Inaugurato il nuovo anno accademico dell’Università Europea di Roma

Presso l’Auditorium Giovanni Paolo II, si è celebrata con particolare solennità la cerimonia di apertura del nuovo anno accademico 2023/2024 dell’Università Europea di Roma – UER. La manifestazione ha visto la partecipazione di illustri ospiti, tra cui la presenza di Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei deputati della Repubblica Italiana.
La cerimonia, guidata dal magnifico Rettore, prof. P. Pedro Barrajón Muñoz, L.C., è stata un momento di aggregazione per il corpo docente, gli studenti, il personale tecnico amministrativo e i giornalisti presenti. Durante l’evento, è stato evidenziato il tema centrale scelto per l’anno accademico in corso: “La nuova sfida: lo sviluppo digitale nella formazione universitaria”.
L’Università Europea di Roma – UER si colloca all’avanguardia con un approccio innovativo, proponendosi di fornire ai futuri professionisti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del mondo contemporaneo. In particolare, l’enfasi è posta sulla digitalizzazione all’interno delle aule universitarie, con l’obiettivo di migliorare il livello di apprendimento e istruzione.
Il Presidente della Camera dei Deputati, Fontana, ha sottolineato l’importanza di investire nella formazione universitaria, specialmente nell’ambito digitale, come leva fondamentale per lo sviluppo socioeconomico del Paese. “La bontà o meno della tecnologia dipende dall’uso che l’uomo ne fa. In occasione del prossimo G7 dei Presidenti del Parlamento, che si svolgerà a Verona nel 2024, affronteremo temi come cibersicurezza e intelligenza artificiale”. Rivolgendosi in particolare agli studenti, il Presidente Fontana ha sottolineato: “Studiare è un privilegio, non sprecate il vostro tempo. Vivete l’Università come luogo per eccellenza dove potervi confrontare e apprendere conoscenze nuove”. Per il Magnifico Rettore: “L’Università Europea di Roma si impegnerà a essere un centro di eccellenza formativa, abbracciando la sfida della digitalizzazione nella formazione universitaria. Vogliamo dotare i nostri studenti degli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro, contribuendo così al progresso della società e dell’economia. La nostra università formerà persone, senza trascurare il fondamentale compito di trasmettere il sapere e le competenze specifiche delle diverse discipline. Una formazione autentica si realizza attraverso relazioni significative con i docenti, tra gli studenti, immersi in ambienti belli e armoniosi, come quelli che caratterizzano la nostra istituzione”.
La cerimonia di inaugurazione ha rappresentato un momento di confronto e dialogo tra accademici e professionisti, evidenziando l’impegno costante dell’Università Europea di Roma – UER nel plasmare il futuro dei suoi studenti attraverso una formazione all’avanguardia, consapevoli che L’Università dovrà affrontare in questo periodo alcune sfide molto impegnative per restare al passo con le esigenze delle nuove generazioni: la prima, quella di trovare un equilibrio tra la didattica in presenza, fatta di relazioni e di contatti personali diretti, e la valorizzazione degli strumenti digitali; la seconda è quella di aprire il perimetro dell’offerta formativa ad altri spazi di apprendimento interdisciplinari e internazionali.



Piemonte, valanga in Val Formazza: due morti

ono due le vittime accertate della valanga che si è staccata questa mattina in val Formazza.

I soccorritori hanno individuato i cadaveri dei due scialpinisti: uno è stato estratto dalla neve, il secondo è stato localizzato nel lago del Toggia. Sono in corso le operazioni da parte dei soccorritori per recuperare il corpo. Le operazioni sono rese difficili dal maltempo.

I corpi sono stati individuati anche grazie all’unità cinofila portata sul posto dall’elicottero di Azienda Zero Piemonte. Sul posto stanno giungendo l’elicottero dei vigili del fuoco con il nucleo sommozzatori per il recupero della salma in acqua, un’ulteriore squadra del soccorso alpino con un medico e della guardia di finanza per la constatazione dei decessi.

A lanciare l’allarme, intorno alle 12, erano stati i guardiani della diga del lago del Toggia che avevano riferito di aver visto due persone travolte dalla valanga. Giunti nel punto della valanga, avevano iniziato una prima ricerca con l’Artva, il dispositivo per la ricerca dei travolti da valanga, con esito negativo. 




Grottaglie, grande successo per la settima edizione del Premio “Giuseppe Fasano”

Si è conclusa con un grande successo, anche mediatico, la settima edizione del Premio “Giuseppe Fasano” – Grottaglie Città delle Ceramiche organizzato quest’anno nel Castello Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, l’unico in Puglia ad essere ancora abitato dalla famiglia d’origine. La residenza vanta circa 20 stanze tutte arredate con mobili autentici d’epoca, pavimenti antichi, mobili d’epoca, fotografie, trofei di caccia che ornano ogni angolo del castello rendendolo unico.
Il premio, dedicato all’artista grottagliese della ceramica Nicola Fasano, padre dell’organizzatore Giuseppe, mettendo in evidenza le peculiarità di un’azione artistico-culturale portata avanti dai discendenti e dagli allievi del Maestro, guarda anche al benessere delle future generazioni di artisti.
La famiglia Fasano infatti si tramanda l’arte della lavorazione dell’argilla dal 1620, trasmettendola a figli e agli allievi ceramisti e studenti non solo della provincia ionica che continuano a frequentare il laboratorio ricco dei suoi forni e i resti archeologici.
Tra i premiati, accolti dalla principessa Fabrizia Favia e dall’organizzatore Giuseppe Fasano molti rappresentanti del mondo della cultura, dell’imprenditoria, dello spettacolo e della sanità che stanno scrivendo una importante pagina al servizio della comunità pugliese. Sono saliti sul palco l’avvocato Alessandro Saracino, Donato Valente della Fondazione Fiera di Milano, il direttore de la Gazzetta del Mezzogiorno Mimmo Mazza, l’imprenditore Salvatore Colacicco, la scenografa Fulvia De Nicolò e la giornalista di Mediaset Maria Luisa Sgobba. Inoltre sono stati consegnati riconoscimenti all’attore Massimo Cimaglia, alla giornalista Lilli D’Amicis e alla dirigente scolastica Antonella Demola.
La cerimonia, condotta dalla giornalista di Telenorba, Alina Liccione, ha preso il via con la “laudatio” dal titolo “Pace e giustizia e bellezza e arte” tenuta dal professore Francesco Lenoci ed è stata arricchita dalla presenza dell’artista tarantina Mietta che ha regalato al pubblico il brano “Dio fa qualcosa” tratto dal cartone “Il Gobbo di Notre-Dame”.
È seguita la presentazione del libro “Giuseppe Fasano. Fatto d’argilla (l’uomo e l’artista della ceramica)” scritto dalla professoressa Sara Didonna
Nel corso dell’evento la stilista Angela Fanigliulo ha presentato alcune creazioni della sua casa di moda ‘Fany Atelier’ considerata ormai un punto fermo nella moda sposa e di cerimonia in ambito nazionale e internazionale.
Il successo della serata va ascritto alla perfetta organizzazione affidata alla giornalista Titty Battista.
Lo scorso anno il “Premio” si svolse nella Tenuta di Al Bano Carrisi a Cellino San Marco. Ogni anno il Premio si manifesta un successo di partecipazione, ma soprattutto un successo per il circuito culturale che riesce a sviluppare.




