In ricordo di Lucio Battisti

di Paolino Canzoneri

Solo 18 anni fa l'Italia piangeva e perdeva uno degli artisti più importanti di sempre legati alla musica leggera italiana. Un numero di anni trascorsi oramai "maggiorenne" che conferma ad oggi l'importanza e il talento assoluto di quell'uomo simpatico, impacciato, timido dal nome Lucio Battisti. Poggio Bustone, nella provincia di Rieti, piccolo paese di meno di tremila anime fu il luogo di nascita di Battisti nel lontano 1943. Dopo le medie Battisti chiede ed ottiene come regalo di promozione una chitarra che diventerà uno strumento da cui non si separerà e la musica diventa una condizione essenziale di vita e di passione che lo porterà pure a trascurare i successivi studi. Nel 1962 Battisti, trasferitosi a Milano, inizia una gavetta come musicista e cantante che lo vedrà protagonista in diverse esperienze locali e nel 1965 alla ricerca di autori musicali e manager discografici ebbe l'opportunità di incontrare Giulio Rapetti in arte Mogol che divenne fondamentale mentore e autore dei brani e album che consacrò Battisti nell'olimpo degli artisti di punta assoluti nel panorama vasto della musica italiana. "Mi ritorni in mente", "Non è Francesca", "Il mio canto libero", "Emozioni" e moltissimi altri capolavori sono divenute in pianta stabile colonna sonora agro-dolce di una Italia che attraversava un periodo storico difficile e pieno di conflitti sociali e politici. Un periodo d'oro e piuttosto fecondo dove i migliori cantanti e cantautori regalarono al paese autentici capolavori assoluti di musica di impegno sociale e politico. Anche Battisti fece egregiamente la sua parte con brani fra cui spicca "Giardini di Marzo" dove lo si sente cantare con fil di voce sofferta ma altrettanto vigoroso e imponente nel ritornello dove raccontava proprio il disagio giovanile alle prese con una rivoluzione politica e un distacco generazionale praticamente netto e doloroso, "…ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è.." sussurra come una desistenza, una rinuncia in una lotta frenetica a riordinare le proprie idee alla ricerca di una identità confusa e insicura. Il clamoroso successo  di Lucio Battisti fu oltremodo amplificato dalle sue pochissime ma efficacissime presenze in televisione dove cantando con altri artisti di alto spessore come Mina e sottoponendosi ad interviste e domande in diretta poste da Renzo Arbore, Boncompagni e Red Ronnie conduttori e autentici mattatori televisivi e giornalistici di quegli anni, gli conferirono una altrettanta notorietà che l'artista dal carattere schivo e riservato e costantemente timido cominciò un po a soffrirne. Il 23 aprile del 1972 Battisti si esibisce con Mina in televisione nella trasmissione "Teatro 10" duettando in modo spettacolare alcuni suoi brani e scrivendo una pagina di alto livello artistico musicale a livello televisivo che rimarrà per sempre l'ultima sua apparizione pubblica a cui seguirono pubblicazione di nuovi album che mantennero l'alto livello artistico a cui ci si era abituati. Le generazioni a venire subirono e subiranno l'enorme contributo storico e antologico della musica di Battisti perchè parole e musica hanno da sempre riscaldato i cuori e proiettato la mente verso luoghi immaginari e sensazioni uniche dai mille sapori, dalle mille sfaccettature che il nostro paese può vantarsi d'esser stato culla di geni simili. C'è da credere sul serio che album "Una donna per amico" capolavoro uscito nel 1978 sia nelle collezioni dei vinili di ogni appassionato di musica di qualsiasi genere a livello nazionale. La collaborazione fra Battisti e Mogol finisce bruscamente nel 1980 dopo l'album "Una giornata uggiosa" per motivi legati a divergenze artistiche di carattere economico. Nello specifico sorse una divergenza sui diritti d'autore sin da sempre suddivisi un quarto per Battisti, un quarto per Mogol e la rimanente quota alla società editoriale Acqua Azzurra che però al suo interno Battisti stesso ne godeva del 40% e proprio questo fatto suscitò in Mogol la motivazione di principio per opporsi visto che lui è sempre stato l'autore dei brani che portarono Lucio Battisti al successo. Mogol stesso voleva cambiare e allineare le quote azionarie ma Battisti fece "orecchio da mercante" ponendo fine cosi ad un idillio storico artistico durato praticamente più di vent'anni.  Solo due anni dopo nel 1982 Battisti pubblica un album spiazzante per i suoi fans abituati a tutt'altro. L'album "E Già" presenta sonorità elettroniche e massiccia presenza di sintetizzatori che proiettano l'artista verso sonorità ricche e appensantite da suoni melodici e arrangiamenti molto pop legate agli anni 80. Questa svolta fu frutto della nuova collaborazione di Battisti con il compositore Pasquale Panella con cui pubblicò altri 5 album successivi ma che non furono in realtà efficaci e riuscitissimi come i precedenti con Mogol ma furono apprezzati comunque da una fascia di estimatori più legati a generi musicali più complessi negli arrangiamenti e meno tradizionali per la musica leggera italiana. Nell'agosto del 1998 una notizia gela i fans italiani, Battisti è ricoverato in una clinica milanese. La famiglia non autorizza la diffusione dei bollettini medici e l'artista pochi giorni dopo, all'insaputa di tutti viene trasferito nel reparto di terapia intensiva dove spirerà il 9 Settembre divenendo in modo definitivo una icona assoluta della musica italiana.




