CROCE CRISTO REDENTORE DEDICATA A WOJTYLA UCCIDE SUL COLPO UN GIOVANE NEL BRESCIANO

Redazione

Lovere (BG) – Una tragedia colpisce la comunità del bresciano. Ad ucciderlo, fato ha voluto, proprio il peso di un simbolo religioso. Un giovane di 21 anni di Lovere (BG) è morto a Cevo,in Vallecamonica,nel bresciano,schiacciato dal Cristo Redentore,la croce realizzata dall'artista Enrico Job per la visita a Brescia di Papa Giovanni Paolo II nel 1998. Non è stato ancora appurato se il giovane abbia cercato di appendersi alla scultura provocandone la rottura o se abbiano ceduto i cavi. Con il ragazzo, morto sul colpo,anche un 31enne, trasportato con l'eliambulanza in ospedale.Non è in pericolo di vita.Facevano parte del gruppo dello stesso oratorio.




RIMINI LAVORO NERO: CONTROLLI A TAPPETO

Redazione

Rimini – Capillari controlli, finalizzati a prevenire forme di lavoro in nero e violazioni in materia di sicurezza, sono stati effettuati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Rimini, unitamente ai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e al personale tecnico della Direzione Provinciale del Lavoro di Rimini ed hanno riguardato specifici settori quali:
• agenzie pubblicitarie
• consegne a domicilio;
• abbigliamento, pelletteria ed accessori, bigiotteria;
• montaggi stands per esposizioni fieristiche.
 

Al termine delle verifiche si è proceduto complessivamente a:
• deferire alla Procura della Repubblica di Rimini 5 persone in quanto responsabili di violazioni penali di norme che disciplinano il lavoro;
• individuare 8 lavoratori in nero su 25 attività ispezionate;
• elevare 17 sanzioni amministrative per un importo pari a 44 mila euro;
• sospendere 5 attività in attesa di eventuale loro regolarizzazione;
• identificare 198 lavoratori di cui 73 stranieri.

Le attività continueranno costantemente per contrastare il fenomeno in questione che comporta, come noto, negative conseguenze al tessuto socio economico della Provincia e nazionale nonché dirette ripercussioni dannose sui profili previdenziali e di sicurezza di ogni singolo lavoratore.




BOLOGNA: FURTO AL CENTRO SPORTIVO PILASTRO CALCIO

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Bologna – Alle ore 21:45 di ieri, la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto una segnalazione di un furto ai danni degli atleti del "Centro Sportivo Pilastro Calcio". I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna si sono recati sul posto per effettuare il sopralluogo e sentire le vittime. Tra queste, il danno più grande lo ha sicuramente subito un calciatore a cui è stata asportata la propria vettura, una Mini Cooper, che si trovava regolarmente parcheggiata in un'area antistante il complesso sportivo. I militari hanno avviato le ricerche e dopo una decina di minuti sono riusciti a intercettare l'auto in via del Lavoro. Intimatogli l'alt, il conducente, anziché fermarsi, ha accelerato bruscamente dando inizio a un inseguimento a forte velocità, terminato pochi minuti dopo contro mano in via Ranzani ove il malvivente, tentando un'inversione di marcia, si è schiantato contro un motociclo parcheggiato. L'autista, 33enne nato a Roma, senza fissa dimora, è rimasto illeso. Perquisito sul posto è stato trovato in possesso di una siringa usata, una dose di eroina e 335 euro in contanti. La refurtiva, 8 portafogli e vari effetti personali, è stata rinvenuta all'interno di un sacco nero nascosto sotto il sedile lato guida della Mini Cooper. Quanto rinvenuto è stato restituito ai legittimi proprietari. L'autore del furto, tossicodipendente e gravato da diversi precedenti di polizia, è stato arrestato per furto aggravato, danneggiamento, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Rinchiuso nelle camere di sicurezza della Stazione Bologna Centro è stato tradotto questa mattina in Tribunale per la celebrazione del rito direttissimo.




