MILANO ASILO NIDO: INSULTI, SCHIAFFI E SPINTONI AI BAMBINI E I GENITORI NON LO SAPEVANO

Redazione

Milano – Non sono concepibili queste barbarie nel 2014. Li insultava, prendeva a schiaffi e spintoni. I carabinieri del Nas di Milano hanno posto agli arresti domiciliari la direttrice di un asilo nido della provincia, ritenuta responsabile del reato di maltrattamento sui bambini a lei affidati, bimbi di età compresa tra uno e tre anni. Nell'ambito dell'attività investigativa i militari del Nucleo dei Crabinieri hanno accertato, fra l'altro, sia un atteggiamento insofferente e irascibile della donna nei confronti dei bambini, – che con tono di voce severo utilizzava un linguaggio volgare, ingiurioso e minaccioso arrivando anche alle bestemmie – sia vari episodi di violenza psichica e fisica; infatti in più occasioni li percuoteva con schiaffi, spintoni e strattonamenti, impediva loro di parlare chiudendogli la bocca con il nastro adesivo, a volte li costringeva a mangiare con la forza. Inoltre, i Carabinieri hanno verificato che l'attività della direttrice influiva anche sull'alimentazione e sulla cura dei frequentatori dell'asilo; ad esempio, durante il pranzo e la merenda i bambini venivano imboccati utilizzando lo stesso cucchiaio dallo stesso piatto e fatti bere anche nello stesso bicchiere. Tali comportamenti non erano noti ai genitori che, giornalmente, venivano rassicurati sul buon andamento della "vita in asilo", sia verbalmente sia mediante dei bigliettini – redatti per ogni bambino – dove venivano indicate le attività svolte nella mattinata e la regolare fruizione dei pasti. In realtà, però, i bambini venivano messi a letto e fatti dormire per la quasi totalità della giornata. 




MILANO APPALTI EXPO 2015: LUPI REPLICA A FRIGERIO:"MAI RICEVUTO UN BIGLIETTO PER RACCOMANDARE QUALCUNO IN ANAS"

di Cinzia Marchegiani

Milano – E’ lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Maurizio Lupi a rispondere apertamente in merito al terremoto scatenatosi dall’indagine sugli appalti di Expo 2015. Il polverone sollevato all’arresto di Angelo Paris, il direttore Pianificazione e Acquisti di Expo 2015 Spa e general manager Constructions del grande progetto milanese continua a lasciare aperture inattese. Tutto è cominciato con l’inchiesta del giudice delle indagini preliminari Fabio Antezza per i reati contro la pubblica amministrazione condotta dai pm milanesi Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio. Oltre a Paris sono stati arrestati anche l’ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, individuato come intermediario di presunte irregolarità in appalti di Infrastrutture Lombarde, Gianstefano Frigerio e l’ex funzionario del Pci-Pds Primo Greganti, quest’ultimo qualificato dal gip Fabio Antezza in base alle intercettazioni come «soggetto ritenuto dalla polizia giudiziaria e dai titolari delle indagini legato al mondo delle società cooperative di area Pd, già condannato con plurime sentenze per dieci reati in materia tributaria e due finanziamenti illeciti a partiti.” Nell’ordinanza per gli arresti in merito all’indagine si legge che Gianstefano Frigerio, il 29 aprile 2013 affermava: “Devo mandare un biglietto a Maurizio Lupi con il nome di Antonio per suggerirlo come presidente Anas". Maurizio Lupi proprio oggi in un editoriale sul sito Muoviamoci Insieme in Europa (dove sponsorizza la sua candidatura alle europee) afferma “con assoluta fermezza non ho mai ricevuto un biglietto per raccomandare qualcuno in Anas. Quanto ad EXPO ribadisco che è fondamentale che la Procura faccia il suo mestiere, proprio per la riuscita dell’evento EXPO, come ha giustamente detto il procuratore capo Bruti Liberati.”
E proprio per tutelate il buon proseguimento dei lavori Lupi anticipa che martedì prossimo sarà con il presidente del Consiglio Renzi e il ministro Martina a Milano per fare il punto su Expo con il commissario Sala: ”Ci interessa la riuscita dell’evento. Continuiamo a lavorare e ad aiutare le istituzioni coinvolte perché Expo arrivi pronta all’appuntamento per accogliere i milioni di visitatori che giungeranno da tutto il mondo. Il mio lavoro al Ministero è per garantire legalità, trasparenza e certezza dei tempi nel realizzare le infrastrutture di accesso all’area espositiva.”
Ma a leggere le notizie su questo tsunami tangentopoli attuale, sembra che l’inchiesta non riguarda solo Expo, ma anche la progettazione dei lavori della Città della Salute nel Comune di Sesto San Giovanni, la gestione dei servizi di supporto non sanitari rivolti alle due Fondazioni IRCCS destinate a fondervisi (Carlo Besta e Istituto Nazionale dei Tumori) per un valore di bandi di gara di 323 milioni di euro. Venivano segnalate in anticipo le migliorie progettuali in grado di assicurare ai partecipanti da favorire «una valutazione di favore rispetto all’offerta pervenuta da altre imprese concorrenti». Secondo l’accusa, reati sarebbero stati compiuti almeno fino a due mesi fa. 




