Matteo Garrone, “A Rai Storia il mio omaggio a papà”

Si capisce subito che la cosa a cui tiene di più è ‘L’altro teatro’, un documentario firmato dal padre, Nico Garrone, insieme a Giuseppe Bartolucci e Maria Bosio. Un omaggio al papà critico di Repubblica scomparso 11 anni fa.

“Ho suggerito io di metterlo in palinsesto”, dice Matteo Garrone raggiunto telefonicamente dall’ANSA. Il palinsesto a cui fa riferimento è quello di “Domenica con” il programma di Rai Storia firmato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana che domenica 11 ottobre il regista di Dogman dirigerà dalle 14 alle 24 con le sue personali scelte. “Ci tengo molto a quel documentario dedicato al teatro sperimentale a Roma tra gli anni ’60 e i primi anni ’80 che racconta da Piero Panza, pioniere del teatro di avanguardia, fino ai “teatri di cantina”. È stato un momento culturale molto bello con personaggi straordinari come Renato Nicolini e Simone Carella. Un documentario da cui, tra l’altro – aggiunge Garrone -, ho preso spunto per il mio ‘Estate romana’ dove racconto ancora quel mondo, ma venti anni dopo”. Tra i film scelti dal regista per la sua domenica: ‘Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini del 1972 (“un lavoro a cui sono molto legato come ero affezionato allo stesso Comencini a cui, tra l’altro, ho fatto due ritratti quando ancora dipingevo”) e il suo ‘Reality’ film del 2012 con protagonista un uomo semplice che sogna di partecipare al Grande Fratello. “Avrei messo anche Gomorra nel palinsesto – dice – se non ne avessi appena fatta un’altra versione che devo ancora presentare. In realtà mio figlio Nicola di 15 anni mi ha fatto notare che alcune cose non erano troppo chiare e così ho rimontato tutto, ho tagliato sei minuti e aggiunto anche alcune nuove sequenze e scritte esplicative. Questa nuova versione, sicuramente più fluida e comprensibile da qualsiasi spettatore di qualsiasi paese del mondo, dopo un passaggio tv dovrebbe approdare in sala”.

Garrone piuttosto schivo verso la tv (“non ci vado davvero mai”) ha accettato di fare il direttore creativo per un giorno “solo per gratitudine verso Rai Storia di cui sono da sempre un utente affezionato e che mi fatto scoprire tante cose”. Il regista che dopo il corto ‘Le Mythe Dior’ che celebra la bellezza degli abiti della maison con un’ambientazione da favola mitologica non ha ancora progetti.

“Sono come un pescatore che aspetta che il pesce abbocchi, ma non è ancora accaduto. Dico così perché spesso vado con Nicola a pesca nei laghetti più sperduti e mi diverto anche molto. Eppure durante il Lockdown ho letto molto e visto tanti film, ma per ora niente”, dice. Sviluppare l’ambientazione davvero da favola di Le Mythe Dior? “A volte ci ho pensato che forse ci potrei tornare su”.




Vincent Van Gogh a Padova, un viaggio nel tempo attraverso i colori e i suoi personaggi

Al via l’attesissima esposizione “Van Gogh, I colori della vita” a Padova nel Centro Culturale/San Gaetano visitabile fino all’11 aprile 2021.

L’exhibition ospita ben oltre 90 opere dell’artista olandese ed è una narrazione della vita del pittore incompreso, la curatela è di Marco Goldin in collaborazione con l’associazione “Linea d’ombra”.

 L’exposition space “Van Gogh, I colori della vita” si trova nel cuore  della città veneta, ed è stata possibile grazie a prestiti internazionali di importanti poli museali, tra questi il Kroller-Muller Museum ed il Van Gogh Museum.

La mostra offre ai fruitori di vivere l’epoca dell’artista attraverso il percorso espositivo, un viaggio verso la fine del diciannovesimo secolo attraverso le pennellate e i colori forti, ma al tempo stesso tenue. Il percorso offre una chiara lettura dei conflitti interiori  attraverso gli occhi dei suoi autoritratti ed i suoi personaggi e capire meglio noi stessi e il mondo com’era nell’Ottocento.

Padova e il significato dell’esposizione dopo il lockdown.

La città veneta chiamata anche Ars Antiqua ha un’importante offerta museale per “viaggiatori” che vogliono vivere un’esperienza culturale notevole, tra i beni si possono visitare gli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni del 1303 – 05 e per la grande Basilica di Sant’Antonio del XII sec.

“Van Gogh, I colori della vita” è stata fortemente voluta dopo i mesi drammatici  dell’emergenza dovuta al Covid-19. Gli organizzatori scommettono molto sulla mostra dell’artista che vuole essere ad alto valore simbolico oltre dell’importanza culturale.

Van Gogh, la vita, le opere e il valore finanziario.

 Vincent Willem Van Gogh è molto identificato per le opere “I girasoli” e  “La Notte stellata” e dopo la sua morte, la reputazione di Van Gogh è cresciuta notevolmente, attualmente sui social è una vera star, un tweet  ogni 5 minuti, infatti è ritenuto fra gli artisti più Pop a livello mondiale.

Le sue opere, realizzate tra l’arte moderna e il Post Impressionismo, hanno ispirato le correnti dei Fauves e degli espressionisti tedeschi e tra gli altri stili d’avanguardia.

 Ma nel corso della sua vita Vincent Willem Van Gogh la sua arte di non fu ben accolta e compresa, tanto da ricorrere all’affidamento finanziario di suo fratello Theo.

Nel mondo gli appassionati delle opere dell’artista incompreso possono fruire oltre al Van Gogh Museum di Amsterdam, al  Yale University Art Gallery, New Haven, Connecticut al Albright-Knox Art Gallery, a Buffalo, New York; il Museo Statale di Belle Arti Pushki,  Mosca ed infine il Museum of Modern Art di New York, che ospita l’opera  “Notte stellata” del 1889, un anno prima del suo decesso, una delle immagini più riconoscibili dell’artista e di tutta la storia dell’arte.

