FESTIVAL DI SANREMO, SECONDA SERATA: LE PAGELLE DEI DIECI CANTANTI IN GARA

 

LEGGI ANCHE: FESTIVAL DI SANREMO: LE PAGELLE DEI PRESENTATORI E DEI DIECI CANTANTI IN GARA (1 SERATA)

 

di Christian Montagna


Nina Zilli– vestita come un personaggio dei quadri di Kandiskj, ricoperta di foglie d'oro finte, sono andato per curiosità a vedere quanti anni avessi. Sei giovanissima rispetto agli anni che dimostri, il look è assolutamente sbagliato, ti invecchia e ti imbruttisce. Hai una voce indubbiamente particolare e interessante ma la canzone che hai presentato a questo Festival mi è sembrata un pò la copia delle altre. Voto 5

Masini– ti prego Marco se proprio ci tieni così tanto a partecipare al Festival, cerca di costruire una performance meno datata. Hai cambiato il tuo look ma il genere e le parole delle tue canzoni sono sempre gli stessi! Vuoi sapere Che giorno è? Beh, è giunto il giorno che non ti presenti più con queste canzoni. Voto 4

Tatangelo– altro capolavoro scritto da Kekko dei Modà che con questo Festival si è arricchito, Anna bella come il sole ha cantato una canzone monotona senza giochi vocali che lei potrebbe ben fare. Un ritmo piatto ed una melodia troppo lenta per poter vincere questo Festival! Infatti, sei già andata a rischio eliminazione…Voto 6

Raf– resuscitato dall'oltretomba, visibilmente dimagrito, mi sono seriamente preoccupato per lui visto il suo stato fisico. Un outifit decente finalmente ma la canzone meglio non commentarla… Voto 3

Il Volo- una vera e propria scoperta questi tre ragazzi giovanissimi che si presentano come big a Sanremo. Intonati, interessanti, solari hanno presentato un brano melodico, orecchiabilissimo, solare e movimentato. La prima canzone dopo quindici concorrenti che non sembra una nenia funebre! Spero possano arrivare in finale e perchè no vincere pure… Voto 9

Irene Grandi- finalmente abbiamo scoperto la vera mamma di Emma Marrone. Con una camminata a mò di camionista è scesa dalle scale e ha cominciato a cantare una nenia deprimente e malinconica. Certo che gli anni passano ma per lei passano veramente troppo in fretta. Dopo anni di assenza dalle scene e dopo le pubblicità dei Tronky, l'ho ritrovata super invecchiata. Un outfit terribile che nemmeno al mercato poteva trovare. Voto 3

Lorenzo Fragola- sconosciuto era e sconosciuto è rimasto. Voto NC

Biggio e Mandelli– forse i due idioti non hanno capito il contesto in cui dovevano esibirsi. A momenti pareva fossero sul set dei loro film a recitare. Canzone tremenda, esibizione pessima, voce dei due decente ma troppa comicità…Naturalmente sono anche finiti a rischio eliminazione Voto 3

Bianca Atzei- sarà che io per questa donna provi un senso di ammirazione infinito ma la canzone di ieri, altro lavoro di Kekko dei Modà, mi ha colpito tantissimo. Quell' accento sardo misto alla grande estensione vocale, ai virtuosismi che solo lei è in grado di poter fare, ieri, mi hanno emozionato. Peccato però che il televoto non ti abbia premiato mettendoti a rischio eliminazione… Voto 9

Moreno– simpatico ma senza dubbio uno stile che con Sanremo ha poco a che vedere… Il rap come lo intende lui a mio avviso non è da Festival. Siamo lontanissimi dal mitico Rocco Hunt vincitore dei giovani dell'anno scorso anche lui rapper. Moreno a volte da l'impressione che qualcuno gli stesse strappando le corde vocali. La canzone è carina, ritmata ma non basta, il pubblico e la giuria infatti lo hanno messo a rischio eliminazione. Voto 6

 




JANARA: CIAK PER IL FILM DI ROBERTO BONTA' POLITO CON UN BRANO CANTATO DA EUGENIO BENNATO

di Daniela Zannetti

Benevento – L’anteprima di "Janara" un film di Roberto Bontà Polito per Varga produzioni. Alla colonna sonora orchestrale – Bulgarian National Radio Symphony Orchestra – di Sandro Di Stefano è stato affiancato un bellissimo brano scritto e cantato da Eugenio Bennato assieme alla grande interprete della musica popolare italiana Pietra Montecorvino con una ballata: “E’ na Janara”.

Vale la pena ascoltare gli autori, i musicisti, i registi e gli attori perché ci sono storie che vogliono essere raccontate e vanno incontro a chi sa dare loro una voce. Presentato in anteprima al cinema Torre Village di Benevento, il film diretto dal giovane regista è un thriller ambientato a San lupo nel Beneventano dove le tradizioni e le leggende sulle streghe resistono, cercano e mantengono il contatto ancestrale con il passato. Il film per alcuni passaggi ha incontrato le perplessità del Vescovo di Benevento che voleva impedire le riprese nei siti canonici dissipate dal senso della documentazione di un fatto realmente accaduto.
C’è odore di storia e di arte nel fermento culturale del Sud e nel cinema italiano e la respiri nei vicoli di Napoli, la città di Roberto.


