PETROSINO: ARRIVA IL CARNEVALE! GRANDE FESTA DAL 6 AL 9 FEBBRAIO

di Angelo Barraco

Petrosino (TP) – Il mese di febbraio si arricchisce di colori e musica a Petrosino, poiché anche quest’anno avrà luogo una manifestazione che ha un richiamo sempre più in crescente, la 22esima edizione del carnevale. Dal 6 al 9 febbraio grande festa lungo le strade di Petrosino, che si concluderanno il 13 febbraio. Il programma di quest’anno per il carnevale è stato presentato venerdì in una conferenza stampa, dove si è evidenziato quanto il carnevale di Petrosino stia diventano importante a livello regionale, ma non solo. Il Sindaco ha precisato l’importanza dei traguardi raggiunti e la crescita sia in termini di qualità che di offerta per i visitatori ha avuto questa manifestazione. Ha aggiunto che “di recente è stato inserito dall’Assessorato Regionale al Turismo nel calendario regionale delle manifestazioni di grande richiamo turistico, riconoscendo il grande valore e la capacità di attrazione e intrattenimento. Sempre in quest’ottica partecipiamo ad un bando specifico del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo per l’inserimento tra i carnevali storici d’Italia”. Il Sindaco Gaspare Giacalone inoltre ha puntualizzato che quest’anno, per aumentare gli standard di sicurezza e fruibilità, hanno deciso di individuare un coordinamento logistico di comune accordo con il comitato. Sarà Maurizio Cocchiara, un dipendente del comune, che assisterà l’attività dei vari gruppi, si occuperà di aspetti che riguardano la sicurezza, autorizzazioni e del piano traffico nel corso delle giornate in cui avrà luogo la manifestazione.  Durante il corso della conferenza stampa ha preso parola l’assessore al Turismo Federica Cappello che ha evidenziato: “Il punto di forza del nostro Carnevale rimane la capacità di aggregazione e il coinvolgimento dei cittadini nella preparazione dei carri e degli eventi ricreativi, che diventano il più importante evento promozionale del nostro territorio e delle sue potenzialità economiche e turistiche”. Sono stati confermati da parte dell’amministrazione gli spazi espositivi in luoghi come l’Aeroporto Trapani-Birgi, dove c’è un info-point. Caterina Centonze, enologo e presidente del comitato carnevale nonché partecipante attiva con l’associazione culturale “La Rinascita”, ha riferito che i quattro carri che sfileranno lungo le strade di Petrosino sono i seguenti: L’associazione Micael presenta il carro “La Guerra dei Pagliacci”, l’associazione Petrosinis presenta il carro “Orso e Masha”, l’associazione Gruppo Musa presenta “Spongebob”, l’associazione La Speranza presenta il carro “Cappuccetto Rosso – Semo mucca o Lupo”. Infine ci sono due gruppi mascherati che hanno confermato la loro partecipazione all’evento, il gruppo “Spongebob” e il gruppo “La Pace”.  Ci saranno inoltre delle formule presenti lo scorso anno e che hanno avuto grande successo come il “Quartiere in Festa”, compreso lo spazio Luna Park, animazione per i più piccoli, “Gran Bazar” ovvero la zona dell’artigianato” locare, la “Via dei Sapori” dove cittadini e turisti potranno degustare la gastronomia locale, non mancherà inoltre il “Take Away”. Anche quest’anno ci sarà il “Pala-Carnival”, una struttura dove si potrà ballare fino a tarda notte, a curare il tutto ci sarà Rmc101, che farà da filo conduttore nel corso di queste serate e che consentirà un ascolto e un intrattenimento anche a livello nazionale. Nel corso della conferenza stampa ha parlato Isa Scardicchio di Rmc101 che ha detto: “Quest’anno offriremo un intrattenimento a 360 gradi, con la musica live ad inizio serata e la disco dance con i nostri DJ. Ogni serata avrà un tema e inizieremo sabato 6 febbraio con “Rock around the clock”, domenica 7 febbraio con “Back to the future”, lunedì 8 febbraio “Samba do mundo”, martedì 9 febbraio “Carnival de Paris” e infine, sabato 13 febbraio con “The power of love”. Importante novità di quest’anno è la promozione delle offerte e dei pacchetti degli operatori turistici, con la collaborazione di Incoming Sicilia, che darà ampia diffusione dei pacchetti su tutta la rete di tour operator. 
Per tutti gli operatori turistici che volessero partecipare possono dare comunicazione dei propri dati e delle loro offerte all’indirizzo mail: ufficioturismo@comune.petrosino.tp.it. 
Per tutte le informazioni, gli orari e gli itinerari e il programma aggiornato basta collegarsi al sito internet www.carnevalepetrosino.com seguire la pagina facebook carnevalepetrosinopaginaufficiale e il portale turistico www.visitpetrosino.com



MUSICA. MORTO DAVID BOWIE, "IL DUCA BIANCO"

di Silvio Rossi

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Era malato da un anno e mezzo il “Duca Bianco”, una delle leggende del rock che dai primi anni Settanta era apprezzato in tutto il mondo per la sua eleganza sopraffina, il gusto ricercato, la musica che ha regalato ai suoi fan.

David Robert Jones, conosciuto con lo pseudonimo di David Bowie, musicista londinese, nato 69 anni fa (il suo compleanno è stato venerdì scorso), è morto a causa di un tumore contro cui stava lottando da diciotto mesi.

