SIENA PROCESSO MPS: IL CODACONS AMMESSO COME PARTE CIVILE

di Cinzia Marchegiani

Siena – Grande soddisfazione per il CODACONS che proprio ieri ha ricevuto la conferma da parte del Tribunale di Siena della propria ammissione come parte civile nel processo contro gli imputati ex dirigenti della Monte Paschi di Siena, il direttore generale Antonio Vigni e il presidente Giuseppe Mussari e altri soggetti, accusati di reati di manipolazione del mercato, falso in prospetto e false comunicazioni sociali.

L’accusa per cui si procede è quella di aver posto in essere un disegno criminoso nell’ambito del programma di finanziamento per l’acquisizione della banca Antonveneta, attraverso la predisposizione della complessa operazione finanziaria denominata FRESH 2008, diffondendo al mercato notizie false idonee a determinare una sensibile alterazione del prezzo dell’azione BMPS ordinaria

Importante il ruolo attivo del Codacons in questo processo storico poiché il Tribunale ha riconosciuto la reale rappresentanza degli utenti italiani oltre alla attività svolta dalla stessa associazione a tutela degli azionisti e correntisti del sistema bancario.

Nel comunicato del Codacons con cui ieri ha ufficializzato la notizia, si può estrapolare la decisione del giudice, dott.ssa Monica Gaggelli che proprio ieri doveva decidere chi ammettere come parte civile, tra quelle presentate: Banca d’Italia, Consob, MPS (solo nei confronti delle persone fisiche) e diverse associazioni di consumatori (Adusbef, Codacons, Confconsumatori, Anadic, Movimento Consumatori, Unione Nazionale Consumatori, Sindacato Italiano per la Tutela del Risparmio e degli Investimenti, oltre ad altri soci e e azionisti della BMPS). Nell’ordinanza appena emessa si legge: “l’esplicita e specifica previsione della tutela degli interessi dei consumatori nel settore del credito e del risparmio e sia pure e soprattutto della verifica di riscontro consentita dalla documentazione prodotta in ordine alle rispettive attivazioni concrete, è dato ritenere che i beni/interessi giuridici collettivi la cui lesione identifica nel contempo l’evento giuridico dei reati per cui si procede ed in particolare i reati finanziari p. e p. dagli tabella 185 e 173 bis TUF, costituiscono scopo istituzionale se non esclusivo, in ogni caso prevalente e comunque specifico e concreto degli enti stessi”.

Nell’udienza di oggi il Gup potrebbe decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio presentata dai pm per otto imputati, oltre la Banca JP Morgan: Giuseppe Mussari, Antonio Vigni, Daniele Prondini, Raffaele Giovanni Rizzi, Tommaso Di Tanno, Pietro Fabrizi, Leonardo Pizzichi e Michele Cristomo.

Ad un anno dalla morte di David Rossi capo della comunicazione del Monte Paschi di Siena, definito uomo ombra di Giusppe Mussari, inquietante ricordare la mail con cui annunciava il suo gesto ormai diventato fatto di cronaca del 6 marzo scorso: “Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!”, mentre due giorni prima scriveva all'amministratore delegato Fabrizio Viola "Vorrei garanzie di non essere travolto da questa cosa"

Il MPS e le sue immense ragnatele sono ora sotto l’occhio attento della magistratura…uno scandalo anticipato dalla morte di David Rossi gettatosi dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013.




CONSUMATORI TARTASSATI DAI DEBITI INFONDATI: L'ANTITRUST SOSPENDE I RECUPERI IN CAPO ALLE SOCIETA' GERI E ELLIOT

L’invio di solleciti e messaggi redatti con modalità potenzialmente ingannevoli e aggressive, appaiono idonei a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio cui sono diretti spingendolo, a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, al pagamento dei crediti o ad effettuare le telefonate su un numero a pagamento.

