Arte e moda, il connubio che fa grande il Made in Italy

Se la moda Made in Italy ha conquistato un dominanza mondiale – realizzando nel 2017 ricavi per oltre 94 miliardi di euro, di cui 61,8 destinati al mercato straniero con una crescita dell’export del 5,2% – il merito è in gran parte degli stilisti. I quali spesso, in modo sistematico o intuitivo, hanno saputo ispirarsi a un immenso patrimonio artistico trasformandolo dall’interno e restituendo, a loro volta, nuove produzioni d’arte.

Con Arte in Moda

Giochi d’ispirazione, Stefania Macioce, docente di Storia dell’arte moderna alla Sapienza di Roma, sviscera il paradigma tradizionale dell’arte che influenza la moda, raccontando che cosa accade quando è la moda a diventare arte e l’arte a interessarsi alla moda e alle sue produzioni. Una separazione, quella tra arte e moda, sempre più labile se entrambe, oltre ad essere terreno di creatività sono – suggerisce Macioce –sinonimo di lusso.

L’analisi di Stefania Macioce è insieme storica, sociologica e antropologica ed è supportata da un ricchissimo apparato iconografico di ben 120 fotografie a colori e 80 in bianco e nero. Nel volume, rigoroso nell’analisi ma di piacevole lettura anche per un pubblico non esperto, non mancano profili a tuttotondo degli stilisti che con più talento hanno interpretato l’arte nella e della moda: da Ken Scott – artista divenuto stilista – a Coco Chanel, da Balenciaga a Gianni Versace e Roberto Capucci, i cui abiti-scultura sono esposti nei musei più prestigiosi del mondo.

E a proposito di musei, è di grande interesse anche la ricostruzione del rapporto moda-arte attraverso i luoghi, come la celebre sfilata di Ferragamo al Louvre nel giugno 2012 e la creazione, nell’ultimo decennio, di numerose fondazioni di moda per l’arte contemporanea, a loro volta occasione di eventi collaterali, quali premiazioni e nascita di spazi alternativi.

Macioce dedica inoltre una ricognizione molto accurata agli apparati pubblicitari di cui l’universo della moda si avvale, dalle vetrine alle immagini promozionali, al vastissimo campo delle riviste.
Il libro è stato di recente presentato Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea, di Roma, con interventi di Roberto Capucci, maestro di moda, Antonio Romano, brand designer, Claudio Strinati, critico d’arte e Santo Versace, imprenditore della moda.

Gianfranco Nitti

 

Info:
Stefania Macioce, Arte in Moda. Giochi d’ispirazione. Collaborazione scientifica di Elena Foschi, Logart Press Editore, Roma 2018, 188 pagine a 4 colori, 22×22 cm, €33.




Grande attesa per la settima edizione del concorso fotografico “Cultura e Arte – Castel Gandolfo”

CASTEL GANDOLFO (RM) – L’associazione culturale “Centro Arte Castel Gandolfo”, “CulturiAmo” e “AgenSal” indicono la 7^ edizione del  Premio di Fotografia  “Cultura e Arte – Castel Gandolfo”

1. Finalità

Le associazioni culturali “Centro Arte Castel Gandolfo”, “CulturiAmo” e “AgenSal”, con il patrocinio gratuito del Comune di Castel Gandolfo, indicono la settima edizione del concorso fotografico “Cultura e Arte – Castel Gandolfo”. Un concorso fotografico con il fine di promuovere e divulgare l’Arte e la cultura della fotografia valorizzando e promuovendo il territorio. Il concorso prevede la realizzazione di un evento espositivo dei fotografi che invieranno la candidatura a tale concorso.
La mostra delle foto, la votazione e l’aggiudicazione dei premi si svolgerà presso la sede del Centro Arte Castel Gandolfo, Corso della Repubblica 68 dal 2 al 9 dicembre 2018.
Premiazione il 9 dicembre 2018.

2. Tema e requisiti tecnici

Il tema su cui si deve incentrare la fotografia è “IL MOVIMENTO”. La raffigurazione del movimento nelle foto comporta una scelta ben precisa per bloccare un’azione ovvero realizzare un “mosso” per suggerire l’idea del movimento. L’autore della fotografia può scegliere il movimento e il soggetto che ritiene più opportuno per comunicare una sensazione allo spettatore. Ogni autore potrà presentare 1 fotografia senza limitazioni di soggetto o tecnica e dare una libera e personale interpretazione a tale tema.
È vivamente consigliabile corredare le foto di una descrizione tecnica sul tipo di focale, tempi di esposizione ed apertura del diaframma, per poter permettere alla giuria una valutazione più accurata della foto. Inoltre è gradita anche una didascalia dell’immagine.

La fotografia potrà essere:

  • in bianco e nero o a colori,
  • orientamento verticale o orizzontale,
  • in tecnica tradizionale (analogica) o digitale,
  • con stampa tradizionale su carta fotografica o su pannelli forex o simili,
  • formato massimo 40×30 cm circa (escluso l’eventuale passpartout),
  • è ammessa la modifica dell’immagine attraverso una sua post-produzione con l’ausilio di programmi di fotoritocco.

La fotografia dovrà obbligatoriamente essere dotata di gancetto per poter essere esposta.

 3. Criteri di ammissione

La partecipazione al concorso è consentita a tutti coloro che abbiano:

  • a) preso visione dell’informativa relativa al trattamento dei dati personali e acconsentito al trattamento dei dati;
  • b) accettato le condizioni generali previste dai successivi articoli.

Il presente concorso non ha fini commerciali ed ha come obiettivo quello di far emergere la competenza e l’inventiva dei partecipanti attraverso la fotografia.
Possono partecipare al concorso fotografi professionisti e amatoriali che abbiano compiuto il 18° anno di età. Sono esclusi dalla partecipazione al concorso i membri della giuria.
Non sono ammesse immagini lesive della dignità del soggetto fotografato, del buongusto e della morale. Non sono ammesse immagini di nudo e di violenza. Gli organizzatori potranno, a loro insindacabile giudizio, escludere opere candidate, nel caso le ritengano fuori tema, non conformi alle regole, di scarsa qualità, indegne o per qualsiasi altro motivo ritenuto valido. Le fotografie devono essere originali, di proprietà del concorrente.
Non verranno accettate fotografie con la firma e/o segni identificativi riconoscibili di qualsiasi genere.
Non è ammesso ritocco digitale se non, limitato alla sola funzione di correzioni di colore, esposizione, contrasto. Qualora, nelle fotografie, vi siano raffigurate persone, il fotografo ha il dovere di informarne gli eventuali interessati (persone ritratte) e di procurarsi il consenso di questi ultimi, ove necessario, come stabilito dalla legge Codice della Privacy, Decreto legislativo, testo coordinato, 30.06.2003 n° 196 e successive modifiche. In particolare, il fotografo sarà tenuto a fornire unitamente alla fotografia, nel caso in cui le fotografie ritraggano terzi soggetti, la liberatoria firmata e compilata dal soggetto ritratto; in caso di soggetti minorenni, autorizzazione e liberatoria devono essere firmate da entrambi i genitori, dei quali dovrà essere fornito anche copia del documento di identità, da allegare alla liberatoria. Il mancato rispetto della presente clausola comporta l’eliminazione dal Concorso.
Ogni partecipante conserva la proprietà intellettuale delle fotografie trasmesse, ma concede l’utilizzo delle stesse agli organizzatori a scopi promozionali, senza fini di lucro.  In questi casi l’autore verrà informato dell’utilizzo. Le foto consegnate non verranno restituite ma resteranno di proprietà degli Organizzatori. Ogni partecipante è unico responsabile di quanto forma oggetto della sua immagine, pertanto s’impegna ad escludere ogni responsabilità agli organizzatori nei confronti di terzi. In particolare il partecipante dichiara di essere unico autore delle immagini inviate e che esse sono originali, inedite e non in corso di pubblicazione, che non ledono diritti di terzi e che qualora ritraggono soggetti per i quali è necessario il consenso o l’autorizzazione egli l’abbia ottenuto. Ogni partecipante “accetta” incondizionatamente tutte le norme del presente bando.
Tutte le fasi della comunicazione, diffusione su social media e stampa saranno a cura dell’associazione “AgenSal” che ne promuoverà l’iniziativa anche attraverso la propria trasmissione “officina Stampa”.