corse a vuoto a ronciglione

RIPRENDE LA TRADIZIONE
RONCIGLIONE, NUOVA EDIZIONE DELLE CORSE A VUOTO
DI ROBERTO RAGONE
Dopo una lunga sospensione riprende a Ronciglione, in provincia di Viterbo, la tradizione delle ‘Corse a vuoto’, cioè di cavalli senza fantino, lungo il percorso cittadino che va dall’ingresso sud del paese – Piazza detta ‘Della Pace’ – attraversando la Piazza principale – detta ‘Della Nave’ – fino a tutto il Corso Umberto – cioè Montecavallo. La manifestazione è particolarmente apprezzata da chi ha ‘Ronciglione nel cuore’, cioè dai veri Ronciglionesi. La sua origine si perde nella notte del Medioevo, derivando essa da una corsa che si svolgeva a Roma, che vedeva coinvolti Ebrei e prostitute, le quali correvano nude, per il ludibrio e lo sbeffeggiamento del pubblico. In seguito gli Ebrei, al tempo ghettizzati, proposero, pagando, di far correre, in loro vece, degli animali. Questa manifestazione venne esportata a Ronciglione, dando origine alla tradizione delle ‘Corse a vuoto’ ronciglionesi, una tradizione che è sempre molto sentita in paese, e che fa capo a nove Rioni  – prima chiamati Scuderie – con tanto di bandiera tinta dei colori della contrada. In questi giorni Ronciglione è addobbata con quattrocento bandiere colorate dei vari Rioni apposte lungo le strade. Quattrocento bandiere che garriscono al vento, per la gioia dei contradaioli e dei turisti. Per questa importante occasione abbiamo voluto intervistare il Sindaco di Ronciglione, Alessandro Giovagnoli, in quanto legittimo responsabile della manifestazione.
Allora, sindaco, questo è un grande momento per Ronciglione. Cosa ci dice della ripresa delle Corse a Vuoto?
Facciamo prima di tutto una panoramica di quello che è successo. Poco dopo il mio incarico di sindaco ci siamo accorti che il Ministero della Salute aveva aperto un contenzioso, di cui nessuno sapeva nulla, a causa dell’incidente cha ha causato la morte di un cavallo nel 2011, in seguito a cui il Ministero aveva citato in giudizio il Comune di Ronciglione per 500.000 euro più interessi e spese legali fino a sentenza, per danno all’immagine. Preoccupato di questa situazione, ho scritto una lettera al Ministro, al Sottosegretario e al Direttore Generale della sezione veterinaria del Ministero, facendo presente che l’amministrazione era cambiata di recente, il Palio era stato sospeso, e che in caso di soccombenza non sarebbe stato giusto far pagare 2 o 300 euro per ogni famiglia di Ronciglione o, in alternativa, mettere in stato di dissesto il Comune. Per il Ministero sarebbe stata una cosa per lo meno antipatica mandare in dissesto le nostre casse. In cambio abbiamo proposto un percorso formativo sul benessere degli animali da realizzare nella nostra Comunità. Abbiamo fatto pet therapy per i ragazzi disabili, lezioni di zooantropologia nelle scuole – le quali hanno raccolto ampio consenso sia da parte dei ragazzi che degli insegnanti – siamo il secondo Comune ad aver realizzato un corso per il conseguimento di un patentino di abilitazione alla gestione dei cani, abbiamo tenuto lezioni sul benessere del cavallo. Il Ministero ha accolto questa nostra richiesta, si è complimentato con noi per il percorso formativo proposto, e ci ha presi come un esempio da esportare in altre realtà. Oltre a ciò, mi hanno convocato come relatore sul benessere animale in un convegno nazionale nel quale ho raccolto il consenso di tutti i presenti. Abbiamo adottato la condotta del buon padre di famiglia, come un buon padre avrebbe fatto a casa propria. Il Ministero ha accolto la nostra richiesta, ha ritirato il contenzioso, per cui, a quel punto si sono realizzate nuovamente le condizioni per rifare le corse. Naturalmente non potevo riprendere le corse dopo aver dichiarato che avevo sospeso il Palio, se non avessi prima risolto la situazione. Oggi ci sono le condizioni. Abbiamo redatto un regolamento in accordo con il Ministero della Salute, con la ASL, con la Prefettura, con i migliori professionisti in Italia. Un regolamento, tra l’altro, molto rigido, per cui tutte le persone interessate si sono complimentate con noi. È un regolamento che, adottando un certo numero di accorgimenti molto precisi, salvaguarda il benessere dei cavalli. Questo regolamento è la base su cui costruire un percorso anche per il futuro. Abbiamo avuto già due riunioni con la Commissione di vigilanza, oggi ho un incontro con il Prefetto per ciò che riguarda l’ordine pubblico. Abbiamo anche avuto un paio di incontri con l’UNIRE che ci ha dato alcune indicazioni sul tracciato del percorso di gara. Insomma, ci sono tutte le condizioni di sicurezza per riprendere il Palio e per farci prendere ad esempio per tutti i Palii che si svolgono in Italia. Ritengo che sia stato fatto un bellissimo lavoro, in un’atmosfera di generale entusiasmo che da’ veramente soddisfazione  a chi s’è adoperato per l’evento. La quasi totalità dei costi poi è stata coperta da sponsor privati, che hanno messo a disposizione il loro denaro. Stiamo lavorando. Penso che faremo una cosa davvero bella, da prendere ad esempio. 
