PERUGIA DROGA: LA ROTTA AFRICANA

Redazione

Perugia – Gli investigatori della Squadra mobile di Perugia hanno arrestato 37 persone appartenenti ad un'organizzazione di trafficanti di droga.

Con il coordinamento del Servizio centrale operativo e della Direzione centrale per i servizi antidroga, gli uomini della questura umbra hanno ricostruito organizzazione, basi logistiche e rotte utilizzate dagli spacciatori.

Le basi di partenza per l'Europa erano il Camerun l'Uganda, il Burundi ed il Togo; qui i vertici dell'organizzazione, con base in Nigeria, facevano confluire eroina e cocaina dal Sud America e dall'Asia per poi trasportarla in Italia, Inghilterra, Irlanda e Olanda.

L' importazione avveniva attraverso i corrieri con il sistema degli ovuli: nello stomaco e nell'intestino le staffette trasportavano sacchetti a tenuta stagna

con la droga all'interno.

Gli arresti e le perquisizioni hanno interessato molte città italiane oltre Perugia quali Roma, Milano, Torino, Padova, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Ascoli Piceno, Firenze, Frosinone, Napoli, Caserta.




LECCO FURTI: ARRESTATO 24ENNE

Redazione

Civate (LC) – I Carabinieri della Stazione di Valmadrera (LC) hanno arrestato ieri sera, in esecuzione di un ordine di carcerazione, un 24enne pregiudicato originario del Marocco ma residente a Civate, dovendo egli scontare la pena residua di nove mesi e sette giorni di reclusione.
L'arresto dell'uomo costituisce l'ultimo atto di un iter giudiziario che ha visto lo stesso essere condannato per una serie di furti da lui commessi tra la fine del 2013 e l'inizio di quest'anno.
L'uomo, rintracciato nei pressi di un esercizio pubblico del paese, è stato dapprima condotto in caserma dai militari e successivamente tradotto al carcere di Lecco, ove sconterà la pena.




CASERTA: ARRESTATO PAOLO ROMANO, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA

di Christian Montagna

Un buongiorno direi non ottimale quello che la Guardia di Finanza di Caserta questa mattina ha dato al presidente del Consiglio regionale della Campania, Paolo Romano. Con un’ordinanza di custodia cautelare, chiesta ed ottenuta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, le forze dell’ordine hanno arrestato il segretario con l’accusa di abuso della sua qualità pubblica e di esercizio di minacce e pressioni nei confronti del direttore dell’Asl di Caserta, Paolo Menduni. Il segretario regionale è stato così posto agli arresti domiciliari. In vista della nomina del nuovo direttore sanitario e amministrativo del distretto di Capua, Romano, tra l’altro candidato alle elezioni europee in quota Nuovo Centro Destra, minacciava il direttore Menduni con controlli e ispezioni da parte della Regione Campania qualora non avesse ascoltato le sue richieste. Avrebbe inoltre chiesto la revoca di dirigenti a lui poco graditi. Un abuso bello e buono dunque. Le indagini sono partite in seguito ad una denuncia del direttore generale Asl Menduni e sono state effettuate intercettazioni telefoniche da portare al processo come prove. Ma chi è Paolo Romano? Quale è la sua carriera politica? Affezionato alla sua amata Caserta, forte dei tanti interventi in aula prima da consigliere e poi da presidente, ha aderito da poco al Nuovo Centrodestra, gruppo sganciatosi da Berlusconi. Una marea di sconfitte ottenute in campo politico: dal problema dei rifiuti fino ad arrivare alla disastrata condizione della sanità. Una confusione politica che a Caserta ha fatto sì che si insediasse per bene la criminalità organizzata su tutto il territorio. Dopo le accuse di essere un presidente degli sprechi, ha tentato invano di approvare leggi che riducessero consulenze, auto blu e spese vive, ma tutte queste sono ancora ferme e in stato di approvazione insieme ai piani paesistici che dovranno definire le nuove regole urbanistiche. Infine poco più di due settimane fa ha manifestato il suo grande desiderio di sedere al parlamento di Strasburgo presenziando ad un’infinità di comizi tra l’altro in compagnia anche dell’ex ministro Nunzia De Girolamo. Ebbene, questa mattina, il suo sogno è stato letteralmente infranto ed ora dovrà fare i conti con la procura di Santa Maria Capua Vetere.

