NAPOLI,: PREMIATO BENJAMIN, L’EXTRACOMUNITARIO CHE BLOCCO’ UNO SCIPPATORE

di Christian Montagna
Napoli
– Poco più di due mesi fa, in una giornata come le altre, gli abitanti del centro storico di Napoli si apprestavano ad affrontare la routine e i malviventi facevano altrettanto. In via Domenico Capitelli, uno di questi, aveva appena sottratto la borsa ad una signora lasciandola al suolo. Non si era accorto però della presenza di Benjamin che fortunatamente quel giorno non si  lasciò andare all’indifferenza  scaraventando lo scooter per terra. Da quel giorno, acclamato come  un vero e proprio eroe, in una città in cui l’indifferenza e l’omertà regnano sovrane alimentando e favorendo la criminalità organizzata. Un gesto che poche persone avrebbero fatto. A Napoli, la gente ha paura. Un terrore che vige sovrano e che spaventa anche chi non vive in quelle strade ma chi semplicemente ascolta i racconti dei cittadini. Quel giorno, il gesto eroico, ha avuto un enorme significato. I social network impazzavano con i video ripresi dalle telecamere di sorveglianza della zona. Il 7 febbraio 2014 Benjamin è diventato socio onorario di Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli. Un riconoscimento che testimonia che Napoli questi gesti non li dimentica, anzi vuole vederne tanti altri. Un comportamento esemplare che ha avuto la sua degna ricompensa. Da ieri infatti, Benjamin lavora per la Gesac, la società che ha in gestione l'aeroporto di Napoli, con un contratto stagionale tramite una società di lavoro interinale. Una bella notizia, dunque.
 




BARI, BLITZ NEI NEGOZI CINESI: SEQUESTRATI 18 MILA OGGETTI PERICOLOSI PER LA SALUTE

Redazione

Bari – Nell'ambito di controlli disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Bari finalizzati a contrastare gli emergenti fenomeni criminosi nel settore del lavoro, i Carabinieri della Compagnia di Modugno, in collaborazione con i militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Bari, al termine di un blitz eseguito in ristoranti, esercizi commerciali e depositi destinati alla vendita al dettaglio e all'ingrosso di casalinghi ed abbigliamento, tutti riconducibili a cittadini cinesi, hanno sequestrato, a Modugno, più di 18.000 prodotti di vario genere, ritenuti pericolosi per la salute dei consumatori poiché non rispondenti ai requisiti di sicurezza per i consumatori previsti dalle vigenti norme di legge e direttive comunitarie, per un valore complessivo di oltre 350mila euro. I controlli, avviati a seguito di una capillare attività informativa condotta sul territorio e dopo l'analisi di numerose segnalazioni pervenute dei cittadini, hanno consentito di appurare la non regolarità di tre attività commerciali gestite da soggetti di etnia cinese, site nel comune di Modugno (BA). In particolare, è stato rinvenuto un ingente quantitativo di materiali non conformi alle prescrizioni di sicurezza e, quindi, tutti potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori poiché posti in vendita privi della necessaria certificazione di conformità "CE". Si tratta principalmente di tabella di pelletteria (borse, marsupi e zaini) con all' interno delle bustine contenenti una sostanza chimica utilizzata come antimuffa prive di relativa certificazione sanitaria; numerose lampade per uso domestico, nonché una serie di piccoli elettrodomestici quali asciugacapelli, piastre e rasoi potenzialmente pericolosi. Il valore commerciale dei prodotti sequestrati è stato quantificato in 350.000 euro, mentre ai trasgressori, tutti cittadini cinesi, di cui uno residente a Prato, sono state irrogate sanzioni per 430mila euro.




