UNIONE EUROPEA: QUELLE INCOMPRENSIBILI DECISIONI SULLA TAVOLA

Redazione

Non solo banche, dal formaggio senza latte al vino senza uva, dal cioccolato senza cacao, alla carne annacquata, ma sul mercato c’è anche il vino zuccherato e quello in polvere mentre circa la metà della spesa in è anonima per effetto delle scelte avallate dei tecnocrati dell’Unione Europea messe sotto accusa dal premier Matteo Renzi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che dalle burocrazie dell'Unione Europea sono arrivate incomprensibili decisioni sulla tavola che allontanano cittadini ed imprese dall'Europa. "Nell'Unione dei rigore dei conti si consentono invece trucchi ed inganni nel momento di fare la spesa con l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare anche a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare" ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare "le allucinanti novità nel piatto con  le alchimie negli ingredienti  hanno snaturato anche gli alimenti più comuni". 

Si spiega cosi – sottolinea la Coldiretti – la possibilità concessa dall’Unione Europea  di incorporare la polvere di caseina e caseinati, al posto del latte, nei formaggi fusi, di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero nei Paesi del Nord Europa o di ottenerlo a partire da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose con la semplice aggiunta di acqua. Si calcola che in Europa vengano consumate venti milioni di bottiglie all’anno con etichette di vini italiani ottenute in questo modo. L’Unione Europea consente anche per alcune categorie di carne la possibilità – continua la Coldiretti – di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5 per cento, ma per alcuni prodotti (wurstel, mortadella) tale indicazione può essere addirittura elusa e potrebbero essere esclusi dagli obblighi di indicazione della quantità d’acqua mentre in tutta Europa circolano liberamente imitazioni low cost del Parmigiano reggiano e del Grana Padano realizzate fuori dall’Italia senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine. Le importazioni dei cosiddetti “similgrana” in Italia sono raddoppiate negli ultimi dieci anni con gli arrivi da Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia, Lettonia che hanno raggiunto un quantitativo stimato in 83 milioni di chili. Una mozzarella su quattro in vendita in Italia – precisa la Coldiretti – è stata ottenuta con semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta per effetto della normativa europea. Sulle bottiglie die extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” previste dalla normativa comunitaria per far conoscere la provenienza delle olive ai consumatori. L’Italia è il maggior importatore mondiale di olio di oliva, ma solo un italiano su quattro (27 per cento) ritiene che la gran parte dell’extravergine in vendita sia ottenuto totalmente o per la maggior parte con olio straniero, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Storica l’imposizione all’Italia dell’Unione di aprire i propri mercati anche al cioccolato ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao.  Oltre la metà della spesa – continua la Coldiretti – è anonima per colpa delle contraddittoria normativa comunitaria che obbliga ad indicare la provenienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per quella suina o per i prosciutti, per l’ortofrutta fresca, ma non per quella trasformata, per le uova ma non per i formaggi,  per il miele ma non per il latte. Il risultato è che – conclude la Coldiretti – gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure la metà delle mozzarelle

LE SCELTE DEI TECNOCRATI A TAVOLA CHE ALLONTANANO I CITTADINI DALL'EUROPA

 Senza latte in Italia una mozzarella su quattro – Una mozzarella su quattro in vendita in Italia è stata ottenuta con semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta per effetto della normativa europea.

 I formaggi dalla polvere – L’Unione Europea  consente che possa essere incorporata anche polvere di caseina e caseinati nei formaggi fusi, al posto del latte.

 Il similgrana low cost senza indicazione di provenienza – Nell’Unione Europea sono in vendita imitazioni low cost importate dall’estero del Parmigiano reggiano e del Grana Padano senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori. Le importazioni dei cosiddetti “similgrana” in Italia sono raddoppiate negli ultimi dieci anni con gli arrivi da Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia, Lettonia che hanno raggiunto un quantitativo stimato in 83 milioni di chili.

 Il vino allo zucchero – L’Unione Europea consente ai paesi del Nord Europa di aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero. Lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall'uva.

 Wine kit – il vino dalla polvere – L’Unione Europea permette la vendita di pseudo vino ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette piu’ prestigiose con la semplice aggiunta di acqua. Si calcola che in Europa vengano consumate venti milioni di bottiglie all’anno con etichette di vini italiani ottenute in questo modo.

 La microetichetta dell’olio – sulle bottiglie ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” per riconoscere gli oli importati.

 La carne annacquata – L’Unione Europea consente per alcune categorie la possibilità di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5%. Ma per wurstel e mortadella tale indicazione puo’ essere addirittura elusa, anche se il contenuto di acqua supera tale percentuale, secondo la nuova normativa comunitaria definita con il Reg. 1169/2011 dell'Unione.

 Il cioccolato senza cacao – L’Unione Europea ha imposto all’Italia di aprire i propri mercati anche al cioccolato ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao.

2 prosciutti su 3 sono stranieri ma non si vede – Piu’ di due prosciutti su tre consumati in Italia sono ottenuti da maiali stranieri ma il consumatore non lo sa perché in etichetta non è obbligatorio indicare la provenienza. Una mancanza di trasparenza che sta provocando la scomparsa dell’allevamento italiano dove si contano 615mila maiali in meno nel 2013.

Dalla Cina 29 milioni di chili di concentrato di pomodoro senza etichetta origine – In Italia sono stati importate ben 155 milioni di chili di concentrato di pomodoro nel 2013 pari a circa il 15 per cento della produzione di pomodoro da industria in Italia di cui quasi 58 milioni di chili dagli USA e 29 milioni di chili dalla Cina.




