PALERMO PEDOFILIA: ZIO ABUSA SESSUALMENTE DI DUE NIPOTI

Redazione

Palermo – Agenti della Polizia di Stato, appartenenti alla sezione "Reati sessuali ed in danno di minori" della Squadra Mobile di Palermo hanno eseguito un provvedimento di Custodia Cautelare in carcere nei confronti di un 49enne cittadino palermitano, ritenuto responsabile di avere, ripetutamente, abusato, sessualmente, di due sue nipoti.

Il provvedimento è stato disposto dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, dr. Nicastro, su richiesta del P.M., dr. Lenzi.

I poliziotti della Mobile hanno delineato un quadro indiziario concordante ed a tratti raccapricciante nei confronti dell'indagato, sviluppando una segnalazione loro pervenuta dal "Telefono Azzurro", cui, qualche mese orsono, era giunta la chiamata di una delle due vittime, ora adolescenti.

Le dichiarazioni della vittima che si era rivolta al "Telefono Azzurro", rese in più sessioni di audizioni dinanzi a poliziotti e consulenti tecnici, hanno dolorosamente ricostruito spaccati di vita familiare in cui l'innocenza del rapporto parentale fra zio e nipote è stata, per anni, corrotta da una morbosa promiscuità.

Gradualmente, una delle vittime, oggi 16enne, ha raccontato di avere subito in silenzio violenze, abusi e minacce dallo zio, ed ha, incredibilmente, circostanziato al 2004, quando ancora aveva 6 anni, l'inizio del suo calvario.

La ragazzina, costretta a bruciare le tappe dell'infanzia e dell'adolescenza, ha raccontato con dovizia di particolari gli abusi subiti da parte dello zio che li accompagnava con la minaccia di ripeterli anche nei confronti della madre, se la piccola avesse parlato.

Le violenze sarebbero avvenute, nel corso degli anni, nella casa dei nonni dove lo zio vive insieme ai genitori e dove la piccola, in compagnia di papà e mamma, si recava in occasione di ogni festività.

Per la giovane vittima, in uno strano capovolgimento del calendario, i giorni di festa erano giorni di strazio.

Il trauma subito, a partire da così tenera età, non ha però impedito alla piccola di mantenere i contatti con la realtà e non le ha precluso la percezione del giusto e del sopruso, del buono e del cattivo.

Da ciò la decisione, provvidenziale, della vittima, di rivolgersi al "Telefono azzurro" e quindi alla Polizia di Stato.

I racconti dell'adolescente hanno consentito di squarciare il velo del silenzio anche in relazione ad un altro episodio di abuso, perpetrato dall'uomo nei confronti di una seconda nipote, cuginetta della prima denunciante.

Anche questa vittima ha confermato ai poliziotti di avere subito abusi sessuali, quando aveva appena 6 anni.

La piccola, è però riuscita a sottrarsi, nel corso degli anni, alle "attenzioni" dello zio, evitandolo e frequentando di rado la casa dei nonni.

Anche di questo abuso l'uomo dovrà rispondere dinanzi ai Giudici.




NAPOLI, UNA METROPOLITANA CHE INCONTRA LA STORIA DELLA CITTA’.

di Christian Montagna

Una metropolitana che incontra la storia di Napoli. Tra sei mesi sarà possibile entrare in treno a Scampìa e scendere al Municipio. La notizia è stata data da Antonello de Risi, direttore tecnico della metropolitana e Serena Riccio, ingegnere del Comune addetto alla realizzazione della linea. Una stazione che permetterà l’incontro con la Napoli greca e romana fino ad arrivare a quella odierna. Si percorreranno tragitti e strade calpestate da re, monarchi, filosofi e letterati. Le testimonianze dunque si potranno toccare con mano. Una grandissima opera realizzata a Napoli che permetterà l’interscambio tra la linea uno e la linea sei. La realizzazione della stazione e della piazza è stata affidata a due premi Pritzker, Àlvaro Siza ed Edoardo Souto de Moura. Un ascensore trasparente dalla portata di quarantacinque persone condurrà i passeggeri nelle due piazze realizzate simmetricamente uguali unite tra loro da scale mobili. Per Natale dunque sarà possibile utilizzare il servizio metro ma per la sistemazione delle due piazze occorrerà attendere atri mesi di lavoro. Inoltre si sta lavorando per la realizzazione di un parco archeologico che partirà dal fossato del Maschio Angioino e in cui sarà possibile trovare i reperti rinvenuti nel corso degli anni di scavi. Il direttore tecnico De Risi racconta così il progetto: «Il concept del progetto si basa sulla riproposizione storica dell'asse urbano tra il palazzo del Municipio e la Stazione Marittima, asse che determina, attraverso due filari di alberi con al centro una lunga asola ricavata nel calpestio della piazza, un suggestivo asse visivo, che dal porto viene indirizzato sulla sovrastante collina di San Martino». In sotterraneo corrisponderà un corridoio, attrezzato da un lato con tapis-roulants, che prende la luce naturale e l'aria appunto dall'asola longitudinale, posta al centro del corridoio. «Entrando dalla grande rampa, che si sviluppa nell'area portuale di fronte alla Stazione Marittima, sulla sinistra, seguendo il torrione avanzato della fortificazione vicereale, si entra in un secondo corridoio di circa 10 metri di larghezza e 150 di lunghezza, che segue la grande murata di età vicereale e che, allestito ad area museale, conterrà i ritrovamenti più significativi provenienti dagli scavi archeologici». Non resta dunque che attendere l’arrivo di Dicembre per potersi godere uno scenario di così tanta importanza storica nel mezzo delle giornate frenetiche dei napoletani che utilizzeranno la metropolitana.

