Festival Country di Roma: 7 giorni per vivere in prima persona il Far West

Per gli amanti del vecchio west e dei mitici film con John Wayne l’appuntamento è sicuramente dal 21 aprile al 1 maggio alla nuova Fiera di Roma dove è stato allestito un parco a tema Western in occasione del Festival Country di Roma. Sette giornate all’insegna di un divertentissimo viaggio interattivo nel Far West pensato per tutta la famiglia con le tradizionali atmosfere Western, con coraggiosi cowboys ed impavidi pellerossa che si sfideranno in duelli spettacolari per la gioia di grandi e piccini.

Si potrà prendere parte alla caccia al tesoro di Jesse James, provare l’arco del grande capo Toro Seduto, avventurarsi nell’accampamento Indiano con i suoi Tepee o nel villaggio West tra saloon e prigione per fuorilegge, oppure calarsi nei panni di un condottiero nel Fortino Western, saltare sul treno della Miniera dei Cercatori d’oro in cerca delle pepite nascoste, provare il “battesimo della sella” con i fieri destrieri Appaloosa, immergersi nel fascino della vita rurale nella Casa nella Prateria e molto altro ancora.

E non finisce qui

Tante le attività interattive pensate appositamente per bambini e famiglie, affascinanti personaggi in costume, giochi, divertimento, enogastronomia tipica, una fattoria didattica dove i più piccoli troveranno tanti simpatici animaletti con cui giocare e fare amicizia e tanto altro ancora.

Insieme al Festival Country ci saranno anche That’s America la fiera dedicata al mondo americano:

Auto e Moto da sogno tra cui imperdibili esibizioni con stunt-man professionisti, musica, vintage. Inoltre un’intera area dedicata al favoloso mondo dei cavalli americani.

 




Velletri, cultura: Cristina Comencini presenta il romanzo “Da soli”

VELLETRI (RM) – Un’altra grande opportunità per la città di Velletri e per gli appassionati della cultura e delle lettere. Sabato 21 aprile, alle ore 18.30, presso la Mondadori Bookstore di Velletri sarà ospite la scrittrice, regista e sceneggiatrice Cristina Comencini.

Figlia del grande Luigi, volto storico del cinema italiano del Novecento

Ha iniziato la sua carriera proprio scrivendo le sceneggiature di vari film. Parallelamente, però, la Comencini ha coltivato la sua vena letteraria dando alle stampe diversi romanzi, tutti apprezzati dal pubblico e dalla critica sia per le tematiche trattate che per lo stile riversato nelle pagine dei suoi libri. L’ultimo romanzo, Da soli, è uscito proprio nel 2018, pubblicato da Einaudi, e sarà al centro del dialogo tra l’autrice e il giornalista Rai Ezio Tamilia. L’opera si sofferma su tanti aspetti della vita dell’essere umano, con particolare attenzione ai sentimenti: in ognuno di noi, infatti, aleggia in maniera più o meno manifesta una voglia di cambiare, che presuppone coraggio, audacia, dedizione, forza d’animo. Bisogna fare i conti con se stessi per guardare al futuro e combattere la disillusione, ed è quello in Da soli emerge di fronte ad una crisi matrimoniale. Appuntamento alla Libreria Mondadori Bookstore di via Pia sabato 21 aprile, alle ore 18.30, per ascoltare un’altra affermata autrice di grande qualità.

Irene Tagliente




Roma, premio Lucio Dalla: un parterre ricco di nomi per la finalissima

ROMA – Finalissima nazionale della 6 edizione del Premio Lucio Dalla. Sabato 12 Maggio 2018 alle 20,30 all’Auditorium Santa Chiara. Tra i vari ospiti Alice Caioli (vincitrice giovani a Sanremo 2018), Rosario Terranova (attore nazionale e cantante) e il giovane modello e rapper Michael Ros (cantautore e showman nazionale).

Anche quest’anno sarà Francesco Mecco Villani con la sua band a omaggiare Lucio Dalla con brani storici del cantautore scomparso alternandosi con gli artisti finalisti di questa 6 edizione.

La serata, come tutta la classica 3 giorni (laboratori e semifinali dei 10 e 11 Maggio), sarà video ripresa dalla DDWR Sanremo Doc di Danilo Daita e trasmessa sul network tv Fox Production in tutta Italia in dgt, in tutta Europa in satellitare e in dgt in vari paesi tra nord e sud America oltre che in video-streaming mondiale.

Presenterà la serata di Finalissima del 12 Maggio il patron Maurizio Meli coadiuvato in platea dall’attore e cantante Claudio Germanò e dalla giornalista Giulia Laface.