di Cinzia Marchegiani

L’Antitrust nella riunione del 19 marzo 2014 ha disposto la sospensione di ogni attività diretta al recupero alla GE.RI S.r.l. e la ELLIOT S.r.l. a tutela dei consumatori bersagliati da solleciti di pagamento, effettuati con modalità aggressive e scorrette relativamente a presunti crediti, infondati o prescritti. Nel provvedimento del 9 aprile 2014 pubblicato sul sito dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si apprende che secondo le informazioni acquisite ai fini dell’applicazione del Codice del Consumo e le segnalazioni della Guardia di Finanza, di varie associazioni di consumatori (Aduc, movimento consumatori, associazione consumatori, confconsumatori, ctcu, associazione tutela dei consumatori, federconsumatori, unione nazionale consumatori, adiconsum) e di numerosi consumatori, pervenute, in particolare, a gennaio 2014, e, da ultimo, a metà marzo, la GERI Gestione Rischi S.r.l. avrebbe sollecitato, a mezzo apposite comunicazioni via posta nonché attraverso mail, telefonate ed sms, il pagamento – su incarico di diversi committenti – di presunti crediti, non dettagliati o infondati o prescritti o comunque contestati, anche minacciando, in caso di mancato pagamento, azioni legali o specificando che “al fine di ritentare la composizione bonaria del Vostro debito, desideriamo informarvi che abbiamo predisposto la visita di un nostro funzionario che si recherà all’indirizzo su indicato o eventualmente presso il vostro posto di lavoro”. Inoltre veniva prospettato ai consumatori – attraverso solleciti di pagamento ed sms – di contattare una numerazione a pagamento. In particolare, avrebbe inviato solleciti di pagamento, a mezzo missiva o mail, spingendo a contattare, “per eventuali comunicazioni”, il numero “895. 895. 8915”, numerazione che risulta sottoposta, come ivi stesso specificato, ad una onerosa tariffazione (“il costo della chiamata da rete fissa è di 96 centesimi al minuto + 12 centesimi di scatto alla risposta. Iva inclusa. Il costo massimo da rete mobile è di 1,56 euro al minuto + 15 centesimi di scatto alla risposta. Iva inclusa.”). I destinatari venivano anche raggiunti da sms con l’invito a contattare una numerazione specifica per effettuare delle “verifiche amministrative”.

Nel documento si legge nello specifico, che la modalità perpetrata si innescava con un messaggio che riportiamo per i nostri lettori: "La preghiamo cortesemente di contattarci per urgenti verifiche amministrative che la riguardano al numero 895. 895. 8915. Nostro riferimento pratica xxx" e un altro "in relazione alla sua pratica dopo numerosi tentativi di contatto senza alcun riscontro avvisiamo della prossima azione legale. 895. 895. 8915. Nostro riferimento pratica xxx”. Dall’indagine emerge che in alcuni dei sopracitati e più recenti solleciti, inoltrati dalla fine del 2013, il recupero dei crediti sarebbe stato commissionato dalla ELLIOT S.r.l., società che ha acquistato la titolarità, dal marzo 2013, come indicato nei solleciti di pagamento inviati, del credito originariamente vantato nei confronti di consumatori da altri professionisti (e, nello specifico, da Vodafone Omnitel N.V., che dall’ottobre 2012 ha incorporato per fusione TeleTu S.p.A.). Nelle stesse comunicazioni, era previsto, altresì, che la stessa ELLIOT avrebbe valutato il ricorso all’azione giudiziaria più opportuna da intraprendersi per il recupero del credito vantato. Molti dei crediti riportati nei predetti solleciti di pagamento del 2013 riguardano posizioni debitorie risalenti e, quindi, prescritte o relative a crediti per attivazioni di servizi di telefonia che i consumatori evidenziano di non avere mai effettuato.

Così l’Antitrust, sulla base delle informazioni acquisite in atti, in data 17 febbraio 2014, ha avviato il procedimento istruttorio PS6549, ai sensi dell’art. 27, comma 3, del Codice del Consumo, nonché ai sensi dell’art. 6 del Regolamento, al fine di verificare l’esistenza di pratiche commerciali scorrette in violazione degli tabella 20, 21, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo.

Nella comunicazione di avvio del procedimento è stato evidenziato che i comportamenti oggetto di contestazione come “pratiche commerciali” potrebbero integrare una violazione degli tabella 20, 21, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo in quanto contrari alla diligenza professionale e idonei a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio cui sono diretti, nonché aggressivi in quanto – mediante indebito condizionamento – idonei a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento del consumatore medio e, pertanto, ad indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso. In particolare, nella citata comunicazione di avvio del procedimento istruttorio è stato contestato che i comportamenti descritti, rappresentati dall’invio di solleciti e messaggi redatti con le citate modalità
potenzialmente ingannevoli e aggressive, appaiono idonei a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio cui sono diretti spingendolo, a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, al pagamento dei crediti o ad effettuare le telefonate su un numero a pagamento. I profili di ingannevolezza riguardano le informazioni che, nella loro presentazione complessiva, sono idonee ad indurre in errore il consumatore medio, soprattutto in relazione alla concreta portata ed efficacia dei solleciti di pagamento richiesti e delle prospettate verifiche amministrative o azioni legali. I profili di aggressività riguardano la possibilità, mediante il conseguente indebito condizionamento, di limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento del consumatore medio.