 




CAMPANIA, TASSO DI DISOCCUPAZIONE RECORD IN ITALIA

di Christian Montagna

Spesso ci siamo trovati a parlare dell’emergenza lavorativa nel sud Italia. I dati diffusi dall’Istat testimoniano un aggravamento della situazione del Mezzogiorno che non fa altro che aumentare il distacco rispetto al resto della penisola. Secondo Franco Tavella, segretario generale della Cgil Campania, la regione versa in uno stato di emergenza record. In soli dodici mesi il tasso di disoccupazione è aumentato di oltre un punto percentuale ed è diminuito quello dell’ occupazione. A differenza della Lombardia (0,2%), Emilia Romagna (0,3%), l’aumento in Campania è pari all’1,3%. L’età giovanile è quella maggiormente colpita. In seguito alla visita del presidente Matteo Renzi a Napoli, la speranza è quella di un impulso significativo da parte del governo alle opere pubbliche e alle imprese che vogliono rinascere. Ma perché il Mezzogiorno è sempre quello più colpito? Sicuramente un Europa così esigente nei confronti del nostro Paese non aiuta ad uscire dal caos. Un alternarsi di governi e una miriade di presidenti che hanno promesso e ripromesso attenzioni e azioni verso il Mezzogiorno hanno lasciato il tempo che trovano. Nel frattempo, forti di una instabilità così esemplare, ne hanno approfittato le organizzazioni criminali. Per uscire dall’emergenza lavorativa sarebbe necessario debellare le infiltrazioni criminali dalla politica, dalle circoscrizioni e dai comuni. I soldi che in teoria dovrebbero essere spesi per le opere pubbliche, per l’incoraggiamento delle imprese, troppe volte svaniscono nel nulla. La stessa attenzione che il Governo ha per le città di punta come Roma e Milano,dovrebbe averla per il sud Italia. Troppa corruzione, troppi sistemi fallati non permetteranno mai una crescita. Non si aprono attività per paura di dover fronteggiare le richieste criminali; le mega industrie che offrono migliaia di posti di lavoro sono costrette a chiudere perché da queste troppo pressate . Soltanto pochi giorni fa, le dichiarazioni del neo collaboratore di giustizia, il boss dei Casalesi Iovine, hanno portato alla luce un sistema talmente rodato da funzionare sempre anche in assenza dei capiclan. Smascherando i numerosi legami tra camorra e politica, le confessioni stanno facendo tremare tutti coloro che per anni collusi con la criminalità, hanno permesso che questa si addentrasse nel sistema politico locale e nazionale. Spiegando dettagliatamente tutti i processi collaborativi, Iovine ha parlato ad esempio di come avvenivano le gare d’appalto per le opere pubbliche: un insieme di documenti falsi, mazzette e raccomandazioni sotto il consenso dei consiglieri comunali facevano sì che le gare fossero totalmente truccate e vinte dalla malavita. Dunque, prima di pensare ad una rinascita ed una ricrescita occupazionale, nel Mezzogiorno, è necessario estirpare il dominio delle organizzazioni criminali.