4. Diritto d’autore

I diritti d’autore rimangono interamente al fotografo che ha scattato l’immagine ad eccezione di quanto previsto al successivo punto. Il partecipante inviando le immagini, dichiara implicitamente di esserne autore e di detenerne tutti i diritti. Inviando le fotografie, il partecipante solleva gli organizzatori da qualsiasi richiesta avanzata da terzi in relazione alla titolarità dei diritti d’autore delle fotografie e alla violazione dei diritti delle persone rappresentate e di ogni altro diritto connesso alle fotografie inviate.

Gli autori delle opere, con la partecipazione al Concorso, concedono tutti i diritti d’uso, riproduzione ed eventuale rielaborazione delle stesse alle associazioni “Centro Arte Castel Gandolfo”, “CulturiAmo” e “AgenSal” che, in caso di utilizzo si impegneranno a nominare gli autori a cui è riconosciuto solo il diritto di citazione, escludendo pertanto ogni riscontro di natura economica. Le fotografie saranno utilizzate solamente ai fini delle attività delle Associazioni “Centro Arte Castel Gandolfo”, “CulturiAmo” e “AgenSal” di comunicazione del concorso fotografico e dei suoi vincitori.

L’autore dell’opera fotografica inviata alla selezione garantisce che l’opera stessa è esclusivo frutto del proprio ingegno e che tale opera possiede i requisiti di novità e di originalità.

5. Invio Fotografie

  • Ogni partecipante può inviare al massimo 1 foto.
  • Il formato dell’immagine deve essere di tipo JPEG.
  • Ciascuna foto dovrà avere una dimensione minima di 40x30cm (LxA) – formato A3 circa 4134×2923 pixel a 250 dpi. Il peso massimo di ciascuna foto dovrà essere di 5 MB. Immagini non coerenti con il tema del concorso verranno eliminate dalla giuria senza necessità di avvertire il partecipante.
  • Le immagine allegate dovranno essere nominate nel modo seguente:

– nome_cognome_numerofoto

– Es:. mario_rossi_1.jpg (nel caso dell’invio della 1° fotografia)

Le migliori foto, a insindacabile giudizio della giuria tecnica (sia per numero sia per autore) faranno parte di una mostra fotografica che verrà allestita dall’Associazione “Centro Arte Castel Gandolfo”.

Il primo classificato parteciperà di diritto alla selezione per il “Premio Castel Gandolfo” 2^ edizione anno 2019.

 6. Responsabilità

6.1   ESONERO DI RESPONSABILITA’

Il promotore e tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione del concorso fotografico declinano ogni responsabilità per: errori, cancellazioni, problemi tecnici, mancato funzionamento delle linee di comunicazione che dovessero presentarsi nell’invio delle fotografie; qualsiasi informazione incorretta o  non accurata derivante da errori dei concorrenti; qualsiasi danno alle persone o cose che possa essere causato direttamente o indirettamente, in tutto o in parte, dalla persona partecipante al concorso o dal ricevimento dei premi; utilizzo non autorizzato delle immagini partecipanti.

6.2 RESPONSABILITA’ E DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITA’

L’Associazione “Centro Arte Castel Gandolfo”, “CulturiAmo” e “AgenSal” e tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione del concorso fotografico non hanno alcuna responsabilità nei confronti del vincitore del primo premio per quanto riguarda i termini di tale regolamento.

7. Privacy

Ai sensi dell’art. 13 del Decreto Lgs. 196/2003 tutti i dati personali saranno trattati ai soli fini della partecipazione al presente concorso. La partecipazione al concorso presuppone l’accettazione integrale del presente regolamento.

8. Cambiamenti e modifiche

L’organizzazione si riserva il diritto di apportare modifiche al presente regolamento purché non ne alterino sostanzialmente il contenuto. Eventuali modifiche ed integrazioni potranno essere adottate dall’organizzazione a tutela e salvaguardia dei contenuti artistici del concorso.

9. Termini e modalità di partecipazione

La fotografia  e la quota di partecipazione di ciascun partecipante dovrà pervenire obbligatoriamente presso la sede del Centro Arte Castel Gandolfo in Corso della Repubblica 68, 00073 Castel Gandolfo (Roma) entro il 26 novembre 2018, dalle ore 17 alle ore 20,30, o in altri orari, previo appuntamento telefonico. Le eventuali spedizioni dovranno essere fatte con imballo di ritorno delle fotografie.

Solo al termine delle votazioni, i responsabili del Centro Arte Castel Gandolfo renderanno noti i nomi di tutti gli autori.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a Responsabile Organizzazione Eventi Giulio Pettinato cell: 3403316113 mail: artecastelgandolfo@libero.it.

10. Quota d’iscrizione

La quota d’iscrizione, a parziale copertura delle spese di organizzazione è fissata a 35 euro. La quota d’iscrizione non è rimborsabile.
Il pagamento della quota d’iscrizione può essere effettuata:

  • presso la segreteria in Corso della Repubblica 68, 00073 Castel Gandolfo (Roma) dal martedì alla domenica dalle 12 alle 18, oppure attraverso forma di pagamento elettronica da concordare con gli organizzatori causale “concorso fotografico Arte e Cultura – Castel Gandolfo;
  • su conto corrente intestato a Associazione Culturale Centro Arte Castel Gandolfo : IBAN IT86V0760103200001044184420 causale “concorso fotografico Arte e Cultura – Castel Gandolfo.

Le spese di stampa, trasporto per l’invio e il ritiro delle fotografie sono a carico dei partecipanti.