Personaggio ambiguo, di Bowie si ricordano particolarmente la presunta bisessualità (affermata dallo stesso cantante durante un’intervista televisiva), e le pratiche occultiste. Ma soprattutto ci rimangono alcune perle, come gli album Ziggy Sturdust e Heroes, da cui sono estratti i suoi più famosi brani.

Numerose le sue collaborazioni, da Bing Crosby, a Brian Eno, si ricorda in particolare la collaborazione con i Queen nel brano Under Pressure.

Dal 1992 era sposato con la modella somala Imam Mohamed Abdulmajid, dalla quale ha avuto una figlia, ora quindicenne. Un figlio (Duncan) era nato dal precedente matrimonio con MaryAngela Barnett nel 1971.

Pochi giorni fa è uscito l’ultimo album dell’artista, Blackstar, un vero testamento musicale.




NOVOLI: COUNT DOWN PER IL "FOCARA FESTIVAL" L'EVENTO MUSICALE DELL'INVERNO PUGLIESE

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di Gianfranco Nitti 

Novoli (LE) – Si prevede un afflusso di almeno 150mila persone per l’11a edizione del “Fòcara festival” che si terrà a Novoli, nel Salento, dal 13 al 18 gennaio. 25 gruppi, con 130 artisti provenienti da Italia, Perù, Portogallo, Germania, Nigeria, Inghilterra, Romania, si esibiranno in cinque concerti gratuiti nei  “giorni del fuoco” in cui si ripeterà (il 16 gennaio) lo spettacolare e secolare rito dell’accensione del  falò più grande d’Europa (20 metri di diametro e 25 di altezza) in onore di Sant’Antonio Abate. Tra i nomi di questa edizione: Subsonica, Antonella Ruggiero, Fanfare Ciocarlia.  "Il Fòcara Festival – dice il direttore artistico Loris Romano – crea un incrocio tra linguaggi musicali e generazioni diverse, dalla musica d'autore al rock, dai beat elettronici al dub.

Un incontro tra pubblico e musicisti che si svolge in un'atmosfera carica di magia, un palco che guarda al grande fuoco prima, durante e dopo la sua coinvolgente accensione”. “È l'evento musicale dell'inverno pugliese – aggiunge Gianmaria Greco, presidente della fondazione che organizza l’evento – una connessione tra riti popolari di antica tradizione ed esperienze musicali attuali che rendono il viaggio a Novoli una piacevole e sorprendente scoperta”.
 




CHARLIE HEBDO: "JE SUIS RESPONSABLE" DI AURÈLIA DEDIEU VA IN SCENA A NAPOLI

Redazione Spett.

Napoli – «Je suis responsable» è il titolo della performance di Aurèlia Dedieu, giovane attrice comica parigina che vive da dieci anni a Torino. L'obiettivo di Aurèlia è «parlare un linguaggio che ci restituisca la voglia di riavvicinarci gli uni agli altri». Venerdì 8 gennaio 2016 l'attrice porta a Napoli il suo spettacolo, concepito dopo l'attentato a Charlie Hebdo, con l'intenzione di stimolare «il dibattito cittadino, e aprire il nostro rapporto con la politica». Subito dopo l'attentato di un anno fa, spiega Aurèlia: «ho sentito tanto, intorno a me, la volontà di trovare dei colpevoli. La mia reazione profonda è stata di dirmi 'guardiamoci in faccia, noi per primi, interroghiamoci sulle responsabilità che non ci stiamo prendendò rispetto alle cose che non vanno nel mondo». La performance inizia con un monologo dell'attrice, per poi lasciare spazio alle riflessioni e alla parola degli «spettatori». L'evento, già svoltosi a Torino, è previsto per domani, alle 18 e 30, all'ex Opg occupato «Je sò pazzo»




ISERNIA: SALA STRACOLMA PER IL FILM DEDICATO A CHARLES MOULIN, PITTORE EREMITA

di Simonetta D'Onofrio

Isernia – La sala grande della Provincia di Isernia stracolma, con alcune decine di partecipanti costretti a vedere la proiezione del documentario in piedi, è stata la cornice che ha accompagnato la presentazione di “Moulin – Il poeta del pastello”.

Un film nato, oltre che dall’esigenza di raccontare una storia poco conosciuta, ma di particolare valore storico e culturale, anche dall’impegno che una piccola amministrazione comunale ha profuso per valorizzare il territorio, nello splendido panorama delle Mainarde, immerse nel Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise.

L’incontro tra il giovane sindaco di Rocchetta al Volturno, paese arrampicato sui monti che delimitano il confine tra , determinato a realizzare un percorso museale per mantenere vivo il ricordo del pittore che ha scelto questo angolo di terra per condurre la sua esistenza da eremita, e un regista innamorato dell’eccentrico personaggio, tanto da averlo studiato e seguito da venticinque anni, ha dato vita a un prodotto originale, apprezzato dal pubblico presente.

Il documentario ha rappresentato per il regista Perluigi Giorgio una prova impegnativa. Da circa venticinque anni ha raccolto informazioni sul pittore, ha visitato i luoghi dove conduceva la sua esistenza da eremita, si è immedesimato talmente nell’esperienza di vita dell’artista, che è stato naturale per lui prestare il suo volto a Moulin sulla pellicola.

