ECCO I NUOVI DIRETTORE DI RAI TV: DARIA BIGNARDI PER RAI 3

Redazione

Direttore di Raiuno Andrea Fabiano, che sarebbe il piu' giovane direttore della storia all'ammiraglia, nato nel 1976, di Raidue Ilaria Dallatana, di Raitre Daria Bignardi, di Rai4 Angelo Teodoli, e di Rai Sport Gabriele Romagnoli. Questi, a quanto si apprende, i direttori proposti del direttore generale Campo Dall'Orto al Cda che si riunirà giovedì' 18 febbraio.

Nelle intenzioni del direttore generale Campo Dall'Orto, le scelte delle nuove direzioni proposte ad Cda – a quanto si apprende – sono ''basate su competenza esperienza e merito, autonomia dai partiti, guidate dalla volontà di rinnovamento proprio attraverso la competenza e nel segno della valorizzazione delle risorse interne''. Si tratta anche della prima volta di una direzione di rete affidata a una donna nella storia della Rai (in realtà sono due Dellatana a Rai2 e Bignardi a Rai3), e del più giovane direttore di rete di Rai1 (Fabiano classe 1976).

Usigrai, ancora esterni, dg sfiducia dipendenti azienda – "Nei fatti una sonora sfiducia e delegittimazione di tutti i dipendenti della Rai. Se fossero veri i nomi anticipati dalle agenzie che domani saranno proposti dal dg al consiglio di amministrazione, saremmo di fronte a un fatto grave". Così l'esecutivo Usigrai commenta il ventaglio di proposte avanzate da Antonio Campo Dall'Orto per rinnovare i vertici delle reti. "Salvo l'eccezione di Rai1, l'ennesima infornata di esterni. Evidentemente – avverte l'Usigrai – il dg ritiene che tra gli 11 mila dipendenti non ci sono professionisti in grado di assumere ruoli di rilievo. Si dà corpo così al pregiudizio che l'Usigrai ha denunciato da subito, nei confronti di tutti coloro che in questi anni hanno lavorato per il servizio pubblico, assicurando – vogliamo ricordarlo – il primato alla Rai in termini di ascolto e credibilità".




SANREMO: GLI STADIO VINCONO IL FESTIVAL E IL PREMIO SALA STAMPA

di Angelo Barraco
 
Sanremo – Si è conclusa la 66/a edizione del festival di Sanremo con la vittoria degli Stadio, Band emiliana capitanata dal carismatico Gaetano Curreri. Un’esibizione che ha emozionato i presenti all’Ariston e non solo, una band che con l’intensità delle parole, della musica ha toccato il cuore degli ascoltatori, sbaragliando lo stereotipo che ormai da anni predominava il palco dell’Ariston, ovvero che il vincitore proveniva necessariamente da un talent show.
 
Un sentito omaggio al compianto amico Lucio Dalla nella serata delle cover, in cui hanno eseguito "La sera dei miracoli", ha portato molti apprezzamenti favorevoli da parte del pubblico. Gli Stadio si sono aggiudicati inoltre il Premio della Sala Stampa tv web Lucio Dalla – Sezione Campioni, il premio per la Miglior Musica Giancarlo Bigazzi e nella serata delle cover hanno vinto con La sera dei Miracoli.Al secondo posto invece si è classificata Francesca Michielin con il brano “Nessun grado di separazione”, al terzo posto la coppia Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con un brano scritto da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. La restante classifica ha visto: 4) Enrico Ruggeri – Il primo amore non si scorda mai  5) Lorenzo Fragola – Infinite volte  6) Patty Pravo – Cieli immensi  7) Clementino – Quando sono lontano  8) Noemi – La borsa di una donna  9) Rocco Hunt – Wake up 10) Arisa – Guardando il Cielo 11) Annalisa – Il diluvio Universale 12) Elio e Le Storie Tese – Vincere l'odio 13) Valerio Scanu – Finalmente Piove 14) Alessio Bernabei – Noi siamo infinito 15) Dolcenera – Ora o mai piu' (le cose cambiano) 16) Irene Fornaciari – Blu. Le posizioni di Enrico Ruggeri, Patty Pravo, Rocco Hunt, Elio e le Storie Tese sono state aspramente criticate in diretta dai presenti all’Ariston, che hanno accolto l’annuncio delle posizioni con fischi e disapprovazioni vari. Per la categoria Nuove Proposte ha vinto invece Francesco Gabbani con il Brano “Amen”, che ha vinto anche il premio della critica “Mia Martini”. Al secondo posto si è classificata Chiara Dello Iacovo con il brano “Introverso” e al terzo posto Ermal Meta con “Odio le Favole”, al quarto invece Mahmood con il brano “Dimentica”. Ma la vittoria di Gabbani è stato il primo e vero problema di un Festival che sostanzialmente è filato liscio. Che succede durante la terza serata del festival? Miele e Gabbani si esibiscono, poi si da il via al televoto e la Sala Stampa è chiamata a votare come il pubblico da casa poiché il loro voto pesa per il 50% del risultato finale, ma il “votatore” non funziona e quando viene chiuso il televoto si scatena il caos in Sala Stampa. Conti intanto annuncia che a vincere la serata è Miele, ma successivamente spiega il problema e la Sala Stampa è chiamata a votare nuovamente e prima delle 23 Carlo Conti spiega il problema e che a vincere la serata, in seguito al voto, è Francesco Gabbani. Conti è visibilmente imbarazzato e puntualizza: “Ci scusiamo, è stato un problema tecnico. Facciamo un applauso per Miele, cercheremo di far cantare comunque Miele domani sera”e così è stato, la sera successiva Miele si è esibita all’apertura del Festival. 
 
Ma torniamo alla serata finale del Festival della canzone italiana. La serata si è aperta con una splendida esibizione di Roberto Bolle che sulle note di “We Will Rock You” dei Queen ha unito passi di danza classica. Un mix insolito, ma perfettamente coeso. Un’altra sorpresa per il festival è stata l’esibizione della regina dei cartoni animati, Cristina D’Aveva, che ha suonato un medley dei suoi più grandi successi, facendo ballare, cantare e divertire l’Ariston. Inaspettato è stato anche il collegamento da New York con i ragazzi de Il Volo, vincitori del Festival di Sanremo dello scorso anno, che hanno fatto i loro migliori auguri ai futuri vincitori del festival e hanno ricordato i loro esordi e quanto sia stato importante per loro quel palco. Tocca poi alla satira e agli amici di sempre di Conti, ovvero Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, che scherzano con l’amico, fanno anche della satira su Renzi e sullo spettacolo che faranno all’Arena di Verona il 5 settembre, e mostrando delle locandine satiriche hanno mostrato anche una fittizia locandina che raffigurava loro e l’uomo che timbrava il cartellino in mutande e che ha fatto il giro del web e delle tv.
 
E’ toccato poi a Renato Zero, con il Teatro Ariston in piena commozione ed acclamazione. Ha eseguito un medley dei suoi più grandi successi, da “Il Cielo” al “Triangolo”, da “I migliori anni della nostra vita”, “Favola mia”, “Più Su”, “Amico”, “Nel Giardino che nessuno sa”, “Cercami”, fino ad arrivare ad un brano inedito, “Gli anni miei raccontami”, che anticipa l’uscita del nuovo lavoro discografico in uscita l’8 aprile. Poi Renato Zero dice: “Ci sono momenti in cui desideri guardare meglio le tue faccende…Se non stiamo bene noi artisti, non state bene neanche voi. La salute di un artista è la generosità di volersi bene per regalarsi alla gente” dicendo poi “Prima di entrare avevo la tachicardia ma poi quando ho visto il mio pubblico mi sono tranquillizzato. La musica ha una dignita' sociale e vorrei che fosse insegnata nelle scuole per togliere i bambini dai rischi che derivano da internet”. C’è da sottolineare un elemento importante di questo festival, un elemento su cui si è incentrato in queste serate, le Unioni Civili. Molti artisti che sostengono le Unioni Civili hanno voluto dimostrare la loro approvazione mostrando un nastro colorato legato al braccio. Renato Zero invece ha dimostrato che non è necessario avere un nastro legato al braccio per sentirsi vicini all’argomento, non è necessario manifestare e far vedere chi è pro e chi è contro questa “battaglia” poiché si tratta di una battaglia intima che non ha bisogno di essere mostrata ma di essere valorizzata con le parole e con un significato profondo. Altro ospite della serata Willy William, che ha cantato il brano “Ego”. Anche lui come Hozier non ha interagito con Conti, ma gli è stato consegnato il disco d’oro. Un altro ospite della serata è stato Beppe Fiorello, che ha cantato “Amara terra mia” di Domenico Modugno e ha fatto promozione alla sua fiction “Io non mi arrendo”. Eccezionale ritorno del Dopofestival, con Nicola Savino e la Gialappas Band. Un’alcova di artisti e giornalisti, in cui l’interazione, la satira e le domande più pungenti venivano rivolte ai presenti. 
 