 La performance all’asta di Van Gogh nella Casa d’Asta Sotheby’s di New York nel 1987 ha fatto scalpore sin dalla vendita dell’opera chiamata “Iris”, per 53,9 milioni di dollari, rappresentando  un cambio di paradigma nel mercato dell’arte; Iris è ora nella collezione del J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Attualmente le quotazioni delle opere dell’artista olandese restano forti e la domanda è elevata.

 Secondo il Professore Mei Moses di Sotheby’s, tra i più importanti riguardanti gli studi dell’arte, il rendimento medio annuo composto per Vincent van Gogh rivenduto all’asta tra il 2003 e il 2017 è stato del 10,1% con il 93,6% di 47 opere di questo tipo in aumento.




Tivoli, Petrarca va in scena tra antico e moderno: Rino Caputo e Mario Alberti tra musiche e parole

Sabato 10 ottobre 2020 alle ore 18 a Rocca Pia, Tivoli si confronta con la figura di Francesco Petrarca, una delle tre corone della storia delle letteratura nostrana e padre della lingua italiana.

“Veteribus nova permisce, Petrarca a Tivoli” è il titolo dell’evento a cura dell’associazione La Terzina che grazie alla collaborazione con la Pro Loco e il patrocinio del Comune di Tivoli è stato inserito nel cartellone di eventi del Settembre Tiburtino.
Ne parlerà Il professor Rino Caputo, presidente del Centro Studi Ars Nova Italiana di Certaldo, già Ordinario di Letteratura Italiana della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata.
Accompagneranno il dialogo, le note dei musicisti Mario Alberti ai flauti, Franco Menichelli al liuto e alla chitarra a dieci corde con la partecipazione dell’attrice Daniela Sistopaolo che reciterà versi petrarcheschi.
“Petrarca è uomo di ogni tempo, in grado di scrivere delle lettere a Cicerone e Virgilio come se fossero suoi contemporanei e al tempo stesso di prevedere persino noi come suoi coevi” spiega il professor Rino Caputo introducendo l’incontro in programma a Tivoli.
“Nell’interessante attacco della sua Lettera ai posteri dice proprio: “Avrai forse inteso dire alcuna cosa di me…” dando per scontato che lui avrebbe resistito ai secoli, arrivando fino al nostro tempo, a noi che oggi guardiamo alla sua poesia. Da questo nasce il titolo scelto per l’evento di Tivoli. In latino ma molto fresco.
Petrarca, infatti, a differenza di Dante che esalta il volgare, pensa e scrive in latino. Con Petrarca il volgare diventa quasi un’ esperienza sofisticata, raffinata. Basti pensare, appunto, al Canzoniere che infatti ha un titolo in latino Rerum vulgarium fragmenta ma poi è tutto in italiano: la lingua del petrarchismo, arrivata fino a noi che con il suo modello ha influenzato il modo di fare poesia in tutta Europa e dura per quasi tre secoli”.
“Senza Petrarca – prosegue Caputo – non ci sarebbe stato Shakespeare coi suoi Sonetti, non ci sarebbero
state le poesie di Ronsard o Gòngora. Da cui Veteribus nova permisce a mescolare l’antico col moderno, le cose vecchie con quelle nuove e da questa sintesi Petrarca è in grado di rendere appunto la grande arte poetica che tutti gli riconosciamo. Proprio questo sarà presentato a Tivoli assieme a un collegamento ineliminabile con Dante che appartiene a una generazione precedente di cui Petrarca è figlio. A partire da questi rapporti sarà presentata una piccola antologia significativa dei componimenti d’amore di Dante e di Petrarca”.
“Il progetto proposto da La Terzina su Petrarca – spiega Irene Timperi, consigliera del sindaco di Tivoli per la valorizzazione degli eventi, della tradizione e del folklore – rientra pienamente nel contesto di aggregatore culturale del Settembre Tiburtino. Il sindaco è estremamente felice di ospitare l’evento, sperando anche in una futura collaborazione con tutti gli attori protagonisti di questo importante lavoro. In tal senso ringraziamo il maestro Mario Alberti, il professor Caputo per i loro interventi a Rocca Pia con l’auspicio sincero di poterli ospitare di nuovo prossimamente, quando speriamo ci sarà la possibilità di allargare l’invito a più persone e avere una platea ancora più ampia”.




Prima mostra virtuale in 3d sull’Italia ritrovata a cura di Enit

È la prima volta che viene collegato un archivio ad uno spazio espositivo digitale in 3D senza la collocazione fisica di una mostra. Lo fa Enit-Agenzia Nazionale del Turismo aprendo virtualmente le porte del proprio archivio storico con migliaia di ritrovamenti in un’esposizione globale totalmente digitale e anche in inglese intitolata “Enit e l’Italia. Una gran bella storia“.

Ad aprirla Alberto Angela che ricorda come “l’Italia abbia la maggiore biodiversità culturale presente sul Pianeta, 3mila anni di civiltà ininterrotti, cosa che gli altri Paesi non hanno. Ed è nostro dovere conservare questo patrimonio affinché arrivi integro alle generazioni future, ancora non nate e che potranno sentirsi stimolate da questi collegamenti storici. Custodire questo patrimonio vuol dire anche mettere in luce le meraviglie che lo costituiscono. Attraverso le opere del passato riceviamo valori che ci aiutano a vivere il presente per indirizzare il futuro. La missione di Enit è fondamentale per rimanere sulla stessa lunghezza d’onda delle generazioni passate“.

“La forgia dell’ospitalità italiana passa da Enit. Il turismo oggi muove l’economia ed è un’attività scientifica, settorializzata e segmentata, diventando un prodotto che coinvolge non solo fattori materiali, tangibili (trasporti, ristoranti, ecc.), ma che comprende e valorizza anche fattori immateriali, come le tradizioni, la cultura locale, il senso di appartenenza, le emozioni. Fattori che esaltando l’unicità delle località turistiche hanno un ruolo determinante sulle scelte dei viaggiatori” aggiungeilPresidente Enit Giorgio Palmucci.

