Roma, proiezione al Tufello di ” Qualcos’altro che ancora non c’è”: ci sarà anche il ministro Bianchi

Mercoledì 13 luglio alle 20:30 il Ministro Patrizio Bianchi siederà con gli studenti e le studentesse dell’Istituto di Istruzione Superiore Donato Bramante di Roma, nel quartiere Tufello, per assistere alla proiezione del film “Qualcos’altro… che ancora non c’è”, realizzato dagli alunni sotto la guida della società Alveare Producecinema srl (di seguito Alveare Cinema) grazie ai fondi del Piano Nazionale “Cinema e Immagini per la Scuola”, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione.

Alla proiezione saranno presenti anche Silvia Costa, già Sottosegretario di Stato nel governo Ciampi, deputata alla Camera, europarlamentare dal 2009 al 2019, da tempo sostenitrice e amica di Alveare Cinema, e Giovanni Caudo, Presidente del Terzo Municipio – Montesacro, mentre veniva girato il film.

All’evento sono stati invitati anche Nicola Borrelli, Responsabile del Programma “Cinema e Immagini per la Scuola” del Ministero della Cultura; Bruno Zambardino, Responsabile degli Affari Europei della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, Paolo Marchionne, attuale Presidente del Terzo Municipio e Paolo Masini, Presidente dell’Associazione culturale Roma BPA, già Assessore alla Scuola del Comune di Roma con la giunta del Sindaco Ignazio Marino.

Il lungometraggio, girato in 4K, è stato ideato e implementato all’interno del progetto scolastico e PCTO “Sa.rà. un MUSICAL”, grazie ai 50mila euro vinti nel 2018 dall’IIS Bramante in partnership con Alveare Cinema, che hanno permesso agli studenti del Liceo Artistico, indirizzo Multimediale e Audiovisivo, di realizzare un film sul disagio seguito al lockdown da COVID-19.

Sessanta studenti che oggi hanno tra i 13 e 23 anni, supervisionati dalle produttrici Valeria Doddi e Paola Rota e dal regista Paolo Bianchini, si sono divisi i ruoli cinematografici in base alle loro attitudini e si sono cimentati nella sceneggiatura (insieme ai professionisti di Anac, Alessandro Rossetti e Alessandro Occhipinti), nella regia, nella recitazione, nella fotografia, nella fonica e nella produzione, portando a termine un prodotto di 100’ di cui sono anche i protagonisti.

All’inizio “Qualcos’altro… che ancora non c’è” avrebbe dovuto trattare le vicende del Nuovo Cinema Palazzo di San Lorenzo, un cinema occupato in fase di sgombero, ma il suo focus è stato cambiato in corso d’opera con l’avvento della pandemia, che l’8 marzo 2020 ha stravolto le vite degli Italiani con l’introduzione del confinamento forzato nelle proprie abitazioni. Mutato il tema del racconto, i protagonisti delle singole storie sono emersi con prepotenza dalle pagine dello script, hanno preso corpo, hanno affrontato le circostanze e hanno fatto della pandemia il fil rouge di una nuova narrazione, realizzata attraverso le proiezioni delle vite dei sette protagonisti. Le conseguenze sociali del COVID-19, tra fasi di pandemia acuta, isolamento e aperture, sono diventate, dunque, leva per un’auto-analisi che, peraltro, ha sventato tra i ragazzi un reale tentativo di suicidio.

Scritto durante il lockdown in tre mesi e girato in quattro settimane, “Qualcos’altro… che ancora non c’è” è stato ideato in modo che ogni studente avesse tre giorni a disposizione per ultimare le riprese aiutato, tra gli altri, da professionisti come il direttore della fotografia Daniele De Caro Carella, il montatore Claudio di Mauro, Davide di Donatello nel 2001 per “L’ultimo bacio”, il tutor per l’audio in presa diretta Matteo Orsini, quello per la scenografia Ciro Paduano e quella per i costumi, Laura Panza.

Il film è stato proiettato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il 5 settembre 2021 nella Sala Laguna, all’interno delle Giornate degli Autori / Isola Edipo – Cinema, Arti, Attualità, raccogliendo il favore della critica e del pubblico.

Da anni Alveare Cinema collabora con l’Istituto Bramante alla formazione di ragazze e ragazzi che vivono un quartiere “complicato”, dove la pandemia ha rallentato e ostacolato la crescita e lo sviluppo della generazione Z, facendo in alcuni casi precipitare i giovani in stati di apatia, ansia, depressione.

Il rapporto del 2021 “COVID-19 e Adolescenza” del Centro Nazionale di Documentazione e Analisi dell’Infanzia e dell’Adolescenza mostra i dati raccolti dal Policlinico Umberto I di Roma che parlano di circa un 20% di giovani che hanno contratto il COVID e che riportano effetti nel lungo periodo, nonché problemi di tipo psicologico come ansia, depressione, paura di quello che è successo o potrà succedere. La ricerca condotta dalla Fondazione Soleterre e dall’Unita’ di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano “Impatto della pandemia sulla qualità della vita e sulla salute mentale degli adolescenti”, diffusa a gennaio del 2022, rivela inoltre che il 17,3% dei giovani tra i 14 e i 19 anni, – su un campione di 150 travolti dalla pandemia – pensa che sarebbe meglio morire o dice di volersi far del male. Il 2% lo pensa quasi ogni giorno e il 15,3% più della metà dei giorni.

Decidere di realizzare il lungometraggio a dispetto delle circostanze ha dunque rappresentato per i suoi autori uno spiraglio di speranza. Lo dice anche l’analisi del film realizzata dalla Professoressa Maria Rita Mancaniello, Pedagogista dell’Adolescenza presso l’Università degli Studi di Firenze, la quale ha sottolineato come questo sia stato una sorta di supporto psicopedagogico per affrontare le difficoltà.

