Milano, al Design Film Festival il documentario dedicato a un capolavoro della moderna architettura

MILANO – E’ in programma a Milano MDFF dal 25 al 28 ottobre ad Anteo Palazzo del Cinema il Milano Design Film Festival, un festival dove si indaga il mondo sotteso alla parola design, giunto alla sua sesta edizione. Una rassegna di documentari, biografie, storie che portano sul grande schermo il tema del progetto e si propone di fornire al pubblico gli strumenti per interiorizzare il percorso creativo in senso lato.

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Per gli appassionati di architettura

E’ in programma “Non abbiamo sete di scenografie”. La lunga storia della chiesa di Alvar Aalto a Riola di Mara Corradi e Roberto Ronchi, un documentario realizzato grazie al contributo di Marazzi. La Chiesa di Riola di Vergato, in provincia di Bologna, pur essendo l’unica opera italiana di uno dei più grandi maestri del Movimento Moderno, l’architetto finlandese Alvar Aalto, è rimasta quasi sconosciuta ai più per quarant’anni. E risulta inspiegabilmente poco nota anche agli addetti ai lavori. Il documentario, della durata di un’ora, va alla scoperta di questa preziosa opera e racconta l’interessante vicenda che portò alla sua edificazione, attraverso le ricerche di un ragazzino incuriosito dall’opera, commissionata e progettata nel 1965, ma di fatto realizzata e inaugurata solo tredici anni dopo, il 17 giugno 1978, evento di cui quest’anno si celebra il quarantennale.

Tante le testimonianze fra architetti, protagonisti e riolesi che ricuciono la storia avviata dal Cardinale di Bologna Giacomo Lercaro che individuò nel linguaggio dell’architettura del Maestro finlandese la capacità di farsi interprete dei nuovi orientamenti spaziali indicati dal Concilio Vaticano II, premettendo che: “Non abbiamo sete di scenografie”.

Dove: Piazza Venticinque Aprile, 8, 20121 Milano – Venerdì 26 ottobre ore 20.45 presso Anteo Palazzo del Cinema (sala Astoria) e sabato 27 ottobre ore 19.15 (sala Abanella)
Info: Facebook: MilanoDesignFilmFestival | Instagram: mdff_mi..

Gianfranco Nitti 




Mercato internazionale dell’Audiovisivo, assegnati i premi 2018

ROMA – Sono stati assegnati i premi 2018 al MIA, il Mercato internazionale dell’Audiovisivo appena conclusosi a Roma. Il Premio Lazio Frames Cinema è stato assegnato a Bangla di Phaym Bhuiyan, prodotto da Fandango e TIMVISION Production. Il Premio ARTE Kino International nell’ambito dei film selezionati nella sezione MIA-Cinema è andato a Domina Maris di Silvia Perra, Main Producers Luca Cabriolu. Il Premio Lazio Frames Serie Tv è andato a Il nome della Rosa di Matteo Levi, prodotto da 11 Marzo Film.

Il National Geographic Award per il miglior pitch del MIA- DOC 2018 è andato a Vibrato di Jérémy Leroux, Day For Night Productions. La VII edizione del Premio Carlo Bixio promosso da APT, RTI e Rai ha assegnato i seguenti riconoscimenti: Premio Carlo Bixio messo in palio da SIAE a L’oro di Achille di Elio Penna, Giuseppe Maria Martino, Armando Francesco Serrano; il Premio Carlo Bixio assegnato da Rai per il miglior concept è andato a Redemption di Matteo Ferri e il premio migliore sceneggiatura a Bordello Chiaia di Laura Grimaldi e Pietro Seghetti. Eurimages Development Award al miglior progetto di coproduzione europea di 20.000 Euro a The Nightsiren di Tereza Nvotova, prodotto da Milos Lochman per Moloko Film.

Anche questa edizione ha riscosso un ottimo successo in tutte e tre le sezioni – cinema, TV e documentari – con oltre 1800 operatori provenienti da tutto il mondo, oltre 125 proiezioni di mercato, circa 400 acquirenti, 4 vetrine di anteprime esclusive dedicate a film, serie televisive e documentari dei prossimi anni ; 58 progetti di lancio da 21 paesi di lungometraggi, serie drammatiche e documentari ancora in fase di sviluppo, 3 sessioni di presentazione pubblica, 4 giorni di incontri B2B e circa 40 conferenze.