11. Giuria e selezione

La commissione giudicatrice sarà composta da membri afferenti a varie categorie professionali, specializzati nel settore della fotografia e dell’arte. La giuria avrà il compito di premiare le migliori tre fotografie sulla base della qualità e della tecnica fotografica, della creatività e della migliore espressione del tema proposto.
12. Premi
1° classificato: mostra personale di una settimana e candidatura per il prestigioso “Premio “Castel Gandolfo”
2° classificato: targa ricordo
3° classificato:  cena per 2 persone

13. Fasi e scadenze

  • 30 novembre: termine per la presentazione della domanda di partecipazione
  • 1° dicembre: termine per la consegna delle opere e pagamento quota di iscrizione
  • 2 dicembre: inaugurazione mostra dalle 18:30
  • Dal 2 al 9 dicembre 2018: mostra delle fotografie in concorso
  • 9 dicembre: proclamazione e premiazione dei vincitori

14. Fasi e scadenze

Non saranno in ogni caso prese in considerazione le iscrizioni al concorso:

  • Pervenute o spedite oltre la data di scadenza (farà fede il timbro postale o la data di ricevimento della mail)
  • Non accompagnate dal modulo della richiesta di partecipazione oppure con modulo non compilato correttamente in ogni sua parte
  • Mancato pagamento della quota di iscrizione

15. Stampa Fotografia

La stampa dovrà avvenire attraverso la PRINTIME – DigitalStudioSolution con sede in Ariccia (Roma) Via dei Cardi n.3 06.93492028 – Fax. 0693021100 Sito: www.printime.it email: info@printime.it previo contatto con il responsabile Alberto Germani 3934301501

CulturiAmo Presidente
Maria Grazia PICCIRILLO

Il direttore Artistico
Giulio PETTINATO

Centro Arte Presidente
Maurizio Carosi

Presidente AgenSal
Chiara RAI




Associazione Nazionale Città dell’Infiorata: confermata la presidenza a Genzano di Roma

GENZANO DI ROMA (RM) – Rinnovate le cariche direttive dell’Associazione Nazionale ‘Città dell’Infiorata’, con la conferma della presidenza a Genzano di Roma, della vice presidenza a Spello e della segreteria a Gerano. Lo ha deciso l’Assemblea dei soci durante la riunione svoltasi questa mattina presso il Palazzo comunale di Bolsena, sede legale dell’Ente.

 

Nominato il consiglio direttivo

In un’ottica di continuità, è stato nominato il Consiglio direttivo, che sarà formato da: Alatri, Bolsena, Cannara, Castel Raimondo, Fucecchio, Genazzano, Genzano di Roma, Gerano, Pietra Ligure, Poggio Moiano, Spello.

 

Lorenzon soddisfatto

Soddisfazione espressa dal sindaco di Genzano di Roma, Daniele Lorenzon, che si è detto “onorato di questa riconferma, segno che quanto stiamo facendo per l’associazione sta dando i suoi frutti. La nostra intenzione è valorizzare il patrimonio delle nostre infiorate partendo da un progetto condiviso, proprio come abbiamo fatto in modo sinergico e condiviso ad Assisi lo scorso ottobre: nessuno è migliore dell’altro ma può solo arricchirsi in uno spirito di condivisione e interscambio”.

 

I conti

Durante la riunione è stata presentata la rendicontazione economico-finanziaria dell’evento ‘Le celebrazioni di San Francesco’, progetto che ha visto la realizzazione di un quadro infiorato ad Assisi durante i festeggiamenti del Santo Patrono, il 3 e il 4 ottobre scorso.
L’Assemblea dei soci ha poi proceduto ad un’attenta e puntuale verifica dello stato di pagamento delle quote di partecipazione dei Comuni aderenti relativamente all’anno 2018 e precedenti; tale disamina ha portato – come previsto dallo Statuto – all’esclusione di tre Comuni che dal momento della loro iscrizione non si sono mai messi in regola con i pagamenti.




Marino, Bibliopop Santa Maria delle mole: Roberto Di Sante presenta “Corri-Dall’inferno a Central Park”

Sabato 17 novembre, alle ore 17.00, per la prima volta a S. Maria delle Mole nel Comune di Marino verrà allestita una mostra filatelica – dal titolo: francobolli testimoni della nostra storia – . BiblioPop la ospiterà per una settimana.

Sempre sabato, dopo l’inaugurazione della mostra, ossia alle 17.30 sarà presentato il libro “Corri-Dall’inferno a Central Park” del giornalista Roberto Di Sante, Giornalista al “Messaggero”, scrittore teatrale e appassionato di musica e cinema.

L’autore racconta la storia di un riscatto dalla depressione grazie alla corsa. L’antefatto è presto detto: un uomo precipita dal quarto piano, vuole smettere di soffrire, ma il suo corpo – novello Jeeg Robot, anche la foto di copertina di Martino Pietropoli ricorda il personaggio cinematografico interpretato da Claudio Santamaria – si ferma a pochi centimetri da terra bloccato da un sogno: correre la maratona di New York. E aggrappato a questo sogno scaccia gli incubi, cade e si rialza, diventa un altro tra risate, sorprese e nuove emozioni.

A presentarlo un ospite d’eccezione, Andrea Garibaldi, fino a poco tempo fa giornalista di punta del Corriere della Sera. Vi aspettiamo col solito calore e la qualità di cui siamo capaci nelle nostre attività.




Grottaferrata, Job Day: più di venti aziende per gli oltre 120 ragazzi coinvolti nel progetto di orientamento al lavoro

GROTTAFERRATA (RM) – Oltre 120 giovani in età liceale e universitaria, tra i 18 e i 35 anni, hanno preso parte nello scorso fine settimana al Job Day, iniziativa nata dalla collaborazione tra il Consiglio Comunale dei Giovani e l’Assessorato alle Attività produttive del Comune di Grottaferrata, svoltasi presso la Biblioteca Comunale Bruno Martellotta.

“Non si è trattato di un mero seminario – ha detto l’assessore alla Scuola e alle Attività Produttive, Mirko Di Bernardo – ma di una mobilitazione d’intenti e di realtà no profit, come Elis e Next, capaci di fornire un orientamento al lavoro e di proporre i primi colloqui con le aziende coinvolte nell’iniziativa. In questo senso mi preme particolarmente ringraziare sentitamente quelle realtà, tutte del mondo dell’ IT (information technology) che hanno contribuito in maniera vitale alla riuscita dell’evento: Atavistic, Kei.biz, Siat, Grep, Omnitech, Punto.com, Easy Care, Elab, Rete Re, App to you”. Nei giorni precedenti i giovani hanno potuto iscriversi e partecipare gratuitamente all’evento; mentre numerose imprese, locali e non, ne hanno raccolto il job profile compilando un format.

Ricco il programma, numerosi gli interventi, in presenza di autorità istituzionali e di prestigiosi relatori di settore

A fare gli onori di casa il sindaco Luciano Andreotti che spera “si possa andare verso una direzione di sviluppo del lavoro che tenga conto delle nuove realtà, come le grandi corporazioni finanziarie, i migranti, il recupero delle attività di una volta attraverso studi in scuole professionali, di alta formazione, sempre attraverso la tecnologia che porterà maggiore occupazione”.

