Pisa, l’Università promuove un evento internazionale e una nuova composizione musicale per “700 Dante”

In occasione del Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, l’Università di Pisa ha illustrato le principali iniziative con cui l’Ateneo intende celebrare il 700° anniversario della morte del Sommo Poeta.

“Gli eventi danteschi del nostro Ateneo – ha detto Alberto Casadei, ordinario di Letteratura italiana al Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica – entrano in sinergia con altri importanti qui a Pisa, come la mostra dedicata alle magnifiche illustrazioni all’’Inferno’ dell’artista inglese Tom Phillips a Palazzo Blu (marzo-luglio 2021). Nello stesso tempo si inseriscono perfettamente in un quadro nazionale, grazie alla collaborazione con l’Associazione degli Italianisti (Adi) per la serie di incontri “Nel nome di Dante” (il programma completo è disponibile sul sito www.dantenoi.it)”.

Nello specifico, a maggio, in continuità con gli appuntamenti organizzati a Pisa dal professor Marco Santagata sino al 2020, saranno proposti alcuni incontri di livello internazionale su “Dante a Pisa”, coordinati dai professori Alberto Casadei, Stefano Garzonio e Biancamaria Rizzardi e in collaborazione con la Fondazione Palazzo Blu.

Tra gli ospiti ci saranno Maaza Mengiste, considerata una delle voci più potenti della letteratura contemporanea afroamericana e autrice di opere che esplorano temi quali la guerra, l’esilio, la migrazione e la rivoluzione, con particolare attenzione all’Etiopia, sua terra di origine, e Marija Stepanova, personalità di spicco nella poesia e nella prosa russa contemporanea e autrice del romanzo “Memoria della memoria”, vero e proprio caso letterario dell’anno 2017, che nel ricostruire la storia della propria famiglia offre una riflessione storico-filosofica e politica sulle strategie di interpretazione del passato. In entrambe queste autrici la lettura di Dante ha lasciato il segno, e comunque è fondamentale sentire la voce di scrittrici contemporanee che rileggono il grande poeta a settecento anni dalla morte, come già sono state innovative le letture dantesche di Eliot, Montale o Borges.

Oltre a queste autrici, che si collegheranno in streaming il pomeriggio del 10 maggio, il giorno 11 maggio parlerà della sua idea di Dante il fisico pisano Guido Tonelli, mettendo in rilievo gli aspetti cosmologici della “Divina commedia” in rapporto alle convinzioni attuali. Sempre l’11 maggio, auspicabilmente in presenza, lo scrittore Walter Siti proporrà le sue come sempre intelligenti e provocatorie riflessioni in un intervento dal titolo “Dante ci aiuta o è un fantasma persecutorio?”. In questo ambito è previsto anche un ricordo di Marco Santagata a pochi mesi dalla sua prematura scomparsa, con la partecipazione di Maria Cristina Cabani e Giuseppe Petralia. Al termine di questi incontri sarà presentato il progetto dell’Università di Pisa dal titolo “Dante. L’altre stelle”, che intende proporre una nuova composizione su Dante Alighieri con un oratorio per soli, grande coro e orchestra composto per l’occasione dal musicista pisano Marco Bargagna, del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, su testi originali e antologia dantesca del professor Alberto Casadei.

Il concerto è in programma per novembre, in prima mondiale, al Teatro Verdi e vedrà come protagonista il Coro dell’Università di Pisa insieme a solisti di chiara fama sotto la direzione del maestro Stefano Barandoni. Nel pomeriggio dell’11 maggio, alla Fondazione Palazzo Blu, sarà anticipata l’esecuzione di alcuni brani, con solisti accompagnati da un pianoforte: si potrà quindi almeno “assaggiare” questa nuova composizione, che presenterà un Dante inedito, quando pensa con rimpianto alla sua Firenze e medita di (ri)cominciare a scrivere la “Divina commedia”, trovandosi tra Lunigiana e Lucchesia all’incirca nel 1307. Biografia e poesia si intrecciano con una musica sempre variata, che accompagnerà il canto basato su alcuni fra i più celebri versi della “Vita nota” e della “Divina commedia”.