PIU’ BUIO DI MEZZANOTTE: LA VITA DI FUXIA DIVENTA FILM

di Christian Montagna

Dal quindici maggio in tutte le sale cinematografiche è stato possibile ammirare il grande capolavoro tutto all’italiana. “Più buio di mezzanotte”, film esordio del regista siciliano Sebastiano Riso ha conquistato la stampa e il pubblico. Ambientato nei giorni nostri a Catania, il giovane protagonista Davide Capone, attore esordiente, all’età di quattordici anni affronta un conflitto familiare con il padre che non accetta i suoi lineamenti delicati e femminili. Un continuo di liti familiari spesso esasperate e fughe da casa dovuto all’insostenibilità della situazione. Micaela Ramazzotti ricopre il ruolo della figura materna umana e complice, pronta ad accettare qualsiasi scelta del figlio. Davide è attratto da Villa Bellini, il grande parco pubblico di Catania, in cui personaggi ai margini della società si incontrano e intrecciano le loro storie di vita. Truffatori, prostitute ed emarginati: tutti condannati ad uno stesso destino. Il protagonista dunque comincia a vivere una doppia vita sempre più complicata. Ispirata alla vera vita di Fuxia alias Davide Cordova la famosissima drag queen del celebre locale capitolino Muccassassina. Rinnegato dalla famiglia, ha vissuto un’adolescenza difficilissima tra psicologi, medici e il padre che lo obbligava ad assumere ormoni maschili. Un figlio rinnegato, rifiutato ed emarginato perché agli occhi del padre diverso. In una Catania bigotta, antica e restia ai cambiamenti, il regista ha reso alla perfezione il disagio vissuto dal protagonista commentando così la scelta di raccontare questa storia: “Quando mi raccontò la sua adolescenza vissuta nella Catania degli anni Ottanta capii subito che quella storia senza redenzione aveva tutti gli elementi drammaturgici che mi interessavano. Il cinema italiano offre quasi sempre un'immagine caricaturale e rassicurante dell'omosessuale. E questo è ancora più triste quando a girare sono registi apertamente gay.

Noi abbiamo voluto raccontare l'omosessualità senza ricorrere al buonismo, mettendo nel film anche i suoi aspetti più oscuri, ambigui e persino perversi, violenti e manipolatori. Più buio di mezzanotte è un film che dà voce a tutti coloro che vivono coraggiosamente lottando per affermare la loro identità non conforme". Un film che porta il marchio del Made in Italy anche a Cannes: la pellicola infatti è stata inserita nella 53° Semaine de la Critique.Un capolavoro che offre numerosi spunti di riflessione su tematiche quotidianamente dibattute. Davide Cordova, in arte Fuxia, racconta ai microfoni dell’Osservatore d’Italia la sua storia offrendo dei preziosi consigli a chi come lui è ed è stato vittima di discriminazioni.
 




VACANZE: LOW COST PER 4 FAMIGLIE SU 10, MENO DI 500 EURO

Redazione

Piu’ di quattro famiglie italiane su dieci (44 per cento) che hanno deciso di andare in vacanza hanno preventivato complessivamente un budget inferiore ai 500 euro a persona per l’estate 2014. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Ixe’, diffusa nel primo vero weekend dell'estate, dalla quale si evidenzia peraltro che a fronte del contenimento della spesa quest’anno aumentano invece del 6 per cento le partenze per un totale di oltre 24 milioni di italiani in viaggio. Secondo l’indagine – sottolinea la Coldiretti – il 35 per cento delle famiglie spenderà tra i 500 ed i mille euro a persona, il 9 per cento tra i mille ed i duemila mentre solo una minoranza del 4 per cento oltre i duemila euro, con l’8 per cento che invece preferisce non rispondere.

Le vacanze degli italiani nell’estate 2014 saranno dunque low cost per effetto soprattutto dei risparmi che si intendono realizzare nell’alloggio, nella scelta della località ma anche nella durata che il 30 per cento – precisa la Coldiretti –  ha dovuto contenere. Il risultato – continua la Coldiretti – è che tra chi andrà in vacanza il 43 per cento lo farà per meno di una settimana, il 33 per cento da una a due settimane, il 15 per cento da due a tre settimane e solo il 9 per cento per piu’ di 3 settimane.

Tra le destinazioni gli italiani quest'estate – sostiene la Coldiretti – continuano a preferire il mare dove si recheranno il 71 per cento dei vacanzieri ma un corposo 18 per cento ha scelto la montagna, il 6 per cento le citta’, il 5 per cento il lago e il 3 per cento la campagna.

Meno di un italiano in vacanza su tre alloggerà in albergo (28 per cento) mentre piu’ gettonate – continua la Coldiretti – sono le abitazioni in affitto (19 per cento),  di proprietà (14 per cento) o di parenti e amici (17 per cento). A seguire i villaggi turistici (7 per cento), i bed and breakfast (7 per cento) e gli agriturismi (3 per cento) che fanno segnare un aumento rispetto allo scorso anno anche grazie alla qualificazione e diversificazione dell’offerta ma anche all’ottimo rapporto tra prezzi/qualità con la scelta che avviene sempre piu’ di frequente attraverso siti come www.terranostra.it o www.campagnamica.it.’

Il risultato delle scelte al risparmio dettate dalla crisi è quest’anno un taglio del 25 per cento del budget familiare delle vacanze estive rispetto al 2008 con la spesa complessiva degli italiani per le vacanze nell’estate 2014 che è scesa rispetto ad allora di ben 10 miliardi. Il calo del fatturato – sottolinea la Coldiretti – riguarda soprattutto i servizi di alloggio ma sono coinvolte anche le attività di divertimento, culturali e naturalistiche con un impatto notevole sul piano occupazionale, in un difficile momento di crisi. A compensare parzialmente il dato  negativo sono – conclude la Coldiretti – le spese dei turisti stranieri stimate in aumento rispetto all’inizio della crisi e che rappresentano circa il 40 per cento del totale delle presenze turistiche in Italia durante l’anno.