“Alveare Cinema è ormai ‘maggiorenne’”, afferma il regista Paolo Bianchini, “ed è nata per una scelta radicale: parlare con i giovani, dalle elementari in su, e offrire gli strumenti per creare racconti a coloro che devono continuare a camminare sulla strada della vita, dove tutte le generazioni si incontrano. Abbiamo vissuto l’impasse del lockdown seguendo un principio con cui vivo: quello dell’acqua. Il fluido si adegua al recipiente che lo accoglie e continua a camminare nonostante gli ostacoli, aggirandoli. Ecco, durante il lockdown ho incitato a seguire questo istinto, questa energia che guida la nostra vita e vuole andare verso il mare. Infatti, dopo un primo sbandamento, chiusi nelle rispettive stanze, incontrandoci online, ci siamo detti di continuare raccontando proprio ciò che stavamo vivendo. Ognuno degli autori ha quindi portato il personaggio in casa propria e ne ha fatto un film autobiografico, che però è parte anche di una biografia collettiva. Si è trattato, per i nostri studenti e le nostre studentesse, di una forma di psicoterapia contro il dolore dell’isolamento e contro l’incognita del futuro”.




Anguillara Sabazia, nel parco della villa romana dell’Acqua Claudia si prepara la rappresentazione di “Andromeca”

L’opera del compositore Leonardo Leo vedrà la regia di Amarilli Nizza e Maria Medea Nizza

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Tutto pronto ad Anguillara Sabazia nella suggestiva cornice della villa romana dell’Acqua Claudia dove il 6 e 7 agosto andrà in scena l’opera lirica “Andromaca”.

Il melodramma, in un unico atto, è stato eseguito in prima assoluta al Teatro San Carlo di Napoli il 4 novembre 1742 in onore del re Carlo III di Borbone. Andromaca, del compositore di scuola napoletana Leonardo Leo, definita all’epoca “dramma per musica”, si ispira al mito di sempre della moglie del troiano Ettore. Una mise en scène che, per la regia di Amarilli Nizza e Maria Medea Nizza e la direzione del maestro Massimiliano Tisano, coinvolgerà nelle due recite i giovani cantanti della Claudia Biadi Music Academy chiamati a rappresentare un’opera molto apprezzata dagli addetti ai lavori.

Le registe in particolare, per questa edizione, ne propongono una rilettura tra musica e prosa attuando una sperimentazione sul campo. Le musiche verranno eseguite dall’Ensemble Claudia Biadi mentre Ludovico Buldini sarà chiamato a rivestire il ruolo di narratore. Una
nuova orchestrazione verrà elaborato ad hoc dal maestro Tisano. L’evento costituisce l’avvio di una vera e propria stagione musicale da parte della Claudia Biadi Music Academy.

“Mettere in scena un’opera – sottolinea Amarilli Nizza – è un impegno notevole. Stiamo preparando un allestimento che possa dare il giusto risalto alle vocalità dei giovani talenti che frequentano l’Accademia. L’intento di fondo, anche nella riscoperta di pagine musicali poco
note al grande pubblico, è quella infatti di valorizzare le nuove leve e sostenerli nell’avvio di una carriera musicale di successo. Siamo inoltre orgogliosi dell’avvio di una collaborazione tra la Claudia Biadi Music Academy e una realtà culturale importante come il Parco Archeologico dell’Acqua Claudia che custodisce un tesoro architettonico di epoca romana ancora non indagato appieno. Una location d’eccezione per un evento musicale originale”.




Università online o in presenza: i numeri e le principali caratteristiche

Il periodo che stiamo vivendo è segnato da trasformazioni sociali ed economiche molto importanti che coinvolgono tutti i settori strategici delle nostre vite, come la formazione. L’opportunità di poter seguire l’Università online o in presenza ha infatti modificato in maniera netta l’approccio allo studio e, come emerge da un’indagine dell’Università Cusano, quasi 8 studenti su 10 hanno scelto l’università telematica per i vantaggi che ha rispetto all’università tradizionale, come ad esempio la possibilità di seguire a distanza e di avere a disposizione in ogni momento il materiale didattico. Al campione è stato anche chiesto se la pandemia avesse influenzato la scelta dell’università telematica per ragioni di salute, ma è stato così solo per il 16,5% degli intervistati. Ciò testimonia dunque una reale apertura all’e-learning dettata anche da una maggiore dimestichezza con i mezzi digitali e una fiducia più consolidata sulla loro efficacia. Siamo dunque di fronte ad una vera e propria rivoluzione in ambito formativo che sicuramente apre a molte opportunità: consente intanto di estendere la platea di potenziali iscritti all’università perché ci si può iscrivere anche mentre si lavora visto che non è necessario spostarsi o seguire in presenza e poi permette anche di organizzare diversamente la propria vita potendo gestire il tempo da dedicare allo studio in maniera autonoma. Vediamo insieme quali sono i dati delle università online e le principali caratteristiche di questo innovativo approccio allo studio.

I numeri

Secondo i dati Istat, nel 2020 il 20% della popolazione possiede una laurea, contro il 32% della media europea. Percentuali che preoccupano in termini di competitività soprattutto per le sfide del futuro. Bisognerà quindi rinforzare i sistemi di orientamento per ridurre l’abbandono, che nel periodo della pandemia ha fatto registrare 500mila ritiri nelle università, e per elevare il livello delle competenze degli italiani, soprattutto in ambito digitale. Secondo i dati del MUR, tra il 2016 e il 2021 si registrato comunque un aumento del 14,8% degli iscritti alle Università, con 330.898 nuovi studenti per l’anno accademico 2020/21. La facoltà con più iscritti è la facoltà di Economia. Secondo il sondaggio Skuola.net cresce l’interesse per le università telematiche che dopo la pandemia hanno fatto registrare un +50% di iscrizioni. Il passaggio all’istruzione telematica è inoltre favorito anche dalle politiche internazionali. Da analisi del World Economic Forum emerge infatti che entro il 2050 gli investimenti per la didattica a distanza saliranno a 350 miliardi di dollari a livello globale, rispetto agli attuali 18,66.