Roma, inaugurato il nuovo anno accademico dell’Università Europea

Presso l’Auditorium Giovanni Paolo II, si è celebrata con particolare solennità la cerimonia di apertura del nuovo anno accademico 2023/2024 dell’Università Europea di Roma – UER. La manifestazione ha visto la partecipazione di illustri ospiti, tra cui la presenza di Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei deputati della Repubblica Italiana.

La cerimonia, guidata dal magnifico Rettore, prof. P. Pedro Barrajón Muñoz, L.C., è stata un momento di aggregazione per il corpo docente, gli studenti, il personale tecnico amministrativo e i giornalisti presenti. Durante l’evento, è stato evidenziato il tema centrale scelto per l’anno accademico in corso: “La nuova sfida: lo sviluppo digitale nella formazione universitaria”.

L’Università Europea di Roma – UER si colloca all’avanguardia con un approccio innovativo, proponendosi di fornire ai futuri professionisti gli strumenti necessari per affrontare le sfide del mondo contemporaneo. In particolare, l’enfasi è posta sulla digitalizzazione all’interno delle aule universitarie, con l’obiettivo di migliorare il livello di apprendimento e istruzione.

Il Presidente della Camera dei Deputati, Fontana, ha sottolineato l’importanza di investire nella formazione universitaria, specialmente nell’ambito digitale, come leva fondamentale per lo sviluppo socioeconomico del Paese. “La bontà o meno della tecnologia dipende dall’uso che l’uomo ne fa. In occasione del prossimo G7 dei Presidenti del Parlamento, che si svolgerà a Verona nel 2024, affronteremo temi come cibersicurezza e intelligenza artificiale”. Rivolgendosi in particolare agli studenti, il Presidente Fontana ha sottolineato: “Studiare è un privilegio, non sprecate il vostro tempo. Vivete l’Università come luogo per eccellenza dove potervi confrontare e apprendere conoscenze nuove”. Per il Magnifico Rettore: “L’Università Europea di Roma si impegnerà a essere un centro di eccellenza formativa, abbracciando la sfida della digitalizzazione nella formazione universitaria. Vogliamo dotare i nostri studenti degli strumenti necessari per affrontare le sfide del futuro, contribuendo così al progresso della società e dell’economia. La nostra università formerà persone, senza trascurare il fondamentale compito di trasmettere il sapere e le competenze specifiche delle diverse discipline. Una formazione autentica si realizza attraverso relazioni significative con i docenti, tra gli studenti, immersi in ambienti belli e armoniosi, come quelli che caratterizzano la nostra istituzione”.

La cerimonia di inaugurazione ha rappresentato un momento di confronto e dialogo tra accademici e professionisti, evidenziando l’impegno costante dell’Università Europea di Roma – UER nel plasmare il futuro dei suoi studenti attraverso una formazione all’avanguardia, consapevoli che L’Università dovrà affrontare in questo periodo alcune sfide molto impegnative per restare al passo con le esigenze delle nuove generazioni: la prima, quella di trovare un equilibrio tra la didattica in presenza, fatta di relazioni e di contatti personali diretti, e la valorizzazione degli strumenti digitali; la seconda è quella di aprire il perimetro dell’offerta formativa ad altri spazi di apprendimento interdisciplinari e internazionali. (gn)




Afragola, muore colpita da una pallottola mentre festeggia il Capodanno

morta la 45enne colpita nella notte da un colpo d’arma da fuoco alla testa mentre festeggiava il Capodanno in casa con i parenti ad Afragola, nel Napoletano.

Si chiamava Concetta Russo ed era nata a Napoli. La donna era giunta in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli di Napoli con un mezzo di soccorso del 118 intorno all’una della scorsa notte e le sue condizioni erano apparse da subito molto gravi. 

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, dopo ulteriori accertamenti coordinati dalla Procura di Napoli Nord, il colpo di pistola calibro 380 che l’ha uccisa è partito dall’interno della casa in cui la donna si trovava con i parenti per festeggiare il nuovo anno e dove c’erano oltre una decina di persone. All’interno dell’appartamento i militari hanno rinvenuto e sequestrato un proiettile calibro 380.

Le indagini proseguono e a breve saranno raccolte le testimonianze dei presenti. Concetta Russo lascia un marito e due figli maggiorenni. Nativa di Napoli, si era trasferita a Pantigliate, comune nell’area metropolitana di Milano. Si trovava ad Afragola in vacanza per ricongiungersi con i parenti in occasione delle feste.

In un caso analogo, nel rione Forcella di Napoli, un’altra donna, una 50enne, è rimasta ferita all’addome da un colpo d’arma da fuoco che l’ha raggiunta mentre assisteva dal balcone di casa allo spettacolo dei fuochi pirotecnici.

Il bilancio dei botti esplosi nella notte di Capodanno tra Napoli e provincia è di 35 persone ferite, di cui tre minori, (oltre alla vittima) . Il dato fornito dalla Questura di Napoli segna un aumento del fenomeno rispetto allo scorso anno quando i feriti a causa dei botti tra Napoli e provincia furono sedici, meno della metà. Tra i feriti si segnala anche il caso di un algerino di 50 anni ricoverato in prognosi riservata all’ospedale napoletano Vecchio Pellegrini per ferita da arma da fuoco alla spalla destra. L’uomo ha raccontato che, mentre si trovava in via Marina, da un’ autovettura in corsa sarebbe stato esploso un colpo di arma da fuoco al suo indirizzo.

Anche in provincia, ad Acerra, due commercianti di 34 e 28 anni hanno fatto ricorso alle cure dei medici dell’ospedale Villa dei Fiori per ferite da arma da fuoco. I due hanno riferito di trovarsi in Corso Meridionale con un banco di fuochi d’artificio quando sarebbero stati avvicinati da due persone in sella a uno scooter che avrebbero chiesto loro del denaro. Successivamente sarebbero stati raggiunti da altre due persone – in sella a un altro scooter – una delle quali avrebbe fatto fuoco al loro indirizzo ferendoli uno alla tibia e l’altro al ginocchio sinistro. Entrambi non sono in pericolo di vita. Sui due episodi sono in corso accertamenti da parte della Polizia di Stato.

Sempre a Napoli, un’automobile ha preso fuoco, in via dell’Epomeo, quartiere Pianura, forse per essere passata sopra un petardo lanciato dall’alto nel corso dei festeggiamenti ed esploso proprio in quel momento. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per domare le fiamme che hanno investito la parte anteriore del mezzo.

Illesi i passeggeri: a bordo oltre al conducente c’erano anche moglie e il cognato dell’uomo alla guida. A Bagnoli, invece, i carabinieri sono intervenuti nell’ospedale San Paolo per due persone ferite a causa dello scoppio di petardi. Le vittime sono un 33enne ferito da scoppio di petardo al sopracciglio destro con edema palpebrale destro e sospetta lesione e un 47enne dimesso per ustione della coscia sinistra guaribile in dieci giorni.