Gianfranco Nitti




Napoli, “Klimt Experience”: un’esperienza immersiva, definita la nuova Woodstoock

NAPOLI – Da vedere “Klimt Experience” a Napoli all’interno della monumentale Basilica dello Spirito Santo dal 20 ottobre al 2 febbraio 2019, a via Toledo in pieno centro storico. Soddisfatti sono gli organizzatori dopo l’enorme successo delle tappe di Firenze, Milano, Roma e Shanghai registrando complessivamente ben 600.000 di visitatori.

“KLIMT EXEPERIENCE” è uno spettacolo e non è una mostra

come tengono a precisare gli organizzatori, infatti non ha nessuna opera in esposizione, ma è una rappresentazione innovativa in chiave multimediale tra il reale ed il virtuale delle opere della vita dell’artista padre fondatore della secessione viennese, un incontro tra due mondi paralleli a confronto.
L’EXHIBITION è una catarsi delle maestranze, mette in mostra l’ingegno umano capace sempre di innovarsi, infatti è uno spettacolo che unisce musica, immagini digitali, oggetti fisici e realtà virtuale. La conferenza stampa di presentazione è avvenuta il giorno 19 ottobre ed è stata presentata da Alberto Matano, giornalista TG1 (Moderatore conferenza), Claudio Panadisi, CEO Time4fun (organizzatore mostra), Tommaso Mattei, Responsabile comunicazione Crossmedia Group (Produzione mostra), Stefano Formasi di Fake Factory, regista, Susi Stracchino, Presidente Associazione Culturale MedeaArt. Il percorso esperienziale ed immersiva di “KLIMT EXEPERIENCE” per i viaggiatori in visita nel complesso monumentale che risale al 1562 – fortemente voluta dal Cardinale Sepe -, è un’esperienza ricca di emozioni, infatti grazie a questa esperienza i visitatori hanno la possibilità di cogliere un dialogo tra arte antica con i nuovi linguaggi artistici fortemente tecnologici e con le opere di Klimt che oramai definite eterne.

Uno spettacolo teatrale diventato anche motore trainante per il luogo

infatti l’intera basilica era chiusa da molti anni con questa exhibition è oramai un luogo rigenerato grazie ai nuovi concept dell’arte. E’ un’esperienza innovativa ed all’avanguardia che i viaggiatori vivranno, verranno accompagnati dello stesso stupore e la meraviglia che gli spettatori ebbero alla nascita delle prime proiezioni cinematografiche di fine ‘800 di fronte ad un pubblico pagante.

E’ un’esperienza immersiva, definita la nuova Woodstoock

perché offre durante il percorso la possibilità di “dialogare” con l’artista grazie al grosso impatto di tutta la macchina scenica, ma anche di cogliere momenti fortemente meditativi. Il percorso esperenziale di “klimt Exeperience” è leggere un racconto emozionale del rapporto che il padre della secessione viennese aveva con l’universo femminile, ed è allo stesso tempo emozionante per i fruitori.

La messa in scena digitale delle opere di Klimt che oramai fanno parte nell’immaginario collettivo e della cultura popolare con “Klimt Exeperience” offrono ai fruitori ulteriori chiavi di lettura, e creano con questo spettacolo ulteriori auree alle opere come “Il Bacio”, “L’Albero della vita”, “Giuditta I” e “Danae”, insieme alle altre opere meno popolari offrono un grosso impatto emotivo pieno di sensualità.

Il percorso si apre con un’area introduttiva didattica, a questa precede la “Sala Immersiva”, qui il pubblico trova nel cuore dell’allestimento scenico un investimento continuo di flussi di musica e immagini ad altissima definizione proiettate in sincronia a 360 gradi sugli schermi giganti, ed in video mapping sulle magnifiche architetture della navata principale.
Al termine dell’esperienza immersiva il viaggiatore si trova un elemento di novità rispetto all’allestimento proposto alla Reggia di Caserta, la “Sala degli specchi”.
Ed in questa sorta di scatola magica i visitatori vedranno proiettati la propria immagine all’infinito insieme a quelle di Klimt e alle sue opere confuse nel caleidoscopio di segni e figure, un luogo per eccellenza per i selfie.