Oreste, che storia! Su Rai Yoyo il nuovo programma con Oreste Castagna

Oreste Castagna, beniamino della tv dei ragazzi, torna con un nuovo programma pieno di avventure e mondi fantastici. Si tratta di “Oreste, che storia!” in onda dal 29 marzo, dal lunedì al venerdì, alle ore 18.20 su Rai Yoyo e RaiPlay.

Chi non ha mai sognato di entrare in un fumetto? O addirittura, di vedere i personaggi del fumetto uscire dal disegno? E’ quello che succede grazie alla maestria di Oreste che, in uno studio variopinto, tra matite colorate e tavole da disegno, crea e disenga ogni giorno storie illustrate che hanno per protagonisti Mat e Tita (Matteo Sala e Michela Di Martino), due monelli impertinenti sempre impegnati a combinare guai. Quando Oreste non c’è, infatti, i due si divertono a entrare nel suo studio a portare scompiglio ma quando lo sentono arrivare, scappano a gambe levate per rientrare nel loro mondo illustrato, lasciando ogni volta i segni del loro passaggio.

Oreste però non se la prende: le incursioni di Mat e Tita lo ispirano a inventare nuove avventure in ambientazioni e situazioni sempre diverse. Ritroviamo allora Mat e Tita in mondi fantastici, alle prese con avventure nello spazio, mostri, tappeti volanti fuori controllo e nuovi amici. Il dialogo tra mondo reale e mondo del fumetto genera un linguaggio narrativo inedito, che unisce il fascino del racconto alle potenzialità del chroma key. Oreste crea la storia a fumetti in tempo reale, accompagnando Mat e Tita – e con loro i bambini a casa – in un piccolo percorso di crescita, a volte mettendoli anche in difficoltà, ma trovando sempre il modo per aiutarli e soprattutto divertirli.

Oreste, che storia” è un programma di Lucia Rossetti, Sebastiano Di Bella, Donatella Rorro, Oreste Castagna, con la regia di Emanuela Esposito. Scenografia di Silvia Palazzini, costumi di Claudia Barone, musiche originali di Paolo D’Errico e ideazione grafica di Ernesto Mandara. A cura di Claudia Elia, produttrice esecutiva Donatella Rorro. Il programma è realizzato da Rai Ragazzi, in collaborazione con la direzione Produzione TV – Centri di Produzione di Torino e di Roma.




Frascati, il marzo delle donne: c’è il corto teatrale Clemente VIII Aldobrandini e Beatrice Cenci

Il Marzo delle Donne delle Associazioni Tuscolane continua con il corto teatrale Clemente VIII Aldobrandini e Beatrice Cenci

Proseguono gli eventi culturali di Frascati dedicati al Marzo delle Donne, promossi e organizzati da una rete di associazioni tuscolane. Dopo “Vitamina D: come Donne”, che si è svolto mercoledì 17 marzo scorso, a cura delle Associazioni Approdo di Turan, Giovani per Cambiare e la Gilda dei Guitti, è adesso la volta del corto teatrale Clemente VIII Aldobrandini e Beatrice Cenci, che sarà trasmesso in diretta live sulla pagina facebook dell’Associazione Chi sarà di scena APS venerdì 19 marzo 2021 alle ore 18,30 (https://www.facebook.com/chisaradiscena).

Tratto dal libro “Nel regno di Clemente”, scritto dal prof. Lucio De Felici, scrittore e storico cittadino, il testo è stato adattato e diretto da Tommaso Mascherucci e sarà interpretato dagli attori della Compagnia Chi sarà di Scena. L’assistenza tecnica alla regia è di Alessandro Gaetani. Partecipano all’evento: Anna Belleggia, Presidente del Circolo Femminile di Amicizia Europea. Armando Guidoni, dell’associazione Photo Club Controluce APS, per presentare il filmato della poesia “Divengo”, scritta da Armando Guidoni e recitata da Luciano Fontana. Sarà inoltre letta da Valentina De Vita la memoria di Antonio Lo Iacono “A Lucio”, dedicata a Lucio De Felici.