Roma, incendio nell’ex mega discarica di Malagrotta: finestre chiuse entro 6 Km

Ancora un rogo in un impianto di rifiuti a Roma. Nel pomeriggio di ieri 24 dicembre un vasto incendio é divampato all’interno del Tmb1 di Malagrotta, nel sito che ospita la ex mega discarica della Capitale, ormai chiusa da anni.

Ad andare a fuoco è “il secondo impianto in ordine di importanza per il trattamento dei rifiuti di Roma, presso il quale Ama conferisce ogni giorno circa 650 tonnellate di rifiuti, per un totale di 200mila t/anno”, ha spiegato l’assessora capitolina ai Rifiuti Sabrina Alfonsi che si è subito recata sul luogo dell’incendio. La nube di fumo, nell’area all’estrema periferia romana, è visibile a distanza e la protezione civile capitolina “raccomanda, a titolo precauzionale, alla popolazione presente nel raggio di un chilometro dalla zona dell’incendio di non sostare nei pressi, di mantenere chiuse le finestre in caso di fumi persistenti e maleodoranti e di non utilizzare al momento i condizionatori d’aria”.

Non si registrano feriti o intossicati. Il governatore del Lazio, Francesco Rocca, è in costante contatto con il governo e ha chiesto, in via precauzionale, di tenere le finestre chiuse in un raggio di sei chilometri dal rogo. “Ho sentito il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il sottosegretario Mantovano, il ministro Pichetto Fratin, il presidente della Regione Lazio Rocca, il prefetto Giannini: tutte le istituzioni sono allineate e concordi nel lavorare insieme per evitare a Roma un’ennesima emergenza rifiuti”, le parole del sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri.

L’incendio è sotto controllo ma sono i pompieri resteranno al lavoro per l’intera notte. Le cause del rogo sono da chiarire, per ora l’ipotesi è che sia partito da un silos. Le forze dell’ordine manderanno una prima informativa in procura e poi verrà aperto formalmente un fascicolo di indagine. L’area è stata perimetrata e messa in sicurezza. Le squadre dell’Arpa hanno installato i campionatori necessari per il monitoraggio della qualità dell’aria. L’impianto di Trattamento meccanico-biologico, che tratta a freddo i rifiuti indifferenziati o residuali dopo la raccolta differenziata, era l’ultimo di questo tipo rimasto a Roma, altri tre in passato erano stati distrutti o interessati da incendi e chiusi. Il 15 giugno 2022 ad andare distrutto da un incendio, sempre nell’area della ex mega discarica di Malagrotta, era stato l’impianto gemello il Tmb2. Prima ancora l’11 dicembre 2018 era andato a fuoco e distrutto il Tmb Salario e a marzo 2019 il Tmb di Rocca Cencia fu oggetto di un rogo e in tempi più recenti chiuso per decisione del Campidoglio. Il Comune di Roma e l’Ama, l’azienda capitolina che si occupa della gestione dei rifiuti, sono al lavoro per valutare le ricadute sulla tenuta del servizio, già in un difficile equilibrio strutturale per la carenza di impianti e sotto stress in questi giorni di feste, con pacchi e scarti dei cenoni di Natale che rischiano di restare in strada. Una paura messa in evidenza dalla Cgil ma che dal Campidoglio tendono a ridimensionare, approntando tutte le misure necessarie a scongiurarla.

 “Certamente è un evento non privo di conseguenze sul regolare svolgimento dell’attività di gestione dei rifiuti, in un periodo in cui la produzione aumenta. Con l’Ama abbiamo individuato sbocchi alternativi per mettere in sicurezza il conferimento dei rifiuti nei prossimi giorni”, ha rassicurato l’assessora Alfonsi aggiungendo di non sapere al momento quando l’impianto potrà riaprire.




Fidia a Roma, la prima mostra monografica dedicata al genio della scultura classica greca

Il più grande scultore greco dell’età classica, Fidia. Protagonista dell’Atene di Pericle, il suo nome è noto a tutti per la realizzazione di opere come il Partenone e le sue decorazioni scultoree e i mitici colossi crisoelefantinidell’Atena Parthenos e dello Zeus di Olimpia, una delle sette meraviglie del mondo antico. Il suo genio creativo ha impresso un marchio indelebile nell’immaginario collettivo e continua ad essere fonte di ispirazione per i contemporanei. Una figura importantissima, quasi leggendaria, sebbene circondata da un alone di mistero. Molti dettagli della sua vita sono infatti poco noti e la conoscenza della sua opera si basa prevalentemente su repliche e su fonti letterarie.
 
La mostra “FIDIA”, ospitata dal 24 novembre 2023 al 5 maggio 2024 presso i Musei Capitolini – Villa Caffarelli a Roma, è la prima esposizione monografica dedicata all’artista. Promossa dal Comune di Roma, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e curata da Claudio Parisi Presicce con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, principale sponsor Bulgari, Radio ufficiale Radio Monte Carlo,guida i visitatori in un viaggio inaspettato e sorprendente nella vita, nella carriera e nel clima storico-culturale in cui operò il grande scultore, attraverso una vasta e preziosa selezione di oltre 100 opere – tra reperti archeologici, originali greci e repliche romane, dipinti, manoscritti, disegni, alcuni esposti per la prima volta.
 
La mostra inaugura un ciclo di cinque mostre, “I Grandi Maestri della Grecia Antica”, dirette a far conoscere al grande pubblico i principali protagonisti della scultura greca. Un ciclo tanto più significativo a Roma, città da cui provengono importantissime testimonianze dell’attività di Fidia e della sua riscoperta dal Rinascimento in poi, tramite le preziose copie romane di capolavori originali per la maggior parte andati perduti. “Siamo lieti di ospitare nei Musei Capitolini, uno dei musei più importanti di Roma, la prima mostra monografica dedicata a Fidia, il più grande scultore dell’età classica – ha dichiarato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri – Il suo straordinario contributo artistico non solo ha definito i canoni dell’arte classica ma ha anche inciso profondamente sull’estetica moderna e contemporanea, influenzando gli artisti di tutte le epoche successive. Ringrazio i numerosi musei e le istituzioni italiane internazionali che con i loro prestiti hanno contribuito a rendere unica questa esposizione.”
 