Infine nella parte conclusiva dell’itinerario, con la “Klimt VR Exeperience” il pubblico può cimentarsi con la dimensione assente nell’arte klimtiana: la profondità. Grazie ad un’app sviluppata appositamente da Orwell (Milano) per i visitatori di realtà virtuale Oculus VR, l’immersività diviene 3D e consente letteralmente di “entrare” dentro o quattro dei quadri più caratterizzanti del grande pittore austriaco. Il “viaggio” prosegue con l’esposizione di dieci abiti realizzati in scala reale di cui la textures furono realizzate da Klimt per l’atelier della sua compagna Emile Flòge.

Giuseppina Ercole




“Memory of Love”, a Napoli la mostra di Sam Havatdoy: nella suggestiva Certosa e Museo di San Martino

Da non perdere la mostra dell’artista Sam Havatdoy nella suggestiva Certosa e Museo di San Martino a Napoli diretto da Rita Pastorelli dal titolo “Memory of Love”, dal 19 ottobre al 20 novembre, un luogo assolutamente da visitare per chi è in visita nel capoluogo campano.

L’installazione è realizzata dal Polo Museale della Campania, diretto da Anna Imponente, in collaborazione con Piero Addis, Direzione Generale della Reggia di Monza.

Il percorso espositivo dell’artista di origine ungherese inizia nell’accogliere i “viaggiatori” nell’atrio della Certosa con uno dei simboli identicativi dell’Italia, la FIAT 500 d’epoca rivisitata con del merletto, elemento che Sam Havatdoy utilizza sempre in tutte le opere.

La location deputata dove accoglie l’installazione della Certosa e Museo di San Martino è la zona del Ninfeo nel luogo della “Passeggiata dei Monaci”, ossia il Desertum della Certosa, spazio deputato alla meditazione e alla preghiera, luogo che anche per l’artista racchiude un significato altamente simbolico.

Il “viaggiatore” farà un percorso esperenziale significativo nel visitare la Certosa e la mostra, perché sarà immerso in un viaggio nel tempo e vedrà dialogare linguaggi artistici distanti, ma vicini. Un’esperienza attraverso il patrimonio artistico-culturale risalente a tanti secoli fa per poi passare alle contaminazioni artistiche degli anni ’70 quando Sam Havatdoy si trasferì a New York per fare l’arredatore d’interni ed ebbe modo di confrontarsi con artisti del calibro di Andy Warhol e Jean- Michel Basquit , ma i visitatori avranno anche modo di vedere affrontare discorsi artistici rivolti verso il futuro.

I visitatori avranno la possibilità di vivere nello Space Specific la serie inedita DOORS composta da 14 porte aperte dipinte e rivestite con il merletto; nel ripercorrere attraverso le opere dell’artista i visitatori non solo hanno la possibilità di ammirare l’installazione, ma anche di compiere un atto performativo e completo, perché potranno attraversare le porte e viverle in maniera partecipativa rispecchiando appieno i nuovi concept dell’arte. L’intera esposizione si compie ripercorrendo attraverso 25 opere ospiti, tra dipinti e sculture, fruendo appieno la produzione di uno degli artisti più interessanti della scena newyorchese degli anni Settanta e Ottanta.

Un viaggio esperenziale nel visitare la Certosa e Museo davvero significativo di cui i lavori iniziarono nel ben lontano 1325, un’esperienza che arricchisce dal punto di vista culturale e spirituale grazie ai tesori custoditi all’interno del Polo Museale che i “viaggiatori” possono fruirne. Nel percorso si possono ammirare le carrozze, la sezione navale, i Presepi, le sculture di Giuseppe Sammartino autore del “Cristo Velato” e tante altre tantissime opere di notevole importanza. Un luogo scelto come Location per molti set cinematografici, un contesto adibito per secoli alla preghiera e alla meditazione che adesso con questa installazione si compie ulteriormente con essa un atto meditativo, facendo rivivere e rigenerare la zona Del Ninfeo della Certosa e Museo da uno degli artisti che fanno parte della scena internazionale contemporanea.

Un altro elemento che i fruitori incontreranno durante il percorso espositivo dell’artista è la scultura di PINOCCHIO, l’artista ha concentrato la sua attenzione su uno dei personaggi di fantasia della letteratura italiana uscito oltre i confini d’Italia. E’ molto presente nelle opere di Sam Havadtoy il forte legame oramai inscindibile con l’Italia che lui definisce “il mio paese di adozione”, il legame nacque quando nel 2008 si trasferì in una casa che affacciava sul Mediterraneo, e da allora la forte influenza dei colori del Bel Paese colpirono profondamente l’artista tanto che i suoi lavori da allora ebbero una trasformazione.