Il provvedimento rientra in un settore di particolare attualità, in relazione al quale l’Autorità ha già adottato numerosi provvedimenti, irrogando sanzioni per oltre 600 mila euro, in particolar modo nei confronti di società di recupero crediti responsabili di pratiche aggressive per l’inoltro di finte citazione in giudizio. L’Antitrust ha disposto così che le società GE.RI. Gestione Rischi S.r.l. ed ELLIOT S.r.l. sospendano ogni attività di inoltro dei citati solleciti di pagamento con le predette modalità scorrette e richiesta la comunicazione all’Autorità dell’avvenuta esecuzione inviando una relazione dettagliata nella quale vengano illustrate le misure adottate.

Il provvedimento inoltre ricorda che in caso di inottemperanza alla delibera, l'Autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro.

Un altro tassello importante a tutela del consumatore, dove le associazioni in questo caso contribuiscono in dettaglio all’ascolto del cliente, proponendo azioni concrete alla verifica del danno ricevuto.




VINITALY: "ITALIAN SECCO" DI GANCIA… MA LE UVE SONO ARGENTINE. SCANDALOSO!

Redazione

Verona – Si chiama “Italian secco” e sull’etichetta è ben evidente la scritta in italiano "spumante secco" e il marchio "Gancia", ma con una lente d’ingrandimento dietro la bottiglia si può leggere che è prodotto in Argentina. Lo ha mostrato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al Vinitaly in occasione dell’incontro “La legalità nel bicchiere, il piano d’azione” organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dalla Coldiretti e dall’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare alla presenza del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, del Presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità Gian Carlo Caselli.
 
Il nome richiama il nostrano Prosecco, il vino nazionale che ha avuto il maggior incremento delle esportazioni, ma siamo di fronte a una bottiglia – denuncia la Coldiretti – che i consumatori identificano facilmente come italiana, ma che di italiano non ha niente perché le uve da cui proviene sono coltivate in Argentina, l’imbottigliamento avviene nel Paese sudamericano. Del resto lo scorso 7 agosto 2013 la Russian Standard, uno dei più grandi gruppi integrati produttori di liquori e vini, ha annunciato di aver aumentato al 94,1 per cento la sua quota di partecipazione in Gancia SpA, fondata nel 1850 da Carlo Gancia, creatore del primo spumante italiano Gancia e leader internazionale nella produzione di spumanti e vermouth.
 
Sul sito argentino www.gancia.com.ar nelle caratteristiche tecniche si legge che – riferisce la Coldiretti – "l’”Italian secco” è ottenuto dal 40 per cento viogner (40 per cento), chennin (25 per cento), chardonnay (25 per cento) e Ugni blanc (10 per cento) ed è uno spumante giallo verdastro che possiede un eccellente perlage, si annusano aromi da frutta come ananas, pesca e fiori di acacia, miele e lievito (pane appena sfornato)".
 
“Dopo che il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano si è dimesso dalla società che deteneva indirettamente una quota in una spa che controlla la società ungherese Magyar, produttrice di un similgrana, siamo ora di fronte nel settore del vino ad un caso di italian sounding che colpisce pesantemente un altro settore di punta del Made in Italy agroalimentare”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare “l’esigenza di una profonda riflessione sulla politica di sviluppo agroalimentare del Paese per difendere l’identità del patrimonio agroalimentare nazionale. Troppo spesso denunciamo il fenomeno dell’italian sounding all’estero per poi scoprire che nasce all’interno dei confini nazionali, anche da chi dovrebbe essere portavoce del vero Made in Italy".
 




IL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI DEL KOSOVO IN VISITA AL COMANDO KFOR

L’appuntamento tra il Ministro degli Esteri kosovaro ed il Comandante di KFOR precede di pochi giorni l’incontro informale che Mr. Enver Hoxhaj ed il Ministro della Kosovo Security Force Mr. Agim Çeku effettueranno presso il Comando della NATO a Bruxelles.

Redazione

Pristina (Kosovo) – Ieri domenica 6 aprile 2014 il Ministro degli Affari Esteri del Kosovo, Mr. Enver Hoxhaj ha visitato il Comando della missione KFOR in Kosovo. Ricevuto dal Comandante della forza multinazionale KFOR, Generale di Divisione Salvatore FARINA, il Ministro si è recato a “film City” sede del Comando delle forze NATO in Kosovo. E’ la prima volta che il ministro degli Affari Esteri Mr. Hoxhaj viene ricevuto dal comandante di KFOR dall’inizio del suo mandato a settembre del 2013. Durante l’incontro il Generale FARINA ha avuto modo di illustrare la situazione operativa corrente che vede le truppe internazionali schierate in tutto il territorio del Kosovo con particolare attenzione alla parte nord dove è concentrata la presenza della minoranza di lingua serba. Il Generale FARINA ha inoltre posto l’accento sull’ottimo livello di cooperazione raggiunto tra le forze multinazionali di KFOR e le autorità del Kosovo in molteplici settori primo fra tutti quello della sicurezza.
“Le strutture del Kosovo deputate al mantenimento della sicurezza, in collaborazione con le Istituzioni internazionali presenti sul territorio e le forze multinazionali di KFOR, stanno dimostrando giorno per giorno le proprie capacità” ha sottolineato il Generale FARINA.
“Ricordo che proprio in occasione delle recenti elezioni amministrative svoltesi per la prima volta su tutto il territorio, la Polizia del Kosovo ha dato prova di affidabilità, preparazione, professionalità garantendo un pacifico e democratico svolgimento delle operazioni. La cooperazione con le forze multinazionali di KFOR è quindi un argomento quantomai attuale in questo periodo storico: nel prossimo futuro intensificheremo ancora di più le attività esercitative finalizzate a migiorare il coordinamento tra tutti gli attori presenti sul terreno”.

