Trento, alla scoperta dell’Arca alpestre di Candriai: Sabato l’inaugurazione della scultura di Egidio Petri

Sarà inaugurata sabato 26 agosto alle ore 16 l’Arca alpestre di Candriai, realizzata lo scorso autunno dallo scultore Egidio Petri insieme ai suoi cinque allievi.
 
L’evento inizierà alle ore 14 con una passeggiata naturalistica in compagnia della Sat di Sopramonte e dell’esperto di botanica Stefano Delugan. Da Sardagna si camminerà insieme fino alla conca di Candriai parlando di geologia, cambiamenti climatici e possibili scenari futuri.
 
Al termine dell’inaugurazione, a cui sarà presente l’assessora al turismo e alla cultura Elisabetta Bozzarelli, al Malgone di Candriai si svolgerà un piccolo rinfresco con brindisi e amblet (omelette).
 
L’opera, nata da un’idea della Circoscrizione di Sardagna, è stata realizzata utilizzando il legno di un cedro secolare che doveva essere abbattuto a causa di un atto vandalico. L’arca ospita gli animali tipici della fauna alpina, tra cui l’orso, il cervo, il gufo o l’aquila, ma anche quelli della tradizione, come il corvo e la colomba, realizzati in legno di cirmolo da Petri nel suo laboratorio. Si tratta di una scultura simbolica, che invita tutti coloro che la incontrano sul loro cammino a rispettare la biodiversità del territorio e a tutelarne le risorse.   
 

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“Bolsena 1328” e il fascino del medioevo, successo per la rievocazione storica

I volontari dell’Aps Bolsena A.D. 1328: “L’11esima edizione è stata quella della ripartenza e del rinnovamento”
Bolsena (VT) – La bellezza del rione Castello. La sontuosità dei costumi. Lo scintillio delle armi e delle armature della battaglia. La spettacolarità delle scenografie animate da esibizioni, musica e canti. Gli stand gastronomici. Il pubblico delle grandi occasioni. È stata un successo “Bolsena 1328”, che si è svolta il 18 e 19 agosto. La rievocazione storica medievale ricorda l’assedio senza esito dell’esercito dell’imperatore Ludovico IV “Il Bavaro” alla cittadina, difesa con coraggio ed eroismo dai bolsenesi.
 
“L’11esima edizione è stata speciale – affermano i soci dell’Aps Bolsena A.D. 1328, che ha organizzato la manifestazione -. È stata l’edizione della ripartenza e del rinnovamento. Abbiamo mantenuto salde le radici con la tradizione e, allo stesso tempo, guardato avanti per proporre un evento capace di attrarre i visitatori dopo tre anni di pausa per la pandemia”.
 
L’Aps Bolsena A.D. 1328 ringrazia l’Amministrazione comunale, per l’importante contributo concesso e per credere nel progetto; i comandi dei Carabinieri e della Polizia Locale; il gruppo comunale della Protezione Civile; la Pro loco Bolsena; la Confraternita della Misericordia; la cooperativa sociale Labor; il comitato San Giovanni; i Padri Sacramentini; le Maestre Pie Filippini; l’Ufficio turistico di Bolsena; le Muse del Diavolo; gli Sbandieratori & Musici Monaldeschi; il Gruppo storico spadaccini di Soriano; le Ombre di Montecoronato; la Compagnia arcieri Terra de Lugnano; la Compagnia medievale di Todi; la band La Taberna del Diavolo; le attività commerciali e i residenti del rione Castello; i birrifici; gli sponsor che hanno dato un contributo economico. “Diciamo grazie a Chanelle Dèsir, poliedrica performer; ad Alessandro Cipriani, per la sua generosità; al fotografo Giuseppe di Sorte; a Romolo Passini interprete dell’antipapa; a tutti i figuranti; ai volontari che hanno collaborato all’ottima riuscita dell’evento – concludono i soci dell’Aps Bolsena A.D. 1328 -. È stato un fine settimana che ha coinvolto un’intera comunità e tantissimi visitatori a seguire gli spettacoli di musici, armigeri, arcieri e sbandieratori. L’appuntamento è alla prossima estate, ad agosto, con la 12esima edizione di “Bolsena 1328””.
 

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Roma, al cinema Farnese arriva Wolfkin: lo struggente racconto di un potente legame madre figlio e del loro inesorabile destino

“Un horror fresco e inventivo che accomuna varie tematiche in modo affascinante”

L’acclamato film Wolfkin, del regista lussemburghese Jacques Molitor, da giovedì 24 agosto sarà in programmazione nelle sale cinematografiche italiane e, a Roma, in esclusiva al Cinema Farnese.