La conduzione: Carlo Conti ha tenuto ben saldo il timone del Festival di Sanremo anche quest’anno e lo ha fatto con classe, rigore ed ironia. Ha saputo mantenere l’equilibrio anche nelle situazioni imbarazzanti come l’errore di votazione per Miele, ha ricordato le vicissitudini giudiziarie che hanno travolto Sanremo ma non ha incentrato il festival sulla politica o sugli scandali, bensì solo ed esclusivamente sulla musica. Voto per Carlo Conti: 10. Ad affiancarlo c’era la bella Madalina Ghenea, che sfoggiava ogni sera i suoi abiti eccentrici e da regina. Si potrebbe definire una rivelazione per il festival sotto l’aspetto della conduzione, poiché con garbo e serietà è riuscita ad affrontare questa sua esperienza all’Ariston. Voto a Madalina Ghenea: 8. Gabriel Garko; tutto si può dire di lui, che sia un bravo attore, che sia bello, ma che sia un bravo presentatore non ci metterei la mano sul fuoco. Il suo debutto da presentatore non è stato dei migliori, poiché ha fatto tanti, troppi errori. Troppe volte era fuori tempo, troppe volte sbagliava a leggere e troppe volte sembrava di trovarsi li per caso. Voto per Gabriel Garko: 4. Virginia Raffaele aveva dimostrato già in altre sedi la sua bravura, in questa edizione del festival ha dimostrato sia la sua bravura nel presentare, ma anche la sua bravura nel saper intrattenere, nel saper prendere di petto gli imprevisti tecnici della serata e via dicendo. Brillante, frizzante e superlativa. Voto: 10. Un festival che ha regalato sorprese ma anche un festival dai grandi numeri, con 11 milioni 221 mila telespettatori davanti alla schermo, pari al 52.52% di share per la finale. Ma i numero sono stati alti in tutte le serate. L’anno scorso l’ultima serata ha visto 11 milioni e 843 mila spettatori, pari a 54.21% di share. Un calo di 2 punti di share, quasi 600 mila spettatori. Giancarlo Leone scrive su Twitter: “Le 5 serate della 66^ edizione di #Sanremo2016 viste da 10.746.429 spettatori pari al 49.58% share. Lo share più alto degli ultimi 11 anni”.



PETROSINO: BILANCIO PIÙ CHE POSITIVO PER LA 22IMA EDIZIONE DEL CARNEVALE

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di Angelo Barraco
 
Petrosino (TP) – Quest’anno si è tenuta a Petrosino la 22esima edizione del Carnevale, una festa che ogni anno prevede un’organizzazione quasi chirurgica e un dispendio di energia determinato dalla voglia di unione e condivisione che hanno i giovani che vi partecipano. Il Sindaco Gaspare Giacalone, sempre pronto a migliorare il proprio Comune, ha trovato delle soluzioni che hanno permesso ai cittadini di trascorrere le giornate che andavano dal 6 al 9 febbraio in totale tranquillità, comodità e versatilità.
 
Petrosino quest’anno ha offerta una meravigliosa visione di ben quattro carri che hanno sfilato lungo le strade della città, ricordiamo inoltre che erano: “La Guerra dei Pagliacci” presentato dall’associazione Micael, il medesimo carro ha inoltre vinto la 22esima edizione del Carnevale di Petrosino ed è stato premiato dal Sindaco sul palco; l’associazione Petrosinis ha presentato il carro “Orso e Masha”, l’associazione Gruppo Musa ha presentato “Spongebob”, l’associazione La Speranza ha presentato il carro “Cappuccetto Rosso – Semo mucca o Lupo”. Hanno inoltre partecipato due gruppi mascherati all’evento, il gruppo “Spongebob” e il gruppo “La Pace”.

Ma non è stato soltanto questo Petrosino, poiché lungo il viale è stata allestita la “Via dei Sapori”, dove i cittadini hanno potuto degustare le prelibatezze locali. In fondo al viale è stato allestito il PalaCarnival, una struttura che ha riscosso un enorme successo di pubblico e che ha è stato un appuntamento fisso per tutti i giovani presenti in piazza e non solo. Importante la collaborazione di Rmc101 che con ottima musica ha fatto ballare tanti presenti. Ma c’era anche uno spazio dedicato ai più piccolo, tante giostre e giochi di vario genere, situate dietro il Palacarnival. Il centro Polivalente è diventato un luogo in cui si svolgevano spettacoli di Cabaret e intrattenimento ed era sempre gremito di gente. Vi era anche un info point, che offriva informazioni utili ai turisti e anche sul concorso fotografico lanciato su Instagram dove i partecipanti dovevano pubblicare  le foto con i tags  ‪#‎carnevalepetrosino2016‬ e ‪#‎igerstrapani‬.

Le foto dovevano avere come tema il Carnevale di Petrosino, i Carri, strutture, maschere e gruppi mascherate. Numerose le Navette che portavano i turisti dall’aeroporto a Petrosino. Ma il Carnevale è divertimento agli occhi di chi guarda, ma anche tanto lavoro per chi realizza le magnifiche opere allegoriche, il Sindaco ringrazia sulla sua pagina facebook tutti i partecipanti e gli organizzatori con il seguente messaggio: “Mentre ci avviciniamo alla proclamazione dei vincitori ed alla chiusura di quest’altra edizione del Carnevale di Petrosino desidero porgere i miei più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che hanno collaborato a rendere grande questo spettacolare evento. Primi tra tutti i ragazzi che hanno lavorato alla costruzione dei carri, senza il vostro impegno non potrebbe esserci il Carnevale” aggiunge inoltre “Le associazioni Micael, Petrosinis, La Speranza, Gruppo Musa, New Generation, La Pace. E poi ancora il Comitato Carnevale rappresentato dalla sua valorosissima Presidente Katia Centonze. Un grazie speciale lo voglio poi rivolgere alle forze dell’ordine: i carabinieri coordinati dal comandante Andrea D’Incerto, i vigili urbani ed il personale della security coordinati dal comandante Giuseppe Pace. Le associazioni di volontariato e Protezione Civile per aver contribuito fortemente all’ordine pubblico. Al Personale medico e paramedico del Pronto Soccorso Mobile. Avete fatto un lavoro eccellente e la vostra presenza è stata visibile ed apprezzata da tutti nel permettere un Carnevale SICURO. Un gran lavoro è stato fatto anche dal personale dell’Ufficio Tecnico Comunale e dall’Ufficio Turismo del Comune di Petrosino, sotto la direzione impeccabile del coordinatore logistico del Carnevale Maurizio Cocchiara”. Tante le pattuglie di Carabinieri, personale security e protezione civile lungo le strade del Comune. Ma il Carnevale di
 