BOLOGNA, ANZOLA EMILIA: PRONTO A DERUBARE UNA PROSTITUTA

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Anzola Emilia (BO) – I Carabinieri della Stazione Anzola Emilia stavano effettuando un servizio di controllo del territorio, quando all'altezza della frazione "Ponte Samoggia", in corrispondenza del km 129 della via Emilia, hanno notato una ragazza, vicino a una Fiat Panda ferma lungo la strada, che stava gesticolando per attirare l'attenzione dei militari. I Carabinieri si sono avvicinati e la giovane, una meretrice rumena di 24 anni, li ha informati che a bordo dell'auto c'era un uomo che dopo averla abbordata con la scusa di un rapporto sessuale, aveva tentato di rubarle la borsetta. La ragazza si era difesa afferrando una bomboletta contenente spray urticante che aveva con se e spruzzando il prodotto negli occhi del malfattore, impedendogli di fatto al momento la fuga. Il conducente, 41enne di Bologna, incensurato, è stato medicato dai sanitari dell'ospedale Maggiore di Bologna e successivamente arrestato dai Carabinieri per tentato furto. Su disposizione dell'Autorità Giudiziaria il soggetto è stato rimesso in libertà.




MILANO MOVIDA: ARRESTATI 8 SPACCIATORI

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Milano
– Durante il fine settimana appena trascorso il Comando Provinciale Carabinieri di Milano ha focalizzato l’attenzione sui principali luoghi di aggregazione della “movida” milanese.
L’attività è stata pianificata a seguito delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, allo scopo di porre un freno allo spaccio diffuso delle sostanze stupefacenti, al consumo delle bevande alcoliche e ai reati di natura predatoria.
Il bilancio dell’attività è positivo: al termine del controllo si contano 8 arresti per detenzione ai fini di spaccio e 12 denunce in stato di libertà, di cui sei per guida in stato di ebbrezza e sei per guida senza patente. Sono stati sequestrati: 1500 euro in contanti e 70 gr. di marijuana, 120 gr. di hashish nonchè 10 gr. di cocaina, per complessive 320 dosi.
Complessivamente, nel corso dell’intero servizio sono state controllate più di 110  persone di cui 27 straniere e 35 automezzi. 45 i Carabinieri impiegati.
 




CESANO MADERNO, CONFLITTO A FUOCO CON I CARABINIERI: IDENTIFICATI E ARRESTATI DUE ALBANESI

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Cesano Maderno (MB) – Alle prime ore di questa mattina i Carabinieri e della  Compagnia di Desio (MB), del Nucleo Investigativo di Monza e della Compagnia di Cantù hanno localizzato e sottoposto a “fermo di indiziato di delitto” due giovani albanesi, gravemente indiziati di aver preso parte al conflitto a fuoco con i Carabinieri, avvenuto a Cesano Maderno la sera del 10 aprile scorso. Costoro, unitamente ad altri due connazionali (già sottoposti a fermo nei giorni scorsi) – avevano esploso diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dei Carabinieri, forzando un posto di controllo. A bordo del veicolo  in fuga avevano sequestrato un cittadino tunisino, per ottenere il pagamento di un debito maturato verosimilmente nell’ambito di un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

Al culmine di serrate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano oggi i Carabinieri hanno localizzato i due pregiudicati albanesi in un appartamento del centro di Mariano Comense (CO) e, dopo aver fatto irruzione, li hanno sottoposti a “fermo di indiziati di delitto”  per “Sequestro di persona a scopo di estorsione, tentato omicidio nei confronti dei Carabinieri, porto illecito di armi e munizioni”.
I due, tra l’altro noti come elementi emergenti nell’ambito criminale comense, stavano preparandosi a lasciare il paese e a fuggire oltralpe. Insieme a loro è stata tratta in arresto una donna pakistana, intestataria dell’appartamento, che li stava ospitando.