«Il 7 settembre 2019 nell’ambito del conferimento della Cittadinanza benemerita del Comune di Frascati al celebre scrittore e storico frascatano Lucio De Felici, oggi purtroppo scomparso, sono stati rappresentati dagli attori della nostra Associazione, alcuni brani letterari tratti dal suo libro “Nel Regno di Clemente – Fatti e misfatti sotto il Pontificato di Clemente VIII Aldobrandini” – dichiara Tommaso Mascherucci, Presidente dell’Associazione Chi Sarà di Scena APS -. Certamente di fatti e misfatti nel corso del suo Pontificato Clemente VIII Aldobrandini ne ha fatti registrare molteplici: da quello del rogo eterno di Giordano Bruno a quello della condanna a morte di Beatrice Cenci, di suo fratello Giacomo e della matrigna Lucrezia. Ed è a questo ultimo evento che abbiamo voluto rivolgere particolare attenzione proprio nel mese delle celebrazioni della Festa della Donna, prendendo spunto dal racconto illustrato da De Felici, nel suo libro, ricordando che, purtroppo, la violenza sulle donne ha radici profonde nella storia e che oggi più che mai noi tutti dobbiamo essere impegnati nella lotta per la eliminazione della violenza di genere».




Italia da Oscar con Pausini e Pinocchio

Due nomination agli Oscar per Pinocchio di Matteo Garrone: e’ candidato per i costumi di Massimo Cantini Parrini e per il make up di Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti. L’annuncio oggi.

La cerimonia delle statuette sarà il 25 aprile.

Laura Pausini e’ stata candidata agli Oscar per “Io Si” nella categoria della miglior canzone originale per il film La vita davanti a sè di Edoardo Ponti.

“Notturno” di Gianfranco Rosi e’ rimasto fuori dalle nomination agli Oscar. Il film di Rosi era entrato nella shortlist dei quindici migliori documentari ma e’ stato escluso dalla cinquina.

Due donne registe hanno ottenuto la nomination agli Oscar, ed è la prima volta nella storia quasi centenaria degli Academy Awards: sono Chloe Zhao e Emerald Fennell, rispettivamente per “Nomadland’ e “Promising Young Woman’.

Chadwick Boseman, l’attore afro-americano prematuramente morto di cancro, ha ottenuto una candidatura postuma agli Oscar per la sua ultima interpretazione. Boseman e’ entrato nella cinquina dei migliori attori per “Ma Rainey’s Black Bottom” e se la dovra’ vedere con Riz Ahmed (“Sound of Metal”, il primo musulmano in corsa per gli Academy Awards), Anthony Hopkins (“The Father”), Gary Oldman (“Mank”) e Steven Yeun (“Minari”).

Hollywood premia Hollywood: “Mank” ha fatto man bassa di nomination – dieci in tutto – in vista degli Oscar 2021. Il film di David Fincher sulla realizzazione di “Quarto Potere” con Gary Oldman e Amanda Seyfried (candidati come miglior attore e migliore attrice non protagonista) se la dovra’ vedere con altri sette titoli per la categoria piu’ prestigiosa, il miglior film, tra cui il chiaro front-runner “Nomadland” di Chloe Zhao. Un altro film di una donna, “Promising Young Woman” di Emerald Fennell e’ in corsa per “best picture”. La Zhao e la Fennell sono candidate tra i cinque migliori regista: e’ la prima volta nella storia degli Oscar che due donne entrano nella cinquina. Una nomination agli Oscar e’ andata a Chadwick Boseman per la sua ultima interpretazione in “Ma Rainey’s Black Bottom”. Ancora una volta Netflix ha fatto man bassa di nomination: un totale di 35 contro le 24 dell’anno scorso (e solo due vittorie). Quest’anno la piattaforma in streaming ha tre film candidati a “best picture”: “Mank”, “Ma Rainey’s Black Bottom” e “The Trial of the Chicago 7”.