LICATA: RUBA UN CICLOMOTORE E POI PRETENDE 400 EURO PER RESTITUIRLO

Redazione

Licata (AG) – Un disoccupato di Licata, 34enne, già noto alle Forze dell'Ordine, è stato arrestato dai Carabinieri a Licata in piena flagranza, per un'estorsione aggravata commessa in danno di una donna del luogo. L'uomo aveva richiesto 400 euro per la restituzione di un ciclomotore trafugato alla vittima da ignoti alcuni giorni orsono, ma sul posto dell'appuntamento per la consegna del denaro trova anche i Carabinieri ad attenderlo, che lo hanno così acciuffato proprio nell'atto di ricevere la somma pattuita per la restituzione del veicolo. L'uomo, dopo le preliminari formalità di rito in caserma, è stato accompagnato alla Casa circondariale di Agrigento e posto a disposizione della Procura della Repubblica per le successive incombenze di legge.




CALTANISSETTA, OMICIDIO FRANCESCO PEPI: CASO RISOLTO DOPO 25 ANNI

Redazione

Caltanissetta – È stata chiamata "San Valentino-Revenge", l'operazione condotta dalla Squadra mobile di Caltanissetta, che ha permesso di far luce sull'omicidio di Francesco Pepi, avvenuto a Niscemi, 25 anni fa. Il commerciante fu assassinato per non essersi piegato al pizzo.

Dodici persone, tra boss e gregari appartenenti alla Stidda e a Cosa Nostra di Gela e Niscemi e già in carcere, sono state raggiunte dalle misure cautelari emesse dal Tribunale di Caltanissetta perché ritenuti gli esecutori materiali e i mandanti dell'omicidio del commerciante avvenuto il 14 febbraio del 1989.

L'operazione di questa mattina, condotta dagli uomini della Mobile nissena coordinati dallo Sco (Servizio centrale operativo), segna l'epilogo di un'indagine lunga e complicata che è stata sostenuta anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

L'indagine ha permesso di fare piena luce su alcuni fatti di sangue, avvenuti a cavallo degli anni '90 nel corso della cruenta guerra di mafia che infuriò nella provincia nissena in quegli anni.
Francesco Pepi si era rifiutato di corrispondere il "pizzo" alla mafia, esortando anche altri imprenditori a seguire la strada della legalità.
Il suo omicidio fu pianificato ed eseguito con la diretta approvazione dei vertici locali di Cosa nostra.




ACERRA: NASCE IL MUSEO DI ARCHEOLOGIA E STORIA DEL TERRITORIO DI ACERRA E SUESSOLA

Redazione

Acerra – Un museo archeologico che raccoglierà i reperti più importanti dell’antica Acerra e di Suessola. E’ il Museo di Archeologia e Storia del territorio di Acerra e Suessola che vedrà la sua nascita domani, martedì 8 aprile alle ore 11,00, con la firma, presso i locali del Castello Baronale di Acerra, dello schema di convenzione da parte del Sindaco di Acerra Raffaele Lettieri, del direttore regionale per i Beni Culturali prof. Gregorio Angelini e del dirigente della Regione Campania Dott.ssa Rosanna Romano.
Il nuovo Museo sarà un elemento di valorizzazione dei due siti antichi ricadenti nel territorio comunale di Acerra, la città romana e la Suessola etrusca, e, attraverso l’esposizione dei reperti archeologici, mira alla ricostruzione della storia, della cultura e della topografia degli insediamenti sul territorio acerrano.
Il polo museale è stato allestito nei locali al piano terra del Castello Baronale di Acerra, un tempo utilizzati come scuderie, rese disponibili dall’Amministrazione comunale. Il Castello costituisce uno dei principali monumenti cittadini, e con la nascita del Museo di Archeologica e Storia del territorio di Acerra e Suessola tornerà ad essere il centro della vita politica, sociale e culturale della città.
Si tratta di un punto di alto interesse culturale e storico in città, che diverrà con l’esposizione di una parte della Collezione archeologica Spinelli, attualmente custodita al Museo Archeologico di Napoli, una vera e propria tappa per ripercorrere un pezzo dell’importante storia di Acerra, grazie anche all’approvazione nei mesi scorsi da parte della Regione Campania dello schema di convenzione tra Ministero per i beni e le attività culturali Direzione regionale per i beni culturali e il paesaggio (DRBCP) della Regione Campania/SSANP – Regione Campania – Comune di Acerra. 