Tre le fasi che hanno caratterizzato la giornata alla biblioteca di Grottaferrata:

una istituzionale, una dedicata all’orientamento e alle aziende e, infine, quattro workshop tematici.

Tra gli interventi da segnalare quello della senatrice Pd, Annamaria Parente che ha sottolineato come di fatto “stiamo vivendo la quarta rivoluzione industriale dove l’uomo non deve essere posto contro il robot. La soluzione – ha proseguito – potrebbe essere la creazione di un Liceo di cultura digitale capace di far conoscere le tecnologie (quelle in campo sanitario per gli anziani e i disabili o per lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente), con un occhio ai social per non subirne le influenze negative, come nel caso delle fake news. Abbiamo trovato fondi per avviare progetti formativi dei giovani – ha spiegato ancora la senatrice – e, se il sindaco vorrà, si potrà creare nel Comune un centro d’incontro”.

Da segnalare quindi gli interventi di Riccardo Testi, presidente del Consiglio comunale dei Giovani di Grottaferrata e Giuseppe Calicchia (in sostituzione dell’Amm. delegato di Elis, Pietro Cum). Hanno parlato quindi il preside del liceo scientifico Touscheck, Paolo d’Anna (davanti ai suoi allievi del 4° e del 5° anno), Alessandro Cocco, consigliere comunale delegato Smart City. Nel pomeriggio ha inviato i saluti Daniele Leodori, presidente del Consiglio regionale del Lazio.

Francesca Giraudo (He Director – Med Region – Ernst Young) con la sua relazione su “Innovazione tecnologica e nuove frontiere occupazionali” ha aperto l’ambito di interventi più settoriali – dei veri e propri workshop, che hanno fatto da corollario ai confronti individuali tra aziende e candidati, coordinati da Elis e Next.

I workshop sono stati moderati da Federico Pompili, consigliere comunale alle Politiche Giovanili, e i membri del Consiglio Comunale dei Giovani: Andrea Grebello, Cristina Brancati, Damiano Raparelli. L’intera giornata è stata patrocinata anche dalla Regione Lazio e dal Consorzio Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani.




Palermo e Catania: boom di visite per “Le Vie dei Tesori” nonostante il maltempo

PALERMO – Un weekend sotto l’acqua, parecchi siti chiusi perché allagati, ma Le Vie dei Tesori colleziona lo stesso numeri importanti. E chiude le visite ai siti di questa edizione a 263 mila presenze a Palermo e 16.150 nei tre weekend a Catania. Anche se i dati definitivi si avranno soltanto dopo il prossimo weekend in cui apriranno gratuitamente e in notturna, i nove siti del percorso arabo normanno dell’UNESCO a Palermo, Monreale e Cefalù. Molte passeggiate rinviate per il maltempo.

Un fine settimana di pioggia torrenziale che ha inondato moltissimi siti, dalle cripte alle catacombe alle camere dello scirocco, senza contare i numerosi luoghi all’aperto e le passeggiate, che infatti, sono state rinviate al prossimo fine settimana, quando è in programma anche la Notte Bianca dell’UNESCO. Ma se venerdì e sabato la pioggia è scesa costante su Palermo e Catania, domenica c’è stata una bellissima “rimonta” con i visitatori che hanno assediato i luoghi e si sono riversati in notturna (mentre scriviamo) anche all’aeroporto di Boccadifalco per un’inedita visita sotto le stelle, sulle note degli ensemble acustici del Brass Group. Palermo ha potuto così registrare 43 mila visitatori che portano a 263 mila presenze totali nei cinque weekend. Ottima anche la performance di Catania che ha raccolto invece 7550 visitatori in questo weekend che, sommati ai precedenti 8600, totalizza in tutto 16.150 visitatori in tre fine settimana che hanno segnato il debutto della città nel festival.

Palermo regala il gradino più alto del podio dei siti più visitati, a Palazzo Alliata di Villafranca che raccoglie 2050 visitatori sciamati nei suoi straordinari saloni barocchi, contro i 1700 scesi nei cunicoli del bunker antiaereo di piazza Pretoria: lunghe code ovunque per l’accesso anche oltre gli orari di chiusura. Tantissima gente ha invece scelto i viali e il giardino d’inverno di Villa Whitaker che ha raccolto 1300 presenze. Sempre piena la Casina Cinese con i suoi 1150 visitatori. Sono andata quasi subito esaurite anche le visite guidate nei siti istituzionali dove si poteva scegliere tra il percorso de Le Vie dei Tesori e l’ingresso gratuito della prima domenica del mese: code lunghissime per l’accesso a Palazzo Mirto, al Palazzo della Zisa, a San Giovanni degli Eremiti. E soprattutto i palermitani, hanno voluto scoprire anche le botteghe che Le Vie dei Tesori ha censito e messo in rete fornendo una mappa aggiornata di vecchi artigiani e nuovi designer.

Sold out in molti luoghi a cui si accedeva soltanto su prenotazione: è piaciuto molto il percorso all’interno dell’aeroporto di Boccadifalco, che in questo weekend è stato possibile visitare anche in notturna; alle Sorgenti del Gabriele e al Grand hotel Piazza Borsa.

E risponde con grande abbondanza anche Catania

dove questo weekend c’è stato il vero exploit del gioiello rococò di Palazzo Biscari, raccontato dallo stesso nobile proprietario: lo hanno scelto 1400 visitatori contro i 1050 che invece hanno deciso di visitare Palazzo Asmundo di Gisira che ha raddoppiato la performance dello scorso finesettimana; seguono da vicino la chiesa più grande della Sicilia, San Nicolò L’Arena (600 contro i 406 dello scorso weekend) dove si poteva ammirare il panorama che arrivava fino all’Etna; e la Cappella Bonajuto (520 visitatori), mentre in 450 hanno scelto la sede istituzionale del Comune di Palazzo degli Elefanti. Esaurite le visite su prenotazione alla cupola della Badia di Sant’Agata e a quella di San Giuliano.

Le Vie dei Tesori si prepara quindi alla Notte Bianca dell’Unesco, dal 9 all’11 novembre a Palermo, Monreale e Cefalù. Le passeggiate che non è stato possibile effettuare, sono state rinviate al prossimo fine settimana.




Al Palazzo delle Arti di Napoli partita la mostra dedicata al genio olandese Maurits Cornelis Escher

Magnifica la mostra di Escher al Palazzo delle Arti di Napoli (PAN) partita lo scorso 1 novembre e che resterà aperta fino al 22 aprile 2019. La mostra dell’artista olandese presenta circa 200 opere, ed è un percorso immersivo nel mondo di Escher che i viaggiatori faranno. L’intera esposizione è arricchita maggiormente perché oltre alle opere vi è anche un’ampia sezione dedicata all’influenza che l’artista olandese ha avuto sulle generazioni successive, dalla musica, alla Settima Arte, ai fumetti, la moda e la pubblicità.