Petrosino rappresenta l’unione e la condivisione di un grande lavoro, in questo il comune ha dimostrato che l’unione con gli altri comuni fa la forza. Il Comune di Trapani ha dato la disponibilità per la segnaletica, il Comune di Poggioreale ha dato la disponibilità per un palco, il Comune di Favignana il personale dei Vigili Urbani e il Comune di Campobello di Mazara ha offerto il modulo antincendio. Sempre sul suo profilo facebook il Sindaco ha proseguito i ringraziamenti: “Ancora grazie ai colleghi sindaci di Trapani (Vito Damiano), di Poggioreale (Lorenzo Pagliaroli), di Favignana (Giuseppe Pagoto) e di Campobello di Mazara (Giuseppe Castiglione) per averci dato una grossa mano nella logistica. Alle imprese Putaggio per i lavori pubblici, Speedneet di Pipitone per lo streaming, RMC101 per il PalaCarnival, Gianclaudia Marino per la grafica, Anna Ranieri e Giada Di Girolamo per la promozione turistica, Egadi Resort per il contest fotografico, tutti i gestori del luna-park e delle attività della via del gusto, a tutte le attività commerciali e strutture turistiche di Petrosino per la calorosa accoglienza ai visitatori”, ha concluso il messaggio dicendo: “grazie a tutto il mio staff ed ai miei assessori, al consiglio comunale ed in particolare alla straordinaria assessore al turismo Federica Cappello. Sono tempi in cui i comuni hanno pochissime risorse finanziarie ma, nonostante tutto, noi vogliamo continuare ad investire sul nostro Carnevale e sul turismo perchè come abbiamo visto anche in questi giorni rappresentano ossigeno puro di sviluppo e di rinascita per la nostra economia. Il grazie più grande va alla cittadinanza di Petrosino che ancora una volta ha vinto con la sua voglia di vivere”

Pochi giorni prima del Carnevale, precisamente il 2 febbraio, è stato sospeso a Petrosino il servizio raccolta rifiuti. Il Problema non riguardava solamente Petrosino ma tutti i comuni dell’ATO TP2. C’è stata una sollecitazione fatta anche alla prefettura. Il 3 febbraio il Sindaco Gaspare Giacalone, in assenza di comunicazioni per sbloccare la situazione, firma un’ordinanza per far fronte alla situazione d’emergenza e adotta misure urgenti e temporanee per garantire ai propri cittadini la pulizia delle strade e l’igiene. Il 4 febbraio riprende regolarmente la raccolta dei rifiuti a Petrosino, la città torna a risplendere. 
 
L’appuntamento a Petrosino è sabato 13 febbraio al PalaCarnival, per il carnevalone. 




POTENZA: COMUNE, PROVINCIA E ROTARY CLUB INSIEME PER IL PROGRAMMA EUROPEO URBAN III

di Domenico Leccese

Potenza –  “Il protocollo di intesa Comune Provincia Rotary Club per promuovere la città resiliente” queso il titolo dell'incontro congresso organizzato lo scorso lunedì 8 febbraio, presso il Grande Albergo di Potenza, dal Rotary Club Potenza Torre Guevara. L'iniziativa, come ha illustrato il Dott. Francesco Pesce (Presidente Rotary Potenza Torre Guevara) si colloca nell'ambito di un percorso che, su proposta del club Rotary Potenza Torre Guevara, ha visto Potenza, capoluogo della Basilicata, entrare a far parte di un network di città europee (fra cui Rotterdam, Glasgow, Malmoe, Bristol e Roma) che lavoreranno assieme ed impareranno a condividere esperienze con lo scopo di sviluppare resilienza e sostenibilità nell’ambito del programma europeo Urbact III.

Urbact III lavora sullo sviluppo urbano integrato e sui piani di azione partecipativi con un approccio che tiene conto delle dimensioni fisiche, economiche e sociali dello sviluppo urbano, in una prospettiva sostenibile, con l’obiettivo di incrementare la resilienza delle città, ossia la capacità di reagire e ricrescere ancora più forti una volta affrontate fasi di stress o anche shock improvvisi.

Per la città di Potenza la partecipazione al network costituisce un’importante occasione per ricostruire un senso civico di appartenenza, mediante l’implementazione di un gruppo di azione locale che lavorerà allo sviluppo delle tematiche di progetto in un processo che tende anche a consentire ai “portatori di interesse” (stakeholder) di prendere parte al processo decisionale definendo politiche ed azioni inclusive e sostenibili.

Il club Potenza Torre Guevara, costituisce con i Partner Istituzionali (Comune di Potenza e la Provincia di Potenza), il soggetto attuatore dell’intervento, con la specifica funzione di animare la comunità locale nei processi partecipativi che concorreranno alla costruzione del Piano di azione locale che sarà redatto a conclusione dell’iniziativa. Torre Guevara continua, così, un’azione concreta di sollecitazione ed affiancamento delle istituzioni locali per concorrere ad un nuovo sviluppo integrato e sostenibile della città.

Dopo l’introduzione di Francesco Pesce (Presidente Rotary Potenza Torre Guevara) hanno relazionato:
Nicola Rocco Valluzzi (Presidente della Provincia di Potenza)
“La provincia di Potenza e la rete delle citta’ resilienti”
NiKi Frantzeskaki (Lead expert network RESEU-Urbact III)
“La rete -resilient europe- nel programma Urbact III”
Anna Rossi (project manager)
“Il contributo della città alla rete Reseu”
Alessandro Attolico (dirigente Provincia di Potenza)
“L’esperienza della Provincia”
Mariangela Faggella (Assessore Comune di Potenza – Programmazione – Agenda Urbana – Politiche Comunitarie – Coesione Territoriale)
“Le prospettive di sviluppo della città ”
Fedele Zaccara (referente del Rotary Potenza Torre Guevara)
“Il ruolo del Rotary”

Urbact III – è relativo a reti tematiche per la pianificazione di azioni del programma  (2014-2020). Le reti tematiche per la pianificazione di azioni sono reti che riuniscono città che presentano problemi simili a livello urbano perché possano  aiutarsi nell'elaborazione di strategie di sviluppo urbano o piani d’azione integrati. Esse dovrebbero sostenere un processo organizzato di scambio e apprendimento fra pari al fine di migliorare le politiche locali attraverso un idoneo processo di pianificazione

I temi sui quali è possibile costruire le reti sono tutti i 10 obiettivi tematici della politica di coesione ovvero:
1. Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione
2. Migliorare l'accesso e l’utilizzo di TIC (Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione) di qualità
3. Promuovere la competitività delle PMI
4. Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
5. Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
6. Proteggere l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse
7. Promuovere trasporti sostenibili ed eliminare le strozzature nelle reti infrastrutturali chiave
8. Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori
9. Promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà
10. Investire nell’istruzione, nelle competenze e nell’apprendimento permanente attraverso lo sviluppo di infrastrutture di istruzione e formazione*.

Le reti sono costituite principalmente da città
(intendendosi per città un’autorità pubblica che rappresenti città/municipi, livelli amministrativi infra-municipali quali distretti cittadini o quartieri, autorità metropolitane e agglomerazioni organizzate) ma anche non-city partners, categoria che comprende agenzia locali, autorità provinciali, regionali e nazionali, università, centri di ricerca; i non city-partner per essere eleggibili devono essere autorità pubbliche o organismi pubblici equivalenti (public equivalent body). Il proponente deve essere una città di uno dei 28 Stati membri, oppure dei Paesi partner (Norvegia e Svizzera). La procedura di selezione delle reti da finanziare prevede due fasi: per la prima fase la partnership deve comprendere 4/6 città di almeno 3 Stati membri/Paesi partner; la partnership dovrebbe inoltre comprendere almeno 2 città delle Regioni meno sviluppate. Se la rete proposta supera la prima fase, nella seconda fase la partnership si dovrà allargare fino a comprendere 8/12 partner (dei quali almeno 4 dei partner devono trovarsi nelle Regioni meno sviluppate) di almeno 3 Stati membri/Paesi partner; la rete potrà inoltre comprendere fino a un massimo di 3 non-city partners.

Il bando sosterrà la creazione di 20 reti, ciascuna con costi totali eleggibili compresi fra 600.000 e 750.000 euro; il cofinanziamento del FESR varia a seconda della localizzazione dei partner: per quelli delle regioni più sviluppate il tasso di cofinanziamento è del 70%, per quelli delle regioni meno sviluppate e in transizione è dell’85%. I partner di Norvegia e Svizzera son cofinanziati al 50% dai rispettivi fondi nazionali.

Il progetto "Smart Mature Resilience" promosso da diversi centri di ricerca europei –Università di Adger (Norvegia), Università di Strathclyde (Regno Unito), Università di Linkopings (Svezia), Iclei (Germania), Deutsches Institut für Normung (Germania) -in partenariato con sette città del continente- Kristiansand (Norvegia), Donostia-San Sebastiàn (Spagna), Glasgow (Regno Unito), Vejle (Danimarca), Bristol (Regno Unito), Roma Capitale, Riga (Lettonia)– è stato selezionato fra quelli vincitori nell’ambito di una Call del programma Horizon 2020.
Per Roma, che fa parte del network insieme ad altre città membri di 100 Resilient Cities, si tratta di un’ulteriore opportunità di rafforzamento del lavoro promosso da Roma Resiliente.