Conteso e amato dal pubblico dei festival internazionali, apprezzato dalla critica che lo ha definito “un film sorprendente per la sua capacità di far rivivere, con intensità e stile innovativo, uno dei miti gotici più antichi e misteriosi fondendolo con riferimenti alla realtà del nostro tempo”, e ancora: “Un horror fresco e inventivo che accomuna varie tematiche in modo affascinante”, “Un inno all’ amore incondizionato”, Wolfkin è un’opera cinematografica fantasy/horror che colpisce non soltanto gli amanti del cinema di genere, ma che arriva al cuore di ogni spettatore per il suo meraviglioso e struggente racconto di un potente legame madre figlio e del loro inesorabile destino.

Wolfkin narra infatti di Elaine, mamma single che ha cresciuto da sola il figlio Martin dopo essere stata abbandonata improvvisamente e inspiegabilmente dal padre del piccolo ancor prima della sua nascita. Martin ora ha dieci anni, è dolce e affettuoso ma al tempo stesso fragile e inquieto: come ogni ragazzino della sua età si sente diverso da tutti e ricerca la propria identità nell’ affetto delle persone che lo circondano. Un giorno, però, quest’ultimo inizia a mostrare degli strani e ricorrenti atteggiamenti aggressivi verso i compagni che preoccupano gli insegnanti e la stessa Elaine, la quale, per quanto mamma indipendente e coraggiosa, capisce di non essere in grado, da sola, di far fronte alla situazione. Disperata e alla ricerca di aiuto, quest’ultima decide di recarsi con Martin presso gli unici familiari rimasti, i nonni paterni, importanti viticoltori della Mosella che né lei, né il ragazzo, hanno mai conosciuto.

Nonna Adrienne e nonno Joseph li accolgono calorosamente nella loro lussuosa magione e sia Elaine, sia Martin, rimangono inizialmente affascinati dall’ aura di sontuoso mistero che aleggia nella tenuta.

Ma la vera natura della famiglia non tarderà a rivelarsi: la splendida apparenza cela terribili segreti ed Elaine è consapevole che del destino di questa elegante ma oscura famiglia fa parte anche suo figlio.

Fino a che punto potrà spingersi per il bene di Martin: sarà disposta ad accettare una sua sofferente “normalità” o ad accogliere la sua “diversa” natura?

Vi aspettiamo nelle sale cinematografiche per appassionarvi, come noi, a questa storia elegante e sconvolgente di legami familiari intensi, tanto intriganti quanto misteriosi, e apprezzare un’opera che, con la sua estetica molto curata e la sottigliezza del racconto, possiede la rara capacità di affascinare e tenere alta la tensione inducendo al tempo stesso lo spettatore a riflettere sulle significative tematiche affrontate.




Michael Jackson, ripartono le cause per abuso sessuale. L’accusa: “Per anni i dipendenti dell’artista sono stati complici”

Due uomini che hanno accusato Michael Jackson di aver abusato sessualmente di loro da bambini possono riprendere le loro azioni legali contro le società di proprietà del cantante morto nel 2009, ha stabilito una corte d’appello della California.

Lo riporta il New York Times.
Il 40enne Wade Robson e il 45enne James Safechuck hanno affermato che Jackson ha abusato di loro per anni e che i dipendenti delle società Mjj Productions e Mjj Ventures erano complici agendo come suoi “collaboratori, facilitatori e alter ego” per gli abusi.

Le cause affermano che i dipendenti delle aziende avevano un “dovere di diligenza” nei confronti dei ragazzi e non hanno preso provvedimenti per prevenire gli abusi.
Le storie di Robson e Safechuck sono state presentate nel documentario della Hbo del 2019 ‘Leaving Neverland’, in cui i due uomini accusavano Jackson di averli molestati e di aver coltivato rapporti con le loro famiglie per aver accesso ai loro corpi.
Robson e Safechuck hanno intentato causa contro le società rispettivamente nel 2013 e nel 2014, ma entrambi i casi sono stati archiviati nel 2017 perché hanno superato i termini di prescrizione della California. Sono stati riaperti nel 2020 dopo che una nuova legge statale ha concesso ai querelanti nei casi di abusi sessuali su minori un periodo aggiuntivo per intentare causa. Nell’ottobre 2020 e nell’aprile 2021, le cause sono state nuovamente archiviate quando un giudice della Corte superiore della contea di Los Angeles ha stabilito che le due società e i loro dipendenti non erano legalmente obbligati a proteggere gli uomini da Jackson.
Ma venerdì la Corte d’appello del secondo distretto della California ha stabilito che “una società che facilita l’abuso sessuale di bambini da parte di uno dei suoi dipendenti non è esentata dal dovere affermativo di proteggere quei bambini semplicemente perché è di proprietà esclusiva dell’autore dell’abuso”. I casi torneranno quindi ora al tribunale di primo grado