 “L’industria dell’accoglienza segue una linea tendenziale ascendente: in 100 anni il movimento turistico è esploso da 900mila visitatori nel 1911 a quasi 64 milioni di arrivi odierni. L’apporto al sistema economico dal 1924 ad oggi è passato da 2 miliardi e mezzo di lire a quasi 42 miliardi di euro. Negli anni Cinquanta e Sessanta l’Enit entrò nel mondo del cinema per produrre cortometraggi di promozione turistica e inoltre lanciò i notiziari di settore nella Radio Nazionale sin dal 1927. Esisteva un consorzio di vendita di pacchetti turistici  negli anni ’20 tra Enit e Ferrovie ad esempio”. Così il Direttore Enit Giovanni Bastianelli ricordando anche il primo presidente Enit Luigi Rava, Ministro delle Finanze e dell’Istruzione che già al tempo esaltava il ruolo dell’ambiente e dei beni culturali.

“Enit rimise in circolo la cultura: per l’ente lavorarono grafici e pittori di fama diversa e provenienti da ambienti diversi. Le pellicole dell’Enit, presentate alle maggiori rassegne del settore e realizzate con la volontà di trascendere i documentari sull’Italia allora disponibili, furono affidate ad autori d’eccezione. raccontano, tra gli altri, nel loro saluto ad Enit, gli ambasciatori internazionali che organizzeranno eventi dedicati alla mostra Enit nelle sedi delle ambasciate in giro per il mondo” dichiarala Maria Elena Rossi.

A ricordare l’importanza di Enit le ambasciate italiane all’estero intervenute per la presentazione del lancio della mostra dell’Agenzia Nazionale del Turismo. Tra gli altri, a ricordare il contributo di Enit alla promozione dell’Italia l’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano secondo il quale “il ruolo di Enit emerge anche all’interno della Federazione Russa. L’Agenzia è presente con un ufficio di rappresentanza fino dal 1997 poco dopo il crollo dell’Unione Sovietica. E ha sempre compreso le potenzialità di una popolazione di 150 milioni di abitanti tutti appassionati a quanto l’Italia può offrire. E grazie all’intensa attività Enit, che fa leva sul tradizionale amore che lega le nostre culture, è riuscita a far diventare la Penisola una delle prime tre nazioni preferite dai viaggiatori russi. Già nel 1921 Enit aveva intuito la possibilità di influenzare i flussi turistici dall’estero attraverso campagne”. Una strategia vincente e lo è ancora, sostiene l’ambasciatrice italiana in Francia Teresa Castaldo mentre, per l’ambasciatrice italiana in Belgio Elena Basile, “Enit è protagonistain Belgio insieme alla rete estera del Ministero degli Esteri, svolge un lavoro encomiabile per la produzione istituzionale economico culturale e turistica. Il Belgio ama l’Italia e una comunità di 500mila italiani”. Plauso ad Enit anche dall’ambasciatore italiano in Brasile Francesco Azzarello: “Enit è la nostra stella, la nostra bandiera per il turismo e confidiamo di riprendere presto i rapporti con enormi flussi dal Brasile all’Italia“. L’ambasciatore italiano a Tokyo Giorgio Starace rammenta che le “straordinarie bellezze del nostre Paese vengono celebrate attraverso il lancio della mostra virtuale Enit in Italia. Ci sono dati incoraggianti, solo nel 2019 sono stati oltre 2 milioni e mezzo i turisti giapponesi che hanno visitato l’Italia nel 2019 e la Penisola è stata la prima destinazione europea per i turisti giapponesi l’anno scorso“. L’ambasciatore italiano a Vienna Sergio Barbanti: “Enit ha un compito difficile che assolve con pazienza e tenacia e infatti l’Italia è per gli austriaci la prima meta delle vacanze“. Anche l’ambasciatrice in Australia Francesca Tardioli elogia “Enit e Italia, una storia che ha superato il secolo. Il turismo verso l’Italia ha portato nel 2019 quasi un milione e mezzo di viaggiatori australiani e neozelandesi. Le restrizioni ci fanno sentire ancora di più la voglia di Italia, sperando di poterla raggiungere il prima possibile”.

La mostra è un unicum perché è il risultato di un progetto di innovazione digitale dove un archivio storico dialoga direttamente con una piattaforma 3D. Questo permette ad Enit di avere uno spazio virtuale di proprietà – come se realmente fosse un luogo espositivo – dove organizzare e allestire infinite mostre attingendo direttamente dal proprio patrimonio culturale. La valorizzazione del patrimonio acquisisce così una dimensione interattiva, tecnologica e globale mai raggiunta prima.

Ci si potrà muovere a 360 gradi e lanciare approfondimenti in audio guida e utilizzare materiali multimediali che interagiscono tra loro a celebrare il genio italiano e l’evoluzione sociale della Penisola, influenzata dallo sviluppo turistico. Tra le opere che si incontreranno anche i manifesti storici e le foto con estratti dei lavori documentaristici cinematografici commissionati da Enit al celebre regista italiano Luciano Emmer, che raccontavano le bellezze dell’Italia attraverso lo narrazioni dei sentimenti. E poi le campagne pubblicitarie firmate dai migliori designer degli anni ’30-’40-’50, che hanno indirizzato l’Italia verso la ripresa post bellica e ora post Covid e siglato alleanze strategiche con importanti enti statali del comparto turistico, promosso concorsi e campagne fotografiche per documentare lo stato d’essere delle risorse italiane. La mostra è visibile sulla piattaforma www.mostrevirtuali.enit.it. L’evento celebra anche l’ente più antico d’Italia con il ruolo fondamentale svolto in oltre cento anni di storia di promozione turistica. Fondato nel 1919 con il compito di far conoscere e appassionare l’estero all’Italia come destinazione turistica d’eccellenza, Enit continua a lavorare per elevare la quantità e la qualità dei flussi di visita nel nostro Paese e raccontarne e influenzarne la storia. La mostra si strutturata in quattro sezioni tematiche con sei stanze in un viaggio virtuale lungo l’Italia e una panoramica fotografica tratta dall’Archivio che ripercorre la Penisola dal Nord a Sud.  