La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è prodotta ed organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Fondation e curata da Mark Veldhusen e Federico Giudiceandrea. “E’ un ritorno di Escher a Napoli” ha affermato l’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele durante la conferenza stampa presentata il 31 di ottobre, alla presentazione era presente il Sindaco del capoluogo partenopeo Luigi de Magistris e ha affermato in merito alla mostra “E’ una magnificenza questa mostra”, prosegue de Magistris “Noi caparbiamente puntiamo sulla cultura anche se è un momento difficile, la cultura è un motore per l’economia”.

La mostra accoglie i visitatori con un breve docu-film chiamato “Un genio nel genio nel genio”, ed introduce i “viaggiatori” alla scoperta del mondo inesorabilmente meandrico di Escher. I fruitori spazieranno nel suo mondo intrigante, un percorso nelle sue geometrie, un’esplorazione tra le prospettive illusorie, grazie agli infiniti punti di fuga, un girovagare nella bidimensionalità e nella tridimensionalità, nei “movimenti” degli elementi tipici della corrente che Escher fu precursore, ossia l’Optical Art di cui può essere considerato un’esponente ante litteram e tale corrente venne poi fondata da Victor Vaselary e sviluppatosi tra gli anni ‘60 e ’70.

I lavori del genio poliedrico olandese sono “racconti” razionali, ma emotivi allo stesso tempo, era un’artista del suo tempo ed aveva avuto una forte influenza Surrealista, ma la sua semiotica era irriconoscibile ed unica che ancor oggi nell’era delle nuove tecnologie e delle riproduzioni le sue immagini incuriosiscono e coinvolgono totalmente i fruitori, immergendoli nella conoscenza sia della ragione che dell’arte.

L’artista olandese riusciva con la sua capacità tecnica di rendere tridimensionale un piano bidimensionale e di dare dinamicità ai suoi elementi tipici dell’arte cinetica, la mostra-esposizione al Pan con i suoi luoghi deputati realizzati in scala reale chiamati “momenti d’esperienza” danno la possibilità di fare un’exeperience partecipativa ai visitatori nel mondo “escheriano”.

La produzione artistica di Maurits Cornelis Escher ha avuto una notevole svolta nel suo “Viaggio in Italia” che fece per la prima volta con alcuni suoi amici nel 1922, ne restò talmente affascinato che volle ritornare nel Bel Paese lo stesso anno restandovi fino al 1936, egli amava dire che :”lo stupore è il sale della terra”.

Nella primavera del 1923 proseguì il suo Grand Tour partendo dalla “superba” Genova fino alla costiera amalfitana e ne restò folgorato, sia dalla bellezza delle architetture ed anche dai declivi calcarei a picco sul mare della costa. Escher aveva un legame speciale con la Campania perché a Ravello conobbe l’amore della sua vita Jetta Umiker, una giovane svizzera amante dell’arte, fra i due subito nacque un’intesa e l’anno dopo divenne sua moglie. Una foto storica immortala Escher con sua moglie Jetta in una bellissima veduta dall’alto di Atrani con la stessa chiesa che ritroviamo nell’opera “metamorfosi II” che è tra le realizzazioni artistiche più identicative e iconiche del grande genio olandese, attualmente esposta al Palazzo delle arti di Napoli. La sua produzione artistica con questo viaggio in costiera amalfitana è centrata sugli scorci e le architetture, da qui nascono ben 15 stampe tra cui Atrani, Costa di Amalfi (1931), Case in rovina ad Atrani (1931), San Cosimo, Ravello (1932) e il Borgo di Turello (1932). La sua permanenza in tutto il Sud Italia consacrò buona parte della sua maturazione artistica che tanto caratterizzano il suo genere, le opere di Escher non tralasciano nulla, infatti scienza, natura, rigore analitico e capacità contemplativa si fondono in armonia dando vita ad un unicum linguaggio artistico.

Mark Veldhuysen della M.C. Escher Foundation spiega “Il meridione era la sua casa, perché con la mente non lasciò mai l’Italia anche quando dovette lasciarla”. Tra le altre opere da poter ammirare al Palazzo delle Arti “Relatività” del 1953, “Vincolo d’unione” del 1956 e “Giorno e notte” del 1938 e tantissime altre opere che danno la possibilità di coinvolgere tutti, anche i bambini, infatti grazie agli spazi “momenti d’esperienza” potranno fare un ottimo approccio all’arte e all’artista. I viaggiatori esploreranno nella cosiddetta “mania escheriana”, tra gli spazi deputati da ammirare all’interno della mostra nel percorso espositivo ci sono vestiti, cravatte e borse con stampe dei dipinti dell’artista, copertine di dischi e filmati ispirati ad Escher il grande genio poliedrico che stiamo meritevolmente celebrando.

Giuseppina Ercole




Napoli, Castello Aragonese: grande festa per il ritorno di “Zeus in Trono”

“Zeus in Trono” è tornato a casa da sabato 27 ottobre al Castello Aragonese di Baia (Na) del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, l’inaugurazione della mostra dal titolo “Il visibile, l’invisibile e il mare” si svolge all’interno della “Polveriera” del Castello, e ad accompagnare nell’esposizione il simulacro ben undici statue inedite al pubblico che i visitatori potranno fruire.

Il Castello all’inaugurazione era gremito di flegrei tutti orgogliosi ed entusiasti del ritorno dell’opera di nuovo a casa, a festeggiare e dare il benvenuto a Zeus oltre al Direttore ad Interim, Paolo Giulierini, anche il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli Giovanni Melillo, il Capo di Gabinetto del Mibac, Tiziana Coccoluto, il Console generale degli Usa a Napoli, Mary Ellen Contryman, il sostituto procuratore presso la Procura di Napoli, Ludovica Giugni, il magistrato americano di collegamento con l’Italia, Cristina Posa.

La statua che rappresenta il dio greco era esposta fino al 2017 al Museum Getty di Los Angeles dopo che era finito in un giro di ricettatori, passando per i collezionisti londinesi e individuato per la prima volta in un servizio fotografico in Grecia, grazie alla diplomazia italiana ritorna nei Campi flegrei, farà parte di un’esposizione di capolavori di altissimo livello artistico provenienti tutti dai fondali del Parco Archeologico, di Cuma, da Miseno e dai giardini e degli ambienti di rappresentanza delle ricche domus che ne testimoniano i fasti e lo stile di vita opulente dell’antichità. L’allestimento è arricchito da filmati proiettati sulle pareti e grazie anche ad essi i fruitori attingeranno maggiori informazioni della storia della vita delle opere, un continuo dialogo che l’archeologia ulteriormente dà ai fruitori grazie alla tecnologia.

Le opere scultoree di manifattura speciale perché commissionate per l’alta società romana, testimoniano che tra il II sec. a.C. e il V sec. d.C. i Campi Flegrei era il luogo di lusso fuori Roma dove si poteva risiedere. “GIUSTIZIA RIPARATIVA” cosi che l’ha definita Giovanni Melillo procuratore della repubblica, il ritorno di Zeus è una ferita che si rimargina con il suo ritorno nei Campi Flegrei arricchendo ulteriormente di tesori il Castello Aragonese di Baia di cui i lavori incominciarono nel 1495. In occasione dell’esposizione “Il visibile, l’invisibile e il mare” si è voluto raccontare anche il rapporto con la natura del tutto speciale del luogo, l’attività tellurica che ne hanno fatto una terra sempre “viva”e mutevole, e anche i romani ne erano consapevoli dei “Campi Ardenti”. Il bradisismo ha reso di questa terra anche la costa sottomarina un sito archeologico dando via ad un fantastico paesaggio archeologico sommerso che attira più sempre un maggior numero di visitatori.