Tarquinia, il Festival Summer Holi 2023 pronto a trasformare il Lido nella “città dei colori”

Domenica 13 agosto, nella spiaggia libera di piazza delle Naiadi, dalle 16 fino a tarda notte
 
 
Tarquinia (VT) – Il Festival Summer Holi 2023, organizzato da Sottosuono Eventgroup, è pronto a trasformare Tarquinia Lido, domenica 13 agosto, dalle 16 fino a tarda notte, nella “città dei colori”. I dj Yash, Luca Gee, Friedrich Kiefer, Max Tee, Gabriele Bronzetti, Garbex, Fanta, Daniele Ceccarini, Vast & Lisita, Alby, Manuel Bonomo, David Semola e Wewers, insieme alla voce di Lady Janet e a un corpo di ballerini professionisti coordinato dalle coreografie di Lorena Marchini, daranno vita a un vero e proprio spettacolo in cui si fondono musica, danza, giochi di luce, fuochi d’artificio e proiezioni artistiche in un crescendo di divertimento, adrenalina ed emozioni.
 
La spiaggia libera di piazza delle Naiadi si trasformerà quindi in una grande arena, a ingresso gratuito, che vedrà da una parte un palcoscenico di 6 per 10 metri, completo di impianto audio, luci e effetti speciali, quali cannoni CO2, spara coriandoli professionale, monitor ledwall a led di ultima generazione e a basso consumo, fontane fredde; dall’altra un contro palco di 12 per 4 metri con la regia e 2 privè 4 per 4 metri.
 
Alle 18 ci sarà il primo lancio dei colori che, in stile capodanno, sarà preceduto da un conto alla rovescia trasmesso sui maxi schermi e scandito dalla sigla ufficiale del festival insieme alla live performance un trombettista, accompagnato da un dj, tra spettacolari effetti speciali fino al tramonto.
 
Il secondo sarà a mezzanotte, preceduto dal countdown con la sigla ufficiale e da effetti speciali resi ancora più unici dall’atmosfera notturna.
 
Il Festival Summer Holi 2023 è patrocinato e finanziato dal Comune ed è in collaborazione con Pro loco e Consorzio Assotur. Main sponsor Guglielmi Rent, Fabio Ottica Fabio, Giò Eventi e pasticceria Vaniglia & Caffè.
 
 

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Tarquinia, al parco “Felice De Sanctis” la rassegna “Tra i rami dell’arte”

Dall’11 al 13 agosto, dalle 19 alle 24

Marcello Silvestri, Massimo Luccioli, Patrizio Zanazzo, Giovanni Calandrini e Massimo Bordo sono solo alcuni degli artisti tarquiniesi che parteciperanno alla nona edizione della rassegna Tra i rami dell’arte, dall’11 al 13 agosto, dalle 19 alle 24, nel parco “Felice De Sanctis” a Tarquinia.

Marcello Silvestri, artista veronese dagli anni Settanta a Tarquinia, ha esposto negli ambienti più prestigiosi dell’arte contemporanea a Parigi, New York, Roma, Bruxelles e Osaka e collaborato negli ultimi anni con le Università di Cambridge, Oxford e con l’University College London. Sue, tra le altre, l’opera scultorea in bronzo “Gabbiani” installata sulla scalinata d’ingresso del palazzo comunale di Tarquinia, ispirata all’omonima poesia di Vincenzo Cardarelli. Silvestri presenta una selezione dei suoi lavori che dall’inizio degli anni Duemila con forza, materia e colore affrontano i temi dell’inquietudine umana, dell’urgenza ecologica, della sua passione per la musica, del legame tra fede e arte attraverso una nuova grammatica astratta in cui emerge immancabilmente il segno della salvezza e il tema della speranza.