Sam Havatdoy è definito un artista nomade, un cittadino del mondo, infatti a soli vent’anni si trasferì nella Grande Mela dove conobbe John Lennon di cui divenne amico e Yoko Ono – e ne divenne compagno dopo la tragica scomparsa del musicista inglese – , nel 1992 aprì la Galéria 56 a Budapest dove ospitò opere di Andy Warhol, Keith Haring, Agnes Martin e Cindy Sherman.

Giuseppina Ercole




Roma Art Week apre i Cortili dell’Arte

ROMA – Con Roma Art Week ecco l’opportunità di conoscere “I Cortili dell’Arte” e i quindici artisti che li animano dopo aver trasformato in studi d’arte gli ex capannoni industriali e lo slargo di via Galla Placida 194, per l’occasione arricchiti dalla presenza di altri giovani scultori e pittori, dall’inglese Jaykoe a Luca Coclite, Ilaria Ortensi, Fernando Godoy.

Questo il programma:

23 ottobre, ore 18: apertura al pubblico degli studi d’arte di via Galla Placidia 194

Dal 22 al 28 ottobre, dalle 15 alle 20:

Open studios con i quindici dei Cortili dell’Arte: Onze, Carlotta Leoni, Ombretta Gamberale, Lu Tiberi, Lorenzo Lupano, Federica Bartoli, Lucilla Monardi, Francesco Bancheri, David Tozzi, Gio Pistone, Maria Pia Picozza, Matilde Guarnieri, Simone Cametti, Francesca Checchi, Stefano Maria Girardi.

– Esposizione delle ultime opere di Federica Bartoli

– Francesca Checchi, per questa settimana, ospita nel suo studio le opere dell’artista londinese Jaykoe

– Il gruppo di curatrici ISA Collective presenta la mostra “TH/D isplace. Ovunque tu voglia”, lavori Luca Coclite, Ilaria Ortensi, Fernando Godoy

Al civico 194 di via Galla Placidia, in un ampio un cortile circondato da capannoni, già laboratori di artigianali, i quindici artisti che li occupano, insieme con loro colleghi ospiti, scriveranno insieme un’altra pagina dell’arte contemporanea romana.

Pittura, grafica, scultura, street art, video, installazioni, fotografia, performance: una realtà artistica vitale e polimorfa.

Per chi ama l’arte ma non sempre ha la possibilità di visitare i musei, per chi desidera immergersi nel processo creativo dell’arte contemporanea, ecco l’occasione giusta per una full immersion nel lavoro creativo in diretta.

Per informazioni, Francesca Cogliati Dezza, telefono n. 3925049160




Sant’Agata di Militello, tra cultura, sport e valorizzazione del territorio nasce FormArt&SportGym

SANT’AGATA DI MILITELLO (ME) – Nasce a Sant’Agata di Militello, cittadina in provincia di Messina, l’Associazione culturale FormArt&SportGym con l’intento di coniugare la cultura, lo sport e ogni forma d’arte alla valorizzazione del territorio. L’Associazione ha adottato come motto la frase che campeggia sulla facciata del Teatro Massimo di Palermo: “L’Arte rinnova i Popoli e ne rivela la vita, vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire.”

Il presidente della ASD, Gabriella Pruiti, ha dichiarato di aver voluto fortemente accostare questa frase all’associazione, per i suoi ricordi legati ai primi apprendimenti sulla storia e sull’arte nel periodo dell’adolescenza, indotti dall’aria culturale che ha sempre respirato nella sua famiglia. “L’Associazione FormArt&SportGym, – ribadisce Gabriella Pruiti – nasce con l’intento di valorizzare il territorio attraverso l’arte, ponendosi come anello di congiunzione tra gli artisti (cantanti, attori, ballerini, musicisti e atleti di alcune discipline sportive) e le scuole di formazione del settore.”