“E’ importante la tenacia – dice il neo regista – e non arrendersi, l’emersione professionale artistica in campo cinematografico incontra in Italia grandi ostacoli e non è facile arrivare al grande come al piccolo produttore, ma il talentuoso deve emergere perché è un bene per l’arte e la società. Prima di conoscere la produzione – spiega Roberto – ho realizzato un trailer con il mio soggetto, avevo già le location e i contatti con gli Enti per girare e oltre un pizzico di fortuna, è stata proprio la mia perseveranza ad essere premiata. Un incontro speciale a San Lupo nel beneventano mi ha fermamente convinto a documentare questa storia tra emancipazione e superstizioni, tra magico e naturale con i colori del thriller, di fatti misteriosi che attendono di essere svelati.”

Nel ‘69 nasce la Nuova compagnia di Canto Popolare, dall’83 Eugenio Bennato compone anche colonne sonore per il teatro, la fiction televisiva, film e anche per un cartone animato (Totò Sapore e la magica storia della pizza). Nel ‘99 riceve il nastro d’argento per la migliore colonna sonora per il film la “Stanza dello scirocco” di Sciarpa, l’anno prima, nel 98, aveva fondato la Taranta Power, una importante realtà territoriale che cresce nella sua fucina i mestieri più creativi.
 

Dice Eugenio Bennato, intervistato a proposito di Janara: “Ho scritto e cantato la ballata, E’ na Janara che andrà in chiusura del film, sono coinvolto solo marginalmente in questo caso ma La Taranta (il progetto n.d.r) sintetizza tutto un movimento verso la cultura tradizionale che investe la musica, il teatro e la cinematografia, cultura particolarmente sentita nelle regioni del Sud dove è radicale infine la scelta di un “consumo diretto” della musica opposto alla “musica di consumo” proposta dai media.”
Quale è il rapporto tra il ballo della Taranta e la Janara, la strega del film beneventana di San Lupo, sotto il profilo storico, culturale, musicale oltre che della leggenda?
“Il ballo della Taranta ha un aspetto magico e misterico, in fin dei conti è guarire il maleficio del ragno nero, maleficio molto forte al sud nei secoli passati; lo stesso bacino di emozioni, sentimenti e credenza, lega taranta e janara, la credenza del soprannaturale”. “Ho trovato molto intrigante – aggiunge Eugenio Bennato – le tradizioni del paese riassunte in questo detto: “che teni mmani? capigli"..la strega scappa; "ferr e acciaio".. la strega non scappa. La taranta era considerato un ballo proibito e come le tarantate le janare rivendicavano la loro condizione di libertà”.


E’ possibile accostare per contenuti e ambientazioni il film Janara al capolavoro in bianco e nero di Rondi “Il Demonio” del ’63 girato a Matera e proprio recentemente rivalutato al Festival di Locarno? Nel “Demonio” gli abitanti del paese sono coinvolti e presenti ai fatti della strega Puris, una voce corale, di canti e riti, misture e formule di esorcismi e di caccia alle streghe, dal punto di vista musicale cosa ha evidenziato la sua ballata in Janara?

“Tutte le riprese di Janara – dice poi Roberto Bontà – sono fatte a spalla e le scene non sono mai pulite, lo spettatore è dentro il film come un occhio che spia e segue le scene con la suspense tipica del thriller” questo può accadere anche in musica, come?
“L’opera cinematografica di Rondi resta un capolavoro e un affresco di quella società contadina e patriarcale e la ricognizione antropologica di De Martino ma Janara ha un taglio moderno, di azione, la tecnica delle riprese a spalla crea un sussulto, proprio come quella sensibilità profondamente popolare che caratterizza il mio brano E’ na Janara ( ..scivolerò come il vento sarò regina sarò Janara..) che dal punto di vista stilistico è una ballata, il veicolo di racconto tipico della cultura popolare, fatta di pochi accordi.”
Nel cast Janara con Alessandro D’ambrosi, Laura Sinceri e Gianni Capaldi, l’attrice Rosaria De Cicco (Özpetek, Capuano, Sorrentino, Arbore..) che si dichiara entusiasta del ruolo interpretato, “sono stata invecchiata per quel ruolo” (trucco ed effetti speciali Sergio Stivaletti) è la medium ovvero il mezzo per mantenere e trasferire conoscenza.
“Nelle epoche buie le donne sono state sempre vittime di discriminazioni, la superiorità intellettuale di alcune è stata vista come disonore, peccato, sacrilegio, per questo condannate al rogo, il rapporto con l'ancestrale è tutt'altro che scontato o assente, ho provato una grande emozione e suggestione durante l’allestimento del cerchio magico – dice Rosaria – di tutto ciò che governava il mondo resta traccia nel presente, soprattutto le battaglie fatte per l’emancipazione femminile non devono essere vanificate.” La storia di Janara è quella di una donna emancipata sessualmente già nei secoli scorsi e anche abusata, messa al rogo incinta di 8 mesi, è possibile immaginare come nella realtà si sia verificata una copertura della paternità. Si libererà in ballo? Aspettiamo la Janara e il suo mistero, ce lo svelerà oggi il film.