Enit ha avviato inoltre la digitalizzazione di oltre 30mila reperti ad oggi, su un patrimonio di 100mila ritrovamenti di inestimabile valore storico e artistico, una parte di quali sono contenuti nel libro “Promuovere la Bellezza” il libro-evento con cui Enit ha festeggiato i 100 anni e curato dal ricercatore Manuel Barrese, frutto di oltre un anno di ricerche storiografiche e di analisi di migliaia di diapositive, manifesti e vetrini che hanno ricostruito di uno spaccato dell’Italia dai tratti inediti ed eterogenei e riportato alla luce i manifesti storici di artisti contemporanei: Dudovich, Cambellotti, Boccasile, Retrosi, Mino Delle Stile. Tutto il materiale confluirà in un archivio storico digitale che insieme all’Open Library con il materiale fotografico delle Regioni Italiane costituirà il più qualificato patrimonio sul turismo italiano.

La mostra e’ disponibile sul sito

www.mostrevirtuali.enit.it




Cremona, Pianolink International Amateurs Competition: ecco i vincitori del prestigioso concorso internazionale

CREMONA – Sono stati resi noti a Cremona i nomi dei vincitori del concorso Pianolink International Amateurs Competition: Michael Cheung (Canada), Carl Di Casoli (Florida USA), Joowon Kim (South Korea), Irene Longacre Whiteside (Texas USA), Zachary Weiner (California USA). Il primo premio assoluto PianoLink Grand Prize è andato a Zachary Weiner.

I vincitori sono stati selezionati tra i 10 finalisti in gara, dei quali 4 hanno sostenuto la prova da remoto, da 4 nazioni diverse (California, Texas, Florida, Grecia)  e con altrettanti fusi orari diversi. Gli altri 6 hanno sostenuto la prova a Cremona presso Palazzo Affaitati.

Tutti i momenti della giornata sono stati trasmessi in diretta in live-streaming, contemporaneamente sulle pagine Facebook di PianoLink, Yamaha Pianos, Bösendorfer Italia, Cremona Fiere e Cremona Musica e sul canale YouTube PianoLink International Amateurs Competition. Hanno preso parte alla competizione tutti i pianisti amatori di ogni nazionalità suddivisi in due categorie, diplomati e non diplomati. La giura era presieduta dal pianista americano Jeffrey Swann e composta inoltre da Bruno Monsaingeon (FRA), Eric Schoones (NLD), Alberto Nosè (ITA) e Alexander Romanovsky (UKR).

 I cinque vincitori del Concorso si aggiudicano: Recital dei Vincitori a Milano all’interno del MiAmOr Music Festival 2021, Recital dei Vincitori a San Pietroburgo, Recensione scritta e autografata dalla giuria, Intervista su Pianist Magazine. Il Primo Premio Assoluto vinto da Zachary Weiner consiste in un’iscrizione al Workshop di Pianoforte e Orchestra PianoLink edizione 2020/2021 con la frequenza delle lezioni e prove con orchestra a Milano, e Concerto Finale con Orchestra Sinfonica, dal valore €4.000, messo a disposizione da Yamaha Music Europe Branch Italy. Il Premio CremonaMusica, del valore di 1.000 euro, andrà al video che avrà registrato il maggior numero di like e voti espressi dal pubblico presente in sala durante il MiAmOr Music Festival, si potrà votare fino a maggio 2021.




Roma, un fine settimana di concerti per pianoforte al Bioparco

ROMA – Sabato 3 e domenica 4 ottobre il Bioparco di Roma ospita la manifestazione ‘Villa Borghese piano days’, maratona di concerti per pianoforte gratuiti presso la Sala dei Lecci (ingresso dedicato da Viale Aldrovandi incrocio con Viale Rossini) dalle ore 11.00 alle 21.00. Per l’intera giornata si alterneranno performance dalla classica al jazz alla musica da camera, insieme a momenti dedicati a bambini e famiglie.

L’alto livello artistico delle esibizioni è curato dalla Direzione Artistica di Gaia Vazzoler e Massimo Spada, con giovani talenti del pianismo italiano, ma anche grandi pianisti affermati nel panorama internazionale. In omaggio al 250° anniversario dalla nascita di Beethoven, i programmi dei concerti delle due giornate prevedranno almeno un brano del genio di Bonn, mentre sabato sera Gaia Vazzoler condurrà il pubblico in un affascinante “salotto musicale” raccontando la musica di Beethoven con le esecuzioni al pianoforte di Massimo Spada.

A chiudere il weekend di musica e natura, “Il carnevale degli animali” che introdurrà il premio “PIANO LIFE”, destinato a chi ha dedicato la propria vita al pianoforte. Sarà l’ing. Paolo Fazioli, che ai pianoforti dona proprio la vita, a riceverlo domenica sera. 

All’ingresso monumentale del Bioparco sarà inoltre presente lo spazio ‘play me’ con un pianoforte (dalle 11.00 alle 14.00) dove si esibiranno alcuni ‘pianisti in erba’. Per l’occasione i bambini dedicheranno le musiche all’iniziativa di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici  ‘Plant for the planet’ che consiste nel piantare alberi per bilanciare gli effetti dannosi dell’anidride carbonica, esaltando così lo spirito green dell’evento. Al termine delle brevi esibizioni, tutti i bambini  presenti avranno la possibilità di suonare il pianoforte.

La manifestazione, giunta alla quarta edizione e sostenuta da Coop e Ciampi Pianoforti, sarà aperta sabato 3 ottobre alle 9.45 da un momento straordinario che si potrà seguire online sui canali social dell’evento: il “concerto per Sofia”. L’elefantessa del Bioparco sarà infatti spettatrice di un omaggio musicale dedicato a lei, con un pianoforte a coda posizionato sulla terrazza che affaccia proprio sul suo exhibit.