Interverranno alla serata Claudia Scaglioni, madrina ufficiale del Premio e cugina di Lucio Dalla, Patrizia Faiello responsabile ufficio stampa del Premio, Mauro Marino di Fox Production Television Italia e l’editore di DiTutto Emagazine Walter D’Errico.

Maggiori info su www.premioluciodalla.eu




A Roma la presentazione del film 1945: la miglior rappresentazione artistica dell’Olocausto al Jerusalem Film Festival 2017

A Roma il prossimo lunedì alle 15 all’Apollo 11 in via Nino Bixio, 80A la proiezione stampa di 1945 il il lungometraggio ungherese di Ferenc Török tratto dal racconto “Homecoming” di Gábor T. Szántó.

L’uscita ufficiale del film 1945 nelle sale è fissata per il 3 maggio 2018

1945, presentato nella sezione Panorama della 67a edizione del Festival di Berlino e tratto dal racconto “Homecoming” dello scrittore ungherese Gábor T. Szántó, ha vinto numerosi premi nei festival di tutto il mondo. Tra questi, il Premio Avner Shalev Yad Vashem come Miglior rappresentazione artistica dell’Olocausto al Jerusalem Film Festival 2017, il Premio per il Miglior soggetto al Miami Jewish Film Festival, il Premio per il Miglior regista al Berlin Jewish Film Festival, il Premio dei Critici e quello del Pubblico al San Francisco Jewish Film Festival, ma anche il Primo Premio della Critica Cinematografica Ungherese nel 2018. La distribuzione del film in Italia ha ricevuto il patrocinio del Consolato Generale di Ungheria in Milano.

Sinossi  del film 1945

In un afoso giorno di agosto del 1945, mentre gli abitanti di un villaggio ungherese si preparano per il matrimonio del figlio del vicario, un treno lascia alla stazione due ebrei ortodossi, uno giovane e l’altro più anziano. Sotto lo sguardo vigile delle truppe sovietiche, i due scaricano dal convoglio due casse misteriose e si avviano verso il paese. Il precario equilibrio che la guerra appena terminata ha lasciato sembra ora minacciato dall’arrivo dei due ebrei. In tutta la comunità si diffondono rapidamente la paura e il sospetto che i tradimenti, le omissioni e i furti, commessi e sepolti durante gli anni di conflitto, possano tornare a galla.

1945 – dal 3 maggio al cinema. TRAILER from Mariposa Cinematografica on Vimeo.

Il film, i cui diritti sono da poco stati acquistati dalla statunitense HBO, sarà distribuito in tutti gli Stati Uniti a partire dai primi di aprile, dopo una prima uscita in città come New York, Los Angeles e Chicago.

Durata: 91′
Distribuzione: Mariposa Cinematografica e barz and hippo




Roma, per la prima volta in Italia i News Boys: data unica all’auditorium Ceizs il 15 giugno

I News Boys, complesso musicale che opera nell’ambito della musica cristiana per i giovani, sarà in Italia con una unica esibizione il 15 di giugno, presso l’Auditorium CEIZS Italia, in via di Tor Cervara, 34, alle ore 21,00. Cancelli aperti dalle 19,00. Biglietti già disponibili sul circuito Ciaotickets.

I News Boys si sono costituiti nel 1985 in Australia

Affermati nel circuito della Christian Music, a loro appartengono le musiche del film ‘God’s not dead’, un film che, nonostante le critiche non sempre benevole, ha incassato al botteghino ben 64 milioni di dollari, a fronte di un costo di appena 2 milioni. Il film propone – bene o male – un interrogativo che da sempre anima le discussioni fra i credenti e gli atei: la dimostrazione dell’esistenza di Dio. Nella trama, lo scontro avviene fra un professore ateo, Jeffrey Radisson, e uno studente cristiano, Josh Wheaton, che si rifiuta, a differenza di tutti i suoi compagni di corso, di sottoscrivere tre semplici parole: Dio è morto. Di qui la diatriba che lo contrappone all’insegnante autore di quella richiesta, e che costituisce la trama del film.