Quindi, come dichiarato in conferenza stampa, siete andati oltre il decreto Martini, in sintesi avete un regolamento migliorativo rispetto al decreto.
Sì, abbiamo un regolamento che prevede i mezzosangue, e che prevede un limite di età minimo di cinque anni per i cavalli, mentre il decreto parla di quattro anni. Venti giorni fa il Ministro ha firmato un’ordinanza che modifica la prima ordinanza Martini, in cui dispone per questi palii l’utilizzo solo di mezzosangue. Se avessimo adottato un regolamento che comprendeva i purosangue, oggi non potremmo correre, perché dalle contrade sarebbero stati acquistati cavalli purosangue che oggi non possono più gareggiare. 
In sostanza, per quale motivo i cavalli devono avere almeno quattro anni e devono essere mezzosangue?
Cinque anni, nel nostro regolamento. Non sono un esperto. So che sono indicazioni che ci ha dato il Ministero, che ci ha dato il dottor Reitano, che è stato fino a qualche anno fa presidente della Commissione veterinaria di Siena, uno dei nomi più illustri nel campo dei Palii di cavalli in Italia. Abbiamo avuto indicazioni in questo senso, e ce ne  siamo conformati. Il fatto positivo che è scaturito dalla sospensione, oltre al fatto che il Ministero ha ritirato il contenzioso, è quello del cambio di generazione. In questi cinque anni sono arrivati i ragazzi, e hanno portato maggiore vivacità e attività. Oggi chi s’interessa del Palio, chi s’interessa dei Rioni, ed è coinvolto nel Palio, sono tutti ragazzi. Questa è certamente una cosa positiva. Anche perché questo ha cambiato la cultura del Palio. Ci sono delle regole che vanno rispettate, e sono regole rigide. Venti o trent’anni fa si facevano cose che oggi non si possono più fare. E questo segnale è stato recepito dai ragazzi che rappresentano i Rioni.
Gli anziani si lamentano del fatto che non sentiremo più il caratteristico rumore degli zoccoli sui sampietrini. Mi sembra che sia un prezzo molto piccolo da pagare, in confronto a ciò che invece si può oggi realizzare.
Se vogliamo rifare le corse, dobbiamo rispettare le regole. Sia perché sono norme di legge, sia per l’incolumità degli animali. Infatti il costo più elevato riguarda il percorso, la messa in sicurezza, sia con il fondo in terra, che per ciò che riguarda le transennature e gli steccati. Saranno installati due parapetti, uno a norma per il cavallo, uno sbarramento elastico, che si piega all’eventuale urto del cavallo. Poi uno spazio di un metro e venti, e poi la transenna per il pubblico. Quindi massima sicurezza, sia per i cavalli, sia per il pubblico.
Quindi quella che sarà sparsa, sarà pozzolana?
Abbiamo già fatto delle prove. È pozzolana e lapillo frantumato. Il lapillo crea un drenaggio in caso di pioggia, per cui non corriamo il rischio di vedere allagate le strade ridotte ad un fiume di fango. Fortunatamente vediamo che finora il tempo ci assiste, ma comunque in caso di pioggia avremmo un fondo drenante, per cui l’acqua passerebbe di sotto e non creerebbe pozze.
Avete anche previsto dei tempi di recupero del fondo?
Sì, il 25 iniziano i lavori, e già la notte del 28 viene tolto il materiale. Abbiamo recuperato una tradizione centenaria del nostro Comune, e questa è la cosa più vera, bella, più importante, perché sta nei nostri cuori. Io sono nato e cresciuto con le corse e devono rimanere. La cosa importante è che dobbiamo cambiare le regole, continuando la tradizione. Accettare l’evoluzione che le nuove regole ci portano. Che poi il cambiamento è anche nel mondo, nella vita, in tutto ciò che ci circonda. Non si può più fare come si faceva tre o quattrocento anni fa. 
Che dire? Complimenti al Sindaco e tutti coloro che si sono adoperati a vari livelli per la ripresa di una tradizione unica al mondo, per ciò che è e per come viene realizzata. Ci auguriamo che il pubblico sia numeroso, lungo il percorso, e che tutto si traduca in una grande festa per il paese e per i forestieri, con tanta allegria: ne abbiamo bisogno, vero?