Le caratteristiche dell’università online

L’università online adopera come metodo di apprendimento l’e-learning, un sistema di trasmissione delle informazioni che utilizza gli strumenti digitali in maniera strategica. Questo aspetto è molto apprezzato dagli studenti perché consente loro di organizzare lo studio in maniera autonoma senza dipendere dalla necessità della presenza, con l’ulteriore opportunità di poter accedere al materiale didattico direttamente dalla piattaforma. Le università telematiche sono inoltre molto apprezzate per il servizio di tutoraggio perché gli studenti si sentono accompagnati in maniera professionale in ogni fase di studio e hanno un punto di riferimento costante per dubbi e perplessità. Le piattaforme di e-learning mettono a disposizione anche degli strumenti online di verifica della preparazione, così gli iscritti si sentono più sicuri quando si presentano in sede d’esame. Per sostenere l’esame, ci si può rivolgere alla sede più vicina rispetto alla zona di residenza, evitando quindi di dover raggiungere obbligatoriamente la sede principale che potrebbe trovarsi a molta distanza. Nel periodo di pandemia tuttavia sono stati anche sperimentati gli esami a distanza, che hanno comunque portato ad ottimi risultati.




La sagra della pecora fa tappa a Monterosi

Per l’edizione numero 11, la Sagra della Pecora è on tour e, dalla tradizionale location di Fabrica di Roma, si sposta a Monterosi.Immutata la formula: pietanza cucinate secondo le antiche ricette, prezzi popolari e serate allietate da musica dal vivo.

La festa nasce per celebrare un’antica tradizione della Tuscia, quella della pastorizia e, dall’idea iniziale di promuovere e valorizzare il territorio e le sue tipicità, nel corso degli anni, è cresciuta in maniera esponenziale registrando un numero via via crescente di visitatori, attirati dagli ottimi piatti, realizzati secondo la tradizione.Quest’anno la nuova location sarà Piazza Sant’Antonio a Monterosi, nel centro del paese, servita da un ampio parcheggio nelle vicinanze.

La manifestazione, organizzata dall’associazione sagra della Pecora in collaborazione con il Comune, si è andata affermando come un evento imperdibile per tutti gli estimatori di questo tipo di carne e anche per i curiosi che hanno l’occasione di provarla per la prima volta.

Le date da segnare in agenda sono: 8-9-10 luglio e 15-16-17 luglio.Due week end consecutivi per poter gustare gli ottimi piatti in menù: maxi antipasto del pastore, gnocchi al castrato e all’amatriciana, pecora alla brace, salsicce di pecora e di maiale, arrosticini, polpette di pecora al sugo e costolette fritte. Disponibili anche menù per celiaci. Tutte le serate saranno allietate da musica dal vivo.




Bolsena, feste delle ortensie: è Anna Falchi la madrina

Ancora qualche giorno e Bolsena, caratteristico borgo sulle rive del lago vulcanico più grande
d’Europa, sarà inondata di profumi e colori.
Da venerdì 24 giugno a domenica 26, infatti, torna l’immancabile appuntamento con la mostra
mercato Festa delle Ortensie, uno degli appuntamenti di settore più atteso a livello nazionale, per i numerosi stand presenti e la selezione accurata degli espositori, provenienti da tutt’ Italia con molteplici varietà di specie differenti di piante oltre alle ortensie.
Giunto all’edizione numero 24, l’appuntamento è, come di consueto, organizzato dal Comune di Bolsena, dall’associazione Amici delle Ortensie e dalla Proloco.
Per il taglio del nastro, venerdì 24 alle 16.30, una madrina d’eccezione: l’attrice e conduttrice
televisiva Anna Falchi, attualmente tornata protagonista del piccolo schermo con la conduzione de “I Fatti Vostri”, la “piazza” televisiva in onda su rai Due dal 1990.
La manifestazione sarà ospitata nella strada principale del caratteristico borgo, viale Colesanti, caratterizzato da platani secolari e spettacolari piante di ortensie.
La Festa delle Ortensie nasce con l’obiettivo di valorizzare e divulgare la conoscenza di questi
splendidi fiori conosciuti anche come “hydrangee”.
Il nome è dovuto alla similitudine con una terrificante figura mitologica: Hydra, dai capelli ricci a forma di serpente, simili quindi alle asperità presenti sopra la capsula contenente i semi di questa pianta.
A Bolsena sarà possibile ammirare lo spettacolo unico delle numerose varietà di specie presenti con innumerevoli forme, dimensioni e colori nel periodo di massima fioritura.
Un colpo d’occhio straordinario che, ogni anno, attira un gran numero di visitatori, anche stranieri.
Evento dunque da segnare in agenda: dal 24 al 26 giugno appuntamento con la bellezza a Bolsena.