Un argomento, secondo alcuni, trattato troppo semplicisticamente, ma ben serviva qualcuno che gettasse il sasso nello stagno

La fede e la ragione sono su due poli opposti, e certamente non si può dimostrare l’esistenza di un Dio trascendente, e pur immanente, secondo i canoni della scienza che pretende che i fenomeni siano ripetuti e ripetibili, ma soltanto per fede. Quella fede che molti non comprendono, e che vuol dire completo arrendimento a Dio. I News Boys hanno curato la colonna sonora del film, riscuotendo grande successo e notorietà nell’ambito della Christian Music. Nel corso degli anni hanno venduto più di 8 mln di copie dei loro dischi, ricevuto 8 certificazioni Gold, 33 successi radiofonici al primo posto, 4 nomination Grammy, 2 nomination all’American Music Award, e riscosso diversi Dove Awards. Il loro singolo ‘God’s not dead’, certificato Platinum, è stato per molto tempo in vetta alle classifiche e ha ispirato l’omonimo film di successo nel 2014.

Il cantante Michael Tait, il chitarrista Jody Davis, il tastierista Jeff Frankenstein e il batterista Duncan Phillips credono che il sentimento di cui più si sente oggi il bisogno sia l’amore, in un mondo che sempre più sprofonda nell’oscurità. Per questo hanno intitolato il loro nuovo album ‘Love Riot’, Rivoluzione d’Amore. Tra i brani del nuovo album, quello intitolato ‘Guilty’, cioè ‘Colpevole’, da’ il titolo all’omonimo film sequel del primo, che in USA ha già incassato ben 20 mln di dollari. Nonostante le non sempre benevole accoglienze, l’impatto del primo film sull’opinione pubblica è stato tale, da costringere i News Boys ad una serie di conferenze per sostenere la cause della libertà religiosa. L’unico evento italiano è stato voluto e organizzato dalla CEIZS Italia, una chiesa presente nel panorama evangelico italiano dal 1994, che organizza eventi e manifestazioni culturali a sfondo cristiano, particolarmente indirizzati al pubblico giovanile. Appuntamento quindi per un’occasione unica e imperdibile presso la Chiesa Cristiana Evangelica CEIZS, in via di Tor Cervara 34, la sera del 15 giugno alle ore 21,00 per ascoltare questo complesso certamente innovativo nel panorama della Christian Music. I biglietti, come già detto, sono disponibili presso il circuito Ciaotickets. Posti limitati.

Roberto Ragone




Ancona, tra novecento e presente città in fermento per il nuovo spazio museale

ANCONA – Dopo molti anni di attesa, si accinge ad aprire l’ampliamento del Museo della Città, uno spazio grande e aperto, dal taglio contemporaneo, al tempo stesso collegato al percorso museale preesistente e dotato di un’autonomia grazie all’ingresso autonomo su via Buoncompagno.

Il nuovo spazio va a ricoprire diverse funzioni, nelle intenzioni dell’amministrazione:

a) esposizione relativa ad Ancona e il Novecento;

b) spazio multimediale;

c) fototeca storica di Ancona con relativo archivio;

d) spazio di studio e aggregazione per gli universitari e le persone intenzionate a studiare la città, ma non solo.

Queste funzioni si inseriranno su un allestimento di fondo leggero, poco invasivo, dedicato ad Ancona nel Novecento e nel presente, e quindi parzialmente in continuo divenire. La destinazione al Novecento ha convinto l’amministrazione a sperimentare una modalità di raccolta dei contenuti utili all’allestimento innovativa, collettiva, partecipata e organizzata assieme alle persone che vivono Ancona tutti i giorni.

La costruzione di Spazio Presente

Dedicare uno spazio al Novecento della città e al periodo presente significa poter contare sul patrimonio umano che Ancona ha a disposizione. Uno staff di persone, composto da giovani studenti di architettura e allestitori, professionisti museali impegnati già presso i nostri Musei Civici, esperti delle dinamiche di partecipazione e dipartimenti tecnologici dell’università, si occuperà di costruire i contenuti dell’allestimento del Museo attraverso l’incontro con i cittadini che vorranno partecipare, portando le loro storie nelle forme che saranno convenute.

Si realizzeranno, così, all’interno del Museo nei prossimi cinque mesi laboratori, incontri dedicati a diversi ambiti (il Mare, i Cantieri, il Sisma, gli eventi bellici, per citarne alcuni) che permetteranno di raccogliere storie attraverso video, registrazioni, semplici racconti poi rielaborati in fase di allestimento. Questo percorso avrà il duplice effetto di far vivere, letteralmente, l’allestimento, e di spingere i cittadini a popolare il loro nuovo spazio.

La raccolta del materiale e gli incontri partiranno alla fine di aprile e si concluderanno, per il Novecento, alla fine di settembre. L’allestimento che ne nascerà sarà poi arricchito da interventi dedicati al contemporaneo, e basati su ulteriore materiale raccolto fino a marzo 2019.