“Abbiamo deciso di inaugurare il ciclo di mostre su “I grandi Maestri della Grecia Antica” con un’esposizione monografica dedicata a Fidia, considerato, già nell’antichità, il più grande scultore di tutti i tempi. A lui erano riconosciute le qualità della maiestas e del pondus, bellezza e maestosità, la capacità di rendere in modo appropriato persino la divina natura degli Dei – sottolinea il Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce – Dotato di una personalità eclettica e versatile, oltre a qualità artistiche fuori dal comune possedeva grandi capacità organizzative, tanto che Pericle, nell’Atene del V secolo a.C., decise di affidargli i complessi lavori di ristrutturazione dell’Acropoli e in particolare il delicato ruolo di “episkopos”, “sovrintendente”, del cantiere del Partenone”. “È un onore per Bulgari – aggiunge l’Amministratore Delegato Jean-Christophe Babin –condividere le proprie origini con un artista unico come Fidia e supportare una esposizione tanto prestigiosa. Un viaggio ideale dalla Grecia a Roma che ci ricorda quello del nostro grande fondatore, Sotirio Bulgari. Fidia è stato senza alcun dubbio l’artista ateniese che ha saputo incarnare
 
meglio di altri lo spirito del suo tempo. Magistrale per l’equilibrio e la simmetria delle sue opere, un simbolo dell’arte greca classica che siamo fieri di accogliere a Roma in un luogo unico come quello dei Musei Capitolini. Il legame tra Bulgari e l’arte è sempre più indissolubile e nutre quotidianamente la nostra visione”.
 
Il percorso espositivo è articolato in 6 sezioni: Il ritratto di Fidia; L’età di Fidia; Il Partenone e l’Atena Parthenos; Fidia fuorida Atene; L’eredità di Fidia; Opus Phidiae: Fidia oltre la fine del mondo antico. Oltre ad opere provenienti dal Sistema Musei di Roma Capitale – Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Museo di SculturaAntica Giovanni Barracco e Museo di Roma – e da importanti istituzioni italiane, come il Museo Archeologico di Bologna,l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Museo Archeologico di Napoli e l’Archivio Cambellotti, la mostra vanta prestiti provenienti dai più importanti musei del mondo, tra cui: Museo dell’Acropoli, Museo Archeologico Nazionale e Museo Epigrafico di Atene; Museo Archeologico di Olimpia; Kunsthistorisches Museum di Vienna; Metropolitan Museum of Art di NewYork; Musei Vaticani; Museo del Louvre e Museo Rodin di Parigi; Liebieghaus Skulpturensammlung di Francoforte; NyCarlsberg Glyptotek di Copenhagen; Staatsbibliothek e Staatliche Museen, Antikensammlung diBerlino. In alcuni casi si tratta di prestiti straordinari, ossia di opere mai uscite prima d’ora dalle loro sedi museali, come i due frammenti originali del fregio del Partenone, più precisamente un frammento dal fregio nord con oplita, un “soldato greco”, ed un frammento dal fregio sud con giovane e bovino, concessi eccezionalmente dal Museo dell’Acropoli di Atene. A questi si aggiungono altri due frammenti originali con cavalieri e uomini barbati provenienti invece dal Kunsthistorisches Museum diVienna.
 
Tra gli altri reperti esposti si segnalano il vaso con incisa la scritta “Pheidiou eimi” (Sono di Fidia) proveniente dal Museo Archeologico di Olimpia, uno dei rari oggetti personali appartenuti a un personaggio celebre dell’antichità e giunti fino a noi; la replica dello scudo dell’Atena Parthenos, il cosiddetto scudo Strangford – copia di epoca romana in marmo pentelico dell’originale appartenente alla statua di Atena realizzata in oro e avorio e collocata nella cella nel Partenone – proveniente dalla collezione del British Museum; due statuette in bronzo che rappresentano la figura dell’artigiano (identificato forse anche con lo stesso Fidia), prestiti d’eccezione del Metropolitan Museum of Art di New York e dell’Archaeological Museum of Ioannina,in Grecia; la testa dell’Atena Lemnia in marmo, copia augustea di un originale fidiaco, del Museo Civico Archeologico di Bologna; il Codice Hamilton 254 (Staatsbibliothek zu Berlin), manoscritto quattrocentesco contenente la prima immagine del Partenone arrivata in Europa.
 
Di grande interesse il prestito del cosiddetto taccuino Carrey (1674) della Biblioteca Nazionale Francese, nel quale è riprodotta la decorazione del Partenone prima dell’esplosione che lo distrusse nel 1687. È inoltre proposto un Modello del tempio di Zeus a Olimpia realizzato nel 1997 da M. Goudin, una ricostruzione parziale in legno di tiglio e noce, prestato dal Musée du Louvre di Parigi.
 
A supporto dei visitatori anche installazioni multimediali e contenuti digitali: nella terza sezione, dedicata a “Il Partenone el’Atena Parthenos” viene offerta l’occasione unica di essere trasportati indietro nel tempo e di rivivere la visita del monumento attraverso l’installazione Fidia e il Partenone. Un’esperienza interattiva e coinvolgente ispirata ai modelli della realtà virtuale e della realtà aumentata. Da una parte, il piano scenografico è costituito da una grande proiezione fotorealistica che ricostruisce in 3D Acropoli e Partenone e permette all’utente di muoversi in volo intorno al tempio, cambiando la luce del sole lungo l’arco temporale della giornata, dall’alba al tramonto; dall’altra, un’interfaccia touch offre una sorta di “radiografia” del Partenone el’accesso a tutti gli approfondimenti scientifici, come l’esplorazione di alcuni dettagli architettonici.
 
Tra le attività collaterali nell’ambito dell’esposizione, la Sovrintendenza Capitolina conferma l’impegno sui temi dell’accessibilità, con un programma di visite guidate integrate accompagnate da interpreti LIS – Lingua dei Segni Italiana – grazie alla collaborazione del Dipartimento Politiche Sociali, Direzione Servizi alla Persona di Roma Capitale. Sono disponibili, su prenotazione a richiesta, visite per persone ipovedenti e non vedenti. Sono stati concessi in prestito modelli dal Museo Tattile Statale “Omero” e un calco in gesso della Scuola di Arti Ornamentali di Roma Capitale tratto proprio dalla testa di Atena della collezione Palagi, oggi al Museo Civico di Bologna, che è stata scelta per il manifesto della mostra. Infine, a corredo della mostra, il catalogo “FIDIA” edito da «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER. Saggi a cura di Claudo Parisi Presicce, Riccardo di Cesare, Giovanni Marginesu, Massimiliano Papini, Nikolaos Stampolidis, Alessandra Avagliano, Annalisa Lo Monaco, Elena Ghisellini, Eugenio La Rocca, Eloisa Dodero. (gn)
 
 
 
Informazioni per il pubblico:
 
FIDIA – la mostra “FIDIA”, il più grande scultore greco dell’età classica a Roma, Musei Capitolini -Villa Caffarelli | fino al 5 maggio 2024, tutti i giorni ore 9.30 – 19.30. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura; biglietto “solo Mostra”: intero € 13,00 – ridotto € 11,00; per maggiori informazioni Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00) – www.museicapitolini.org
 
 

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A Terni arriva la prima edizione di Sweet Pampepato