 




FESTIVAL DI SANREMO: LE PAGELLE DEI PRESENTATORI E DEI DIECI CANTANTI IN GARA

di Christian Montagna

Le valutazioni dei presentatori:

Conti– un impiegato delle Poste Italiane che conduce il suo lavoro perfettamente senza trasmettere emozioni, sensazioni e quant' altro. Troppo attaccato a quel benedetto copione che non molla mai. Non è che quelli della Rai per ogni parola fuori dal copione gli hanno promesso qualche riduzione di cachet?Voto 6

Emma Marrone– mi spiace dirtelo ma terrona sei e terrona rimarrai. Non è un'offesa anche perchè io stesso provengo dalla Terronia ma purtroppo su di te tutti gli sforzi di galanteria, femminilità, gentilezza sono vani. Un'autista di un tir reggerebbe bene il confronto con te e il tuo portamento. Simpatica come la Palombelli a Forum ti sei ripresa cantando il "Carrozzone". Voto 5

Arisa– dopo ieri ho capito che tu ci sei veramente e che il tuo non è un personaggio. Rosalba mia, fatti assolutamente vedere da uno stilista, i tuoi abiti erano improponibili quasi quanto il tuo modo di condurre. Emma guadagna un punto in più perchè almeno è più sexy. Voto 4

Rocio Munoz Morale– Vi prego ridatemi Belen e la sua farfallina! Classico esempio di bellezza e… e basta! Un' ameba sul palco che a momenti pareva non dare segni di vita. Con il cachet di Rocio avreste potuto pagare i fiori da mettere sul palco ad esempio…sarebbe stato meglio! Voto 1

I dieci campioni:

Chiara– talento indiscusso ma canzone assolutamente fuori dalle grazie divine! Dopo quello che ci aveva mostrato durante il programma X Factor mi sarei aspettato molto di più. La prossima volta cara Chiara oltre a cantare pensa un pò di più anche all'outfit davvero terribile. Solo per quello ieri ti saresti meritata l'eliminazione diretta dal Festival. Attenta che se solo provi a rifilarcelo quel giallo tremendo, boicottiamo la Tim con tutte le sue promozioni e tu smetti di pubblicizzarla. Voto 6

Grignani
– sarà l'età che avanza, sarà che è stufo di cantare su quel palco ma ieri sera mi ha proprio deluso. Senza voce, non arrivavi alle note e sono riuscito a capire veramente poco del testo e soprattutto delle citazioni all'interno del suo brano. Voto 3

Alex Britti– brano piatto che resta uguale dall'inizio alla fine. Sembrava che a momenti stesse per esplodere invece nulla, solito stile di Britti senza nessuna sperimentazione vocale particolare. Voto 5

Dear Jack– convinti di arrivare al Festival e puntare sulle migliaia di ragazzine che rubando il telefono dai genitori inviavano messaggi di voti e convinti di seguire la stessa strada di Marco Carta, Valerio Scanu ed Emma Marrone, si sono presentati con una convinzione ed una superbia manco fossero gli U2. Sembravano una copia cinese dei Modà. Voto 3

Malika Ayane– bravura indiscussa, classe e professionalità. L'ho preferita in altri pezzi ma non mi è affatto dispiaciuta in quello presentato al Festival. Ma ti prego, al più presto rivolgiti ad uno stilista! Sei davanti ad undici milioni di italiani e stranieri non alla sagra della polenta! Voto 7

Lara Fabian– adagio sei entrata, adagio hai cantato ed adagio sei uscita con una flemma che nemmeno mia nonna ad 80 anni ha. Una voce senza dubbio imponente ma un brano senza dubbio terribile.Capisco che il tuo successo sia stato proprio Adagio ma non puoi fare tutto con estrema calma! Datti una mossa su… Voto 4

Nek– senza dubbio, come il vino, invecchiando migliori ma purtroppo ieri hai sbagliato contesto. Non eri al Festival Bar del 1998 ma sei a Sanremo nel 2015! Dopo una serie di insuccessi personali nella carriera, hai tentato di tornare sulla cresta dell'onda peccato però che l'onda ti abbia travolto. Mediocre la tua esibizione. Voto 5

Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi- Caro Mauro ti prego di continuare a travestirti e di farci divertire come solo tu sai fare interpretando ruoli di vamp e anziane ringalluzzite ma, un favore ti chiedo, NON CANTARE! Grazia per te tranquilla che seppure il pubblico ti ha già messo a rischio eli minazione, sabato torni da Maria a fare la puntata di Amici e tutto torna come prima. Diciamo che ci hai provato và come io ho provato a darti la sufficienza ma non ci sono riuscito. Voto 4

Annalisa- l'unica esibizione che non ha provocato in me sbadigli e noia. Voce, eleganza, stile e quegli occhi color nocciola che ti invitano a cantare con lei. Per quanto riguarda il brano potevi fare di meglio ma va bene così, per il momento. Voto 8

Nesli- non ti ho ascoltato perché ero impegnato in una dura lotta con il sanguinaccio napoletano ma, da quello che ho letto su di te, forse è stato meglio così. Voto NC per te e Voto10 al sanguinaccio della mia mamma!