 




TORINO DROGA: ARRESTATI 16 TRAFFICANTI

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Torino – La droga arrivava dall'Africa per rifornire le piazze di spaccio piemontesi; e africani erano anche tutti gli appartenenti all'organizzazione criminale che importava cocaina ed eroina.

Dopo più un anno di indagini gli agenti della Squadra mobile di Torino hanno concluso l'operazione "Sun" che ha portato all'interruzione dei traffici della banda e all'arresto in totale di 16 persone. Sono invece quattro i destinatari delle ordinanze ancora ricercati.

Dieci membri del gruppo sono stati presi in flagranza di reato durante il corso dell'indagine, e 6 in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Torino, ed eseguita dai poliziotti al termine dell'operazione.

Ai corrieri arrestati in flagranza sono stati sequestrati più di sei chili di droga, trasportata in ovuli nascosti nell'intestino.

I trafficanti sbarcavano dall'aereo a Roma e Napoli e poi si dirigevano a Torino viaggiando su treni ad alta velocità, utilizzando solo biglietti di prima classe. In questo modo riuscivano a fingersi uomini in viaggio d'affari e a passare inosservati, arrivando rapidamente a destinazione.

Gli agenti del capoluogo piemontese, hanno sequestrato anche un appartamento in via Don Bosco, che l'organizzazione utilizzava per ospitare i corrieri di passaggio in città.

L'alloggio era gestito come un vero e proprio albergo: ogni ospite, al suo arrivo, riceveva la chiave che poi avrebbe restituito al momento della partenza.

All'esecuzione degli arresti hanno partecipato anche gli agenti delle Squadre mobili di Alessandria e Grosseto, oltre a due unità cinofile antidroga della questura di Torino.




GROPELLO CAIROLI: ARRESTATO IL PREGIUDICATO GAROFALO ESPOSITO DI NOCERA INFERIORE (SA) PER RAPINA IN CONCORSO

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Gropello Cairoli (PV) – Durante la nottata di ieri martedì 15 aprile 2014, in Gropello Cairoli (PV), i militari del locale Comando Stazione, traevano in arresto nella flagranza del reato di rapina in concorso:
•    GAROFALO ESPOSITO Giuseppe, nato a Nocera Inferiore (SA) cl. 1983, residente a Gropello Cairoli, celibe, disoccupato, pregiudicato;
Il Garofalo unitamente ad altri due complici ancora in fase di identificazione, travisato con un passamontagna, dopo aver atteso, nascosto tra i cespugli della villa di sua proprietà il rientro di un pensionato 68enne, vedovo, che in tali circostanze stava rientrando, lo aggrediva e lo colpiva alla testa con il calcio di una pistola, sottraendogli una catenina d’oro ed un orologio rolex che portava al polso. Il tempestivo intervento degli operanti, già in fase di perlustrazione in quella zona residenziale e inviati sul posto da questo “112”, su segnalazione dei  vicini di casa che avevano udito le urla della vittima, permetteva di sorprendere l’aggressore ancora in fase di colluttazione con il malcapitato e con un vicino accorso in suo aiuto. Il malvivente veniva bloccato e tratto in arresto mentre gli altri due complici, accortisi dell’arrivo della pattuglia, si davano alla fuga nelle campagne circostanti con la refurtiva.

Nelle disponibilità dell’aggressore, venivano rinvenuti un passamontagna, un paio di guanti e la pistola scacciacani utilizzata per compiere l’azione delittuosa, a seguito della quale, il malcapitato, riportava una “trauma cranio/facciale, distorsione rachide cervicale”, giudicato guaribile in gg. 10 s.c.. La successiva perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’arrestato, permetteva di rinvenire grammi 700 (settecento) lordi di sostanza stupefacente tipo marijuana, parte della quale suddivisa in dosi termosaldate, confezionate con cellophane, destinate allo spaccio, occultata sotto il letto. L’arrestato, espletate le formalità procedurali, veniva associato presso la Casa Circondariale di Pavia. Sono tutt’ora in corso accertamenti da parte dei militari della Compagnia di Vigevano al Comando del Cap. Rocco PAPALEO al fine di risalire all’identità dei due complici e di comprendere la scelta del pensionato, da parte dei rapinatori quale obbiettivo del reato.
 