La statua

Il simulacro è posto al centro della Polveriera e domina la scena con la sua imperiosità, sembra rivendicare di essere il dio sovrano di tutti gli déi e di tutto ciò che lo circonda. La statua del dio greco, ovvero Zeus risale al I secolo a. C. ed è alta 74 centimetri, è raffigurato seduto su di un trono seminudo e di aspetto maturo con barba e capelli folti, ha la mano destra sollevata ad impugnare uno scettro, mentre la sinistra forse reggeva un fulmine, attributi oggi perduti. Il seggio è munito di gradino ed è ad alta spalliera, con le estremità dei braccioli decorate da una sfinge e da una testa di ariete. Sul retro della statua in basso presenta un profondo incasso che favoriva la messa in opera della scultura, esposta all’interno di un sacello. Una parte della divinità è ricoperta da incrostazioni, corrosa dalle acque del mare che ne testimonia la sua lunga permanenza nei fondali, l’altra parte si presenta liscia e meglio conservata, con ogni probabilità è stata preservata dal fondale sabbioso.

Prima dell’inaugurazione della mostra il Direttore del Parco, Paolo Giulierini, ha illustrato l’attività dell’ente dalla nascita ad oggi, “Nove mesi di gestione del nuovo ente autonomo del Parco Archeologico dei Campi Flegrei sono stati impiegati per costruire la macchina amministrativa e gestionale, l’immagine coordinata, il sito – spiega il Direttore – Parallelamente abbiamo lavorato per perfezionare la progettazione e l’apertura prossima della Grotta di Cocceio e a moltissime attività didattiche e culturali che hanno caratterizzato la stagione del Parco. L’arrivo di Zeus scandisce simbolicamente la chiusura di questa prima parte dei lavori ed apre al rilancio in grande stile previsto per la prossima primavera. Rilancio che – continua Giulierini – si badi bene è ben visibile, già testimoniato da una sensibile crescita di pubblico e della presenza del nostro ente nelle principali fiere turistiche nazionali ed internazionali, nonché in grandi progetti di ricerca con Musei cinesi, Università italiane e internazionali. Anche la buona sorte ci premia – aggiunge il Direttore Giulierini – clamorose sono le scoperte del centro Jean Bérard, della Federico II, dell’Università L’Orientale e della Luigi vanvitelli nelle ultime campagne di scavo a Cuma. Fecondi sono i rapporti con i sindaci, impegnati con noi nella costruzione del Parco. Presto la nostra sarà al Rione Terra e di questo mi preme ringraziare il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. Un ringraziamento infine alla precedente direttrice Adele Campanelli e al meraviglioso e volito staff dei Campi Flegrei. Si riparte con orgoglio”.

La singolare storia della statua “Zeus in Trono”

Con molta probabilità la statua di “Zeus in Trono” come concordano gli studiosi deriva dalle acque del golfo flegreo, considerate anche le sue condizioni. L’opera è stata esposta dal 1992 fino 2017 al “Getty Museum di Los Angeles” dopo che era finita in un giro di ricettatori. Nel 2012 attraverso l’analisi di un frammento di marmo ritrovato a Bacoli (Na), si è trovata una corrispondenza con lo spigolo del bracciolo del trono di Zeus: la Guardia di Finanza, attraverso un’immagine disponibile in rete, ha potuto sovrapporre virtualmente la particella riemersa alla statua diretta e successivamente, a marzo 2014, è stata esposta una verifica diretta e successivamente le analisi tecniche specifiche hanno determinato l’appartenenza e la provenienza. Attraverso attente indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, dal Pm Ludovica Giugni e dal Procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, è stato possibile arrivare all’individuazione della statua di Zeus al Getty, dopo diverse ricostruzioni e approfondimenti investigativi, legati a una banda di ricettatori di beni di lisso e opere d’arte intercettata in passato.
Grazie alle operazioni degli inquirenti e alle azioni di diplomazia della Magistratura e del Ministero dei Beni Culturali, la statua è ritornata a giugno 2017 al Museo archeologico Nazionale di Napoli e dal 27 ottobre Zeus fa il suo ritorno a casa.

Giuseppina Ercole




Anguillara Sabazia, la piroga: la solita storia degli amministratori che la vogliono raccontare ma poi s’addormentano

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Visitando il sito ufficiale del Museo della Navigazione nelle Acque Interne (MNAI) si ha il piacere di assistere al primo incontro della “piroga” con il pubblico di Anguillara Sabazia. In un breve video l’allora Consigliere delegato alla Cultura del Comune di Anguillara Sabazia, Vanessa Roghi, illustrava la storia del rinvenimento del reperto archeologico storico portato alla luce nel 2002 nei pressi della località “La Marmotta”, lago di Bracciano.

Un gioiello archeologico abbandonato al suo destino

Con rammarico si deve constatare però, che da quel giorno a oggi, quel gioiello archeologico, risalente a 8000 anni fa, è stato abbandonato al suo destino, segregato in un museo/magazzino.

Escludendo l’associazione sportiva Dragolago alla quale si deve il progetto “Salviamo la piroga” e qualche altra persona di buona volontà, in pochi si sono interessati alla salute della millenaria piroga, in questi ultimi anni specialmente, il prezioso reperto è stato compromesso definitivamente.

Una responsabilità condivisa tra amministrazioni

E le responsabilità di questo scempio sono da addebitare sia alla presente che alle passate amministrazioni. Di questo reperto archeologico, sempre su questo giornale nel passato, sono stati versati fiumi di parole. Ahinoi, tutti hanno fatto orecchie da mercante e mostrato un’impietosa ed apatica indifferenza.

ANGUILLARA, ANCORA UNA SPERANZA PER LA PIROGA?

Aspettative disattese

https://www.youtube.com/watch?v=tet8et6QkH0&feature=youtu.be

Con la nomina della dottoressa Viviana Normando, ASSESSORE alla Cultura del Comune di Anguillara Sabazia, considerando il ricchissimo curriculum vitae di cui si pregia l’assessore, ad Anguillara Sabazia gli appassionati della cultura tiravano un sospiro di sollievo certi che finalmente avrebbero potuto usufruire delle ricchezze che schiudono i tanti reperti archeologici e fra questi, certamente la piroga millenaria. Tutti si aspettavano un’apertura imminente del Centro Visite del Neolitico, sito nell’ex Consorzio, dove è custodita la piroga. A rafforzare queste attese del cittadino è stato lo stesso Comune. Nel 2016, rendicontando le attività svolte dall’Amministrazione nei primi sei mesi della Consiliatura Anselmo, si leggeva, fra l’altro:

“ – Incontri periodici e contatti costanti con il Sistema Museale territoriale “Maneat” Musei di Arte natura Etnografia Archeologia del territorio (Comuni di Campagnano di Roma, Formello, Mazzano Romano, Sutri e Trevignano Romano)”.

