MILLE MIGLIA: L'ESERCITO ITALIANO PARTECIPA NUOVAMENTE ALLA STORICA GARA

Redazione

L’Esercito Italiano torna a partecipare alla 1000 Miglia, la corsa senza tempo, un evento unico, un sogno che corre lungo le strade del bel Paese. 24 edizioni storiche dal 1927 al 1957, 31 rievocazioni dal 1982 ad oggi. Tradizione, eccellenza e competizione in una festa lunga 4 giorni, da giovedì 15 a domenica 18 maggio. L’equipaggio dell’Esercito, proveniente dalla Scuola Trasporti e Materiali di Roma, attraverserà le strade d’Italia con la Fiat 508 Coloniale 1100 mimetica del 1938, una delle automobili appartenenti al Museo Storico della Motorizzazione Militare, concorrendo nella speciale classifica riservata alle auto storiche militari, sfida che, sin dal lontano 1952, non è più stata replicata.

Il Capitano Daniele Repola e il Sergente Maurizio Lacanale, alla guida della vettura dell’Esercito, attraverseranno circa 200 comuni italiani presentando alle centinaia di migliaia di persone radunate lungo le strade d’Italia la Forza Armata che, per prima, fu dotata di mezzi a motore. Era, infatti, il 1902 quando il Ministero della Guerra acquistò la prima autovettura, una Fiat con motore a benzina da 12 CV.

Grazie al contributo della Vittoria Assicurazioni e al supporto logistico garantito dai Reparti dell’Esercito esistenti nelle regioni interessate dalla competizione, i colori della Forza Armata saranno rappresentati lungo i 1.708 km del percorso da Brescia a Roma e ritorno.
2 Infopoint, il 15 a Brescia in piazza della Loggia e il 16 maggio a Roma a Castel Sant’Angelo, allestiti dal Comando Militare Esercito Lombardia e dal Comando Militare della Capitale, forniranno informazioni e materiale illustrativo sulle possibilità lavorative offerte dall’Esercito Italiano e sui concorsi attualmente in atto quale, ad esempio, quello per il reclutamento di 85 Ufficiali in servizio permanente in scadenza il prossimo 19 maggio.
Il Museo Storico della Motorizzazione Militare ospita, su 50.000 m2, 65 carrozze reali provenienti dal palazzo del Quirinale, 40 carri armati semicingolati e blindati, 40 moto d’epoca e 300 autocarri e automobili. Tra questi spiccano la Bernardi, il primo autoveicolo costruito in Italia nel 1894 e del quale ne esistono soli cinque esemplari in tutto il mondo, l’Amilcar Italiana CGS Sport del 1926, modello barchetta a 2 posti, con motore 4 cilindri in linea da 1.074 cc, di cui questo Museo custodisce l’unico esemplare originale al mondo e l’evocativa Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Zagato, con il sei cilindri in linea da 1.752 cc, capace di vincere anche una 1000 Miglia.


Il Museo si trova a Roma – Cecchignola, in viale dell’Esercito 170, è visitabile gratuitamente il sabato, dalle 9 alle 12; dal lunedì al venerdì l’apertura avviene solo per appuntamento. Per informazioni e contatti: tel. 06 50237374. La Scuola Trasporti e Materiali dell’Esercito svolge attività addestrative e didattiche per la specializzazione del personale militare operante nello specifico settore, sia in ambito nazionale sia all’estero nelle operazioni fuori area.
 




BOLOGNA: PRESO A SPACCIARE METADONE

Redazione

Bologna – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato un tunisino di 31 anni, senza fissa dimora, per spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale. Il pusher è stato fermato alle ore 14:10 di sabato nel parco della Montagnola per aver proposto l'acquisto di due fiale di metadone, al prezzo di 20 euro cadauna, ai Carabinieri che stavano effettuando un servizio antidroga.
Al momento dell'arresto il tunisino ha tentato la fuga, e quando è stato ammanettato ha iniziato a gridare, richiamando l'attenzione dei suoi connazionali che si trovavano nelle vicinanze. Per evitare conseguenze, altre due pattuglie dell'Arma si sono recate velocemente sul posto e il 31enne è stato tradotto direttamente in carcere in attesa dell'udienza di convalida. Oltre al metadone, ancora sigillato e rilasciato da una struttura sanitaria di Bologna, i Carabinieri gli hanno sequestrato anche un involucro di plastica contenente 15 grammi di marijuana.