PADERNO DUGNANO, MILANO: RAPINA IN BANCA GRAZIE A GUARDIA INFEDELE

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Paderno Dugnano (MI) – All'alba di questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Desio hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall'Ufficio del Giudice per Indagini Preliminari del Tribunale di Monza, nei confronti di quattro persone che, a vario titolo, sono indagate per rapina aggravata in concorso. L'episodio delittuoso risale all'agosto 2013 allorquando i malfattori assaltarono la filiale della Banca Intesa – San Paolo di Paderno Dugnano. L'indagine ha consentito di far luce sulle responsabilità del gruppo di malavitosi, specializzato nelle rapine in banca. Oltre all'organizzatore e agli esecutori materiali del "colpo", è finita in manette anche la guardia giurata che prestava servizio di vigilanza presso la banca che, d'accordo con i banditi, finse di farsi rapinare dell'arma in dotazione, facendosi prendere in ostaggio con gli ignari clienti e i dipendenti dell'istituto di credito.




MORTARA, CONTRASTO AL "LAVORO NERO": CARABINIERI E ISPETTORATO DEL LAVORO DENUNCIANO TRE CITTADINI CINESI

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Mortara (PV) – Lo scorso 11 aprile 2014, a Mortara in provincia di Pavia, alle ore 14.00, i carabinieri della locale Stazione, coadiuvati da personale del Nucleo Carabinieri  dell’Ispettorato del lavoro di Pavia, procedevano al controllo di un opificio gestito da cittadini cinesi, specializzato nella produzione di calzature e denunciavano in stato di libertà per i reati ascritti ed a fianco di ciascuno indicati, i sottonotati:
•    J. X., nata nella Repubblica Popolare Cinese cl. 1975, residente a Mortara, imprenditrice (d.lgs. 81/2008, art. 12  d.lgs 286/1998 – tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, art. 44  dpr 380/2001 in relazione all’art. 37 – interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla denuncia di inizio attività e accertamento di conformità);
•    J. X. F., nato nella Repubblica Popolare Cinese cl. 1990, domiciliato a Mortara, coniugato (art. 10 bis d.lgs 286/1998 – disposizioni contro le immigrazioni clandestine);
•    Z. Y., nata nella Repubblica Popolare Cinese cl. 1989, domiciliata a Mortara, coniugata, incensurata (art. 10 bis d.lgs 286/1998 – disposizioni contro le immigrazioni clandestine);
poiché, al termine di una mirata attività avviata d’iniziativa dal reparto operante, finalizzata al contrasto del cosiddetto fenomeno “del lavoro nero” in relazione ai lavoratori irregolari ed all’emersione, veniva accertato che la summenzionata J. X., in qualità di legale rappresentate dell’omonima azienda con sede a Mortara ed operante nel settore manifatturiero della produzione delle scarpe, ometteva, in relazione norme che regolano la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro:
•    di nominare il medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria (art. 18 c.1 lett.a);
•    di inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste (art. 18 c.1 lett. g);
•    di adottare idonee misure per prevenire gli incendi e per tutelare l’incolumita’ dei lavoratori (art. 46 c.2);
•    di effettuare la valutazione dei rischi e di adottare il relativo documento di valutazione dei rischi (art. 29 c.1).
durante il controllo, all’interno della struttura venivano identificati i suddetti Z. Y. e J. X. F. che venivano deferiti all’A.G. per la mancanza del permesso di soggiorno, ai sensi dell’art. 10 bis del d.lvo 286/1998, con conseguente deferimento in stato di libertà dell’imprenditrice cinese per aver favorito l’immigrazione clandestina dei due connazionali, ai sensi dell’art.12 del d.lvo 286/1998. Nello stesso contesto emergeva inoltre, che il citato j. X. F.,  sorpreso dagli operanti intento ad attendere ad alcune mansioni specifiche, non era stato regolarmente assunto dall’azienda, ovvero veniva impiegato  come lavoratore “in nero”, per tale motivazione, gli operanti procedevano:
•    alla contestazione di violazioni amministrative per un valore di circa 7.000 (settemila) euro;
•    al recupero contributivo di circa 300 (trecento) euro;
•    ad elevare ammende contravvenzionali per circa 16.000 (sedicimila) euro;
nella circostanza veniva altresì disposta la sospensione dell’attività oggetto del controllo con il contestuale sequestro di parte della struttura operato ai sensi dell’art.44 del dpr 380/2001 in relazione all’art.37 per gli interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla denuncia di inizio attività e accertamento di conformità, essendo lo stabile accatastato come “casa agricola”.  Indagini in corso anche in relazione a moltissimi prodotti già confezionati e pronti per essere immessi sul mercato, in particolare in relazione all’autenticità dei marchi rinvenuti e riportanti note griffe della moda  “made in Italy”.   
 