Il crono programma, quindi, sarà il seguente:

Dal 13 aprile al 22 aprile
Mostra dedicata ai 100 anni di Achille Castiglioni.
La mostra, proposta alla gestione dei Musei Civici dalla Zanotta, è una prestigiosa collezione di alcuni dei più importanti oggetti di design creati da Achille Castiglioni, il più grande designer del Novecento italiano, nel centesimo dalla sua nascita. La mostra aprirà alle 18:00 alla presenza della figlia dell’artista. Con questo evento così prestigioso, condiviso con città come New York e Tokyo e concepito come anteprima del Salone di Milano, il Museo della città coglie l’occasione di occuparsi di un tema sempre più all’ordine del giorno, quello del design come elemento che giova alla qualità della vita di una intera città. Alla Mole Vanvitelliana e al Teatro delle Muse, infatti, partiranno presto altre iniziative sul tema, con un allestimento specifico del Museo Omero e una proposta di incontri di un’altra importante impresa cittadina.

Da fine aprile a fine Settembre
Raccolta delle testimonianze e dei contenuti che saranno masticati, elaborati, utilizzati dal gruppo di lavoro che si occupa dell’allestimento e riproposti nell’allestimento permanente, che verrà realizzato nell’autunno del 2018 e coinciderà con l’apertura dello spazio studio. Lo spazio studio sarà collegato alla Biblioteca e utilizzerà anche la terrazza sovrastante nella bella stagione.

Nel frattempo, lo Spazio Presente ospiterà le seguenti iniziative:

31 maggio – 10 giugno: Ancona Archeologica
Un viaggio nella memoria dell’Ancona presente, a partire dalle vestigia archeologiche che si trovano proprio sotto il Museo della Città.

15 giugno – 20 luglio: L’Ancona di Cate Ra
Una mostra dei disegni di Caterina Murri dedicati ad Ancona. La mostra ospiterà una serie di incontri su alcuni luoghi simbolici della città di Ancona, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche.

2 luglio: Evento CityScape
I progetti degli studenti di architettura per la città

27 luglio – 9 settembre: Ancona e il Mare
Mostra e attività dedicate al rapporto tra la città e il mare, nelle sue diverse sfaccettature.

14 settembre – 21 settembre: E’ successo un Sessantotto
Cos’è accaduto ad Ancona negli anni Sessanta? Una collezione di storie e di reperti che ruotano attorno a una famosa rivista studentesca cittadina.

I Partner del progetto

I protagonisti di questo progetto di costruzione collettiva dello Spazio Presente sono i cittadini. Ma il Comune ha coinvolto quei partner che, per qualità e ricchezza di contenuti e caratteristiche strutturali, possono portare un valore aggiunto a qualsivoglia racconto.

Distori Heritage (Univpm) – L’attività di ricerca e di servizi esterni di Distori Heritage riguardano l’applicazione di nuove tecnologie a rilievo, alla documentazione e alla comunicazione e fruizione digitale dei Beni Culturali, dell’Archeologia e dell’Architettura Storica. In particolare il gruppo opera attraverso metodiche multidisciplinari, attraverso lo studio e l’integrazione di approcci storico umanistici e tecnologici che si avvalgono della collaborazione di esperti in informatica, meccanica, ingegneria delle costruzioni, materiali e strutture. Per il Museo della Città Distori proporrà un allestimento specifico e una serie di attività volte all’archiviazione del tempo presente.

Cento55 (Univpm) – Cento55 è un’associazione di studenti e neolaureati dell’Università di Architettura che ogni anno propone l’evento Cityscape, dedicato allo studio della città, del suo tessuto, delle soluzioni che la riguardano. Nel 2018, l’associazione è invitata a ragionare sul processo di Costruzione del Museo all’interno del percorso Cityscape.

Fondazione Marche Cultura – La Fondazione Marche Cultura metterà a disposizione per il progetto la strumentazione necessaria per la digitalizzazione del materiale.