VINI TAROCCATI: RADDOPPIANO I SEQUESTRI

Redazione

Dall’inizio della crisi sono piu’ che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici con un incremento record del 102 per cento del valore delle bottiglie sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013 in riferimento alla positiva operazione dei Finanzieri che hanno sequestrato 600 false bottiglie di Brunello di Montalcino. Nel solo 2013 – sottolinea la Coldiretti – sono stati sequestrati dai Nas nel 2013 vini ed alcolici per un valore di 31 milioni con 15 persone arrestate, 51 segnalate all’autorità giudiziaria e 267 all’autorità amministrativa. “Gli ottimi risultati dell'attività delle forze dell’ordine confermano l'efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull'inganno”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare il grave danno che la criminalità provoca all’immagine del prodotto agroalimentare italiano all’estero. Con un aumento record del 7 per cento le esportazioni di vino Made in italy – evidenzia la Coldiretti – hanno raggiunto nel 2013 il massimo storico di 5 miliardi di euro. La produzione di Brunello nel 2013 e' stata di 8,1 milioni di bottiglie per un fatturato di 165 milioni di euro con la quota destinata alle esportazioni che è salita al 67 per cento, oltre 2 bottiglie su 3. Per l'export di Brunello la destinazione piu’ importante – conclude la Coldiretti – e' rappresentata dagli Usa (28%), seguiti dai mercati asiatici  (15%) e dal centro America (Brasile, Messico, Panama, Venezuela e altri), che rappresenta circa il 10%. In crescita è stato anche il giro d'affari del settore enoturistico a Montalcino (ristoranti,alberghi, enoteche e altro): che registra un aumento del 5% e supera i 30 milioni.




RIZZICONI, NINO BARTUCCIO E LA STORIA DI UN COMUNE SCIOLTO DALLA MAFIA: IL CIRCOLO FORZA ITALIA DI NEMI GLI SCRIVE UNA LETTERA

 

"Saremmo lieti di averTi come ospite qui a Nemi per conoscerTi personalmente e per far conoscere alla nostra gente chi è in grado di nobilitare con la propria condotta la militanza politica in un partito che, sostanzialmente, e noi tutti lo auspichiamo, meriterebbe maggiori fortune".

 

Redazione

Rizziconi (RC) – In poco tempo Nino Bartuccio è diventato tra i sindaci più popolari d'Italia e sta ricevendo tanta solidarietà dal mondo della politica, soprattutto dallo schieramento di Forza Italia. A Rizziconi, in Calabria si consuma la prima storia di un comune sciolto non per mafia, ma dalla mafia. Antonino Bartuccio, diviene così l'emblema del sindaco antimafia. Egli è eletto praticamente per caso ed è un berlusconiano convinto.​ Il circolo Forza Italia di Nemi ha voluto scrivergli una lettera non solo per rappresentargli tutta la loro solidarietà ma anche per in invitarlo nel paese dei Castelli Romani a raccontare la sua storia. 

Ecco la lettera del Circolo di Forza Italia di Nemi (RM): 

Caro Nino Bartuccio,

abbiamo appreso dalla stampa del percorso del Tuo calvario personale, sociale e politico, successivo alla Tua elezione a Sindaco di Rizziconi (RC).

Il Quotidiano riportava il seguente titolo: “L’ex Sindaco antimafia di Forza Italia cacciato dai boss, li ha fatti arrestare”.

Come lo stesso autore dell'intervista ha evidenziato, pur nell'oggettivo e doveroso plauso per la Tua coraggiosa condotta e per le difficili scelte che Ti sono state imposte, l'unico neo era, ed è, costituito dalla Tua militanza politica. Evidentemente, per certa stampa, la tessera di Forza Italia ha un peso specifico più basso di quella del PD o di altri schieramenti di sinistra. Il cosiddetto, ma sempre presunto e, comunque, immeritato primato morale di quest'ultima costituisce un pregiudizio non facilmente superabile, in quanto appare radicato nel tessuto culturale dell'attuale disgraziatissima Italia. Ti scriviamo dal Circolo di Forza Italia di Nemi e nel nostro gruppo ci sono, oltre ad amici e simpatizzanti, anche ex amministratori del nostro Comune, ed in particolare, i due sindaci che lo hanno amministrato tra il 1999 ed il 2011, con alcuni degli allora consiglieri comunali di maggioranza. Leggendo le vicende di Rizziconi ci rendiamo conto che questa Vostra realtà è completamente diversa da quella del nostro Comune. Infatti, Voi, e Tu in particolare, avete combattuto e combattete la criminalità organizzata e la sottocultura delinquenziale che inquinano la società.

Tuttavia anche il nostro gruppo ha svolto e svolge la propria attività politico-amministrativa avendo come riferimento assoluto la Legalità, intesa come valore indefettibile per chi interpreta la politica con spirito di servizio pubblico, aliena da interessi personali e di parte che non corrispondano con quelli della Cittadinanza.

Per tutte queste ragioni desideriamo esprimere alla Tua famiglia, a Te personalmente ed a tutti coloro che hanno compreso e condiviso la Tua battaglia, il massimo della solidarietà e del sentimento di comunanza degli ideali che hanno ispirato la Tua condotta e le Tue scelte.