BELLUNESE: RITROVATO BAMBINO DISPERSO IN GITA CON LA PARROCCHIA ALL'EREMO DEI ROMITI

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Belluno – Tantissima paura e apprensione per la scomparsa del bambino di 8 anni che ha tenuto l'Italia intera con il fiato sospeso e per cui si sono mobilitati oltre cento uomini delle forze dell'ordine, Per fortuna è stato ritrovato Giuseppe, scomparso ieri pomeriggio nel Bellunese. Lo rende noto il soccorso alpino che lo ha cercato tutta la notte. Il piccolo, che aveva raggiunto la strada che porta a Lorenzago di Cadore, è stato individuato da una delle squadre impegnate nella ricerca. E' in discrete condizioni di salute, ma è stato portato in ospedale per un controllo. Giuseppe era in gita con la parrocchia all'eremo dei Romiti, sopra Domegge di Cadore, in provincia di Belluno. Ha raccontato ai soccorritori di avere perso l'orientamento durante la passeggiata e, complice la notte, di non essersi reso conto di andare dalla direzione opposta rispetto a quella di casa. Il bambino, che ha trascorso la notte in montagna, quando è sceso dalla macchina dei soccorritori è stato accolto da un lungo applauso. Giuseppe, racconta Gian Mario Meneghin, capo del Soccorso alpino del Centro Cadore, non ha versato una lacrima ma è apparso visibilmente frastornato. "Guardava quasi stranito tutta la gente, centinaia di persone, che lo aspettava a Domegge, nel punto di raccolta dei soccorsi – dice – . Sicuramente frastornato dagli applausi, dal rumore degli elicotteri e dall'abbaiare dei cani che lo stavano cercando da ieri". Il bambino ha subito cercato rifugio tra le braccia dei genitori, in particolare in quelle del papà, che aveva partecipato alle ricerche insieme a tutti i parenti. Secondo la ricostruzione dei soccorritori, durante la gita all'Eremo dei Romiti ha smarrito la strada, finendo nell'intrico del bosco. "Il suo ritrovamento – conclude Meneghin – è stata una vittoria per tutti noi". 100 uomini per le ricerche Nelle ricerche sono state impiegate cento persone tra personale e volontari del soccorso alpino, vigili del fuoco, carabinieri, forestale e guardia di finanza. Il bimbo era stato visto l'ultima volta attorno alle 17:30 di ieri da una bambina che si trovava con la nonna in un punto intermedio del sentiero per il rientro.