LECCE: SGOMINATA ORGANIZZAZIONE DI TRAFFICANTI E SPACCIATORI DI DROGA

Redazione

Lecce – I Finanzieri della Compagnia di Lecce, coadiuvati dai colleghi di tutti i Reparti del Corpo della provincia, nelle prime ore di questa mattina, hanno dato esecuzione a 29 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone responsabili di ripetuti episodi di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
I provvedimenti, firmati dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, Dott.ssa Annalisa de Benedictis, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Giuseppe Capoccia, hanno disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di 19 persone (tre delle quali già detenute) e quella degli arresti domiciliari per i restanti 10 soggetti.
Tre destinatari delle misure si sono sottratti alla cattura: si tratta di due albanesi e di un salentino.
L'attività investigativa, iniziata nel maggio del 2012, hapermesso di delineare l'organigramma di un'organizzazione avente il fulcro nel capoluogo e radicate ramificazioni in numerose località salentine e pugliesi. In particolare, è emerso che il sodalizio delinquenziale operava sotto il controllo di D. V., esponente di spicco del panorama criminale salentino, organicamente collegato al detenuto R. N. e suo aspirante successore per il controllo dell'associazione malavitosa.
A seguito di appostamenti, sopralluoghi e mirate indagini tecniche, sono stati acquisiti numerosissimi riscontri, con conseguenti sequestri di ingenti quantitativi di sostanze
stupefacenti, nonché arresti dei soggetti che, a vario titolo, alimentavano l'organizzazione.
Particolarmente significative sono apparse le risultanze che hanno consentito anche di dissipare la "coltre di nebbia" che sembrava avvolgere alcuni fatti criminali verificatisi in città e nei comuni limitrofi, quali sparatorie e attentati nei confronti di alcuni sodali, consentendo di individuare nell'immediatezza i relativi responsabili e il loro ambito di operatività.
Anche in tale contesto si è imposto all'attenzione degli investigatori il ruolo fondamentale nell'organizzazione delle donne poi tratte in arresto; alcune di loro dedite allo spaccio di ingenti quantitativi di droga, per lo più eroina e cocaina, altre incaricate di custodire gli stupefacenti e gli ingenti "ricavi" derivati dal collaudato e florido traffico.
I provvedimenti di cattura sono stati eseguiti prevalentemente a Lecce e a Bagnolo del Salento, Cavallino, Galatone, Otranto, Uggiano La Chiesa, Mola di Bari, Napoli, Taranto, San Pietro Vernotico e Torchiarolo.
Durante l'esecuzione di una delle misure restrittive agli arresti domiciliari sono stati individuati una serra completa di lampade, con all'interno una piantagione di marijuana, circa 30 gr di marijuana contenuta in numerosi involucri e due bilancini di precisione; il destinatario, pertanto, è stato tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale di Lecce su disposizione del Magistrato di turno.
Nell'operazione odierna sono state impiegate 35 pattuglie, per un totale di oltre 130 militari, con l'ausilio delle unità cinofile.




CAGLIARI: SEQUESTRATI ANIMALI SFRUTTATI DA UN CIRCO

Redazione

Iglesias (CA) – Un orso, un elefante africano, una tigre e un ippopotamo sono il risultato di un inconsueto sequestro eseguito dagli uomini del commissariato di Iglesias (Cagliari), insieme a quelli del Corpo forestale dello Stato.

Gli animali appartenevano ad un piccolo zoo di un circo itinerante che da qualche giorno alla periferia di Iglesias, faceva spettacoli a buon prezzo sfruttando animali pericolosi.

L'orso, a cui era applicata una museruola, veniva fatto salire su un carretto trainato da un cavallo; sul cavallo inoltre era applicata sul dorso una struttura rigida su cui veniva incatenata una tigre: così si concludeva lo spettacolo messo in scena dal circo attirando l'attenzione di alcuni attivisti di un'associazione animalista che hanno immediatamente presentato un esposto.

La breve indagine che ne è scaturita, ha evidenziato che gli animali erano maltrattati e maneggiati senza le dovute precauzioni mettendo a rischio l'incolumità degli spettatori.