Abbiamo chiesto a Teodoro Santilli, sindaco di Rocchetta a Volturno, di raccontarci come è nata questa collaborazione:

È stato il Comune di Rocchetta a cercare Pierluigi Giorgio, o è stato lui a cercare voi?
In realtà tramite l’avvocato Roberto Iocca, col quale abbiamo fatto questo progetto di valorizzare Moulin, la sua figura, e tutta la valle del Volturno con la sua arte, lui conosceva Pierluigi Giorgio, me l’ha presentato. Subito è nata questa collaborazione, non ci sono state mai divergenze, siamo andati d’accordo dall’inizio. È stata una unione, una condivisione d’intenti, anche perché lui aveva già l’intenzione di realizzare questo documentario, e gli serviva solo uno spunto e un appoggio da parte di questa amministrazione.
 

Questo documentario ora è un trampolino per cercare di valorizzare il territorio di Rocchetta, e di Castelunovo. Quali sono i prossimi passi che verranno realizzati?
Stiamo facendo un museo tutto dedicato a Moulin, un percorso che porta, a piedi ovviamente, dal museo fino al rifugio dove viveva, tabellato con le frasi più importanti di Moulin e la rappresentazione delle sue opere, poi delle mostre e un catalogo di arte, con tutte le sue opere, catalogate e criticate da studenti.
 

Le istituzioni superiori, Provincia e Regione, hanno partecipato al progetto?
La Regione ci ha dato una mano, la Provincia ci ha supportato, con questa sala per la proiezione, ma il grosso dell’onere è ricaduto sul Comune.
 

Nel documentario si vede come molti paesani erano affezionati al pittore. Anche qualche suo parente era tra costoro?
Personalmente no, non ho avuto parenti che l’hanno frequentato, e questo mi dispiace quasi, però ho conosciuto molte persone che hanno avuto a che fare con lui, e che mi raccontano molti aneddoti.

Il 7 gennaio si replicherà a proiezione a Campobasso, presso l’auditorium dell’ex GIL, alle ore 19:30
 




PAOLO COCHI: LETTERE DALL'INFERNO, LA VERA STORIA DI JACK LO SQUARTATORE

di Angelo Barraco
 
Roma“Lettere dall’Inferno – La vera storia di Jack lo Squartatore” è il nuovo documentario del regista Paolo Cochi, già noto a più per il suo documentario sul Mostro di Firenze e su Girolamo Segato. Paolo Cochi presenterà il nuovo documentario sulla vera storia di Jack lo Squartatore il 4 gennaio a Teleroma 1 a “Diritto di Cronaca”. Il documentario è diretto da Paolo Cochi e condotto da Alessandro Moriccioni.
 
Nel 1888, Londra vive l’incubo di Jack lo Squartatore, un feroce assassino che massacra le sue vittime e asporta gli organi. La polizia è destabilizzata da cotanta violenza e i giornali riportano in prima pagina le storie, gli omicidi e il mistero di Jack lo Squartatore. Ma quali sono gli elementi raccolti dagli agenti? Cosa dicono i testimoni e chi sono i sospettati? Quali elementi si possono desumere dalle sue lettere, di cui soltanto tre su 1.400 sono considerate autografe dell'omicida? E perché ancora oggi nessuno ha potuto indicare con certezza un colpevole? A distanza di 130 anni dai misteriosi delitti avvenuti a Whitechapel, si entrerà nella mente dell’assassino, si analizzerà il suo modus operandi, ma anche le tecniche investigative dell’epoca e i relativi errori commessi dalla polizia nel corso delle indagini. Degli esperti inoltre verranno esaminate le lettere, le varie scene e gli ultimi istanti di vita delle vittime. Sarà un viaggio nel lato oscuro della mente umana da Jack lo Squartatore al Mostro di Firenze, dove le analogie tra menti criminali travalicano il tempo.



FIRENZE: TORNANO A RISPLENDERE, DOPO 10 ANNI, GLI AFFRESCHI DI BERNARDO ROSSELLI E DOMENICO GHIRLANDAIO

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di Gianfranco Nitti

Si sono da poco conclusi i lavori di completamento del restauro degli affreschi quattrocenteschi del meraviglioso Refettorio monastico all’interno della Badia di San Michele Arcangelo a Passignano (comune di Tavarnelle Val di Pesa in provincia di Firenze).

L’intervento conclude il ciclo di lavori già iniziato più di 10 anni fa dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Firenze Prato e Pistoia ed è stato reso possibile grazie ad una somma di 200mila euro elargita dalla Fondazione non profit americana Friends of Florence, che include anche un generoso contributo donato da Marchesi Antinori. Con questo restauro il Refettorio monastico, dove si trova il famoso affresco de "L’Ultima Cena" del Ghirlandaio, verrà finalmente riaperto al pubblico dopo un lungo periodo di chiusura.

