Sanremo 2018: Ultimo vince tra le Nuove Proposte. Che serata!

dall’inviata a Sanremo Chiara Berlenghini – Il Festival di Sanremo 2018, quest’ anno è arrivato alla 68esima edizione. Cominciato martedì continua oggi con la 5 puntata. Per ora, gli ascolti, stanno dando ragione alle scelte del direttore artistico Claudio Baglioni che insieme alla bellissima Michelle Hunziker e ad un’ affascinante e capace Pierfrancesco Favino ha condotto il Festival senza alcun intoppo.
Rockettari, con tanto di giacche di pelle nere e aria da duri, Claudio Baglioni, Pierfrancesco Favino e Michelle Hunziker hanno dato il via alla quarta serata del festival di Sanremo sulle note di Heidi, sigla del famoso cartone animato. Pierfrancesco Favino fa il verso a Michelle Hunziker, che ha baciato a Sanremo il marito Tomaso, e porta i fiori in platea alla moglie, l’attrice Anna Ferzetti, e alla figlia Greta. “Tu sei la donna più invidiata dell’Ariston, e sai perché? Perché ti ho portato questo”, dice l’attore e tira fuori, dopo il bouquet, un sandwich. E diverte lo sguardo sorpreso di Greta, inquadrata dalla regia.

I vincitori Nuove proposte E’ Ultimo, con il brano Il ballo delle incertezze, a vincere il festival di Sanremo tra le Nuove Proposte. Al secondo posto Mirkoeilcane, con Stiamo tutti bene, che si è aggiudicato il Premio della Critica. Terzo Mudimbi con Il mago. Ultimo, emozionatissimo, ha ringraziato tutti. poi con gli occhi lucidi: “Dedico questa vittoria a mio fratello, che vincerà la sua battaglia!”
La prima serata ha riportato il 52% di share, anche la seconda ha superato gli ascolti dello scorso anno per finire con la serata da record, di ieri sera, dove 10 milioni e 825.000 spettatori erano sintonizzati sulla prima rete della rai, lo share non era così alto dal 1999. Ad aprire la gara delle nuove proposte è stato Mudimbi seguito rispettivamente da Eva, Ultimo e da Leonardo Monteiro. La classifica provvisoria e parziale è stata stilata subito dopo le esibizioni sulla base dei voti della giuria demoscopica ed ha visto al primo posto Mudimbi, Ultimo al secondo Eva al terzo ed in coda Leonardo Monteiro.
Mercoledì sera la classifica degli altri 4 giovani in gara recitava Alice Caioli in testa, seguita da Leonardo Baglioni, Giulia Casieri e Mirkoeilcane. Per quanto riguarda i 10 big che si sono esibiti nella terza serata del 68esimo Festival la classifica indicativa, stilata in base ai voti della sala stampa ha riportato nella parte alta (quindi bene) Max Gazzè, Lo stato sociale, Ermal Meta-Moro; nella parte intermedia The Kolors, Barbarossa, Avitabile-Servillo; e nella fascia più bassa Facchinetti-Fogli, Noemi, Caccamo. Tra gli ospiti a sorpresa una graditissima ed esplosiva Virginia Raffaele, a seguire i Negramaro con il loro nuovo singolo ” La prima volta” ed una versione rivisitata di “Poster” insieme a Claudio Baglioni. La serata è stata poi impreziosita con l’ esibizione di Giorgia e James Tajlor in “You’ ve got a friend” e con la partecipazione di Gino Paoli e Danilo Rea che insieme a Baglioni hanno ricordato Fabrizio de Andrè ed Umberto Bindi.
Lo spettacolo si è concluso con una gag promozionale per la serie tv “Don Matteo” con Nino Frassica, Memo Remigi e Pietro Pulcini. Ieri sera i 20 big in gara hanno duettato con alcuni artisti dello showbiz riproponendo i brani in gara, in una versione rivisitata.
Standing ovation per Claudio Baglioni e Gianna Nannini dopo il duetto sulle note di ‘Amore bello’ e un ballo lento, abbracciati. Emozione e commozione negli occhi di entrambi dopo che il cantautore ha ricordato che in comune, oltre a non avere mai partecipato in gara a Sanremo, hanno avuto anche due persone importanti: il regista e light designer Pepi Morgia, morto nel 2011, e il produttore David Zard, scomparso pochi giorni fa. La performance di Gianna Nannini è iniziata sulle note del suo singolo ‘Fenomenale’.
Annalisa sul palco con Michele Bravi ” Il mondo prima di te”
Decibel con Midge Ure – “Lettera dal Duca”
Diodato e Roy Paci si esibiscono Ghemon – “Adesso”
Elio e le Storie Tese con i Neri per Caso – “Arrivedorci”
Enzo Avitabile e Peppe Servillo con Avion Travel e Daby Touré – “Il coraggio di ogni giorno”
Ermal Meta e Fabrizio Moro con Simone Cristicchi – “Non mi avete fatto niente”
Giovanni Caccamo con Arisa – “Eterno”
Le Vibrazioni si esibiscono con Skin – “Così sbagliato”
Lo Stato Sociale con il Piccolo Coro dell’Antoniano e Paolo Rossi – “Una vita in vacanza”
Luca Barbarossa con Anna Foglietta – “Passame er sale”
Mario Biondi con Ana Carolina e Daniel Jobim – “Rivederti”
Max Gazzè  con Rita Marcotulli e Roberto Gatto – “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”
Nina Zilli con Sergio Cammariere – “Senza appartenere”
Noemi con Paola Turci – Non smettere mai di cercarmi
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico si esibiscono con Alessandro Preziosi – “Imparare ad amarsi”
Red Canzian con Marco Masini – “Ognuno ha il suo racconto”
Renzo Rubino  con Serena Rossi – “Custodire”
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli con Giusy Ferreri – “Il segreto del tempo”
Ron con Alice – “Almeno pensami”
The Kolors con Tullio De Piscopo e Enrico Nigiotti – “Frida (mai, mai, mai)”
Ecco la classifica per fasce, secondo il voto della giuria degli esperti (che vale il 20%) per i duetti dei Big. Nella fascia blu, la più alta ci sono: Max Gazzè con Rita Marcotulli e Roberto Gatto, Luca Barbarossa con Anna Foglietta, Giovanni Caccamo con Arisa, Ermal Meta e Fabrizio Moro con Simone Cristicchi, Ron con Alice, Vanoni-Bungaro-Pacifico con Alessandro Preziosi, Diodato e Roy Paci con Ghemon. Nella fascia gialla: Le Vibrazioni con Skin, Annalisa con Michele Bravi, The Kolors con Tullio De Piscopo ed Enrico Nigiotti, Enzo Avitabile con Peppe Servillo con Avion Travel e Daby Tourè, Red Canzian con Marco Masini, Lo Stato Sociale con Paolo Rossi e il Piccolo coro dell’Antoniano. Infine nella fascia più bassa, quella rossa: Decibel con Midge Ure, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli con Giusy Ferreri, Noemi con Paola Turci, Renzo Rubino con Serena Rossi, Mario Biondi con Ana Carolina e Daniel Jobim, Elio e le storie tese con I neri per caso, Nina Zilli con Sergio Cammariere
“Non avrete il mio odio”: Simone Cristicchi legge sul palco dell’Ariston la lettera che Antoine Leiris, parigino, postò su facebook dopo la strage del Bataclan del novembre 2015 in cui rimase uccisa sua moglie, la madre del suo bambino che aveva allora 17 mesi. Una storia che ha ispirato ‘Non avete fatto niente’, il brano di Ermal Meta e Fabrizio Moro con cui Cristicchi duetta stasera sul palco dell’Ariston.
Sempre ieri sera stasera si sono esibiti tutti e 8 gli artisti che gareggiano per la categorie “Nuove proposte” Per quanto riguarda gli ospiti, il cantautore Piero Pelù ha dedicato un tributo a Lucio Battisti, sul palco anche la cantautrice Gianna Nannini e la conduttrice, scrittrice e giornalista Federica Sciarelli.
Chiara Berlenghini
Foto di Ettore Ferrari e Claudio Onorati