Con un originale omaggio al luogo in cui si tiene la mostra, Massimo Luccioli, finalista del Premio Faenza 2023 torna a Tra i rami dell’arte portando il ritratto scultoreo del poeta tarquiniese Titta Marini, insieme ai disegni di studio dell’opera, realizzati quando ancora era studente dell’Accademia di Belle Arti. “Titta Marini era il proprietario del “castelletto”, fatto edificare su suo disegno, da lui nominato Rocca Scannacavalli per la vicinanza al mattatoio – affermano gli organizzatori della rassegna -. Sorto nell’orto citato anche da Vincenzo Cardarelli, che lì conobbe Titta Marini, il “castelletto” è oggi dimora di Bruno De Sanctis, detto “Gnocchetto”, tra i proprietari del parco “Felice De Sanctis””.

Presente con opere permanenti che impreziosiscono molti angoli del parco “Felice De Sanctis”, l’eclettico scultore Patrizio Zanazzo, romano di origine, tarquiniese di adozione, partecipa con un’interessante composizione di opere realizzate con tecniche e materiali diversi. Nel suo lavoro il fascino della sapiente e talentuosa lavorazione della materia si unisce all’opportunità di utilizzare l’arte per esprimere e veicolare un messaggio più sottile e profondo verso coloro che siano disposti a percepirlo. Marmo, cemento, bronzo, resina, ferro, plexiglass sono i materiali con cui ama esprimersi, proponendo opere che spaziano dal classico al contemporaneo realizzate nella sua “moderna bottega rinascimentale” nel centro storico di Tarquinia.

Scultore e ceramista Giovanni Calandrini sopranominato “Calandro” dal suo maestro e amico Sebastian Matta si definisce “scultore etrusco”. È “padre” delle ultime generazioni di vasai e ceramisti che animano vivacemente i laboratori artigianali di Tarquinia. Le sue opere sono esposte in numerose collezioni private italiane ed estere, nella sala consiliare del palazzo comunale di Tarquinia e a piazza Trento e Trieste dove ha realizzato un pannello scultoreo insieme allo scultore Stefano Todini. Sarà presente con “Dialogo interiore” opera in terracotta refrattaria realizzata a quattro mani con l’artista belga Nicky Peetermans, che “sedurrà” gli ospiti della rassegna esponendo anche alcune delle sue famose donne foglia in terracotta bianca.

Sempre presente, Massimo Bordo è un fine ceramista che attualizza con il suo lavoro l’antica tradizione ceramica etrusca coniugando forme e tecniche dal passato con uno sguardo al futuro che non trascende mai dalla cultura classica cui resta fortemente legato. Insignito quest’anno del Premio internazionale d’arte Zeus 2023 conferitogli dall’accademia “Italia in Arte nel Mondo”, Fabrizio Berti è un pittore impressionista contemporaneo per cui l’arte è vocazione e l’osservazione diviene vero senso del contemplare dal suo studio coloratissimo e vivace nel cuore di Tarquinia. Porta a “Tra i rami dell’arte” due opere che ben rappresentano il suo lungo percorso artistico, la sua sensibilità espressa nel tratto, nel colore e nella scelta dei soggetti che ama dipingere e raccontare.

Ci sarà il ceramista emergente Fabio Castelli. Sua è l’immagine selezionata per la realizzazione della campagna pubblicitaria dell’evento 2023 raffigurante il dettaglio di una delle opere esposte nella passata edizione, in cui l’ispirazione etrusca, vera e propria passione dell’artista, si traduce in chiave contemporanea. Negli ultimi anni Fabio Castelli, dopo l’apertura di un suo atelier nel centro storico di Tarquinia, ha partecipato a numerosi eventi espositivi sia a livello regionale che nazionale tra cui recentemente il Premio Vittorio Sgarbi – Isabella d’Este 2023.

Parteciperà Simona Calandrini, figlia d’arte, ceramista e pittrice, che, negli ultimi anni, si è dedicata alla produzione di oggetti di arredamento e design in terracotta e metallo fuso e alla realizzazione di laboratori artistici come quello delle Colombine di Tarquinia che, per la prima volta, partecipano alla rassegna. “Una presenza importante quella degli artisti di Tarquinia – dichiarano gli organizzatori -, che testimonia la vivacità artistica della nostra città e ci mostra come il tessuto sociale sia impregnato di creatività e di un certo spirito mai sopito, frutto di secoli di eredità artistica. Questo è un luogo magico, come ci disse il critico d’arte Philippe Daverio. Un luogo in cui si percepiscono energie particolari, in cui tutto, dal macco all’aria, parla della ricchezza artistica della civiltà straordinaria che ha popolato e animato queste terre. Focus particolare di questa nona edizione è proprio la ceramica, omaggio al riconoscimento di Tarquinia quale città di antica ed affermata tradizione ceramica e al suo ingresso nell’Associazione Italiana Città della Ceramica”.