Ariccia, i versi di Trilussa a Palazzo Chigi

Venerdì 24 giugno alle ore 21,30 presso la Sala Maestra di Palazzo Chigi ad Ariccia in scena
Trilussa cantato il terzo dei quattro appuntamenti con Le giornate di Trilussa, rassegna incentrata su
poesia, letteratura, teatro, musica ovvero un’immersione a tutto tondo nel mondo del Poeta tanto amato dal popolo dei Castelli Romani, luoghi cari a Carlo Alberto Camillo Salustri in arte Trilussa.
La rassegna è ideata e curata dalll’associazione La Terzina, coordinata dalla event planner Martina
Nasini, ha preso forma grazie al partenariato con il Comune di Ariccia e ha ottenuto i patrocini del
Ministero della Cultura, della Regione Lazio, dell’assessorato alla Cultura di Roma Capitale, del
Comitato Pasolini100, del CLICI (Centro di Lingua e Cultura Italiana Università degli Studi di Roma
“Tor Vergata”) dell’Adi (Associazione degli Italianisti) ed è inserito nel programma estivo Ariccia da Amare 2022.
La porzione letteraria della ricca serata vedrà un parterre di relatori d’eccellenza formato dal professor L. Rino Caputo, già ordinario di Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata” e direttore della rivista internazionale Dante; dal cittadino onorario prof. Aldo Onorati, scrittore, poeta e raffinato dantista che approfondirà sulla rivoluzionaria tecnica del verso utilizzata da Trilussa, dalla professoressa Secondina Marafini, studiosa e editrice di Trilussa.
L’appuntamento di venerdì 24 giugno sarà arricchito dalla partecipazione straordinaria e
dall’intervento della professoressa Florinda Nardi, direttrice del CLICI (Centro di Lingua e Cultura
Italiana dell’Università di Roma “Tor Vergata”) che vorrà sottolineare il fondamentale legame che
unisce lingua e cultura in questo caso di Trilussa ma non solo.
“Una lingua e una cultura, quelle di Trilussa, che potremmo definire locali ma capaci di una potenza
che le ha elevate a un rango nazionale se non addirittura universale” anticipa la professoressa Nardi.
“Come studiosa di letteratura, con particolare attenzione a quella comica – aggiunge la direttrice del CLICI – ci sarà modo di insistere sull’importanza della capacità dell’uomo, anche in letteratura, di ridere di se stesso, mettendosi in discussione attraverso il riso: il comico, l’umorismo, la caricatura, l’ironia e l’autoironia che sono decisamente strumenti utili a salvare il mondo perché ci rendono un po’ più consapevoli, più umili e più attenti a quelle che sono le cose davvero importanti nellla vita.
Trilussa ha avuto questo grande dono. Tutte le sue poesie ma anche tante dichiarazioni da poeta che
ha dimostrato di saper ridere e deridere persino la sua persona, stanno lì a dimostrarlo”.
Il fulcro musicale della serata vedrà un Trilussa cantato portato in scena dal Maestro Mario Alberti, autore delle musiche, accompagnato dai Blue Clarinets, quintetto di clarinetti.
“Si tratta di un’opera credo del tutto originale” dichiara Mario Alberti che è anche presidente e
fondatore del’associazione La Terzina.
“Ho scritto quest’opera senza alterare minimamente le poesie di Trilussa delle quali ho rispettato tutto, fino ai minimi punti di interpunzione. E’ la musica che gira intorno a Trilussa. Non ci sono adattamenti ma riproposizioni che saranno arricchite dalle melodie dei clarinettisti che daranno modo
a questa serata di essere unica oltre che particolare”.
Il sindaco Gianluca Staccoli e la consigliera Anita Luciano, delegata alle associazioni, al marchio
IGP e ai bandi europei parteciperanno alla serata insieme a Irene Falcone, consigliera delegata alla
scuola in rappresentanza dell’Amministrazione comunale. Sarà presente anche il presidente del
Consiglio comunale, Michele Filosofi.
“Siamo onorati e soddisfatti di questa rassegna che ci ha incuriosito immediatamente e sta
riscuotendo un interesse che ricomprende Ariccia, tutti i Castelli Romani e e anche un pubblico cheda Roma torna a visitare la nostra città per le pagine culturali di letteratura e musica che, mai come con Trilussa, ben si accompagnano con la cultura del gusto e della tradizione ariccina e dei Castelli Romani” dichiarano Staccoli e Luciano. “Lingua e cultura con questo autore che tiene insieme usi, costumi, folklore e tradizione di Roma e dei Castelli Romani, si influenzano reciprocamente, restituendo un concentrato di emozioni e sensazioni che vanno dalla riflessione al sarcasmo ma sempre con il sorriso sulle labbra. Uno degli ingredienti dei quali in questo delicato passaggio della Storia c’è davvero un bisogno vitale per tutti. Ci piace pensare – concludono sindaco e delegata – di essere riusciti a intercettarli in pieno nella nostra Ariccia, potendo così invitare a raggiungerci chiunque voglia trascorrere una serata all’insegna della bellezza, dell’arte, della cultura, della riflessione che, senza entrare in contraddizione, riesce a ben coniugarsi anche con un po’ di sana e rilassata spensieratezza.




Il nuovo Museo delle Gallerie d’Italia potenzia  l’attrattività di Napoli

Le opere della collezione permanente sono distribuite lungo tre itinerari tematici

Intesa Sanpaolo ha inaugurato le “Gallerie d’Italia – Napoli”, nel centrale e monumentale edificio storico dell’ex Banco di Napoli progettato dall’architetto Marcello Piacentini in via Toledo 177.

Grazie al progetto e agli interventi, triplicano gli spazi di Palazzo Zevallos Stigliano, portandoli a diecimila metri quadri. Si tratta una riqualificazione architettonica di grande impatto che attualizza l’edificio senza snaturarne il pregio storico, realizzato da Michele De Lucchi – AMDL Circle, che trasforma gli spazi per esser fruibili secondo i moderni i criteri museologici e museografici. Gli ambienti così, si allineano ai più innovativi e riconosciuti livelli museali internazionali. Nel museo è esposta una selezione di dipinti e sculture di ambito napoletano e meridionale dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo, a partire dal capolavoro della collezione Intesa Sanpaolo, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, oltre a nuovi itinerari dedicati alle ceramiche attiche e magnogreche e all’arte moderna e contemporanea.