Petrosino: grande successo per Alex Britti, oltre 12mila persone in piazza

di Angelo Barraco
 
Petrosino (TP) – “Saremo più di cento, quasi centoventi, amici conoscenti e anche i parenti” cantava Alex Britti nella sua celebre canzone intitolata “La Vasca”. Nella calda serata d’estate del 20 agosto, la piazza di Petrosino è diventata una grande vasca che ha ospitato circa 12mila persone, per un concerto che ha unito grandi e piccini sotto la luce e le note di uno degli artisti più importanti del panorama musicale nazionale. Il Comune si è nuovamente distinto per inventiva e un’organizzazione capillare dove l’efficienza e il servizio garantito hanno rappresentato un punto cardine in questi anni. Un concerto dove i colori, le note e una formazione sul palco essenziale ma di altissimo livello, hanno ripercorso quella che è la produzione artistica di uno dei Bluesman migliori in circolazione. Il pubblico ha accolto con entusiasmo i brani del nuovo disco e atteso quelli che sono i cavalli di battaglia di Britti. Vi sono stati momenti in cui il ballo e l’energia sprigionata dal palco ha trasformato la splendida cornice di Piazza Biscione in un grande abbraccio in musica, armonia e passione. Alex Britti ha saputo intrattenere in modo prestigioso il pubblico presente, attraverso un interscambio di battute e un confronto che ha abbattuto quelle barriere che solitamente si innalzano tra il pubblico e chi si trova su di un palco. L’esibizione è stata supportata da un bellissimo gioco di luci che riuscivano a toccare le corde più profonde dell’animo nel momento in cui venivano eseguiti i brani più leggeri, delicati e con tematiche legate al sentimento e all’amore si creavano atmosfere surreali. Il tutto veniva accompagnato da videoproiezioni alle spalle dei musicisti che permettevano ai presenti di inoltrarsi ulteriormente nella musica e nei colori.  Petrosino anche quest’anno chiude in grande stile la stagione estiva e il carismatico Sindaco Gaspare Giacalone è riuscito ancora una volta a regalare ai presenti uno spettacolo che ha lasciato tutti a bocca aperta. Tutti coloro che hanno assistito al concerto non hanno potuto fare a meno di lasciare un commento sulla pagina facebook del Sindaco,  esprimendo piena contentezza in merito alla  serata di ieri “Grande Alex Britti bellissima serata un grazie al sindaco Gaspare Giacalone per aver regalato un sogno” scrive una persona, “Spettacolare concerto di Alex Britti ieri sera, con un numero indefinito di persone da mezza Sicilia. Petrosino si riempie” scrive un’altra. Petrosino chiama e i cittadini rispondono. “Il motore degli eventi è partito con l’impegno” è un frase tratta da un brano di Max Gazzè, ospite a Petrosino lo scorso anno e anch’esso ha riscosso un enorme successo: Tale frase rispecchia perfettamente la macchina operativa che vi è dietro l’organizzazione di ogni evento e di ogni iniziativa messa in atto da Gaspare Giacalone e dalla sua Amministrazione. 



Frosolone: Fausto Leali incanta il pubblico

 

di Silvio Rossi

 

FROSOLONE (IS) – Si è concludo in musica il ferragosto di Frosolone, storica patria dei coltelli nelle montagne altomolisane. Nello spazio di via Filangeri, storico teatro delle manifestazioni estive, si è esibito Fausto Leali. Il cantante, ricordato per la voce blues, che ha avuto pochi rivali nella penisola, ha ripercorso in oltre due ore di concerto una carriera di ormai mezzo secolo, cantando molti dei brani che lo hanno reso famoso non solo in Italia.

 

Particolarmente apprezzata la verve con cui l’artista, nonostante i settanta anni superati, non si è certamente risparmiato, dimostrando di meritare ancora l’appellativo di “negro bianco”, datogli per il particolare timbro della voce, che ricorda quella di alcuni bluesman di colore, come Wilson Pickett, che cantò nel Sanremo del 1968 “Deborah”, uno dei primi successi dell’artista bresciano, collaborazione dalla quale nacque una grande amicizia.