Il restauro è stato eseguito dall’impresa Cellini, già impegnata nella campagna precedente, con la direzione dei lavori affidata alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Firenze Pistoia e Prato (architetto Giorgio Elio Pappagallo e storico dell’arte il dott. Claudio Paolini). “Si conclude un restauro per noi davvero significativo: è infatti il primo intervento al di fuori della città di Firenze che dona piena sostanza alla missione della nostra Fondazione. Il compito di Friends of Florence – spiega la Presidente Simonetta Brandolini d’Adda – non è soltanto recuperare le numerose opere fiorentine, ma è anche salvare e valorizzare le bellezze storico-artistiche che ci sono sul territorio toscano. Con l’intervento agli affreschi di Bernardo Rosselli e Domenico Ghirlandaio siamo intervenuti insieme alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Province di Firenze Prato Pistoia per salvare opere che altrimenti rischiavano di perdersi. Insieme agli amici di sempre, i tanti donatori che ci hanno seguito in questa impresa e a Marchesi Antinori (Piero Antinori è uno dei membri del Consiglio di Friends of Florence), abbiamo deciso di sostenere questo progetto per poter consegnare ai posteri il tesoro conservato nella sala del Refettorio della Badia di San Michele Arcangelo a Passignano che così potrà essere riaperta al pubblico. Questo lavoro ci ha dato molta soddisfazione – continua Simonetta Brandolini d’Adda – perché ci ha permesso di dare sempre più forza alla nostra missione e di lavorare in grande sinergia insieme a tutti coloro che sono stati coinvolti per la futura riapertura della sala. Rinnoviamo ancora una volta il nostro grazie ai Padri Benedettini Vallombrosani, che abitano nel monastero, per la loro disponibilità e accoglienza ai detti restauri. – conclude la Presidente di Friends of Florence – E auguriamo loro un buon lavoro per l’impegno che profonderanno nell’accogliere i visitatori di queste opere dal grande valore artistico e religioso”.

Un impegno per la salvaguardia delle bellezze storico-artistiche del territorio. “Siamo oltremodo felici di vedere finalmente completarsi il progetto di restauro del magnifico affresco del Ghirlandaio a Badia a Passignano e di aver avuto la possibilità di portare il nostro apporto a questa nuova meritevole iniziativa dei Friends of Florence" sottolinea il Marchese Piero Antinori. “Il connubio tra arte e vino è certamente vincente anche per il contenuto culturale del vino. In questo caso esiste anche uno stretto legame tra Antinori e la Badia di Passignano che ci ha indotto a contribuire al restauro del magnifico affresco del Ghirlandaio, che ridarà nuova vita e grande attrattiva a tutto il comprensorio”. Marchesi Antinori continua così il suo impegno a sostegno dell’arte in tutte le sue forme, attività a cui la famiglia Antinori si dedica fin dal 1385 parallelamente all’eccellente produzione vinicola. Oltre al contributo per il restauro degli affreschi di Badia a Passignano, la famiglia Antinori nel 2016 renderà possibile il restauro della lunetta di Giovanni della Robbia che fu commissionata da un antenato della famiglia e che fu acquistata nel 1898 dal collezionista d'arte americano A. Augustus Healy come regalo per il Brooklyn Institute. La lunetta farà parte della mostra ‘Della Robbia: Sculpting with Color in Renaissance Florence’ in programma dal 9 agosto al 4 dicembre 2016 presso il Museum of Fine Arts di Boston e dal 29 gennaio al 4 giugno 2017 al National Gallery of Art, Washington, DC.
L’intervento di restauro della Sala del Cenacolo all’interno della Badia di Passignano è stato realizzato nel nome della collaborazione fra Marchesi Antinori e la Fondazione Friends of Florence e tutti coloro che ne sono coinvolti.
La Sala del Cenacolo è stata così salvaguardata per consegnarla ai visitatori che potranno immergersi nella cultura e nella spiritualità di questo luogo.

I lavori di restauro L’intervento sostenuto da Marchesi Antinori e dalla Fondazione Friends of Florence ha completato il progetto di restauro finalizzato a riportare la sala del Refettorio alla sua bellezza originaria: grazie a questo si è infatti concluso il restauro dell’affresco di Domenico Ghirlandaio, delle due scene realizzate da Bernardo Rosselli, del pulpito, degli ulteriori elementi lapidei e degli intonaci antichi.

Il lavoro svolto sull’Ultima Cena ha portato a integrare le molte e diffuse lacune, valorizzando la qualità pittorica dell’opera che, in modo particolare per quanto riguarda le figure del Cristo e degli apostoli, può essere ricondotta al diretto intervento di Domenico Ghirlandaio, come peraltro attesta la documentazione archivistica che per l’occasione si è tornati a consultare e a interpretare in ragione dei dati raccolti grazie alla visione ravvicinata del lavoro e alle ulteriori analisi scientifiche realizzate. Le indagini, condotte dall’ing. Nicolino Messuti di ISTEMI (analisi igrometrica, riflettografica all’infrarosso e in fluorescenza ai raggi X) hanno accompagnato l’intervento dei restauratori dell’impresa Cellini, assicurando la completa rimozione delle ridipinture e ripristinando quindi l’autenticità di quanto oggi si propone ai visitatori e agli studiosi. Ugualmente fondamentale è stato l’apporto dato ai direttori dei lavori Giorgio Elio Pappagallo e Claudio Paolini dalla consulenza e dell’assidua presenza in cantiere di Sabino Giovannoni, già attivo presso i laboratori di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure e con un’importante esperienza nel restauro di affreschi quattrocenteschi. Nel corso dei lavori si è tra l’altro evidenziato come la bottega del Ghirlandaio già a questa data (siamo nel 1476) avesse definito una modalità operativa (a partire dai variati sistemi di riporto dei disegni preparatori sulla parete) e più in generale un’organizzazione del cantiere pienamente rispondente a quanto ben documentato per i più tardi affreschi di Santa Maria Novella.