FIRENZE DONNA CROCIFISSA: TROVATO L'ASSASSINO

Redazione

Firenze – E' stato finalmente arrestato dalla Polizia il presunto omicida della giovane Andrea Cristina Zamfir trovata crocifissa e violentata il 5 maggio alle porte di Firenze. Si chiama Riccardo Viti. L'uomo è un fiorentino di 55 anni e sembra che lavorasse anche per conto dell'ospedale. Sarebbe anche responsabile di altre simili violenze avvenute negli scorsi anni. L'uomo è stato preso nella sua casa di via Locchi, alla immediata periferia nord di Firenze, nei pressi dell'ospedale di Careggi, ed è stato portato in Questura dove si trova sotto interrogatorio. Viti corrisponde alla descrizione che era stata fornita agli inquirenti dalle vittime delle sue precedenti aggressioni.
Le prime parole di Viti al momento dell'arresto sono state: "E' finita, è finita. Ho fatto una sciocchezza, Sono finito. Ormai non mi salva nessuno". Tra gli elementi che hanno portato al fermo ci sarebbe il nastro adesivo con il logo dall'azienda ospedaliera che è stato trovato in casa sua e con il quale erastata immobilizzata la vittima. Si attende ora l'esame del Dna per verificare se sia l'autore anche delle altre sevizie denunciate negli anni. ​Riccardo Viti, riferendosi ai precedenti casi simili nei quali le donne violentate e legate erano state trovate e salvate a differenza di Cristina Zamfir ha detto: "Ho fatto una bischerata. Speravo la trovassero come le altre". "Ma che sei te il mostro di Ugnano?", ha chiesto la madre di Viti al figlio durante l'arresto. "Sì, sì, l'ho fatto io, – ha risposto lui – non pensavo che morisse, ho
fatto una cazzata". Questa è stata la prima ammissione mentre la squadra omicidio della questura di Firenze lo stava arrestando nella sua casa di via Locchi dove vive con gli anziani genitori.
A casa dell'uomo è stato trovato del nastro adesivo simile a quello usato per "crocifiggere" Andreea Cristina Zamfir. Si tratta di nastro adesivo bianco e verde con la sigla dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, dove lavora la moglie dell'uomo.

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SIENA OPERAZIONE "TIME OUT": SEQUESTRO DI BENI PER 14 MILIONI DI EURO