Questa è l'Italia che piace a tutti gli italiani di buona volontà che desiderano condannare la criminalità di ogni genere. Una criminalità che, con l'arroganza del potere, è capace di annientare quella società civile, interpretata e portata avanti da chi invece ha il culto, come detto, dell'interesse pubblico nell'Amministrazione e nella speranza di prosperità e giustizia per tutti i cittadini.

Saremmo lieti di averTi come ospite qui a Nemi per conoscerTi personalmente e per far conoscere alla nostra gente chi è in grado di nobilitare con la propria condotta la militanza politica in un partito che, sostanzialmente, e noi tutti lo auspichiamo, meriterebbe maggiori fortune.




NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE E SUI FIGLI: IL CONVEGNO NAZIONALE DI ROMA

 

Noi de "L'Osservatore d'Italia", siamo intervenuti al convegno con Maurizio Costa, giornalista della nostra testata

 

Redazione

Roma – Migliaia di donne, ogni anno, sono vittime di violenze domestiche, che, naturalmente, si ripercuotono anche sui figli. Le Associazioni Onlus "Donne per la sicurezza" e "EFASS" si sono riunite ed hanno dato vita al convegno dal titolo "Violenza infinita – Violenza assistita" per spiegare a tutti i veri motivi e le vere soluzioni del problema. Anche noi de "L'Osservatore d'Italia" siamo intervenuti al convegno per dimostrare che queste violenze non devono rimanere nascoste ma devono venire fuori per cercare di diminuire le vittime del cosiddetti femminicidi.

Barbara Cerusico è il Presidente dell'Associazione "Donne per la sicurezza" ed ha voluto aprire il convegno spiegando il lavoro quotidiano della Onlus: "Ho dato vita a questo progetto subito dopo lo stupro della Caffarella; non potevo rimanere immobile dopo una cosa del genere. La nostra Associazione è presente in quasi tutta Italia – ha continuato Cerusico – e il nostro scopo primario è aiutare le donne e le famiglie. Noi siamo un'associazione seria e interveniamo direttamente sul campo, senza avere fondi e colore politico." Sono moltissimi gli interventi della Onlus, che si sta espandendo in tutta Italia, aprendo sedi al Nord come al Sud e al Centro. "Non ci fermiamo solo alle donne – ha concluso la Presidente – ma proteggiamo anche gli uomini vittime di stalking."

Sono stati molti gli interventi eccellenti; il Dottor Antonio Calaresu, Sostituto Procuratore della Repubblica e pm che ha seguito le inchieste di Calciopoli e delle "baby squillo" di Roma, ha esposto il suo punto di vista, nato dall'esperienza diretta nella aule dei tribunali: "Le donne non sono un soggetto debole ma solo più esposte al rischio. Per mia esperienza posso dirvi che per ogni reato di maltrattamento che scopriamo ce ne sono dieci ancora nascosti e che non verranno denunciati." Il Procuratore ha poi continuato: "Ci stiamo attrezzando per migliorare la tutela delle donne e per far sì che la nuova legge venga applicata nel miglior modo possibile."

Noi de "L'Osservatore d'Italia", siamo intervenuti al convegno con Maurizio Costa, giornalista della nostra testata: "Nel 1913 era normale pubblicare un articolo di giornale che dimostrasse come picchiare le donne sia una cosa positiva. Se siamo riusciti a cambiare il modo di vedere le cose della società, possiamo anche cambiare individualmente. Le donne dovrebbero denunciare, ma lo Stato dovrebbe venire incontro a queste situazioni, stanziando soldi per le donne che hanno denunciato il proprio marito e che quindi hanno uno stipendio in meno, e assicurando alle mamme che i loro figli rimarranno con loro e non andranno nella case-famiglia."

Sono saliti sul palco anche due criminologi, Marco Strano e Francesco Caccetta, che lavorano al Centro Studi "Crime Café", che hanno ribadito l'importanza della tutela dei minori su Internet e hanno esposto la cosiddetta PAS, che consiste nella strumentalizzazione dei figli durante le separazioni o nella vita quotidiana.

Anche il Professor Piero Lorusso, Avvocato cassazionista e docente presso l'Università "La Sapienza", ha dichiarato come le donne vadano protette e che le nuove leggi stanno portando ad un cambiamento, sebbene la strada sia ancora lunga.

Ultimo, ma non meno importante, il Professor Evaldo Cavallaro, esperto di ipnosi, che ha dichiarato che: "Le donne parlano più degli uomini e, se vediamo il film "A letto col nemico" possiamo capirlo bene: le donne dovrebbero parlare un po' meno per evitare che gli uomini non le sopportino più."

Un convegno che ha toccato tutti i punti del problema. La strada è lunga e complicata, bisognerebbe arrivare ad un cambiamento culturale, ma, se solo osserviamo come le cose siano cambiate in cento anni, le speranze si rinforzano.