Più avanti in quella relazione dei primi sei mesi, è stato dedicato un capitolo a sé alla voce “Piroga” che qui, per l’importanza dell’impegno allora assunto da questa amministrazione, si riproduce integralmente:
“Per la Piroga: – acquisizione dagli Uffici Comunali e studio del materiale inerente la situazione della Piroga e constatazione di una mancata convenzione per la gestione della piroga tra Comune di Anguillara Sabazia e già Speciale alla Preistoria;

– Controllo e verifica settimanale della piroga e del suo stato di conservazione;

– Attività “Emergenza Piroga”. Riunioni con la Direzione del Museo Pigorini ai fini di una imminente stipula di convenzione tra la Città di Anguillara Sabazia e il Museo della Civiltà, di cui oggi fa parte lo stesso Museo, già Sovrintendenza Speciale alla Preistoria. Ciò anche al fine del reperimento dei fondi necessari per il restauro della quinta piroga del più antico villaggio di sponda dell’Europa Occidentale, sito ad Anguillara Sabazia in Località La Marmotta;– studio di un adeguato piano gestionale del Centro Visite del Neolitico, sito nell’ex Consorzio;– individuazione, tramite Museo Pigorini, della società tecnica specializzata, Hydra Ricerche affinché, con titolo di ispezione onoraria della Sovrintendenza alla Preistoria, a titolo volontario, controlli una o due volte la settimana la piroga (e il materiale neolitico esterno alla teca della piroga, ligneo o fittile), di proprietà dello Stato Italiano, ai fini della sua tutela e per segnalare eventuali emergenze”.

Il testo è chiaro e gli impegni solenni

Il dopo è la solita storia degli amministratori che la vogliono raccontare ma poi s’addormentano. Dopo circa due anni e mezzo da quella trionfale marcia della cultura, allora inaugurata da Viviana Normando, ASSESSORE alla Cultura, a tanti venne voglia di visitare il Centro Visite del Neolitico, annunciato dalla stessa Normando.

L’impatto con il cancello chiuso, lo stato di abbandono ed il pensiero che là dentro, in quella desolazione e coperti da tanta incuria, ci siano reperti che altri paesi pagherebbero chi sa cosa per averli esposti nei loro musei, cara ASSESSORE Cultura Viviana Normando, fa venire in mente “…il povero ragazzo (che) voleva raccontarla e s’addormì”. Questo viene in mente davanti ad un simile spettacolo indecoroso.

Si potrebbe replicare che l’Amministrazione, con atto di Giunta comunale ha già disposto la spesa di 300mila euro quale compenso rimborso alla Società Hydra Ricerche per il servizio di monitoraggio della piroga, come per dire che l’Amministrazione non dorme ma si da fare.

Va bene monitorare, misurare la febbre, magari somministrare anche l’aspirina, ma la gente vuole visitare il malato, vuole conoscere il suo stato di conservazione.
Ai cittadini di Anguillara, amanti della cultura piacerebbe sapere come procede la “Emergenza Piroga”- Riunioni con la Direzione del Museo Pigorini ai fini di una imminente stipula di convenzione” e ancora piacerebbe conoscere qualcosa al riguardo del “reperimento dei fondi necessari per il restauro della quinta piroga del più antico villaggio di sponda dell’Europa Occidentale”

Benvenute le feste dei rioni, le mostre mercato dell’artigianato, va benissimo il festival del gusto, il festival degli “Artisti di Strada”, nulla da eccepire sui 3 giorni di concerti, teatro nel centro storico sul lago e neanche sulla mostra di pittura “Creatività ad Anguiilara Sabazia” ed infine anche al passaggio di moto e scooter d’epoca , ma tutto ciò non perdona l’incuria e l’indole passiva che si dimostra verso questo prezioso reperto e verso tutti gli altri reperti archeologici racchiusi in quel museo/magazzino ed in altri magazzini del Comune di Anguillara Sabazia.

Tremonti diceva che con la cultura non si mangia. Qualcun altro, più accreditato di Tremonti, diceva che non si vive di solo pane. Una civiltà che snobba la cultura e rinnega il suo passato storico, prima o poi soccomberà. Più prima che poi!

Emanuel Galea




Festival del cinema di Roma: Rino Barillari torna all’Harry’s Bar di via Veneto

ROMA – La vigilia della proiezione dell’anteprima del film “The King of Paparazzi – La vera storia” di Rino Barillari è stata presentata con un enorme successo di presenze in via Veneto.

Ieri sera, il celebre fotoreporter, circondato da amici, ospiti e curiosi in transito per la celebre strada della Dolce Vita, ha firmato centinaia di copie della raccolta fotografica “The King of Paparazzi”, curata da Massimo Spano e Giancarlo Scarchilli ed edita da Istituto Luce Cinecittà e Edizioni Sabinae.

L’evento di via Veneto è parte integrante di Accadrà sul Red Carpet, la rassegna di musica, danza, arte e cultura ideata e organizzata dal Gruppo Hydrà, che coinvolge il centro storico di Roma nella Festa del Cinema, con tappetti rossi nei luoghi più suggestivi.

“Il paparazzo – scrive Oliviero Toscani nella prefazione del libro – è un’invenzione, anzi, una constatazione felliniana diventata una ricchezza nazionale, una risorsa esportata da tutti i media nell’intero mondo della comunicazione moderna”.

Barillari, fra passato e futuro, si afferma come una risorsa mondiale nel panorama artistico italiano: da anni documenta gli avvenimenti, gli eventi, le storie e le situazioni di vip e non solo che animano la città eterna e che rimarranno impressi nella memoria collettiva.

La sua instancabile dedizione, testardaggine, insistenza e velocità di esecuzione gli hanno permesso, attraverso oltre 500 mila immagini prodotte in sessanta anni di carriera, di svelare la memoria storica di una certa umanità – e disumanità – interpretata e vissuta.

I suoi scatti sul mondo raccontano con evidenza e sintesi una società che cambia e che non vuole prendersi sul serio, anche quando diventa tragica.

Ieri sera a rendergli omaggio in via Veneto c’erano centinaia di persone. E Rino instancabile, ha concesso abbracci, strette di mano e sorrisi a tutti.

Con lui, oltre alla inseparabile moglie Antonella Mastrosanti, Pietro Lepore titolare dell’Harry’s Bar, Amerina LeporeMassimo Spano e Giancarlo Scarchilli ideatori e produttori,  Davide Colucci, il giovane talento protagonista di interviste esclusive sul tappeto rosso della Festa del Cinema come quella già celebre fatta in esclusiva a Martin ScorseseMimma Posca amministratore Ceo di Vranken-Pommery Italia ed Elena Garavaglia Direttore Amministrazione, finanza e Hr di Vranken-Pommery, il prefetto Francesco Tagliente con la moglie Maria Teresa, don Felice Riva, Nicola Colucci e Antonietta Greco, Giuseppe Nardiello, Natalino Candido.