L’apertura del museo napoletano, a cui si è aggiunta la nuova sede di Torino che è aperta al pubblico dal 17 maggio, costituisce un fondamentale passo di Intesa Sanpaolo nella promozione della cultura in Italia e nella valorizzazione del proprio patrimonio artistico formato da oltre 35 mila opere d’arte di proprietà, il cui valore economico è inserito a nel bilancio dal 2017.

Il quartetto museale delle Gallerie d’Italia – Milano, Napoli, Torino e Vicenza – richiama i tratti distintivi comuni consolidando il sistema museale di Intesa Sanpaolo gestito dal Progetto Cultura della Banca, nato per valorizzare il patrimonio storico artistico confluito negli anni nel Gruppo. Le sedi sono palazzi storici già uffici della Banca che, nell’opera di ristrutturazione guidata dalle nuove esigenze – tra cui l’apertura al pubblico, la tutela e conservazione delle opere d’arte, la sostenibilità, la piena accessibilità –, mantengono evidente il ricordo delle loro passate funzioni. Il Piano d’Impresa 2022-2025 rafforza l’impegno di Intesa Sanpaolo nella cultura con l’ampliamento degli altri due musei della Banca a Milano e Vicenza, portando entro il 2025 al raddoppio degli spazi espositivi complessivi delle Gallerie d’Italia – da 14.200 metri quadri a 30.000 metri quadri – e consolidando la posizione del Gruppo tra i primi operatori culturali privati a livello internazionale per reputazione, impegno e per dimensioni, qualità e valore finanziario della collezione, impegno che si inserisce nelle attività ESG (ambientali, sociali, gestionali)  del Gruppo. Entrambi i musei esporranno mostre temporanee originali ed organizzeranno attività come didattica per le scuole, ricerca scientifica, iniziative per l’inclusione sociale. Alcuni degli spazi saranno a disposizione per eventi e iniziative cittadine.

Le Gallerie d’Italia – Napoli

L’ingresso del museo al palazzo, storica sede del Banco di Napoli, è situato da Via Toledo 177; le opere della collezione permanente sono distribuite lungo tre itinerari tematici. Al primo piano, nella sezione del museo curata da Fernando Mazzocca, è collocata una selezione di dipinti e sculture principalmente di ambito napoletano e meridionale, del periodo che va dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo, a partire dal capolavoro assoluto delle collezioni, il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio, ultima tela del maestro realizzata nel maggio del 1610, poche settimane prima della sua morte. Spiccano fra gli altri i nomi di Artemisia Gentileschi, Luca Giordano, Gaspar van Wittel, Anton Smink Pitloo, Giacinto Gigante, Domenico Morelli. Una raccolta di disegni e sculture di Vincenzo Gemito forma uno dei nuclei più importanti del grande autore, documentando efficacemente la sua straordinaria parabola artistica. Al secondo piano sono esposti gli itinerari dedicati alle ceramiche attiche e magnogreche e alle opere dalle collezioni di arte moderna e contemporanea. Il primo, curato da Fabrizio Paolucci, presenta per la prima volta al pubblico nella sua interezza la storica Collezione Caputi appartenente a Intesa Sanpaolo, formata da oltre 500 vasi e altri reperti realizzati ad Atene, in Puglia e in Lucania tra il V e il III secolo a.C., tutti provenienti da Ruvo di Puglia, centro nella provincia di Bari che rivestì un ruolo politico, economico e culturale molto rilevante in Magna Grecia.

Una sequenza di sale che affacciano su via Toledo ospita, sullo stesso piano, il secondo itinerario: una selezione di opere dalla collezione d’arte del XX e XXI secolo di Intesa Sanpaolo, curata da Luca Massimo Barbero, che costituisce un suggestivo percorso attraverso accostamenti cronologici che dal dopoguerra giungono fino al contemporaneo. Sono presenti opere di Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Mario Schifano, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Giosetta Fioroni, Carol Rama, Afro, Emilio Vedova, Gerhard Richter, Jannis Kounellis, Sol LeWitt. Le “Gallerie d’Italia – Napoli” rappresentano a tutti gli effetti un luogo per la cittadinanza:  grazie al monumentale atrio d’ingresso che vive in simbiosi con la strada si stabilisce continuità e stretta connessione con lo spazio urbano. Cuore pulsante dell’edificio è il grande salone al piano terra dedicato alle mostre temporanee e alle grandi iniziative culturali con i migliori artisti e curatori internazionali. Da via Toledo si può accedere liberamente alla caffetteria ed alla libreria. Tre aule didattiche, al primo piano, permettono l’ampliamento delle attività educative per le scuole e per pubblici specifici, sempre gratuite, che hanno rappresentato negli anni un elemento di fondamentale impegno da parte della Banca verso il territorio. Una nuova biblioteca con una raccolta di volumi del patrimonio librario di Intesa Sanpaolo, collegata al Servizio Bibliotecario Nazionale, offre a studiosi e appassionati l’opportunità di approfondire temi e aspetti legati alle opere delle collezioni e alle mostre temporanee del museo. La Direzione del museo napoletano rimane affidata a Michele Coppola, direttore Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia, affiancato dal vice Antonio Ernesto  Denunzio.

La mostra inaugurale

La prima esposizione temporanea ospitata nella nuova sede è costituita dalla mostra conclusiva della XIX edizione di ‘Restituzioni’, il programma biennale di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale che Intesa Sanpaolo conduce da oltre trent’anni in collaborazione con il Ministero della Cultura. Sono esposte al pubblico le opere del patrimonio pubblico restaurate grazie a Intesa Sanpaolo nel triennio scorso (la pandemia ha dilazionato i tempi ma non ha fermato il progetto) appartenenti a siti archeologici, musei, luoghi di culto da tutta Italia.