SIENA: ZIO VIOLENTAVA RIPETUTAMENTE LA NIPOTE MINORENNE

Redazione

Siena – Grazie all'intervento della Polizia è stato possibile mettere la parola fine ad una serie di abusi sessuali commessi dallo zio paterno, 49enne all'epoca dei fatti, nei confronti della nipote, minorenne.

La triste e dolorosa storia parte da lontano, quando l'11 settembre 2012 una bambina viene accompagnata dalla madre e dal suo nuovo marito, al Posto di Polizia dell'Ospedale le Scotte di Siena.

Gli agenti apprendono dai familiari che avevano fatto visitare dal medico la piccola, poiché la sera prima aveva loro confessato di aver subito abusi sessuali da parte dello zio, marito di una sorella del padre naturale, durante un periodo di vacanza trascorso a casa della sua famiglia, in provincia di Siena. Il referto dei sanitari confermava purtroppo la violenza, con una prognosi di 7 giorni.

Immediatamente sono scattate le indagini, portate avanti dalla sezione specializzata della Squadra Mobile della Questura, diretta dal Vice Questore Aggiunto Sabatino Fortunato, con il coordinamento del Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Siena Antonio Nastasi.

In seguito agli accertamenti investigativi è emerso che il patrigno, avendo notato che al ritorno dalla vacanza trascorsa presso gli zii la bambina aveva cambiato atteggiamento nei loro confronti, aveva cercato di parlarle raccogliendo dopo un po' lo sfogo della piccola che aveva confessato gli abusi subiti. Anche gli assistenti sociali e la psicologa del "Gruppo Abusi" dell'Ospedale, che erano stati investiti della delicata vicenda, avevano, subito confermato la versione dei fatti, che la minore aveva confidato prima al patrigno e poco dopo alla madre.

Dalle complesse indagini si è evidenziato un quadro familiare e parentale articolato, nell'ambito del quale lo zio, approfittando della tenera età della bambina, plagiandola, le avrebbe proposto addirittura di adottarla, accogliendola all'interno della sua famiglia e convincendola del fatto che la propria madre fosse inaffidabile e superficiale, in modo da farla sentire accettata e compresa soltanto da lui. Si era così creato un clima familiare ed emotivo distorto, tale che lo zio era riuscito pian piano a carpire l'affetto della piccola, che era arrivata perfino a sentirsi trascurata e poco amata nella propria famiglia. L'uomo aveva acquisito così una sempre maggiore intimità con la ragazzina, vincendone le resistenze, anche fisicamente, fino ad arrivare ad avere con lei rapporti sessuali completi, usando peraltro anche il pretesto di insegnarle come comportarsi con i ragazzi, affinché facesse con lui le prime esperienze utili, per non trovarsi impreparata per il futuro.

In alcune circostanze, adducendo varie scuse, era riuscito quindi ad allontanarsi dalla propria casa per restare solo con lei.

In questo delicato quadro gli accurati accertamenti investigativi svolti dalla Polizia, con il coordinamento del Sostituto Procuratore Nastasi, sono proseguiti per più di un anno, durante il quale la minore ha continuato la propria vita all'interno della famiglia di origine, frequentando la scuola regolarmente, senza avere più contatti con lo zio.

A conclusione delle indagini, a seguito della richiesta formulata dalla stessa Procura della Repubblica al Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Siena, è stata emessa l'ordinanza che ha disposto la sua custodia cautelare in carcere, residente nella nostra provincia ma non originario del posto, alla quale gli uomini e le donne della Squadra Mobile della Questura hanno dato esecuzione.