I lavori di ampliamento
(arch, Patrizia M.Piatteletti)

L’ampliamento (B), di circa, 400 metri quadrati- si è sviluppato in una aerea resa libera da demolizioni belliche, compresa tra via Buocompagno ed il retro dell’edificio sul lato sud di piazza del Papa. Va ad affiancarsi alla parte già utilizzata (A) -funzionante dal 2001- stata ricavata da un insieme di locali eterogenei (ex Ospedale di Canterbury ed ex pescheria), localizzati tra piazza del Papa e via Pescheria. Il circuito è di 600 metri quadrati. Lo spazio interno all’aula (B) contiene tutti i ruderi ed i resti della antica edificazione venuti alla luce con lo scavo. Il prospetto, su via Boncompagno, è tutto impostato sulla dialettica tra il rudere recuperato ed i nuovi volumi caratterizzati da rivestimento in corten e aperture alla base che consentono l’illuminazione e la visibilità dalla strada della zona archeologica. Importo lavori, comprensivi di progettazione e sicurezza : 937.000,00 euro

Irene Tagliente




I capolavori di Capodimonte in mostra a Houston

HOUSTON – E’ in corso a Houston, Texas, la mostra Michelangelo e il Vaticano: capolavori dal Museo e Real Bosco di Capodimonte (fino al 10 giugno 2018): un’esposizione, allestita con i capolavori di Capodimonte, che indaga il rapporto tra Michelangelo e il Vaticano, 40 opere del XVI secolo (23 provenienti da Capodimonte, 19 disegni e 4 dipinti), molte delle quali furono commissionate o completate durante il pontificato di Alessandro Farnese, Papa Paolo III.

La mostra di Houston presenta disegni, cartoni, dipinti, sculture e stampe del maestro rinascimentale Michelangelo e dei suoi predecessori e successori, tra cui Raffaello, Rubens, Tintoretto e Tiziano, tra cui due iconici ritratti di Papa Paolo III di Raffaello e Tiziano, provenienti sempre da Capodimonte.

Ricordato per il suo entusiastico patrocinio delle arti in generale, e di Michelangelo (1475-1564) in particolare, papa Paolo III sovrintese al completamento dello stupendo affresco di Michelangelo Il Giudizio Universale sulla parete dell’altare della Cappella Sistina. La mostra presenta una copia unica del Giudizio Universale dipinta a olio di Marcello Venusti, proveniente proprio dalle collezioni di Capodimonte, come i due “cartoni”, ovvero i disegni monumentali di Michelangelo recentemente esposti anche al Metropolitan Art Museum di New York (dal 13 novembre 2017 al 12 febbraio 2018): Gruppo di Armigeri e Venere e Amore.

Gianfranco Nitti




A Napoli un gioiello del patrimonio artistico mondiale, il Museo Cappella: due domande alla direttrice Giovanna Miranda

Il Museo Cappella di Sansevero si trova nel pieno centro storico antico di Napoli, ed è un vero gioiello dell’immenso patrimonio artistico italiano ed internazionale, il Museo-Cappella è di proprietà privata e appartiene agli eredi del principe di Sansevero, da venerdì 30 marzo a lunedì 2 aprile ha registrato oltre 13.000 visitatori, con un aumento di circa il 10% rispetto al weekend pasquale dell’anno scorso, ed è un vero orgoglio del tutto partenopeo.

L’Osservatore d’Italia ha voluto porre qualche domanda alla Direttrice del Museo-Cappella Giovanna Miranda sulle opere che si trovano all’interno e sulle analisi eseguite al Cristo velato

Quale opera attira maggiormente i turisti?

Senza dubbio l’opera di maggior richiamo è il Cristo velato. Altro elemento di notevole attrazione per i turisti sono le Macchine anatomiche nella cavea sotterranea.

Molte sono le leggende sul Cristo velato, sul Principe Sansevero e le pratiche di alchimia di quest’ultimo; quali sono le analisi effettuate che smentirebbero qualsiasi dubbio e dare giustizia a Giuseppe Sanmartino in qualità di artista?

Oltre al fatto che basta una semplice attenta osservazione per rendersi conto che il Cristo velato è interamente di marmo, esistono documenti presso l’Archivio Storico del Banco di Napoli in cui si descrive esplicitamente la statua come un Cristo coperto da un velo anch’esso di marmo. Inoltre un’analisi non invasiva con un sistema noto come “Fluorescenza X”, eseguita dalla società Ars Mensurae, ha evidenziato – anche se non ce n’era bisogno – che l’unico materiale di cui è fatto il Cristo è marmo di Carrara. Da Clara Miccinelli e da altri autori, che hanno sostenuto la tesi della marmorizzazione alchemica di un velo di tessuto, è stato prodotto un presunto documento settecentesco dell’Archivio Notarile di Napoli, che la prof.ssa Rossana Cioffi, nel suo libro sulla Cappella Sansevero, ha dimostrato con incontrovertibili argomenti essere un documento falso.