Evento gastronomico culturale alla scoperta del dolce della tradizione
 
 
É stata presentata presso palazzo Spada, sede del Comune di Terni la 1a edizione di Sweet Pampepato in programma dal 22 al 24 Novembre 2024. Un evento interamente dedicato al dolce della tradizione dove si incontrano le migliori realtà produttive per far scoprire e degustare tutto il meglio della produzione di pampepato di Terni IGP ma non solo, sarà l’occasione per scoprire la ricchissima varietà di dolci della tradizione Umbra. Dimostrazioni di cucina, degustazioni guidate, disfide gastronomiche: tante occasioni per scoprire il pampepato di Terni IGP e gli altri dolci della tradizione in modo innovativo, divertente e inaspettato, con grandi cuochi e importanti nomi della pasticceria nazionale che prepareranno per il pubblico presente le loro creazioni e le loro interpretazioni del dolce tipico di Natale.  “L’Umbria delle eccellenze enogastronomiche è ormai una realtà di fatto incontrovertibile, certificata sia dalla qualità dei suoi prodotti e dei suoi produttori, quanto dai riconoscimenti a livello internazionale, quali l’inserimento della nostra regione, da parte della prestigiosa guida Lonely Planet, fra le trenta mete da visitare nel mondo nel 2023 nel settore del cibo. – spiega Paola Agabiti, Assessore alla programmazione europea, bilancio e risorse umane e patrimoniali. Turismo, cultura, istruzione e diritto allo studio Regione Umbria- In questo rinomato contesto il Pampepato di Terni rappresenta una delle eccellenze di punta del panorama culinario umbro, sancito dalla qualificazione IGP, che ne testimonia la peculiarità e specificità della sua preparazione e della sua inconfondibile ricetta, definendolo quale manifestazione eccelsa della cucina di un intero territorio. L’iniziativa promossa dalla Camera di Commercio dell’Umbria e dalla Confartigiananto Imprese di Terni testimonia la grande vitalità e il fermento di un intero comparto, supportato e valorizzato da amministrazioni lungimiranti e da associazioni di categoria che assistono fedelmente e con impegno i loro associati”.
 
“Il Pampepato di Terni Igp, un’eccellenza della nostra terra. Come Presidente della Provincia di Terni rivolgo un plauso agli organizzatori di Sweet Pampepato che punta ad esaltare e promuovere il nostro dolce d’eccellenza in un territorio ricco di bellezza, storia e cultura. – spiega Laura Pernazza, Presidente Provincia Terni – Un plauso altrettanto sentito lo rivolgo alla Confartigianato che insieme alla Camera di Commercio e alla Regione ha fatto conoscere recentemente il Pampepato di Terni alla Festa del Torrone di Cremona, una vetrina di grande prestigio a livello nazionale, con numeri davvero importanti sotto l’aspetto dei visitatori provenienti da tutta Italia e dove il nostro Pampepato ha riscosso un grande successo. Come Provincia di Terni siamo stati felici di aver fatto parte della delegazione che ha partecipato alla Festa di Cremona, con l’obiettivo e l’ambizione di lanciare il nostro prodotto Igp a livello nazionale e internazionale per esaltare le tradizioni e le bellezze di Terni e di tutto il territorio provinciale”. 
 
“Un gemellaggio con la città di Terni e quella di Cremona, dove sono stata invitata per un grande evento, la prima volta nel nostro territorio, che è un modo per raccontare il dolce tipico della tradizione ternana – spiega Stefania Renzi, Assessore al commercio, artigianato a agricoltura del Comune di Terni – che qui si fa nelle case e nelle famiglie, oltre a essere il veicolo per dare risalto alla città oltre le sue mura”
 
“L’iniziativa presentata ha tutti i presupposti per essere un successo, a partire dal format, che coniuga elementi di tradizione e cultura fortemente radicati in Umbria, di cui il Pampepato – spiega Giorgio Mencaroni, presidente Camera di Commercio dell’Umbria – è espressione e prodotto identitario, al richiamo commerciale tipico dei mercatini natalizi. Come è stato a suo tempo per il percorso di certificazione Igp, la Camera di Commercio sostiene con convinzione le iniziative caratterizzate da un forte legame prodotto-territorio, perché è proprio a queste specificità che si deve puntare per salvaguardare, promuovere e valorizzare le unicità della nostra terra, facendone una delle mille ragioni per visitarla, conoscerla e apprezzarla”. “Confartigianato Terni ha sempre creduto nelle reti di imprese, per questo motivo sin dal primo momento ha contribuito in modo determinante all’aggregazione dei produttori di Pampepato, necessaria per il raggiungimento della prestigiosa certificazione IGP.- spiega Mauro Franceschini, Presidente Confartigianato Imprese Terni –  Oggi continuiamo ad essere in prima linea nell’organizzazione di Sweet Pampepato, un progetto che non solo valorizza il nostro dolce tipico, ma vuole essere un vero e proprio evento di marketing territoriale”. “Un dolce che ha avuto la forza di mettere insieme forse per la prima volta tutte le istituzioni che hanno reso possibili l’IGP.- racconta Diego Petrelli, Rappresentante dei produttori certificati di Pampepato IGP-  Una certificazione nata a dicembre 2020, nel pieno della pandemia, un dolce quindi che è stato per la città un simbolo e una speranza di ripartenza. Un dolce storico che ha creato e creerà, anche grazie a questo evento, aggregazione e lavoro nella città di Terni. E tra l’altro sono solo 6 le IGP dolciarie sulle oltre 200 denominazioni, unico in Umbria. Speriamo che presto tante aziende e pasticcerie vengano certificate IGP, un timbro che rappresenta la tutela di dolce de passato, da preservare nel futuro. Un dolce che ancora oggi si usa regalare come simbolo di amicizia, un prodotto antico ma contemporaneo perché racconta la storia della città”
 
“Terni è una città conosciuta principalmente per l’acciaio ma anche per le chiese, le opere d’arte e le cascate delle Marmore ma con questa manifestazione vogliamo sottolineare come sia una delle poche città (sono 6 in tutto in Italia) che vanta un dolce IGP. – conclude Stefano Pelliciardi, Sgp Grandi Eventi- Un prodotto che verrà celebrato nelle strade della città, un evento che viene fatto per la prima volta con un focus su questo dolce, e l’obiettivo è quello di creare un grande evento di marketing territoriale e promuovere anche la conoscenza del dolce verso il grande pubblico, oltre a far emergere Terni come una delle capitali della pasticceria nazionale. Sweet Pampepato non è un evento fieristico ma più culturale e di valorizzazione diretta del territorio che vuole avere un forte valore sociale e di promozione turistica per attirare turisti, visitatori e gourmet dalle principali cittadine umbre ma anche da tutto il territorio nazionale, in particolare dalla vicina Roma. Tra le attività più divertenti e coinvolgenti per il pubblico sarà il pubblico processo al Pampepato come dolce, scopriremo se sarà assolto o condannato, anche in comparazione ad altri prodotti simili italiani”

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Roma, turismo: 9 percento di incremento di visitatori internazionali nel 2023

Il 2024 comincia all’insegna di una nuova veste grafica per i Musei in Comune
 
Nonostante le sue non sempre brillanti condizioni di vivibilità, Roma resta pur sempre una città attrattiva per tutti i turisti internazionali. Secondo i dati dell’Ente Bilaterale Turismo del Lazio, nel periodo inizio 2023 ad, a oggi hanno pernottato a Roma 35 milioni di turisti internazionali, con un incremento del 9% rispetto al 2022.
 