MADE IN ITALY MATTEO RENZI: BENE SU DERBY MOZZARELLA IPHONE

Redazione

Finalmente un Presidente del Consiglio che sa riconoscere e parla apertamente dei primati nella qualità alimentare che puo’ vantare l’Italia che ha la leadership europea con 262 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), puo’ contare sul maggior numero di produttori biologici nell’Unione e garantisce livelli di sicurezza da record con un numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite di appena lo 0,2 per cento che sono risultati inferiori di nove volte a quelli della media europea (1,6 per cento di irregolarità) e addirittura di 32 volte a quelli extracomunitari (7,9 per cento di irregolarità), sulla base delle elaborazioni Coldiretti sulle analisi condotte dall’Efsa. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare le dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi sul fatto che "L'Italia ha le cose piu' straordinarie del mondo ma non ha cura del processo e del marketing. Io vorrei un derby tra l'i-Phone e la mozzarella di bufala" e che "L'Italia e' l'unico Paese al mondo dove il direttore commerciale parla male dell'Italia". "Il semestre di presidenza italiana dell’Unione e l’appuntamento dell’Expo rappresentano importanti occasioni per far conoscere, con il grande lavoro del Minisitro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il vero Made in Italy e le specificità di un modello produttivo unico che è cresciuto ed ha vinto puntando sui valori dell’identità, della biodiversità e del legame territoriale” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. L’Italia per crescere deve tornare a fare l’Italia e puntare su quegli asset di distintività nazionale che – ha sottolineato Moncalvo – garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina. Insieme al premier Renzi – ha concluso Moncalvo – lo hanno capito bene i giovani italiani come dimostrano le iscrizioni al prossimo anno scolastico con per gli istituti agrari che registrano un aumento record del 12 per cento e sono quelli che fanno segnare il maggior incremento nel numero di iscrizioni per il 2015. Nell’anno scolastico 2014/2015 si sono iscritti al primo anno degli istituti tecnici e professionali della scuola secondaria di secondo grado, statali e paritarie 264.541 giovani e tra questi ben il 24 per cento ha optato per l’agricoltura, l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, che complessivamente hanno registrato 63.719 nuovi iscritti contro i 60.017 dello scorso anno, perché in questi settori i giovani vedono una prospettiva di futuro per Italia.




CRISI: GLI 80 EURO DI MATTEO RENZI UTILIZZATI PER MANGIARE DA 1 ITALIANO SU 4

Redazione

Quasi un italiano su quattro (18 per cento) tra quelli che lo hanno appena ricevuto nella busta paga ha deciso di spendere il bonus di 80 euro per andare più spesso a mangiare fuori (4 per cento) o per fare una spesa migliore (14 per cento). E' quanto emerge dal Dossier “La crisi nel piatto degli italiani nel 2014” presentato dal Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al Teatro Palapartenope di Napoli che analizza per la prima volta la destinazione dell’ “aumento” deciso dal Governo guidato dal premier Matteo Renzi che è stato accreditato il 27 maggio all’indomani delle elezioni europee. Secondo l'Indagine Coldiretti/Ixe' elaborata per l'occasione. Una maggioranza del 38 per cento utilizzerà i soldi per fare fronte alle spese familiari (bollette in scadenza, tasse, visite mediche) mentre il 18 per cento li metterà da parte per risparmiare, il 15 per cento per acquistare qualcosa (abbigliamento o altro) per se stesso o per la propria famiglia e l’8 per cento per pagare debiti a conferma della situazione di disagio che sta vivendo la popolazione. Gli acquisti alimentari sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981 a causa della crisi con la spesa per abitante che era sempre stata tendenzialmente in crescita dal dopoguerra fino a raggiungere l’importo massimo nel 2006 e iniziata a crollare da allora, progressivamente ed in misura crescente ogni anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat sui consumi finali delle famiglie a valori concatenati. Gli italiani nei primi anni della crisi – precisa la Coldiretti – hanno rinunciato soprattutto ad acquistare beni non essenziali, dall’abbigliamento alle calzature, ma una volta toccato il fondo hanno iniziato a tagliare anche sul cibo riducendo al minimo gli sprechi e orientandosi verso prodotti low cost, ma ad alto rischio. Di fatto è tornata l’economia domestica con quasi tre famiglie su quattro (73 per cento) che hanno tagliato gli sprechi a tavola, l’80 per cento che fa la spesa in modo piu’ oculato, e il 26 per cento riducendo le dosi acquistate secondo l’indagine Coldireti/Ixe’. Una leggera inversione di tendenza positiva è attesa per la seconda parte del 2014 perché – continua la Coldiretti – sarà proprio la spesa alimentare, che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati che destinano una quota rilevante del proprio reddito all’acquisto del cibo. Una svolta che purtroppo non si vede ancora dal momento che nei primi due mesi del 2014 – sottolinea la Coldiretti – è crollata la spesa a tavola degli italiani che dicono addio alla dieta mediterranea, dalla pasta (-5 per cento) all’extravergine (-4 per cento), dal pesce (-7 per cento) alla verdura fresca (-4 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2013. Gli acquisti di pasta degli italiani – precisa la Coldiretti – erano già diminuiti in valore dell’8 per cento nel 2013 rispetto all’anno precedente mentre il pesce fresco aveva subito una contrazione nella spesa addirittura del 19 per cento, l’extravergine del 6 per cento e l’ortofrutta del 2 per cento. Nel 2014 si è toccato il fondo – precisa la Coldiretti – con i prodotti della dieta mediterranea che sono quelli a subire il maggiore taglio della spesa alimentare che in media è stato pari al 2 per cento e non ha risparmiato nessun prodotto della tavola, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea relativi al primo bimestre dell’anno. In controtendenza solo il vino che – continua la Coldiretti – registra un aumento della spesa del 3 per cento a fronte pero’ di un calo nel numero di bottiglie acquistate per effetto della tendenza degli italiani a bere meno, ma meglio. Nei primi due mesi dell’anno – continua la Coldiretti – a diminuire del 2 per cento sono anche gli acquisti di carne e derivati con una tendenza allo spostamento dalle carni rosse a quelle bianche come il pollo mentre calano del 3 per cento i consumi familiari di latte e derivati. Si spende meno anche per gli ortaggi trasformati in scatola o surgelati che subiscono un taglio del 4 per cento e si rinuncia anche alle acque minerali (-1 per cento). A cambiare – continua la Coldiretti – è in realtà anche il livello qualitativo degli alimenti acquistati con una tendenza a preferire i cibi a basso prezzo che non sempre offrono le stesse garanzie di qualità alimentare. Una conferma – conclude la Coldiretti – viene dal fatto che le vendite dei cibi low cost nei discount alimentari sono le uniche a far segnare un aumento consistente nel commercio al dettaglio tradizionale in Italia con un +2,9 per cento nel bimestre 2014 secondo l’Istat. La vera sorpresa viene pero’ dal ritorno in Italia della spesa dal contadino nelle fattorie o nei mercati degli agricoltori dove nel 2013 hanno fatto acquisti ben 15 milioni di italiani con un aumento del 25 per cento rispetto all’anno precedente, in netta controtendenza con la crisi dei consumi, secondo l’analisi Coldiretti/Ixe’. Sono oltre 1200 i mercati degli agricoltori presenti in tutte le regioni grazie alla fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti che ha realizzato la piu’ vasta e capillare rete di vendita realizzata dagli agricoltori del mondo che puo’ contare su fattorie, botteghe e mercati che coinvolgono 28mila agricoltori con prodotti coltivati su circa 280mila ettari. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica – spiega la Coldiretti – si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. I mercati degli agricoltori promuovono la conoscenza della stagionalità dei prodotti, ma anche la filosofia del km zero, con i cibi in vendita che non devono percorrere lunghe distanze, riducendo le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Gli effetti si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in piu’, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. “I nostri mercati degli agricoltori stanno creando nuove economie e nuova occupazione rappresentando nel contempo un formidabile strumento di coesione sociale, animazione sociale ed educazione alimentare, perché ricreano un legame profondo tra consumatore e produttore, tra il luogo di consumo e il luogo di produzione, tra città e campagna”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “oltre all’ottimo rapporto prezzo/qualità il segreto del successo sta nella sincera volontà di un numero crescente di cittadini di aiutare con i propri atti di acquisto il lavoro e l’economia nazionale e di comportarsi in modo sostenibile per la società e l’ambiente”.