Horizon 2020 è il Programma Quadro dell’UE per la Ricerca e l’Innovazione, il più grande mai realizzato finora. Sono infatti stati messi a disposizione circa 80 miliardi di euro di finanziamenti per il settennio dal 2014 al 2020, ai quali si sommeranno ulteriori investimenti nazionali.
L’investimento in Ricerca e Innovazione è al centro della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva: il programma mira allo sviluppo di innovazioni che siano immediatamente trasferibili negli ambiti della vita economica e sociale –e quindi urbana– dell'Unione.

Questa spinta all'innovazione riguarda anche una delle sfide più rilevanti indicate dalle istituzioni europee, quella della resilienza.  Horizon 2020 su questi temi ha previsto nuove linee di finanziamento. Il progetto Smart Mature Resilience –SMR, questo l’acronimo– s’inquadra all'interno della priorità d'investimento Horizon 2020, DRS-7-2014: “Disaster-resilience”, salvaguardia e sicurezza, lotta al cambio climatico e azioni operative per la resilienza. SMR punta a sviluppare strumenti utili ai governi locali per accrescere la resilienza delle città rispetto alle sfide ambientali e sociali del ventunesimo secolo. L’attenzione, in particolare, è riservata all’elaborazione di indicatori che sostengano le città nella valutazione di quanto siano oggi  effettivamente resilienti a queste sfide.

Per Potenza resiliente –che sta entrando in queste settimane  nella fase di elaborazione delle azioni da inserire nella strategia– si tratta di una grande opportunità per rafforzare le azioni che si proporranno attraverso la costruzione di indicatori che possano valutarne l’efficacia e la pertinenza.
In questo quadro, nella prossima primavera, Potenza parteciperà ad un workshop internazionale a Roma, dedicato a una delle sfide più rilevanti per il bacino mediterraneo e l'Europa, quella dell'accoglienza dei flussi migratori legati alle crisi geopolitiche e ambientali.
Alla fine del seminario, si è tenuto un incontro aperto al pubblico dal titolo
hanno discusso delle opportunità di resilienza per la città, un partecipato dibattito, con numerosi e qualificati interventi, compreso quello del sottoscritto, in qualità di Presidente dell’Associazione Borgo Antico Portasalza di Potenza, e le conclusioni del Presidente Francesco Pesce.

Potenza ha iniziato il suo percorso verso lo sviluppo di una strategia resilienza lo scorso mese di gennaio. Il processo è strutturato in due fasi. Nella prima fase Potenza Resiliente ha osservato e analizzato la città nel suo complesso, rilevandone i punti di forza e di debolezza sistemici, individuando gli shock e gli stress dei quali è oggetto e le tendenze di lungo periodo con le quali dovrà necessariamente confrontarsi se vuole diventare più resiliente.
Attività fondamentale della prima fase del processo è stata l’ingaggio e il coinvolgimento di stakeholder che nella loro qualità di portatori di particolari interessi, sapere ed esperienze potessero fornire pareri informati sulla città. Potenza Resiliente ha coinvolto dunque questi stakeholder in diverse attività volte ad identificare in modo adeguato e partecipato le aree prioritarie di resilienza che saranno approfondite nella seconda fase del progetto.

Ecco alcune delle attività partecipative proposte, nel corso del dibattito di lunedì, ed in fase di programmazione per Potenza Resiliente:
– Seminari Partecipativi di Consultazione sulle priorità di resilienza di Potenza, che dovranno avere come obiettivo quello di raccogliere le opinioni di una vasta platea di portatori di interesse rispetto alla città, ai rischi e alle opportunità che per essa si presentano, e rispetto alle azioni che già oggi la rendono resiliente. I workshop hanno il compito di coinvolgere diversi stakeholder, da rappresentanti dell’amministrazione, a quelli del settore privato, a chi si occupa di integrazione e qualità della vita, al mondo associativo e della cittadinanza attiva, ad università ed enti di ricerca. Per permettere a Potenza Resiliente di ampliare e approfondire il suo sguardo sulla città, individuando legami e connessioni tra diversi fenomeni e problemi in una maniera fino ad oggi inedita. 

– Focus Group sulle infrastrutture e gli asset critici della città di Potenza e della sua Area Metropolitana. Le infrastrutture e gli asset critici rappresentano la colonna vertebrale delle città e sono, in quanto tali, vitali per il suo funzionamento. Capire a quali rischi tali infrastrutture sono esposte nel presente e nel futuro e prepararsi per affrontarli correttamente è un passo necessario per comprendere quali azioni di resilienza porre in essere in sede di sviluppo della strategia.
I Focus Group di Potenza Resiliente avranno come oggetto sia asset materiali e funzionali, come quelli relativi alla mobilità, alle telecomunicazioni e al ciclo delle acque, sia asset fondanti per l’identità e l’economia della città, come ad esempio il patrimonio artistico, culturale e naturale, sia asset immateriali come la sicurezza.
La partecipare ai focus group è riservata, principalmente, a gestori di diversi beni e di servizi, enti di ricerca e rappresentanti dell’amministrazione cittadina, metropolitana e regionale.

– Un Seminario Partecipativo sul Ciclo Urbano delle Acque finalizzato a condividere un'agenda di problemi, opportunità e azioni sul tema del rapporto fra Potenza e le sue acque – dalla gestione dei rischi al loro ruolo nell’ecosistema urbano fino alle opportunità di ricreazione e benessere urbano che queste rappresentano –  con il coinvolgimento di stakeholder. Al seminario potranno e/o dovranno partecipato anche le amministrazioni comunali delle città di Rotterdam (Olanda), Copenhagen (Danimarca) e New Orleans (Stati Uniti).

– Una consultazione pubblica attraverso la quale i cittadini potranno avere l’opportunità di esprimersi sui punti di forza e i punti di debolezza della città e sulle azioni che secondo loro rendono già oggi più resiliente la città.
Anche mediante un questionario diffuso in rete.

– Ulteriori eventi pubblici con la partecipazione di esperti nazionali ed internazionali su temi rilevanza per lo sviluppo della strategia quali le politiche del cibo, gli impatti dei cambiamenti climatici sull’ambiente urbano, la governance della resilienza e della sostenibilità, le strategie di gestione integrata delle infrastrutture critiche.

– Inoltre, è necessario organizzare il Seminario Conclusivo della prima fase del progetto Potenza Resiliente, durante il quale i risultati preliminari raccolti attraverso la campagna di ingaggio e coinvolgimento degli stakeholder saranno presentati, a tutti i soggetti attuatori ed alla cittadinanza attiva.

I risultati di tutte queste attività confluiranno nel documento conclusivo di questa prima fase del progetto Potenza Resiliente, ovvero la “Valutazione Preliminare di Resilienza” che individuerà le priorità su cui si concentrerà lo sviluppo della strategia di resilienza a partire dal mese di Aprile Maggio.
 