Informazioni:

Dove: Gallerie d’Italia – Napoli | Via Toledo, 177 Napoli

Orari: da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 19.00; sabato e domenica dalle 10.00 alle 20.00; lunedì chiuso; ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura

Tariffe: intero 7€, ridotto 4€, ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo

Informazioni e prenotazioni: www.gallerieditalia.com, napoli@gallerieditalia.com, Numero Verde 800.167619

Intesa Sanpaolo, convinta sostenitrice della cultura italiana, ha sviluppato una rete museale, le Gallerie d’Italia, sede espositiva del patrimonio artistico della banca e di progetti artistici di riconosciuto valore.

Twitter: @intesasanpaolo




Pomezia e Torvaianica, al via il festival estate: cinema, libri, teatro, spettacoli

Sta per partire l’Estate 2022 a Pomezia e Torvaianica. Ad aprire la stagione il prossimo 10 giugno, la I edizione del festival letterario “Libri sotto le stelle” dedicata quest’anno a Margherita Hack nel centenario dalla nascita. Venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 giugno il centro storico di Pomezia sarà teatro di una grande festa a cielo aperto, con presentazioni di libri, spettacoli, letture animate e attività per bambini, premi letterari, street art e musica.

Dal 19 giugno sarà poi la volta della nuova rassegna “Star sotto le Stelle”: 14 eventi distribuiti in 7 serate di teatro, musica e cabaret che vedranno protagonisti artisti del calibro di Tiziana Foschi, Marco Falaguasta, Katia Rizzo, Marco Morandi, Claudia Campagnola, Corrado Tedeschi e Mario Zamma, Federico Perrotta e Valentina Olla, sotto la direzione artistica di Stefano Raucci e Nicola Canonico.

Ritornano a Pomezia gli attesi appuntamenti con il Musical, alla sua quarta edizione; Pomezia Jazz al Selva dei Pini, la tradizionale Festa di San Benedetto e gli spettacoli di musica e teatro ogni giovedì sera nella splendida cornice del Museo Lavinium. Torvaianica sarà teatro della Festa dei pescatori e delle tradizionali sagre con le specialità nostrane, ma sarà anche il palco del rock, dell’animazione, della musica classica e del cinema, con i tradizionali appuntamenti in piazza Ungheria.

Chiuderà la stagione il Festival “CentUgo Tognazzi 2022”, con il ritorno della famiglia Tognazzi che celebra quest’anno i cento anni dalla nascita del grande artista: una settimana interamente dedicata a Ugo con film, show, due grandi mostre, ospiti d’eccezione e la rivisitazione de “Lo scolapasta d’oro” con il torneo di padel “La padella d’oro” che vedrà la partecipazione di personaggi del mondo dello spettacolo.

Pomezia e Torvaianica sono pronte per accogliere cittadini e turisti con una nuova estate ricca di cultura e divertimento, con eventi di alta qualità pensati per tutti.




Sermoneta, in scena il “Processo ideale a Lucrezia Borgia”

Il tema di quest’anno è “Giovani, moda e sostenibilità ambientale”

Torna per la 12esima edizione “Sermoneta si tinge di rosa”, manifestazione dedicata alla creatività e all’intraprendenza femminile sotto ogni punto di vista: artistico, scientifico, culturale. Una tre giorni tra mostre, eventi e tavole rotonde che si svolgeranno nel centro storico di Sermoneta. Il tema di quest’anno è “Giovani, moda e sostenibilità ambientale” e si svolge in collaborazione con gli Istituti di Istruzione Superiore Vittorio Veneto Salvemini di Latina indirizzo tecnico sistema moda; Apicio Colonna Gatti di Anzio indirizzo moda; liceo artistico Michelangelo Buonarroti di Latina indirizzo design e indirizzo scenografia; Dams Università Roma Tre e numerose artiste che prenderanno parte alle iniziative.
In programma mostre a partire dal 3 giugno a Palazzo Caetani (Associazione Ketar, Angela Ceramista, Natasha, Eva Shunk, Maria Tufano, Lisa Tibaldi “Terra Mia”), atrio comunale (Angela Cacciotti), Piazza San Lorenzo (scuole superiori, società La.B, Simonetta Massironi) e scalinata B. Marchioni (mostra sulle donne della Rievocazione storica della battaglia di Lepanto a cura dell’associazione Festeggiamenti Centro Storico).
Sabato 4 giugno inaugurazione della XII edizione e, alle 11 in piazza San Lorenzo, confronto tra studenti, docenti e ospiti delle due giornate per la presentazione dei lavori: gli studenti racconteranno la loro esperienza e parleranno delle loro aspettative e sogni futuri.
Alle ore 17.00 alla chiesa di San Michele Arcangelo “Processo ideale a Lucrezia Borgia” a cura di Fidapa Latina-Sermoneta: attraverso avvocati, storici e magistrati del Tribunale di Latina sarà fatto un vero e proprio processo a Lucrezia Borgia, figlia di papa Alessandro VI, con una pubblica accusa e una difesa d’ufficio rappresentata dalla presidente Fidapa, l’avvocato Maria Antonietta Cestra. Alle 18.45 al belvedere performance a cura dell’associazione Art’ Maison.
Domenica 5 giugno alle 16 alla Loggia dei Mercanti “Educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile”, tavola rotonda con i dirigenti scolastici degli istituti coinvolti, i rappresentanti dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
Alle ore 18,30 al belvedere saranno presentati i lavori degli studenti degli Iss Vittorio Veneto Salvemini, Buonarroti e Apicio Colonna Gatti.
La manifestazione è organizzata dall’Amministrazione comunale di Sermoneta, con la collaborazione di Art’è e il patrocinio di Confcommercio. Tutte le iniziative sono a ingresso gratuito.