Tiepolo sbarca ad Helsinki con la Venezia nel Nord

La fama del maestro veneziano Giovanni Battista Tiepolo (1696–1770) si diffuse in Europa già all’inizio del XVIII secolo. Ben presto attirò l’attenzione di grandi collezionisti d’arte. Sebbene non abbia mai viaggiato in Russia o in Scandinavia, i suoi dipinti lo hanno fatto.

È una testimonianza della forza della sua arte che dipinti, disegni e incisioni hanno goduto di una popolarità continua sul mercato dell’arte per tutto il XIX secolo e fino al XX secolo. Per la prima volta in Finlandia, la mostra Tiepolo – Venice in the North ( Tiepolo – Venezia del Nord) riunirà oltre una ventina di dipinti ad olio, disegni e acqueforti di Giovanni Battista Tiepolo e di suo figlio Domenico. Capolavori provenienti da importanti collezioni museali in Scandinavia, Russia, Gran Bretagna e Italia metteranno in luce la fortunata diffusione dell’arte del Tiepolo nelle parti più settentrionali dell’Europa. La mostra si concentra su persone, eventi e le affascinanti storie dietro le opere d’arte.

Giovanni Battista (Giambattista) Tiepolo rappresenta un compendio della cultura veneziana del Settecento, rinomato per i suoi esuberanti affreschi sul soffitto, dove antichi miti e sacre leggende diventano visioni grandiose e teatrali. Come pittore era ricercato in tutta Europa da aristocratici e re, anche nell’estremo nord. I suoi due figli, Giandomenico (1727–1804) e Lorenzo (1736–76), lo assistono nel suo studio, a conduzione familiare come da tradizione veneziana.  Il punto di partenza della mostra, che si apre ad Helsinki il 17 settembre,sono i due dipinti della collezione del Museo d’arte Sinebrychoff – parte della Galleria nazionale finlandese – e il lavoro di ricerca sulla loro provenienza. Questi dipinti, Il Ratto delle Sabine, di Giambattista Tiepolo e I Greci che saccheggiano Troia, del figlio Giandomenico Tiepolo, sono entrambi bozzetti a olio, i cosiddetti modelli, che sono preparativi per i dipinti a grandezza naturale. La National Gallery di Londra ha anche altri due schizzi ad olio, che appartengono alla stessa serie del cavallo di Troia, vale a dire L’edificio del cavallo di Troia e La processione del cavallo di Troia in Troia. Sappiamo che questi tre bozzetti ad olio erano ancora insieme all’inizio del XIX secolo, quando furono venduti all’asta nella tenuta del mercante d’arte veneziano Niccolò Leonelli, a San Pietroburgo ed elencati nel catalogo d’asta. Ora, per la prima volta in 200 anni, questi tre dipinti sono riuniti a Helsinki. Questo segna uno dei momenti salienti dell’evento.

Oltre ai dipinti, una parte importante dell’opera di Giambattista e Giandomenico Tiepolo sono i loro disegni e acqueforti, e anche questi sono ben rappresentati in mostra. Il Sinebrychoff Art Museum ha recentemente acquisito un raro disegno bifacciale di Giambattista. Gli schizzi Studio di una testa femminile (recto) e Studio di una testa maschile (verso) sono legati agli affreschi perduti di Palazzo Archinto a Milano. Entrambi gli studi sono eseguiti a gesso bianco e nero su carta grigio-bianca e sono datati intorno al 1730–31. Gli studiosi conoscono solo alcune delle prime opere in gesso di Giambattista e quindi questi studi costituiscono un importante punto di riferimento. Una menzione speciale deve essere fatta per un raro prestito dalla Biblioteca Nazionale di Finlandia, un album contenente la produzione completa di acqueforti dei membri della famiglia pubblicati da Giandomenico dopo la morte del padre. Questo album è un esempio unico e ben conservato di una prima edizione fino ad ora sconosciuta agli studiosi del Tiepolo.

 L’idea preliminare per il concetto della mostra nel 2015 era di riunire la serie del Cavallo di Troia. Tuttavia, ci si è presto resi conto che dovevano essere inclusi anche i dipinti su piccola scala del Tiepolo e gli schizzi a olio esistenti in altri paesi nordici, ed in Russia. Molti dei dipinti hanno un’importante provenienza legata alle case reali e imperiali sia in Svezia che in Russia dove vi erano già arrivati ​​durante la vita di Giambattista. La mostra e il relativo catalogo si concentrano sulla storia connessa alla sua vasta fama e sulla diffusione della sua arte nelle parti più settentrionali dell’Europa.

Informazioni:

Su Tiepolo:

http://www.treccani.it/enciclopedia/giambattista-tiepolo/

https://www.settemuse.it/pittori_scultori_italiani/tiepolo.htm

https://www.giunti.it/catalogo/tiepolo-9788809762114

Cataloghi della mostra:

Tiepolo Venice in the North, ediz. Skira e Museo d’arte Sinebrychoff. A cura di:  Hanna-Leena Paloposki.

Tiepolot matkalla – Resa med Tiepolo. Sinebrychoffin taidemuseo. A cura di: Hanna-Leena Paloposki

In collaborazione con:

Ministero dell’Istruzione e della Cultura di Finlandia; Istituto Italiano di Cultura di Helsinki; Amici del Museo d’arte Sinebrychoff;  Fondazione Musei Civici di Venezia; Museo statale dell’Ermitage, San Pietroburgo; Consorzio Tutela Prosecco DOC

Dal 17 settembre 2020 al 10 gennaio 2021

Ingresso: 15/13 € / Museum Card

Visite guidate: sales@fng.fi

Orari di apertura: martedì, giovedì, venerdì 11-18, mercoledì 11-20, sabato-domenica 10-17, lunedì chiuso.