 




BARLETTA: SORVEGLIATO SPECIALE SORPRESO AL BAR CON DEI PREGIUDICATI

Redazione


Barletta – I Carabinieri della Stazione di Barletta hanno tratto in arresto nella flagranza del reato con l'accusa di violazione degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale un 26enne del luogo in quanto sorpreso nella tarda serata all'interno di una bar e in compagnia di un nutrito gruppo di pregiudicati. Alla contestazione delle violazioni il sorvegliato speciale tentava di giustificare la propria presenza all'interno del locale aperto al pubblico affermando di essere in attesa della fidanzata in quel momento ai servizi igienici. Quanto dichiarato non ha però tratto in inganno i militari che da più di un'ora stavano osservando l'uomo intrattenersi con i soggetti controindicati all'interno del locale. Il pregiudicato alla luce delle violazioni commesse veniva dunque ristretto presso la locale casa circondariale a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani




TRANI: QUATTRO ANNI DI MALTRATTAMENTI ALLA CONVIVENTE

Redazione


Trani (BA) – I Carabinieri della Stazione di Trani hanno arrestato un 33enne del luogo, con l'accusa di maltrattamenti, lesioni personali e violenza privata nei confronti della convivente. Così si è conclusa la triste vicenda che ha visto per ben quattro anni una 30enne tranese, già separata e madre di tre figli, vittima di una lunga serie di violenze fisiche e psicologiche da parte dell'uomo, con cui dal 2010 aveva una relazione. Fin dall'inizio della loro convivenza il 33enne, con qualche precedente giudiziario alle spalle ed in cura al Sert per problemi di tossicodipendenza, mostrando un carattere irascibile, aveva molte volte aggredito la donna, che, intimorita per le possibili conseguenze dei suoi comportamenti o forse sperando in un suo ravvedimento, aveva più di una volta rinunciato a rivolgersi alle Forze dell'Ordine.
Le continue vessazioni sono culminate la scorsa mattina, quando la povera donna è stata per l'ennesima volta malmenata dal compagno, prima a bordo della loro auto poi in casa, tanto da dover ricorrere alle cure dei sanitari del locale ospedale. A quel punto, ancora con i segni delle percosse appena subite, ha chiesto aiuto agli uomini dell'Arma, ai quali ha raccontato tutta la sua storia. Il 33enne è stato rintracciato e tratto in arresto. Quindi, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, è stato associato presso la locale casa circondariale.




MILANO: TASSISTI IN RIVOLTA CONTRO UBER

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Milano – Nel capoluogo lombardo nel pomeriggio di sabato 17 maggio 2014 più di trecento tassisti hanno presidiato i giardini pubblici “Indro Montanelli”, dove era stata annunciata la presentazione del nuovo servizio della società Uber. Non sono mancati striscioni di protesta anche contro il Comune di Milano e alcuni soggetti hanno lanciato petardi di fronte al palco dove avrebbe dovuto tenersi la presentazione. La zona è stata presidiata dalla polizia in tenuta anti-sommossa. Lancio di uova per la general manager di Uber Italia, Benedetta Arese Lucini, nel momento in cui ha cercato di parlare.
Dopo alcuni minuti di confronto fra gli organizzatori e i tassisti la presentazione è stata sospesa. Il Comune di Milano "deve chiudere immediatamente l'applicazione di noleggio con conducente Uber, altrimenti nei prossimi giorni potremmo decidere di attuare dei fermi del servizio – ha fatto sapere il portavoce del Comitato tassisti milanesi, Cosimo Tartaglia – Uber lavora contro la legge quadro 21 del 1992 che stabilisce in modo chiaro ruolo e caratteristiche di tassisti e di servizio noleggio con conducente". Dal palco è arrivata la replica di Maran che ha chiarito: "Il Comune non può chiudere applicazioni, serve un meccanismo per regolare e capire chi rispetta o meno le regole. L' amministrazione – ha proseguito Maran tra i vari fischi e le urla dei tassisti che gli davano del "buffone" – darà sanzioni come ha sempre fatto ai singoli conducenti".