Redazione

Siena – Le fiamme gialle del Comando Provinciale di Siena, nella mattinata odierna, hanno eseguito quattro misure cautelari domiciliari disposte dal G.I.P. Ugo Bellini del locale Tribunale a conclusione dell'operazione "Time Out" condotta nei confronti della dirigenza della Mens Sana Basket S.p.a..
Il Giudice, vagliate le richieste avanzate dal P.M. titolare delle indagini Dott. Antonino Nastasi, ha disposto l'effettuazione di quattro arresti domiciliari per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi fiscali (Artt. 416, 81 e 110 C.P. e artt. 2 e 8 D.Lgs.74/2000).
Il G.I.P. ha altresì ordinato sequestri di beni di valore corrispondente alle imposte evase per un totale di 14 milioni di Euro così ripartiti: fino alla concorrenza di € 9.835.479 per F. M. e O. F. e di € 4.045.933 per gli altri due associati.
Le indagini condotte per oltre due anni dalla Compagnia della G. di F. di Siena hanno consentito di ricostruire una serie di alterazioni contabili e di bilancio, fatture false e manipolazioni delle dichiarazioni dei redditi della Mens Sana Basket negli anni dal 2006 al 2012, ad opera del gruppo criminale che aveva in F.M. il suo ideatore e regista.
La gestione della società sportiva con metodi illeciti ha portato ad ingaggiare atleti di fama internazionale pagati anche in nero su conti esteri (consentendo a loro volta a n. 25 giocatori di sottrarsi alla tassazione dei redditi in Italia), alterare i risultati dei bilanci, produrre provviste di denaro contante per l'arricchimento personale e per spese fuori bilancio.




MILANO EXPO: 7 ARRESTI, CREATA CUPOLA DI APPALTI IN LOMBARDIA

Redazione

E' stata "creata una cupola di appalti in Lombardia". Il pm di Milano Claudio Gittardi, definisce così l'organizzazione che si sarebbe occupata di gestire illegalmente alcuni appalti pubblici, tra cui alcune gare per l'Expo. L'inchiesta ha portato stamane a sette arresti. Angelo Paris e Primo Greganti sono stati arrestati insieme ad altre cinque persone in un'inchiesta della Procura. Il direttore della pianificazione acquisti di Expo 2015 e l'imprenditore già coinvolto in Mani Pulite, all'epoca soprannominato 'compagno G', sarebbero al centro dell'indagine sugli episodi di turbativa d'asta e corruzione legati all'Expo che si terrà a Milano.