TAURIANOVA NDRANGHETA: SCATTATA ALL'ALBA OPERAZIONE DEI CARABINIERI. ARRESTATE 6 PERSONE PER TRAFFICO DI ARMI E SOSTANZE STUPEFACENTI

Redazione
Taurianova (RC)
– Alle prime luci dell’alba di oggi è scattata un’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Taurianova, finalizzata all’esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nei confronti di sei persone risultate responsabili in concorso di un traffico di armi e di sostanze stupefacenti.
Rinvenute armi e droga.
L’operazione, nella cui fase esecutiva sono stati impegnati circa cinquanta militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dello Squadrone Eliportato Cacciatori, giunge all’esito di una complessa e delicata attività d’indagine, nel corso della quale era già stato eseguito l’arresto in flagranza di CREA Ettore classe 1972 ed il fermo di indiziato di delitto di LADINI Giuseppe classe 1978, operati rispettivamente il 1 ed il 25 marzo 2014.
 




NAPOLI, CONCORSO DEL COMUNE SUL PERSONALE: "ENNESIMA MANDRAKATA", PAROLA DI CISL

Redazione

Napoli – “Con il concorso il Comune di Napoli commette l’ennesima mandrakata”. Così la CISL Campania commenta l’approvazione della delibera di Giunta che avvia un concorso per 72 dirigenti al Comune di Napoli, con una riserve del 50% dei posti al personale interno all'ente di Palazzo San Giacomo. "Un documento che come al solito non è stato possibile visionare in anticipo, con i dovuti approfondimenti, come richiede un'azione trasparente e realmente partecipativa del contributo di un sindacato responsabile. Per noi è inaccettabile, in assenza di un piano complessivo di riorganizzazione finalizzato all’efficacia e all’economicità dell’azione amministrativa”.
"Sia chiaro non siamo contro a prescindere, ma come si fa a sostenere un provvedimento che mira solo a riempire caselle di un organico che non hai discusso in termini di produttività nella sua interezza? Stando così le cose si rischia solo di favorire gli amici degli amici e parenti di autorevoli dirigenti dell'amministrazione napoletana."
Una scelta che va in palese contrasto con le rassicurazioni e le promesse fatte dal primo cittadino per una svolta del funzionamento della macchina comunale.
"Vogliamo ricordare a De Magistris che l'accordo sulla produttività voluto da Auricchio e Moxedano, e che noi non abbiamo firmato, è il de profundis della meritocrazia, con un solo obiettivo: spaccare i lavoratori, creare un conflitto interno per gestire in maniera discrezionale interi servizi. Dei 9mila dipendenti, 7mila, il vero motore dell'ente, non sono stati coinvolti seriamente né motivati su obiettivi tracciabili -come la Cisl ha sempre chiesto – per rendere più efficiente il Palazzo e contrastare sprechi ed inefficienza."

“Evidentemente la denuncia di una gestione fallimentare della macchina amministrativa da parte di Sodano, Auricchio e Moxedano – più volte rappresentata dalla Cisl – non ha convinto de Magistris.

“Il sindaco concretizzi l’impegno assunto con la nostra organizzazione per una svolta misurabile della sua azione assumendo il coordinamento di una cabina di regia per ammodernare, razionalizzare e rendere più efficiente la struttura. La Cisl è convinta che l’eventuale ricerca di professionalità dirigenziali, di funzionari e personale esecutivo, la decisione di avviare nuove assunzioni o riqualificazioni, debbano avvenire, secondo i più elementari principi che guidano i processi produttivi, a valle e non a monte di un piano organizzativo e industriale dell’ente. E’proprio questo modello non organico di gestione della Giunta che ha portato alla bocciatura da parte della Corte dei Conti del piano di rientro”.