Genzano: successo per il carnevale genzanese. In centinaia alla parata dei carri

carnevale genzanese

GENZANO (RM) – Si è chiuso all’insegna del successo il primo appuntamento con il Carnevale genzanese. Piazza Frasconi ha accolto centinaia di persone unite da un obiettivo comune: far festa.

I carri allegorici (in ordine di apparizione Cucine da incubo, Emoji, La notte degli Oscar, The Baby boss) hanno sfilato sul corso offrendo a tutti i presenti uno spettacolo di danze, musiche e colori. A far da cornice la sfilata rigorosamente in maschera in pieno stile anni Settanta, il mercatino dell’artigianato, le giostre e gli intrattenimenti musicali. Non è mancato il tradizionale ‘lancio del panino’ ai passanti o delle caramelle per i più piccoli.

Soddisfatto il Sindaco Daniele Lorenzon: “la cittadinanza ha risposto positivamente ed ha riempito le vie del centro.

Una partecipazione così ricca porta anche una boccata di ossigeno all’economia locale. Ringrazio tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questo Carnevale: dalla Pro loco alle associazioni del territorio, dalle forze dell’ordine a tutti i volontari impegnati, carristi e trattoristi”.

 

 

Prossimo appuntamento giovedì 8 febbraio per una nuova parata dei carri allegorici.

 




Marsala: il carnevale entra nel vivo con la 2 edizione della sfilata di carri allegorici

MARSALA (TP) – Tutto pronto per la 2 edizione della sfilata di carri allegorici a Marsala in occasione del carnevale 2018. Domenica 11 e Martedì 13 febbraio dalle 16,00 alle 21,30 l’Associazione Culturale “Viva Marsala”, con il patrocinio dell’amministrazione comunale ha infatti organizzato la kermesse carnascialesca nel centro cittadino. Il percorso prevede la partenza dalla zona Stadio, con prosecuzione per via G. Amendola, via Mazzini con svolta a sinistra, piazza F. Pizzo, viale Fazio, via Roma, via Mario Nuccio, via Mazzini, con svolta a destra, piazza del Popolo, via Vespri, piazza Porta Garibaldi, via S. L’Africano, Monumento ai Mille e rientro al punto di partenza.

Una seconda edizione che si propone di animare il centro di Marsala nel periodo carnevalesco attraverso la sfilata di carri allegorici che al momento sono due e gruppi a piedi in maschera, accompagnati da musica varia, divenendo quindi occasione di animazione e intrattenimento per cittadini e turisti presenti nel territorio.