Venezia, alla finlandese Kaija Saariaho il Leone d’Oro alla carriera della Biennale Musica

È la compositrice finlandese Kaija Saariaho il Leone d’Oro 2021 alla carriera “per lo straordinario livello tecnico ed espressivo raggiunto nelle sue partiture corali e per l’originalità del trattamento della voce”.

All’ensemble vocale di Stoccarda Neue Vocalsolisten è stato attribuito il Leone d’Argento “per la collaborazione creativa con alcuni tra i più grandi compositori viventi e per lo sviluppo di un repertorio vocale a cappella nell’ambito della scrittura contemporanea”. Entrambi i riconoscimenti sono stati proposti dal Direttore del Settore MusicaLucia Ronchetti, e accolti dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia.

Il 65. Festival Internazionale di Musica Contemporanea, intitolato Choruses e dedicato alle drammaturgie vocali nella produzione compositiva contemporanea, si svolgerà a Venezia dal 17 al 26 settembre.

Kaija Saariaho sarà dedicata la giornata inaugurale del 17 settembre con la cerimonia di consegna del Leone d’Oro alla carriera (Ca’ Giustinian, ore 12.00) e il concerto di apertura eseguito da Orchestra e Coro del Teatro La Fenice di Venezia diretti da Ernest Martinez-Isquierdo (Teatro La Fenice, ore 20.00). In programma: la prima esecuzione italiana di Oltra Mar, per coro e orchestra, composto da Kaija Saariaho nel 1999 e la prima esecuzione italiana di un lavoro orchestrale di Hans Abrahamsen del 2011, basato sull’orchestrazione dei Children’s Corner di Claude Debussy.

Come recita la motivazione: “Nell’ambito della sua vasta produzione per voce, ensemble vocale e coro Kaija Saariaho sarà premiata con il Leone d’Oro in particolare per Oltra mar, considerato un capolavoro assoluto. Oltra mar, che in francese antico significa ‘attraverso il mare’, presenta una scrittura armonica complessa ma trasparente e la sintesi di colori orchestrali inediti e metamorfici di ascendenza impressionista”. “Fra i maggiori compositori viventi e uno dei più eseguiti al mondo – prosegue la motivazione – la musica di Kaija Saariaho ha il dono della potenza e dell’immediatezza e genera affreschi acustici inediti e narrazioni sonore originali”.

Kaija Saariaho (Helsinki, 1952) è fra i maggiori esponenti di una generazione di compositori finlandesi che ha influenza internazionale. Ha studiato composizione a Helsinki, Friburgo e Parigi, dove vive dal 1982. I suoi studi e le sue ricerche all’IRCAM hanno influenzato molto la sua musica con quella caratteristica tessitura rigogliosa e misteriosa, spesso creata combinando musica dal vivo ed elettronica. Anche se larga parte della sua produzione abbraccia lavori da camera, dalla metà degli anni ’90 ha affrontato sempre più spesso organici allargati e ampie strutture come le opere L’Amour de LoinAdriana Mater ed Emilie. È attorno alle opere che fiorisce la sua produzione vocale, in particolare l’affascinante Château de l’âme (1996), Oltra mar (1999), Quatre instants (2002), True Fire (2014). L’oratorio La Passion de Simone, sulla vita e la morte della filosofa Simone Weil, faceva parte del festival internazionale di Sellars ‘New Crowned Hope’ nel 2006/07. La versione da camera dell’oratorio ha debuttato con La Chambre aux echos al Bratislava Melos Ethos Festival nel 2013.

Saariaho ha ricevuto i maggiori premi in composizione: Grawemeyer Award, Wihuri Prize, Nemmers Prize, Sonning Prize, Polar Music Prize. Nel 2018 riceve il BBVA Foundation’s Frontiers of Knowledge Award. Nel 2015 fa parte della giuria del Toru Takemitsu Composition Award.