Stefano Todini porta una scultura dal titolo “UOMO N – UOVO” realizzata con travertino rosso persiano. L’uovo, simbolo etrusco collegabile alla dea madre è visione del cosmo come unico essere vivente fatto di tante creature, universo immortale che si rigenera auspicio di nuova generazione di esseri umani consapevoli e responsabili. Torna il fotografo anglo-tolfetano Enrico Ingle, da anni apprezzato dal pubblico di Tra i rami dell’arte, con il suo lavoro volto a cogliere l’essenza del soggetto fotografato, inviterà i visitatori ad essere protagonisti di alcuni scatti presso la postazione appositamente allestita lungo il percorso espositivo. Sarà presente Angelo Bonarelli, vincitore di concorsi fotografici nazionali, medaglia di bronzo all’“International Photography Art Salon of FotoclubPro Arad 2020”, premiato con menzione d’onore al concorso “Street Life”2023 per la sua partecipazione al Djerba Photographic Salon 2023, pubblicato sul prestigioso Magazine “Image Mag”, che propone due opere su lastra in alluminio dedicate all’architettura anni 30 dell’EUR: il palazzo delle Civiltà, il Colosseo quadrato. Alla sua prima presenza Andrea Ferrara, eclettico musicista, fotografo, scrittore romano, che presenta l’opera “La Musica in uno scatto” in cui un brano sarà associabile ad una fotografia.

Tra le novità, la partecipazione del gruppo di piccoli artisti della scuola di pittura dell’artista Sandra Inghes che da qualche anno vive e lavora a Tarquinia ed è stata già ospite della mostra. “Per la prima volta apriamo le porte ai bambini (il più piccolo ha 7 anni) cui dedichiamo una sezione del percorso espositivo – concludono gli organizzatori -. Non dobbiamo temere di avvicinar ei bambini all’arte- spiegano gli organizzatori”. dobbiamo portarli alle mostre, abituarli a frequentare esposizioni e musei, avvicinarli alla creatività e alla bellezza. L’Italia è fatta di questo e le nuove generazioni devono essere avvicinate all’arte e all’artigianato, soprattutto in luoghi come Tarquinia in cui ci sono tante occasioni di stare in contatto con gli artisti del posto”. Tra i rami dell’arte è organizzata dalla Pro Loco Tarquinia con la proprietà del parco “Felice De Sanctis” e gode del patrocinio e del contributo del Comune di Tarquinia. Il biglietto d’ingresso è di 8 euro, fino a 14 anni gratuito, acquistabile sul posto.




BolsenArte Summer Music Festival, in scena il “Gran Gala dell’Opera”

Sabato 12 agosto, alle 21,30, a piazza Santa Cristina, il concerto dell’Orchestra Sinfonica delle Cento Città e del Coro Lirico Italiano
 
Bolsena (VT) Un viaggio nei capolavori del repertorio operistico. Sabato 12 agosto, alle 21,30, a piazza Santa Cristina, per il BolsenArte Summer Music Festival, andrà in scena il “Gran Gala dell’Opera”. L’Orchestra Sinfonica delle Cento Città e il Coro Lirico Italiano si esibiranno in uno spettacolo (ingresso gratuito) divertente e appassionante con la partecipazione di quattro solisti provenienti da importanti teatri italiani che si alterneranno in arie e concertati, tratti dagli episodi delle più celebri opere del repertorio del melodramma italiano. Un divertente e avvincente tour tra gli eroi del teatro in musica; il meglio della tradizione italiana riletto in una chiave fresca e coinvolgente in cui non mancheranno sorprese e camei.
 
L’Orchestra Sinfonica delle Cento Città e il Coro Lirico Italiano svolgono la propria programmazione concertistica con il sostegno del Ministero della Cultura (MiC) e della Regione Lazio, ponendosi come punto di riferimento per la veicolazione della musica colta dal vivo anche fuori dal grande circuito, per dare la possibilità a chi vive in piccoli centri di assistere a concerti di alto livello. “Il “Gran Gala dell’Opera” darà la possibilità al pubblico di assistere a un concerto eseguito ad altissimo livello – sottolinea l’assessore alla cultura del Comune di Bolsena Raffaella Bruti -. Siamo a metà del cartellone di BolsenArte Summer Music Festival e possiamo stilare un bilancio più che positivo della rassegna: tutti gli spettacoli hanno registrato una grandissima affluenza”. La direzione artistica della rassegna è affidata al maestro Francesco Traversi.
 
