FOGGIA SENZA ELETTRICITA': TUTTA COLPA DEI LADRI DI RAME

Redazione

Foggia – Per i loro furti avevano preso di mira i cavi di rame dell'Enel, causando disagi ai cittadini di alcuni paesi della provincia foggiana, che più di una volta erano rimasti senza corrente elettrica.

A finire in carcere con l'accusa di furto aggravato, ricettazione e associazione per delinquere, sono state 18 persone a conclusione di un'operazione della Squadra mobile di Foggia coordinata dagli uomini del Servizio centrale operativo.

Svolte nell'ambito del Progetto "Ita.Ro", che prevede la collaborazione tra la Polizia italiana e quella romena, le indagini hanno consentito di smascherare tre distinte organizzazioni criminali composte da cittadini italiani e romeni specializzate proprio nel furto del rame.
Le indagini si riferiscono a numerosi episodi avvenuti tra il mese di febbraio e quello di giugno 2013.




RAGUSA OPERAZIONE "AGNELLINO": 22 ARRESTI PER DROGA

Redazione

Ragusa – Con l'operazione "Agnellino" si è chiusa oggi l'indagine che ha portato all'arresto un gruppo di trafficanti di stupefacenti, composto da 22 persone tra italiani e albanesi.

L'associazione criminale importava dall'Albania ingenti quantitativi di droga, in particolare cocaina e marijuana, per poi rivenderla al dettaglio nella provincia ragusana.

Le indagini, iniziate nel giugno 2011, hanno consentito, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali e servizi di video ripresa, di ricostruire l'organigramma dell'organizzazione, composta non solo da uomini ma anche da due donne, mogli di due degli indagati.

I poliziotti della Squadra mobile di Ragusa insieme con quelli del Commissariato di Comiso, durante le investigazioni, hanno delineato anche il modus operandi del gruppo. Nello specifico l'organizzazione si riforniva di droga in Albania e poi, disponendo di una vasta rete di rivenditori al dettaglio, la immetteva sul mercato della provincia iblea in piccole dosi.

La droga veniva consegna ai "clienti" direttamente presso le loro abitazioni o ritirata a casa di alcuni degli arrestati.

Addette alla consegna erano le due donne che con la scusa di consegnare ai clienti la busta della spesa gli portavano la marijuana.

Inoltre, alcuni membri dell'organizzazione svolgevano l'attività di pastorizia e, per parlare anche con gli altri componenti della banda, utilizzavano espressioni in codice tra cui la parola "agnello" corrispondente ad un chilo di sostanza stupefacente.

Le indagini hanno anche fatto emergere singolari espedienti per superare i controlli della Polizia durante l'importazione di stupefacente: in alcuni casi, le partite di droga venivano nascoste all'interno di auto appositamente danneggiate per trasportarle con carri attrezzi.




CIRO' MARINA: "CALCIATORE" COLPISCE ARBITRO CON UNA TESTATA PROCURANDOGLI LA FRATTURA DEL SETTO NASALE

Redazione

Cirò Marina (KR) – I carabinieri della Stazione di Cirò Marina, nello svolgere il servizio di Ordine Pubblico alla partita di calcio CREMISSA – MINIERI KING, sono intervenuti a sedare gli animi esacerbati creatisi in campo, infatti il “calciatore” C.M. classe 1987, ha colpito l’arbitro con una testata procurandogli una frattura del setto nasale giudicata guaribile in 30 giorni. Le virgolette all’appellativo calciatore sono d’obbligo, infatti, dall’immediata attività svolta dai militari è emerso come lo stesso, non fosse nemmeno tesserato con alcuna società sportiva ed aveva avuto modo di partecipare alla competizione solo grazie alla complicità di un altro calciatore e di dirigenti della società calcistica, tutti denunciati dai carabinieri. C.M., infatti, si è presentato a referto dall’arbitro con un documento appartenente ad un “compagno di squadra” sul quale aveva apposto la propria foto, fermandola con del nastro adesivo trasparente.
Tutti gli indagati devono rispondere di falso materiale in concorso, mentre il giocatore non tesserato è stato denunciato per lesioni personali, sostituzione di persona e falsità materiale commessa da privato.
 