La Madonna Esterházy di Raffaello a Roma

ROMA – Dal 31 gennaio all’8 aprile 2018 le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, nella sede di Palazzo Barberini, dedicano a La Madonna Esterházy di Raffaello una mostra curata da Cinzia Ammannato. In occasione del prestito – concesso dal 27 gennaio al 9 aprile – della celeberrima Fornarina per la mostra Raffaello e l’eco del mito, in programma all’Accademia Carrara di Bergamo (27 gennaio – 6 maggio 2018), viene presentata al pubblico una delle opere più interessanti e significative della produzione raffaellesca, grazie a una politica di scambi incrociati con musei italiani e stranieri, promossa dalle Gallerie.

La Madonna Esterházy di Raffaello è una tavola in pioppo di piccole dimensioni (cm 29 x 21,5), proveniente dallo Szépművészeti Múzeum di Budapest, il Museo Nazionale di Belle Arti ungherese, dipinta intorno al 1508, tra la fine del periodo fiorentino e l’inizio di quello romano. In quell’anno, cruciale per l’arte dell’Occidente, si aprivano i cantieri per le decorazioni del nuovo Vaticano: la volta della Cappella Sistina e le Stanze degli appartamenti papali.

Il confronto con il disegno conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi – qui rappresentato con una riproduzione in grande formato – evidenzia il momento di passaggio intellettuale dell’artista dal mondo fiorentino a quello romano. Nel disegno infatti il fondale presenta un partito tipicamente fiorentino fatto di colline e alberi. Si tratta di un primo stato, diverso da quello finale su tavola, dove si vedono invece rovine antiche di sapore romano, nelle quali si sono voluti riconoscere i resti del Tempio di Vespasiano e della Torre dei Conti nel Foro Romano. Insomma, elementi dell’antico che rimandano a Roma.

Non è chiara la committenza: una scritta sul retro, non più visibile, riconduceva a Elisabetta, madre di Maria Teresa d’Asburgo, e a un dono dell’opera da parte di Clemente XI Albani.
La tavoletta rientra in una serie di quadri di Raffaello che legano bene fra loro, come la Madonna del Baldacchino in Palazzo Pitti a Firenze e la Sacra Famiglia Canigiani della Alte Pinakothek di Monaco. Nulla è casuale in quelle opere strettamente connesse, nonostante le rispettive diverse scale di grandezza. Riflettono ricerche tanto coerenti da poterle datare con buona approssimazione in un circoscritto giro di mesi dell’intensissima vita dell’autore.

La tavola viene esposta accanto a una riproduzione in grande del correlato disegno preparatorio e ad altre tre opere provenienti dalle Gallerie Nazionali, simili per formato e ambiente.

Gianfranco Nitti




Velletri, carnevale. Ciarcia: “Un evento da valorizzare”

VELLETRI (RM) – Dopo il successo di domenica 28 gennaio il Carnevale Veliterno si prepara per il secondo appuntamento del 4 febbraio dove torneranno a sfilare per il centro di Velletri i caratteristici carri allegorici. Una tradizione portata avanti grazie all’impegno dell’Università del Carnevale in collaborazione con l’amministrazione comunale di Velletri. “Per costruire un carro ci vuole un tempo minimo di tre mesi – ha detto il presidente dell’Università del Carnevale di Velletri Romolo Rossetti – e quest’anno – ha proseguito Rossetti – nonostante i ritardi nella partenza dei lavori siamo riusciti a portare il risultato a casa.

Tante le maestranze, infatti, impiegate per realizzare i carri allegorici

Dal falegname, al fabbro, al tecnico specializzato nel realizzare i movimenti fino al maestro di cartapesta per la realizzazione dei vari personaggi. Una manifestazione ripresa a partire dal 1978 quando il Carnevale a Velletri è ritornato al suo corso normale e che fino ad oggi ha effettuato una sola sosta quando il 14 gennaio del 1991, con i carri appena freschi di colla e pronti all’uscita, l’Università del Carnevale annunciava la sospensione delle sfilate in programma per i giorni 3,7,10 e 12 febbraio a causa dei gravi fatti avvenuti nel Golfo.

Velletri e i maestri di Viareggio

Una tradizione, quella della realizzazione dei vari personaggi e maschere carnascialesche in cartapesta, che a Velletri è stata affinata grazie all’apporto dei maestri di Viareggio che nel lontano 1987 tennero un corso a Velletri per spiegare le tecniche di lavorazione. E così, ormai da oltre un trentennio, l’associazione dell’Università del Carnevale si è fatta custode di queste antiche tecniche rivisitandole di anno in anno agli usi e costumi locali. “Un vero e proprio motivo di vanto avere tutte queste professionalità” ha detto l’assessore al Bilancio Marilena Ciarcia sottolineando il fatto che il contributo che l’amministrazione comunale concede all’Università del Carnevale a malapena riesce a coprire solo le spese vive sostenute per realizzare l’evento.

I costi dell’edizione 2018

Basti pensare, infatti, che su un costo complessivo, per il Carnevale di quest’anno, di circa 9mila euro solo 2500 se ne sono andati per diritti d’autore corrisposti alla SIAE per le musiche che accompagnano i carri durante le sfilate. L’assessore ha comunque ipotizzato nuove iniziative da mettere in campo per valorizzare il proseguo di questa antica tradizione, quale ad esempio uno scambio culturale con la città di Viareggio.