Sempre dedita a programmi educativi intensivi, La compositrice è stata mentore per la musica nel 2014-15 Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative ed è stata in residenza all’U.C. Berkeley Music Department nel 2015. Saariaho continua a collaborare con il teatro. Only The Sound Remains, il suo più recente lavoro operistico in collaborazione con Peter Sellars, ha debuttato ad Amsterdam nel 2016. Lo stesso anno, la sua prima opera L’Amour de Loin ha debuttato in un nuovo allestimento al Metropolitan Opera di New York con la regia di Robert Le Page. Il Park Avenue Armory e la New York Philharmonic hanno celebrato la sua musica orchestrale accompagnata da interventi visivi. Nel febbraio 2017 il ritratto dedicatole dal Festival Presences di Radio France ha animato Parigi.

La sua nuova opera, Innocence, debutterà nel luglio 2021 al Festival International d’Art Lyrique d’Aix-en-Provence.




Cinema, sax e… donne. Un trinomio di successo: l’intervista a Giuseppe Ricciardo

L’intervista di Valeria De Luca e Chiara Rai, giornaliste conduttrici di Officina in Arte, a Giuseppe Ricciardo, sax e art director di DIJAZZ per parlare di Cinema, sax e donne. Un trinomio di successo che ha da sempre incantato il pubblico del grande e piccolo schermo attraverso film che rappresentano oggi pietre miliari nella storia della cinematografia.

L’intervista a Giuseppe Ricciardo a Officina in Arte del 11/03/2021

Una delle primissime apparizioni del sax nel cinema la troviamo in un film del 1923 di Charlie Chaplin dal titolo “La donna di Parigi” in cui Marie è la mantenuta di un facoltoso uomo di Parigi, lo scapolo Pierre Revel, il quale, in una scena del film suona il sax per la sua compagna.

Il video servizio su “cinema, sax e donne” trasmesso a Officina in Arte del 11/03/2021

Sax e donne lo ritroviamo nel capolavoro di Martin Scorsese “New York New York” dove il giovane Robert De Niro interpreta il sassofonista Jimmy Doyle che, mentre la città di New York sta festeggiando la resa del Giappone, adocchia tra la folla riunita nel salone di un grande albergo una ragazza, Francine Evans, interpretata da Liza Minnelli e, dopo un assiduo corteggiamento, riesce a conquistarla.

Collage delle video produzioni curate da Giuseppe Ricciardo per DIJAZZ

Memorabile poi l’accoppiata Tony Curtis e Jack Lemmon nel film “A qualcuno piace caldo” dove i due suonano il sax e il contrabasso travestiti da donne.

Nel film “L’attimo fuggente”, con Robin Williams, le melodie suonate al sax diventano invece un canto poetico, espressione pura dell’animo di chi le suona, trasmettendo un messaggio d’amore che appare chiarissimo per chi ascolta.

Nel cinema italiano ci piace ricordare la performance al sax di Bud Spencer nel quattordicesimo dei 16 film interpretati insieme a Terence Hill: “Non c’e’ due senza quattro” dove Spencer anziché tirare cazzotti è impegnato a suonare il sax insieme ad una dixie band. E sempre il cinema italiano con il film “Saxofone” vede un Renato Pozzetto suonare il sax all’interno di una Chiesa dove il prete organista Cochi Ponzoni suona l’organo.   




Grandi donne all’ombra di grandi uomini: il caso di Giulietta Masina

Il regista e autore Mariano Lamberti con “Processo a Fellini” ha immaginato cosa sarebbe successo se la Masina, interpretata dall’attrice Caterina Gramaglia, avesse potuto esprimere pubblicamente la sua frustrazione come donna, moglie ed artista

Una riflessione al centro del romanzo teatrale “Processo a Fellini”, una sorta di 8 e mezzo che immagina il punto di vista però di Giulietta Masina. Un’opera teatrale nata da un’idea originale di Mariano Lamberti e diretta dallo stesso (autore e regista di cinema e tv) e scritto da Riccardo Pechini che rende omaggio alla grande attrice e che ha visto protagonisti Caterina Gramaglia e Giulio Forges Davanzati.