L'uomo, accusato di violenza sessuale continuata e aggravata dall'essere la vittima minore di 14 anni, si trova ora recluso presso il carcere di Santo Spirito a Siena, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

Durante le operazioni connesse all'arresto, considerata la sua pericolosità in relazione a quanto accertato, gli è stato notificato anche il provvedimento di revoca del porto di fucile per uso caccia disposto dal Questore Maurizio Piccolotti, con il relativo sequestro amministrativo di venti fucili e due pistole, nonché il sequestro penale di una pistola risultata detenuta irregolarmente.

Per gli stessi motivi, è stato inoltre segnalato al Prefetto di Siena Renato Saccone per l'adozione del provvedimento di divieto di detenzione armi.




TRIESTE: MERCANTI DI UOMINI

Redazione

Trieste – Un'indagine durata un anno e mezzo ha permesso di individuare un'organizzazione criminale specializzata nel traffico di esseri umani. Così 10 persone sono state arrestate dagli uomini della Squadra mobile e da quelli della polizia di frontiera di Trieste, con il coordinamento del Servizio centrale operativo.

La banda aveva scelto come base logistica l'Italia e in particolare le province di Trieste, Brescia e Bergamo. Trasferiva soprattutto cittadini afghani e pakistani e la destinazione finale del viaggio era la Germania ed altri Paesi del Nord Europa.

La Turchia era il luogo di partenza dei clandestini che arrivavano a Trieste, sia via terra che via mare, nascosti all'interno di furgoni.

Raggiunta l'Italia, infine, la banda li dirottava verso l'Austria e la Germania.
I clandestini pagavano all'organizzazione tra i 5 e i 10 mila dollari ciascuno.
L'operazione si è avvalsa della collaborazione della Polizia di Croazia, Slovenia, Austria e Germania.

Il blitz ha visto impegnati anche uomini della Squadra mobile di Bergamo, Brescia, Udine e Napoli.




NAPOLI POLIZIA MUNICIPALE: OREFICE, ANSELMI, CACACE E DELL'AQUILA RIMETTONO IL PROPRIO MANDATO ALLA CISL

Redazione

Napoli – In merito alla polizia municipale di Napoli, il Coordinatore Provinciale, Simona Orefice, il Responsabile Territoriale, Agostino Anselmi, il Coordinatore della Polizia Municipale Locale, Umberto Cacace e il Componente della Segreteria Aziendale Dario Dell’Aquila, hanno rimesso i propri mandati sindacali nelle mani del Segretario della Fp Cisl di Napoli, Salvatore Altieri, confermando piena adesione nella linea definita dall’Organizzazione.

Nella missiva si rivendica «l’integrità etica e morale» degli scriventi che rimettono il mandato in attesa che «la vicenda sia chiarita» e perché i medesimi avvertono «forte il dovere e la sensibilità di salvaguardare la nostra Organizzazione da qualsiasi indotto attacco denigratorio».

Il Segretario di Categoria Altieri, in uno con la Segreteria Generale della Cisl Campania guidata da Lina Lucci, ha preso atto della comunicazione pervenuta, ribadendo con forza quanto chiesto in tempi non sospetti. Non è più rinviabile che il Comune di Napoli, nell’esercizio delle proprie prerogative, faccia tutte le opportune verifiche, sanzionando eventuali comportamenti irregolari sia in capo ai lavoratori, sia in capo a chi ha il diritto dovere di vigilare ed eventualmente contestare permessi e distacchi e non lo fa.