L’appuntamento tra il Ministro degli Esteri kosovaro ed il Comandante di KFOR precede di pochi giorni l’incontro informale che Mr. Enver Hoxhaj ed il Ministro della Kosovo Security Force Mr. Agim Çeku effettueranno presso il Comando della NATO a Bruxelles. Durante la sua visita il Ministro Hoxhaj è anche intervenuto alla sessione del Corso di Leadership Strategica del governo austriaco organizzato nella sede del comando della forza NATO in “Film City”. L‘incontro del Generale FARINA ed il Ministro degli Affari Esteri del Kosovo Mr. Hoxhaj rientra nel più ampio progetto di colloqui ad alto livello che vedono impegnato il Comandante di KFOR con i rappresentanti delle Istituzioni locali del Kosovo e quelli dell’area balcanica.
 




AGRICOLTURA E VINO: 2 GIOVANI ITALIANI SU 3 SOGNA DI LAVORARE IN VIGNA

Redazione
 
Il vino Made in Italy offre opportunità di lavoro e al Vinitaly arriva per la prima volta la banca dati di aziende agricole che assumono alla quale potranno accedere gli oltre 2 giovani italiani su 3 (68 per cento) che, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, nel 2014 vorrebbero partecipare alla vendemmia. Il settore del vino è uno dei piu’ ambiti dai giovani si per fare una esperienza lavorativa che per investire come dimostra il fatto che sono ben 19423 le aziende agricole specializzate in viticoltura su 141mila ettari di vigneto condotte da under 40 anni e rappresentano ben il 12 per cento del totale delle 161716 aziende agricole “giovani”, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati relativi all’ultimo censimento. In altre parole piu’ di un giovane su dieci che diventa imprenditore in agricoltura sceglie di scommettere sul vino. La Coldiretti al proprio stand nel Centro Servizi Arena – stand A, tra il padiglione 6 e 7, alle 10,00 del 6 aprile ha attivato un sistema informatico autorizzato dal Ministro del Lavoro che opera attraverso un apposito sito web nazionale nel quale verranno acquisite, archiviate e rese disponibili in forma pubblica tanto le richieste di manodopera delle imprese che i curricula e le disponibilità dei lavoratori. Uno strumento per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro al quale potranno accedere migliaia di giovani che in Italia aspirano anche ad una esperienza di vita nel vigneto o in cantina. Il servizio peraltro non si limita comunque all’impresa, ma è rivolto anche al giovane che ricerchi la possibilità di effettuare uno stage aziendale, allo studente a caccia di un’occupazione durante il periodo delle vacanze estive o invernali attraverso un’offerta di lavoro occasionale accessorio (voucher) e al pensionato che voglia integrare il proprio reddito da pensione sempre tramite i buoni lavoro. Lo strumento informatico sarà accessibile presso ogni sede e sportello territoriale della struttura Coldiretti con personale qualificato che provvede anche a rendere un vero e proprio servizio di accompagnamento e assistenza a imprese e lavoratori, sia nel compito di caricamento e aggiornamento dei dati, sia soprattutto nella vera e propria fase di incontro tra domanda ed offerta di lavoro. È infatti previsto che tale fase di incontro tra impresa e lavoratori non sia gestita in automatico dal sistema, ma sia accompagnata e guidata dai servizi Coldiretti che provvederanno a segnalare all’impresa l’esistenza nell’archivio del sistema web di candidature compatibili con le necessità espresse provvedendo, se di interesse dell’impresa, ai necessari contatti con i candidati. “Si tratta di una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani (e non solo) che desidera fare una esperienza di lavoro in campagna”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “nel vino il lavoro c’è sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea”. Dal primo giugno i giovani lavoratori dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi – sottolinea la Coldiretti – possono essere remunerati con i voucher, i buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali. I voucher, introdotti per la prima volta in Italia nel settore del vino rappresentano – conclude la Coldiretti – uno strumento che offre interessanti opportunità di reddito e occupazione a categorie particolarmente deboli e risponde coerentemente alle richieste di semplificazione del lavoro nei campi che può così meglio esprimere le proprie potenzialità in un momento di crisi, senza con ciò destrutturare il mercato del lavoro agricolo.
 