La protesta dei tassisti è poi proseguita alla stazione Centrale di Milano dove è stato messo in atto un altro presidio. Parziale sospensione del servizio taxi, sono state accettate corse solo per persone anziane, donne incinte, portatori di handicap. Altri  tassisti invece hanno proseguito normalmente il lavoro caricando e scaricando clienti di fronte alla stazione Centrale. "È una protesta spontanea – ha precisato Tartaglia – in attesa di decidere modalità e tempi della mobilitazione".
 




ROMA QUARTIERE AFRICANO: ARRESTATO CALABRESE AUTORE DEL SEQUESTRO DI UNO STUDENTE CALABRESE FIGLIO DI UN BOSS DELLA 'NDRANGHETA

Redazione


I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno arrestato un 40enne, di origini calabresi, con precedenti, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, per il reato di sequestro di persona.
L'uomo è ritenuto responsabile, in concorso con altri non ancora identificati, del sequestro di persona di uno studente 23enne, di origini calabresi, che il pomeriggio del 27.11.2013, fu aggredito in strada da un gruppo di persone sconosciute che lo caricarono di forza su un'autovettura, allontanandosi ad alta velocità dal luogo dell'aggressione. La violenta scena, avvenuta in pieno giorno, a Roma, in una via del quartiere "Africano", fu notata da alcuni passanti che diedero l'allarme al numero di pronto intervento 112, facendo scattare le immediate ricerche da parte dei Carabinieri.
I primi accertamenti sulla vicenda consentirono di identificare il sequestrato in un giovane studente universitario, domiciliato poco distante dal luogo ove era avvenuta l'aggressione, incensurato ma figlio di uno dei principali esponenti di un clan della 'ndrangheta calabrese. Le immediate indagini finalizzate a rintracciare il giovane sequestrato furono quindi assunte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci, anche in considerazione della possibilità che la vicenda potesse essere maturata nell'ambito di uno scontro tra clan calabresi. Il predetto clan infatti, operante nella zona di Roccella Ionica (RC), è ritenuto una delle compagini calabresi più attive nella gestione del narcotraffico internazionale dal Sudamerica.
Alcune ore dopo, il giovane fu rilasciato dai sequestratori e, lungamente interrogato dai Carabinieri, fornì una versione palesemente reticente, senza spiegare i motivi alla base del suo sequestro, né fornire indicazioni utili all'identificazione dei suoi aggressori. Dalle testimonianze acquisite dai passanti che avevano assistito alla scena e dalle immagini riprese da alcune telecamere di sorveglianza presenti sul luogo del sequestro, emerge come l'azione fu attuata da un gruppo di almeno 5 persone giunte sul posto con due autovetture e appostatesi nei pressi dell'abitazione della vittima per prelevarlo con violenza.
Nonostante la reticenza della vittima, i Carabinieri di via in Selci sono comunque riusciti a identificare uno dei rapitori che è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria. L'uomo è stato rintracciato e arrestato a Maropati, in provincia di Reggio Calabria, con la collaborazione dell'Arma locale e ora si trova recluso nel carcere di Palmi (RC).




LIVORNO STALKING: PER MESI PEDINA E MINACCIA LA EX CONVIVENTE E LA EX SUOCERA PER MESI

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Livorno – Per mesi non ha dato pace alla ex convivente ed alla suocera con continui pedinamenti, telefonate a tutte le ore del giorno e della notte, minacce ed ingiurie anche attraverso i social network, poiché incapace di accettare la fine della relazione. Nonostante un primo provvedimento cautelare applicato nei suoi confronti ad aprile scorso, il divieto cioè di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla ex, lo stalker 45enne, un operaio di Livorno, ha continuato imperterrito a porre in essere nuovi e sempre più insistenti atti persecutori nei confronti della donna e della madre di quest'ultima, rispettivamente di 27 e 46 anni.
Esauste hanno provveduto a presentare ai Carabinieri nuove denunce contro l'uomo che, vista la recidività nei comportamenti molesti, è stato tratto in arresto in esecuzione di un misura cautelare emessa dal Tribunale di Livorno. L'uomo è stato posto in regime di arresti domiciliari.