Contatto: Sinebrychoff Art Museum, Bulevardi 40, 00120 Helsinki, +358 (0) 294500460, www.siff.fi    Seguire su: Facebook @siffmuseo  Instagram @Sinebrychoffartmuseum  Twitter @Sinebrychoffart




Giornate Europee del Patrimonio 2020: al via l’iniziativa del MiBACT

Il Parco archeologico di Liternum a Giugliano per la prima volta, dopo diversi anni riaprirà ai “viaggiatori”

“Imparare per la vita” lo slogan scelto per l’edizione de Parco Archeologico dei Campi Flegrei che aderisce anche quest’anno alle Giornate Europee del Patrimonio 2020. L’iniziativa  è promossa dal MiBACT e sono dedicate al tema dell’educazione. Il Parco  flegreo il 26 e 27 settembre celebrerà l’attività di ricerca e ospiterà, laboratori, attività didattiche, spettacoli e aperture straordinarie dei siti e passeggiate archeologiche. Al Castello di Baia,  il 26 settembre è inoltre prevista la possibilità di partecipare ad un’apertura serale con il biglietto d’ingresso al costo di 1 euro. Il Parco archeologico di Cuma, sabato 26 e domenica 27 a partire dalle ore 10.00 si potrà visitare la città bassa del sito flegreo.  Sarà l’occasione per approfondire gli studi e le ricerche archeologiche in corso, a cura dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, del Centro Jean Bérard e dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.

Gli archeologi dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, diretti dal professor Carlo Rescigno, illustreranno i risultati delle ricerche, ancora in corso, sul Tempio A di Cuma, raro esempio di architettura sannitica della seconda metà del IV sec. A.C. L’Università degli Studi di Napoli Federico II, sotto la direzione della professoressa Carmela Capaldi, si soffermerà in particolare sulle fasi più antiche rinvenute nei saggi di approfondimento del settore nord-occidentale della foro. L’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, con la direzione scientifica del professor Matteo D’Acunto, affronterà l’argomento dell’edilizia domestica nella zona dell’abitato a nord del foro, disegnandone l’evoluzione dal villaggio pre-ellenico alla città greco-romana. Il Centre Jean Bérard di Napoli, guidato da Priscilla Munzi, si soffermerà in particolare sulle tombe di età tardo-repubblicana approfondendo aspetti antropologico-sociali legati alla convivenza di individui di origini greche, sannitiche e latine in un racconto che si definisce “All’insegna dell’Altro”.

Il Parco archeologico di Liternum  a Giugliano per  la prima volta, dopo diversi anni riaprirà ai “viaggiatori ”.

L’Università della Tuscia, coordinata dal professor Salvatore De Vincenzo, sarà presente all’evento nelle mattinate di sabato e domenica per illustrare le ricerche compiute e le nuove acquisizioni che hanno arricchito il panorama di conoscenze sulla città antica, un focus sull’area del foro e sui monumenti circostanti.

Ed inoltre ci saranno altre due aperture straordinarie nella giornata di sabato 26: quella della Necropoli di Cappella al Monte di Procida e quella del Tempio di Apollo sul Lago d’Averno.

“Convergenze Flegree” sono protagoniste dell’iniziativa delle due passeggiate archeologiche, organizzata dal Parco in collaborazione con i comuni di Bacoli, Monte di Procida e Pozzuoli e con il supporto logistico di Federalberghi Campi Flegrei. I  due percorsi convergeranno al Castello di Baia, luogo simbolo della unicità e complementarietà del territorio flegreo.

Le passeggiate si svolgeranno in contemporanea lungo i nuovi e gli antichi percorsi pedonali ancora riconoscibili: una, denominata “L’antico percorso dei marinai Montesi”, attraverserà i Comuni di Monte di Procida e Bacoli facendo tappa alla Necropoli di Cappella, l’altra, dal titolo “Intorno alle cupole”, quelli di Pozzuoli e Bacoli con sosta al Tempio di Apollo sul Lago d’Averno.

Sabato 26 settembre sarà la volta dell’apertura serale straordinaria al costo speciale di 1 euro.

 “Dark Bubbles. Una serata “proiettati” nei resti sommersi di Baia” è una video immersione in notturna trasmessa in diretta nel Castello di Baia che illustrerà i nuovi mosaici, i lavori di restauro, lo sviluppo delle ricerche condotte nelle Terme del Lacus nel Parco sommerso di Baia. La serata sarà presentata dal direttore del Parco Fabio Pagano insieme a Enrico Gallocchio e Barbara Davidde dell’Istituto Centrare per il Restauro che ha coordinato la campagna di questa estate.

Ci sarà spazio anche per le attività dedicate ai bambini . Tutto il week end al Piscina Mirabilis a cura dell’ATS Stramirabili si terrà “StraMirabilis in famiglia – laboratorio di argilla per bambini” mentre al Tempio di Serapide l’ATI Macellum organizzerà un ricco programma di eventi e laboratori per tutta la famiglia.

Ultimo evento domenica mattina dal titolo “FLEG Workout. Il movimento con la storia intorno. Dal Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia alla Tomba di Agrippina”. Il percorso proposto partirà dal Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia e giungerà alla Tomba di Agrippina per far ritorno di nuovo al Castello con visita alla Terrazza superiore e alla sezione del Rione Terra. A cura di FLEG Workout.

Tutti gli eventi sono contingentati a prevedono il rispetto delle misure di prevenzione del contagio da covid-19 secondo la normativa vigente.