Al mondo del blues, Leali ha offerto un omaggio, durante il concerto, interpretando un medley di successi di James Brown, uno degli artisti che più l’hanno influenzato durante gli anni della formazione musicale, interpretando una versione particolarmente grintosa di “I got You” e di “It's a Man's Man's Man's World”. Nel corso della sua carriera, Leali ha cantato alcune canzoni in coppia con artiste di notevole fama, come Mina, Loredana Bertè, Luisa Corna, e soprattutto con Anna Oxa, nel Sanremo 1989, dove la coppia si impose col brano “Ti lascerò”. Le voci femminili sono state interpretate, nel concerto, dalla donna che da alcuni anni lo affianca sia sul palco che nella vita, Germana Schena, dotata anch’essa di una voce di tutto rispetto, capace di riuscire a supportare adeguatamente i virtuosismi vocali.

 

Particolarmente apprezzato dal folto pubblico presente, che nelle fasi finali del concerto si è esibito nei cori, in particolare con l’ultimo brano presentato in scaletta, la canzone che lo portò al successo, che tutt’ora lo identifica: “A chi”. Abbiamo raggiunto Fausto Leali nel backstage per una breve intervista, durante le foto di rito che il cantante ha concesso ai suoi fans.

 

Dopo tanti anni di carriera continui a cantare con una voce sensazionale nonostante l’età. Qual è il tuo segreto?
Non lo so. Ce l’ho, è la mia voce che è così. Faccio molti concerti, durante l’anno.
Fai esercizi per mantenerla?
Esercizi non ne faccio mai
Durante il concerto hai fatto un omaggio a James Brown.
Certo, anche per spezzare un poco. Questo è stato un genere con il quale ho iniziato, quindi me lo porto dietro anche nelle mie interpretazioni di altre canzoni, un po’ di questa musica nera c’è sempre dentro, per cui un omaggio ogni tanto lo faccio.
Il pubblico continua a seguirti con molto affetto, e lo si è visto anche stasera nel finale, quando tutti cantavano i tuoi più grandi successi. Quanto ancora ti emoziona?
Molto, altrimenti non farei più questo lavoro. Lo faccio volentieri perché ogni sera è una cosa nuova.

 




Molise, miss Mondo: Chiara Rossi conquista due fasce

Red. Eventi

Non una ma ben due sono state le fasce che ieri sera ha vinto Chiara Rossi, partecipando al concorso internazionale di Miss Mondo per la regione Molise, considerato insieme alle altre competizioni rivali di Miss Universo, maggiormente pubblicizzato al mondo. In un contesto suggestivo organizzato nel territorio di Montecilfone, uno dei quattro comuni molisani riconosciuti dallo stato italiano per mantenere viva la cultura e la lingua albanese.

 

Nella provincia di Campobasso, hanno sfilato dieci ragazze provenienti da ogni parte della regione. Sono state diverse le domande poste alla concorrente; perché dovrebbero sceglierti in questo concorso, ha risposto “amo il Molise”. Alla richiesta fatta in inglese da parte di una dei componenti della giuria, formata da sette persone, se partecipare e vincere la kermesse rappresentasse per lei, un’aspirazione fondamentale per la sua vita ha riposto: “Per ora penso solo a terminare gli studi di ingegneria, mancano pochi esami. Per il resto ci penserò dopo,  ciò che verrà sarà ben accetto”.  Chiara, ventunenne, è legata al Molise e alle sue tradizioni per l’origine materne, proveniente dalla patria dei Sanniti, Pietrabbondante, in provincia di Isernia.


Il patron della manifestazione Angelo Carracillo,
responsabile dell’agenzia di moda “AC Communication” di Isernia, che si occupa del marchio della manifestazione, ha detto di essere stato molto contento del risultato ottenuto nelle varie tappe; il Molise, anche se è una piccola regione, ha delle bellezze uniche, ma non solo in questo campo. Anche in altri, come il mondo finanziario e politico. Ci sono qualità eccellenti presenti in tutto il mondo. Il più antico e prestigioso concorso di bellezza al mondo è stato sponsorizzato da “Odontosalute” (www.odontosalute.it), una rete di cliniche per le cure odontoiatriche che ha aperto ad Isernia un centro all’avanguardia. Proprio due rappresentanti della struttura isernina hanno premiato Chiara Rossi, apprezzata oltre che per la spigliatezza e lo sguardo, in particolare proprio per il suo sorriso. La vittoria della fascia Miss Sorriso  sponsorizzata dal centro di Isernia, Odontosalute, le consentirà di partecipare alla finale regionale, che si svolgerà nel prossimo mese di maggio a Isernia. La prossima tappa di Miss Mondo Molise si svolgerà sabato 13 a Gissi, in provincia di Chieti.
 