SCILLA: ARRESTATO GIUSEPPE IERACE PER DETENZIONE ABUSIVA DI ARMA DA FUOCO E MUNIZIONI, DANNEGGIAMENTI ED ESPLOSIONI PERICOLOSE

Redazione

Scilla (RC) – Nella serata del 28 marzo u.s., I Carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni, hanno tratto in arresto in flagranza di reato Ierace Giuseppe, cl. 1980, residente a Messina, colpevole di porto illegale di armi da fuoco, danneggiamento, detenzione abusiva di munizioni e esplosioni pericolose.
L’uomo, alle ore 16:30 circa del 28 marzo, si trovava da solo lungo la spiaggia di Favazzina, frazione di Scilla, in prossimità del rione Cacilì. Improvvisamente, senza apparenti ragioni, estraeva una pistola calibro 357 Magnum ed esplodeva svariati colpi, dandosi poi precipitosamente alla fuga. Uno di questi arrestava la sua corsa attingendo la porta in metallo della recinzione di un terreno poco distante, proprietà di C.V., il quale al momento dell’impatto si trovava all’interno dell’area e, solo per mera fortuna, non veniva attinto dal colpo. I militari della Stazione, contattati dal proprietario del terreno, intervenivano prontamente e riuscivano a rintracciare IERACE mentre era alla guida della propria autovettura, intento a far perdere le proprie tracce. Quando i Carabinieri lo accompagnavano presso il di lui domicilio per procedere a perquisizione, il malfattore, spontaneamente, consegnava l’arma col quale aveva esploso i colpi, unitamente a nr. 42 proiettili cal. 357 magnum, illegalmente detenuti; in quella stessa circostanza IERACE confessava di essere stato lui a commettere l’azione delittuosa di poco prima.

L’arma e le munizioni venivano sequestrate ed il soggetto tratto in arresto dai militari dell’Arma, per violazione degli artt. 4 e 7 della L. 895/1967 (porto illegale di arma in luogo pubblico), artt. 635 (danneggiamento), 697 (detenzione illegale di munizioni) e 703 (accensioni ed esplosioni pericolose) del codice penale. A seguito delle formalità di rito IERACE Giuseppe veniva ristretto presso il proprio domicilio, come disposto dall’A.G. competente, in attesa del giudizio direttissimo.
 




ISERNIA SFRUTTAMENTO DI MINORI: I CARABINIERI DENUNCIANO 11 PERSONE

Redazione

Isernia – A conclusione di una operazione di controllo straordinario del territorio predisposta dal Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, undici persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati che vanno dallo sfruttamento di minori nell’accattonaggio al furto aggravato, dalla ricettazione alle minacce, dal disturbo alla quiete pubblica alle violazioni in materia di sicurezza stradale.

Ad agire sul territorio le Stazioni e i Nuclei Operativi e Radiomobile delle Compagnie di Isernia e Venafro. Ad Isernia, i Carabinieri hanno posto fine ad un’altra triste vicenda che vede purtroppo ancora una volta coinvolti minori sfruttati dai propri genitori senza alcuno scrupolo.

Gli uomini dell’Arma, dopo una serie di servizi di appostamento e pedinamento, hanno bloccato nei pressi della centralissima Piazza della Repubblica, una 25enne di origine rumena, la quale impiegava la sua bambina di sei anni, nelle attività di accattonaggio o nella vendita di oggetti vari. La fanciulla era costretta, invece di frequentare la scuola, come qualsiasi altra bambina della sua età, ad aggirarsi tra le auto in circolazione per le strade cittadine correndo anche un grave pericolo per la sua incolumità. Per questo motivo la madre, è stata fermata ed accompagnata in caserma dove nei suoi confronti è scattata una denuncia, mentre per la bambina è stata avviata una segnalazione per l’affidamento. Sempre ad Isernia un 20enne del posto è stato denunciato per un furto di calzature e capi di abbigliamento all’interno di un esercizio commerciale del centro cittadino.