PETROSINO: UN CARNEVALE ALL'INSEGNA DEL DIVERTIMENTO

di Angelo Barraco
 
Petrosino (TP) – Quest’anno si è tenuta a Petrosino la 22esima edizione del Carnevale, una festa che ogni anno prevede un’organizzazione quasi chirurgica e un dispendio di energia determinato dalla voglia di unione e condivisione che hanno i giovani che vi partecipano. Il Sindaco Gaspare Giacalone, sempre pronto a migliorare il proprio Comune, ha trovato delle soluzioni che hanno permesso ai cittadini di trascorrere le giornate che andavano dal 6 al 9 febbraio in totale tranquillità, comodità e versatilità. Petrosino quest’anno ha offerta una meravigliosa visione di ben quattro carri che hanno sfilato lungo le strade della città, ricordiamo inoltre che erano: “La Guerra dei Pagliacci” presentato dall’associazione Micael, il medesimo carro ha inoltre vinto la 22esima edizione del Carnevale di Petrosino ed è stato premiato dal Sindaco sul palco; l’associazione Petrosinis ha presentato il carro “Orso e Masha”, l’associazione Gruppo Musa ha presentato “Spongebob”, l’associazione La Speranza ha presentato il carro “Cappuccetto Rosso – Semo mucca o Lupo”. Hanno inoltre partecipato due gruppi mascherati all’evento, il gruppo “Spongebob” e il gruppo “La Pace”. Ma non è stato soltanto questo Petrosino, poiché lungo il viale è stata allestita la “Via dei Sapori”, dove i cittadini hanno potuto degustare le prelibatezze locali. In fondo al viale è stato allestito il PalaCarnival, una struttura che ha riscosso un enorme successo di pubblico e che ha è stato un appuntamento fisso per tutti i giovani presenti in piazza e non solo. Importante la collaborazione di Rmc101 che con ottima musica ha fatto ballare tanti presenti. Ma c’era anche uno spazio dedicato ai più piccolo, tante giostre e giochi di vario genere, situate dietro il Palacarnival. Il centro Polivalente è diventato un luogo in cui si svolgevano spettacoli di Cabaret e intrattenimento ed era sempre gremito di gente. Vi era anche un info point, che offriva informazioni utili ai turisti e anche sul concorso fotografico lanciato su Instagram dove i partecipanti dovevano pubblicare  le foto con i tags  ‪#‎carnevalepetrosino2016‬ e ‪#‎igerstrapani‬. Le foto dovevano avere come tema il Carnevale di Petrosino, i Carri, strutture, maschere e gruppi mascherate. Numerose le Navette che portavano i turisti dall’aeroporto a Petrosino. Ma il Carnevale è divertimento agli occhi di chi guarda, ma anche tanto lavoro per chi realizza le magnifiche opere allegoriche, il Sindaco ringrazia sulla sua pagina facebook tutti i partecipanti e gli organizzatori con il seguente messaggio: “Mentre ci avviciniamo alla proclamazione dei vincitori ed alla chiusura di quest’altra edizione del Carnevale di Petrosino desidero porgere i miei più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che hanno collaborato a rendere grande questo spettacolare evento. Primi tra tutti i ragazzi che hanno lavorato alla costruzione dei carri, senza il vostro impegno non potrebbe esserci il Carnevale” aggiunge inoltre “Le associazioni Micael, Petrosinis, La Speranza, Gruppo Musa, New Generation, La Pace. E poi ancora il Comitato Carnevale rappresentato dalla sua valorosissima Presidente Katia Centonze. Un grazie speciale lo voglio poi rivolgere alle forze dell’ordine: i carabinieri coordinati dal comandante Andrea D’Incerto, i vigili urbani ed il personale della security coordinati dal comandante Giuseppe Pace. Le associazioni di volontariato e Protezione Civile per aver contribuito fortemente all’ordine pubblico. Al Personale medico e paramedico del Pronto Soccorso Mobile. Avete fatto un lavoro eccellente e la vostra presenza è stata visibile ed apprezzata da tutti nel permettere un Carnevale SICURO. Un gran lavoro è stato fatto anche dal personale dell’Ufficio Tecnico Comunale e dall’Ufficio Turismo del Comune di Petrosino, sotto la direzione impeccabile del coordinatore logistico del Carnevale Maurizio Cocchiara”. Tante le pattuglie di Carabinieri, personale security e protezione civile lungo le strade del Comune. Ma il Carnevale di Petrosino rappresenta l’unione e la condivisione di un grande lavoro, in questo il comune ha dimostrato che l’unione con gli altri comuni fa la forza. Il Comune di Trapani ha dato la disponibilità per la segnaletica, il Comune di Poggioreale ha dato la disponibilità per un palco, il Comune di Favignana il personale dei Vigili Urbani e il Comune di Campobello di Mazara ha offerto il modulo antincendio. Sempre sul suo profilo facebook il Sindaco ha proseguito i ringraziamenti: “Ancora grazie ai colleghi sindaci di Trapani (Vito Damiano), di Poggioreale (Lorenzo Pagliaroli), di Favignana (Giuseppe Pagoto) e di Campobello di Mazara (Giuseppe Castiglione) per averci dato una grossa mano nella logistica. Alle imprese Putaggio per i lavori pubblici, Speedneet di Pipitone per lo streaming, RMC101 per il PalaCarnival, Gianclaudia Marino per la grafica, Anna Ranieri e Giada Di Girolamo per la promozione turistica, Egadi Resort per il contest fotografico, tutti i gestori del luna-park e delle attività della via del gusto, a tutte le attività commerciali e strutture turistiche di Petrosino per la calorosa accoglienza ai visitatori”, ha concluso il messaggio dicendo: “grazie a tutto il mio staff ed ai miei assessori, al consiglio comunale ed in particolare alla straordinaria assessore al turismo Federica Cappello. Sono tempi in cui i comuni hanno pochissime risorse finanziarie ma, nonostante tutto, noi vogliamo continuare ad investire sul nostro Carnevale e sul turismo perchè come abbiamo visto anche in questi giorni rappresentano ossigeno puro di sviluppo e di rinascita per la nostra economia. Il grazie più grande va alla cittadinanza di Petrosino che ancora una volta ha vinto con la sua voglia di vivere”
 
Pochi giorni prima del Carnevale, precisamente il 2 febbraio, è stato sospeso a Petrosino il servizio raccolta rifiuti. Il Problema non riguardava solamente Petrosino ma tutti i comuni dell’ATO TP2. C’è stata una sollecitazione fatta anche alla prefettura. Il 3 febbraio il Sindaco Gaspare Giacalone, in assenza di comunicazioni per sbloccare la situazione, firma un’ordinanza per far fronte alla situazione d’emergenza e adotta misure urgenti e temporanee per garantire ai propri cittadini la pulizia delle strade e l’igiene. Il 4 febbraio riprende regolarmente la raccolta dei rifiuti a Petrosino, la città torna a risplendere. 
 
L’appuntamento a Petrosino è sabato 13 febbraio al PalaCarnival, per il carnevalone. 



PANPOESIA…QUANDO LA CULTURA SI LEGGE E SI MANGIA: INTERVISTA A GIULIANO BELLONI

di Chiara Rai

Sapori, colori, bellezza e natura. Per questo e tanti altri motivi abbiamo voluto intervistare lo scrittore e giornalista Giuliano Belloni che ha saputo fondere la bellezza della cultura con la bontà di acqua e farina…

Com'è nata la passione per la scrittura?
Beh, ho 62 anni. Sono laureato in filosofia e svolgo attività di scrittore giornalista. Ma quello che mi definisce meglio potrei dire, agripoeta. La mia famiglia povera e contadina mi ha permesso di farmi studiare. Quasi che vedessero in me realizzati i loro progetti e utilizzassero le mie parole, i miei discorsi come un prolungamento dei loro. Ma chi mi ha dato l'impulso vero è stato mio nonno, Romeo. Mio nonno un ragazzo del 1899, chiamato alla guerra del 15-18, non salendo nulla di armi. Era contadino e cosi slacciò i suoi scarponi e allacciò gli anfibi per scalare dirupi e altezze dell'odio. La sua vita nelle Alpi fu racconto costante ogni volta che io tornavo dalla scuola. Vicino al camino mentre sbraciava la cenere, quasi a ravvivare la sua memoria. Non mi parlò mai della guerra, fu una sorta ante litteram della ..Vita è bella…di Benigni. Mi parlò dei profumi, degli odori, dei colori, della verdezza dell'erba, del candore della neve, dei silenzi, degli uccelli. La prima volta che io vidi le Dolomiti mi misi a piangere. Erano come il nonno me le aveva descritte.
Mi portava d'estate in campagna. E si partiva alla buon'ora, prima dell'alba. Allora con tenera precauzione mi calava, avendo un possente mulo, al lato dentro un grande canestro. Io mi ricoprivo di una coperta e avevl solo gli occhi scoperti per guardare le stelle. Sentivo il clok clok degli zoccoli del mulo. Pensavo che prima o poi le zampe posteriori avrebbero ostacolato quelle anteriori ma non avvenne mai. Anzi ogni mattino quel suono entrava dentro di me, facendone parte. Era il ritmo, la danza del ritmo poetico che timidamente cantava. Era la colonna sonora del mattino. Il primo ritmo poetico che intesi e che ora continua a far parte di me.
Da lui ho appreso che la terra è un luogo ma anche una regola di vita. Il sole, le stagioni, le fasi della luna, la semina, i raccolti, la paura, la speranza, la morte, la rinascita, la pioggia, la siccità, l'attesa, gli alberi, gli animali sono tutti ingredienti di questa Civiltà.
Ma questa civiltà sta scomparendo. È la prima volta che una civiltà scompare senza eserciti schierati e senza spargimento di sangue. Scompare…

Perché questi libri?
Ho voluto col mio primo ljbro di poesia "L'olio nell'insalata" edito da Ihiskos nel 2003 parlare dei mestieri di questa civiltà ormai scomparsi. Mi sono sentito subito un ex. Non avevo più una identità, una definizione e dunque era necessario un secondo libro "Pane e Pomodoro", edito da Ibiskos nel 2005, perché auspicasse un linguaggio tra la natura e l'uomo per cercare un punto di incontro e di intesa.
Che strani titoli per due libri di poesia! Nel primo libro ho immaginato una pagina di vita contadina, quando finita la mietitura del grano ci si riuniva nell'aia a circolo condividendo insalata poco olio e tanto pane.
Nel secondo invece, pane e pomodoro, è la frugalità della vita contadina che ci manda segnali semplici e ordinati per interpretare la natura.