SALERNO: ARRESTATI 22 SPAZZINI ASSENTEISTI CHE INCASSAVANO ANCHE LO STRAORDINARIO.

di Christian Montagna

C’è chi il lavoro lo cerca e chi invece lo possiede ma gioca al "grande assenteista" perché preferisce andare a zonzo. Ventidue sono state le misure di custodia cautelare eseguite nei confronti dei dipendenti del consorzio di Bacino Salerno 1. Il loro compito sarebbe dovuto essere quello di liberare le strade dai rifiuti che invece ogni giorno aumentavano sempre di più. Timbravano il cartellino anche per colleghi che in realtà non c’erano. Non contenti annotavano ore di straordinario. Una maxi truffa scoperta dai carabinieri della stazione di Castel San Giorgio, in provincia di Salerno. Nove gli arresti domiciliari e tredici gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Dopo mesi di indagini soprannominate “Easy Badge”, nel periodo compreso tra novembre 2012 e gennaio 2013, sono state effettuate numerose riprese video all’interno degli uffici per documentare le assenze dei dipendenti. Sotto controllo era stato messo anche l’orologio marcatempo. Un accordo basato sullo scambio di favori tra colleghi che non andavano sul posto di lavoro oppure si allontanavano prima dell’orario previsto o anche ritardavano quotidianamente. Coinvolto e per questo agli arresti domiciliari anche il responsabile sovra comunale che avrebbe dovuto controllare la situazione nei Comuni di Roccapiemonte e Castel San Giorgio. In realtà come i suoi colleghi, era uno dei protagonisti della truffa. Addirittura, durante le festività natalizie, uno dei dipendenti aveva timbrato il cartellino per altri quattordici colleghi. Ore e ore di straordinario pagate senza aver fatto nemmeno le ore ordinarie di lavoro: c’è chi andava al bar, chi tornava a casa e nel frattempo le strade dei comuni pullulavano di immondizia. Certo perché in Campania tra quella registrata ufficialmente e quella abusiva ce n’è poca di spazzatura! In collaborazione con i comandi provinciali di Salerno e Napoli, i carabinieri della compagnia di Mercato San Severino hanno eseguito le ordinazioni in numerosi comuni: Pagani, Andria, Casoria, Giugliano e Nocera Superiore.

 




VERESE INCIDENTE MOTOCICLISTA: I VIGILI DEL FUOCO LO SALVANO IN UN DIRUPO

Redazione

Varese – I vigili del fuoco hanno soccorso un motociclista precipitato in un dirupo per circa 30 metri nel comune di Cittiglio, in località Vararo.
Dalla sede di Varese è intervenuta una squadra con autopompa ed un mezzo fuoristrada con personale SAF (Speleo Alpino Fluviale); contemporaneamente si allertava l'elicottero del Reparto volo dei vigili del fuoco Lombardia presso l’aeroporto di Malpensa che interveniva con l'elicottero Drago 84.
Gli elisoccorritori giunti in posto venivano calati col verricello e in collaborazione con le squadre di terra effettuavano il recupero affidando il motociclista ai sanitari .




FOGGIA ESPLOSIONE PALAZZINA: SALVO UN BAMBINO MA I GENITORI SONO MORTI

Redazione

Foggia – Tragedia a Foggia a causa di una esplosione che ha fatto crollare una palazzina in via De Amicis. Sono due -al momento – le vittime del crollo parziale di una palazzina, avvenuto questa notte nel centro storico. Un bimbo è stato estratto vivo dalle macerie. Una fuga di gas, la probabile causa dell'esplosione che avrebbe interessato due appartamenti, entrambi al primo dei sei piani dello stabile. Sul posto vigili del fuoco, polizia municipale, polizia e carabinieri. Evacuate anche le palazzine adiacenti a quella coinvolta nell’esplosione. Le vittime sono due coniugi di 29 e 37 anni, padre e madre del bimbo tratto in salvo.


 