Gliaca di Piraino: edificio del ‘500 diventa un sito museale

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di Vincenzo Giardino

GLIACA DI PIRAINO (ME) – Il restauro di un edificio del ‘500 che era l’Antica Stazione di Posta di Gliaca di Piraino in provincia di Messina, ha dato l’idea ad un gruppo di imprenditori locali di creare un sito museale con oggetti e attrezzi che testimoniano la storia del viaggio in epoche passate. L’importante struttura sorge in località Scinà, su quella che fu una delle principali arterie di comunicazione costruite in Sicilia dall’Impero Romano, ovvero la “Consolare Antica”. L’edificio, adibito anche per eventi e conferenze, ha trovato nuova vita, dando testimonianza della solida architettura dell’epoca.

Nel Museo del Viaggio, oltre ad una antica carrozza del ‘700, vi sono gli oggetti più svariati: antichi necessaire da viaggio, valigie, attrezzi per carrozze, selle, sottoselle e tanto altro. L’iniziativa assume anche significato simbolico in una terra come la Sicilia, ricca di testimonianze storiche di tutte le epoche, che spesso vengono trascurate e purtroppo distrutte dall’incuria e dall’indifferenza.


Il progetto dà merito a questo gruppo di imprenditori che ha creduto in questo investimento sulla cultura e dovrebbe essere da esempio anche per altri imprenditori che potrebbero far avviare un importante volano di economia del turismo. Con l’attuale calo della domanda di nuovi edifici, l’offerta potrebbe orientarsi al rinnovo di antiche strutture che abbondano in Sicilia, da adibire all’accoglienza turistica e siti museali tematici, iniziative che potrebbero creare anche un notevole numero di posti di lavoro.
 




Pietrabbonddante, parla Manuela Villa: "Sono solo serena con mio figlio"

di Simonetta D’Onofrio

Grande successo per la cantante Manuela Villa, che ieri sera ha intrattenuto il pubblico in un concerto che si è tenuto in un paese dell’Alto Molise, Pietrabbondante, in provincia di Isernia. Sembrava letteralmente una calamita, capace di catturare l’attenzione dei suoi fan incantanti dalla sua potenza vocale e contagiati dalla sua verve, qualità quest’ultime che avvalorano la sua forte personalità, l’amore per il pubblico e per la musica.


Durante l’intervista rilasciata a L'Osservatore d'Italia dopo l’esibizione, ha detto di apprezzare molto il Molise, un territorio meraviglioso e ospitale. Le abbiamo fatto notare che quando l'artista è in televisione si nota maggiormente dai suoi occhi una sorta di velo malinconico e di matura sofferenza, particolare che non emerge invece quando Manuela si trova tra la gente e sul palco. Qui, dal vivo, il suo forte temperamento la fa sembrare una leonessa: “Le sofferenze passate non è che si risolvono così semplicemente – risponde Manuela Villa – rimangono dentro e diventano un bagaglio che poi uno utilizza per tirare fuori tutte le emozioni”. E aggiunge: “La serenità è una grande cosa, ancora non l’ho raggiunta, sono solo serena con mio figlio, per il resto rimane tutto un punto interrogativo”.


Le abbiamo chiesto, anche ci sono programmi per andare a San Remo, ci dice che ne sarebbe contenta e che se dovesse capitarle, le piacerebbe molto, per ora non ci sono progetti in cantiere.
Durante lo spettacolo la cantante ha ricordato più volte Claudio Villa, in particolare si è soffermata sulla data della sua scomparta il 7 febbraio del 1987. Il Reuccio, che durante la sua carriera ha venduto 45 milioni di dischi in tutto il mondo, è stato per Manuela il primo grande ostacolo da dover affrontare, poiché aveva rifiutato il riconoscimento legale della paternità, che avverrà solo in seguito, dopo una lunghissima e durissima battaglia in tribunale, con una sentenza definitiva della Corte di Cassazione nel 2004.
Manuela Villa, ha ricordato anche l’affetto e il sostegno ricevuto dal pubblico che nel 2007, partecipando alla quinta edizione de “L’Isola dei Famosi”, l’ha decretata vincitrice, con il 75% delle preferenze, un dato straordinario.
Tra le canzoni che hanno entusiasmato il pubblico, ricordiamo “Granada”, richiesta da molti e “Un amore così grande”. E con le parole “La sera scende già la notte impazzirò in fondo agli occhi tuoi bruciano i miei. Un amore così grande un amore così tanto caldo dentro e fuori intorno a noi un silenzio breve e poi la bocca tua si accende si accende un'altra volta” ha salutato calorosamente il pubblico.