La refurtiva per un valore di circa duecento euro è stata interamente recuperata e restituita al legittimo proprietario. A Sesto Campano, un 35enne e un 32enne, entrambi di Venafro, sono stati denunciati in quanto stavano perpetrando un furto di circa quattrocento quintali di legna custoditi all’interno di un terreno di un 50enne originario di Pratella in provincia di Caserta. Anche in questo caso la refurtiva, per un valore di oltre quattromila euro, è stata recuperata e restituita al proprietario. A Monteroduni, un 36enne ed una 28enne, entrambi di Venafro, sono stati denunciati per il reato di furto e ricettazione. I militari hanno scoperto che si erano impossessati di un assegno postale dell’importo di duemila euro all’interno dell’abitazione di una anziana donna, e successivamente lo avevano posto all’incasso presso un ufficio postale. Anche in quest’ultimo caso refurtiva recuperata e restituita alla vittima. E ancora a Monteroduni, un 24enne di origine rumena è stato denunciato per ricettazione, in quanto trovato in possesso di alcuni attrezzi agricoli rubati all’interno di una masseria. La refurtiva per un valore di oltre duecentocinquanta euro è stata restituita al proprietario. Sempre a Monteroduni un 25enne del posto è stato denunciato per minaccia aggravata, in quanto a seguito di una lite scaturita per futili motivi ha ripetutamente minacciato di morte un 34enne di Isernia. A Castelpetroso, un 50enne del luogo è stato invece denunciato per disturbo alla quiete pubblica, mentre ad Isernia un pregiudicato, 33enne di Acerra nel napoletano, è stato denunciato per violazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora. Infine a Cantalupo nel Sannio, un 45enne del luogo è stato sorpreso alla guida della propria autovettura completamente ubriaco, pertanto è scattata nei suoi confronti una denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica, il sequestro del veicolo e il ritiro della patente di guida.

 




REGGIO CALABRIA NDRANGHETA: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN AFFILIATO ALLA COSCA BELLOCCO

Redazione
Reggio Calabria
– Nell’ambito delle attività finalizzate al controllo del territorio ed al contrasto alla criminalità disposte in tutta la provincia dal Questore di Reggio Calabria , dott. Guido Nicolò Longo, sono state effettuate numerose perquisizioni a carico di pregiudicati appartenenti alla criminalità organizzata operante nel territorio della Piana di Gioia Tauro. Nella giornata di sabato 30 u.s., in Rosarno (RC) la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato PALAIA Francesco Benito, classe ‘73, con numerosi precedenti di polizia per furto, truffa, ricettazione, reti in materia di stupefacenti e associazione finalizzata al traffico di droga, affiliato alla famiglia di ‘ndrangheta dei “Bellocco” di Rosarno, coniugato con BELLOCCO Emanuela, attualmente detenuta, figlia di BELLOCCO Giuseppe, classe ‘48, elemento apicale della omonima cosca attiva nel comprensorio della Piana di Gioia Tauro. In particolare, personale del Commissariato della Polizia di Stato di Gioia Tauro (RC), unitamente a personale del Reparto Prevenzione Crimine di Siderno (RC), dopo aver fatto irruzione all’interno della residenza dell’uomo, hanno effettuato una meticolosa e accurata perquisizione che, estesa ad un scooter utilizzato dal PALAIA ma di proprietà della moglie, ha portato al rinvenimento di due involucri costituiti da vari strati di gomma e cellophane avvolti da nastro adesivo, rispettivamente di Kg. 1,070 e Kg. 1,222 di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
Ultimate le formalità di rito, il PALAIA, è stato associato presso la Casa Circondariale di Palmi (RC).
 




NAPOLI CASANDRINO: LO ACCOLTELLA PER UNA LITE DI VICINATO

Redazione

Napoli – Gli accoltellamenti a Napoli e dintorni sembrano essere all'ordine del giorno. Soprattutto tali violenti episodi scaturiscono sempre di più per motivi futili, come ad esempio liti tra vicini di casa. I carabinieri di Grumo Nevano hanno arrestato a Casandrino, in provincia di Napoli, un uomo di 41 anni, e denunciato un 18enne e un 65enne. Il 41enne, in via Arno, armato di coltello, in presenza del 18enne avrebbe colpito con due coltellate un uomo di 43 anni gia' noto alle forze dell'ordine, dopo che quest'ultimo aveva avuto una lite scoppiata per motivi di vicinato con il 65enne, anche lui presente all'accoltellamento successivo alla lite. Dopo i soccorsi alla vittima, i militari hanno ricostruito la dinamica del fatto rintracciando il responsabile nella sua abitazione, dove e' stato rinvenuto e sequestrato il coltello. L'uomo e' stato arrestato e portato nel carcere di Poggioreale.