A questo link è possibile visionare il programma dettagliato con tutte le istruzioni per la prenotazione: http://www.pafleg.it/it/4405/news/237/giornate-europee-del-patrimonio-26-27-settembre




Roma, al Serpentone torna il Corviale Urban Lab: due fine settimana all’insegna di spettacoli, mostre e concerti

Il 26 e 27 settembre e il 3 e 4 ottobre: reading, mostre, spettacoli, concerti e laboratori, tra cui spiccano il progetto delle Memorie che racconta la storia di Corviale e il reading “Le Parole di Rodari” con Anna Foglietta e Edoardo Camurri dedicato al centenario della nascita del grande scrittore

ROMAAlla Cavea e alla Galleria il Mitreo di Corviale si svolgerà la nona edizione del Corviale Urban Lab, il festival multidisciplinare che porta arte, cultura e spettacolo nella periferia romana. Per due weekend, 26 e 27 settembre e 3 e 4 ottobre, il celebre Serpentone sarà animato da eventi liberamente aperti al pubblico: mostre d’arte, spettacoli di teatro, danza e circo, laboratori per adulti e bambini, walkabout. Due gli eventi speciali a cura del Laboratorio di Città Corviale: Il Progetto delle Memorie, una mostra di restituzione pubblica delle storie del territorio; Le Parole di Rodari, un reading delle opere del celebre scrittore, a 100 anni dalla sua nascita, con la presenza di Edoardo Camurri e di Anna Foglietta.

Il Corviale Urban Lab, ideato da Alessio Conti e diretto da Giuseppe Casa, si inserisce in un processo di riqualificazione culturale del gigantesco complesso residenziale nato 45 anni fa, grazie alla sua struttura multidisciplinare che mette al centro un connubio di artisti emergenti e affermati. Si inizia sabato 26 settembre con la presentazione del progetto che più rispecchia la natura del festival: il Progetto delle Memorie è una mostra che vuole riappropriarsi simbolicamente degli spazi comuni del famoso Piano Libero del Serpentone, mettendo insieme una serie di materiali che raccontano la storia di Corviale.

Oltre a questa mostra dal forte impatto storico e identitario, all’interno della Galleria Il Mitreo sarà allestita una mostra collettiva che ospiterà giovani artisti visivi, fotografi, scultori, artigiani finalisti del concorso multiartistico MArteLive, dedicato all’arte emergente.

Domenica 27 settembre inizierà il programma artistico vero e proprio con il reading letterario di Ludovica Ottaviani, lo spettacolo teatrale “Kaster. Il viaggio. Cap.1” di Enzima T e il concerto del cantautore Leonardo Angelucci. A chiudere la serata ci sarà il Walkabout di Carlo Infante, una passeggiata alla scoperta dei segreti del quartiere.

Sabato 3 ottobre toccherà all’altro evento speciale dedicato al centenario della nascita di uno dei più importanti autori della letteratura per ragazzi Gianni Rodari: Le Parole di Rodari sarà un reading di testi con la presenza di Anna Foglietta, fresca del ruolo di Madrina alla Mostra del Cinema di Venezia, e lo scrittore e conduttore tv Edoardo Camurri.

Poi spazio ancora ai giovani artisti con il reading dei testi del poeta palermitano Alessio Arena, la danza di Nunzio Perricone e della compagnia Uscite d’Emergenza, lo spettacolo di Emanuele Ingrosso, quello circense di Leonardo Varriale e, infine, il concerto di Gianluca Secco.

Ancora più ricco il programma della giornata di chiusura. Domenica 4 ottobre si inizierà alle 18:30 con una maratona di band emergenti, poi spazio alla danza della compagnia Gruppo R.A.V.E., alla performance teatrale “Negri – spettacolo per bianchi” di Luigi Morra, alle arti circensi di Niccolò Nardelli e ai concerti dei Camera e dei Kutso.

Le performance, i concerti e gli spettacoli si svolgeranno all’interno della Cavea di Corviale mentre tutte le mattine del festival in Piazzetta delle Arti si terranno i laboratori per adulti e bambini condotti Comunità X e Stamperie del Tevere per “risignificare” i percorsi pedonali disegnando a terra un playground frutto della combinazione di diversi elementi grafici.

Da non dimenticare l’attività del Movimento per l’Emancipazione della Poesia (MEP) che disseminerà di poesie il quartiere e il progetto di urban art partecipata Preghiere al Vento, che raccoglierà intenti e aspirazioni degli abitanti di Corviale per poi tradurli in pittura su delle strisce di stoffa che verranno appese sui rami degli alberi.

La direzione artistica è curata, fin dalla prima edizione, dalle Scuderie MArteLive, uno dei più grandi collettivi artistici d’Italia, che organizza e promuove festival multidisciplinari da quasi vent’anni. Artisti visivi, musicisti, performer, videomaker, circensi, autori: gli eventi realizzati sono un mix di talenti emergenti e professionisti affermati, con l’obiettivo di valorizzare l’arte in tutte le sue forme, portandola in ogni dove, soprattutto nelle periferie, nelle provincie e nei piccoli borghi.

Il Corviale Urban Lab è organizzato da ARTmosfera. Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico ESTATE ROMANA 2020-2021-2022 e fa parte di ROMARAMA 2020, il palinsesto culturale promosso da Roma Capitale, ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

L’obiettivo è quello di raggiungere e superare con successo il decennale di questa manifestazione, da sempre fucina di progetti culturali virtuosi per gli abitanti di Corviale e ormai punto di riferimento per la riqualificazione della periferia romana. Fondamentale nella coordinazione delle associazioni e delle realtà del quartiere è stato Il Laboratorio di Città Corviale, che grazie alla sua presenza attiva e costante sul territorio ha svolto un importante ruolo nella definizione del programma.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su www.marteticket.it




Cellino San Marco, Irene Tagliente tra i premiati del “Nicola Fasano”

La quarta edizione del Premio Nicola Fasano si è concluso nelle Tenute di Albano Carrisi a Cellino San Marco con un grande successo grazie a due grandi Maestri, Al Bano nella veste di padrone di casa dell’evento e Giuseppe Fasano ideatore del Premio.

Durante la serata, che è stata organizzata dalla giornalista Titti Battista e condotta magistralmente con ritmo, ironia e grande professionalità dalla giornalista di TgNorba24 Maria Liuzzi, si sono alternati momenti di spettacolo e le premiazioni di personaggi che, con la loro attività, hanno dato lustro al Paese.

Molto coinvolgenti e applauditissime le esibizioni del Group Music “Duo Panama” di Nunzio e Michele Laudadio, del Fisarmonicista “Vince Abbracciante” e del gruppo di suonatori e menestrelli della Bassa Murgia “Terraross”.