BolsenArte Summer Music Festival è organizzato dal Comune di Bolsena, Assessorato alla cultura, con il patrocinio e il contributo del Consiglio della Regione Lazio e dell’associazione culturale Europa Musica, del FUS – MIC – Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, nonché con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, del Gruppo IST, di G Basaltite, Vimpex arredo urbano, CPM Gestioni termiche spa, iCAG srl, Il quadrifoglio – Società cooperativa sociale.

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A Chioggia è arrivato l’Uomo del Mistero, tra arte, fede e tecnologia

La mostra internazionale The Mystery Man (l’Uomo del Mistero) ha aperto ufficialmente le porte al pubblico. All’interno della suggestiva chiesa trecentesca di San Domenico a Chioggia (Venezia) si può vivere un viaggio immersivo e unico attraverso l’arte e la storia che culmina nella spettacolare scultura tridimensionale e iperrealistica raffigurante l’uomo della Sacra Sindone.
 
The Mystery Man – che ha debuttato con grandissimo successo lo scorso anno in Spagna – ha viaggiato per migliaia di chilometri per essere accolta per la prima volta in Italia, nella città di Chioggia, sede in cui resterà fino al 7 gennaio 2024.
L’esposizione è organizzata come un vero e proprio percorso in sei sale in cui la tecnologia di ArtiSplendore gioca un ruolo fondamentale per vivere un’esperienza il più immersiva possibile.
La mostra si apre con la prima sala completamente dedicata a Gesù di Nazareth, in cui sono presenti diversi testi sulla storia del personaggio e del suo volto. Si ripercorre, successivamente, la sua condanna a morte attraverso la riproduzione di diversi oggetti: le monete di Giuda, una corona di spine, la croce e infine il sepolcro, al cui interno appare un ologramma della sepoltura. Successivamente, si effettua un focus sulla storia della Sindone, la sua scoperta e l’arrivo a Torino. All’interno della sala immersiva è possibile immergersi fisicamente nella storia dell’immagine di Cristo nel corso dei secoli, studiando le prime rappresentazioni per giungere fino ad oggi. Fulcro della sala del videomapping è una riproduzione della Sindone sulla quale è proiettata la storia del lenzuolo, nonché le analisi e gli studi forensi che si sono susseguiti nel corso degli anni.
 
L’ultima sala accoglie il pezzo forte dell’intera mostra: la scultura tridimensionale e iperrealistica totalmente fedele all’immagine dell’uomo Santa Sindone, The Mystery Man. Il corpo è il culmine di una ricerca storica, scientifica, religiosa e artistica durata più di dieci anni e a cura di Álvaro Blanco. La scultura – realizzata in lattice e silicone, con capelli naturali – rappresenta un uomo giacente totalmente nudo di circa 1.78 metri di altezza 75 kg di peso. L’opera non presenta alcuna presunzione artistica, lasciando parlare solamente la naturalità e il realismo con cui è stata concepita e realizzata. Sul suo corpo sono presenti numerose ferite riconducibili alle torture e alla crocifissione, il volto è tumefatto e i capelli sono intrisi di sudore e sangue: i segni della passione. Come l’uomo della Sindone, anche sul corpo tridimensionale ci sono ferite ai piedi e ai polsi causate dai chiodi, una spalla slogata, una gamba contratta per la rottura di un tendine, il naso deviato dai colpi al volto e alla testa, ed inoltre i capelli sono scarmigliati e sporchi di un misto di sangue e sudore.
“Sono orgoglioso che Chioggia, città unica la mondo, ospiti una mostra unica al mondo, un’esposizione internazionale importantissima sia dal punto di vista artistico che da quello scientifico. Per questo ringrazio di cuore tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile questo evento che abbiamo il piacere di accogliere in città fino al 7 gennaio 2024 e che è iniziato nella sua preparazione a ottobre del 2022. La rappresentazione iperrealistica dell’uomo della Sindone è frutto di 15 anni di studi approfonditi compiuti sia sulla Sacra Sindone che su numerosi testi storico-scientifici. Invito tutti a venire a visitare questa incredibile esposizione, un’occasione unica per farsi trascinare anche emotivamente dal percorso creato dal curatore Alvaro Blanco e che termina nella sala che ospita la ricostruzione dell’uomo del mistero, “vegliato” dal grande crocifisso ligneo della Chiesa di San Domenico. Un’esperienza immersiva da non perdere!” ha dichiarato Mauro Armelao, Sindaco di Chioggia. intervenendo alla presentazione. “Siamo davvero felici di essere stati accolti da questa meravigliosa città” afferma a sua volta Francisco Moya, CEO di ArtiSplendore. “La mostra è davvero speciale: questo corpo iperrealistico non è mai stato realizzato; è la prima volta che si può vedere il volto di colui che ha lasciato la propria impronta sul lenzuolo. È un’esposizione unica, perché proprio le persone, attraverso le emozioni e i sentimenti che provano dinanzi alla scultura, dimostrano che è una rappresentazione completamente diversa dalle altre.”
“In quel corpo martoriato, in quel carico di sofferenza, vediamo rispecchiate le storie di tanti perseguitati del nostro tempo. Ma la misteriosa immagine della Sindone offre anche una luce di speranza, perché è icona del Sabato Santo e preludio di una vita nuova” afferma Andrea Tornielli, direttore editoriale dei media vaticani.
 