Re…estate a Pastorella: la Sicilia della musica e delle tradizioni

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Si è conclusa l’ottava edizione di “Re…Estate a Pastorella”, una manifestazione nata circa trent’anni fa, messa nel cassetto per svariati anni e rispolverata, ringiovanita e contestualizzata perfettamente con quelli che sono i costumi odierni ma agganciata a quello che era negli anni 80 lo spirito di unione, armonia e collaborazione che ha spinto il comitato organizzativo a creare una manifestazione nella città e per la città. Il comitato odierno unisce nuove e vecchie leve, che hanno l’obiettivo comune di riportare alla luce gli elementi tipici della tradizione siciliana, immancabile l'intrattenimento in ogni forma e colore, che porta ogni anno un numero copioso di pubblico e un feedback positivo da parte di tutti coloro che vi partecipano attivamente. L’organizzazione di quest’anno ha comportato maggiori sforzi poiché la situazione che vige nelle casse comunali non ha permesso al comitato di avere un aiuto da parte del Comune. “The show must go on” cantavano i Queen, ed è stato proprio così poiché in quattro serate, la piazza si è popolata di oltre 2.000 persone. La manifestazione ha avuto inizio giovedì 28 luglio, con il taglio del nastro. Hanno partecipato autorità civili e religiose e vi era il Consigliere Comunale Calogero Ferreri in rappresentanza del Consiglio Comunale. Successivamente i cittadini si sono accomodati nelle sedie dinnanzi al palco, dove è stato dedicato un momento ad Enzo Mezzapelle, un membro del comitato organizzativo venuto a mancare poco tempo fa. E’ stata consegnata una targa  in memoria di Enzo e dei fiori alla moglie e alle figlie e la piazza, con le sue foto sul grande schermo  alle spalle e le parole del Presidente Salvatore Bonfratello, si è lasciata andare in un lungo applauso e lacrime. La serata è proseguita con lo spettacolo di musica e cabaret intitolato “Trikke e Found”, con i “Trikke e Due Cabaret” e la band “Found” che hanno intrattenuto il pubblico presente con della buona musica dal vivo. La serata si è conclusa con dolcezza poiché i presenti sono stati deliziati con dei buonissimi Cornetti caldi. Venerdì 29 luglio alle ore 20.00 c’è stato il Santo Rosario, alle 21.30 si è svolto invece il Festival Canoro “Musica sotto le stelle”, organizzato da “La Voce del Mediterraneo” e presentato da Baldo Russo. Nel corso della suddetta manifestazione si sono esibiti grandi e piccini in due categorie, Junior e Senior, ed ambedue le categorie hanno portato a casa premi. La serata si è conclusa con gusto poiché gli Chef Giovanni e Baldo hanno deliziato i presenti con la buonissima “Pasta cu Matarocco”, ormai un must per la manifestazione. Sabato 30 luglio c’è stato il Santo Rosario alle ore 20.00, alle ore 21.30 i presenti hanno giocato alla “Tombola” con Enzo Amato e Nicola Anastasi dei “Trikke e Due Cabaret” che hanno fatto portare a casa numerosi premi tra uno sketch e l’altro. Domenica 31 luglio, serata conclusiva, si è svolta la Santa Messa all’aperto, alle ore 21.30 si è esibito un Gruppo Folkloristico e successivamente si sono aperte le danze alla tanto attesa sagra del “Pane Cunzato”, che ancora una volta ha deliziato il palato di tutti i presenti. In questa ultima serata ha presenziato anche il Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo che si è complimentato con l’organizzazione per l’ottimo lavoro svolto. Si è svolto poi il Memorial “Gaspare Sammartano”, uno spettacolo di musica e varietà con la scuola di canto “Academy of Music” di Daniela e Nadia Sammartano, rispettivamente moglie e figlia. La serata si è conclusa con i Giochi pirotecnici.  Cosa ci riserverà il prossimo anno Re..Estate a Pastorella? Staremo a vedere!



Petrosino: "Festival du Gnocculo", un'iniziativa che ha deliziato tutti i presenti

di Angelo Barraco
 
Petrosino (TP) – “Mangiare, è incorporare un territorio” scrisse Jean Brunhes, indicando un legame indissolubile tra i soggetti che vivono in una determinata area e il cibo caratteristico di quell’area specifica, che rappresenta un segno indelebile nel tempo e nella memoria presente, passata e futura. Venerdì 29 luglio si è tenuto a Petrosino il “Festival Du Gnocculo”, un’iniziativa che ha deliziato gli occhi e il palato di tutti i presenti nella splendida cornice di Piazza Biscione che si affaccia sul mare. Una location che ha offerto una moltitudine di scelte ai presenti, dagli stand espositivi con oggetti quali orecchini, bracciali e borse, all’imponente palco in fondo alla piazza, dove la buona musica accompagnava piacevolmente il flebile vento estivo proveniente dal mare. Concitata la partecipazione dei cittadini, che hanno aspettato il fatidico momento della cena dinnanzi al mare, ammirando lo splendido panorama e le bancarelle presenti in loco. Le palme che domina la piazza, un cielo che taglia il mare, la magia e la purezza che induce spontaneamente i soggetti a condividere una cena tutti insieme, elemento fondamentale di interazione sociale. In uno stand vi era un gruppo di ragazzi che preparava lo “Gnocculo”, ovvero la pasta incavata, schiacciata, tipico piatto siciliano. Vi era un team che coadiuvava con efficienza e parsimonia, dove ogni ruolo aveva il fine ultimo di portare al termine un servizio per i presenti. Intorno alle ore 21.00 i cittadini si predispongono in fila nell’attesa di poter gustare le prelibatezze appena cucinate. La serata è proseguita con musica e divertimento, con una cornice che spezza ogni confine territoriale, abbandonandosi alla bellezza del mare e un dinamismo costante di un territorio in continua crescita.  