Nella struttura sono stati trovati anche una leonessa ed altri animali anziani che venivano mostrati nel piccolo zoo in aree non adeguatamente attrezzate per la sicurezza del pubblico. (Le foto sono di Carlo Martinelli)




LO CHIAMA "GIORNALETTO", POI ESCE SULLE CRONACHE ED E' COSTRETTO A DIMETTERSI DA SOTTOSEGRETARIO ALLE INFRASTRUTTURE: GENTILE SE NE RITORNA IN CALABRIA

Redazione

Il sottosegretario alle Infrastrutture, Antonio Gentile, ha rassegnato le dimissioni. Lo annuncia lui stesso in una lunga lettera inviata a Matteo Renzi, Giorgio Napolitano e Angelino Alfano in cui si definisce "vittima di illazioni". L'esponente di Ncd è accusato di aver esercitato pressioni sul quotidiano "L'Ora della Calabria" per non divulgare la notizia dell'inchiesta che vede coinvolto suo figlio, indagato per abuso di ufficio."Lo stillicidio a cui sono sottoposto da diversi giorni e che ha trovato l'acme allorquando sono stato nominato sottosegretario alle Infrastrutture – si legge nella lunga lettera di Gentile – mi ha portato a una decisione sofferta, maturata nell'esclusivo interesse del mio Paese e nel rispetto del mio partito".  "Non ritornerò – prosegue – sui motivi pretestuosi e strumentali organizzati ad arte per 'mascariare' in modo indegno la mia persona, nonostante fossi immune da qualsiasi addebito di natura giudiziaria. Ciò che avevo da dire sui mandanti e sugli ascari che hanno ordito questa tragicomica vicenda – sottolinea Gentile – l'ho espresso a chiare lettere. Ho presentato querela contro i miei detrattori il 26 febbraio, ben prima dell'attuale compagine governativa, con una comunicazione scritta al presidente Grasso, nella consapevolezza di avere questo unico strumento di difesa. Il Paese di Cesare Beccaria è tornato nel medievalismo più opaco, fatto di congetture astruse e di mera cattiveria".  "Un politico che ha vissuto la sua vita senza alcuna macchia, che non ha indagini a suo carico, che è incensurato, viene costretto dalla bufera mediatica a non poter esercitare il suo incarico. E' una riflessione amara, ma reale, di un segmento dell'Italia che preferisce vivere di slogan e di sentimenti truci, sfruttando la disperazione di tanta gente al solo scopo di uccidere la politica, le sue basi comuni, il diritto positivo".

 "Nel mio caso, oltretutto, non bisogna nemmeno citare il garantismo, giacché non sono indagato di niente: eppure, sono divenuto carne da macello, per soddisfare la bulimica perversione di chi intende la lotta politica come mezzo di sopraffazione. Torno a fare politica nelle istituzioni, come segretario di Presidenza, e nella mia regione, come coordinatore regionale, aspettando che la magistratura, con i suoi tempi che mi auguro siano più brevi possibile, smentisca definitivamente le illazioni gratuite di cui sono vittima". "La riflessione che vi lascio – conclude Gentile – è, però, attuale e riguarda la necessità di riequilibrare un sistema la cui agibilità è messa a rischio da chi oltraggia la nostra Costituzione, ritenendola un orpello inutile e non, invece, il tempio di saggezza e di rispetto qual è". Alfano: "Per noi viene prima l'Italia" – "Il senatore Gentile ha rassegnato le proprie dimissioni da sottosegretario senza che alcuna comunicazione giudiziaria lo abbia raggiunto. Lo ha fatto per il bene comune e con grande generosità, e siamo convinti che il tempo (speriamo brevissimo) gli darà ragione. Per noi viene prima l'Italia". Lo afferma il leader del Nuovo Centro Destra, Angelino Alfano. 

 Il senatore Antonio Gentile non è indagato nell'inchiesta sulle presunte pressioni sul quotidiano l'Ora della Calabria. A riferirlo è il procuratore di Cosenza, Dario Granieri.