Perquisizione nel pomeriggio della Direzione Investigativa Antimafia nella sede della società' Expo 2015 in via Rovello a Milano. La Dia, a quanto si apprende, si è fermata all'interno della sede della società per circa un'ora.
L'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Milano Ilda Boccassini e dai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio e condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano insieme a uomini della Dia, ha portato il gip Fabio Antezza ad emettere sei ordinanze di custodia cautelare in carcere e una agli arresti domiciliari.
Oltre al manager Paris e a Greganti, ordinanze di custodia in carcere anche per l'ex parlamentare della Democrazia Cristiana Gianstefano Frigerio, per l'ex parlamentare di Forza Italia Luigi Grillo, per l'intermediario Sergio Catozzo e per l'imprenditore Enrico Maltauro.
Domiciliari invece per Antonio Rognoni, ex dg di Infrastrutture Lombarde, già arrestato nelle scorse settimane nell'ambito di un'altra inchiesta con al centro una serie di irregolarità negli appalti delle più importanti opere pubbliche in Lombardia, tra cui anche alcune gare relative all'Expo.
Da quanto emerge nell'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip di Milano Fabio Antezza, il manager della società Expo Angelo Paris avrebbe partecipato, il 3 febbraio scorso, a una "cena" ad Arcore, a casa dell'ex premier Silvio Berlusconi . Il 22 gennaio scorso lo stesso Paris aveva ricevuto "su indicazione" dell'ex parlamentare Gianstefano Frigerio un "invito da Fabrizio Sala, consigliere regionale con delega all'Expo 2015, per partecipare ad un incontro ristretto organizzato ad Arcore". Alla cena, stando ad alcune telefonate intercettate, avrebbero dovuto partecipare, come scrive ancora il gip, anche "una trentina di amministratori e imprenditori".
Al centro dell'inchiesta, ribattezzata 'Ecantochiri', ci sarebbero una serie di fatti di turbativa d'asta e di corruzione relativi all'Expo e al progetto 'Città della salute'. Si parla infatti di "corruzione, turbativa d'asta e utilizzo di segreti d'ufficio in relazione ad appalti di enti pubblici ed aziende ospedaliere", spiegano gli investigatori.
Il pm Antonio D'Alessio parla di "ramificazioni in diversi settori dell'amministrazione e agganci politici" di qualsiasi schieramento, una struttura capace di "avvicinare il pubblico ufficiale per ottenere anticipi di bandi e di procedure di gara" ad esempio relativi al progetto delle Vie d'acqua o all'area parcheggi per Expo. In questo senso è "sorprendente la disponibilità" di Angelo Paris direttore generale divisione Construction and Dismantling e responsabile ufficio contratti di Expo 2015, finito in manette, "di mettere a disposizione informazioni riservate".
Un'organizzazione che si "rivolge a pubblici ufficiali promettendo avanzamenti di carriera in cambio di protezione politica" e che ha dalla sua parte spiega il pm Claudio Gittardi una "capacità impressionante di interventi in appalti sanitari, con una squadra di direttore generali e amministratori a sua disposizione". C'è un richiamo "fortissimo a far parte di una squadra, la capacità di coprire tutte le aziende operative con collegamenti e protezioni" riferibili "a qualsiasi schieramento politico", conclude.
Non solo. Secondo la Dia, Frigerio, attualmente presidente del centro culturale ''Tommaso Moro'' e collaboratore dell'ufficio politico del Ppe a Bruxelles, ha avuto un "ruolo centrale in tutte le vicende". Era "soggetto di riferimento per un organizzato sistema corruttivo nel settore degli appalti pubblici e di condizionamento delle scelte degli enti operanti nella sanità pubblica".
"Abbiamo reciso nel più breve tempo possibile i rami malati per consentire ad Expo di ripartire al più presto" ha sottolineato il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati nella conferenza stampa. A una prima fase dell'indagine (l'inchiesta è una costola dell'operazione 'Infinito') nata dall'esame degli appalti nelle aziende ospedaliere si passa ad analizzare alcuni bandi di gara relativi ad Expo, quindi nell'autunno scorso "a un'accelerazione dell'inchiesta e a concentrarsi sulla figura di Angelo Paris". Una struttura, quella smantellata, "che ruota intono a Frigerio, Grillo e Greganti considerati gli organizzatori", spiega Bruti Liberati.
Presunte irregolarità negli appalti legati all'Expo, ma non solo. Gli inquirenti milanesi stanno indagando anche su ipotesi corruttive relative a forniture sanitarie a favore, tra le altre, delle aziende ospedaliere di Melegnano e Pavia, per le quali risultano indagati Patrizia Pedrotti e Paolo Moroni , rispettivamente direttore amministrativo e generale del presidio di Melegnano, e Daniela Troiano direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Pavia.
Ma nell'inchiesta, coordinata dal pool guidato da Ilda Boccassini, il pm Claudio Gittardi e da uno del dipartimento diretto da Alfredo Robledo, Antonio D'Alessio, entra anche la 'guerra' al quarto piano della procura di Milano. Robledo infatti non era alla conferenza stampa perché, spiega il procuratore Bruti Liberati, "l'indagine non è firmata anche da lui in quanto non ha condiviso l'impostazione: per questa ragione oggi non è qui con noi".
Le larghe intese sembrano funzionare non solo in politica. Il quadro che emerge nell'ordinanza relativa all'inchiesta milanese su Expo, che ha portato all'arresto di sette persone, mostra come la presunta associazione a delinquere avesse organizzato "una sistematica attivita? diretta a condizionare illecitamente le procedure pubbliche di appalto" nel campo di Expo e della sanità lombarda, in cambio di soldi o dietro la promessa di una carriera professionale, il tutto facendo affidamento sui contatti politici.
In omaggio alla Prima Repubblica, nelle 612 pagine di ordinanza ci sono i nomi dell'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani ("Greganti era convinto che si potesse ancora correre su Nucci presidente perche? Pierluigi Bersani ha detto 'io sono d'accordissimo'", si legge), mentre l'ex premier Silvio Berlusconi sarebbe stato destinatario, insieme al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni di alcuni biglietti nel tentativo di 'raccomandare' il manager Angelo Paris presso Infrastrutture Lombarde spa. Inoltre, Paris il 3 febbraio scorso sarebbe stato ospite di una cena ad Arcore.
E non mancano i nomi di Gianni Letta e Cesare Previti. In un'intercettazione datata 29 aprile 2013 l'ex parlamentare della Dc Frigerio "asserisce anche che deve mandare un biglietto a Maurizio Lupi (dal 27 aprile 2013 ministro delle Infrastrutture), con il nome di Antonio (Rognoni) per suggerirglielo come presidente Anas". E nell'ordinanza non manca il riferimento ad altri politici, come Fabrizio Sala consigliere regionale con delega all'Expo 2015 e di nuovo a Maroni. In un dialogo, Frigerio dice "adesso l'unica linea seria da seguire e? due passaggi, primo portar dentro Paris, secondo passaggio e? cile Enrico (l'imprenditore veneto Maltauro, ndr) si coltivi il suo Tosi bene e io mi coltivo il mio Maroni bene come ho fatto".