KOSOVO: DOPO 15 ANNI RIAPRE LO SPAZIO AEREO

Redazione
Pristina (Kosovo) – . Dopo 15 anni dall’inizio della missione militare a guida NATO è stato riaperto ieri il traffico aereo civile sopra i cieli del Kosovo. L’accordo tecnico siglato poche settimane fa dal Comandante della Missione multinazionale a guida NATO in Kosovo, Generale di Divisione Salvatore FARINA e le autorità responsabili della gestione del trafficio aereo civile dell’Ungheria, è da considerare uno dei più importanti passi avanti verso la normalizzazione di questo paese.

Dal 3 aprile scorso è infatti possibile effettuare il sorvolo diretto da parte di velivoli civili dello spazio aereo del Kosovo lungo le rotte internazionali. Il gestore di queste tratte è HungaroControl, l’agenzia Ungherese responsabile dell’amministrazione dei servizi di aeronavigazione di questo Paese.
La decisione che ha portato alla firma dell’accordo finale scaturisce da un processo avviato qualche anno fa in seno al Consiglio del Nord Atlantico che ha accettato l’offerta del governo ungherese di provvedere alla gestione tecnica del servizio attraverso HungaroControl.
“La riapertura dello spazio aereo sopra i cieli del Kosovo è stato possibile grazie alla buona volontà dimostrata da tutte le autorità politiche delle nazioni limitrofe, dalle Organizzazioni Internazionali deputate alla gestione dei servizi di navigazione e soprattutto grazie al patrocinio della NATO e di KFOR. L’attuazione di questo progetto consentirà di accorciare notevolmente la distanza geografica tra i Paesi della regione balcanica ma non solo.

L’Europa stessa è adesso più vicina!” ha sottolineato il Generale Farina in occasione della firma dell’accordo. “Questa operazione ha anche un significato simbolico nell’ottica della normalizzazione del Kosovo dopo 15 anni dall’arrivo delle forze militari multinazionali a guida NATO: oggi più che mai reputo l’apertura di questa importante porzione dello spazio aereo come un ideale ponte che può ancora di più unire i popoli. Non dobbiamo dimenticare poi gli aspetti connessi con il risparmio economico ed i vantaggi dal punto di vista ambientale intrinsechi all’operazione” ha aggiunto il Comandante di KFOR. “Tanto per fare un esempio i circa 180 mila velivoli che sorvoleranno il kosovo in un anno accorceranno le rotte di quasi 370 mila miglia nautiche per un risparmio complessivo che si aggira attormo ai 18 milioni di Euro a favore delle compagnie aeree e, di conseguenza, dei passeggeri. Ritengo altresì importante anche il positivo impatto ecologico derivante dall’attuazione di questo progetto: 24 mila tonnellate di carburante in meno equivalenti ad una riduzione di 75 mila tonnellate di emimissioni di CO2 nell’atmosfera”.

In linea con la risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e l'Accordo Tecnico Militare siglato nel 1999 che autorizza la forza militare a guida NATO ad operare in Kosovo, lo spazio aereo in questione rimarrà comunque sottoposto all'autorità della NATO e di KFOR. Non a caso la denominazione ufficiale è: “KFOR Sector”.
 




LOURDES, UNITALSI E IL VOLONTARIATO: 29 E 30 MARZO NELLE PIAZZE ITALIANE TANTE PIANTE DI OLIVE

di Cinzia Marchegiani


Questo fine settimana, sabato 29 e domenica 30 marzo, oltre tremila piazze italiane saranno presenti i volontari dell’Unitalsi per festeggiare la loro 13ma edizione della Giornata Nazionale Unitalsi. La storia dell’Unitalsi ha un legame particolare con il Santuario Mariano di Lourdes che, ancora dopo più di cento anni dalla fondazione dell’Associazione, è la meta privilegiata dei propri pellegrinaggi. Era il 1903 quando il fondatore, Giovanni Battista Tomassi, figlio dell’amministratore dei Principi Barberini, partecipò al suo primo pellegrinaggio. Era un ragazzo poco più che ventenne, affetto da una grave forma di artrite deformante irreversibile che lo costringeva in carrozzella da quasi dieci anni; molto sofferente nel corpo e nello spirito per la sua ribellione a Dio e alla Chiesa. Avendo saputo dell’organizzazione di un pellegrinaggio a Lourdes, Tomassi chiese di parteciparvi con una precisa intenzione: giungere dinanzi la grotta di Massabielle e, qualora non avesse ottenuto la guarigione, togliersi la vita con un gesto clamoroso.
Ma ciò, fortunatamente, non accadde. Davanti alla Grotta dove l’Immacolata era apparsa a Santa Bernadette, venne colpito dalla presenza dei volontari e dal loro amorevole servizio vedendo quanto la condivisione dei volontari regalava conforto, speranza e serenità ai sofferenti.