GLI 80 EURO IN PIÙ AL MESE SARANNO UTILIZZATI

Per metterli da parte, risparmiare 18%

per fare fronte alle spese familiari (bollette in scadenza, tasse, visite mediche) 38%

per pagare i debiti 8%

per acquistare qualcosa (abbigliamento o altro) per me o per la famiglia 15%

per andare a mangiare o bere fuori 4%

per fare una spesa migliore 14%

non saprei 3%

Fonte. Elaborazioni Coldiretti/Ixe’

 




LITTLE TONY… LA STORIA CONTINUA CON ENRICO, CRISTIANA ED ANGELO

Un anno fa ci lasciava Little Tony. Pur con lo stile, ed il genere americano, lui era come si suol dire un italiano vero.

 

di Mario Torosantucci

Roma – Dedico questo articolo, ad un grande personaggio del mondo musicale internazionale. Grande artista, grande uomo, grande carattere, grande personalità, che ha reso orgogliosa l’ Italia intera, esibendosi in tutto il mondo, e rappresentandola nel migliore dei modi, con la sua grande serietà e professionalità.

Per parlare di Little Tony, bisognerebbe scrivere un libro. Un articolo, è altamente riduttivo. Tuttavia, ho desiderato farlo, perché, anche se il mio, è un piccolissimo contributo, serve, a ricordarlo continuamente, e tenerlo vivo sempre, ringraziandolo per tutto quello che ha trasmesso attraverso la sua musica e la sua inconfondibile voce. Pur con lo stile, ed il genere americano, lui era come si suol dire un italiano vero. Bello, simpatico, altruista, coadiuvato dall' onnipresente grandissimo chitarrista, suo fratello Enrico, dalla carissima ed affascinante figlia Cristiana, ottima cantante, e dal fraterno collaboratore musicista Angelo Petruccetti, è riuscito a portare in tutto il mondo, con il suo talento, quell' italianità, linfa vitale per i nostri connazionali.

Tony è stato e sarà sempre, un uomo senza età. Uno di quei personaggi che lasciano l' impronta, che appartengono ad ognuno di noi, e ci fanno sentire orgogliosi. Per calcare i palcoscenici di tutto il mondo, bisogna avere uno spessore non comune, e soltanto chi lo ha provato, ne può realmente constatare la grandezza.

Ora la sua eredità professionale, è portata avanti, con intuizioni moderne e toccanti scenografie, da Cristiana, Enrico ed Angelo, ai quali auguro, tutto il successo che meritano. Due ultime parole vorrei spenderle per Petruccetti. Un ottimo musicista, compositore ed arrangiatore, che io stimo molto. Un giovane, che, con il suo talento e modernità, riesce a coniugare bene, la melodia tradizionale, inserendola nel contesto musicale odierno, e dimostrando la validità di musiche passate, che sono e saranno sempre attuali, graditissime al pubblico. Segue, il progetto dell' eredità musicale di Tony, la "Little Tony Family". Cari saluti.