MILANO, UFFICI PUBBLICI E SCUOLE: MENSE NEL MIRINO, SEQUESTRATO CIBO AVARIATO

Redazione

Milano – I Carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni, unitamente a quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità e del Gruppo Tutela del Lavoro di Milano, stanno svolgendo un'attività capillare di controllo presso le aziende di ristorazione, veicolazione e somministrazione dei pasti a favore di istituti scolastici, uffici pubblici e centri di assistenza per disabili.
L'attività, al momento, si è concentrata sui Comuni di Cologno Monzese, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo dove sono state infatti accertate irregolarità dal punto di vista igienico sanitario e di tutela del lavoro.
In particolare a Cologno Monzese, presso un'attività commerciale convenzionata con la locale amministrazione comunale, sono state rinvenute derrate alimentari e bevande in cattivo stato di conservazione, scadute anche da anni, in evidente stato di alterazione e peraltro stipate in locali del tutto inadeguati. Sono stati sequestrati: 95 kg di carne, 70 kg. di pesce, 20 kg. di sughi precotti, 13 kg. di verdure, 10 kg. di formaggi e di salumi, 10 kg. di pasta e di riso nonchè 30 litri di bibite varie. Il titolare dell'attività commerciale, un cinquantanovenne abitante a Cologno Monzese, è stato segnalato in stato di libertà alla competente A.G. per avere impiegato nella preparazione di alimenti, prodotti in cattivo stato di conservazione.
A Sesto San Giovanni, invece, presso la sede di un noto centro cottura del territorio, sono state rilevate inadeguatezze strutturali che saranno segnalate alla A.S.L. competente. E' stato, infine, notificato ad un quarantanovenne di Senago titolare di una società di servizi, un provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale poichè i pasti preparati dal centro di cottura venivano trasportati utilizzando come autisti, sette cittadini stranieri irregolari.




MILANO RIFIUTI: ARRESTATI IL SEGRETARIO GENERALE DELLA PROVINCIA DI NOVARA E E TRE IMPRENDITORI PER TRUFFA E CORRUZIONE

Redazione

Milano – Dall'alba di questa mattina i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano, supportati dal Gruppo per la Tutela dell'Ambiente di Treviso e dai Noe di Ancona e Pescara, ed in collaborazione con i militari dei Comandi Provinciali di Milano, Como, Varese, Novara, Ancona e Chieti, a conclusione di un'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, stanno eseguendo quattro ordinanze di custodia cautelare a carico del Segretario Generale della Provincia di Novara e di tre imprenditori lombardi operanti nel settore del trattamento dei rifiuti, per le ipotesi di reato di corruzione e truffa aggravata ai danni dello stato.
L'indagine è nata da accertamenti svolti sulle attività dell'impianto di trattamento gestito da una società risultata essere di fatto un centro di "ripulitura solo formale" dei rifiuti, in quanto carente delle necessarie certificazioni. Nel corso degli approfondimenti effettuati, è emerso che la stessa avesse stipulato un contratto di compravendita in favore di altra società, di un macchinario per il trattamento di rifiuti speciali – detto desorbitore termico mobile – necessitante tuttavia, per l'utilizzo, di specifica certificazione da parte della Provincia di Novara. Le indagini effettuate hanno quindi permesso di appurare come gli odierni indagati avessero ottenuto tale certificazione, nonostante il macchinario risultasse privo dei requisiti tecnici. Tale artifizio, in aggiunta, ha consentito loro di accedere ad un finanziamento pubblico finalizzato all'acquisto pari a 3 milioni di euro.
Le misure cautelari emesse dall'Autorità Giudiziaria meneghina interessano 4 soggetti ma nello stesso contesto risultano indagati a piede libero anche i titolari dell'azienda, nonché due soci delle citate società.
L'operazione ha portato al sequestro per equivalente delle quote societarie di tre aziende e di due impianti di trattamento rifiuti per un valore pari al finanziamento elargito.