Bolsena e i miracoli eucaristici: due date da non perdere

Il 4 e il 5 giugno al teatro San Francesco. Tra i relatori monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, e monsignor Michele Pennisi, amministratore apostolico della diocesi di Monreale

Bolsena, 1° giugno 2022 – Sabato 4 e domenica 5 giugno si svolgerà a Bolsena il convegno sui miracoli eucaristici. La manifestazione è organizzata dal comune di Bolsena, da Francesco Antonetti, presidente emerito e ora consigliere della Confederazione delle Confraternite diocesi d’Italia e membro del Forum paneuropeo delle Confraternite e dalla basilica di Santa Cristina retta dai Padri Sacramentini.
“Si parlerà delle ricadute che il miracolo ha avuto nell’animo delle persone (credenti o meno) e nella società – è scritto in una nota delle Confederazione delle Confraternite -. Si racconterà di come il miracolo viene vissuto oggi in un’epoca convissuta con il covid e macchiata da guerre fratricide, ma vedremo anche come la pietà popolare, nata intorno al miracolo, sia fonte ed ispirazione per la nuova evangelizzazione”. “Bolsena è onorata e orgogliosa di ospitare un evento di così grande importanza – afferma il sindaco Paolo Dottarelli, che porterà i saluti della comunità bolsenese -. È la “città del miracolo eucaristico” che Raffaello ha raffigurato nelle Stanze Vaticane. Ringrazio, a nome dell’amministrazione comunale, Francesco Antonetti per aver coinvolto l’amministrazione comunale in questa iniziativa di rilevante spessore culturale e storico, con prestigiosi relatori”.
Saranno presenti monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e incaricato da Papa Francesco per l’organizzazione del Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza”, che terrà la prolusione del convegno; monsignor Michele Pennisi, amministratore apostolico della diocesi di Monreale; padre Eugenio Barbosa Martin, superiore generale della Congregazione del Santissimo Sacramento; padre Fiorenzo salvi, direttore responsabile Edizioni Centro eucaristico; Franco Serafini, studioso di eventi  miracolosi; Rino Bisignano, presidente della Confederazione delle Confraternite diocesi d’Italia; oltre a numerosi relatori provenienti da città dove sono avvenuti importanti miracoli eucaristici: Alatri, Dronero, Lanciano, Mogoro, Torino, Trani, per l’Italia; Avignone, Ettiswill, Lugano, Santarem e Segovia, per l’Europa.
In contemporanea al convegno verrà riproposta in parte la mostra sui miracoli eucaristici ideata dal giovane beato Carlo Acutis, utilizzando i pannelli illustrativi preparati dalla Editrice Shalom. Altri patrocinatori del convegno sono il Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione, la Commissione delle Conferenze Episcopali Europee, la città di Lugano, la diocesi di Segovia, la città di Trani, la città di Mogoro, la città di Alatri, la Confraternita Penitenti di Avignone, il santuario del miracolo eucaristico di Lanciano, l’Associazione infioratori di Bolsena, l’associazione dei  Custodi  delle Sacre Pietre, l’Unione delle Confraternite di Lugano, la Confraternita San Carlo Borromeo di Lugano.




Tutto esaurito per i concerti finlandesi del concerto “Omaggio a Paganini”

A esibirsi un quartetto d’eccezione italo finlandese composto da musicisti di fama internazionale

Tutto esaurito per i due appuntamenti finlandesi con il concerto “Omaggio a Paganini” che presenta un quartetto italo-finlandese composto da musicisti di fama internazionale: Luigi Attademo (chitarra), Simone Gramaglia (viola), Massimo Quarta (viola) e Martti Rousi.

Gli appuntamenti con la musica del grande violinista e compositore genovese sono fissati presso la sala Kuninkaansali del Castello di Turku (Linnakatu 80, Turku) lunedì 30 maggio alle ore 19. E il giorno 31 maggio, ad Helsinki, presso la sala Organo di Musiikkitalo (Mannerheimintie 13a, Helsinki) martedì 31 maggio alle ore 19

Principalmente influenzato da modelli di provenienza francese tardo-settecentesca (Viotti, Cambini, Rode ecc.), progressivamente Paganini si dimostra sensibile anche alle influenze della musica da camera viennese, e se la sua musica resta lontana da quel tipo di costruzione, elementi formali come la maggiore dialettica fra i temi e un carattere più romantico si rendono progressivamente più evidenti. Il Quartetto n. 1 (op. 4), databile nel 1813, rappresenta il primo esempio significativo dedicato a questo organico in quattro movimenti. Se pur il violino ha una parte decisamente importante nella scrittura paganiniana, non arriva al virtuosismo dei pezzi solistici. Al contrario il compositore genovese mostra attenzione nella distribuzione del materiale tematico anche agli altri archi, mentre la chitarra svolge soprattutto una funzione di supporto armonico. Il Terzetto concertante per chitarra, viola e violoncello rappresenta un’opera certamente più matura, e sebbene di datazione incerta sembra sicuramente collocabile nella sua versione definitiva nel periodo londinese (se ne ha notizia certa nel 1833). Al di là della datazione, quello che appare con chiarezza è uno stile più maturo dal punto di vista cameristico, dove i tre strumenti – come indicato anche dal titolo “concertante” – si trovano in dialettica tra loro, con un’equilibrata distribuzione del materiale tematico e un simile ruolo negli sviluppi, con un’importante presenza della chitarra a cui sono affidati significativi “soli”. La Serenata op. 8 di Ludvig van Beethoven, scritta per nella sua versione originale per trio d’archi, fu composta tra il 1796 e il 1797 per essere pubblicata a Vienna alla fine dello stesso anno. La notorietà di Beethoven a Vienna spinse il chitarrista compositore Wenzeslaus Matiegka, operante a Vienna ma nato in Boemia nel 1773, a elaborane una versione con chitarra. L’influenza di questa opera sul compositore boemo fu forte perché nello stesso periodo egli scrisse un’altra opera, il Grand Trio, che ricalca strettamente lo stile della Serenata. L’opera di Beethoven, in sette movimenti, inizia e finisce con una marcia. Attraverso l’alternanza di varie forme, (Adagio, Minuetto, Polacca, tema e variazioni…) Beethoven tocca caratteri lirici, cantabili ma anche mette in campo l’invenzione e la sperimentazione che tanto caratterizzerà il suo stile ricco di contrasti. La versione di Matiegka si limita e arrangiare la parte del violoncello sulla scrittura chitarrista lasciando intatta la scrittura beethoveniana.