AVETRANA: EROINA PRONTA PER IL "BUCATO"

Redazione


Avetrana (TA) – I militari dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia CC di Manduria, dopo un servizio di osservazione nei pressi dell'abitazione di un pregiudicato residente ad Avetrana, hanno fatto scattare una perquisizione domiciliare effettuata con il prezioso ausilio del Nucleo Cinofili di Modugno (BA). Questa sinergia di forze, ha permesso di rinvenire e sequestrare otto dosi di eroina, per un grammo totale di peso, occultate dietro la lavatrice nel vano cucina, insieme ad un bilancino di precisione e la somma contante di euro 60, opportunamente sequestrata poiché ritenuta provento dell'attività illecita perseguita.
Per l'occupante dell'abitazione, 40enne, già responsabile di reati della stessa natura, è scattato l'arresto.




CALTANISSETTA, PREVENZIONE CONTRO I PERICOLI DEL WEB: LA QUESTURA INCONTRA GENITORI E DOCENTI

Redazione

Caltanissetta – Nel pomeriggio di ieri 28 marzo, presso la scuola secondaria di Primo grado “Pietro Leone” di Caltanissetta, si è tenuto il preannunciato incontro sul tema: “cyber bullismo, cyber stalking e pericoli del web!” tenuto dall’Ispettore Superiore Salvatore Falzone, dell’Ufficio Stampa della Questura, con i docenti e i genitori degli alunni che hanno partecipato agli incontri del 13, 19 e 20 marzo 2014.

Nel corso del partecipato incontro, che si protratto fino a tarda sera, anche ai genitori ed ai docenti, un centinaio circa, riuniti nella sala conferenza dell’Istituto, è stato spiegato quali sono i meccanismi che possono suscitare effetti di disinibizione quando i ragazzi sono online, piuttosto che l’adozione di meccanismi di disimpegno morale attuati inconsciamente dagli stessi per giustificare a posteriori i loro comportamenti sbagliati; ciò al fine di dare una maggiore consapevolezza sulle potenziali conseguenze negative di determinati comportamenti considerati apparentemente non offensivi.

L’ispettore Falzone ha illustrato quali sono i reati e le relative pene cui si va in contro quando si detengono o inviano filmati hot di contenuto pedopornografico, quali sono i reati che si commettono quando si prende di mira, insulta o denigra un compagno.
Si è parlato di social network – dei più noti: facebook, twitter, instagram, youtube e dei meno noti, ma con potenziali effetti devastanti sui giovani più vulnerabili, quale ad esempio: ask – dei programmi di messaggeria telefonica, quali: whatsapp, wechat, viber, tango, telegram ecc., ma soprattutto di snapchat. 
Sono stati commentati i recenti fatti di cronaca che hanno visto giovani adolescenti quali vittime di cyber bullismo e cyber stalking, in ultimo l’episodio avvenuto nella città di Palermo, dove alcuni adolescenti minorenni, tra cui con meno di 14 anni, hanno girato un video hard, postandolo successivamente su youtube.
Si è parlato del necessario dialogo che deve esserci tra genitori e figli e tra questi e l’istituzione scolastica, in modo da agire tutti in modo sinergico, nella stessa direzione, nel percorso di crescita virtuale degli adolescenti al fine di un uso consapevole delle nuove tecnologie ICT.