ISEO: LAURA BORGOGNONI "PORTA" NEMI AL FESTIVAL DEI GRANDI LAGHI

Redazione

Iseo (BS) – Laura Borgognoni e Fantasie Mediterranee di Nemi, dopo le ripetute apparizioni su TV2000, Retequattro, Marco Polo e Arturo, con le sue marmellate artigianali, porta ancora una volta Nemi alla ribalta.
Infatti è stata invitata a rappresentare Nemi, personalmente dal Sindaco di Brescia e dal Sindaco di Iseo, con i suoi prodotti tipici al Festival dei Grandi Laghi che si terrà ad ISEO dal 9 all’11 maggio 2014.
Questo progetto nasce con l’obiettivo di valorizzare l’ambiente lacustre attraverso l’esplorazione e la diffusione delle sue peculiarità; contemporaneamente si configura come eccellente strumento di promozione turistica dei territori di provenienza.
Assoluta protagonista della rassegna “bontàlago” la mostra mercato dei prodotti tipici dei laghi italiani è anche vetrina per gli Enti e le Istituzioni di promozione.
La manifestazione ha raggiunto un livello di notorietà nazionale e internazionale grazie alla presenza di stand austriaci, sloveni, inglesi, macedoni e spagnoli.
L’apprezzamento dall’estero è stato stimolato anche dalla qualificazione d’Iseo come capofila del progetto nEUlakes, una rete che riunisce le piccole comunità dei laghi europei con l’obiettivo di condividere “best practices” su temi quali la mobilità sostenibile, l’invecchiamento attivo, politiche sociali ed economiche.
Il progetto, riconosciuto e finanziato dalla Commissione Europea, facilita l’interscambio tra Paesi.

“Sono fermamente convinta dell’importanza della nostra presenza a questo evento – sostiene Laura Borgognoni –  che riunisce tutti i Paesi italiani ed europei che si affacciano sul Lago. Abbiamo bisogno di andare oltre le semplici feste di paese. Abbiamo bisogno di ampliare il nostro orizzonte avendo obiettivi ambiziosi ed imporre la nostra presenza a livello non solo nazionale ma internazionale.
Ad Iseo interverranno più di 40 Enti ed Istituzioni che pubblicizzeranno i loro territori ed i loro prodotti tipici. Sono onorata di essere stata invitata personalmente a partecipare, ma come sempre la mia ambizione mi ha portato ad allargare l’invito a tutti gli operatori commerciali che rappresentano le vere eccellenze di Nemi ed in primis all’Ente che rappresento. Vista l’importanza dell’evento la sottoscritta ha fatto produrre un cd su Nemi realizzato da Mauro Brescia, esperto in documentari e riprese televisive, che si è prestato gratuitamente e condividendo con grande entusiasmo questo progetto. Il filmato andrà in onda in modo continuo su schermo 40’’ presso il nostro stand e raffigura Nemi in tutta la Sua bellezza con filmati della Sagra, la coppa del GUINNESS, e molto altro, ripercorrendo tutta la nostra storia, i nostri prodotti tipici, considerando altresì la pubblicizzazione ed il lancio della prossima Edizione della Sagra delle Fragole 2014. La spesa più onerosa è stata il noleggio di un furgone frigo per il trasporto delle fragole e fragoline di bosco. Speravamo che il Comune di Nemi comprendesse l’importanza della nostra presenza in questa manifestazione vista la nostra assenza alla BIT di Milano a febbraio scorso, appuntamento fondamentale per un Paese turistico. Ringraziamo comunque il Comune nella persona del Sindaco Alberto Bertucci per averci dato la bandiera del Touring Club e un pò di materiale pubblicitario su Nemi. Ma devo ringraziare di cuore molti commercianti e privati cittadini. Grazie a loro abbiamo coperto in parte le spese del furgone frigo per il trasporto delle fragole e delle fragoline di bosco. Grazie a voi tutti Nemi è al Festival dei Grandi Laghi". 