Sei nostalgico?
No. Io vivo questo momento di trapasso e lo amo. Questo secolo in continua trasformazione attende la nostra mano, il nostro ingegno, la nostra opera per definirsi.


Di cosa ti occupi in questo momento?
Collaboro con un giornale on line…Informacibo…che ha funzione di Ansa nel campo agroalimentare. Il mio compito è di narrare storie. Ho individuato in questo mondo agroalimentare una funzione importante. Si gli chef, gli operatori e tutti gli addetti ai lavori, possono assolvere una funzione vicaria di trasferimento ei valori che prima erano di proprietà della civiltà contadina.

Parlaci di profumi, odori, colori, riti, tradizioni, usi…
Chi non ricorda, almeno i più anziani il profumo della domenica mattina? Il lrofumo della cipolla, dell'aglio, dell'olio che entrava nelle camera mentre si restava un pò di più nel letto. Lo ricordo bene. Ma a me quel profumo era caro perché mi anticipava le coccole e le tenerezze che durante la settimana non avevo. Mamma e papà andavano nei campi, perche contadini e poveri.
Dunque quel profumo è una narrazione di una storia. È una narrazione di una emozione. Cibo ed emozione sono intimi. Perche ci sono cibi che si mangiano e ci sono cibi che si guardano, come vere opere d'arte. Se guardo un tramonto, se sento un brano di musica mi emoziono. Come quando vedo i colori composti di un piatto.

Che bello, facci assaporare ancora questo mondo, il nostro mondo

La bellezza è una chiamata. E la chiamata sia essa negativa o positiva esige una risposta. La risposta è che sentiamo dentro di noi parole mute che si sprigionano e che formano una emozione.
Mi ricordo quando mio nonno potava le piante di ulivo scendeva e saliva dalla scala, rimirando la chioma. Dopo negli anni capii il perché. Voleva donare alla chioma il suo concetto di " armonia". Ma poi però un giorno mi venne un dubbio. E se la chioma invece fosse stata che diceva al nonno taglia quel ramo, taglia l'altro…

Che cos’è la cucina per te?
Ci sono 40 milioni di italiani che seguono i programmi agroalimentari. Al di là delle esagerazioni c’è un fondo da analizzare. La cucina è un modo di esprimere le mie emozioni e le mie sensazioni. Possiamo dire la buona cucina ci fa deglutire le emozioni. Il cibo è una descrizione di quello che ra amo, siamo e vorremmo essere.
Ci sono infinità di scuole di cucina. E ora cominciano a nascere in modo esponenziale anche le scuole di panificazione. Sono curioso e quindi ho seguito Ezio Marinato, il maestro Josep Pascual, Rocchi Giorgio, per dirne qualcuno. Decorano il pane come se fossero quadri. Da lì il,passo è breve.

Parlami del tuo libro “Panpoesia”
Insieme con il giornalista nonché editore Giovanni Serra, che spazia dalla carta stampata e web tra Miami, Milano e Roma, e che non disdegna la farina, abbiamo pensato di scrivere poesie sul pane. Quasi in una sorta di ricerca di autori da panificare e di panificatori da pubblicare. Abbiamo un blog che si chiama anch'esso…PANPOESIA…Questo blog ha un mese e mezzo. E in questo mese e mezzo ci sono stati 4500 visitatori

Ma perché sul pane?
Perche intanto è la prima volta che accade . Copertina e pagine di pane. Che si possono mangiare appena lette o alla fine. È la prima volta che il pane diventa una poesia e che la cultura si spezza come il pane. È la prima volta che possiamo dire che la cultura entra nel nostro dna, che circola, che preme e spinge. Possiamo dire che la parola si fa farina, acqua, e lievito di armonia.

 

Ecco un assaggio di poesia di Giuliano Belloni

 

Questo mattino
è cosi fragrante
si spezza come il pane
non voglio perderne
nemmeno una mollica

 

È un mattino
che odora di pera matura
stordisce
e mi sbrotola tra le mani…

 

Lievita il giorno
come il pane
questa mattina ho visto
una nidiata di colori jn fila
per lavarsi nella rugiada
del mattino

 




ROMA. UN FILM SULLA STORIA DELLE POPOLAZIONI ITALICHE

di Silvio Rossi

 

Un contesto importante, nella sede della Società Dante Alighieri, in Palazzo Firenze, per la presentazione del libro Viteliù, romanzo storico che narra le vicende legate alle popolazioni italiche che popolavano la penisola prima dell’espansione di Roma.
Il volume, pubblicato dalla casa editrice Itaca nel 2012, ha venduto circa diecimila copie, soprattutto grazie al passaparola dei lettori, alla curiosità che ha generato negli intervenuti alle numerose presentazioni, all’adozione del volume come libro di testo in una quindicina di licei.
Partito da Agnone, città natale e di residenza dell’autore, Nicola Mastronardi, giornalista e direttore di una biblioteca nella cittadina altomolisana, il libro ha effettuato in questi anni un “viaggio”, attraverso biblioteche, musei, istituti di cultura, associazioni, in Italia e all’estero. Lo scorso mese di Novembre Viteliù ha avuto l’onore di essere presentato a New York dal Westchester Italian Cultural Center durante il mese della Cultura Italiana.
Padrone di casa, in quanto vicepresidente della Società Dante Alighieri è stato l’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che nonostante un infortunio occorsogli il giorno precedente, dal quale risultava ancora sofferente, ha voluto onorare l’autore, suo amico personale, esaltando le qualità del romanzo, della profondità della ricerca storica, della scorrevolezza della lettura, con giudizi che hanno fatto commuovere Mastronardi, rimasto letteralmente senza parole.
La storia ha ricevuto l’interessamento anche della Locomotion Film, rappresentata nell’occasione da Americo Maria Cicolani e Giordano Baffari, che ha sviluppato un progetto le la realizzazione di un film, con una produzione e un cast internazionale, e la presenza nei dialoghi della lingua Osca, parlata da alcuni personaggi della storia, grazie anche a un interessamento specifico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ha giudicato il lavoro ottimo per la riscoperta e la valorizzazione degli antichi linguaggi autoctoni della penisola italiana.
Il libro, oltre che nelle librerie specializzate, è disponibile sul sito della casa editrice (www.itacaedizioni.it) o su IBS.




CARNEVALE: DA NORD A SUD È UNA GRANDE FESTA

di Angelo Barraco
 
Il Carnevale è una festa celebrata nei paesi cattolici. La parola Carnevale deriva dal latino Carnem levare, ossia “Eliminare la carne” ed indica il martedì grasso, ossia l’ultimo giorno di questa fragorosa ricorrenza, prima del periodo  di digiuno della Quaresima. E’ una festività molto attesa ed è caratterizzata da un uso di maschere, dai carri che sfilano lungo le strade e dalla gente che si riunisce in piazza a ballare, a cantare e a degustare prodotti tipici del proprio paese. Da Nord a Sud la festa è sentita organizzata con parsimonia. Venezia torna con il suo sfarzo e la sua eleganza, oggi ci sarà l’anteprima del carnevale con il volo dell’Angelo, momento importantissimo in cui Irene Rizzi scenderà dal campanile. Ieri c’è stato invece il corteo delle 12 Marie. Non mancavano e non mancano le misure di sicurezza, in seguito ai recenti eventi di terrorismo che si sono verificati in Europa e non solo. E’ previsto l’arrivo di migliaia di turisti da tutto il mondo e le forze dell’ordine utilizzeranno metaldetector portatili, dovranno superare inoltre cinque varchi predisposti per il controllo.
 