 




FESTIVAL DI SANREMO, BOOM DI ASCOLTI: LA PRIMA PUNTATA SENZA INFAMIA NE LODE

di Christian Montagna
Erano le 21.14 di ieri sera quando la RAI trasmetteva la prima puntata del Sessantacinquesimo Festival di Sanremo. In diretta dal teatro dell'Ariston, Carlo Conti e le sue tre grazie hanno aperto la serata con un sorriso a cinquecento denti quasi a testimoniare la grande voglia di essere lì su quel palco. Sanremo però si sa è un'arma a doppio taglio, può dare inizio o può stroncare le carriere degli artisti, ed io personalmente ne avrei stroncate quattro di carriere ieri sera.Una serata "senza infamia ne laude" ma soprattutto senza bella musica! Per fortuna che c'è stato qualche ospite a movimentare la serata. Nonostante le critiche espresse dal pubblico in rete e dai giornalisti della sala stampa, la RAI ieri ha incassato un 49.34 % di share, quasi un milione di telespettatori in più rispetto all'anno scorso. Si, Carlo, capisco la gioia dei risultati ma non cantare ancora vittoria che sei soltanto alla prima e dubito che dopo la serata piatta che ci avete offerto ieri, stasera gli undici milioni di italiani tornino a guardarvi. Leone come è giusto che sia ha così commentato questi risultati "è il segno che il festival, Carlo Conti, il cast e soprattutto le canzoni hanno saputo intercettare i gusti del grande pubblico e mantenere e consolidare quel rapporto di forza tra il festival e il pubblico italiano". Mi spiace contraddirti Leone ma questo festival, sta già ricevendo critiche su tutti i fronti. A cominciare dall'inizio che è stato un vero e proprio disastro con ritmi lenti e dilatazioni di tempi accentuate.

Non può non essere naturale il confronto con predecessori che il festival lo hanno sempre portato oltre il copione ed oltre le tempistiche dovute. Carlo che il suo lavoro lo sa fare bene e lo sappiamo, ha dovuto combattere con l'incompetenza della belloccia di turno, della timida e monastica Rosalba e della biondina con la voce di Gianna Nannini appena sveglia. Con questi elementi neppure il migliore dei presentatori sarebbe riuscito nel suo compito. Mi sono chiesto più e più volte come mai tra tutte le presentatrici in gamba che ci sono in Italia a parlare dovessero essere proprio queste due…Per non parlare della Rocio che non è per nulla pervenuta. Emma e Arisa hanno pedissequamente rispettato un copione come quando la De Filippi presenta le telepromozioni; hanno presentato i titoli dei brani e i cantanti proprio come me che a cinque anni recitavo le poesie a Natale davanti ai parenti. Nulla contro il loro indiscusso talento musicale ma ecco, sarebbe stato meglio vederle come concorrenti. Anche quest'anno sul palco non c'erano i fiori, probabilmente vittime della spending review che ha tagliato anche i compensi alle vallette.

Può essere allora che si siano esibite in questo modo barbaro perché non sono state profumatamente ricompensate? Chissà… Per non parlare poi delle infinite pubblicità che hanno interrotto più e più volte la competizione: erano ovunque piazzate sullo schermo anche durante la manifestazione,è mancato poco che uscissero sul palco i commessi di "Acqua e Sapone" per sponsorizzare i prodotti! Per fortuna che c'erano Tiziano Ferro e gli Image Dragons che hanno leggermente risollevato le sorti di questa prima serata così come ha fatto Michael Bublé interpretato dal comico di Made in Sud. Al Bano e Romina, ahimè, siete stati davvero deludenti: ci hanno riportati negli anni del dopoguerra quando un'intera nazione li supportava e idolatrava, peccato però che adesso ci sia di mezzo Loredana e rassegnatevi comare, che l'affetto e l'amore che si dimostravano ieri su quel palco sono credibili quanto Renzi e Grillo a cena insieme amichevolmente. Ancora peggio invece l'esibizione del comico napoletano Alessandro Siani che con una stupida battuta ha rovinato l'intera performance e perfino l'omaggio a Pino Daniele con cui ha tentato di ingraziarsi il pubblico dopo la gaffe. Una volgarità e un'offesa gratuita che varcano i limiti della comicità e che da un festival nazionale dovrebbero essere escluse. Questa mattina grazie a lui però numerose testate giornalistiche hanno potuto argomentare i propri tabella con critiche e disprezzo verso Napoli. E quando mai! Un intervento assolutamente fuori luogo a mio avviso ma non nuovo a Sanremo è quello del dottor Pulvirenti, testimonial di Emergency nonché medico guarito dal virus Ebola. Scusatemi, ma con tutto il rispetto verso il dottore questo argomento a Sanremo non c'entra proprio per nulla!. Deludenti sono stati anche i dieci campioni che si sono alternati sul palco come aspiranti concorrenti del Grande Fratello durante la fase delle selezioni. Nessuno che abbia lasciato un segno con le canzoni proposte. Grandi voci, grande tecnica, grandi professionisti ma canzoni per nulla orecchiabili. Io ad esempio, sotto la doccia, proprio non la canterei la canzone di Di Michele e Coruzzi! Queste sono soltanto questioni di gusto personale ci mancherebbe, spero di potermi ricredere in queste altre puntate.