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11/05/2014 NEMI LA PIU’ AMATA DEL FESTIVAL DEI LAGHI AD ISEO



NAPOLI: INSULTI, MINACCE E UN PROIETTILE IN UNA LETTERA INDIRIZZATA A GENNY ‘A CAROGNA.

di Christian Montagna

Continua a suscitare l’interesse dell’opinione pubblica la triste vicenda di Roma verificatasi prima della finale di Coppa Italia. Dopo un tam tam di bufale, smentite e informazioni scorrette sulla vicenda, i colpi di scena sono all’ordine del giorno. Ma qui l’unica cosa veramente grave è che un giovane trentenne sta lottando tra la vita e la morte. Insieme a lui parenti e familiari trascorrono ore tragiche. L’immagine che è balzata più spesso in tv e sui giornali è quella del capo della tifoseria ultrà Genny ‘a carogna. Una personcina niente male che indossava quel giorno una t-shirt senza dubbio fuori luogo e offensiva che inneggiava alla liberazione di Antonino Speziale, assassino dell’ispettore Raciti. Questa mattina alle ore 9 circa nella redazione del Mattino di Napoli è giunta una busta dal contenuto inquietante: un proiettile fissato con nastro adesivo ad una lettera con la foto di Genny ‘a carogna. La lettera indirizzata al giornale inizia così:” Vogliamo far pervenire al camorrista che appare in foto, Gennaro De Tommaso, il presente avvertimento, un risposta a quella scritta sul petto che auspica la liberazione del mafioso Speziale, assassino dell'ispettore Raciti. Stai attento, avanzo di galera, hai le ore contate. Penserai che sia una semplice minaccia. Aspetta e vedrai. Morte agli ultras!!! Carogna, attento a te, ai tuoi familiari e a tutti quei coglioni che sono alle tue spalle!!! Anche voi della Società Calcio Napoli non siete esenti da responsabilità, così come i mass media che pubblicano solo ciò che fa loro comodo. Questa farsa è stata organizzata con l'assenso della federazione calcio e con la collaborazione dell'operatore tv della Rai. Vi seguiremo nei vostri spostamenti ed al momento opportuno colpiremo!! Che il tifoso napoletano ferito a Roma muoia a presto!! Non dorma tranquillo nemmeno il cronista Tv. Ogni promessa è un debito». Una vicenda ,questa, che sembra non finire mai. La violenza e l’odio gli attori protagonisti. Proprio ieri per Genny ‘a carogna è scattato un daspo di cinque anni in seguito alle indagini sul caso. A quanto pare c’è qualcun altro che vuole fargliela pagare. Nel frattempo non ci resta che sperare nella sopravvivenza del ferito grave Ciro Esposito ricoverato al policlinico Gemelli di Roma e che proprio la scorsa notte è stato sottoposto ad un’altra operazione di urgenza.