COSENZA: DONNA IN PREDA A FOLLIA OMICIDA UCCIDE IL FIGLIO DI 11 ANNI A FORBICIATE

Redazione

Rovito (CS) – Una tragedia, quando un madre arriva ad uccidere il proprio figlio significa che non è più lucida ma presa da accecante follia e incommesurabile mancanza di stima in se stessa. Una donna di 43 anni, Daniela Falcone, ha ucciso il figlio di 11 anni con un paio di forbici e poi ha tentato di suicidarsi. Il fatto è avvenuto a Rovito, in provincia di Cosenza. La donna e il bambino, Carmine, erano scomparsi sabato, quando lei era passata a prenderlo a scuola. Ora la Falcone si trova ricoverata in ospedale dove è piantonata dagli agenti della polizia. La 43enne, che ha subito un intervento chirurgico, non è in pericolo di vita.Madre e figlio sono stati trovati dalla polizia nella zona della "Crocetta", lungo la vecchia strada che collega Cosenza e Paola. Quando gli agenti sono giunti sul posto, hanno constatato che il bambino era morto per una profonda ferita alla gola. La madre, invece, che era ancora viva, è stata soccorsa dai medici del 118 e portata nell'ospedale di Cosenza.

Dopo aver litigato per tutta la notte con il marito, sabato mattina Daniela Falcone ha deciso di recarsi a scuola e di prendere il figlio. Il marito della donna, secondo gli inquirenti, quando ha denunciato la scomparsa della moglie e del figlio ha subito raccontato del litigio avuto nella notte precedente. L'uomo, infatti, andato all'istituto scolastico del paese alla fine delle lezioni, si era sentito rispondere dal personale che il bambino era andato via insieme alla madre che era passata a metà mattinata. 

Secondo gli investigatori, la donna, assieme al bambino, si sarebbe diretta, a bordo della sua utilitaria di colore giallo, verso Camigliatello Silano. Prima però aveva fatto rifornimento di carburante in una stazione di servizio lungo la strada che conduce sull'altopiano. Successivamente sarebbe arrivata ai familiari una segnalazione che dava i due nella zona di Magaro, sull'altopiano silano, nelle vicinanze di Camigliatello. A nulla sono valse le continue telefonate sul cellulare della donna che continuava a risultare irraggiungibile.

Daniela Falcone ha tentato di uccidersi con le forbici usate per il figlio. La donna, che è stata trovata a bordo della sua automobile dal lato conducente, mentre il bambino era suduto al posto del passeggero, ha tentato di uccidersi, inizialmente, impiccandosi con una cintura. Non riuscendo nell'intento ha preso le forbici usate per ammazzare il bambino e si è colpita sul collo e all'addome.

Daniela Falcone è descritta, da quanti la conoscono, come una persona equilibrata, tanto che parenti e conoscenti della donna non sanno darsi una ragione di quanto è accaduto.




CATANIA: SCOPERTI FALSI CIECHI

Redazione

Catania – I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, in due distinti interventi, hanno scoperto due "falsi ciechi" che hanno indebitamente beneficiato, negli ultimi 10 anni, dell'indennità di accompagnamento, per un importo complessivo di € 230.000.
Nell'ambito delle attività a tutela della spesa pubblica, sono stati avviati una serie di controlli sulle erogazioni di indennità a carico dello Stato in favore di persone colpite da cecità assoluta.
Dall'incrocio delle banche dati e dai preliminari approfondimenti eseguiti, l'attenzione dei militari è stata attirata, tra l'altro, dal fatto che uno dei soggetti avesse presentato una denuncia di smarrimento della carta di circolazione.
Sono quindi scattate indagini più mirate per verificare la posizione di tale soggetto e di un'altra persona anch'essa beneficiaria di analogo sussidio. Le attività investigative, durate alcuni mesi, hanno evidenziato che S.C., di anni 67, e M.O., di anni 57, ciechi assoluti per l'INPS, conducevano una vita normale, muovendosi all'aperto in modo disinvolto e guidando senza alcun problema la propria autovettura.
Gli appostamenti eseguiti e i filmati realizzati hanno permesso di accertare come gli stessi si muovevano autonomamente, evitavano ostacoli, attraversavano la strada senza alcun ausilio, facevano tranquillamente la spesa al supermercato, attendendo, quindi, a tutte le normali attività quotidiane.
I due falsi invalidi hanno percepito per dieci anni più di 800 euro mensili per la presunta minorazione patita arrecando, così, un danno alle risorse erariali destinate a garantire il necessario supporto economico a chi soffre realmente di infermità.
Le Fiamme Gialle, pertanto, hanno denunciato all'Autorità Giudiziaria catanese i due "finti ciechi" per truffa aggravata ai danni dello Stato, informando contestualmente l'INPS di Catania per l'immediata sospensione del beneficio.