Per ora mio caro Sanremo posso dirti che NON SEI "FORTE FORTE FORTE", come direbbe la Carrà.




SANREMO: LA PROGRAMMAZIONE E GLI OSPITI DEL FESTIVAL

di Christian Montagna


Meno tre, due, uno: ecco che inizia la sessantacinquesima edizione del Festival di Sanremo. Un evento di portata internazionale che vede catapultati attori, cantanti, showman e showgirl, politici e giornalisti nella piccola cittadina sanremese che da anni ospita la competizione. Al timone quest'anno un trio molto particolare che non sfuggirà dalle critiche dei perfidi giornalisti. Bambini, adulti e anziani, quasi tutti questa sera vedranno Sanremo. E' un pò come se fosse un comandamento divino, non si può almeno per trenta minuti a sera perdere il festival. E' forse l'unico evento che ancora ci fa credere di essere una nazione unita e che accomuna e intriga un pò tutti. A fare da padrone come sempre è il famigerato gossip sulla vita delle star. Sono lontani gli anni in cui il duo Corona-Rodriguez fecero registrare il boom di ascolti ma, senza dubbio, non mancherà anche quest'anno lo scoop del festival. A condurre l'evento sarà Carlo Conti, noto conduttore di programmi televisivi, accompagnato da due damigelle d'eccezione, le cantanti Arisa ed Emma Marrone. Un' accoppiata si spera vincente ma davvero particolare sulla quale avrò modo di parlare durante queste serate. I venti cantanti che si alterneranno sul palco di Sanremo sono Annalisa, Bianca Atzei, Malika Ayane, Alex Britti, Biggio e Mandelli, Chiara, Dear Jack, Grazia di Michele e Platinette, Lara Fabian, Lorenzo Fragola, Irene Grandi, Gianluca Grignani, Il Volo, Moreno, Marco Masini, Nek, Nesli, Nina Zilli, Anna Tatangelo e Raf. La programmazione di queste cinque serate di spettacolo, almeno sia spera siano così, è la seguente:

Martedì 10 si parte con i super ospiti- dieci cantanti in gara si sfideranno e si comincerà a votare il preferito. A partecipare in qualità di ospiti d'eccezione l'ex coppia più amata dagli italiani Al Bano e Romina Power, Tiziano Ferro e la band americana degli Imagine Dragons.

Mercoledì 11 avrà inizio la sfida dei giovani-si esibiranno quattro giovani talenti due dei quali verranno immediatamente eliminati e si ascolteranno altri dieci campioni in gara.Ospiti della seconda serata Biagio Antonacci e Conchita Wurst, vincitrice austriaca dell'Eurovision 2014.

Giovedì 12 sarà la grande notte delle cover- serata tradizionale in cui ciascuno dei dieci campioni canterà una cover del passato famosa; si esibiranno inoltre altre quattro giovani proposte e ne saranno eliminate due. Ospite d'eccezione sarà la band dei Saint Motel.

Venerdì 13 la prima eliminazione- sarà decretato il vincitore delle nuove proposte e quattro dei big in gara saranno eliminati. I rimanenti sedici andranno in finale. Ospite d'eccezione Elena Sofia Ricci.

Sabato 14 il gran finale- Si esibiranno i sedici cantanti giunti alla fase finale, rimarrà un trio di finalisti che si affronterà fino alla vittoria. Sul palco come ospiti d'eccezione ci saranno Ed Sheeran, Gianna Nannini, la Pfm con la banda dell'esercito e il cast della fiction Braccialetti Rossi.

Interverranno inoltre Will Smith, Charlize Theron, il dj The Avener, Giovanni Allevi, Marlon Roulette, i comici Alessandro Siani, Pintus, Gabriele Cirilli, Luca e Paolo, il ct Antonio Conte, il ciclista Vincenzo Nibali e Pino Donaggio.
Dopo intensi giorni di prove, un'orchestra riposizionata, una scenografia innovativa all'insegna di luci e colori tutto è pronto per una nuova edizione ed io, non vedo l'ora di seguirla e commentarla con voi. Buon Sanremo a tutti i nostri lettori! 




CALCIO SCOMMESSE. CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER 130 INDAGATI

di Silvio Rossi

Centotrenta indagati, tra questi nomi eccellenti, campioni come Giuseppe Signori e Cristiano Doni, il capitano della Lazio, Stefano Mauri, e soprattutto, anche se con un capo d’accusa meno importante, il Commissario Tecnico della nazionale Antonio Conte.
L’inchiesta è relativa al campionato 2010-2011, quando diciotto partite, tra cui quattro match di serie B e uno di serie A (Inter Lecce 1 a 0) sono finite sotto il mirino della procura. All’epoca dei fatti Antonio Conte era l’allenatore del Siena, Cristiano Doni era il capitano dell’Atalanta, e Mauri militava nella Lazio (squadra di cui è attualmente il capitano).