«Per superficialità o per precisa volontà denigratoria si sta generando molta confusione su permessi, distacchi e diritti sindacali – ha dichiarato Salvatore Altieri, Segretario Generale della Fp Cisl di Napoli.
«Noi abbiamo chiesto già da tempo al Comune di Napoli, nelle sue varie articolazioni, di fare tutte le verifiche del caso. Stiamo facendo ulteriori approfondimenti anche all’interno per avere un quadro ancora più dettagliato da presentare nelle varie sedi. Il Comune di Napoli, finora, dal canto suo, non ha risposto a nessuna delle sollecitazioni a loro inviate e continua a nicchiare, come se sollevare questo polverone servisse a coprire i ben altri guai di questa Amministrazione Comunale – aggiunge Altieri.
«La sensazione forte è che sia in atto una guerra tutta interna a questa giunta e a questa maggioranza, che coinvolge anche alcuni pezzi di sindacato e alcuni dipendenti, e che si ripercuote invece su tutta la categoria e sui cittadini napoletani. I componenti della polizia municipale a cui vengono contestati comportamenti irregolari per senso di responsabilità hanno fatto un passo indietro in attesa di fare chiarezza. Ora basta – conclude Altieri – il Comune si assuma fino in fondo le proprie responsabilità»




NEMI LA PIU’ AMATA DEL FESTIVAL DEI LAGHI AD ISEO

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Un grande successo sta riscuotendo il piccolo e incantevole paese di Nemi in trasferta ad Iseo (Brescia) questo fine settimana grazie all’intraprendente iniziativa promossa da Laura Borgognoni e Fantasie Mediterranee di Nemi che grazie alle sue marmellate artigianali, riesce a portare il paese delle fragole fuori dai confini del Lazio.

Infatti è stata invitata a rappresentare Nemi, personalmente dal Sindaco di Brescia e dal Sindaco di Iseo, con i suoi prodotti tipici al Festival dei Grandi Laghi che si conclude oggi, domenica 11 maggio 2014.

Questo progetto nasce con l’obiettivo di valorizzare l’ambiente lacustre attraverso l’esplorazione e la diffusione delle sue peculiarità; contemporaneamente si configura come eccellente strumento di promozione turistica dei territori di provenienza. Assoluta protagonista della rassegna “bontàlago” la mostra mercato dei prodotti tipici dei laghi italiani è anche vetrina per gli Enti e le Istituzioni di promozione.

La manifestazione ha raggiunto un livello di notorietà nazionale e internazionale grazie alla presenza di stand austriaci, sloveni, inglesi, macedoni e spagnoli. L’apprezzamento dall’estero è stato stimolato anche dalla qualificazione d’Iseo come capofila del progetto NEUlakes, una rete che riunisce le piccole comunità dei laghi europei con l’obiettivo di condividere “best practices” su temi quali la mobilità sostenibile, l’invecchiamento attivo, politiche sociali ed economiche. Il progetto, riconosciuto e finanziato dalla Commissione Europea, facilita l’interscambio tra Paesi.

“Sono molto contenta del successo che riscuote Nemi – dice Laura Borgognoni – Ho raccolto alcune fotografie che meglio possono dare l’idea di come Nemi sia rappresentata ad Iseo in occasione di questo importante festival. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno e contributo di molti commercianti e privati cittadini”.

Ad Iseo sono presenti in questo momento più di 40 Enti ed Istituzioni che pubblicizzano i loro territori ed i loro prodotti tipici. Molti i turisti che si soffermano a guardare il filmato di Mauro Brescia dove scorrono continuamente, immagini di Nemi che incanta per la sua bellezza: ci sono filmati della Sagra, la coppa del GUINNESS, e molto altro, ripercorrendo tutta la storia, i prodotti tipici del Paese. Di fatto è un’ottima pubblicizzazione lancio della prossima Edizione della Sagra delle Fragole 2014.