Anche a Cuneo prende il via ufficialmente il Carnevale di Mondivì. Quest’anno il carnevale di Mondovì è gemellato con il Papà del Gnocco, maschera di Verona, con cui c’è un gemellaggio quest’anno. Oggi pomeriggio la prima grande sfilata, saranno nove carri e dodici gruppi mascherati ma non solo, ci saranno anche esibizioni di bande musicali.
 
Lo storico carnevale di Viareggio è giunto alla 143/ma edizione e quest’anno è stato indetto il primo corso mascherato che avrà inizio il 7 febbraio e finirà il 5 marzo. Il Commissario della Fondazione ha spiegato: “Il Carnevale vive di attualità e di sollecitazioni. E come sempre sui carri avremo temi politici, da Salvini a Le Pen a Maria Elena Boschi, temi riflessione o di sceneggiatura.”. Fino a 14 anni i bambini pagheranno un biglietto di 13 euro per poter assistere alle sfilate. Ha precisato però: “Ma fino a un metro e venti di altezza l'ingresso è gratuito”.
 
In Sicilia c’è una realtà che si sta emergendo a livello nazionale e internazionale ed è Petrosino (provincia di Trapani). Il Carnevale di Petrosino è giunto alla 22esima edizione. Dal 6 al 9 febbraio grande festa lungo le strade di Petrosino, che si concluderanno il 13 febbraio. Quest’anno, per aumentare gli standard di sicurezza e fruibilità, hanno deciso di individuare un coordinamento logistico di comune accordo con il comitato. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, l’assessore al Turismo Federica Cappello ha sottolineato: ““Il punto di forza del nostro Carnevale rimane la capacità di aggregazione e il coinvolgimento dei cittadini nella preparazione dei carri e degli eventi ricreativi, che diventano il più importante evento promozionale del nostro territorio e delle sue potenzialità economiche e turistiche”. Sono stati istallati degli spazi espositivi in luoghi come l’Aeroporto Trapani-Birgi, dove c’è un info-point. Caterina Centonze, enologo e presidente del comitato carnevale nonché partecipante attiva con l’associazione culturale “La Rinascita”, ha riferito che i quattro carri che sfileranno lungo le strade di Petrosino sono i seguenti: L’associazione Micael presenta il carro “La Guerra dei Pagliacci”, l’associazione Petrosinis presenta il carro “Orso e Masha”, l’associazione Gruppo Musa presenta “Spongebob”, l’associazione La Speranza presenta il carro “Cappuccetto Rosso – Semo mucca o Lupo”. Infine ci sono due gruppi mascherati che hanno confermato la loro partecipazione all’evento, il gruppo “Spongebob” e il gruppo “La Pace”.  Ci saranno inoltre delle formule presenti lo scorso anno e che hanno avuto grande successo come il “Quartiere in Festa”, compreso lo spazio Luna Park, animazione per i più piccoli, “Gran Bazar” ovvero la zona dell’artigianato” locare, la “Via dei Sapori” dove cittadini e turisti potranno degustare la gastronomia locale, non mancherà inoltre il “Take Away”. Anche quest’anno ci sarà il “Pala-Carnival”, una struttura dove si potrà ballare fino a tarda notte, a curare il tutto ci sarà Rmc101, che farà da filo conduttore nel corso di queste serate e che consentirà un ascolto e un intrattenimento anche a livello nazionale. Ma non è finita, è stato lanciato un concorso fotografico per il Carnevale di Petrosino 2016 su Instagram. Per partecipare basta pubblicare le foto con i tags  ‪#‎carnevalepetrosino2016‬ e ‪#‎igerstrapani‬. Le foto devono avere come tema il Carnevale di Petrosino, i Carri, strutture, maschere e gruppi mascherate. 



POTENZA: SUCCESSO DI CRITICA E DI PUBBLICO PER LA POETESSA LUCIA DI TOLLA

di Domenico Leccese
Potenza – Una grande serata letteraria si è svolta, lo scorso giovedì 28 gennaio 2016, nella sala convegni della Biblioteca Nazionale di Potenza, in occasione della presentazione del libro di poesie Lucia Di Tolla “Schegge di luce”, con prefazione di Giovanni Caserta ed edito dalla Villani Libri Editore.

Ad introdurre i lavori Franco Sabia, Direttore della Biblioteca. A condurre la serata la professoressa Angela Granata. Novella Capoluongo Pinto, Presidente Universum Academy di Basilicata, ha illustrato le iniziative dell’Associazione che mirano alla promozione e alla diffusione di opere poetiche. Franco Villani, direttore editoriale della omonima casa editrice, ha sottolineato l’impegno editoriale rivolto, principalmente, alla pubblicazione di opere di autori lucani. La presentazione delle Poesie della Di Tolla è stata svolta da Giovanni Caserta, noto storico e critico letterario.

Dino Becagli e Carmen Rosiello si sono alternati nella lettura di una selezione delle poesie contenute nel libro.
Perché anche l'amore senza la poesia è solo ginnastica. La serata, inoltre,  è stata allietata da intermezzi musicali, con la voce solista di Roberta Rita, accompagnata dalla chitarra dell' Avvocato Donatello Genovese e dal sax del Giudice Ettore Nesti. In chiusura serata, piena di luce letteraria l’autrice, commossa, ha ringraziato i relatori e il numeroso pubblico intervenuto.

L'autrice di schegge di luce, Lucia Di Tolla, ci ha rilasciato alcune riflessioni a caldo.

La poesia di Lucia Di Tolla è fatta di emozioni?

La mia poesia è  fatta da emozioni, dove la parola dà senso e concretezza.

La mia poesia è frutto di una riflessione sofferta umana e culturale.

Nei miei versi c'è  il paradosso  del vuoto, del non detto dell'accennato, il non dire crea onde di significato, come dicono gli inglesi " Less is better"! (N.d.r. meno è  meglio).

Qual è il ruolo del lettore?

Il lettore assume un ruolo  attivo, riempie con la propria sensibilità ciò che è  non è esplicitato.
 

Qual è il ruolo attivo della tua poesia?

L'ambizione della mia poesia è quella di fornire un diverso punto  di vista : insolito,accattivante, lucido, strano, a volte disperato, ma spero mai banale.

Pertanto è necessario avere un preciso punto di vista?

Avere un punto di vista, specialmente nei tempi attuali, privilegia senz'altro la conoscenza  non la mera informazione, tenta di superarne la confusione.

Qual è il tuo ruolo?

Il poeta è lettore della realtà e cultore della bellezza e dell'arte.

E come dice Hume: "La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva"

 




PALERMO: IL LUCANO PATRICE MAKABU CONQUISTA IL PREMIO "ARTISTA DELL'ANNO 2015"

di Domenico Leccese

Palermo – L'Artista Lucano, Patrice Makabu, V/Presidente della Associazione Culturale Borgo Antico Portasalza di Potenza, ha ricevuto il premio "Artista dell'anno 2015".

A Palermo lo scorso 16 gennaio si è svolta alla presenza di autorità politiche e culturali la cerimonia di premiazione "Artista dell' anno 2015", il premio è stato conferito ai principali interpreti del mondo dell' arte e della cultura: Patrice Makabu è uno degli artisti dell' anno 2015 tra i più apprezzati,  che per l' occasione ha presentato al pubblico “Who is the criminal now?”, l' ultima fotografia realizzata nell' anno 2015 in commemorazione dei sanguinari attentati dell' Isis a Parigi. Il prestigioso riconoscimento è stato promosso dalla rivista Effetto Arte, ldiretta da Paolo Levi, e opere degli artisti premiati con questo riconoscimento di rilevanza nazionale sono contenute in uno speciale volume distribuito alle principali gallerie d' arte d' Italia, ai più conosciuti critici internazionali, ai collezionisti ed alle biblioteche pubbliche dei capoluoghi italiani. Prossime importanti tappe che vedranno impegnato Patrice Makabu a partire da luglio sono Hollywood, New York, Washington e Dubai, all' artista sarà dedicato ad aprile uno spazio all' interno della rivista promotrice del premio appena consegnato. 