Sull'opera e sul restauro La sala del Refettorio fu realizzata nel periodo di massimo splendore del monastero quando, essendo succedutisi quali abati due personalità di grande prestigio e potere (Francesco Altoviti tra il 1440 e il 1455 e Isidoro del Sera tra il 1455 e il 1485), il complesso subì una radicale trasformazione con lavori per lo più riconducibili alla direzione del “maestro di murare” Jacopo di Stefano Rosselli. Nell’ambito della seconda fase di questi lavori fu appunto realizzato anche il nuovo refettorio dei monaci, una sala che si sviluppa su un lato del chiostro, coperta con volte a botte lunettate poggianti su capitelli in pietra serena, di grande ampiezza. Fu sempre l’abate del Sera che incaricò nel 1476 Domenico del Ghirlandaio di realizzare l’affresco de L’Ultima Cena, sopra al quale erano state dipinte pochi anni prima, nel 1474, da Bernardo Rosselli, due scene raffiguranti La cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e Caino che uccide Abele. Dopo le soppressioni del 1866 che non risparmiarono neppure questo complesso, il monastero fu acquistato dai conti Dzieduszycki che lo ristrutturarono profondamente, trasformandolo nel loro castello. Fra i lavori di sistemazione ci fu anche il riassetto del refettorio che divenne un vero e proprio salone di rappresentanza. Arricchito attorno al 1890 da un grande camino esso fu messo in comunicazione con il chiostro antistante mediante l’apertura di due porte sul lato sinistro. L’intera sala fu poi decorata con riquadri geometrici e stemmi di gusto trecentesco, che la trasformarono in un ambiente suggestivo ma d’invenzione. “Purtoppo in questa occasione – sottolineano i direttori dei lavori – l’affresco di Domenico Ghirlandaio fu oggetto di pesanti ridipinture che celarono alla vista numerosi particolari fondamentali per comprendere l’altissima qualità dell’opera. Nel corso del cantiere aperto nel 2002, oltre a liberare la parete di fondo da queste ridipinture, furono riscoperte al di sotto delle decorazioni ottocentesche che interessavano le altre tre pareti della sala, ulteriori pitture ad affresco (ben documentate dalle carte d’archivio) eseguite da Benedetto e Cesare Veli nel 1598, raffigurante santi e beati vallombrosani. Il ritrovamento portò così alla decisione di eliminare le trasformazioni tardo ottocentesche per riportare la sala alla sua dimensione quattro cinquecentesca”.

Attualmente l’ambiente si presenta nuovamente visitabile (così come lo è la chiesa e altri artistici ambienti del complesso), con del tutto risarcita la parete di fondo con gli affreschi di Bernardo Rosselli e Domenico Ghirlandaio e l’estesa volta lunettata, mentre gli affreschi tardo cinquecenteschi sono in attesa di essere definitivamente recuperati e restaurati.
 




DA MATERA IL CAPODANNO TARGATO RAI 1: TUTTO QUELLO CHE C'E' DA SAPERE SU "L'ANNO CHE VERRÀ"

di Domenico Leccese
Matera – L'Osservatore d'Italia sarà presente a Matera per seguire l'evento di fine anno targato RAI 1. E a farci compagnia per il “Capodanno Rai 2016” che andrà in diretta tv su Rai 1 da Matera ci saranno in concerto molti artisti.

Tra questi anche gli Urban Strangers, Noemi e la star britannica Paul Young. Come ogni 31 dicembre andrà in onda su Rai 1 il consueto appuntamento con “L’anno che verrà”, il concerto dell’ultimo dell’anno targato Rai. A fare da cornice alla festa in musica della tv di Stato, sarà la città di Matera con i suoi splendidi e famosi sassi nominata patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO e Capitale Europea della Cultura nel 2019.

Tra le novità principali del Capodanno Rai 2016 c’è l’assenza ormai certa del presentatore Carlo Conti, impegnato in questi giorni con i preparativi del prossimo Festival di Sanremo, che sarà sostituito da ben tre conduttori: Amadeus, Claudio Lippi e il comico Rocco Papaleo. Il concerto si terrà in diretta tv da Piazza Vittorio Veneto a Matera e vedrà la partecipazione di grandi nomi della musica italiana e dello spettacolo.

Ecco tutto quello che c'e' da sapere sull’evento e sull’orario della diretta tv. Ospiti del Capodanno Rai 2016 anche Antonello Venditti, Francesco Renga e Renzo Arbore. “L’Anno che Verrà”, il tradizionale programma della Rai, anche quest’anno accompagnerà gli italiani verso il nuovo anno tra musica, comicità e spettacolo. Il 31 dicembre andrà infatti in onda in diretta tv su Rai 1 il Capodanno Rai 2016 e sarà presentato, come detto, dal trio Amadeus-Lippi-Papaleo. Proprio il noto volto radiofonico e televisivo, Amadeus è alla sua prima conduzione dell’evento. “E’ la prima volta che faccio il Capodanno. E per me sarà un divertimento, poi quest’anno si terrà a Matera che so che è una splendida città dove non sono mai stato. Staremo in piazza Vittorio Veneto e speriamo che il meteo sia buono, indosseremo guanti e maglia termica e magari anticipiamo il brindisi per scaldarci” .