Le posizioni più gravi, da quanto si può leggere nella richiesta di rinvio a giudizio, sono per una ventina d’indagati, tra cui figurano Mauri, Doni, Signori, gli ex calciatori Stefano Bettarini e Alessandro Zamperini, i commercialisti Manlio Bruni e Francesco Giannone e l’allenatore dell’Atalanta Stefano Colantuono, che allena la squadra orobica proprio dal campionato in cui, secondo gli inquirenti, sono avvenuti gli illeciti.

Se molti degli accusati avevano già subito provvedimenti restrittivi dalla giustizia sportiva pochi mesi dopo gli avvenimenti contestati, per Colantuono l’accusa è arrivata senza che in passato fosse stato contestato nulla all’allenatore.

Con un’accusa minore (frode sportiva), ma comunque imbarazzante, visto il ruolo che ricopre, è indagato anche il selezionatore della nazionale, Antonio Conte, accusato di aver compiuto “atti, anche fraudolenti, diretti a ottenere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento dell’incontro di calcio Novara-Siena del 30 aprile 2011”. Secondo gli inquirenti, Conte “comunicava ai giocatori del Siena che era stato raggiunto dalle squadre l’accordo sul pareggio, così condizionando, anche in considerazione del ruolo di superiorità nei confronti dei calciatori della sua squadra… il risultato”.

Per queste accuse il CT ha già scontato una squalifica del Tnas (Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport) di quattro mesi, dopo che i primi gradi di giudizio sportivo avevano visto la condanna dell’allenatore, che nel frattempo era stato ingaggiato dalla Juventus, di dieci mesi.

A questo punto, la sua posizione alla guida della squadra azzurra potrebbe essere messa in discussione, rischiando di trascinare nel baratro anche il Presidente della Federazione Carlo Tavecchio, criticato da molti addetti ai lavori per l’incarico offerto al tecnico leccese, non tanto per le indiscusse capacità di Conte, quanto per la delicatezza del ruolo, non affidabile a chi aveva la Spada di Damocle dell’inchiesta calcioscommesse (che si sapeva aveva tra gli indagati il CT).




MORTE CELEBRALE PER LA FIGLIA DI WHITNEY HOUSTON

di Silvio Rossi

Stesso sfortunato destino della madre. Bobbi Kristina, figlia di Whitney Houston, la cantante trovata senza vita in una stanza d’albergo l’undici febbraio di tre anni fa, è in fin di vita presso l’Emory University Hospital di Atlanta. La giovane è stata ritrovata nella vasca da bagno lo scorso 31 gennaio, per lei si parla di morte cerebrale, tanto che i medici hanno chiesto ai parenti di staccare la spina. La ragazza è stata ritrovata dal compagno, Nick Gordon, rientrato a casa insieme a un amico. I due hanno cercato di rianimarla fino all’arrivo dei soccorsi.
Dopo le prime indagini le accuse della polizia si riversano proprio su Nick. Secondo alcune testimonianze tra i due è scoppiata una violenta lite poco prima che lui stesso diede l’allarme. Mentre la ragazza si trova in coma, e le speranze di salvarla si affievoliscono col passare del tempo, il compagno è stato formalmente indagato.
Bobbi Kristina Brown si trovava nella stessa posizione in cui è stata trovata senza vita la madre, morta per annegamento, seguito a un’assunzione di droghe collegata a una malattia vascolare. Bobbi e Nick, che si frequentavano da tempo, hanno deciso di rendere pubblica la loro unione solo dopo la morte di Whitney




MONICA SCHETTINI: ADDIO A UNA SIGNORA DELLA COMMEDIA ITALIANA

Redazione

Grande lutto nel cinema italiano per la prematura scomparsa di Monica Scattini, interprete della commedia italiana da Scola a Veronesi. L'attrice si e' spenta a 59 anni in un ospedale romano dopo una lunga malattia. Recito' in 'Fatti di gente perbene' (1974), di Mauro Bolognini; 'Lontano da dove' (1983), per la regia di Stefania Casini e Francesca Marciano, che le vale il Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista; 'La famiglia' (1987), di Ettore Scola; 'Tolgo il disturbo' (1990), di Dino Risi; Parenti Serpenti (1992), di Mario Monicelli; 'Un'altra vita' (1992), di Carlo Mazzacurati; 'Maniaci sentimentali' (1994), di Simona Izzo, con cui vinse il David di Donatello per la migliore attrice non protagonista.  