L’intenzione è quindi quella di andare avanti con questo progetto di cultura che rappresenta sicuramente una parte importante della storia di Velletri e a quanto sembra le premesse ci sono tutte grazie all’apertura sia dell’amministrazione comunale che dell’Università del Carnevale.




Frascati: a carnevale ordinanza antialcol e modifiche alla viabilità

FRASCATI (RM) – In occasione del Carnevale di Frascati, nelle quattro giornate di festa con le uscite dei carri allegorici e delle sfilate delle maschere, che saranno domenica 4, giovedì 8, domenica 11 e martedì 13 febbraio 2018, ci saranno delle modifiche alla normale viabilità del traffico cittadino.
In queste giornate sarà istituito il divieto di sosta con rimozione in Via Santovetti, ambo i lati; Piazza delle Scuole Pie; Corso Italia, ambo i lati; Piazza San Pietro; Piazza Roma; Piazza Marconi, negli stalli di sosta antistanti la sede comunale ed ai lati del Monumento ai Caduti; Piazza Marconi, negli stalli di sosta a pagamento, lato passeggiata, per lo stazionamento dei Taxi; Via Veneto, nel tratto compreso tra Via Senni e Largo Canova.
È prevista anche l’istituzione del divieto di circolazione in Piazza delle Scuole Pie; Via Cavour, tratto compreso tra Via S. G. Calasanzio e Piazza delle Scuole Pie; Corso Italia; Piazza S. Pietro; Piazza Roma; Piazza Marconi; Via Solforino. L’obbligo di svolta a destra per gli autoveicoli provenienti da Via Consalvi e Via del Tuscolo.

L’obbligo di svolta a sinistra per gli autoveicoli provenienti da Via B. Mattei; Via Grossi Gondi; Via Cavour. Ci sarà inoltre l’apertura al traffico veicolare di Via Piave con il divieto di svolta a destra in Piazza del Gesù per le macchine provenienti da piazza Monte Grappa.

Il divieto di accesso in Piazza Marconi, nel tratto compreso tra Via Catone e la sede comunale, con l’istituzione del doppio senso di circolazione nel tratto antistante Villa Aldobrandini e la chiusura degli accessi al parcheggio centrale di Piazza Marconi. Non sarà possibile poi transitare in Via Micara, tratto compreso tra Largo Pentini e Via Diaz; in Via Diaz, tratto compreso tra Via Vincenzo del Grande e Via Senni; Via Angelo Celli da Largo S. Antonio Maria Claret.
Infine sono stati spostati il Capolinea CO.TRA.L. da piazza Marconi in Via Conti di Tuscolo; il capolinea TPL da piazza Roma in via Vittorio Veneto, tratto compreso tra piazzale della Vittoria e Largo Canova, e il Parcheggio TAXI anch’esso in Via Veneto, nel tratto compreso tra via Senni e Largo Canova.
È stata inoltre emessa l’ordinanza che vieta su tutto il territorio comunale, la vendita per asporto di bevande alcoliche nelle giornate del 4, 11 e 13 febbraio 2018 dalle 13 fino alle 20.30. È inoltre vietato a tutti frequentare le aree pubbliche consumando bevande alcoliche In caso di violazioni alle prescrizioni saranno applicate sanzioni da 200 a 500 euro.




Napoli, Museo di Capodimonte: successo per il Festival delle Vigne Metropolitane

NAPOLI – Si è appena concluso sabato 27 gennaio presso il Cellaio del Real Bosco del Museo di Capodimonte della città di Napoli, la seconda edizione del “Festival delle Vigne Metropolitane”, l’intento del Festival era di voler colmare la lacuna di conoscenza relativa alla città di Napoli seconda solo a Parigi, di ettari vitati nel territorio comunale. Un confronto sul tema delle vigne metropolitane e soprattutto a quelle di rilievo storico in alcuni siti reali.

L’evento che si è tenuto nel Cellaio del Museo che grazie alla direzione di Sylvain Bellenger è sempre di più polifunzionale, ha dato agli ospiti tutta la magia e il sapore di un ambiente storico accompagnata dalle musiche della “posteggia napoletana” di aurora Giglio, avendo anche la possibilità di poter ammirare gli strumenti di lavoro di come si faceva il vino nei tempi addietro, e gustare degli ottimi vini.

L’evento è una sinergia di “forze” sia private che pubbliche si è tenuto a precisare per tutto il convegno, nell’ambito della presentazione si è molto parlato del futuro della coltivazione di vigneti possa dare futuro ai giovani.
La prima edizione ha promosso i vigneti esistenti tra le zone sempre della città partenopea di Posillipo, Agnano e i Camaldoli avendo molti consensi da parte del pubblico e gli addetti ai lavori, la seconda edizione ha puntato i “riflettori” su alcune testimonianze storiche del Real sito e di alcune vigne storiche, seppur le tracce sono scarse forniscono la certezza di esistenza di vigneti nelle grandi tenute e masserie che occupavano l’area metropolitana. Il festival iniziato il 26 dicembre scorso presso il cortile del Maschio Angioino di Napoli e poi susseguitesi con visite guidate presso le cantine alla scoperta dei vini “Made in Partenope” e dei vigneti metropolitani di Napoli, Posillipo, Agnano e Chiaiano che sono le maggiormente interessate. La zona di Napoli è una delle poche aree a livello mondiale, grazie alla sua particolare conformazione vulcanica del terreno, conserva il tipo di coltivazione “a piede franco”, ossia senza l’impiego della vite americana come portainnesto del vitigno della varietà coltivata.
Il tema del convegno è stato centrato sul recupero e la valorizzazione delle vigne storiche, sono intervenuti il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger, Nino Daniele assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Enrico Panini, assessore alle Attività Economiche del Comune di Napoli.
All’incontro sono intervenuti illustrando “ casa History” del vino “Villa Misteri” Piero Mastroberardino, progettato nel 1996 in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Pompei, dando agli ospiti una chiara illustrazione con foto d’epoca della sua famiglia e di com’era il lavoro delviticoltore nell’800.