Da sinistra: l’attrice Caterina Gramaglia e il regista Mariano Lamberti ospiti a Officina in Arte del 11/03/2021

Fin dall’inizio della sua carriera, l’immagine di Giulietta Masina è sempre stata associata a quella di Federico Fellini e seppur definita attrice geniale, una sorta di Chaplin al femminile, Giulietta verrà sempre ricordata soprattutto come compagna del grande Federico Fellini.

Il video servizio su Giulietta Masina trasmesso a Officina in Arte del 11/03/2021

Una musa ispiratrice che, col passare degli anni e l’allontanarsi dai riflettori, ha preso sempre più i tratti di una donna rassegnata a vivere all’ombra del marito. E soprattutto rimossa sui suoi continui e sempre più espliciti tradimenti.

E così, mentre Fellini si confessava pubblicamente in Otto e mezzo, lei si ritraeva in una lenta e malinconica solitudine.

Col passar del tempo, man mano che le collaborazioni con il marito si diradavano, la sua immagine è stata associata a quella di donna riservata e rassegnata ad avere un marito geniale ma inguaribilmente infedele.

Le sue ultime interviste (sempre più rare) rivelano una donna sempre più rimossa sulla vera essenza della loro unione, fatta di una numerosa serie di scappatelle e di un matrimonio quasi allargato con Sandra Milo.




David di Donatello 2021: Greta, la cantautrice italo americana in pista con “Magic” nella categoria miglior canzone originale

“Magic”, questo il titolo della colonna sonora del film appena uscito sulla piattaforma Amazon Prime dal titolo “Addio al nubilato” che concorre al David di Donatello 2021 per la categoria “Miglior canzone originale”.

Greta a “Officina in arte” la trasmissione condotta da Valeria De Luca e Chiara Rai

Un brano che porta la firma, per la parte del testo, della 19enne Greta Elizabeth Mariani. Una ragazza che già da tempo sta facendo parlare di se’ fra gli addetti ai lavori, oltre che aver già riscosso numerosi consensi di critica e di pubblico.

Nata a Roma, da padre italiano e madre statunitense, fin da bambina ascolta le canzoncine e guarda i film in americano. Un contesto, quello famigliare, che la porta in maniera assolutamente naturale a scrivere e cantare in inglese. 

Un percorso musicale iniziato ufficialmente a 14 anni con la registrazione, piano e voce, di “The Sound of Silence”, lo storico brano di Simon & Garfunkel, per il quale registra anche il video con il quale vince il contest di Los Angeles “Akademia Music Awards”. E da quel momento inizia a comporre e interpretare le sue canzoni.

E ora, a soli 19 anni, è stata coinvolta come cantautrice in tre brani inseriti nel film “Addio al nubilato” targato Minerva Pictures e RAI Cinema per la regia di Francesco Apolloni e che tra le interpreti femminili vede Laura Chiatti, Antonia Liskova, Chiara Francini, Jun Ichikawa. E nella stesura del testo di “Magic” colonna sonora del film una importante collaborazione con il Maestro Alessandro Molinari che ne ha composto la parte musicale.

In questi ultimi giorni, nei media italiani della pellicola “Addio al Nubilato” e del suo cast tutto in rosa se ne sta parlando ovunque e di Greta se ne sta parlando invece molto, ma da tempo, negli ambienti internazionali musicali degli addetti ai lavori.




Sanremo, vincono i Maneskin. Amadeus e Fiorello calano il sipario. Caccia ai nuovi conduttori

I Maneskin con il brano Zitti e buoni vincono il 71/o Festival di Sanremo. Al secondo posto Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome, al terzo Ermal Meta con Un milione di cose da dirti.