Di seguito alcuni dei consigli che l’ispettore Falzone ha dato ai genitori :
•    Spiegate ai vostri figli che è importante per la loro sicurezza e per quella di tutta la famiglia non fornire dati personali su Internet (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici).
•    Stabilite delle semplici regole che definiscano i tempi e le modalità di accesso ad Internet per i vostri figli: affiancateli nelle prime navigazioni sulla Rete in modo da mostrargli come non correre rischi. Limitare il tempo che possono trascorrere online significa limitare di fatto l’esposizione ai rischi della Rete.
•    Collocate il computer in una stanza centrale della casa piuttosto che nella camera dei ragazzi. Vi consentirà di dare anche solo una fugace occhiata ai siti visitati senza che vostro figlio si senta “sotto controllo”.
•    Spiegate ai vostri figli come navigare sicuri anche se sapete che non sembrano interessati a Internet. A scuola, a casa dell’amico del cuore, potrebbero comunque avere voglia di navigare sulla Rete ed è bene che siano al corrente di quali semplici e importanti regole seguire per essere sicuri e protetti mentre si divertono.
•    Impostate la “cronologia” in modo che mantenga traccia per qualche giorno dei siti visitati.
•    Controllate periodicamente il contenuto dell’hard disk del computer.
•    Tenete aggiornato un buon antivirus e un firewall che proteggano continuamente il vostro pc e chi lo utilizza.
•    Non lasciate troppe ora i bambini e i ragazzi da soli in Rete.
•    Osservate il comportamento dei vostri figli quando usano il computer e il telefonino: se vi sembrano turbati, se sono particolarmente “gelosi” di questi strumenti, se ne fanno un uso veramente eccessivo non esitate a cercare di saperne di più parlando con loro. Il dialogo è sempre il miglior strumento per capire cosa accade.
•    Ricordate che a volte i ragazzi non parlano con i genitori dei loro problemi online per paura che i genitori gli tolgano lo smartphone o la connessione, impedendogli di andare in Rete ed emarginandoli dalle loro amicizie su internet.
•    Se vostro figlio/a è vittima di cyberbullismo o cyberstalking, mantenete la calma, tranquillizzatelo.
•    Se possibile, conservate i messaggi minatori, annotate le date e gli orari delle chiamate e recatevi con lui/lei in un ufficio della polizia postale.
 




CATANIA PARKINSON: AL VIA IL PRIMO LABORATORIO CON LA PRESENZA DEL CAMPIONE OLIMPICO JURY CHECHI

Redazione


Catania – Si chiama Parkinson Lab 360° il primo innovativo progetto educativo multidisciplinare per migliorare la qualità di vita delle persone toccate dalla malattia. Il progetto pilota che parte da Catania, alla vigilia della Giornata Mondiale del Parkinson (11 aprile), è promosso dall'associazione Azione Parkinson di Catania, con la responsabilità scientifica del Prof. Pietro Marano, Università Gabriele D'Annunzio Chieti-Pescara e Direttore Unità Operativa di Riabilitazione Casa di cura Villa dei Gerani di Catania e della Prof.ssa Maria Gabriella Ceravolo, Università Politecnica delle Marche e Direttore della Clinica di Neuroriabilitazione dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, con il patrocinio dell'associazione Parkinson Italia e con il contributo incondizionato di AbbVie. “Il progetto Parkinson Lab 360° – dichiara Giovanna Coco, Presidente dell’associazione Azione Parkinson di Catania – propone un approccio globale alla malattia che consentirà alle persone coinvolte di partecipare attivamente e consapevolmente alla cura della propria salute.” 

Dal 31 marzo al 4 aprile, un gruppo di 6 persone affette da Malattia di Parkinson in fase avanzata, con i rispettivi 6 caregivers, parteciperà a un programma intensivo di attività motorie, educazionali e di
socializzazione in cui la riabilitazione assume un ruolo fondamentale. Testimonial d’eccezione, il campione olimpico Jury Chechi che sarà al fianco dei partecipanti come trainer nelle attività fisiche previste dal
programma.