La Cisl chiede, dunque, a De Magistris di intervenire subito. “E’ la sua ultima chance: revochi la delibera delle assunzioni e, anche alla luce della pronuncia di magistrati contabili del prossimo 16 aprile, apra un confronto con il sindacato. In caso contrario ognuno per la propria strada, ma sarà lui il vero responsabile della rottura con la Cisl”.
“Noi ribadiamo la nostra volontà , al di fuori di qualunque interesse di parte, a offrire il più leale e qualificato contributo per intervenire sul pilastro portante della macchina comunale, il primo elemento di garanzia per affrontare efficacemente il tema della tassazione, dei servizi, dell'equità e quindi dello sviluppo complessivo della città. Ma sia chiaro é scaduto il tempo”. 




REGGIO CALABRIA: RINVENUTI ARMI, DROGA E MUNIZIONI. UN FUCILE MITRAGLIATORE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE NASCOSTO IN LAVATRICE.

Redazione
Reggio Calabria – Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria sono stati impegnati in un servizio di controllo straordinario del territorio nel quartiere Archi, Rione Modena, Rione Marconi  e nel centro cittadino. Il servizio si inquadra in una più ampia attività di intensificazione delle attività di controllo del territorio disposta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria d’intesa con il Prefetto di Reggio Calabria dott. SAMMARTINO.

Al servizio hanno partecipato centinaia di uomini di tutte le componenti territoriali e speciali dell’Arma dei Carabinieri, infatti, i militari delle Stazioni Carabinieri di Reggio Calabria Principale, Archi, Gallico, Cannavo’, Rione Modena, Pellaro, sono stati coadiuvati dalla Compagnia di Intervento Operativo del Battaglione Carabinieri Campania di Napoli, dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e da unità cinofili per la ricerca di armi ed esplosivi e di sostanze stupefacenti. Decine le perquisizioni di abitazioni eseguite, centinaia i controlli di persone e mezzi.

Nel coso del servizio, grazie alla professionalità ed al livello addestrativo dei militari impiegati, sono state rinvenuti, armi, parti di armi, munizioni, e droga. Il materiale rinvenuto, perfettamente funzionante e conservato con cura, era pronto ad essere utilizzato per ogni esigenza delittuosa. I responsabili, in corso di identificazione, avevano avuto cura di occultarlo in aree esterne ad abitazioni, a volte sotterrato, rinvenuto solo grazie al fiuto dei cani e all’utilizzo di strumenti metal detector.  Nel corso delle attività sono stati effettuati tre arresti nella flagranza del reato ed è stata data esecuzione a due provvedimenti restrittivi emessi dall’Autorità Giudiziaria, nel corso dei controlli sono state deferite due persone in stato di libertà per detenzione illecita di alcune cartucce e di un ristoratore per aver realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica. Oltre settecento grammi di marijuana rinvenuta e sequestrata. Un fucile mitragliatore Sten di produzione inglese risalente alla seconda guerra mondiale ma in perfette condizioni è stato rinvenuto all’interno di una lavatrice.