NAPOLI COMIZIO MATTEO SALVINI: AI NAPOLETANI GUAI CHI GLI TOCCA LA PROPRIA TERRA!

di Christian Montagna

Cosa non si fa per accaparrarsi un po’ di voti, soprattutto se si è nel bel mezzo di una campagna elettorale. Addirittura c’è chi andrebbe contro le ideologie del partito che rappresenta pur di conquistare consensi. Il comizio di Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, a Napoli, non è stato un successo. E’ proprio saltato! Un gruppo di contestatori ha deciso di dare il benvenuto al politico a suon di insulti e grida. Smantellato il gazebo che avrebbe dovuto accogliere Salvini, son partiti veri e propri cori da stadio. Nella centralissima piazza Carlo III, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per evitare scontri e disordini. Gli stessi insulti erano indirizzati anche al candidato Antonio Coppola. E cosi il segretario che ha rinunciato al suo comizio,non appena scappato dalla città, ha replicato su twitter con queste parole: “ Venti ultrà che inneggiano a Genny ‘a carogna non rappresentano una città. Ci sono tante persone perbene, tanti disoccupati e pensionati che anche a Napoli hanno firmato per il nostro referendum per cancellare la legge Fornero, che vogliono liberarsi dall’euro e fermare l’immigrazione clandestina. La Lega lavora per loro, non per una manciata di violenti”. Decisamente meglio è andata invece a Salerno, altra tappa del Meridione Tour. Anche qui però si è imbattuto in gruppi di meridionalisti democratici che lo invitavano a scusarsi con il Sud. Salvini visibilmente agitato per gli insulti della gente, non è stato poi tanto diverso quando si è trovato a parlare dei suoi colleghi: prima ha paragonato Renzi a Napoleone e al maiale della fattoria degli animali di Orwell, successivamente riferendosi ai Cinque Stelle ha espresso dure critiche per il loro operato. D'altronde, chi la fa l’aspetti: dopo anni e anni di insulti, denigrazioni e accuse nei confronti del Sud Italia non ci si poteva aspettare un’accoglienza da red carpet. Sa, Onorevole Salvini, gli abitanti del Sud sono molto legati alla loro terra e come si dice “guai a chi gliela tocca”.
 




CANOSA DI PUGLIA: BLITZ ANTIUSURA

Redazione

Canosa di Puglia – I Carabinieri della Compagnia di Barletta hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica a carico di un 49enne e un 59enne del luogo, esponenti di spicco della criminalità locale, ritenuti responsabili di usura ed estorsione in concorso commessi, in poco più di un anno, nei confronti di imprenditori in difficoltà economiche ai quali avrebbero prestato ingenti somme di denaro applicando dei tassi di interesse fino al 20% mensile.
I due erano conosciuti in città come soggetti capaci di "prestare" immediatamente qualsiasi somma senza alcuna forma garanzia Bastava la parola o l'impegno morale a restituire il dovuto. Tale "benevolenza" si trasformava in minacce e violenza indiscriminata qualora il debitore non avesse adempiuto alla restituzione del denaro prestato comprensivo degli interessi. Non solo intimidazioni o minacce ma anche gravi percosse.
Base logistica dei due era una sala giochi, di cui il 49enne era titolare, nel pieno centro cittadino. All'interno di quei locali avvenivano gli incontri con i "clienti" e proprio nella sala giochi l'uomo custodiva il "libro mastro" dove annotava i prestiti concessi, gli acconti versati dai debitori e le date dei pagamenti.
L'attività investigativa trova la sua genesi nelle dichiarazioni rese da un giovane canosino con il vizio del gioco ai videopoker che si era rivolto ad uno degli usurai per ottenere alcuni prestiti in denaro. Non riuscendo ad onorare le scadenze il 49enne riuscì a convincere la vittima che avrebbe potuto estinguere i suoi debiti in maniera molto semplice aiutandolo in alcuni "lavori" quali maxi furti o rapine. Le "prestazioni d'opera" però venivano puntualmente sottostimate dall'usuraio che in qualche occasione gli corrispose pochi euro senza mai decurtare però gli importi dovutigli dagli interessi maturati. Tale situazione indusse l'usurato a prendere le distanze ed eludere le continue richieste di "lavoro" finché il 49enne passò in una circostanza alle vie di fatto accompagnandolo in campagna e fratturandogli due costole con un bastone.

Tale situazione si è protratta per qualche tempo finché la vittima, sull'onda dell'esasperazione e dell'impotenza, ha chiesto aiuto ai Carabinieri che, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Trani, sono riusciti ad identificare i due, ponendo fine alla vicenda con l'arresto ordinato dal Gip.