Il progetto nasce per volontà di Little Tony
Prima di lasciarci ha espressamente chiesto di continuare a portare avanti il suo patrimonio musicale, continuando a far vivere le sue canzoni che tanto ha amato e che il pubblico ha amato. Enrico, Cristiana ed Angelo (collaboratore storico di Tony) oggi portano avanti quel che è stato descritto, rielaborando i brani e sincronizzando le voci di Tony con i video dei più bei concerti ed apparizioni televisive. Risultato un concerto pieno di emozione, divertimento, energia e carica di rock’n’ roll che Tony ha sempre portato avanti con il credo puro e amore per la musica inglese-americana e la grande melodia italiana. Il concerto si svolge in due ore dove vengono raccontati aneddoti su Tony e la nascita delle canzoni con interventi coreografici di tre ballerine che creeranno dei veri sipari insieme a Cristiana che oltre a cantare ballerà. La band formata da quattro elementi e Tony comparirà in un maxi schermo come già detto e canterà insieme a Enrico-Cristiana ed Angelo.
Il tour partirà in maggio in tutta Italia, e in autunno ci sarà un grande concerto in Canada, dove migliaia di italo-canadesi attendono la little tony family,  per ricordare TONY, avendolo  accolto sempre, con grande affetto e simpatia. il resto della storia lo stiamo scrivendo………
Angelo Petruccetti




DALLA TELA AL TABLET. PARLIAMONE CON THOMAS LI VIGNI

 

La tecnica dell'illustrazione e della grafica digitale è cresciuta di pari passo con la tecnologia. Grazie ai tablet, le tavolette da disegno elettroniche (ce ne sono di ogni misura e qualità), il disegno si arricchisce di nuovi spettacolari strumenti. I programmi offrono miriadi di “filtri” che riproducono tratti, pennellate, chiaroscuri, volumi, aerografi, chine, trasparenze, eccetera. Entra in scena la Digital Art, cosiddetta Arte Leggera, che produce File, piuttosto che Tele o Sculture.

 

L'intervista – di Daniela Zannetti

Lei, Li Vigni, è considerato uno dei più bravi artisti italiani esperti di questa arte in evoluzione. Come si è formato e come è approdato a questa formula creativa? Quali riflessioni..gli strumenti..
Ho cominciato ad utilizzare la tavoletta grafica per il mio lavoro di graphic designer, quando ancora studiavo all’Albe Steiner di Torino. Poi son entrato all’Accademia Albertina di Belle Arti, inizialmente non per iniziare un percorso artistico ma per ampliare le mie capacità creative sempre nel campo della grafica pubblicitaria. Cominciai a lavorare con l’olio, con l’acrilico, e per 4 anni imparai a dipingere e a conoscere il mondo dell’arte. Il quinto e ultimo anno volevo trovare il mio stile, per un progetto ebbi bisogno di spolverare la mia vecchia tavoletta digitale. Lavorando mi son reso conto che questo strumento poteva essere utilizzato in maniera pittorica oltre che grafica. La tela divenne così lo schermo della mia tavoletta, il pennello la mia penna digitale. Ma non ho mai cambiato la mia tecnica pittorica, è cambiato solo lo strumento, è importantissimo precisarlo: le ore di lavoro sono esattamente le stesse, i movimenti che la mano fa anche quasi gli stessi. Un’altra cosa fondamentale, non uso mai filtri digitali o effetti che simulano la materia pittorica, le mie pennellate sono piatte e digitali non cerco di simulare la materia perché non ha senso. Il computer non partecipa assolutamente alla fase produttiva, è soltanto uno strumento. Ci tengo a precisarlo perché troppe volte ancora la gente pensa che sia il computer a fare tutto come nei film di fantascienza, ed è veramente esasperante quando passi ore su un dipinto sentirsi dire questo!

La sua tecnica di contorno in alcune opere ricorda il mondo del fumetto, lontano dalle matite sfumate del disegno tradizionale, ma quali sono i passaggi creativi per realizzare un “File” di Arte leggera?…
Sì in effetti arrivando dal mondo della grafica, ho una forte influenza fumettistica, amo i colori pop e brillanti, i forti contrasti. I passaggi creativi del mio lavoro consistono sostanzialmente in 3 fasi. La prima è lo shooting fotografico del modello, una volta la foto digitalizzata, riprendo i tratti principali della figura, così ottengo un bozzetto digitale pronto ad essere dipinto. Poi dipingo esattamente come se fossi su una tela. L’ultima fase è la stampa del file, è il momento in cui si passa dall’opera digitale all’opera fisica.

"A fior di Pelle" di Anatomia in mostra, installazione che riproduce “Nudo con Alloro”  – un olio su Tela di Marco Calderini dalla Pinacoteca Albertina ricostruisce l'anatomia del soggetto con un effetto che ricorda i lucidi. Come ha avuto l'intuizione di rendere tridimensionale, anzi attraversabile, l'opera?..
Quell’opera è stata la prima mutazione di un mio lavoro digitale verso un opera fisica e concreta. Nell’ambito del mio corso di anatomia artistica, il progetto era di scomporre anatomicamente il soggetto di un’opera della Pinacoteca Albertina. Capire come fossero inserite le ossa e i muscoli sotto la pelle del soggetto. Un esercizio particolarmente difficile. Io scelsi l’opera del Calderini. Dopo aver fatto le due tavole ossa e muscoli ho subito pensato ad un’installazione. Scomporre a in 4 livelli l’opera, pelle–muscoli–ossa-sfondo, stampare i livelli su un materiale trasparente, e trovare un modo per farli stare diritti così da poter vedere attraverso la pelle del soggetto. Come materiale scelsi il plexiglass e feci costruire un supporto su misura da un falegname. Il risultato fu assai soddisfacente. Il file diventa così un opera tridimensionale, a metà via tra installazione e opera pittorica. Un punto di vista frontale permette di vedere il soggetto in trasparenza mentre un punto di vista laterale permette di analizzare ciascun dei piani singolarmente. L’opera è stata scelta per la mostra “A fior di pelle” in Pinacoteca Albertina e per la 12esima Biennale di Arte Contemporanea di Istanbul alla quale ho partecipato con i ragazzi dell’Accademia.