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07/05/2014 ISEO: LAURA BORGOGNONI "PORTA" NEMI AL FESTIVAL DEI GRANDI LAGHI



CALTANISSETTA: NIGERIANO TENTA DI VIOLENTARE UNA RAGAZZA ALL'INTERNO DI UN SUPERMERCATO

Redazione
Caltanissetta – Nella mattinata di sabato 10 maggio 2014 presso un supermercato di Caltanissetta, in via Salvatore Averna, un poliziotto libero dal servizio, mentre si accingeva a fare la spesa, sentiva delle urla di donna provenire da un corridoio interno al supermercato. La donna chiedeva aiuto e urlava: “Lasciami stare non mi toccare”. Il poliziotto si spostava quindi verso il corridoio da dove provenivano le urla e in fondo, scorgeva un uomo a torso nudo, con indosso un paio di bermuda rosa, che abbracciava da dietro una donna, di ventuno anni, che cercava di divincolarsi, stringendola a se.
Il poliziotto libero dal servizio, interveniva al fine di liberare la donna dalle strette dell’uomo, il quale, verosimilmente in preda ad alcool, persisteva nel suo intendo di toccare la donna nelle sue parti intime.

La donna, una volta liberata dalle grinfie del violentatore, si allontanava da esso piuttosto scossa e il poliziotto anche con l’aiuto di altre persone intervenute, accompagnava non senza fatica l’uomo fuori dal supermercato. Nel frangente giungevano i poliziotti della Sezione Volanti, in servizio di controllo del territorio, allertati dal loro collega intervenuto al supermercato, i quali bloccavano il soggetto, in preda ad uno stato di agitazione violenta e lo accompagnavano in questura.
Presso il Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica si identificava compiutamente il soggetto in Uwadiale Godspower, nato in Nigeria in data 06/06/1989, residente a Caltanissetta. La donna che aveva subito la violenza, abitante in un paese limitrofo al capoluogo, nello stesso tempo giungeva in questura per formalizzare la denuncia. In relazione ai fatti occorsi il soggetto era tratto in arresto dagli agenti poiché colto nella flagranza dei reati di violenza sessuale e resistenza a pubblico ufficiale. Lo stesso successivamente era condotto presso il locale Carcere di Malaspina a disposizione del pubblico ministero.
 




ALLUVIONE SENIGALLIA SINISTRA CONTRO CASAPOUND: MINACCE DI MORTE

Un gruppetto di persone ha aggredito verbalmente i ragazzi con minacce quali ‘prima o poi le prendete, meglio che non uscite da questo quartiere, avrete vita breve’. Nella notte poi ignoti hanno pensato bene di imbrattare il giardino adiacente il palazzo nel quale abitano i ragazzi con gravi minacce: ‘Muori di cancro ora!’ e ‘Vi ammazzo fasci di merda’.

di Cinzia Marchegiani

Senigallia – E’ da poco passata l’emergenza dell’alluvione a Senigallia nelle Marche e tante persone si sono messe a disposizione per aiutare gli alluvionati in estrema difficoltà. Il bello della solidarietà è l’apertura agli schemi perché improvvisamente ci si accorge che tutti abbiamo bisogno del prossimo e in fondo abbiamo tutti le stesse fragilità umane. Ma non sempre il rispetto delle idee che si profondono come obbiettivi primari della propria battaglia vengono messi in pratica. Due giovani, aderenti a CasaPound, sono stati oggetto di minacce prima verbali e poi con scritte spray sotto la propria abitazione, da parte di esponenti della sinistra antagonista. L’annuncio a farlo è proprio Casapound: ”La loro ‘colpa’ è quella di essersi messi a disposizione della comunità di Senigallia, colpita dalla recente alluvione, spalando fango nelle vie cittadine, indossando magliette evidentemente non gradite ai gendarmi del pensiero e recanti il simbolo di CasaPound Italia. Un gruppetto di persone ha aggredito verbalmente i ragazzi con minacce quali ‘, prima o poi le prendete, meglio che non uscite da questo quartiere, avrete vita breve’. Nella notte poi ignoti hanno pensato bene di imbrattare il giardino adiacente il palazzo nel quale abitano i ragazzi con gravi minacce: ‘Muori di cancro ora!’ e ‘Vi ammazzo fasci di merda’.