E’ intervenuto Leonardo Ancona, responsabile del Parco dell’Acquedotto Carolino, spiegando tutto il progetto di ripristino della coltivazione e della gestione dell’antica vigna borbonica denominata “Vigna di San Silvestro” nella Reggia di Caserta. Tra gli ospiti sono anche intervenuti Carmine Guarino, docente di Botanica sistemica presso la L’Università del Sannio-Dipartimento di scienze Tecnologiche affrontando il tema della “Botanica e agricoltura nei Siti Reali” insieme a Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità Stella-San Carlo all’Arena del Comune di Napoli, Carmine Maturo esperto in turismo sostenibile, ha condotto gli ospiti in un viaggio lungo le pendici della Collina Gentile: da via Foria a Capodimonte. Il vino ha origini millenarie, ossia da quando l’uomo è riuscito a domesticare l’uva e la sua fermentazione, bere con moderazione ci riporta alle nostre tradizioni.

Giuseppina Ercole




Palermo, i venerdì al Blue Brass: atteso il concerto di debutto dei ‘The Pitch’

PALERMO – Atmosfere elettriche ed un groove che passa dal funk e rythm’n blues alla fusion al Blue Brass del Ridotto dello Spasimo per il debutto dei The Pitch. Un nuovo progetto musicale assemblato da Fabio Lannino, un gruppo di amici e docenti, tutti artisti professionisti riuniti per una produzione dove la musica e l’ascolto sono i protagonisti assoluti.

The Pitch sarà il prossimo appuntamento dei venerdì al Blue Brass in programma nella rassegna della Fondazione The Brass Group, il 2 febbraio alle ore 21.30

La formazione di The Pitch è composta da Aldo Oliveri – tromba, Giovanni Conte- pianoforte, Sebastiano Alioto – batteria, Claudio Giambruno- sax, Fabio Lannino- basso elettrico, Lucy Garsia – voce e Duilio Longo – chitarra elettrica (unico non docente della Scuola).

“Vogliamo divertirci – dicono i musicisti – con il piacere che deriva dall’ascolto della musica eseguita insieme. Infine, ma non per ultimo, intendiamo testimoniare quanto sia importante affrontare lo studio della musica con serietà ed allo stesso tempo con la consapevolezza di fare uno dei mestieri più belli”.

Unendo le diverse inclinazioni musicali ed esperienze artistiche, i The Pitch, focalizzano un linguaggio espressivo, in bilico tra suoni acustici ed elettrici, che spazia dalla grande tradizione classica del jazz alla scintillante fusion degli Steps Ahead, dal funk e rhythm’n blues della scozzese Average White Band alle fascinazioni ispaniche di Chick Corea, dai funambolismi chitarristici di Mike Stern fino alla rutilante percussività di Billy Cobham, il tutto intersecato da una vocalità, quella di Lucy Garsia, capace di inoltrarsi con calda adesione interpretativa tanto nei territori di Duke Ellington quanto in quelli prettamente soul di Aretha Franklin e Bill Withers. La selezione artistica è curata dal direttore della Scuola Popolare di Musica, Maestro Vito Giordano e dal docente di Management dello spettacolo, Fabio Lannino.




“Bella d’Italia delle nevi”, 2 tappa regionale: la rumena Andreea Chasovschi conquista il primo posto

Il concorso nazionale “LA BELLA D’ITALIA” continua a collezionare successo e interesse da ogni angolo del territorio italiano. Per la seconda  tappa regionale del Lazio dell’edizione invernale del concorso “LA BELLA D’ITALIA DELLE NEVI” sono  state numerose le ragazze che hanno sfilato nella esclusiva location  del “Wood”,  punto di riferimento della capitale. A promuovere l’evento è la “Star Casting”, agenzia di moda e spettacolo in Roma (che ha l’esclusiva sul Lazio), con a capo i manager  Laura Pudda e Daniele Anselmi, che durante la kermesse hanno ricordato al pubblico  come il concorso “LA BELLA D’ITALIA” rappresenti  uno dei più autorevoli e rappresentativi dopo  Miss Italia ed una manifestazione di lungo corso, considerando che il patron Alfonso Cariello lo ha ideato ben 37 anni fa. Il concorso del 20 gennaio, che prevede abitualmente la selezione per tutto l’anno di ragazze che vogliono cimentarsi  nel campo del cinema, della musica e della televisione, ha visto sfilare 21  concorrenti e sono state selezionate da una giuria di qualità così formata:  Simonetta D’Onofrio (giornalista), Silvio Rossi (giornalista), Ada Gallo (contessa), Roberto Frizzi (conduttore radiofonico), Margarita Grigoryan, (esperta moda in Armenia), Elisabetta Viaggi (la prima modella sorda nella storia dei concorsi di bellezza, miss modella nel 1985) e Anna Gawlick (stilista).