TRANI: SEI ARRESTI E DUE FURTI DI RAME SVENTATI

Redazione

Trani – Si è concluso con sei arresti, una denuncia, e due furti di rame sventati un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato nelle ultime ore dai Carabinieri della Compagnia di Trani finalizzato a prevenire e reprimere la commissione dei reati contro il patrimonio e dello spaccio di droga.
In particolare:
a Ruvo di Puglia, un 33enne del luogo, noto alle Forze dell'Ordine, è stato sorpreso in pieno giorno da una "gazzella" della locale Stazione in contrada Pantano mentre era intento a rubare cavi in rame da una cabina dell'Enel. I Carabinieri, in servizio di prevenzione dei reati contro il patrimonio nelle campagne prossime al centro abitato, hanno notato l'armadio metallico insolitamente aperto e i cavi elettrici in esso contenuti, peraltro funzionali all'alimentazione dell'impianto comunale di depurazione delle acque pluviali, appena tranciati. Insospettiti, hanno ispezionato l'area circostante scoprendo l'uomo nascosto nell'erba con gli arnesi "da lavoro" ancora tra le mani. Colto di sorpresa e senza fornire una plausibile giustificazione circa le sue condotte, l'uomo è stato arrestato con l'accusa di tentato furto e, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, collocato ai domiciliari;
è finita invece nel carcere di Trani la trasferta di tre romeni, di 23 e 27 anni, residenti ad Andria, che in orario serale sono stati sorpresi, sempre a Ruvo di Puglia sulla S.P. 231, mentre, a bordo di due ciclomotori, stavano rientrando a casa, dopo aver fatto razzia di materiale metallico in un opificio dismesso ubicato a Terlizzi. Due borsoni contenenti 60 kilogrammi di cavi, tubi, maniglie in rame, ferro e ottone sono stati recuperati dai militari con la collaborazione di personale del locale istituto di vigilanza "La metronotte", e restituiti al legittimo proprietario. I mezzi e numerosi arnesi da scasso sono stati sequestrati;
a Corato i Carabinieri della locale Stazione hanno eseguito un provvedimento di aggravamento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Trani, a carico di un 37enne del luogo per violazione della misura cautelare dell'obbligo di dimora, cui l'uomo era sottoposto, dopo essere stato incriminato per un furto in abitazione. Lo stesso sebbene obbligato a permanere in casa dalle 19 alle 7, era stato più volte sorpreso in quegli orari in giro per la città. IL 37enne è stato collocato ai domiciliari;
A Bisceglie un pregiudicato 33enne del luogo è stato arrestato con l'accusa di evasione in una vicenda alquanto insolita. L'uomo, spontaneamente si è presentato alla locale Tenenza dell'Arma, dove con stupore dei militari, ha manifestato l'intenzione di voler lasciare, per problemi di convivenza con i familiari, l'abitazione ove era ristretto, e proseguire la misura di custodia in carcere;
a Trani, infine, due studenti di 16 e 17 anni, sono stati sorpresi nei pressi della zona portuale con 6 grammi di marijuana, suddivisa in bustine di cellophane. Il primo è stato segnalato alla Prefettura di Barletta quale assuntore di droga mentre per il secondo è scattata una denuncia alla locale Procura della Repubblica per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.




ASTI, RAPINA ABITAZIONE: PRIMA RUBANO E POI VENGONO ARRESTATI

Redazione

Asti – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Canelli, hanno arrestato per rapina aggravata un macedone 26enne, senza fissa dimora e un macedone 37enne, anch'esso senza fissa dimora. Nella nottata di ieri, i due stranieri, si sono introdotti nel cortile di una abitazione di un agricoltore di Calosso e, dopo aver rubato circa 700 litri di gasolio ed un trapano avvitatore, custoditi all'interno di un magazzino dell'azienda agricola, sono stati sorpresi dal proprietario che aveva sentito strani rumori provenire dal magazzino sottostante. I due malfattori, alla vista del proprietario, si sono dati alla precipitosa fuga a bordo di una Fiat Punto, cercando contestualmente di investirlo, procurandogli lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. La fuga dei due ladri in auto è però terminata a pochi chilometri dal luogo del reato poiché, a causa dell'elevata velocità, fuoriuscivano dalla sede stradale ribaltandosi in un prato. I due romeni, allo scopo di evitare la loro identificazione, hanno prelevato le targhe dell'autovettura, e dopo averla abbandonata con la refurtiva a bordo, sono scappati a piedi per le campagne circostanti. I militari, prontamente intervenuti sul posto, a seguito di chiamata al numero di emergenza 112, fatta dalla vittima del furto, hanno constatato che sull'autovettura erano presenti numerose tracce di sangue, sicuramente lasciate dai due malfattori e quindi hanno avviato una assidua ricerca per le campagne, allertando altresì gli ospedali di zona allo scopo di sapere se nel frattempo sarebbero giunti due uomini con ferite riconducibili ad incidente stradale. Alle ore 07.45 di stamane, i militari sono stati infatti avvisati dai colleghi della Compagnia Carabinieri di Alba che presso il pronto soccorso di quella città, erano presenti due individui con lesioni sospette e quindi erano stati fermati dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Alba, per essere sottoposti ad identificazione, in attesa dell'intervento dei colleghi di Canelli. Questi ultimi, giunti sul posto, a conclusione di una perquisizione personale, hanno rinvenuto nelle tasche di uno dei due malfattori, le chiavi dell'autovettura utilizzata per la rapina e successivamente abbondonata e quindi hanno proceduto al loro arresto per rapina aggravata in concorso.