Questa la classifica finale dei Big dal quarto al ventiseiesimo posto: Colapesce Dimartino, Irama, Willie Peyote, Annalisa, Madame, Orietta Berti, Arisa, La Rappresentante di Lista, Extraliscio feat. Davide Toffolo, Lo Stato Sociale, Noemi, Malika Ayane, Fulminacci, Max Gazzè, Fasma, Gaia, Coma_Cose, Ghemon, Francesco Renga, Gio Evan, Bugo, Aiello, Random.

La serata finale del Festival di Sanremo si apre con la Banda della Marina militare che esegue l’Inno di Mameli.

Fiorello rende omaggio a Little Tony, accompagnato in apertura dalle coreografie ipnotiche degli Urban Theory, la dance crew fenomeno dei social con oltre 600 milioni di visualizzazioni.

Gli Urban Theory si esibiscono in una suggestiva coreografia caratterizzata dalla tecnica di ballo del tutting: danza interpretativa contemporanea che si focalizza sull’abilità del ballerino di creare posizioni geometriche e movimenti delle dita delle mani. Un percorso straordinario quello degli Urban Theory: partiti come una piccola scuola di danza del Ponente Ligure, a Vallecrosia (IM). In pochissimi anni hanno bruciato tutte le tappe possibili conquistando prima Federica Pellegrini, durante la loro partecipazione a Italia’s Got talent, che li ha premiati con un Golden Buzzer, e successivamente Fiorello che li ha scelti come corpo di ballo per il programma “Viva Rai Play!”. Fino alla chiamata di Jimmy Fallon che li ha voluti in collegamento nel The Tonight Show.

Sul palco dell’Ariston Fiorello ironizza sul futuro di Sanremo e scherza con Amadeus che ha escluso l’ipotesi di un festival ter: “E’ finita l’avventura. Oggi sono rimasto basito: in conferenza stampa hai detto che non farai il festival l’anno prossimo. Ti capisco, perché è impegnativo, hai un’età, ma se non lo fai tu finalmente sto in pace. In bocca al lupo a quelli che verranno l’anno prossimo a fare il festival: vi auguro questa platea piena, la galleria piena, il pubblico in mezzo all’orchestra, milioni persone fuori dell’Ariston, ospiti internazionali, ma vi deve andare malissimo, ve lo auguro con tutto il cuore”. Finge di annunciare già il vincitore: “Non posso venire qui alle 2 ad annunciarlo”, sottolinea biascicando. “Ultima cosa. Mi ha chiamato Franceschini, sai che noi della cultura abbiamo la chat, e mi ha chiesto di ricordare che sono i 700 anni di Dante. Mi ha chiesto di leggere qualcosa: ma io le cose le so a memoria, declamo”. Recita l’incipit dell’Inferno, l’ultimo verso del Paradiso e chiosa: “Quello che c’è in mezzo ve lo leggete voi perché noi abbiamo 26 cantanti”.

“In attacco Zlatan e Ibra. Al centrocampo Fiorello, sarebbe un bravissimo fantasista e il calcio senza fantasia non è bello. In difesa l’orchestra, che ha difeso con i denti la forza della musica”. E’ la formazione che Ibrahimovic ha portato per la partita del festival di Sanremo. “E io?”, chiede Amadeus. “Tu portiere, se non ti va bene vai in panchina, se no vai in tribuna, se no vai a casa”. Nel ruolo dello stopper Ibra mette Achille Lauro: “così mette paura agli avversari e stanno lontano. Volevo fare lo scambio di maglia, ma non si può: è sempre nudo”. Poi, guardando la giacca nerazzura di Ama, ammette di avere fatto un errore: “non ho deciso io il colore della tua giacca”.




Sanremo ai tempi del Covid: Noemi sostituisce Irama a causa di un positivo. La scenografia è “spaziale”

Il tampone a cui è stato sottoposto Irama è risultato negativo. Il cantante è stato testato dopo la positività al covid riscontrata a un suo collaboratore.