Il Capodanno Rai 2016 vedrà la partecipazione di molti artisti tra volti noti del mondo della musica e personaggi famosi della televisione italiana.
Il nutrito cast di ospiti sarà accompagnato sul palco da un’orchestra di 30 elementi diretta dal Maestro Stefano Palatresi. Al concerto prenderanno parte tra questi Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana, il cantautore romano Antonello Venditti, Francesco Renga, Malika Ayane, Marco Masini e Noemi. Ci saranno inoltre i nuovi idoli delle ragazzine, gli Urban Strangers, reduci dal successo di X Factor che li ha visti tra i protagonisti assoluti del talent con il secondo posto conquistato alle spalle del vincitore Giosada. Sul palco allestito nel cuore di Matera, ci sarà spazio anche per un ospite internazionale: il noto cantante britannico, Paul Young conosciuto per i suoi successi come “Come back and stay” e “Everytime you go away”.

Il concerto di Capodanno della Rai 2016, darà spazio inoltre ai ragazzi provenienti dall’altro famoso talent show musicale, Amici di Maria De Filippi, e tra questi ci saranno Giada Agasucci, Vincenzo Capua, Ottavio De Stefano, Greta Manuzi e Davide Mogavero (partecipò anche a X Factor nella 4ª edizione del 2010). Infine si esibiranno anche diversi dei protagonisti del programma di Carlo Conti, “Tale e Quale show” come Massimo Lopez, Bianca Guaccero, Alessandro Greco, Roberta Giarrusso e Silvia Salemi. Ci sono quindi tutti gli “ingredienti” giusti per assistere ad un bello spettacolo che ci accompagnerà fino a dopo la mezzanotte del 31 dicembre.

Capodanno Rai 2016, dove vedere la diretta tv del tradizionale concerto della Rai
Tutti coloro che vorranno seguire la diretta tv del Capodanno Rai 2016 potranno farlo sintonizzandosi alle ore 21 circa, subito dopo il messaggio del Presidente della Repubblica, su Rai 1 o su Rai HD (canale 501 del digitale terrestre) dove potranno così ascoltare e vedere il tradizionale concerto di fine anno ricco di musica e spettacolo. Gli artisti che parteciperanno a “L’Anno che Verrà”, si esibiranno infatti con le canzoni più belle e conosciute della musica italiana di oggi e di ieri dando vita a quattro ore di festeggiamenti. Il Capodanno Rai 2016 sarà inoltre trasmesso in diretta streaming sia sul sito www.rai.tv che sull’applicazione per smartphone e tablet, Rai.tv.

La consueta festa di Capodanno di Rai Uno si sposta quest’anno a Matera, tra lo splendido scenario dei “Sassi di Matera” si svolgerà “L’Anno che verrà”: ecco tutti gli ospiti e le novità per il grande evento che verrà trasmesso in diretta tv. A differenza degli anni precedenti, il Capodanno di Rai Uno non verrà presentato da Carlo Conti perchè impegnato nella preparazione del Festival di Sanremo: padrone della serata sarà quindi un fantastico trio composto Amadeus, Claudio Lippi e Rocco Papaleo. Nello stupendo scenario dei Sassi di Matera, a partire dalle 21.30 inizierà “L’Anno che verrà”: il ricco cast di artisti verrà accompagnato da un’orchestra di 30 elementi diretta dal Maestro Stefano Palatresi. Tra gli ospiti, molti dei giovani passati sul palco di Amici tra i quali anche Davide Mogavero, Giada Agasucci, Ottavio De Stefano, Greta Manuzi e Vincenzo Capua.Insieme a loro, si alterneranno sul palco anche grandi nomi della musica italiana tra cui Francesco Renga, Malika Ayane, Marco Masini e Renzo Arbore con l’Orchestra italiana ma anche Massimo Lopez, Bianca Guaccero, Alessandro Greco, Roberta Giarrusso e Silvia Salemi. Super ospite internazionale sarà quest’anno Paul Young, cantante britannico pop rock e soul.

 




SANT'AGATA DI MILITELLO: AL CASTELLO GALLEGO PRESENTATO "INTERIOR OF SICILY"

di Vincenzo Giardino

Sant'Agata di Militello (ME) – A Sant'Agata di Militello, il 29 dicembre 2015, nella sala dei Principe del Castello Gallego si è tenuta la mostra fotografica e documentario con presentazione del libro di Franco Blandi dal titolo  Interior of Sicily. Il lavoro dell'autore è frutto di un mix di tecnica e creatività, con il quale viene esaltato l'infinito ciclo nel susseguirsi delle stagioni, in luoghi dove natura, paesaggio e l'opera dell'uomo sopravvivono in equibrio tra tradizione e modernità.

Per due anni, Franco Blandi ha filmato e fotografato un tratto di circa dieci chilometri da Cesarò in provincia di Messina a Troina in provincia di Enna. Un tratto di stada statale che si inerpica tra colline e vallate sul digradare dei Monti Nebrodi e lo sfondo dell'Etna. Il titolo Interior of Sicily nasce dal significato che dà l'autore, in questo contesto, al termine interiore, tradotto come intimità.