Nella Cappella si trovano opere di un’immensa bellezza

come la scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino del 1753 dal nome “Cristo velato” famosissima in tutto il mondo, la particolarità dell’opera è il realismo che l’artista ha saputo dare alla prodigiosa tessitura del velo marmoreo, l’artista ha trasformato un pezzo di marmo in un’opera che a distanza di tre secoli ancora emoziona, l’opera attira visitatori da tutto il mondo per poterlo vedere da vicino. Josheph Sanmartino così è firmato sull’opera ha saputo conferire alla statua un effetto visivo di “leggerezza” al velo che ricopre il Cristo, oltre alla “morbidezza” dei cuscini sottostante del corpo, sempre di materiale di marmo di Carrara. Il principe di Sangro disse in merito al Cristo velato del Sanmartino “ Fatto con tanta arte da lasciar stupiti i più abili osservatori”
Nel 2008 la regione Campania scelse il volto del Cristo per rilanciare l’immagine di Napoli, Canova quando vide l’opera ne restò affascinato, tanto che si dice che tentò anche di acquistarla. La statua è posta in fondo al centro della navata della cappella dove i fruitori possono vederlo da qualsiasi lato.

Nella Cappella vi sono altre opere da ammirare come la magnifica statua dal nome“ Il disinganno” di Francesco Queriolo, “La pudicizia” di Antonio Corradini e le “Macchine anatomiche” di Giuseppe Salerno del 1763-64.

Il soffitto della Cappella è decorato con un dipinto dal nome “Gloria del Paradiso”, governa dall’alto la cappella, fu realizzato da Francesco Maria Russo del 1749, l’intera parete è realizzata con i colori inventati dallo stesso Raimondo di Sangro, ed ancora adesso la cromatura è brillante e non è mai stato restaurato, la visita è accompagnata dalla melodia gregoriana dal titolo “Stabat Mater” rendendo ancor di più interessante l’esperienza culturale trasportando il “viaggiatore” in un’epoca passata, dove mistero e bellezza s’intrecciano rendendo l’esperienza unica del suo genere.
La Cappella nota anche come Santa Maria della Pietà o Pietatella fu fondata verso la fine del cinquecento da Giovanni di Sangro, grazie a Raimondo di Sangro – suo discendente – settimo principe di Sansevero uomo di grande di cultura e mecenate, tra il 1740 e il 1770, egli chiamò a sé a lavorare artisti rinomati, sovraintendendo personalmente a tutte le fasi di lavorazione di ogni opera attualmente esistente nella cappella, lasciando ai posteri la possibilità di poter ammirare tali meraviglie e testimonianze delle capacità dell’ingegno umano.

La Cappella –Museo è un vero “scrigno” di tesori e anche di leggende

infatti la bravura degli artisti ha creato “miti” attorno alle opere attirando milioni di visitatori, alimentate anche da libri e pseudo-documenti che provavano la “marmorizzazione” del velo del Cristo, tale tesi attribuiva il procedimento della trasformazione del velo da tessuto in marmo al Principe Sansevero, tutta questo ha creato un alone attorno all’opera, ma senza dubbio non conferendo bravura all’artista. Il velo del Cristo per molti anni è stato oggetto di discussione tra gli storici, tra cui Clara Miccinelli che attribuiva al velo marmoreo di essere il risultato di un processo alchemico, ossia l’opus o la “Grande Opera”, diffondendo anche la “ricetta”: “Calcina viva nuova 10 libbre, acqua barilli 4, carbone di frassino…”. – da “Arte e alchimia” di Maurizio Calvesi-
In realtà è la bravura del Sanmartino che in un unico blocco di marmo ha saputo scolpire l’intera opera in maniera magistrale in soli tre mesi e mezzo, a confermare che non vi è nessuna alchimia sono state fatte delle analisi, ed il risultato conferma che il velo è parte del marmo. Il fruitore che osserva le opere in questione come il “Cristo velato” o “Il disinganno” viene colpito dal loro realismo – aulico per quanto riguarda il Cristo velato – tanto che viene da pensare che la corrente iperrealista contemporanea sia nata qui nel cuore di Napoli tra le piazze e i vicoli dove si esibiscono attualmente gli artisti di strada, di qualsiasi etnia insieme alle bancarelle che fanno da attrazione e da colore, accompagnano i “viaggiatori” con il suono dei tamburi, delle fisarmoniche e perfino di un’arpa tra l’enorme stratificazione storica della città, tra folklore, miti, leggende e misteri.

GIUSY ERCOLE

 




Il signore degli anelli: al via la serie televisiva

Nelle guerre dello streaming Amazon porta in tv a carissimo prezzo il “Signore degli Anelli”: la divisione televisiva del colosso dell’e-commerce ha strappato a Netflix, Hbo, Apple e Disney i diritti per trasferire la saga creata da E.R. Tolkien dal grande al piccolo schermo, con uno show da un miliardo di dollari di cui sono già in programma cinque stagioni.