Lo comunicano fonti qualificate. Il risultato è giunto nel tardo pomeriggio. L’artista è stato sottoposto a tampone molecolare di verifica dopo che è risultato positivo a quello antigenico uno dei componenti dello staff del cantante. La sua esibizione – prevista questa sera – è stata rimandata alla seconda serata del Festival. Al suo posto – tra i 13 Campioni in gara questa sera – si esibirà Noemi.

“Un’astronave immaginaria verso un futuro migliore”. La scenografia di Sanremo 2021 è spaziale!




Formello, nasce piazza Sergio Bardotti: un omaggio al grande musicista e poeta

FORMELLO (RM) – Una piazza intitolata a Sergio Bardotti il musicista, paroliere e produttore discografico italiano, scomparso nel 2007 all’età di 68 anni.

La Prefettura di Roma, su richiesta del Comune di Formello dove risiedeva Bardotti, ha autorizzato la titolazione della centralissima piazza del mercato che ora si chiamerà piazza Sergio Bardotti.

Sergio Bardotti un grande autore e produttore, un poeta che ha lasciato scolpite nel grande libro della musica italiana canzoni indimenticabili che hanno rappresentato grandi successi per molti cantanti italiani, da Lucio Dalla a Patty Pravo, da Ornella Vanoni a Rita Pavone, a Sergio Endrigo. Una personalità poliedrica, aperta, curiosa, che non ha mai accettato di lasciarsi confinare in un genere né ha mai temuto, circostanza davvero rara per gli intellettuali italiani, di confrontarsi con la cosiddetta cultura bassa.

E a lui e alla sua passione per la musica latino americana che si deve la scoperta, in Italia, di talenti come Vinicius de Moares, Toquinho e Chico Barque

Con le sue bellissime e intramontabili canzoni, vere e proprie colonne sonore dei nostri ricordi è sempre stato in vetta alle classifiche dagli anni ‘60 in poi, fino a vincere per due volte il Festival di Sanremo nel ’68 con Canzone per te cantata da Endrigo, e nell’89 con Anna Oxa e Fausto Leali, con il brano Ti lascerò oltre a ricevere il prestigioso premio Tenco per la sua speciale attività culturale.

Un’attività, quella di Sergio Bardotti che lo ha portato a spaziare anche nel mondo della radio e della tv firmando trasmissioni premiate dal successo di pubblico e di critica tra le quali ricordiamo l’edizione di Fantastico 7, di Domenica oltre a numerose edizioni del Festival di Sanremo compresa quella indimenticabile condotta dal Pippo Baudo.

Tra le innumerevoli canzoni, di cui Bardotti ha scritto i testi ricordiamo Occhi di ragazza interpretata da Gianni Morandi e composta da Lucio Dalla, La voglia la pazzia interpretata da Ornella Vanoni e composta da Vinícius de Moraes e Toquinho, Piazza Grande interpretata da Lucio Dalla e composta da Lucio Dalla e Rosalino Cellamare, Datemi un martello interpretata da Rita Pavone e composta dal musicista statunitense Pete Seeger, Quella carezza della sera interpretata dai New Trolls e composta da Vittorio De Scalzi, Nico Di Palo e Ricky Belloni, Era d’estate composta e interpretata da Sergio Endrigo, Ti lascerò interpretata da Fausto Leali e Anna Oxa e composta da Franco Fasano e Franco Ciani e tantissimi altri brani che sono stati interpretati da artisti di fama mondiale come il grande artista scomparso recentemente Charles Aznavour.

Con Antonello Venditti ha firmato l’inno della Roma. In una relazione su comicità e censura scritta alcuni anni prima di morire, si domandava: ”E domani cosa succederà? Se è il libero mercato a dettare le regole, possiamo aspettarci di tutto, ottimisticamente: basta che renda e va bene anche il figlio di Trotsky, vestito da Prada, basta che renda. Naturalmente se non pensa ed evita di rompere troppo le palle è meglio”.

Fra i maggiori autori di canzoni di musica leggera degli anni sessanta. È stato vincitore nel 1983 del Premio Tenco.