 Luigi Attademo

Inizia la sua carriera artistica laurendosi terzo al “Concours International d’Exécution Musicale” di Ginevra del 1995. Dopo aver iniziato lo studio della chitarra con il M° Pino Racioppi a Laino Borgo (CS), si forma nella scuola del chitarrista-compositore Angelo Gilardino, e conta successivamente tra i suoi maestri Giovanni Guanti, Julius Kalmar, Alessandro Solbiati, Emilia Fadini. Ha registrato 15 CD, tra cui monografie dedicate alle Sonate di Domenico Scarlatti, a J. S. Bach, alle opere inedite dell’Archivio Segovia e ai Quintetti di Luigi Boccherini. Laureato in Filosofia con una tesi sull’interpretazione musicale, ha pubblicato diversi articoli di stampo musicologico ed estetico, collaborando con diverse riviste specializzate. Come musicologo, nell’ottobre del 2002 ha curato la catalogazione dei manoscritti segoviani, (pubblicato sulla rivista La Roseta della Sociedad Española de la Guitarra) rinvenendo opere sconosciute di autori come Tansman, Pahissa, Cassadò. Dedica la gran parte della sua attività alla musica da camera e a progetti monografici, tra cui la registrazione integrale delle Suites per liuto di Bach (Brilliant Classics, 2011) e l’integrale delle opere di Niccolò Paganini per chitarra sola per la prima volta suonate integralmente su una chitarra storica (Brilliant, 2013). Del 2016 è il lavoro discografico “19th century music” realizzato con strumenti originali dell’Ottocento. Gli ultimi suoi progetti discografici entrambi pubblicati dalla Da Vinci Publishing sono rispettivamente dedicati a una rilettura delle Sonate di Domenico Scarlatti e al centenario di Astor Piazzolla. È attualmente titolare della cattedra di chitarra al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena.

Simone Gramaglia

Strumentista versatile ed intellettualmente curioso, Simone Gramaglia coniuga la propria passione per la musica con quella per la filosofia e la letteratura, attraverso un’intensa attività di musicista (sia da camera che solista), di docente (Accademia Walter Stauffer) e di direttore artistico (Le Dimore del Quartetto, MusicwithMasters, Concorso Sergio Dragoni) che gli ha consentito di promuovere in maniera costante la cultura musicale, prodigandosi in particolar modo a sostengo dei giovani. Membro fondatore del Quartetto di Cremona, nel corso della sua carriera si è esibito nelle più prestigiose sale da concerto del mondo e ha collaborato con influenti figure del panorama musicale internazionale. Suona una viola Torazzi del 1680 (Kulturfonds Peter Eckes) ed è stato il primo violista italiano a suonare per un periodo prolungato la viola “Paganini” di Stradivari (Nippon Music Foundation). Scrive la rubrica “L’Angolo del Quartetto” su Archi Magazine.

Massimo Quarta

Massimo Quarta è considerato uno dei più importanti violinisti italiani della sua generazione. La sua carriera internazionale è decollata dopo la vincita del concorso Paganini nel 1991 a Genova e con le registrazioni di tutti e sei i concerti per violino di Paganini con il violino stesso di Paganini. ‘Il Cannone’ è senza pari in termini di maestria e profondità musicale fino ad oggi. Il maestro Quarta collabora con le maggiori orchestre e con partner eminenti nei principali teatri. Quarta ha inoltre una carriera di direttore d’orchestra e insegnante. È professore allo Swiss Conservatoire a Lugano e dirigente artistico dell’Orchestra dell’Università Nazionale del Messico.

Martti Rousi

Dopo la vittoria nella Turku Cello Competition nel 1982 e il secondo posto nell’International Tchaikovsky Competition a Mosca nel 1986, Martti Rousi si esibisce come solista con numerose orchestre finlandesi ed estere e registra con le case discografiche Ondine e Finlandia. Oltre alla carriera solista, Rousi si esibisce in formazioni da camera. Dal 1989 al 1992 Rousi è direttore artistico del Lemi Music Festival. Dal 1992 al 2009 ricopre l’incarico di direttore artistico del Turku Music Festival. Nell’edizione del 2010 è direttore artistico del Sibafest a Helsinki e dal 2012 al 2014 del Sysmän Suvisoitto Music Festival. Insieme alla cellista francese Laura Martin ha creato a Helsinki il festival Cellofest, che finora ha visto due edizioni. Dal 1995 Rousi occupa la cattedra di professore di violoncello presso l’Accademia Sibelius a Helsinki. I suoi corsi di violoncello attraggono talenti da tutto il mondo. Rousi viene invitato a tenere delle master class nelle maggiori accademie in tutti i continenti e insegna regolarmente presso la House of Music a San Pietroburgo. Al momento ricopre inoltre il ruolo di professore ospite al Conservatorio di Shanghai.