“L’esperienza pilota condotta a Catania propone un approccio riabilitativo multiplo e più vicino alla vita quotidiana del paziente – dichiara Pietro Marano, Direttore Unità Operativa di Riabilitazione Casa di cura
Villa dei Gerani di Catania – Il progetto servirà a meglio definire un approccio educativo e rieducativo alla gestione dei disturbi del movimento, fruibile in maniera diffusa da coloro che sono affetti da Malattia di
Parkinson, una patologia che in Sicilia colpisce circa 15.000 persone, per soddisfare una richiesta incalzante di qualità dell’assistenza da parte del paziente”.
Un’equipe multidisciplinare composta da 10 figure professionali (neurologi, fisiatri, neuropsicologi, logopedisti, fisioterapisti e nutrizionisti) assisterà h24 i 12 partecipanti con un programma composto da
oltre 30 ore di attività in 4 giorni, durante i quali si alterneranno sessioni di educazione, stretching, rieducazione posturale, attività in palestra, choral singing, dance therapy, piscina e attività di socializzazione. L’esperienza maturata nel corso del progetto Parkinson Lab 360° – che si svolgerà a Catania nel centro sportivo Fourspa – servirà anche per realizzare una guida per le persone affette da Malattia di
Parkinson e per le loro famiglie con consigli utili per affrontare e gestire la malattia.
La Malattia di Parkinson è una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale che colpisce in Italia circa 230.000 persone, delle quali circa il 5% con un’età inferiore ai 50 anni. Si prevede che la prevalenza di
tale patologia raddoppierà nel corso dei prossimi venti anni a causa soprattutto del crescente invecchiamento della popolazione generale
 La malattia non ha ancora una cura risolutiva. Gli approcci terapeutici più recenti hanno evidenziato l’importanza della prospettiva multidisciplinare e l’utilità della riabilitazione affiancata alla terapia farmacologica.
“L'affiancamento alle terapie avanzate di programmi riabilitativi e assistenziali multidisciplinari assume oggi un ruolo indispensabile nella prevenzione della disabilità – dichiara Maria Gabriella Ceravolo, Università
Politecnica delle Marche e Direttore della Clinica di Neuroriabilitazione dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona – nella prospettiva di un più moderno e razionale approccio alla gestione dei diversi bisogni di salute della persona con Malattia di Parkinson, che consenta alle diverse figure professionali (neurologo, fisiatra, neuropsicologo, logopedista, fisioterapista, nutrizionista, ecc.) di operare in team, in uno spirito di condivisione delle competenze ed esperienze di ciascuno, nell’ambito di un progetto assistenziale integrato”.
Il ginnasta e campione olimpico Jury Chechi, il “Signore degli anelli”, ha offerto fin dal primo momento la sua collaborazione e sostegno all’iniziativa e ha voluto trasferire in questo progetto la sua esperienza di
campione nello sport e nella vita.
“Come sportivo capisco quanto siano importanti la forza di volontà, l’equilibrio e la coordinazione dei movimenti. Tutti aspetti che risultano compromessi dalla malattia di Parkinson. Ma si può essere campioni
anche nelle vite più complicate e sono sicuro che in ognuno di noi ci siano quelle risorse incredibili che ci possono aiutare a superare i momenti difficili con forza e determinazione” dichiara Jury Chechi.
La Giornata Mondiale della Malattia di Parkinson si celebra in occasione dell'anniversario della nascita di Sir James Parkinson, scopritore della malattia che porta il suo nome, l'11 Aprile. Obiettivo della giornata è
aumentare la consapevolezza in merito alla rilevanza epidemiologica della malattia di Parkinson e dei suoi effetti sugli individui, sulle famiglie e sulla comunità.
“La nostra associazione si batte per migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro cari – conclude Giovanna Coco – Il progetto Parkinson Lab 360° si inserisce nel nostro impegno nel diffondere informazioni
finalizzate ad una più diffusa conoscenza di una malattia che si può controllare, ma non guarire e che spesso finisce per condizionare pesantemente la propria vita e le relazioni sociali.”

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BARI, 1500 EURO PER RESTITUIRE L’AUTOVETTURA RUBATA AD UN FRATE.

Redazione
Bari
– Ha preteso 1500 euro da un frate per la restituzione della sua Fiat Punto rubata. Scoperto è finito in manette. Si tratta di un 26enne barese, già noto alle Forze dell’Ordine, arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Bari San Paolo con le accuse di tentata estorsione e ricettazione.
La vittima, cappellano di una chiesa del quartiere “Poggiofranco” lo scorso 26 marzo subì il furto della sua autovettura. Accortosi dell’ammanco effettuò una telefonata sul proprio cellulare che si trovava all’interno del mezzo riuscendo a parlare con un anonimo interlocutore che gli chiedeva 1500 euro per la restituzione del mezzo che sarebbe avvenuta in luogo e data da concordare. A quel punto la vittima si è rivolta ai carabinieri che in poco tempo sono riusciti ad intercettare e bloccare il 26enne mentre tentava di farsi consegnare il denaro dalla vittima.

Nella circostanza il giovane, a bordo di una “Ford Ka”, risultata rubata lo scorso 24 marzo a Bari, vistosi scoperto speronava l’autovettura dei Carabinieri allo scopo di  guadagnarsi la fuga venendo definitivamente bloccato e tratto in arresto. La Ford Ka, nonché la Fiat Punto ed il cellulare del cappellano sono stati restituiti agli aventi diritto mentre il 26enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale casa circondariale.