NAPOLI, SCAMPIA: SEQUESTRO DI ARMI E MUNIZIONI

Redazione

Napoli – Una pistola modello Gabilondo Y Cia Vittoria, di fabbricazione spagnola, completa di caricatore con 7 cartucce calibro 45, un revolver marca Taurus, modello 38 Special, rifornita di 5 cartucce stesso calibro, entrambe le armi con le matricole punzonate ed inoltre, una pistola Beretta modello 81, calibro 7,65, completa di caricatore con all'interno 4 cartucce, una pistola marca Model 75, calibro 9 Para, di fabbricazione cecoslovacca, completa di caricatore e 24 cartucce calibro 38 Special, è il bilancio del sequestro operato, nella serata di ieri, dagli agenti della sezione Volanti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Napoli, nel quartiere Scampia.

I poliziotti, nell'ambito dei normali servizi di prevenzione e controllo del territorio, si sono imbattuti, in Via Fratelli Cervi, all'altezza dell'edilizia conosciuta come il Lotto TB, in un moto di grossa cilindrata, con targa coperta, a bordo della quale viaggiavano 2 individui, entrambi calzanti dei berretti che gli oscuravano parzialmente il volto.

I due, alla vista della Polizia, hanno tentato di eludere ogni possibilità di controllo, fuggendo.

Rincorsi per un lungo tratto, il passeggero è disceso dalla moto, proseguendo a piedi la sua fuga, disfacendosi, lungo il tragitto, di un borsello recante il marchio della SSC Napoli ed una borsa con la scritta Dolce&Gabbana, all'interno dei quali gli agenti hanno rinvenuto le armi sequestrate.

Una delle armi, la pistola Beretta, è risultata rubata esattamente 5 anni fa, il 3 marzo del 2008, in S. Cipriano d'Aversa (Ce).

La Polizia Scientifica effettuerà gli accertamenti tecnico-balistici, al fine di rilevare impronte e verificare se le armi sono state utilizzate recentemente




SALERNO: SUCCESSO PER LA GRANDE FESTA A ROCCO HUNT DI SANREMO GIOVANI

Redazione

Salerno – Festa grande in Piazza Amendola a Salerno per Rocco Hunt il rapper che si è imposto nella sezione Giovani di Sanremo. Migliaia di giovani fan dell’artista salernitano non si sono fatti spaventare dalla pioggia e dal vento battente lasciandosi trascinare dal ritmo coinvolgente delle hit di maggior successo.

Ad aprire la serata il saluto del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. “Grande Rocco e Grande Salerno – ha urlato De Luca, che ha definito Rocco Hunt “simbolo di un Sud che non si arrende, che combatte, che riesce ad ottenere grandi risultati con l’impegno ed i sacrifici. Un’immagine positiva e vincente che potrà contribuire a risolvere una drammatica emergenza ecologica ed ambientale. Sono anche orgoglioso – ha concluso De Luca rivolgendosi all’artista affiancato dal papà Giovanni – della tua capacità di riconoscere ed apprezzare i sacrifici di tuo padre”.

Foto: di Massimo Pica




NAPOLI: A UN ANNO DALL'INCENDIO RIPARTE CITTA' DELLA SCIENZA

Redazione

Napoli – Martedì 4 marzo, nel giorno dell'anniversario del rogo, la rinascita di Città della Scienza non è simbolica ma reale. A testimoniarlo artisti, scuole, associazioni e cittadini che si sono dati appuntamento a Città della Scienza un anno dopo, proprio su quelle macerie, per una giornata di festa in cui Città della Scienza apre le porte alla città.
Dalle 10.00 alle 20.00 laboratori, musica, didattica e teatro per festeggiare insieme non solo "l'esserci ancora" – dopo un anno di attività portate avanti grazie al sostegno dei tanti che ci hanno creduto – ma anche l'avvio della ricostruzione del Museo, sancita nell'Accordo di Programma Quadro che sarà firmato nel pomeriggio alla presenza delle istituzioni competenti.
Nell'arco dell'iniziativa porteranno la loro testimonianza personalità della Scienza, della Cultura, dell'Arte e dello Spettacolo.