La maggior parte dei turisti proviene da Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna. Il centro storico di Roma è la destinazione più popolare, con un’affluenza di oltre l’86% dei turisti. Si tratta di un dato record per Roma, che conferma la ripresa del turismo internazionale dopo la pandemia. I turisti internazionali sono attratti dai musei di Roma per il loro patrimonio storico e artistico unico. I musei offrono ai visitatori l’opportunità di conoscere la storia di Roma e dell’Italia e di ammirare opere d’arte di inestimabile valore. Sempre secondo i dati dell’Ente citato, nel 2023 i musei di Roma hanno ricevuto 10 milioni di visitatori internazionali, con un incremento del 12% rispetto al 2022.
 
I musei più visitati dai turisti internazionali sono i Musei Capitolini, il Colosseo, il Vaticano e il Foro Romano. Poiché la visita a musei romani è spesso una tappa  di un turismo meno sfuggente, l’opportunità di visitare alcune mostra programmate per il 2024 può costituire un incentivo non secondario a  fermarsi di più a Roma nell’anno in avvicinamento. E proprio il 12 dicembre la direzione dei Musei capitolini ha  dischiuso il suo calendario museale, con una presentazione dell’assessore alla cultura Miguel Gotor.
 
Il 2024 comincia all’insegna di una nuova veste grafica per i Musei in Comune
 
Con l’intento di valorizzare e rinnovare l’immagine della rete museale cittadina è stato ideato e prodotto un nuovo logo accompagnato da una campagna di comunicazione il cui slogan – “La varietà ci rende unici” – sottolinea la molteplicità e la ricchezza dei musei e delle collezioni, uniti in un sistema unico e riconoscibile dedicato a preservare e valorizzare il patrimonio culturale di Roma Capitale, aperto e accessibile a tutti. È nato così il logo, già visibile su tutti i materiali di comunicazione dei Musei in Comune, composto da M di colori diversi che si intrecciano creando una struttura che sintetizza visivamente le quattro tipologie dei musei: archeologici (rosa), di arte moderna (viola), di arte contemporanea (verde) e scientifici (arancione). Le lettere si muovono, si colorano e si incastrano creando una struttura in grado di raggruppare le diverse esperienze, un’icona che sembra un luogo in movimento, un allestimento da attraversare, un contenitore di molteplici offerte culturali. Quattro tonalità che emergono singolarmente nella declinazione del logo di ogni museo, identificandone la tipologia. Il giallo fluo, dedicato alla Roma MIC Card – la carta che consente, con soli 5 euro, di accedere gratuitamente per un anno in tutti i siti archeologici e in tutti i musei del Sistema – intende evidenziare il carattere energico, vivace e inclusivo dell’intero sistema.
 
LE MOSTRE DEL 2024
 
Dall’antichità all’epoca contemporanea, dalle icone pop del secolo scorso fino ai grandi maestri della fotografia, con un’ampia varietà di generi, linguaggi e narrazioni differenti, il programma di attività espositive del 2024 è studiato per incontrare i gusti di tutti i visitatori dei Musei in Comune.
 
Tra le mostre più attese quella dedicata alla collezione Farnese, nello spazio espositivo di Villa Caffarelli ai Musei Capitolini. Attraverso dipinti, sculture, bozzetti, disegni, manoscritti, l’esposizione Origini e splendori della Collezione Farnese nella Roma del XVI secolo condurrà i visitatori alla conoscenza di una delle dinastie più potenti del Rinascimento italiano con focus su alcuni esponenti di spicco come Papa Paolo III e gli intellettuali che gravitavano intorno alla prestigiosa corte. Sempre ai Capitolini da gennaio sarà esposta la tela di Francisco Goya El quitasol (Il parasole), un prestito concesso dal Museo del Prado di Madrid nell’ambito di uno scambio con l’Anima Beata di Guido Reni. Il capolavoro del maestro spagnolo sarà esposto nella Pinacoteca Capitolina, vicino a La Buona Ventura di Caravaggio, in un dialogo tra giganti intitolato Goya E Caravaggio: verità e ribellione. A Palazzo Caffarelli (Musei Capitolini) in primavera, la mostra Di padre in figlio. Filippo e Filippino Lippi pittori fiorentini del quattrocento, ricostruirà il percorso artistico dei due maestri attraverso dipinti, disegni e una serie di documenti relativi al contesto rinascimentale in cui i due artisti hanno operato.
 
Il Museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano dedicherà una grande esposizione all’imperatore Elagabalo e al suo tempo. Elagabalo e i culti orientali a Roma, offrirà un approfondimento sulla diffusione dei culti orientali a Roma dall’età della repubblica al II secolo d.C., per poi concentrarsi sulla figura di Elagabalo, la sua vita politica, il suo ruolo sacerdotale, la dissoluta vita privata e i legami con la sua famiglia.
 
Sulla scia delle grandi figure della storia, nell’anno del centenario della sua morte, un omaggio al deputato e segretario del Partito Socialista Riformista Giacomo Matteotti, cui è dedicata una grande mostra al Museo di Roma.Attraverso preziosi documenti e materiali d’archivio e si ripercorrerà la formazione, l’affermazione e il cammino politico di questo importante uomo del ‘900 italiano. La mostra è curata di Mauro Canali, storico fra i maggiori conoscitori della figura del politico scomparso.
 
Museo di Roma in Trastevere approfondirà la straordinaria genialità di Rino Gaetano, a quarant’anni dalla sua morte. Cimeli vari, tra cui strumenti musicali e vestiti di scena, ma anche foto, articoli di giornale, dischi e molto altro, ripercorreranno la vita artistica di una delle una delle più belle voci della canzone italiana che con ironia e sguardo poetico ha conquistato e continua a conquistare il cuore di tutti.
 
Il programma 2024 prevede anche mostre dedicate al teatro e all’architettura. La forza vitale degli spettacoli teatrali, attraverso una ricostruzione viva, in cui gli stessi protagonisti delle scene antiche – presenti in filmati creati ad hoc – coinvolgeranno il pubblico a rivivere le atmosfere che si respiravano tra le gradinate dei grandi teatri romani, sarà raccontata nell’esposizione THEATRUM. Attori, autori e storie del teatro antico all’Ara Pacis, un racconto che parte dalle radici greche, magno greche, etrusche e italiche del teatro romano.
 
Un’incursione nell’ambito dell’architettura è proposta alla Centrale Montemartini: Architetture inabitabili vuole indagare la dimensione simbolica e metafisica di questa arte, superandone la concezione di funzionalità abitativa.
 