Pruiti ha precisato inoltre che l’associazione non nasce come scuola, ma sarà “di ausilio e sostegno a scuole che formano giovani artisti sia in Sicilia che in ambito nazionale, per indirizzarli al mondo dello spettacolo. Si avvarrà di collaborazioni di performer del musical del panorama nazionale tra i quali alcuni performers della Compagnia della Rancia, dei Maestri Fabio e Ivan Lazzara e altri grandi nomi della musica nazionale ed internazionale. Si occuperà di organizzare convegni per medici (logopedisti, otorinolaringoiatra, ecc), tenuti dal Dottor Gianluca Gucciardo, foniatra e specialista della medicina dell’arte di fama internazionale, pioniere di questa nuova branca. Ci sarà l’opportunità di organizzare visite foniatriche con otorini-laringoiatra che lavorano in talent televisivi e in diversi teatri italiani come “La Scala” di Milano.”

Pruiti ha fatto sapere anche che molte altre attività saranno svolte da FormArt&SportGym partendo dalla musica, passando alla danza per arrivare anche al mondo dello sport. Nel corso dell’anno si terranno master class, con direttori d’orchestra di Sanremo e con vocal coach che lavorano all’interno dell’organizzazione del glorioso Festival e casting per la ricerca di nuovi talenti. Curerà l’organizzazione di alcune manifestazioni di “Coppa Italia Performer Arti Scenico Sportive”, un format creato dal Metodo Pass di Valentina Spampinato. Un campionato che stimola la competizione tra le nuove figure di performers e offre la possibilità di essere osservati da operatori del settore artistico. FormArt&SportGym è affiliata al FiPass (Federazione Italiana Metodo Pass) una sezione dello C.S.A.In. riconosciuto dal C.O.N.I.

Vincenzo Giardino




Festa del Cinema di Roma: annunciato il programma della 13a edizione

ROMA – Da Cate Blanchett a Robert Redford: numerosi i talenti del cinema internazionale presenti nei film in selezione alla imminente Festa del Cinema di Roma. Nel quadro dell’Auditorium Parco della Musica di Roma è stato presentato il programma della 13a edizione della Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà dal 18 al 28 Ottobre 2018 in numerose postazioni esclusive della capitale (Auditorium, MAXXI, Museo dell’Ara Pacis…).

Una festa che avrà, in base a quanto affermato dal direttore artistico Antonio Monda, tre parole chiave: “donna, perché abbiamo dodici registe e numerose attrici famose; memoria, in quanto ci saranno molteplici film dedicati al tema dell’olocausto; documentario, un genere che avrà amplio spazio all’interno del festival.”

Protagonisti della Festa del Cinema di Roma saranno i 38 film e documentari presenti nella Selezione Ufficiale. Tra questi il thriller di Drew Goddard, ‘7 sconosciuti a El Royale’, con Dakota Johnson e Chris Hemsworth, e ‘The Old Man & the Gun’, il film di addio di Robert Redford alla sua carriera di attore. Attese anche le proiezioni del documentario di Charles Ferguson, ‘Watergate’, e di ‘Il vizio della speranza’ di Edoardo De Angelis, che approda alla Festa del Cinema di Roma dopo essere passato lo scorso anno al MIA.
Punto forte di questa edizione della Festa del Cinema di Roma sarà anche la sezione ‘Incontri ravvicinati’, spazio dedicato agli appuntamenti con personalità di spicco del mondo del cinema e della cultura. Tra questi Martin Scorsese (che riceverà il premio alla carriera 2018), Cate Blanchett, Michael Moore, Giuseppe Tornatore e Alba e Alice Rohrwacher.

Gianfranco Nitti




Viterbo, mostra Tesori di Tutankhamon: pienone al Polo Monumentale del Colle del Duomo

VITERBO – Quella della mostra “I tesori di Tutankhamon” è ormai una storia di successi: un’estate da ricordare, quella del 2018, per il Polo Monumentale del Colle del Duomo di Viterbo.

Dopo le molte giornate con centinaia di visitatori; dopo il Ferragosto pieno e i record delle ultime settimane, la mostra della tomba e del corredo del Faraone d’oro segna un nuovo record nella giornata del 7 ottobre 2018 con 769 visitatori in un solo giorno.

“E’ la dimostrazione che la città può funzionare al meglio se tutte le professionalità, strategiche per lo sviluppo turistico del capoluogo, diventano sistema”, dichiarano in una nota congiunta Fondazione Caffeina Cultura, Carramusa Group e Polo Monumentale del Colle del Duomo: i numeri record nella data di ottobre, infatti, oltre che per la mostra organizzata in collaborazione con la Fondazione SIB Benedetti – Società Italiana di Beneficenza, si sono riscontrati anche nelle visite al museo della Cattedrale di Viterbo: “Con il lavoro di questi mesi siamo riusciti a creare un polo di attrazione di sicuro interesse, con un richiamo che va ben oltre i confini della provincia”.
“Un successo che potevamo soltanto sperare”, dichiara in particolare Filippo Rossi, direttore artistico di Fondazione Caffeina Cultura: “C’è tempo fino al 28 ottobre per visitare il Faraone d’Oro: vi aspettiamo a Viterbo”.