BARI, ASSISTENZA SENZA FISSA DIMORA: RIAFFIDATO IL SERVIZIO ALLA CROCE ROSSA

Redazione

Bari – La Giunta municipale ha approvato, nella seduta odierna, l'informativa con la quale si dà mandato al direttore della ripartizione Welfare di avviare la procedura per l'assistenza dei senza fissa dimora, per ulteriori 7 mesi, attraverso il servizio affidato dal Comune alla Croce Rossa Italiana. Il servizio riguarda l'assistenza notturna di 100 persone, italiani e stranieri, all'interno di moduli abitativi climatizzati.
"Continua la nostra incessante attività per il contrasto alla povertà – dichiara l'assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio – e per garantire assistenza ai senza fissa dimora. Il campo di accoglienza della Croce Rossa si aggiunge alle strutture del Terzo settore che, attraverso gare ad evidenza pubblica, assistono chi si trova in difficoltà, per un totale di 220 persone al giorno per tutto l'anno. A queste cifre si aggiungono i 340 minori stranieri non accompagnati che la Città di Bari assiste con tenacia, ma in totale solitudine. La Città di Bari è impegnata su questi temi in via prioritaria ma è evidente che da sola non può sostenere il peso dell'emergenza povertà dell'intero territorio metropolitano senza una collaborazione fattiva che si richiede sia alla Regione sia al Governo in carica".




BARI, MAFIA: CONFISCA A NOTI LOCALI DEL CENTRO, AUTO DI LUSSO E CONTI CORRENTI

Redazione

Bari – I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito una confisca beni ai sensi della legislazione antimafia, disposta dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Tra i beni confiscati figurano: una notissima catena di bar – gelaterie del centro di Bari, un bar tabacchi sito all'interno di una stazione ferroviaria, 2 società di gestione commerciale, 4 appartamenti, 8 autovetture e 21 conti correnti bancari, il tutto per un valore di oltre 10 milioni di euro.
I beni sono risultati tutti riconducibili ad un 58enne pluripregiudicato e già sorvegliato speciale, risultato contiguo ad un clan mafioso dominante in Bari e comuni limitrofi.
Le indagini svolte hanno dimostrato che il predetto aveva una disponibilità di beni assolutamente sproporzionata rispetto al reddito dichiarato e all'attività lavorativa svolta. Inoltre, i carabinieri hanno accertato che, per eludere eventuali controlli, i beni erano stati tutti intestati a parenti o soggetti di comodo a lui riconducibili. Su questi presupposti la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari ha cautelativamente sequestrato i beni per poi disporne la confisca, eseguita dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari.




NAPOLI: 8 ANNI PRIGIONIERA, L'HANNO TROVATA SEMINUDA IN MEZZO A ESCREMENTI E INSETTI. A SEGREGARLA LA MADRE

Redazione

Napoli – Gli agenti del commissariato Arenella l'hanno trovata seminuda, rannicchiata dietro un divano, in mezzo a spazzatura, escrementi e insetti. Era malnutrita e in evidente stato di deficit psicofisico.

La 36enne era in quelle condizioni da almeno 8 anni, segregata a Napoli in un appartamento nel quartiere del Vomero, che ormai era la sua prigione. La porta chiusa con un lucchetto, tapparelle e serrande sigillate.

A ridurla in quelle condizioni, la madre, un'ex insegnante di 69 anni, che è stata arrestata per sequestro di persona aggravato da maltrattamenti.

Denunciate in stato di libertà tre persone, con l'accusa di favoreggiamento.

La mamma-carceriera è stata rintracciata dai poliziotti in una casa vicina; aveva con sé le chiavi della "prigione" e la tessera sanitaria della figlia.

I poliziotti hanno accertato che la madre andava a trovare la "prigioniera" un paio di volte alla settimana, lasciando sul pavimento le buste della spesa per poi andarsene subito, chiudendo la porta a chiave.

La ragazza era sparita dal 2006, tanto che molti credevano addirittura che fosse in convento.

Gli agenti sono intervenuti su segnalazione di alcuni vicini, allarmati dal cattivo odore che proveniva dall'abitazione.