Dice l'autore santagatese : – Mi piace l'assonanza che interior ha come interiore, nel senso di intimo. Come qualcosa che senti dentro , che senti tuo. Un legame atavico lega, infatti, ogni siciliano con l'interno dell'isola, con il paesaggio, con la terra, le attività, i prodotti. Ogni zolla di terra siciliana è passata sotto le mani dei contadini e dei braccianti , che con il loro lavoro disumano, dietro il compenso di poco più di un pezzo di pane hanno consentito ai proprietari terrieri di diventare ricchi e potenti.
Lo spopolamento delle campagne, portò non solo alla perdita del primato quantitativo e qualitativo nella produzione del grano, ma addirittura alla scomparsa di alcune tipicità culturali. Non a caso oggi si parla sempre più spesso dei grani antichi siciliani come di un patrimonio perduto da recuperare. In molte zone della Sicilia la coltivazione del grano, dell'orzo, del foraggio è comunque proseguita. Le macchine agricole hanno sostituito molti lavori manuali. Il paesaggio agrario siciliano, in alcune zone, nonostante la meccanizzazione, riesce ancora a raccontare in maniera armonica il legame tra l'uomo, le sue attività e la terra.
Terre arse, altre volte vegetazione ricca e colorata, altre ancora terra nera appena arata. La presenza dell'uomo è sempre stata discreta, non invadente. C'è e si vede, ma non è lui il protagonista. La natura riesce ancora a prevalere e all'uomo va bene così. Immagini uniche, emozionanti delle quali però non si riesce ad avere una visione d'insieme.Come le tessere di un mosaico, che da sole non riescono a dare l'idea del disegno completo. Ho ricercato in queste visioni la chiave per aprire le porte di quel paesaggio a nuove letture.Alle immagini stereotipate dei territori dell'interno della Sicilia riarsi dal sole, brulli e cupi, se ne affacciano di nuove, diverse., con inaspettati giochi cromatici creati dalla natura e dall'uomo, dalla vegetazione, dalle stagioni. La chiave che ho trovato è il tempo ed attraverso di esso è cambiato il mio modo di osservare, di capire e di raccontare il paesaggio.-

In tutti i lavori di Franco Blandi si evince un'amore per la storia e le tradizioni millenarie della terra di Sicilia, testimoniata con immagini e filmati del tutto originali.
 




MATERA, TEATRO: ECCO LA VITA DA PALCOSCENICO DELLA REGISTA E ATTRICE ANGELA DE GAETANO

di Domenico Leccese

Matera – È stato un piacere conoscere personalmente la sera del 28 dicembre a Matera Angela De Gaetano, praticamente una bestia da palcoscenico protagonista e regista di Bocche di Dama. Dopo "Io ballo da sola"… "Io guido da sola… ma forse era meglio continuare a ballare". Per il VivaVerdimultikulti2015 lo spettacolo teatrale Bocche di Dama di e con Angela De Gaetano, alle percussioni Vito De Lorenzi, alle luci Davide Arsenio.

Chi è Angela De Gaetano? Inizia il suo percorso artistico nel 2002 con (4:48 Psychosis) di Sarah Kane, diretta dalla regista Simona Gonella. Fino al 2009 è stata attrice in diverse produzioni di Koreja, Centro di Produzione Teatrale. Ha preso parte alla creazione di spettacoli di successo, tra cui (Paladini di Francia) di Francesco Niccolini (Premio della Critica 2009). Successivamente collabora con Factory Compagnia Transadriatica, Maccabeteatro, Il Cerchio di Gesso, TerramareTeatro, interpretando, tra gli altri, diversi ruoli femminili dei drammi Shakespeariani (Beatrice, Elena, Giulietta, Caterina). Nel 2015 firma la regia del "Canto del pane" su testo di Dario Carmentano per ARTEria associazione d'arte e cultura di Matera. Bocche di Dama (2013) rappresenta il suo debutto alla drammaturgia e alla regia. Lo spettacolo è stato rappresentato in rassegne italiane e nella prestigiosa cornice del Festival Internazionale di Narrazione di Arzo, in Svizzera.

Chi è Vito De Lorenzi? Percussionista, polistrumentista, studioso di musiche popolari è specializzato in tradizioni musicali extraeuropee ad indirizzo indologico. Presente sulla scena musicale internazionale da oltre dieci anni, collabora con diversi ensamble, spaziando tra vari generi in solo, compone musica per il teatro, proponendo un set di corde percorse, membrane e idiofoni di varia provenienza.

Angela cosa rappresenta per te questa storia?

Entusiasmante è stato per me inventare la situazione la storia e tutti i personaggi, anche se alcuni dei venditori del mercato coperto, nominati nel racconto, sono persone realmente esistite, (lu Pippi zeppu) e (l'Annina delle cozze) i miei bisnonni. Sono arrivati a me attraverso i ricordi di mio padre.

Angela nel tuo racconto, emerge una certa brutalità in ambiente familiare.

Agghiacciante è stato trovarmi a immaginare come, in alcune famiglie, la brutalità possa implodere divorando tutto.

Angela, a chi dedichi questo tuo spettacolo?

Dedico questo spettacolo a chi, per difendere il rispetto della diversità, l'onestà e l'amore, opera scelte forti e piccoli gesti nel quotidiano, lo dedico a chi con cura coltiva dentro di sé un racconto, a chi tiene strette la vita, la memoria e le parole anche attraverso una canzone.