 

I risultati della II^ tappa hanno decretato la vittoria assegnando così i riconoscimenti:

4^ classificata per la fascia gold hair, pari merito per Giulia Mannucci e Rachele Raponi, 3^ classificata altro pari merito per Diana Mic e Giulia Testalepre, 2^ classificata,  pari merito per Melania Verde e Sandra Perugini, 1^ classificata Andreea Chasovschi.

 

Tanti gli ospiti prestigiosi del mondo dello spettacolo intervenuti per l’occasione:

Il cantante Sandro Presta, che ha reso omaggio al grande Franco Califano, con il brano “La musica è finita”  e un suo inedito, “N’giorno de vita”, il cantante Gianni Giacomini  ha presentato un brano di Renato Zero, “La Favola Mia,  tratto dallo spettacolo “Zero”, ideato proprio da Giacomini e il brano ti “Andrebbe Di Cambiare Il Mondo”. L’angolo della comicità è stato affidato al  fantastico Roberto Ranelli, conosciuto al pubblico televisivo per il personaggio di “er modifica”, portato al successo nella trasmissione Seven Show, che ha letteralmente fatto impazzire il pubblico con le sue gag. Ricordiamo che Roberto Ranelli, è anche promotore del progetto “Io sto con Fiastra”, che mira alla raccolta fondi per il paese brutalmente colpito dal terribile terremoto del 2016.  Grande entusiasmo tra il pubblico anche  per  la sfilata moda maschile nella versione “elegante e casual” , rappresentato dallo sponsor del concorso, Agelli&Co,. I ragazzi mentre sfilavano con gli abiti “Agelli&CO” sono stati accompagnati dalle vincitrici  ancora in carica della “La Bella D’Italia”: Swami Ciucci, e “La Bella D’Italia Delle Nevi” Sonia Vigo.  L’ultima uscita, quella in costume, si sono apprezzate le creazioni in anteprima della moda mare 2018, firmati Valerí.

A condurre l’evento è stata Serena Gray,  attrice, presentatrice di grandi eventi  in ambito di rassegne  nazionali e internazionali cinematografiche, teatrali e musicali.  Presenti in sala anche altri artisti del panorama musicale radiofonico e televisivo intervistati dalla presentatrice Gray, come il famoso  DJ Stefan Crouwn, reduce dalle più importanti discoteche d’Europa e D’Italia, il presidente nazionale Giorgio Ceccarelli, dell’associazione “I love papà“, il conduttore radiotelevisivo Ennio Abbondanza. In conclusione della serata, oltre ai  ringraziamenti per gli  sponsor che supportano il concorso (GP Magazine di Claudio Testi, dove ogni mese la Star Casting offre alle modelle una pagina dedicata, Madamina sartoria su misura, a “Byas, Bionic Youth Activating Sistem” di Aldo Evangelista, ad Agelli & Co e all’ Accademia del trucco professionale di Roma in via Fabio Massimo) la manager, Laura Pudda, ha ricordato che già sta lavorando all’organizzazione della terza tappa in un altro luogo esclusivo della capitale. Il concorso di bellezza più atteso dell’inverno vedrà le vincitrici della regione Lazio ospiti alla finale nazionale di Ovindoli in due strutture alberghiere prestigiose che si terrà ad inizio aprile.  Per il prossimo appuntamento con i casting si può seguire il sito dell’agenzia www.starcasting.it o seguire sulla pagina social STAR CASTING tutti gli aggiornamenti.

Reso omaggio al grande Franco Califano, con il brano “La musica è finita”  e un suo inedito, “N’giorno de vita”, il cantante Gianni Giacomini  ha presentato un brano di Renato Zero, “La Favola Mia,  tratto dallo spettacolo “Zero”, ideato proprio da Giacomini e il brano ti “Andrebbe Di Cambiare Il Mondo”. L’angolo della comicità è stato affidato al  fantastico Roberto Ranelli, conosciuto al pubblico televisivo per il personaggio di “er modifica”, portato al successo nella trasmissione Seven Show, che ha letteralmente fatto impazzire il pubblico con le sue gag. Ricordiamo che Roberto Ranelli, è anche promotore del progetto “Io sto con Fiastra”, che mira alla raccolta fondi per il paese brutalmente colpito dal terribile terremoto del 2016.  Grande entusiasmo tra il pubblico anche  per  la sfilata moda maschile nella versione “elegante e casual” , rappresentato dallo sponsor del concorso, Agelli&Co,. I ragazzi mentre sfilavano con gli abiti “Agelli&CO” sono stati accompagnati dalle vincitrici  ancora in carica della “La Bella D’Italia”: Swami Ciucci, e “La Bella D’Italia Delle Nevi” Sonia Vigo.  L’ultima uscita, quella in costume, si sono apprezzate le creazioni in anteprima della moda mare 2018, firmati Valerí. A condurre l’evento è stata Serena Gray,  attrice, presentatrice di grandi eventi  in ambito di rassegne  nazionali e internazionali cinematografiche, teatrali e musicali.  Presenti in sala anche altri artisti del panorama musicale radiofonico e televisivo intervistati dalla presentatrice Gray, come il famoso  DJ Stefan Crouwn, reduce dalle più importanti discoteche d’Europa e D’Italia, il presidente nazionale Giorgio Ceccarelli, dell’associazione “I love papà“, il conduttore radiotelevisivo Ennio Abbondanza.