L’arte moderna e contemporanea sarà protagonista anche nel 2024 con diverse proposte. Da segnalare alla Galleria d’Arte Moderna: Keith Haring Deleted, in occasione dei quarant’anni dagli interventi artistici di Haring a Roma, la mostra proporrà le testimonianze visive di quegli interventi, oltre a oggetti e disegni mai esposti prima; a seguire, Estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano con una selezione delle opere della collezione Iannaccone di Milano relative alla linea espressionista dell’arte italiana, in dialogo per l’occasione con i dipinti e le sculture conservate al museo romano; Reality optional. Miaz Brothers con i maestri del XX Secolo, il duo artistico Miaz Brothers rileggerà secondo il proprio stile originale e anticonformista alcuni capolavori della collezione permanente. Ancora, al Museo Carlo Bilotti l’esposizione Genius loci TTOZOI in cui verranno esposti i risultati degli ultimi interventi artistici del duo TTOZOI alla Reggia di Caserta, a Pompei e al Colosseo.
 
Infine, proseguono gli appuntamenti con QUOTIDIANA, il programma espositivo sull’arte italiana contemporanea avviato nel 2022 al Museo di Roma e curato dalla Quadriennale di Roma, con la finalità di diffondere la conoscenza dell’arte italiana del XXI secolo.
 
All’insegna del binomio arte-natura è la mostra LAUDATO SIE! Natura e scienza. L’eredità culturale di frate Francesco al Museo di Roma, un viaggio immersivo alla scoperta delle diverse dimensioni del Creato e momento di riflessione sulla maniera in cui le singole scienze hanno nei secoli osservato il creato e su come i Francescani abbiano favorito questo sguardo
 
Sulla stessa linea, le  due mostre in programma al Museo Carlo Bilotti: Manuel Felisi, scenografico progetto espositivo sul mondo animale, con la serie di dipinti  Uno a Uno dedicata ad un bestiario raffigurato su grandi tavole di legno in un’arte di commistione tra tecniche e linguaggi, modi della tradizione e innovazione tecnologica; e Paolo Di Capua “Natura umana” che, utilizzando il legno come materia prediletta, intende ricercare l’armonia nell’equilibrio tra le leggi della natura e le riflessioni sulla vita.
 
Infine, il Museo Civico di Zoologia ospiterà il progetto espositivo Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi con l’obiettivo di promuovere una visione olistica della cultura che contemperi l’endiadi “arte-scienza” come chiave di lettura della storia.
 
Uno spazio di fondamentale importanza è riservato alla fotografia, come di consueto protagonista della programmazione. È questo il caso di una delle mostre dell’anno: Franco Fontana. Monografica che arriverà al Museo dell’Ara Pacis a fine anno per raccontarci l’intera carriera del fotografo modenese attraverso una selezione di opere del suo vasto archivio.
 
Ampio spazio alla fotografia è dedicato come sempre dal Museo di Roma in Trastevere, uno dei luoghi della città dedicati al racconto di questa arte e dei suoi protagonisti. Molte le proposte in programma, a cominciare da Hilde in Italia. Arte e vita nelle fotografie di Hilde Lotz – Bauer, un focus sull’attività della fotografa bavarese con circa 100 foto, di cui gran parte inedite e altre scattate a Roma, durante il suo lungo soggiorno nella Capitale. Si proseguirà poi con l’omaggio all’artista Ouka Leele, protagonista di un percorso espositivo, con circa 90 opere, che restituirà al meglio l’essenza della sua arte, sempre in bilico tra fotografia e pittura. A due testimoni della società del loro tempo sono dedicate le mostre su Giacomo Pozzi Bellini con i suoi innumerevoli scatti, soprattutto quelli ritrattistici dedicati a importanti intellettuali, politici, artisti, sceneggiatori, registi e attori del Novecento; e su Dino Pedriali, fotografo che ha immortalato alcuni dei più grandi personaggi della cultura come De Chirico, Fellini, Moravia, Nureyev e quel Pasolini nudo, fotografato pochi giorni prima del suo assassinio. Recentemente acquisito grazie al finanziamento ottenuto al PAC – PIANO PER L’ARTE CONTEMPORANEA 2022, il corpus di opere del fotografo Dino Ignani sarà al centro di una mostra di approfondimento sulla sua ricerca fotografica dedicata alla sottocultura degli anni ’80, con i suoi look, le sue mode e i suoi locali dark. Infine, in esposizione il progetto Roma Chilometro Zero, realizzato da 15 giovani fotografi romani chiamati a documentare le trasformazioni, la complessità e le particolarità della città.
 
Il Museo di Roma in Trastevere racconterà il suo legame con la città nella mostra La quercia del Tasso, ripercorrendo le passeggiate letterarie degli intellettuali, non solo italiani, alla “Quercia del Tasso” (tra i tanti, di Torquato Tasso, Leopardi, Stendhal, Strutt e Rossini).
 
Due proposte espositive sono dedicate all’Oriente: UKIYOE. Il Mondo Fluttuante al Museo di Roma, testimonianza dell’incontro con il Giappone e la passione per il collezionismo di due viaggiatori italiani, Edoardo Chiossone e Vincenzo Ragusa (entrambi vissuti in Giappone nella seconda metà dell’Ottocento) e, insieme, degli artisti e della produzione artistica giapponese fino ad Utagawa Kunyioshi, uno degli ultimi grandi maestri della pittura e della xilografia giapponese. La mostra ospitata al Museo Napoleonico, Giuseppe Primoli e il fascino dell’oriente espone la collezione di 14 kakemono appartenuti al conte, dal vivido interesse per l’arte del Giappone e, più in generale, del continente asiatico.
 
Diversi progetti espositivi sono dedicati a protagoniste dell’arte e della cultura. Titina Maselli al Casino dei Principi di Villa Torlonia, la cui figura verrà riletta come pittrice e, insieme, come scenografa; Maria Barosso al Museo di Roma, autrice di riproduzioni a colori di opere, scavi e monumenti che seppe unire restituzione filologica e interpretazione artistica; Giancarla Frare. Abitare la distanza al Casino dei Principi, uno dei nomi più autorevoli della grafica italiana, ma anche pittrice, fotografa e poetessa dalla carriera quarantennale.
 
È dedicata alle artiste che lavorarono a Roma a partire dal XVI secolo, come Lavinia Fontana e Artemisia Gentileschi, ma anche Elisabeth Vigée Lebrun e Angelika Kauffmann, la mostra Roma pittrice. Le artiste a Roma tra il XVI e XIX secolo al Museo di Roma, è anche un’occasione di far conoscere al pubblico numerose opere del XVIII e XIX secolo attualmente conservate nei depositi del Museo.
 
Il progetto L’arte delle donne a Roma. Secessione, futurismo e ritorno all’ordine al Casino dei Principi di Villa Torlonia intende documentare come, partendo dal movimento futurista e attraversando gli anni del fascismo fino al primo dopoguerra, le pittrici e le scultrici attive nel corso del Novecento abbiano riletto ed interpretato l’impegno artistico, in particolare nella vita culturale della capitale.
 