Vivere la mostra The Myster Man è un’esperienza totalizzante, un’immersione all’interno della storia e del mistero. La Sindone è una reliquia intrisa di scienza, mistero e fede, a cui centinaia di persone nel corso dei secoli hanno cercato di dare una risposta. Ma dinanzi al corpo di The Mystery Man, le parole si fermano e gli occhi spalancano. Un’opera cruda e violenta che mostra il dolore senza veli. The Mystery Man risveglia il cuore, tocca l’anima e sfida la scienza.  Dopo Chioggia, sraà trasferita in altre località da definire e, si spera, anche a Roma per il Giubileo del 2025.
 
The Mystery Man
Chiesa di San Domenico, Chioggia (Venezia)
1° agosto 2023 – 7 gennaio 2024
Per maggiori informazioni: https://themysteryman.com/
 




Spoleto Jazz 2023: torna in autunno l’appuntamento musicale

Spoleto Jazz torna in autunno con quattro straordinari appuntamenti che ospiteranno protagonisti di fama internazionale. Promossa e organizzata da Visioninmusica con la direzione artistica di Silvia Alunni, la manifestazione offre uno spaccato del migliore jazz contemporaneo internazionale, tra leggende affermate e nuovi talenti che ne hanno saputo ridelineare la forma creando nuove e originali contaminazioni.

Giunto alla sua quarta edizione, il festival si terrà dal 20 ottobre al 17 novembre al Teatro Caio Melisso e al Teatro Nuovo di Spoleto.

Ad aprire la manifestazione, venerdì 20 ottobre, sarà il “tesoro nazionale australiano” Sarah McKenzie, pianista e cantante jazz nota per il seducente fraseggio e i creativi momenti d’improvvisazione. Accompagnata dal suo quartetto jazz, Sarah presenterà in anteprima alcuni brani da Without You – il suo nuovo album in uscita questo autunno – insieme ad immancabili e incantevoli grandi classici, come Fly me to the MoonI wish you LoveParis in the Rain.

Sabato 4 novembre sarà la volta di John Scofield che, accompagnato dal bassista Vicente Archer e il batterista Bill Stewart, ci accompagnerà in un viaggio musicale che rilegge in chiave moderna le sonorità jazz. Partendo da alcuni brani del fenomenale chitarrista statunitense, che nella sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di Miles Davis, Pat Metheny, Herbie Hancock e altre grandi leggende del jazz, la band si esibirà in improvvisazioni assolutamente fuori dagli schemi.

Venerdì 10 novembre saranno invece protagonisti gli Stick Men, un supergruppo che riunisce due storici componenti della band britannica King Crimson, Tony Levin e Pat Mastelotto, in una formazione inedita con il chitarrista Markus Reuter. Il trio proporrà un viaggio musicale indietro nel tempo destreggiandosi tra le varie sfumature del rock con il suo stile inimitabile.

A chiudere la rassegna, venerdì 17 novembre, sarà Tigran Hamasyan che presenterà il suo ultimo album The call within affiancato da Marc Karapetian al basso e Arthur Hnatek alla batteria. Considerato uno dei più straordinari musicisti della sua generazione, il virtuoso del pianoforte di origine armena spazierà dall’improvvisazione jazz alla musica folkloristica con incursioni nel rock più puro.