Ancora una volta – sottolinea CasaPound Italia – si è manifestata l'intolleranza, la violenza, l'ipocrisia di una certa area autodefinitasi ‘antagonista’, che avendo perso ogni contenuto di tipo politico si affida solo a vili minacce, che risultano ancor più fuori luogo, dato il grave momento della città. Ci aspettiamo un'immediata condanna da parte delle istituzioni e dei rappresentanti politici cittadini.

La solidarietà è quel bellissimo principio che non conosce barriere ideologiche ma mette sempre a dura prova l’intelligenza umana.




MILANO ASILO NIDO: INSULTI, SCHIAFFI E SPINTONI AI BAMBINI E I GENITORI NON LO SAPEVANO

Redazione

Milano – Non sono concepibili queste barbarie nel 2014. Li insultava, prendeva a schiaffi e spintoni. I carabinieri del Nas di Milano hanno posto agli arresti domiciliari la direttrice di un asilo nido della provincia, ritenuta responsabile del reato di maltrattamento sui bambini a lei affidati, bimbi di età compresa tra uno e tre anni. Nell'ambito dell'attività investigativa i militari del Nucleo dei Crabinieri hanno accertato, fra l'altro, sia un atteggiamento insofferente e irascibile della donna nei confronti dei bambini, – che con tono di voce severo utilizzava un linguaggio volgare, ingiurioso e minaccioso arrivando anche alle bestemmie – sia vari episodi di violenza psichica e fisica; infatti in più occasioni li percuoteva con schiaffi, spintoni e strattonamenti, impediva loro di parlare chiudendogli la bocca con il nastro adesivo, a volte li costringeva a mangiare con la forza. Inoltre, i Carabinieri hanno verificato che l'attività della direttrice influiva anche sull'alimentazione e sulla cura dei frequentatori dell'asilo; ad esempio, durante il pranzo e la merenda i bambini venivano imboccati utilizzando lo stesso cucchiaio dallo stesso piatto e fatti bere anche nello stesso bicchiere. Tali comportamenti non erano noti ai genitori che, giornalmente, venivano rassicurati sul buon andamento della "vita in asilo", sia verbalmente sia mediante dei bigliettini – redatti per ogni bambino – dove venivano indicate le attività svolte nella mattinata e la regolare fruizione dei pasti. In realtà, però, i bambini venivano messi a letto e fatti dormire per la quasi totalità della giornata. 




MILANO APPALTI EXPO 2015: LUPI REPLICA A FRIGERIO:"MAI RICEVUTO UN BIGLIETTO PER RACCOMANDARE QUALCUNO IN ANAS"