Il professor Francesco Lenoci, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha introdotto le premiazioni con una riflessione sul tema “Educarsi e educare al bello e al buono”, ritenuto fondamentale ai fini della ripartenza del nostro Paese.

E su questo filo conduttore si sono susseguiti tutti gli interventi di grande spessore sociale dei premiati come la Principessa Fabrizia Dentice di Frasso; il Direttore del TgNorba Enzo Magistà; il Presidente di Apulia Film Commission, Simonetta Dellomonaco; la campionessa del mondo di Snowkite formula Special GPS categoria Snowboard, Irene Tagliente, ingegnere biomedico; l’imprenditrice Beatrice Lucarella; l’imprenditore Francesco Divella; Lucia Forte, Amministratore delegato di Oropan Sp; lo stilista Domenico Vacca ; gli imprenditori Antonio Albanese di Massafra e Gregory Perrucci titolare delle «Cantine Felline» e di «Spazio Primtivo»; i fondatori di Primadonna Valerio Tatarella e Domy De Fano gli chef stellati Antonella Ricci e Vinod Sookar; Anna Gennari.

Tra i premiati a quattro mani, l’Ingegnere biomedico Irene Tagliente, campionessa del mondo di Snowkite formula Special GPS categoria Snowboard

Irene Tagliente con Al Bano Carrisi e il papà il Prefetto Francesco Tagliente

A Irene il “Premio Nicola Fasano 2020” consegnato da Albano Carrisi, dall’oncologo Francesco Schittulli da Sabrina Cannas e dal promotore del Premio Giuseppe Fasano, un autentico “vulcano”, che con questa iniziativa ha voluto tenere viva la peculiarità l’attività artistico-culturale della lavorazione della Ceramica di Grottaglie, iniziata dal padre Nicola nel 1620 e portata avanti dai suoi discendenti dal 1620.

La Campionessa del mondo Irene Tagliente, dopo aver partecipato al campionato Mondiale di Kiteboarding disciplina Freestyle femminile nel 2016 classificandosi in ottava posizione, il 27 gennaio 2019 ha vinto i campionati del mondo di Snowkite formula Special GPS categoria femminile Snowboard.
Nello Snowkite l’atleta si fa trainare dal vento sulla neve, con sci o snowboard. Nato dall’unione tra un’ala da kitesurf e gli sci o lo snowboard per “navigare” sulla neve e seguire il vento, è uno sport in cui conoscenza del vento, intuito, spirito di libertà e sicurezza non possono mancare. Lo snowkite è come uno skilift ma porta il rider dove vuole, sul piano, in salita ed in discesa.

L’Ing. Tagliente, che vede le sue origini agonistiche prima nel Pentathlon, poi nel Calcetto in serie D per poi approdare nel Kiteboarding associando successivamente la passione per lo snowboard, non è solo un atleta. Dalla sua famiglia ha ereditato il senso pratico di due locuzioni latine “Nihil difficile volenti” e “Mens sana in corpore sano” e i valori fondanti del nostro ordinamento costituzionale che vede al centro la persona umana. Accanto allo sport ha accostato lo studio con particolare attenzione all’Healt Technology Assesment per innalzare i livelli di assistenza sanitaria delle persone più vulnerabili. Il suo nome è legato anche a studi scientifici e progetti di Telemedicina dedicati alla cura a distanza di pazienti cronici.

Dottore di Ricerca in Ingegneria, ha conseguito il titolo di PhD Doctor Europeans (l’ultimo livello di istruzione universitaria), incentrando i suoi studi sullo sviluppo di nuovi sistemi di Telemedicina. Iscritta da oltre 10 anni all’Ordine degli Ingegneri di Roma come Ingegnere Clinico e successivamente abilitata alla professione come Ingegneria Biomedica. E’ specializzata in Ingegneria clinica, progettazione sanitaria e in Compliance e Management aziendale finalizzato all’analisi economica e sviluppo di procedure aziendali per garantire alti standard di qualità.

Impegnata a Roma, anche su azioni sanitarie correlate all’emergenza Covid, periodicamente torna a fare il pieno di energie di valori praticando Kitesurf lungo la Costa Adriatica e Ionica per poi rilassarsi nella Masseria Belfiore del nonno Donato, reduce della deportazione come Carmelo Carrisi, padre di Al Bano, padrone di casa del Premio.




Martina Franca, arte e fotografia si incontrano in cortile

MARTINA FRANCA (TA) -Da venerdì 18 fino al 30 settembre, nella splendida cornice del cortile di uno dei palazzi settecenteschi più suggestivi di Martina Franca, sito lungo corso Vittorio Emanuele al n. 38, è in corso tutti i giorni la mostra dal titolo INCONTRI IN CORTILE con i dipinti realizzati da Vito Marzo e le fotografie di Marcello Nitti, ad ingresso libero nel pieno rispetto nelle norme anti-covid.

Uno spazio espositivo originale e che, in un certo modo, rompe con la tradizione dello spazio chiuso di una galleria per offrire un accesso aperto e libero, inserito in un contesto di una cittadina nota per la vivacità dei suoi fermenti culturali.

Gli acquerelli di Vito Marzo in mostra sono stati realizzati in gran parte nel periodo della chiusura, e hanno come tema alcune immagini femminili e sensazioni di attesa, solitudine, riflessione; a sua volta, Marcello Nitti ha già realizzato rinomate mostre delle  sue fotografie all’estero, in Svezia, e quelle esposte in cortile sono un estratto delle sue tematiche illustrative, qui sintetizzate in giochi di trasparenze monocromatiche.

L’allestimento è ideato e realizzato secondo criteri minimalisti, che rispettano il contenuto delle opere allo stesso tempo valorizzando il contenitore che le accoglie.

La mostra si offre quasi come un contrappunto tra due forme espressive che spesso si assimilano a seconda dei contenuti trattati e delle quali spesso è difficile distinguere la caratteristica artistica o documentaria.