Nel dettaglio:
–    I militari dell’Aliquota Radiomobile intervenivano su richiesta della Centrale Operativa del Comando Provinciale presso l’Arena dello Stretto ove era stata segnalata la presenza di alcuni cittadini stranieri che avevano creato dei disordini in un locale pubblico cittadino. L’intervento dei militari era stato richiesto dal titolare di un noto pub del centro dove i tre avevano trascorso la serata rimanendo a consumare sostanze alcoliche sino a tarda ora, con un piccolo dettaglio, nel momento in cui occorreva saldare il conto i tre si allontanavano con grande stupore del proprietario. Non soddisfatti avevano portato con se anche i boccali continuando a bere la birra. L’intervento dei militari non convinceva i tre a saldare il proprio conto anzi ne provocava una rabbiosa reazione che sfociava in resistenza ed aggressione nei confronti degli operanti che erano costretti a neutralizzarne la reazione, arrestandoli per violenza, resistenza e furto.
I tre:
1.    CANTEA Constantin, trentaduenne di nazionalità rumena,  con precedenti per resistenza;
2.    LAZAR Elena, ventiduenne, di nazionalità rumena, con precedenti per furto aggravato;
3.    CIOBANU Paul Ionut, ventinovenne di nazionalità rumena, con precedenti per rapina, minaccia.
 Venivano condotti presso le camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo.
–    R.A., ventiseienne reggino, incensurato, artigiano, veniva tratto in arresto dai militari della Stazione di Reggio Calabria Principale i quali, intervenuti presso la sua abitazione a seguito di una segnalazione di occupazione abusiva dell’alloggio, notavano la presenza sul pavimento di alcune cartucce. A quel punto i militari decidevano di non limitarsi alla segnalazione ma effettuavano una accurata perquisizione rinvenendo all’interno di un armadio metallico una busta in cellophane contenente grammi 600 di marijuana, nonché alcune bustine per il confezionamento. Nel corso del controllo veniva anche rinvenuto un fucile calibro 12 appartenuto al padre deceduto di R.A. del quale pero’ quest’ultimo non aveva fatto mai alcuna denuncia alle autorità. Ad R.A. vengono contestate le accuse di detenzione illecita di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di arma.
–    SAINATO GIUSEPPE, quarantunenne  reggino, con precedenti, veniva arrestato dai militari della Stazione CC RC-Cannavo’ i quali lo sorprendevano all’esterno della propria abitazione oltre l’orario consentito dalle prescrizione impostegli dalla Misura di prevenzione personale della Sorveglianza speciale alla quale era sottoposto;
–    CUTRUPI NICOLINA, cinquantunenne reggina con precedenti, già sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari, veniva arrestata dai militari della Stazione di Pellaro i quali sorprendevano la donna all’esterno della sua abitazione senza alcuna autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria.
–    PALADINO ANTONIO, trentunenne di Rosarno, veniva tratto in arresto in esecuzione di un ordine di carcerazione perché riconosciuto colpevole dei del delitto di detenzione illecita di sostanze stupefacenti;
–    FORTUGNO SEBASTIANO, trentottenne di Cardeto, con precedenti, veniva tratto in arresto in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dall’Autorità Giudiziaria. Predetto deve espiare una pena definitiva in regime di detenzione domiciliare ad anni due, mesi sei e giorni sei, in quanto riconosciuto colpevole dei delitti di ricettazione e detenzione illecita di arma clandestina;
–    P.O.  quarantasettenne reggino, incensurato, veniva deferito in stato di libertà in quanto, i militari della Stazione CC di archi, nel corso di un perquisizione domiciliare rinvenivano alcune cartucce illegalmente detenute. In particolare si rinveniva una cartuccia per pistola calibro 38, una cartuccia per pistola calibro 7,65, una cartuccia per pistola calibro 7,63 mauser;
–    C.A., quarantaduenne reggina, titolare di un ristorante in questo centro, veniva deferita in stato di libertà per furto in quanto i militari della Stazione CC di Pellaro, coadiuvati da personale dell’ENEL, scoprivano che quest’ultima aveva realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica;
–    Sono stati deferiti in stato di libertà, due persone, ritenute responsabili di avere realizzato degli allacci abusivi sia alla rete elettrica che alla rete idrica, attraverso i quali alimentavano l’approvvigionamento di elettricità ed acqua di una stalla.
–    È stato deferito in stato di libertà A.P., trentaduenne, reggino, con precedenti per favoreggiamento personale, il quale, sottoposto a controllo mentre circolava a bordo della propria autovettura, a seguito di perquisizione veicolare, veniva trovato in possesso di quattro cartucce calibro 12.
Nel corso delle perquisizioni  i militari rinvenivano in alcune aree condominiali di palazzine popolari:
–    un fucile mitragliatore Sten di produzione inglese risalente alla seconda guerra mondiale conservato all’interno di una lavatrice in un sottoscale, area condominiale. L’arma, era provvista di due caricatori ma era priva di munizionamento;
–    una canna per fucile calibro 12 con matricola abrasa;
–    una ventina di cartucce per pistola e per fucile di vario calibro
–    un bilancino di precisione e alcuni grammi di marijuana.
Anche su questo rinvenimento vi sono indagini in corso per risalire ai responsabili.
 