PUTIGNANO: COLPISCE VIOLENTEMENTE AL CRANIO IL SOCIO IN AFFARI CON UNA STECCA DA BILIARDO

Redazione

Putignano (BA) – Un iniziale diverbio sulla gestione di un'attività commerciale si trasforma in una vera e propria aggressione. E' accaduto a Putignano all'interno di una sala giochi, dove il un 56enne, già noto alle Forze dell'Ordine, durante un acceso diverbio scaturito verosimilmente per disaccordi sulla gestione comune di un negozio di abbigliamento, ha impugnato una stecca da biliardo colpendo violentemente al capo il socio 45enne. Il malcapitato, trasportato d'urgenza dal "118" presso il locale Ospedale, è stato ricoverato in osservazione per un Trauma cranico con ferita lacero contusa. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri che hanno identificato e rintracciato l'aggressore, ricostruendo la dinamica e sottoponendo a sequestro la stecca da biliardo. L'uomo, tratto in arresto con l'accusa di lesioni personali aggravate, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, dopo essere stato giudicato con rito direttissimo e condannato a 3 mesi e giorni 10 di reclusione, è stato rimesso in libertà con pena sospesa.




MILANO, MOVIDA: ARRESTATI 14 SPACCIATORI

Redazione


Milano
– Durante il fine settimana appena trascorso il Comando Provinciale Carabinieri di Milano ha focalizzato l'attenzione sui principali luoghi di aggregazione della "movida" milanese. L'attività è stata pianificata a seguito delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, allo scopo di porre un freno allo spaccio diffuso delle sostanze stupefacenti, al consumo delle bevande alcoliche e ai reati di natura predatoria. Il bilancio dell'attività è positivo: al termine del controllo si contano 14 arresti per detenzione ai fini di spaccio e 16 denunce in stato di libertà, di cui sette per detenzione di sostanze stupefacenti, due per guida in stato di ebbrezza e sette per guida senza patente. Sono stati sequestrati: 4800 euro in contanti nonché 13 gr. di marijuana, nonchè 181 gr. di hashish e 107 gr di cocaina per oltre 218 dosi.
Complessivamente, nel corso dell'intero servizio, sono state controllate 103 persone di cui 30 straniere e 60 automezzi. 60 i Carabinieri impiegati.




TARANTO, MARINA MILITARE: 455 MARESCIALLI E VOLONTARI GIURANO FEDELTA' ALLA REPUBBLICA ITALIANA

Redazione

Taranto – Ieri, all’interno della suggestiva cornice di Piazza d'Armi della Scuola Sottufficiali Marina Militare di Taranto, gli allievi del 16° Corso Normale Marescialli e i Volontari in ferma prefissata di 1 anno (VFP 1) appartenenti al 1° Blocco – 2° Incorporamento 2014 hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana nel corso di una solenne cerimonia alla presenza del Comandante delle Scuole della Marina Militare – Ammiraglio di Squadra Gerald Talarico, del Comandante dell’Istituto, Ammiraglio di Divisione Salvatore Coppola e di Autorità civili, militari e religiose.

Suggellando l'ingresso nella grande Famiglia delle Forze Armate, il giuramento rappresenta, per ogni Militare, uno dei più significativi momenti della propria carriera e, più in generale, della propria esperienza di vita. Fanno parte del 16° Corso 31 Allievi Marescialli della 1^ classe – 27 uomini e 4 donne – iscritti al primo anno del corso di laurea in "Scienze e gestione delle attività marittime" dell'Università Aldo Moro di Bari che, durante i 3 anni di permanenza in Istituto, acquisiranno le specifiche competenze professionali e le indispensabili nozioni di etica militare e arte marinaresca necessarie per adempiere compiutamente, al temine del ciclo di studi e di formazione, i compiti che saranno loro assegnati, a bordo delle navi e presso i Comandi/Enti a terra della nostra Marina.

I 455 Volontari in ferma prefissata appartenenti 1° blocco 2° incorporamento 2014, 361 uomini e 94 donne, hanno giurato al termine del corso di formazione di 4 settimane. Circa la metà di questi giovani militari ( Nocchieri di Porto), sarà da subito avviata a destinazione. Gli altri corsisti, prima di raggiungere le rispettive destinazioni, completeranno l’iter formativo nelle successive settimane rispettivamente:

Nocchieri di Porto destinati ai servizi di Cucina e Mensa, presso la Scuola Sottufficiali;
Marinai e Nocchieri di Porto destinati alla c.d. “difesa delle istallazioni”, presso il Battaglione Scuole Caorle della Brigata Marina San Marco.
Nel corso della cerimonia l’Ammiraglio Talarico ha consegnato, al Sgt (Fuciliere di Marina) Leonardo Libertucci e al Sottocapo di 3^ Classe (Fuciliere di Marina) Cristian Caminita, una Medaglia di Bronzo al Merito di Marina.