In conclusione della serata, oltre ai  ringraziamenti per gli  sponsor che supportano il concorso (GP Magazine di Claudio Testi, dove ogni mese la Star Casting offre alle modelle una pagina dedicata, Madamina sartoria su misura, a “Byas, Bionic Youth Activating Sistem” di Aldo Evangelista, ad Agelli & Co e all’ Accademia del trucco professionale di Roma in via Fabio Massimo) la manager, Laura Pudda, ha ricordato che già sta lavorando all’organizzazione della terza tappa in un altro luogo esclusivo della capitale. Il concorso di bellezza più atteso dell’inverno vedrà le vincitrici della regione Lazio ospiti alla finale nazionale di Ovindoli in due strutture alberghiere prestigiose che si terrà ad inizio aprile.  Per il prossimo appuntamento con i casting si può seguire il sito dell’agenzia www.starcasting.it o seguire sulla pagina social STAR CASTING tutti gli aggiornamenti.

Simonetta D’Onofrio

 




Carnevale: va in scena l’attesa festa tra maschere e tradizioni

Abbiamo appena finito di festeggiare il Natale che subito per strada vediamo negozi addobbati con elementi che ci ricordano il Carnevale, con coriandoli e maschere, tutto questo mette allegria perché vuol dire che l’inverno è quasi alle spalle.

Il Carnevale ha origini antichissime ed è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cattolica, e l’elemento caratterizzante di questa festa sono le maschere. L’etimologia
della parola Carnevale deriva dal latino “carnem levare” (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di Carnevale e si tratta del martedì grasso, subito dopo del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

Il Carnevale è una festa che fa parte della tradizione italiana, oltre ai costumi carnevaleschi che vengono indossati maggiormente dai bambini per la festa a scuola o di qualche quartiere legato a questi festeggiamenti, ad essa sono legati alcuni piatti, come le lasagne, oppure i dolci che vengono chiamati “le chiacchiere”.
I costumi carnevaleschi che i bambini di oggi preferiscono indossare sono dei “nuovi eroi”: i cartoni animati o qualche personaggio di cinema fantastico. La maschera di “tendenza” ascoltando le mamme in richiesta dai loro figli a quanto pare è Pjmasks chiamati anche i Super pigiamini, l’anno scorso Frozen oppure i Superoi (Wonder woman, Spiderman, Capitan America ecc.).

Le maschere antiche di una volta raramente sono indossate dai bambini molti dei quali non sanno nemmeno l’esistenza come Arlecchino, Il dottore Balanzone, Meo Patacca, Colombina ecc.. e sono quasi del tutto dimenticate dalla maggior parte delle persone adulte.

Le maschere di Carnevale napoletane!
Le maschere antiche simboleggiavano le regioni italiane per la maggior parte, tra le più antiche delle maschere italiane che caratterizzavano la regione Campania era la maschera di Pulcinella, ma anche la meno famosa la maschera di Tartaglia, prese questo nome perchè balbuziente. In passato la maschera di Pulcinella era una maschera doppia, e veniva chiamata dal nome “La vecchia del Carnevale” nel senso che lo stesso interprete era vestito da pulcinella e stava a “cavalcioni” su di una donna vecchia, il costume portava all’altezza del busto la donna anziana fatta con la paglia, stoppa o altro. La maschera di Pulcinella veniva rappresentata sempre gobba ed in mano le nacchere esse erano chiamate anche “castagnelle”, generalmente Pulcinella era accompagnato nelle sue uscite da un’orchestra, i musicisti suonavano il “putipù”, il “triccaballacco” le “castagnelle” e la “canna”. L’antagonista di Pulcinella era Il Capitan spagnolo anch’esso andava in giro con un corteo festoso con i tamburelli a ballare la tarantella.
Altra maschera che non si ricorda quasi più nell’area partenopea è Il Ciarlatano del molo, era il dottore che andava in giro con la sua cassetta di medicine, che usava durante le sue rappresentazioni, era una maschera molto conosciuta e popolare nella seconda metà del XIX secolo, era famosa perchè si vantava di essere il miglior medico della medicina, molto simile alla maschera del Cacciamole e il cavadenti.

Il Ciarlatano del molo era anche simile alla maschera bolognese del Dottore Balanzone, anche lui dotto e sapiente. Nel XVII secolo era presente la maschera di “Don Nicola” il “principe del forum” era il costume di un avvocato, e andava in giro insieme al suo servo declamando versi, rime e filastrocche e onoranze funebre per il Carnevale morto per tutta la città di Napoli.