Negli anni novanta lavoro' con i principali autori di commedie e fiction tv: da Carlo Vanzina (Selvaggi; 1995) a Cristian De Sica (Simpatici e antipatici; 1998); da 'Lo zio d'America' a 'Elisa di Rivombrosa' e 'Un ciclone in famiglia'.
  Nel corso della sua carriera ha preso parte, con dei piccoli ruoli, a grandi produzioni internazionali: nel 1982 con Francis Ford Coppola nel film 'Un sogno lungo un giorno' e nel 2009 nel musical di Rob Marshall 'Nine'.
  "Simpatia e spavalderia e un grande cuore" ricorda su Twitter Piera De Tassis, cui fa eco Laura Morante: "Troppo presto, davvero". Il regista Giovanni Veronesi piange "una amica vera, che mi faceva ridere come un comico e mi parlava dell'America come di un cartoon.
 




MORTE DELLA MUSICA: 3 FEBBRAIO 1959

di Silvio Rossi

Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; mso-fareast-language:EN-US;}

Fu così definito l’incidente aereo avvenuto il 3 febbraio del 1959 nello Iowa in cui persero la vita tre degli artisti più apprezzati in quel momento. Erano gli anni Cinquanta, quelli immortalati dai telefilm di Happy Days, o da American Graffiti, film di George Lucas. Negli States si affacciava una nuova categoria, quella degli adolescenti, che consumavano beni voluttuari, in particolare musica. Giovani che volevano distinguersi dalla generazione precedente, adottando stili e idoli nuovi, “sposando” un genere musicale, il Rock & Roll, che da Billy Haley, passando per Elvis Presley e Little Richard, ha tracciato un solco tra chi era sopra o sotto l’età della maturità.

Questo fenomeno ha anticipato di un decennio quanto in Europa, in particolare nel Regno Unito, è avvenuto solo negli anni Sessanta, con Beatles, Rolling Stones e decine di gruppi che hanno infiammato le folle giovanili del vecchio continente.

Tornando da un concerto a Clear Lake, una cittadina dello stato dello Iowa, nel midwest statunitense, i cantanti Buddy Holly, The Big Bopper e Ritchie Valens, tre giovani idoli degli adolescenti americani, sono precipitati a bordo di un Beechcraft Bonanza, decollato nonostante le condizioni metereologiche avverse, nella zona stava nevicando, morendo sul colpo insieme al pilota Roger Peterson.

The Big Bopper aveva raggiunto un discreto successo, grazie alla sua irruenza, tipica di molti interpreti del Rock americano, la sua canzone più nota è Chantilly Lace, inserita più tardi nella colonna sonora di American Graffiti.

Ritchie Valens era un ragazzo di sicuro avvenire. A 17 anni era già una star, la sua canzone “Donna” ha raggiunto il secondo posto nella classifica americana, ma il nome di Ritchie passerà alla storia per il lato “B” del disco, una canzone cantata in spagnolo (era di origine messicana), un azzardo per il tempo, che diverrà un evergreen, La Bamba.

Il più affermato del gruppo era certamente Buddy Holly. A 22 anni aveva già portato diversi brani al vertice delle classifiche, risultando una delle voci più interessanti del panorama musicale nordamericano.

La vicenda, che ha scosso l’ambiente discografico, è stata ricordata dal cantautore Don McLean, nella canzone American Pie, con i versi:
 « I can't remember if I cried
when I read about his widowed bride,
but something touched me deep inside

the day the music died ».

Come afferma il detto proveniente dalla consuetudine circense ottocentesca, “The show must go on”, la musica non si è fermata, ma nel febbraio ’59 ha lasciato sul campo alcuni dei suoi più promettenti interpreti. Sul luogo del disastro è stato eretto nel 2003 un monumento in memoria dei tre cantanti.




CAMERA DEI DEPUTATI: PRESENTATO IL LIBRO "LA CITTA' E' UNA SOLA"

di Silvio Rossi

La presentazione nella sala Aldo Moro, alla Camera dei Deputati, del libro di Ernesto Preziosi: “Una sola è la città” è stata l’occasione per affrontare il tema dell’impegno dei cattolici in politica. Un libro che affronta l’argomento senza fare sconti a nessuno, che impegna il lettore nella riflessione, che non si legge facilmente, ma proprio per questo ha affascinato chi l’ha affrontato, in primis i relatori della serata che hanno elogiato la profondità con cui l’autore ha trattato i temi.

