral, il dirigente regionale Tommaso Mascherucci.