Le dichiarazioni di Patrice Makabu "Grazie a tutti! – ha dichiarato Patrice Makabu appena appresa la notizia -Questo premio è per me, inutile dirlo, una grande soddisfazione. Palermo é una città che mi vuole bene – ha proseguito Makabu – a quanto sembra ed aver ricevuto questo importante riconoscimento con la mia ultima opera del 2015 'Who is the criminal now?' è stata la chiusura di un lungo anno di sperimentazioni in bellezza. La mia opera tanto contestata è invece piaciuta a tutti, il mio voler rappresentate la realtà senza mezzi termini ha dato i suoi frutti. Grazie Palermo – ha concluso Makabu – e grazie a chi durante la biennale dello scorso anno mi  ha segnalato come uno tra gli artisti più innovativi."

Patrice Makabu è un' artista con un' interessante percorso di crescita, la sua passione per l' arte e l' originalità inizia grazie al web design nel 1999, quando internet era agli albori ed in molti ancora non sapevano che cosa fosse un sito web. Per Patrice Makabu un sito web di successo doveva essere necessariamente costruito intorno ad un design d' impatto, frutto di soluzioni distintive con fotografie ed immagini fortemente caratterizzanti volte a catturare subito lo sguardo e l' attenzione del visitatore. Sono state proprio le immagini infatti – oltre ad alcune creazioni design di alto gradimento presentate insieme alle produzioni di famosi stilisti internazionali – la chiave di un successo che oggi vede l' artista muoversi in diversi ambiti, come ad esempio nella regia di alcuni cortometraggi di grande impatto, che hanno tracciato parte del suo percorso. Patrice Makabu è stato in grado di rappresentare in video in maniera a dir poco alternativa tematiche drammaticamente attuali, come la violenza sulle donne, l' abuso di social network e non ultima la disabilità che si scontra con le barriere architettoniche con “Uccidere la Libertà”, cortometraggio con il quale vince ad agosto 2015 l' International Film Festival di Pescara con il plauso dell' attivista per i diritti umani Rita El Khayat. Patrice Makabu è un artista che ama rappresentare la realtà nelle sue opere, la vita quotidiana vista sotto la luce del surrealismo, le ideologie, la politica e lo fa sempre con grande spinta comunicativa.

E' difficile non riuscire a comprendere il significato delle opere di Patrice Makabu, tutto risulta essere di facile intuizione e a partire dal titolo, niente è lasciato al caso o alla voglia di creare interrogativi nascosti o fuorvianti. La fotografia per Patrice Makabu non è la classica finestra sul mondo, è invece uno spazio all' interno del quale cogliere i particolari meno visibili ed usarli come nuova chiave di lettura, un microcosmo che cattura la mente per prepararla a ricevere nuovi e provocanti impulsi, che ogni giorno sono presenti intorno a noi e che ci muovono avviandoci verso un dato percorso. La maggior parte delle fotografie di Makabu si fa apprezzare per la spiccata eleganza, ricordando in tutto e per tutto dipinti su tela, è difficile, anche a detta di alcuni tra i critici d' arte più conosciuti, capire che si tratta di fotografie se non ci si avvicina ad osservarle con attenzione spesso facendo ricorso al tatto. L' estrosità, unita all' esperienza maturata in circa sedici anni nell' ambito della comunicazione, nel lavoro e nella formazione professionale, stanno portando Patrice Makabu ad accogliere un numero sempre più ampio di consensi, partendo dall' attenzione riservatagli nella sfera del collezionismo privato e del cover album design.

Prossime importanti tappe che vedranno impegnato Patrice Makabu a partire da luglio sono Hollywood, New York, Washington e Dubai, all' artista sarà dedicato ad aprile uno spazio all' interno della rivista promotrice del premio appena consegnato.

 




ALLA SCOPERTA DI OMERO CON LA PROF. LOREDANA LEONARDI

di Domenico Leccese

Tutti a scuola, a suo tempo, abbiamo imparato che l'autore dell'Iliade e dell'Odissea, fu il più grande poeta greco e di tutti i tempi: Omero. La tradizione lo rappresenta come un poeta anziano e cieco, che cammminava appoggiandosi al suo bastone. Da diversi secoli, ormai, la critica ha comunciato a discutere sulla figura di questo vate immenso, autore dei due più grandi poemi epici della storia dell'umanità, e da tempo è ormai certo che non esistette mai un poeta Omero, autore dell'Iliade e dell'Odissea.

Qual è la Questione Omerica?

La cosiddetta questione Omerica, riguarda proprio il dibattito ormai millenario sull'identità e sull'esistenza stessa di Omero, autore dei poemi omerici. Da tempo l'ipotesi più accreditata è che l'Iliade e l'Odissea ebbero un'origine orale, ossia furono composti, senza mettere nulla per iscritto, in un arco di secoli che va dal XII all'VIII sec a.C. Gli autori di queste composizioni orali, furono i rapsodi, dei cantori che la tradizione rappresenta come poeti, il cui simbolo era il bastone. L'occasione per recitare brani dei poemi era la paneguris, una festa a carattere religioso, che attirava una grande folla. Qui i rapsodi recitavano brani del due poemi, che circolavano oralmente, a memora, poiché la memora degli antichi era enormemente più esercitata della nostra, aiutandosi per la memorizzazione, con versi o gruppi di versi che si ripetevano identici, in punti chiave dei due poemi. Nel corso della festa, i rapsodi, collegavano i brani che recitavano ad altri brani i in circolazione dei poemi , li "cucivano" insieme;

Rapsodo, in greco, vuol dire "colui che cuce". In questo modo, avevano anche modo di rielaborare brani dei poemi stessi.Ogni Paneguris era l'occasione per assemblare, da parte dei rapsodi, brani dei poemi e rivisitarli. Dopo questa lunga gestazione orale, nell'VIII sec a.C. in epoca tardo micenea, circa, i poemi ebbero una redazione scritta, ad opera probabilemente degli stessi rapsodi.

Anche il nome Homeros, Omero, che in passato si traduceva come  "colui che non vede", ora viene tradotto in altri modi, "ostaggio", ad esempio, ma soprattuto come "rapsodo per eccellenza". Essendo ormai chiara l'origine orale a più voci dell'Iliade e dell'Odissea, anche la questione della città che diede i natali ad Omero, è irrilevante. Nel corso dei millenni,molte città greche si vantarono di aver dato i natali al poeta: Smirne, Colofone, Chio, tanto per citarne alcune. Al massimo i nomi di queste città possono illuminarci sulle zone dove cominciarono ad essere elaborati i due poemi: l'area della Ionia d'Asia e quella micenea.

Anche se oggi sappiamo che non esistette un poeta di nome Omero, autore dell'Iliade e dell'Odissea, per convenzione, i due poemi continuano ad essere definiti "omerici" ?

I poemi omerici ci forniscono una miniera inesauribile di informazioni sulla vita, i valori, il modo di alimentarsi di vestirsi, sulle usanze dei Greci dell'epoca tardo micenea. Hanno, quindi, non solo un immenso valore artistico, ma anche storico?

Anche se ormai siamo certi che Omero non esistette, nella memoria collettiva rimane l'immagine di questo grande poeta, di questo vate, che cammina cieco, appoggiandosi al suo bastone. Il grande Ugo Foscolo, concluse il suo carme "Dei Sepolcri", dedicando gli ultimi versi a questa immensa e toccante figura, simbolo stesso della Poesia:

Un dí vedrete

mendico un cieco errar sotto le vostre

antichissime ombre, e brancolando

penetrar negli avelli, e abbracciar l'urne,

e interrogarle.

Gemeranno gli antri secreti,

e tutta narrerà la tomba

Ilio raso due volte e due risorto

splendidamente su le mute vie

per far piú bello l'ultimo trofeo

ai fatati Pelídi. Il sacro vate,

 placando quelle afflitte alme col canto,

 i prenci argivi eternerà per quante

 abbraccia terre il gran padre Oceàno.