Brividi ed emozioni per la voce del tenore Francesco Grollo, intervenuto all’evento il quale, sulle note di My Way, ha lasciato il gruppo di amici e gli ospiti dell’Harry’s Bar senza fiato. In breve tempo, su via Veneto si è formata una folla di curiosi che sono rimasti incantati dalla sua voce.

Per rendere omaggio a un Rino Barillari, insignito della benemerenza di Commendatore al Merito della Repubblica, all’evento è intervenuto anche il presidente dell’Associazione Nazionale Insigniti dell’ordine al Merito della Repubblica (ANCRI), Tommaso Bove.

Intanto al  Maxxi, l’Istituto Luce Cinecittà ha presentato, per la prima volta al mondo, un percorso completo sulla carriera di Rino Barillari che meglio di chiunque altro ha impersonificato il “paparazzo”, personaggio creato da Federico Fellini per il film “La Dolce Vita”.

Il percorso espositivo, è stato organizzato in quattro sale ciascuna con un tema distinto. Una galleria di 100 foto “rubate”, ognuna delle quali racconta una storia, esaltate dal suggestivo allestimento e da un’istallazione sonora interattiva appositamente creata con stampa 3D.

Dalla mostra emerge un “King” pari a un segugio instancabile, onnipresente, con un archivio personale di oltre 400 mila fotografie, che durante 60 anni di carriera ha collezionato 163 ricoveri al Pronto Soccorso, 11 costole rotte, 1 coltellata, 76 macchine fotografiche fracassate (alcune delle quali in mostra) e che, nonostante tutto, continua ancora oggi a regalarci i suoi scoop.

Tutto questo per anticipare, il debutto in anteprima, stasera alle 21.30, alla Festa del Cinema di Roma 2018 nell’ambito della sezione “Riflessi”, il film “The King of Paparazzi – La vera storia”.

Diretto da Giancarlo Scarchilli e Massimo Spano, prodotto da Michelangelo Film e Istituto Luce Cinecittà, il film, sarà proiettato nell’auditorium del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

Il film- documentario contiene testimonianze di vari protagonisti della scena culturale italiana: Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone, Giuliano Montaldo, Walter Veltroni, Giancarlo De Cataldo, Bruno Vespa, Valerio Caprara, Enrico Lucherini, il giudice Antonio Marini, Andrea Andermann e Filippo Ceccarelli. La colonna sonora originale è di Andrea Guerra.

Rino Barillari è il più famoso paparazzo del mondo ancora in attività. Lo stesso Federico Fellini (che aveva “inventato” i paparazzi col suo memorabile film-affresco La Dolce Vita) lo definì “The King of Paparazzi”.

Attraverso i suoi scatti, Rino ha fissato più di mezzo secolo di accadimenti legati al costume, raccontando la nostra storia attraverso foto, spesso inedite, caratterizzate da un forte impatto visivo ed evocativo.

 




San Martino del Cimino: un altro week end con la sagra della castanga e del fungo porcino

Dopo il grande successo dello scorso weekend, con un afflusso straordinario di visitatori, a San Martino al Cimino torna, sabato 27 e domenica 28 ottobre, la sagra della Castagna e del Fungo Porcino.
La manifestazione, uno degli eventi più attesi dell’autunno, celebra quest’anno la trentunesima edizione, potendo vantare una tradizione tra le più “antiche” della Tuscia.
E’ organizzata dalla neo-rinnovata proloco guidata da Matteo Panini, con il supporto dei rappresentanti storici del precedente comitato, coniuga cultura ed enogastronomia, celebrando i due prodotti principe dell’economia locale in una cornice di straordinaria suggestione, ricca di bellezze storiche ed architettoniche.
Il calendario dei festeggiamenti è stato studiato appositamente per promuovere alcuni gioielli del borgo, come, ad esempio, Palazzo Doria Pamphilj, fatto edificare da Donna Olimpia Maidalchini che sarà aperto straordinariamente con visite guidate con un percorso dall’ antico Hospitale dei pellegrini  attraverso la Sala Aldobrandini ed il Piano nobile.
Tantissime le altre iniziative in programma, sia folcloristiche che culturali, con un’attenzione particolare per i bambini e la riscoperta delle antiche tradizioni.
In cartellone visite guidate, dimostrazioni di falconeria, esibizioni dei balestrieri, rievocazioni storiche, giochi popolari e spettacoli itineranti con artisti di strada.
Un cenno a parte merita l’aspetto enogastronomico, caratterizzato dalla valorizzazione e promozione della castagna ed in particolare dei prelibati marroni di qualità superiore, di cui San Martino, in virtù della posizione geografica elevata, è, da sempre, zona di produzione privilegiata.
A disposizione degli ospiti sia i menù realizzati dai rinomati ristoranti locali che, in occasione della sagra, proporranno piatti a base di funghi porcini e castagne ad un prezzo convenzionato, sia i deliziosi piatti realizzati negli stands della Proloco, in cui saranno servite specialità a base di funghi e castagne, Da non perdere, inoltre, le immancabili degustazioni di caldarroste e vin brulè.
II secondo weekend di festa si aprirà sabato 27 ottobre, alle 10.30, con la distribuzione di caldarroste e vin brulè, l’apertura del Museo dell’Abate (permanente), di Palazzo Doria Pamphili, degli stand gastronomici della Proloco, la distribuzione di castagne e vin brulè ed i giochi medievali di Ludika.
Nel pomeriggio, a partire dalle 15, dimostrazione e spettacolo della compagnia Arcieri Tuscia, apertura della zona equitazione per bambini in piazza Nazionale e raduno delle auto tuning in piazza Duomo.
A seguire sfilata per le vie del paese dei figuranti della Contesa e degli sbandieratori e musici gruppo storico musicale Città di Viterbo e spettacolo della scuola di Capoeira in piazza Mariano Buratti.
Dalle 19 Concerto Beethoven presso l’Abbazia Cistercense cui seguirà “Verba et Soni”, spettacolo di musica e letteratura medievale.
In serata esibizione dei “Gabriel Knights”, cover band dei Genesis.

Domenica 28 ottobre, dalle 10.30, apertura del Museo dell’Abate (permanente), di Palazzo Doria Pamphili, degli stand gastronomici della Proloco e suggestiva esposizione di falchi “Urbeveteris falconi”.

San Martino, 24 ottobre 2018 Spettacoli medievali a cura di Ludika.
Nel pomeriggio esibizione della Compagnia Balestrieri-città di Amelia e tiro con la balestra, mercatini
artigianali, calcio in piazza ed esibizione dei Lesto Funky, band itinerante.
Seguiranno la sfilata dei figuranti della Contesa e degli sbandieratori e musici gruppo storico musicale
Città di Viterbo e lo spettacolo della scuola di canto “La Maschera”.
Il week end si concluderà in piazza Mariano Buratti con l’esibizione del gruppo soul funk Bbc.