Cantagiro 2018, la Toscana fa il pieno di premi. E Chiara Rai rilancia sulla Tv di stato

Si è conclusa l’edizione 2018 de Il Cantagiro, la storica kermesse canora ideata e organizzata per la prima volta 56 anni fa da Ezio Radaelli e che dal 2005 viene portata avanti dal patron Enzo De Carlo. La finalissima di Fiuggi dello scorso 6 ottobre ha visto assegnare il primo premio assoluto alla cantautrice livornese Alessia Battini con il brano “Da te”.

La Toscana ha conquistato anche il secondo premio con il cantante Matteo Buselli con il brano “Giullare”. Buselli, inoltre, si è classificato primo nella categoria interpreti e ha vinto il premio della critica. E sempre la Toscana ha portato a casa il prestigiosissimo premio Bardotti, per il miglior testo, assegnato alla cantautrice livornese Eleonora Caverni con il brano “Il tempo di capire” Un testo che parla della rabbia di una figlia che si è sentita trascurata e il senso di colpa di una madre costretta negli impegni della vita…

Per il secondo anno consecutivo ha poi esordito il Cantagiro Chat

trasmesso in streaming nel pomeriggio del 6 ottobre, condotto dalla giornalista collaboratrice de Il Messaggero e direttore del quotidiano L’Osservatore d’Italia Chiara Rai. Ospite d’eccezione del programma Carmen Di Domenico moglie del grande musicista scomparso prematuramente nel 2007 Sergio Bardotti.

Fiuggi e Cantagiro un connubio nato oltre mezzo secolo fa

che ha portato lustro alla città termale e che oggi la nuova amministrazione guidata dal sindaco Alioska Baccarini sembra voler consolidare attraverso una politica di “intenti comuni” come dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione dall’assessore al turismo l’avvocato Simona Girolami.

La RAI alla riscoperta dei programmi storici

Durante la conferenza stampa di presentazione della storica kermesse Chiara Rai ha voluto ricordare il fatto che in questo periodo storico la televisione di stato sta riportando in auge programmi che hanno segnato la storia della televisione italiana come “Portobello”, di prossima programmazione, o “Indietro tutta 30 anni dopo”, quindi auspicando una possibile rivisitazione del Cantagiro sulla rete di stato che rappresenterebbe un brand conosciuto da tutti gli italiani e dai media di tutto il mondo.

Dunque, anche quest’anno, il Cantagiro è riuscito ad affermarsi come manifestazione di spessore nel panorama della canzone italiana anche grazie soprattutto al nuovo progetto “Accademia Cantagiro” avviato dal celebre Maestro Mario Torosantucci che è il direttore Musicale della kermesse.




Taranto, ancora pochi giorni per ammirare la mostra di Katundo

TARANTO – Prosegue con successo a Taranto, per concludersi il 10 ottobre prossimo, la mostra dell’artista Vincenzo Leone, alias Katundo, con una serie di lavori ispirati a problematiche sociali del nostro tempo.

Taranto, quando l’arte vuol dire sofferenza e denuncia: al via la mostra di Katundo

Il Chiostro dell’ex ospedale vecchio SS. Annunziata che ospita la mostra risale alla metà del 1500, è stato di recente finemente restaurato e da pochi mesi ospita il Dipartimento di Salute Mentale della Azienda sanitaria locale di Taranto. Durante l’inaugurazione, aveva fatto gli onori di casa la dott.ssa Maria Nacci, direttrice del Dipartimento di Salute mentale, squisita ospite, che nella sua prolusione aveva dichiarato di ospitare volentieri simili eventi, ritenendoli di grande utilità terapeutica per i propri assistiti. La mostra era stata presentata da Enzo Ferrari, direttore di Taranto Buonasera, che, dopo aver fatto riferimento all’impegno del cardiologo-artista nei vari paesi del mondo dove ha prestato per anni la sua opera umanitaria e sanitaria, aveva sollecitato la curiosità del pubblico, rivolgendo all’artista diverse domande mirate.