Umbria, prosegue con successo il Festival Federico Cesi dedicato alla musica classica

Oltre 40 concerti eseguiti in splendide location a cielo aperto, auditori, anfiteatri romani, giardini, cortili e palazzi seicenteschi con performer di fama mondiale: questo il programma della XVI edizione del Festival Federico Cesi – Musica Urbis, la manifestazione dedicata alla musica classica organizzata dall’associazione Fabrica Harmonica ETS, inaugurata lo scorso 11 luglio a Spello nella meravigliosa sede della Chiesa di Sant’Andrea a Spello – protagonista il coro femminile Arsys di Madrid.
Il Festival prosegue fino al 27 agosto nelle città di Spello e Trevi e si conclude con un’appendice dedicata alla Musica Sacra ad Acquasparta dall’1 al 3 settembre, che vede in programma inediti del ‘700 italiano e il famoso Mozart Requiem KV 626 per soli, coro e orchestra.
La 16a edizione prevede anche una sezione riservata al Perugino , “Il meglio Maestro d’Italia” che si apre con il concerto di lunedì 17 luglio alla Sala dell’Editto di Spello con Giuseppe Nova al flauto e Maurizio Fornero al cembalo, per proseguire sabato 22 luglio con il concerto dedicato ai più giovani intitolato Perugino POP, spettacolo prodotto dal Festival che attualizzerà la figura del Perugino ai giorni contemporanei. La kermesse ha il patrocinio della Regione Umbria, della Diocesi di Orvieto-Todi e dei Comuni che la ospitano; ha il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni (Carit) in collaborazione con le associazioni territoriali più importanti.
Saranno eseguiti anche brani coevi all’epoca in cui è vissuto il Perugino tra i quali la Toccata di Luzzaschi: la musica aiuterà ad immaginare l’ambiente in cui ha operato ed è vissuto il Perugino. Tra i partecipanti, il vincitore del Concorso Nazionale Giovani Musici 2022, Ivan Davide Muraro, vero virtuoso del pianoforte, che interpreta alcuni celebri brani del repertorio, ed il vincitore del Concorso Nazionale Giovani Musici 2022, talento dell’oboe, Salvatore Ruggiero, che interpreterà capolavori del barocco.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria.
Anche per questa edizione del Festival l’Associazione Fabrica Harmonica ETS ha posto al centro la propria missione: diffondere la musica classica rendendola fruibile ad un pubblico sempre più ampio con oltre il 50% delle attività ad ingresso libero, dare spazio a nuovi talenti e giovani personalità artistiche, presentare grandi musicisti noti al pubblico e alla scena internazionale.




Al BolsenArte Music Summer Festival in concerto la Cotton Club Swing Orchestra

Domenica 30 luglio, alle 21,30, a piazza San Rocco
Bolsena (VT) – Al BolsenArte Music Summer Festival il jazz degli anni Venti e Trenta. Domenica 30 luglio, alle 21,30, a piazza San Rocco salirà sul palco la Cotton Club Swing Orchestra per un concerto gratuito che richiama il mitico Cotton Club di New York, tempio del jazz durante il proibizionismo. Il locale è stato reso celebre anche dal film del 1984 “The Cotton Club” del regista Francis Ford Coppola.
 
La band trae ispirazione negli arrangiamenti che fanno parte musiche della pellicola e nei brani di Fletcher Henderson e di un giovanissimo Duke Ellington, in quegli anni agli inizi della sua straordinaria carriera. L’orchestra si distingue per l’attenta ricerca del caratteristico sound tipico dello stile “hot jazz” che ha fatto da colonna sonora ai ruggenti anni venti detti “the roaring Twenties”.
 
La direzione artistica della rassegna è affidata al maestro Francesco Traversi. BolsenArte Summer Music Festival è organizzato dal Comune di Bolsena, Assessorato alla cultura, con il patrocinio e il contributo del Consiglio della Regione Lazio e dell’associazione culturale Europa Musica, del FUS – MIC – Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, nonché con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, del Gruppo IST, di G Basaltite, Vimpex arredo urbano, CPM Gestioni termiche spa, iCAG srl, Il quadrifoglio – Società cooperativa sociale. Per tutte le informazioni è possibile chiamare allo 0761 799923 o scrivere all’email ufficioturistico@comune.bolsena.vt.it.