La storia di Bocche di Dama: Margherita, alla vigilia del suo matrimonio, sola nella sua stanza, non riesce a prendere sonno. Mentre aspetta l'alba, i suoi pensieri scivolano in una storia d'amore e di violenza d'altri tempi: la storia tormentata di due adolescenti che per lunghissimo tempo coltivarono il loro legame solo attraverso sguardi da lontano, fino al giorno in cui decisero di scappare via da tutto. La storia raccontata da Margherita è ambientata negli anni cinquanta e si svolge in uno scenario vivo e opprimente. I personaggi si rincorrono tra alcuni luoghi importanti, che ormai oggi non ci sono più. Nella storia si intrecciamo ambizioni, invidie tra famiglie, teneri legami, preparativi, pranzi della Domenica. Su tutto aleggia la mitica figura di un'anziana donna, che custodisce un nastrino colorato e un segreto.

Chi è Angela De Gaetano raccontata dagli addetti ai lavori.
"Ho conosciuto Angela all'inzio della sua vita di attrice: una creatura tutta muscoli e grandi occhi dotata di una forza e talento innati e di una presenza scenica portentosa. Sono stata una delle sue prime guide attraverso il mondo della recitazione e ho affondato i denti dentro le sue capacità di assorbire ogni indicazione con una testardaggine che augurerei ad ogni attore che possa chiamarsi tale. Ed ho goduto con lei dei risultati che abbiamo raggiunto assieme: una solidità tecnica che si accompagna ad una sensibilità spigolosa ma sempre all'erta e ad un atletismo vocale di rara bellezza. E' stata mia allieva e so che me ne è stata grata, così come io sono grata di aver lavorato con lei e di vederla oggi attrice professionista." (Simona Gonella – Regista) "Con una dedizione che non ricordo in molti attori italiani, giorno dopo giorno, ho visto sbocciare un'attrice meravigliosa e rarissima che ho imparato a conoscere e amare in scena, prima in “Mangiadisk”, poi in decine di repliche dello spettacolo, sempre più bello […] Recita, canta la canzone più straziante e bella che io conosca (“Quella casa bianca che”) e balla – per dieci minuti – la danza più divertente e sfrenata che io ho mai visto eseguire in palcoscenico, una danza che in questi anni ha fatto ballare migliaia di bambini in tutta Italia, tra “Fatti mandare dalla mamma” a “Una zebra a pois”. […] Angela è così: seria, serissima, comica, canta, si getta in parti tragiche, poi torna al comico. Balla. Non sembra mai stanca.[…] quel talento non va perduto, per nessun motivo." (Francesco Niccolini – Drammaturgo) "Angela è una di quelle attrici che come regista mi inquietano, silenziosa, seria, severa. All'inizio non capisci se ama ciò che le stai chiedendo di fare o se pensa che sia una porcheria. Poi, piano piano capisci che il suo riserbo e silenzio le servono per sopravvivere, perché è completamente dentro a ciò che fa con tutto il rischio della sofferenza che ciò comporta. Angela ha il raro dono di essere sulla scena e non di apparire, è quella che in gergo chiamiamo bestia da palcoscenico. " (Enzo Toma – Regista)
 




TRA MILANO E NAPOLI: "L'AMORE È UNA FAVOLA". PAROLA DI ANNARITA BRIGANTI

Redazione

Milano e Napoli – Tutti sanno cos'è l'amore, ma nessuno, forse, sa comprenderlo totalmente. Perché l'amore non accetta definizioni: è un'esperienza che va vissuta fino in fondo. Come fa #Gioia Lieve, la protagonista del nuovo romanzo di Annarita Briganti 'L'amore è una favolà, che attraversa la vita e i sentimenti con la felicità e la leggerezza che il suo nome suggerisce, nei limiti del possibile. Gioia è una giornalista culturale freelance, ovvero precaria, e una scrittrice. Conosce Guido Giacometti, l'Artista, grazie ad un lavoro assegnatole che inizialmente non voleva fare. Una delle sue più care amiche, Marcella, le chiede all'ultimo minuto di scrivere la prefazione al catalogo della mostra dell'Artista, 'Cuori Ribellì, che sarà inaugurata al Museo Madre di Napoli il giorno di San Valentino. E così Gioia incontra Giacometti, enfant prodige della scena artistica, nonché seduttore seriale. È amore a prima vista, ma un amore difficile e contrastato, che lei cerca di far crescere contro tutto e contro tutti. Tra presentazioni di libri, festival, vernissage e pranzi in riva al mare, seguiamo la loro storia, fino all'inatteso epilogo.

Ambientato tra Milano e Napoli, tra arte e editoria, L'amore è una favola contiene anche una dura condanna della violenza contro le donne, che irrompe nella complicata esistenza della protagonista. Un romanzo che parla della vita, per tutti quelli che hanno il coraggio di amare, lottare, sperare. Annarita Briganti è giornalista culturale e scrittrice. Napoletana globetrotter, espatriata a Milano, scrive di libri su Repubblica e Donna Moderna, dove ha anche un blog. Si occupa di qualsiasi cosa abbia a che fare con la letteratura. Con 'Non chiedermi come sei natà (Cairo, 2014), il suo primo romanzo, una storia vera d'amore e fecondazione assistita, ha vinto il Premio Comoinrosa, ha girato l'Italia e lo sta portando a teatro. 'L'amore è una favolà è il suo secondo romanzo, con la stessa protagonista, #Gioia.