”Al centro della nostra storia c’è, quindi, la carità vissuta come servizio gratuito dagli oltre centomila aderenti, uomini, donne, bambini, sani, ammalati, disabili, senza distinzione di età, cultura, posizione economica, sociale e professionale.”
La Missione quindi rappresenta per quest’associazione una “storia di servizio” che dal 1903, anno della sua fondazione, si è sempre alimentata del desiderio di essere uno “strumento” nelle mani di Dio, per portare la speranza dove c’è disperazione, un sorriso dove regna la tristezza.
Da allora grazie all’impegno smisurato di quanti abbracciano e condividono l’obiettivo comune dell’associazione encomiabili pellegrinaggi e progetti concreti hanno permesso di offrire risposte tangibili ai bisogni di ammalati, disabili, persone in difficoltà.

Questo weekend con un’offerta, si potrà ricevere una piantina d’olivo, il cui ricavato sarà utilizzato dall’Unitalsi per sostenere i numerosi progetti di carità in cui l’associazione è impegnata quotidianamente sull’intero territorio nazionale, al servizio delle fasce più disagiate della popolazione, grazie al costante e generoso impegno dei propri volontari.
Sicuramente queste due giornate saranno un importante un’occasione per far conoscere l’associazione, e come ricorda il suo presidente, Salvatore Pagliuca:” L’Unitalsi non propone un turismo religioso mordi e fuggi, bensì amiamo offrire a tutti, e specialmente a coloro che vivono in difficoltà perché malati, anziani o disabili, il pellegrinaggio verso i luoghi più significativi della storia cristiana, perché cresca la speranza e si possa scegliere ogni giorno di condividere un cammino associativo di solidarietà e di amicizia. Il pellegrinaggio è un percorso di ricerca di significato, una esperienza che coinvolge il corpo e lo spirito.Se il pellegrinaggio è molto diverso da un viaggio, l’Unitalsi è molto diversa da una agenzia di turismo religioso. L’Unitalsi è una proposta, è una opportunità, capace di coniugare sobrietà e gioia, capace di tradurre la comunione in missione.
Perché il pellegrinaggio è l’occasione per osservare l’esperienza della vita da una dimensione nuova, dove a ciascuno non è più concessa l’illusione di far finta di nulla, di continuare come se nulla fosse accaduto.”

Questo sabato e domenica, in tantissime piazze italiane l’Unitalsi ricorda agli italiani che grazie alla donazione di un’offerta, quel piccolo gesto rappresenta per tanti un grande fututo. Sul sito Unitalsi è disponibile     l ’elenco delle piazze dove si potranno trovare i volontari Unitalsi con i loro gazebi.


 




CANTAGIRO 2014: ACCESI I RIFLETTORI SULLA FAMOSA E STORICA GARA CANORA ITALIANA

di Mario Torosantucci

E ‘ iniziato ufficialmente Il CANTAGIRO 2014. La famosa e storica gara canora italiana, dalla quale , sono scaturiti e divenuti poi dei miti, la maggior parte dei cantanti più importanti della nostra storia musicale. Ci si può iscrivere ON-LINE, andando sul sito del CANTAGIRO, oppure, iscrivendosi, attraverso gli agenti, predisposti dalla direzione, in tutto il territorio italiano. Si parte dalle selezioni regionali, per arrivare poi, alle semifinali e finali, nazionali ed internazionali.

Questa meravigliosa avventura, inventata da EZIO RADAELLI nel 1962, prosegue dal 2005, con il famoso manager del mondo musicale, ENZO DE CARLO. Accanto al patron, un' altra figura prestigiosa, noto pittore internazionale, ELVINO ECHEONI come direttore generale, e, come direttore artistico, il più conosciuto critico musicale, DARIO SALVATORI, vocal coach, il bravissimo e richiestissimo MARCO SIMEONI, responsabile della comunicazione, il giovane talentuoso, LORENZO ECHEONI.

I giovani d' oggi, conoscono poco, le leggendarie tappe di questa importantissima manifestazione, ma lo staff attuale, con notevole e pregevole impegno, di anno in anno , la sta riportando, al successo dei tempi d' oro, in Italia e nel mondo. Ciò, è dovuto alla crescente dedizione degli addetti ai lavori, ed, ad una nuova formula, seria e costruttiva.