A che epoca risale il Carnevale a Napoli?
La più antica testimonianza sul Carnevale napoletano come concordano gli studiosi è legato al ricordo di una giostra nel 1385 quando fu incoronato Carlo III di Durazzo re d’Ungheria dove la regina Margherita coi due figli si trovavano “sopra un talamo”. Del Carnevale popolare napoletano si hanno poche notizie perché non lo si riteneva degno di essere documentato dai letterati dell’aristocrazia, le prime testimonianze del carnevale popolare si hanno verso la fine del XVIII secolo ad opera dei viaggiatori del passato che in quel periodo affluivano a Napoli per il Grand Tour. Nella seconda metà del Settecento il Carnevale richiamava nella città di Napoli reali e signori di tutta Europa, e costituiva un evento importante di “grande visibilità” pubblica di potere politico e delle classi privilegiate. Nel 1774 il Carnevale costituiva un importante elemento per l’economia partenopea, grazie a questa festa il consumo complessivo cresceva tantissimo in tutti i settori portando benessere. Una testimonianza dell’epoca dice che sempre nel 1774 non vi erano più posti per alloggiare. Tutta Napoli era in festa e si divideva con il Carnevale pubblico popolare con i carri e il celebre palo della Cuccagna, che costituiva il banchetto plebeo carnevalesco che si svolgeva all’insegna dell’eccesso, del disordine e dell’intemperanza, al Carnevale aristocratico tutta la nobiltà partenopea partecipava ai balli in maschera al Palazzo, e il carnevale dei ceti medi con i loro veglioni nelle case.
(Domenico Scafoglio “Il Carnevale napoletano”).

Accenni del Carnevale e gli artisti!
Il carnevale nella storia dell’umanità è stato sempre un soggetto preso in considerazione dagli artisti, non è mai stato trascurato perché era una festa cattolica, ma essendo anche una festa legata ai grandi riti pagani come le dionisiache greche o ai saturnali romani, univa il sacro e profano e quindi non poteva passare inosservata. Fin dal Rinascimento all’età moderna gli artisti hanno dedicato le loro opere alle maschere di Carnevale e ciò che esse rappresentavano, ad esempio artisti come Picasso, Cezanne o Juan Gris hanno dedicato le loro opere alle maschere o al Carnevale e ciò che esso rappresentava.

Il soggetto preferito di Picasso era la maschera di Arlecchino perchè rappresentava il suo stato d’animo, “gli ultimi”, gli emarginati e gli afflitti, Picasso era noto anche come pittore dei circensi. Paul Cezanne omaggiò le maschere di “Pierrot and harlequin” l’opera è conservata al Museo Puskin di Mosca, Cezanne chiese al figlio e ad un suo amico di posare per lui vestiti da Pierrot e Arlecchino. Mirò del Carnevale prese in considerazione la simbologia carnevalesca più profonda: la fuga dal mondo e l’evasione, gli animali che amava molto e che usava come simbolo in alcuni suoi soggetti come il “Gatto colorato”.

Juan Gris nel suo soggiorno a Parigi conobbe Picasso e ne seguì le orme dal punto di vista pittorico, egli infatti dipinse nel 1919 “Arlecchino”dal linguaggio molto vicino al cubismo sintetico.

Giuseppina Ercole




Presentato a Taranto il nuovo libro sul rapporto tra scienza, ragione e dogma

“La religione vede ciò che la scienza non può dimostrare”, sentenzia un noto aforisma. Di fatto per un tempo incalcolabile ogni volta che la scienza non ha potuto dimostrare una verità in quel momento apparentemente imperscrutabile, la religione è intervenuta con l’autorità dei suoi dogmi. Peraltro negli ultimi cinque secoli i progressi della scienza moderna, e cioè di quella scienza liberatasi da ogni condizionamento di tipo dogmatico, religioso o metafisico, svelando verità un tempo considerate imperscrutabili, hanno messo in discussione i dogmi. Tutto ebbe inizio nel 16* secolo, muovendo dall’astronomia, con la cosiddetta rivoluzione copernicana, per espandersi in breve tempo a tutti i settori della scienza e di tutto lo scibile umano. Prese così il via un percorso ricco di successi e conoscenze, destinati a migliorare la qualità della vita degli uomini, restituendo loro dignità e libertà di pensiero. Un percorso difficile, duro e non privo di ostacoli, come quelli posti dai difensori, e non sempre per soli motivi ideologici, dei dogmi. Un contenuto quindi alquanto interessante e da meditare quello del libro recentemente pubblicato dalla vivace casa editrice tarantina Scorpione, intitolato SCIENZA RAGIONE E DOGMA, il cui autore, Antonio Di Palma, uno stimato medico radiologo tarantino, affronta tematiche non facili e perciò stesso stimolanti.
Nelle pagine di “Scienza-Ragione-Dogma” l’autore ripercorre, come in un diario, le più importanti tappe di questo itinerario, con l’ intento di rendere omaggio ai sacrifici, alla tenacia del lavoro e della mente degli uomini di scienza che ne sono stati protagonisti.

Alla presentazione nel capoluogo ionico ne han parlato, con l’autore, l’ing. Luigi Prosperi, il prof. Paolo De Stefano e l’editore, il prof. Piero Massafra.

L’autore, Antonio Di Palma, medico chirurgo, primario radiologo. Ha insegnato alla Scuola di Specializzazione di Radiologia presso l’Università degli studi di Verona nonché nel Master post-laurea per “Esperti di Trasferimento dell’innovazione in sanità” presso l’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo – Cittadella della ricerca – Brindisi. Nel 2002 nominato Cultore della materia nella disciplina “Diagnostica per immagini” dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università̀ di Foggia. Ha coltivato un proprio interesse in alcuni aspetti della religione, dell’esoterismo e della evoluzione della scienza e della tecnica.

Gianfranco Nitti