BENEVENTO TERRA DEI FUOCHI: REALIZZA UNA DISCARICA ABUSIVA NEI PRESSI DI UN CENTRO SPORTIVO A SAN GIORGIO DEL SANNIO

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Benevento – I Carabinieri della Stazione di San Giorgio del Sannio, nel prosieguo dei servizi di vigilanza finalizzati al contrasto dei reati ambientali e dell'abbandono indiscriminato dei rifiuti predisposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Benevento, hanno scoperto una nuova discarica abusiva di rifiuti. Dalle verifiche effettuate dai militari, infatti, è emerso che un imprenditore di 50 anni aveva realizzato nelle immediate adiacenze di un campo di calcetto annesso all'impianto sportivo comunale sito in frazione "San Giacomo", una discarica abusiva di circa 15 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi consistente scarti di materiali di risulta edili.
Dopo avere isolato la zona interessata, i Carabinieri hanno poi eseguito i rilievi tecnici di circostanza e posto l'area interessata sotto sequestro. Al termine degli accertamenti, i militari, come detto, anche in ottemperanza alla cosiddetta normativa chiamata "terra dei fuochi", hanno segnalato all'Autorità Giudiziaria l'uomo per la violazione della normativa in materia di realizzazione di discariche per rifiuti, interessando anche i competenti uffici dell'ARPAC per gli accertamenti di specifica competenza e per stabilire l'esatta natura e tipologia dei rifiuti




LECCO: GROSSA TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI

Redazione


Lecco – I Carabinieri della Stazione di Costa Masnaga (LC), a conclusione di mirata attività d'indagine, hanno denunciato in stato di libertà nove persone tutte italiane ad eccezione di una, originaria dell'Equador ritenute responsabili di concorso in truffa e falsità ideologia commessa da privato in atto pubblico.
L'indagine era stata avviata alcuni mesi fa, allorquando i militari, nel corso di una perquisizione effettuata per altra attività presso l'abitazione di un 30enne pregiudicato residente a Nibionno, si erano imbattuti in una serie cospicua di moduli C.I.D. per la constatazione di incidenti stradali che vedevano l'uomo protagonista dei sinistri. Insospettiti dalla cosa i carabinieri hanno quindi approfondito le indagini, accertando che il 30enne citato, nel periodo compreso tra il febbraio 2010 ed il gennaio 2012, con la complicità nei singoli episodi delle altre otto persone denunciate, cinque uomini e tre donne di età compresa tra i trenta ed i quaranta anni, aveva simulato sinistri stradali con propria responsabilità, al fine di far ottenere alla controparte il conseguente risarcimento del danno, il cui ammontare, peraltro quasi sempre "gonfiato", veniva poi diviso.




VENEZIA NUOVA "MALA DEL BRENTA" SCOPERTA DALLA POLIZIA

Redazione

Venezia – Sono 13 le persone finite in carcere, 4 ai domiciliari e 9 sono le persone indagate in stato di libertà.

Questo è l'esito finale delle indagini compiute dalla Squadra mobile di Venezia e che ha riguardato una banda di rapinatori che ha terrorizzato negli ultimi tempi il Nord Est e in Toscana.

I delinquenti, alcuni di elevata capacità criminale e vicini, all'epoca, alla storica "Mala del Brenta", hanno compiuto decine di rapine a centri commerciali, tabaccherie, oreficerie e banche. E della "Mala del Brenta" avevano copiato struttura organizzativa e modus operandi.

L'organizzazione utilizzava fucili mitragliatori e pistole per compiere gli assalti agli esercizi commerciali. Nel corso delle perquisizioni, che hanno impegnato più di 150 agenti, sono stati sequestrati anche lampeggianti simili a quelli utilizzati dalle forze dell'ordine, palette segnaletiche, pettorine della Guardia di finanza e poi maschere in lattice oltre ovviamente all'arsenale completo della banda.

I criminali disponevano inoltre di apparecchi elettronici che rilevavano le eventuali microspie delle forze dell'ordine su auto e negli appartamenti utilizzati.