La realizzazione delle mostre e degli eventi espositivi nei Musei in Comune è accompagnata da una costante attività editoriale. La Sovrintendenza Capitolina cura dal 2006, con il supporto di Zètema, un accurato servizio editoriale per documentare la ricchezza del patrimonio archeologico e storico artistico del Sistema Musei di Roma Capitale. Una collana editoriale dedicata ai singoli siti museali, alle collezioni e alle raccolte tematiche, composta da circa 60 volumi e che si articola in formati e tipologie diverse, pubblicata con Mondadori Electa: saggi scientifici, ossia opere monografiche e di catalogazione delle collezioni museali; quaderni tematici dedicati ad approfondimenti su temi di particolare interesse; guide brevi in 2 formati, in italiano e ove possibile in più lingue o in edizione bilingue italiano\inglese. I cataloghi delle mostre, alcuni dei quali con importanti studi specifici, sono editi da diverse e prestigiose case editrici. Solo negli ultimi due anni sono stati pubblicati 13 cataloghi di mostre con ricchi apparati illustrativi e importanti contributi scientifici. L’attività editoriale di Sovrintendenza vede coinvolti i principali editori italiani, ma anche internazionali. Questi volumi alimentano e sostengono l’industria editoriale e sono disponibili presso tutte le librerie del Sistema Musei di Roma Capitale, ma anche presso i circuiti nazionali.
 

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IGM – Nomisma Wine Monitor, vini di qualià italiani: prospettive in Estremo Oriente

Si è svolto a Roma il consueto appuntamento di fine anno che Istituto Grandi Marchi dedica all’approfondimento della situazione dei nostri vini di qualità sui mercati internazionali. Dopo le ricerche dedicate alla Germania, al mercato britannico dopo la Brexit e alla situazione globale nel post pandemia, sono stati Giappone e Corea del Sud i Paesi protagonisti del rapporto 2023.
 
L’Osservatorio, come sempre a cura di Nomisma Wine Monitor, si è posto l’obiettivo di mettere a confronto due dei più interessanti mercati dell’estremo Oriente per comprenderne, nella fascia dei vini di qualità, i comportamenti di acquisto e di consumo, la percezione, il ruolo che giocano la notorietà del marchio e dei territori e, nel complesso, le tendenze che differenziano e accomunano questi due mercati.
 
“Continua la nostra collaborazione con Nomisma Wine Monitor – ha sottolineato Piero Mastroberardino, Presidente IGM – volta a indagare le dinamiche del segmento vini di qualità sui mercati internazionali. La scelta di Giappone e Corea del Sud non è casuale, visto che questi Paesi saranno teatro della nostra missione in calendario per il prossimo novembre. L’indagine ha rivelato un quadro più che promettente, dimostrando il crescente interesse che il vino italiano di qualità gode anche in Estremo Oriente. In quest’ottica noi di Istituto Grandi Marchi da sempre ci poniamo come ambasciatori dell’eccellenza enologica italiana, con l’obiettivo di rendere accessibili a tutti i consumatori la tradizione, la territorialità e l’insieme dei valori etici che costituiscono il valore delle nostre etichette.”
 
L’indagine è stata sviluppata su un campione di 1.600 consumatori di vino, residenti in alcune delle grandi città giapponesi e coreane (Tokyo, Osaka, Seul e Busan) nel periodo ottobre-novembre 2023.
 
La panoramica globale sui consumi del vino nel continente asiatico evidenzia la Corea del Sud come un mercato emergente, visto l’aumento del +168% nei consumi e del +200% nelle importazioni negli ultimi cinque anni. Per quanto concerne il Giappone si può parlare di un mercato consolidato visto il consumo, da anni pressoché stabile, di 3 milioni di ettolitri e un lieve calo nei numeri d’importazione (-3%) supportato però da un aumento medio del valore delle etichette del +47%. Le prime evidenze dell’Osservatorio riguardano i comportamenti di consumo: incidenza più alta in Giappone (il 45% della popolazione consuma abitualmente vino) con obiettivo prevalente degli ultra 50 (Gen X e Baby Boomers); poco più bassa in Corea del Sud (39%) dove la Gen Z incide più dei Baby Boomers (18% contro 16%). Il prezzo è il principale catalizzatore di acquisto, ma anche il territorio di provenienza, (per il 34% dei consumatori giapponesi) e il valore del marchio (per il 19% dei coreani), fanno la differenza durante l’acquisto e costituiscono i principali parametri per identificare un vino di alta qualità.
 
Un altro dato rilevante emerso dall’indagine riguarda il ruolo dei ristoranti italiani da considerare come una delle principali leve di comunicazione e diffusione dei vini di qualità: infatti i consumatori di entrambi i Paesi considerano degustazioni e saggi di cucina interessanti momenti di approfondimento, nonché una delle occasioni di consumo più ricercate. Riguardo all’imballaggio, in entrambi i Paesi si fa particolare attenzione ai dettagli e ai richiami territoriali in etichetta e in Giappone emerge un grande apprezzamento per i tappi di sughero che non rappresentano invece una priorità per la Corea del Sud.
 
Tracciato il quadro attuale delle percezioni e dei comportamenti dei consumatori dell’Estremo Oriente, l’ultima sezione dell’Osservatorio Nomisma ha riguardato le previsioni e le prospettive future che, tra l’altro, risultano positive per vini italiani.
 
“Nonostante la preminenza detenuta dalla Francia con il 58% delle importazioni di vini in Giappone e il 35% in Corea del Sud “ha evidenziato Denis Pantini, Responsabile Nomisma Wine Monitor, “il 21% dei consumatori giapponesi prevede di aumentare- nei prossimi 3 anni – il consumo dei vini di qualità italiani (a fronte di un 7% che invece presume di ridurli). In Corea del Sud le prospettive sono ancora più rosee, con quasi un consumatore su due che pensa di aumentarne l’acquisto, contro un 17% di chi invece immagina di ridurli e un 9% che non cambierà abitudine”.

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L’Avvocato Angelo Lucarella invitato dal World Economic Forum per il 2024

Il World Economic Forum, nato nel 1971, coinvolge i principali esponenti della società – CEO, Capi di Stato, Ministri e responsabili politici, esperti ed accademici, organizzazioni internazionali, giovani, innovatori e rappresentanti della tecnologia e della società civile – in uno spazio imparziale con l’obiettivo di guidare un cambiamento positivo e di portata globale attraverso programmi mirati lungo tre fondamentali assi strategici: la quarta rivoluzione industriale, la gestione dei problemi legati ai beni comuni, la sicurezza globale.

La riunione annuale del WEF di Davos riunisce all’inizio di ogni anno i principali leader mondiali in una piattaforma pubblico-privata per la cooperazione internazionale.

Tra gli invitati a partecipare come uditori l’avvocato Angelo Lucarella, docente dell’Università Federico II di Napoli, già vice presidente della Commissione Giustizia del Ministero dello sviluppo economico e delegato al G20 under 40 di Amburgo nel 2022 nonché tra gli esperti italiani invitati dal World Justice project sostenuto dalla Commissione Europea.

“Un grande onore l’invito giuntomi dal World Economic Forum. – Ha dichiarato Lucarella – Questo evento mi carica di energia e sapere che la partecipazione di gennaio 2024, seppure nel mio caso sara’ online, vedrà illustri relatori e partecipanti provenienti da tutto il mondo non può che trasmettermi anche un certo senso di responsabilità per contribuire al meglio al processo di confronto che ci sarà”.