Vincenzo Leone, oltre ad esporre le condizioni storico-politico-economico-sociali e le motivazioni che hanno suscitato in lui l’esigenza creativo-compositiva delle singole opere, aveva aggiunto elementi di sollecitazione di ulteriori interessi nel numeroso pubblico presente. Ancora quindi pochi giorni per visitare l’interessante esposizione. I quadri sono in vendita ed il ricavato da devolvere in scopi umanitari.

Sede della mostra:
Chiostro dell’ex ospedale vecchio SS. Annunziata
Via SS. Annunziata, Taranto
Durata fino al 10.10.2018
orari: da Lunedì a Venerdì ore 08 – 20
Sabato ore 08 – 14

Katundo su Facebook https://www.facebook.com/vincenzo.leone.9028

 

Gianfranco Nitti




Un americano a Napoli, “Seeing Naples”: una nuova visione del capoluogo nel libro dell’autore statunitense Daniel Rothbard

NAPOLI – “Seeing Naples: Reports from the Shadow of Vesuvius, Edgewise Press, 2017”, questo è il titolo del nuovo libro di Daniel Rothbard presentato al Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli giovedì 4 ottobre, all’incontro hanno partecipato l’Assessore del Comune di Napoli Nino Daniele, del Console Generale degli Stati Uniti Ellen Countryman, del Direttore del polo museale di Capodimonte Sylvain Bellenger e tantissimi altri ospiti.

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Ellen Countryman (Console Generale degli Stati Uniti): “Un viaggio attraverso racconti, emozioni vissute e i colori che i lettori ricevono sfogliando il libro”

Il libro di Daniel Rothabard “Seeing Naples” è stato presentato nella Sala Burri dove vi è l’opera dell’artista il “Grande Gretto” zona del polo museale dedicata all’arte contemporanea, il Direttore Sylvain Bellenger ha subito iniziato l’incontro con: “Sono stati scritti miriadi di libri su Napoli, il libro di Daniel Rothabard è diverso perché non parla della solita architettura che s’incontra quando i viaggiatori sono in visita, oppure del solito folclore o dei soliti miti, ma dà al lettore uno sguardo a personaggi nuovi”.

“E’ un viaggio attraverso racconti, emozioni vissute e i colori che i lettori ricevono sfogliando il libro”, ha confermato la Console Generale degli Stati Uniti Ellen Countryman
Il libro è un “viaggio”, ma diverso perché offre ai lettori ed anche agli stessi napoletani una nuova visione di Napoli, e ad arricchire i racconti sono le immagini che l’autore ha corredato all’interno.
“Seeing Naples” raccoglie le conversazioni e le interviste dell’autore ai napoletani come studioso Fulbright a Napoli quando nei primi anni ’90 era in visita nella città campana, e leggendo e anche solo sfogliando il testo s’incontra la vivacità di Piazza Garibaldi e l’area circonstante della Stazione Centrale. Rothabart con il suo ultimo testo intreccia la narrativa personale con luoghi e storie, antiche e moderne, della città che parlano dei suoi valori e della cultura.

L’autore di “Seeing Naples” astutamente rivisita il “viaggio” di un altro personaggio che divenne napoletano d’adozione, Vittorio De Sica che nei primi anni ’50 filmò capolavori nel capoluogo campano come “L’oro di Napoli” contribuendo alla ripresa della produzione cinematografica partenopea.

Napoli sta vivendo un buon momento dal punto di vista dell’affluenza dei turisti in città che si può constatare visibilmente passeggiando per le strade. E’ un nuovo Grand Tour, ma con la differenza che i viaggiatori del settecento e ottocento – che facevano parte dell’elitè europea – molti venivano in visita nella dimora di Partenope perché era “doveroso” conoscere Napoli, i giovani viaggiatori europei odierni sono di qualsiasi estrazione sociale ed attualmente vengono a Napoli perché “viaggiano per conoscere” come ha specificato l’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele.
Daniel Rothbard è un artista e scrittore con sede a Brooklyn ed è autore del libro “Jewis Metaphysics as Generative in American Art (1994) e di “ Story of the Phoenix” del 1999. Il lavoro di Rothabard si può trovare in collezioni pubbliche e private, incluso il Museum of Modern Art di New York.

Giuseppina Ercole