L’incontro, moderato dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ha offerto spunti interessanti, grazie agli interventi degli ospiti, che hanno impreziosito il pomeriggio con riflessioni non banali, che non hanno cercato di trovare facili risposte, ma hanno posto domande su cui gli intervenuti possono sviluppare una propria convinzione, con elementi di conoscenza maggiore.
Il primo dei relatori, monsignor Bregantini, arcivescovo di Campobasso e presidente della Commissione Cei per gli affari sociali e il lavoro, ha posto l’accento sulla necessità per i cristiani di non chiudersi nelle proprie posizioni, ma di aprirsi al dialogo. Per Bregantini anche il risultato recente delle elezioni greche, che hanno visto il successo della sinistra radicale di Syriza, non deve spaventare. Certamente il fenomeno desta una certa preoccupazione, però non bisogna chiudersi su posizioni di contrasto precostituite, bisogna invece accompagnare le scelte del nuovo governo greco cercando di indirizzarlo in un piano compatibile con i valori riconosciuti dai cristiani.
Gli ha fatto eco Agnese Moro, figlia dello statista ucciso nel 1978 dalle Brigate Rosse, una delle figure che meglio hanno rappresentato l’impegno cattolico in politica coniato nel rispetto dei valori, ma che non è mai scaduto nella china di una clericalizzazione delle istituzioni. La relatrice, che è stata invitata dall’autore proprio perché la sua testimonianza nelle scuole e in altri incontri ha molto in comune con la sua esperienza personale, ha posto alla platea alcune domande circa la necessità, i risultati, e l’eventuale mancanza dei cattolici in politica. Nella sua riflessione ha concluso che non serve a nulla sbandierare un’appartenenza religiosa non seguita dai contenuti, cosa che purtroppo è avvenuta più volte, e ha citato ad esempio la vicenda Welby, dove ha criticato la scelta di aver negato il funerale a Piergiorgio.
Sull’argomento, dopo la chiusura dell’incontro, c’è stata l’approvazione del vescovo, che ha raccontato come molti studenti che lui incontrava nelle scuole non comprendessero come fosse stato possibile negare i funerali a Welby, che in ogni caso era una persona che stava soffrendo per una malattia terribile, mentre spesso sono stati concessi funerali ai mafiosi, con tutti gli onori.
Altro relatore della serata è stato l’ex Presidente della Corte Costituzionale, professor Ugo De Siervo, che ha ricordato lo spirito con cui i costituenti cattolici, che sebbene in buon numero nell’assemblea, non rappresentavano la maggioranza, hanno cercato di collaborare con chi era diverso per estrazione culturale, riuscendo insieme a produrre una carta costituzionale che pone al centro il rispetto e la tutela del cittadino. Al giorno d’oggi si è perso questo spirito, col risultato di non mettere più al centro dell’azione politica l’individuo. Per chiarire questa teoria il professore ha spiegato come in Italia ci siano circa cinque milioni di persone, immigrate regolari, che lavorano e pagano tasse e contributi, ma che si trovano comunque in una situazione delicata, perché la legge italiana ha creato condizioni che rendevano socialmente ricattabili (per un’eventuale perdita del permesso di soggiorno) un numero di persone non marginale, pari a quasi il dieci per cento della popolazione.
De Siervo ha affermato che anche la possibilità dello ius soli, su cui alcuni stanno cercando di convergere, non rappresenta la soluzione, poiché creerebbe differenze anche nella stessa famiglia, dove i genitori avrebbero a questo punto meno diritti dei loro figli.
Abbiamo chiesto al professor De Siervo cosa pensasse dei sindaci che conferiscono la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati in Italia. La sua risposta è stata: “Sono manifestazioni che servono per far parlare della cosa, ma sarebbe meglio che i sindaci facessero sentire la loro voce nei rispettivi partiti per stimolare una legge che cambi le cose”.
In conclusione, la presentazione del libro, da parte di tutti i relatori, non ha voluto fornire precetti da seguire, ma è servita a stimolare il ragionamento. Stesso scopo che l’autore del libro si è riproposto nella stesura del testo. Un volume che offre diversi punti dai quali partire per indirizzare il proprio impegno nella società.
In questo ha contribuito la sua lunga esperienza maturata nell’Azione Cattolica, la partecipazione a molti progetti nel sociale, l’attività lavorativa esercitata nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la lunga esperienza come storico.




WILHELM GUSTLOFF: SETTANT'ANNI FA LA PIU' GRANDE TRAGEDIA NAVALE

di Silvio Rossi

Settanta anni fa, il 30 gennaio 1945, nelle gelide acque del Mar Baltico, è avvenuta la più grande tragedia marina della storia. La nave da crociera tedesca Wilhelm Gustloff, gioiello della marineria teutonica, che negli anni d’oro del Reich era unica in quanto a lusso, è stata affondata da un sottomarino russo, mentre stava partecipando all’operazione Annibale, che consisteva nel portare in salvo i profughi delle città occupate dalla Germania durante la guerra, sulle coste del Baltico, con la morte di circa diecimila persone.
La nave fu varata nel 1937, e nei primi due anni portò la ricca borghesia in crociere nell’Atlantico e nel Mare del Nord. Allo scoppio della guerra fu trasformata in nave ospedale, verniciata di bianco con fascia verde e molte croci rosse su fiancate e pontile, ormeggiata pressi di Danzica. Nel gennaio 1945, quando l’Armata Sovietica stava inesorabilmente avanzando verso il territorio tedesco, fu impegnata nell’evacuazione della popolazione tedesca, che portò in salvo oltre due milioni di persone, e alla quale parteciparono tutte le più grandi navi della Kriegsmarine (la marina da guerra tedesca).
Durante uno dei viaggi della disperazione, un sommergibile russo, ignorando le segnalazioni per cui la nave era impegnata nel trasporto di civili, lanciò un missile contro il transatlantico. Delle undicimila persone a bordo, tra equipaggio e profughi, meno di mille furono i sopravvissuti.
Alla tragedia della Gustloff si è aggiunto il 10 febbraio, l’affondamento della nave Steuben, impegnata nella stessa operazione, con oltre quattromila morti.