di Cinzia Marchegiani

Milano – E’ lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi a rispondere apertamente in merito al terremoto scatenatosi dall’indagine sugli appalti di Expo 2015. Il polverone sollevato all’arresto di Angelo Paris, il direttore Pianificazione e Acquisti di Expo 2015 Spa e general manager Constructions del grande progetto milanese continua a lasciare aperture inattese. Tutto è cominciato con l’inchiesta del giudice delle indagini preliminari Fabio Antezza per i reati contro la pubblica amministrazione condotta dai pm milanesi Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio. Oltre a Paris sono stati arrestati anche l’ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, individuato come intermediario di presunte irregolarità in appalti di Infrastrutture Lombarde, Gianstefano Frigerio e l’ex funzionario del Pci-Pds Primo Greganti, quest’ultimo qualificato dal gip Fabio Antezza in base alle intercettazioni come «soggetto ritenuto dalla polizia giudiziaria e dai titolari delle indagini legato al mondo delle società cooperative di area Pd, già condannato con plurime sentenze per dieci reati in materia tributaria e due finanziamenti illeciti a partiti.” Nell’ordinanza per gli arresti in merito all’indagine si legge che Gianstefano Frigerio, il 29 aprile 2013 affermava: “Devo mandare un biglietto a Maurizio Lupi con il nome di Antonio per suggerirlo come presidente Anas". Maurizio Lupi proprio oggi in un editoriale sul sito Muoviamoci Insieme in Europa (dove sponsorizza la sua candidatura alle europee) afferma “con assoluta fermezza non ho mai ricevuto un biglietto per raccomandare qualcuno in Anas. Quanto ad EXPO ribadisco che è fondamentale che la Procura faccia il suo mestiere, proprio per la riuscita dell’evento EXPO, come ha giustamente detto il procuratore capo Bruti Liberati.”
E proprio per tutelate il buon proseguimento dei lavori Lupi anticipa che martedì prossimo sarà con il presidente del Consiglio Renzi e il ministro Martina a Milano per fare il punto su Expo con il commissario Sala: ”Ci interessa la riuscita dell’evento. Continuiamo a lavorare e ad aiutare le istituzioni coinvolte perché Expo arrivi pronta all’appuntamento per accogliere i milioni di visitatori che giungeranno da tutto il mondo. Il mio lavoro al Ministero è per garantire legalità, trasparenza e certezza dei tempi nel realizzare le infrastrutture di accesso all’area espositiva.”
Ma a leggere le notizie su questo tsunami tangentopoli attuale, sembra che l’inchiesta non riguarda solo Expo, ma anche la progettazione dei lavori della Città della Salute nel Comune di Sesto San Giovanni, la gestione dei servizi di supporto non sanitari rivolti alle due Fondazioni IRCCS destinate a fondervisi (Carlo Besta e Istituto Nazionale dei Tumori) per un valore di bandi di gara di 323 milioni di euro. Venivano segnalate in anticipo le migliorie progettuali in grado di assicurare ai partecipanti da favorire «una valutazione di favore rispetto all’offerta pervenuta da altre imprese concorrenti». Secondo l’accusa, reati sarebbero stati compiuti almeno fino a due mesi fa. 




FIRENZE DONNA CROCIFISSA: TROVATO L'ASSASSINO

Redazione

Firenze – E' stato finalmente arrestato dalla Polizia il presunto omicida della giovane Andrea Cristina Zamfir trovata crocifissa e violentata il 5 maggio alle porte di Firenze. Si chiama Riccardo Viti. L'uomo è un fiorentino di 55 anni e sembra che lavorasse anche per conto dell'ospedale. Sarebbe anche responsabile di altre simili violenze avvenute negli scorsi anni. L'uomo è stato preso nella sua casa di via Locchi, alla immediata periferia nord di Firenze, nei pressi dell'ospedale di Careggi, ed è stato portato in Questura dove si trova sotto interrogatorio. Viti corrisponde alla descrizione che era stata fornita agli inquirenti dalle vittime delle sue precedenti aggressioni.
Le prime parole di Viti al momento dell'arresto sono state: "E' finita, è finita. Ho fatto una sciocchezza, Sono finito. Ormai non mi salva nessuno". Tra gli elementi che hanno portato al fermo ci sarebbe il nastro adesivo con il logo dall'azienda ospedaliera che è stato trovato in casa sua e con il quale erastata immobilizzata la vittima. Si attende ora l'esame del Dna per verificare se sia l'autore anche delle altre sevizie denunciate negli anni. ​Riccardo Viti, riferendosi ai precedenti casi simili nei quali le donne violentate e legate erano state trovate e salvate a differenza di Cristina Zamfir ha detto: "Ho fatto una bischerata. Speravo la trovassero come le altre". "Ma che sei te il mostro di Ugnano?", ha chiesto la madre di Viti al figlio durante l'arresto. "Sì, sì, l'ho fatto io, – ha risposto lui – non pensavo che morisse, ho
fatto una cazzata". Questa è stata la prima ammissione mentre la squadra omicidio della questura di Firenze lo stava arrestando nella sua casa di via Locchi dove vive con gli anziani genitori.
A casa dell'uomo è stato trovato del nastro adesivo simile a quello usato per "crocifiggere" Andreea Cristina Zamfir. Si tratta di nastro adesivo bianco e verde con la sigla dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, dove lavora la moglie dell'uomo.

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