Dal primo vincitore, ADRIANO CELENTANO, all' ultimo 2013, DAVE MONACO, sono passati ormai cinquantadue anni, ma, poichè, con ENZO DE CARLO ci sono state delle evoluzioni positive nelle ultime edizioni, la manifestazione dimostra una rinnovata freschezza, ed un trampolino per nuovi traguardi, sempre più ambiziosi. Infatti lo scenario, assume la forma dell' internazionalità. Inoltre, la nuova formula, contempla anche, la formazione dei cantanti, in tutte in le angolazioni, attraverso stage, prima e durante il festival. I giovani, aspiranti grandi artisti, oltre che essere molto dotati vocalmente ( perchè le nuove generazioni, sono cambiate strutturalmente ), hanno capito l' importanza dello studio, di una seria preparazione, che coniugata con il proprio soggettivo talento, consentirà loro di raggiungere, gli ambiti traguardi. Per questo, lo staff intero del CANTAGIRO, in tutti i vari settori, si prodiga, affinchè i giovani emergenti, capiscano e correggano i propri difetti, valorizzino i loro pregi, attraverso, un confronto fra loro, amichevole e costruttivo. I risultati sono finora eccellenti, ma è soltanto l' inizio di una ascesa futura.Verrà premiato il vero talento, da una giuria, seria, e altamente competente. Oltre le quattro categorie già esistenti, POP LIRICO, INTERPRETI, CANTAUTORI e GRUPPI, questa nuova edizione, presenta, per la prima volta, anche la categoria della musica RAP. Questa intuizione, è stata escogitata, per molteplici ragioni.

Fondamentale, è quella, di non far confrontare la canzone tradizionale italiana, con i nuovi generi importati, basati prevalentemente, sulle parole scandite su ritmi incalzanti. In questo modo, le valutazioni sono più semplici, poichè, non si danno preferenze, all' uno o all' altro genere musicale, penalizzandoli, in uno scontro diretto, bensì valorizzando e premiando i talenti  nelle diverse correnti. Le altre due categorie sono:  sezione cantanti provenienti dall' estero di origine italiana, e quella juniores, che andrà dai sette ai tredici anni. In futuro, si prevedono ulteriori rinnovamenti, apportando costruttive innovazioni, e, dimostrando così la ritrovata freschezza ed entusiasmo della manifestazione. L' interesse e curiosità che la stessa sta suscitando in maniera crescente, sta convergendo, agenti del settore e giornalisti da tutto il mondo, spinti anche dall' importanza che le comunità italiane hanno in ogni parte del globo. Le stesse, saranno collegate direttamente, durante le finali, così potranno assaporare, quei momenti, quell' atmosfera, il talento e l' affetto della propria terra di origine. La manifestazione quindi, particolarmente,  in qualità del patron ENZO DE CARLO e del direttore generale ELVINO ECHEONI, tende a tener viva, con rinnovata maestria e dedizione, la creatività artistico-musicale italiana, che tutto il mondo ci invidia.

Cari saluti.
 




CONDOMINIO: IL PASSAGGIO DI CONSEGNE TRA L’AMMINISTRATORE USCENTE E QUELLO SUBENTRANTE

Redazione
Il nuovo art. 1129 del codice civile, introdotto a seguito della legge n. 220/2012 di riforma del condominio, prevede che a seguito della cessione dell’incarico, perché revocato o perché sostituito con la nomina di un successore, l’amministratore uscente è tenuto alla consegna di tutta la documentazione in suo possesso afferente al condominio e ai singoli condòmini e che deve eseguire tutte quelle attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni e il tutto senza che maturi il diritto ad ulteriori compensi. Il nuovo art. 1129 c.c., inderogabile, informa questa fase dell’attività dell’amministratore all’assoluta diligenza del mandatario e nell’esclusivo interesse del condominio.

Nonostante le previsioni di legge, però, alcuni amministratori continuano ancora a chiedere compensi extra per il passaggio di consegne, sia da subentrante che da uscente: tali pretese sono assolutamente illegittime, anche qualora inserite all’interno di un preventivo approvato dall’assemblea posto che in siffatte circostanze non si tratterebbe di delibera nulla ma certamente di parziale inefficacia nella parte in cui prevede il compenso extra per il passaggio di consegne poiché contra legem.

Inoltre, la Suprema Corte ha stabilito che l’ex amministratore che non procede al passaggio di consegne commette il reato di appropriazione indebita, previsto e punito dall’art. 646 c.p. e questo perché l’ingiusto profitto che oltre a  poter essere anche solo potenziale e non necessariamente materiale, non deve necessariamente assumere il profilo patrimoniale.