PALERMO OPERAZIONE BUCATINO: ARRESTATO FRANCESCO PITARRESI PER ESTORSIONE, RAPINA E LESIONI PERSONALI CON L'AGGRAVANTE DEL METODO MAFIOSO

Redazione

Palermo – Ieri venerdì 4 aprile 2014, in tarda serata, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno rintracciato e tratto in arresto Pitarresi Francesco, nato a Palermo, classe 1989. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia.L’ arrestato è ritenuto responsabile, a vario titolo, di “estorsione, rapina e lesioni personali, con l’aggravante di avere commesso il fatto con metodo mafioso, ovvero avvalendosi della forza di intimidazione connessa a un sodalizio di tipo mafioso e delle condizioni di assoggettamento ed omertà da essa derivanti”. L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale “Pagliarelli”
 




PAPA FRANCESCO VISITERA' LA REGIONE MOLISE

Redazione

Campobasso.  E’ notizia ufficiale della Sala Stampa Vaticana che papa Francesco visiterà il Molise il 5 luglio 2014. Di seguito l’annuncio dell’arcivescovo di Campobasso – Bojano S.E. Mons. GianCarlo Bregantini:
"Carissimi presbiteri, diaconi, seminaristi, consacrate/i, giovani, autorità, organi di stampa e fedeli tutti dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, in sintonia con la Sala Stampa Vaticana, che a mezzogiorno ne comunica la notizia ufficiale, anch’io come vostro Pastore rendo noto a tutti voi che il Santo Padre, Papa Francesco, visiterà il Molise Sabato 5 Luglio 2014.E’ una gioia immensa! Il programma dettagliato sarà concordato in seguito. Per ora possiamo sapere che nella mattinata visiterà la nostra città di Campobasso, sostando poi nel pomeriggio ad Isernia. Già fin d’ora ringraziamo papa Francesco per aver scelto di farci questo dono. Egli viene a confermare la nostra fede, a ravvivare il nostro entusiasmo, a rafforzare la nostra unità come popolo del Molise. Ci prepariamo ad accoglierlo con entusiasmo, quell’entusiasmo stesso che egli ha saputo darci in ogni nostro precedente incontro con la sua straordinaria figura.
Il cammino di preparazione lo concorderemo tutti insieme, perché divenga, alla luce di Pasqua, un momento di attesa risurrezione per le nostre comunità. Chiediamo a tutti di pregare perché sia un evento di fortissima valenza pastorale, affidando papa Francesco alla Vergine Maria Addolorata patrona del Molise e ai nostri santi Patroni san Pietro Celestino e san Bartolomeo. Con affetto di padre e il cuore colmo di esultanza vi benedico"
 




CASERTA: ARRESTATO NICOLA COSENTINO INSIEME AI SUOI FRATELLI

Redazione

Caserta – Arrestato Nicola Cosentino a seguito di un'inchiesta sulla vendita di carburanti nella provincia. Per l’ex parlamentare le accuse sono di estorsione e concorrenza sleale aggravata dalla finalità camorristica. Arrestati anche i fratelli di Cosentino, Giovanni e Antonio. L'indagine è iniziata nel 2011 a seguito della denuncia da parte di un titolare di una stazione di servizio: Nicola Consentino  insieme ai fratelli, attraverso l'attività svolta dalle società "Aversana Petroli", "Aversana Gas" e "IP Service", e con l'aiuto di dirigenti pubblici e di funzionari della società petrolifera Kuwait Petroleum Italia (Q8), avrebbero ottenuto illecitamente il rilascio di permessi e licenze per la costruzione di nuovi impianti. Inoltre sempre grazie alla identica rete di conoscenze e amicizie i tre fratelli, attraverso atti amministrativi illegittimi, avrebbero impedito o rallentato la creazione di altri impianti da parte di società concorrenti. L'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Nicola Cosentino, emessa dal Gip di Napoli su richiesta dei Pm Antonello Arbituro, Francesco Curcio e Fabrizio Vanorio, fa parte di un insieme di 13 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, tra cui Pasquale e Antonio Zagaria, fratelli di Michele, boss del clan dei Casalesi