Ha collaborato David Sciacca




Miss Italia, Raoul Bova, Mara Venier e Vincenzo Salemme in giuria

Redazione

JESOLO – Tre grandi personaggi del Cinema, della televisione e del teatro, Raoul Bova, Mara Venier e Vincenzo Salemme, formeranno la giuria della Finale di Miss Italia 2016 che sarà condotta da Francesco Facchinetti su La7 e La7D sabato 10 settembre, alle 20,35, dal PalaArrex di Jesolo.
La produzione del programma è affidata quest’anno al Gruppo Eventi di Vincenzo Russolillo. Tra i tre big amati dal pubblico, soltanto Salemme è all’esordio a Miss Italia. Bisogna risalire a 23 anni fa per scoprire il giovane attore Raoul Bova tra i giurati di Salsomaggiore, dove presidente era Franco Nero. Quaranta, come quest’anno, le finaliste, tra le quali si impose Arianna David. La popolarissima Mara Venier è stata proprio a Jesolo presidente della giuria di Miss Italia nel Mondo nel 2010, con la conduzione di Massimo Giletti e Cristina Chiabotto, ma già nel 2001 era tra i giurati che assegnarono la vittoria a Daniela Ferolla.
La ragazza che il 10 settembre prenderà la corona di Alice Sabatini sarà scelta dal televoto del pubblico e da due giurie, una tecnica – la stessa che selezionerà le 40 finaliste tra le 205 miss che arriveranno in Veneto il 29 agosto – e quella artistica con i tre grandi rappresentanti dello spettacolo italiano.
La Finale sarà preceduta da due Anteprime, che andranno in onda alle 23,15 su La7 – giovedì 8 e venerdì 9 settembre – condotte da Giulia Arena, Miss Italia 2013.




RadiOsservatore: puntata speciale di chiusura stagione, la trasmissione riprenderà a settembre

Redazione
 
Giovedì 21 luglio si è tenuto il diciannovesimo appuntamento di RADIOSSERVATORE, ovvero L’Osservatore D’Italia  in radio, precisamente su CBP-Radio Activity. Un appuntamento settimanale che accompagna i lettori e i radioascoltatori dalle ore 22.00 in poi con approfondimenti in merito a notizie de L'Osservatore D'Italia.
 
Le notizie vengono approfondite da Angelo Barraco (corrispondente de L’Osservatore D’Italia in Sicilia) affiancato ogni giovedì dal fondatore di Radio Activity, Federico Salluzzo e da Francesco Zingale e con la collaborazione di Paolino Canzoneri. Il diciannovesimo appuntamento di RADIOSSERVATORE è stato un appuntamento importante per i radioascoltatori e i lettori de L’Osservatore D’Italia poiché si è trattato della puntata di chiusura stagione. Una pausa estiva che consentirà al programma di acquisire nuova linfa e preparare ulteriori novità in vista della nuova stagione che riprenderà a settembre. Nella puntata del 21 luglio è stato fatto un excursus attraverso le parole e la musica di tutti gli ospiti che hanno concesso gentilmente un’intervista. La trasmissione è stata introdotta  con la voce di Nicola Manzan (Bologna Violenta), primo ospite in radio in data 24 marzo cha spiegato il suo progetto, la nascita e il significato del nome, a seguire un suo brano. Lo stesso iter è stato messo in atto per gli ospiti che vi sono stati in trasmissione successivamente: Omid Jazi, Nitto (Linea77), Emilio Stella, Sasha Torrisi, Paolino Canzoneri, Mario Riso, Luca Guercio, Nevruz Joku, Fabrizio Rioda, Giorgio Prette, Massimo Ruberti, Giulio Favero Ragno, Umberto Maria Giardini, Titta Morganti e Walter Fini. Una prima stagione ricca di ospiti che ha riscosso ottimi feedback positivi da radioascoltatori e lettori e dai musicisti stessi. Radiosservatore non si ferma, torna a settembre. Buona estate!