Questa la sintesi della sentenza n. 29451/2013 della Cassazione che, nel caso di specie, ha individuato l’ingiusto profitto nel semplice fatto di rendere difficoltosa la continuazione dell’amministrazione successiva per mancata consegna di tutti i documenti e nel fatto che l’ex amministratore, ritenendo illegittima la delibera che lo aveva sostituito, chiedeva ai condòmini dissenzienti di sottoscrivere un documento in suo favore. Inoltre, ritenendosi ancora in carica, avrebbe potuto in futuro accampare pretese in ordine al suo ulteriore operato. Oltre a rilevare sul piano civile, ulteriormente cristallizzato dalla entrata in vigore della legge 11 dicembre 2012, n. 220, la mancata consegna dei documenti all’amministratore entrante, consente, dunque, a quest’ultimo di potersi  rivolgersi all’Autorità Giudiziaria Penale.

In ultimo, va ricordato come l'amministratore non può trattenere i documenti concernenti la gestione finché non rimborsato delle somme anticipate per conto del condominio avvalendosi del principio inadimplenti non est adimplendum, non essendovi corrispettività né interdipendenza tra dette prestazioni, originate da titoli diversi (Cass., sez. 11, 3.12.1999, n. 13504).
 




ITALIA: MAFIA, SPAGHETTI, PIZZA E MANDOLINO….E BASTA CON QUESTO LUOGO COMUNE!

Redazione

Il 65 per cento degli italiani non sopporta il luogo comune diffuso all’estero che porta gli stranieri ad assimilare l'Italia alla mafia oltre alla pizza o alla pasta ma c’è tuttavia una minoranza del 12 per cento che è rassegnata e lo considera normale, visto che l'abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19 per cento che pensa addirittura che faccia parte dell'immaginario collettivo anche grazie film come Il Padrino, La Piovra ed altri. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti /Ixe” per ‘Osservatorio sulla criminalità agroalimentare che fotografa l’indignazione per il danno all’immagine e perché si ritiene che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali. A preoccupare è invece il fatto che il 67 degli italiani pensa che – sottolinea la Coldiretti – in certe zone d'Italia dove c'e' molta disoccupazione e poverta', la criminalita' organizzata ha saputo creare opportunita' di lavoro. La crisi economica ha anche un impatto negativo sulla solidarietà, con un crescente numero di persone che non riesce piu’ a permettersela come dimostra il fatto che – precisa la Coldiretti – la maggioranza del 58 per cento degli italiani che non sarebbe disposto a pagare il 20 per cento in piu' per un prodotto alimentare ottenuto da terre o aziende confiscate alla mafia. “Bisogna spezzare il circolo vizioso che lega la criminalità alla crisi, con interventi per favorire, soprattutto tra i piu’ giovani, l’inserimento nel mondo del lavoro, e l’impegno delle istituzioni, della scuola e delle organizzazioni di rappresentanza per scongiurare il pericolo che legittime aspirazioni ad avere un’occupazione possano essere sfruttate per alimentare l’illegalità” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

 




CONSUMI CIBO: NOSTALGICO E OBBLIGATORIO RITORNO AGLI ANNI '80

Redazione


L’effetto piu’ eclatante della riduzione del potere di acquisto degli italiani è il taglio nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981 ma a cambiare è stata anche la composizione della spesa per effetto della crisi che ha costretto le famiglie ad una profonda spending review con pesanti conseguenze sulle imprese del settore. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alle analisi della CGIA di Mestre secondo la quale saranno "innanzitutto gli alimentari e le bevande" a far aumentare la spesa analizzando i dati relativi alla propensione media al consumo delle famiglie degli operai e degli impiegati che beneficeranno dei tagli dell'Irpef annunciati dal Governo Renzi. La spesa alimentare è la seconda voce del bilancio familiare dopo la casa con i consumi per abitante in alimentari e bevande a valori concatenati che – sottolinea la Coldiretti – hanno continuato a diminuire nel 2014 dopo che lo scorso anno sono scesi ad appena 1683 euro all’anno e bisogna tornare al lontano 1981 per trovare un valore piu’ basso. La stima di un aumento dei consumi alimentari di 2,3 miliardi a seguito delle misure annunciate contribuirebbe ad invertire una tendenza che nel 2013 ha visto crollare gli acquisti alimentari del 4 per cento con le famiglie italiane che hanno tagliato dal pesce fresco (-20 per cento) alla pasta (-9 per cento), dal latte (-8 per cento) all’olio di oliva extravergine (- 6 per cento) dall’ortofrutta (- 3 per cento) alla carne (-2 per cento) mentre aumentano solo le uova (+2 per cento), sulla base dell’analisi della Coldiretti su dati Ismea relativi al primi undici mesi.