La nuova serie potrebbe includere materiale inedito di Peter Jackson, il regista delle due trilogie cinematografiche ambientate nel Regno di Mezzo, “Signore degli Anelli” e “L’Hobbit”, scrive oggi l’Hollywood Reporter. Dietro se se’, l’iniziativa ha le tasche profonde della società fondata da Jeff Bezos: l’accordo con gli eredi Tolkien, la casa editrice HarperCollins e la New Line (di Warner Brothers) che ha distribuito i film e’ costato 250 milioni di dollari, a cui devono aggiungersi le spese per cast, set e effetti speciali, con prospettive di un cartellino del prezzo finale valutato che fa della serie, secondo l’Hollywood Reporter, “lo show televisivo più costoso della storia”.

Un termine di paragone da’ la misura dell’impegno di Amazon: la stagione piu’ cara di Game of Thrones, la numero sei, e’ costata cento milioni di dollari, una cifra gia’ da capogiro, ma sborsata da Hbo dopo che la serie di era dimostrata campione di audience, mentre Amazon si e’ impegnata a spendere dieci volte tanto ancor prima dell’inizio delle riprese. La produzione comincerà nell’arco del prossimo biennio, ha indicato la rivista specializzata nel mondo dell’entertainment. Nessuna indicazione e’ stata data finora sul cast.




Palermo, “Wsk – The Soundtrack”: dopo il successo della serie web presentato a palazzo Sambuca l’album musicale di Salvo Ferrara

PALERMO – Il capoluogo siciliano da sempre vanta presenze importanti in campo artistico e da sempre è stato fonte di profonda ispirazione. Nel centro storico della città di Palermo e precisamente a Palazzo Sambuca è stato presentato un nuovo importante lavoro musicale del compositore palermitano Salvo Ferrara dal titolo “WSK – The Soundtrack” realizzato sull’onda del gradimento riscontrato dalla colonna sonora composta per l’omonimo lavoro cinematografico “Wsk – The Series” di Alois Previtera.

WSK è un thriller fantascientifico mascherato da gangster noir e prende spunto da autori come Eric Von Daniken, Zecharia Sitchin, Alan Alford e Mauro Biglino

Immaginate l’universo di “X-Files” e di “Essi Vivono” che si scontra con quello di “Narcos” e si avrà WSK. WSK affonda le sue radici in questa arena, ipotizzando un mondo in cui queste antiche forze siano ancora in gioco e controllino tutto attraverso la finanza, le guerre e le religioni. Per loro la terra è come un grande monopoli e noi siamo le loro pedine. Chi siano, da dove vengono e quale sia il loro scopo nessuno lo sa, ma c’è chi comincia a intuirne la presenza e cerca di arrivare a loro in tutti i modi possibili e c’è chi invece tenta di fermarli in tutti i modi. La magnifica cornice del luogo pensata dallo stesso compositore per gli spazi evocativi della Sala della Cavallerizza del palazzo tardo barocco, è stata scelta con precisa dovizia ed ha rappresentato un valore aggiunto dove le sonorità elettro-grunge, richiami trip-hop ed atmosfere psichedeliche arricchite da sonorità tipicamente orchestrali (cori e organi liturgici) hanno raggiunto la massima espressione incantando il folto pubblico con suoni, immagini ed atmosfere fruibili in un contesto perfettamente aderente al mood della Music Experience hanno raccolto il plauso assoluto del pubblico accorso numeroso per questa presentazione ufficiale.

La serata ha visto l’alternarsi di proiezioni, live concert, video installazioni ed è stata predisposta una suite per l’ascolto dell’album con apparecchiature hi-end e per il live concert

Lo stesso compositore ha curato una versione unplugged di alcuni brani che lo vedranno esibirsi al pianoforte, accompagnato da uno string quartet composto da solisti del Teatro Massimo di Palermo. Come anticipato, il nuovo disco è anche la colonna sonora dell’omonima web serie “Wsk – The Series” di Alois Previtera, prodotta da Social Movie Production e Poikilia. Già apprezzata in diversi contest internazionali e vincitrice del premio “Best Editing” al Sicily Web Festival del 2017, la serie, ideata e scritta da giovani creativi siciliani, rappresenta una novità nel panorama cinematografico emergente contemporaneo grazie alla sua carica emotiva, le ambientazioni noir e l’incalzante ritmo narrativo. E’ stato anche allestito uno spazio interviste che ha coinvolto alcuni protagonisti del panorama musicale e cinematografico (Vincenzo Callea – produttore, dj e fondatore dei Tipical e Giuseppe Gigliorosso – regista ed editor Rai) i quali, grazie alla propria determinazione hanno raggiunto rilevanti obiettivi professionali attraverso percorsi indipendenti svincolati da sostegni istituzionali.

Il ricavato dalla vendita del disco sarà devoluto alla ONG “SOS Méditerranee Italia”

Nell’anno in cui la città di Palermo diventa Capitale Italiana della Cultura, il progetto di Salvo Ferrara si inserisce come Fil rouge del panorama artistico del capoluogo siciliano, generando ricchezza culturale ed opportunità di conoscenza. Una proposta culturale innovativa ed articolata nella quale si manifestano il talento, la qualità e le competenze di creativi che sinergicamente hanno condiviso in modo indipendente e libero da qualsiasi tipo di sostegno pubblico e istituzionale, stessi valori ed esperienze. Per coloro che intendono “cibarsi” di tale bellezza sonora, l’album è disponibile da oggi su tutti i digital store grazie all’etichetta ArteWiva Label che si sta garantendo uno spazio di rilievo nel panorama musicale di Palermo per le sue scelte di spessore e di stile.
Paolino Canzoneri




Alessandro Greco, orgoglio e dignità di un talento italiano che non ama essere definito un “cervello in fuga”

LONDRAAlessandro Greco, un manager digitale del settore finanziario, un talento italiano che vive e lavora a Londra e che negli ultimi 14 anni ha lavorato in 8 diversi paesi nel settore delle innovazioni e il portfolio, non ama essere definito un cervello in fuga.

Nel corso di una intervista rilasciata ad Agenparl sulle soluzioni dei canali digitali bancarie, alla domanda diretta se si sente un cervello in fuga risponde: “Diciamo che sono semplicemente alla ricerca delle migliori opportunità di crescita”.

Ci ha colpito la dignità nella comunicazione di Alessandro Greco. La fuga presuppone che si scappi da qualcosa o da qualcuno. Lui non è scappato anzi con grande orgoglio patriottico ha aggiunto che “un giorno mi piacerebbe tornare nel mio paese” Il nostro manager digitale errante mette in guardia le aziende invitandole a fare attenzione alla velocità dei propri canali digitali perché, dice, “le applicazioni devono essere presenti, utili e veloci.

Nell’epoca digitale anche un secondo conta.

Secondo un sondaggio di Google il 40% degli utenti tendono ad abbandonare il sito che non si sia caricato nell’arco di 3 secondi. Se ritarda di più, gli utenti con ogni probabilità si rivolgeranno alla concorrenza. Per questo motivo è importante dare gratificazione immediata ai clienti. La tecnologia digitale ci ha allenato tutti ad esigere quello che vogliamo, nel momento che vogliamo”. “La tecnologia mobile – aggiunge – è essenzialmente una tecnologia d’intermediazione e coordinazione e questo suo intermediare tra due o più attività ha portato l’uomo ad una nuova relazione con il tempo: viviamo in un adesso sempre attivo, dove le priorità del momento sembrano tutto. Si tratta di uno stile di vita in cui il passato e il futuro perdono d’importanza e si combinano in una miscela di esperienze istantanee.

L’intervista ad Alessandro Greco deve far riflettere: è in atto un progressivo abbandono del nostro Paese. Negli ultimi anni tantissimi giovani ricercatori e talenti italiani preparati e colti, cercano all’estero, la realizzazione della loro identità professionale. Lo stanno facendo molte risorse italiane anche meno giovani appartenenti alle varie classi sociali compresi pensionati. In assenza di una presa di coscienza e idonee iniziative della classe politica questo impoverimento di risorse italiane è destinato ad aumentare.

Il Rapporto italiani nel mondo elaborato da “Migrantes”, la fondazione della Conferenza episcopale italiana, sui dati dell’Aire ci ricorda che “è in atto un progressivo abbandono del nostro Paese. Solo lo scorso anno più di 107mila italiani si sono trasferiti all’estero, meta preferita Germania, poi Svizzera, Francia, Belgio e Regno Unito. I trasferimenti hanno riguardato i residenti di tutt’Italia con punte massime nel sud dove 31mila, di cui oltre 5mila solo in Puglia, hanno trasferito la residenza altrove. In totale nel 2016 sono circa 5milioni gli iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. Una cifra che cresce vertiginosamente. Negli ultimi dieci anni la mobilità italiana è aumentata del 50 per cento”