Il passaggio dal file, riproducibile e falsificabile, all'installazione su plexiglas o altri supporti fa assumere all'opera quel valore di Unicità tradizionale del pezzo d'arte. Solleva un quesito interessante, dal mondo elettronico, ologrammatico del digitale ad una nuova fruibilità del File?
Il digitale nell’arte finora è stato soprattutto associato alla fotografia, ai video art e alle installazioni, ma non certo alla pittura. Tradizionalmente, la pittura usa la materia, cosa inesistente nella pittura digitale. Bisogna quindi crearla, inventarla. Con l’installazione che ho fatto per l’opera del Calderini ho trovato il giusto compromesso. Ma la stampa sul supporto non è sufficiente, è importante pensare al metodo di stampa, al tipo di supporto e infine alla messa in scena dell’opera. È affascinante vedere l’opera fin qui imprigionata nello schermo del computer prendere vita, passare simbolicamente dall’etereo al concreto.
A questo punto è chiaro pensare che le soluzioni siano infinite. Mentre le tecniche tradizionali sono state interamente esplorate, quelle digitali sono ancora tutte da scoprire, ed essendo in continua evoluzione al passo con la tecnologia non finirà mai di stupirci. Ecco perché sono convinto che sia qui il futuro della pittura. 

La sua arte piace sicuramente ai più giovani. Chi sono i suoi estimatori. E i  “più” adulti, cosa dicono del suo talento e come si rapporta con altri artisti che usano tecniche tradizionali o con gli stessi artisti sperimentali… Lei stesso è un giovanissimo – Lyone08.87 – maturato all’ Albe Steiner di Torino, poi in Accademia Albertina di Belle arti, vive e lavora a Lione. In Francia l'apprezzano forse più che in Italia… L'Europa è culla dell'Arte. Forse i francesi sono più aperti allo sviluppo dei nuovi linguaggi creativi?…
Sì il mio lavoro è molto apprezzato dai giovani, forse perché immersi quotidianamente nella tecnologia riescono a capirmi più facilmente. Ho anche molti detrattori che mi snobbano perché pensano seriamente che sia il computer a far tutto e che io metta solo la firma! Molti hanno cambiato idea dopo aver visto i miei speed painting, nei quali registro la schermata del computer mentre dipingo. L’Europa come dice lei è culla dell’arte, e appunto per questo tende a rimanere ancorata al suo prestigioso passato. I tradizionalisti in Italia sono scettici di fronte alla pittura digitale perché non capiscono l’evoluzione in corso. Eppure dovrebbero sapere che quest’ultima non l’ho di certo inventata io o qualche mio collega, ma esiste da tantissimi anni. Andy Warhol già la sperimentava negli anni 70’, e all’epoca tutti lo applaudivano. In Francia i preconcetti sono meno diffusi è vero, la mentalità è diversa. Ma raramente vedo in gallerie opere digitali. A Lione ogni anno viene organizzata la festa delle luci, durante la quale incredibili video digitali vengono proiettati sulle facciate degli edifici storici della città. Sono sicuro che a breve anche la pittura digitale sarà altrettanto presa in considerazione. Anche l’Italia saprà tornare all’avanguardia artistica mondiale.

Ci può anticipare qualcosa dei suoi prossimi lavori.. ne saremmo onorati. La ringrazio vivamente dell'intervista a mio nome e a quello dei lettori de L’Osservatore d’Italia.
Certo, sto lavorando ad una serie di ritratti di coloro che per me sono i maestri dell’arte e del design contemporaneo, da Picasso a Warhol, da Starck a Jenny Saville. La possiamo definire una serie di dipinti “omaggio”, sono infatti questi artisti ad avermi influenzato ed ispirato per arrivare a fare quello che faccio oggi. Il progetto è in corso, una volta finiti i dipinti, verranno stampati su PVC lucido, in grande formato. Poi, per ognuno di loro applicherò una lastra di plexiglass retroilluminata da led. Infine interverrò sulle lastre incidendole, ciascuna in maniera diversa a seconda del maestro ritratto; per esempio Basquiat verrà graffiato, Picasso avrà delle forme a carattere cubista, Warhol dei loghi pubblicitari. Una specie di finestra futuristica e contemporanea sul passato dell’arte. Per voi in anteprima Basquiat, Warhol e Frida Kahlo! Grazie a lei Daniela!
 




PAPA FRANCESCO, UDIENZA: BERGOGLIO RICEVERA' CINQUEMILA ADERENTI ALLE ASSOCIAZIONI DI BEATO LUIGI NOVARESE

Redazione

Roma – Sabato 17 maggio cinquemila aderenti alle Associazioni fondate dal beato Luigi Novarese, saranno ricevuti in udienza speciale da Papa Francesco. I fedeli del Centro Volontari della Sofferenza e dei Silenziosi Operai della Croce incontreranno il Pontefice alle ore 12 nell’Aula Paolo VI, in Vaticano.

Centinaia di ammalati provenienti dall’Italia e dall’estero, accompagnati da medici, familiari e volontari, raggiungeranno la Santa Sede per ascoltare la parola di Francesco, dialogare con lui e ricevere la sua benedizione.

L’incontro avviene ad un anno dalla beatificazione di Novarese (11 maggio 2013), il sacerdote nato a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1914 e morto a Rocca Priora (Roma) nel 1984, che Giovanni Paolo II definì “l’apostolo degli ammalati”. Quest’anno ricorre il Centenario della nascita e l’udienza con Francesco avviene in una data che per le Associazioni fondate dal sacerdote ha un significato particolare. Il 17 maggio 1931 i medici dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure certificarono la “completa guarigione” di Novarese dalla tubercolosi ossea che lo aveva colpito all’età di nove anni.

Il 17 maggio 1943 egli fondò la Lega Sacerdotale Mariana, associazione che aveva lo scopo di venire in aiuto ai preti feriti, infermi o in gravi condizioni economiche a causa della guerra e quattro anni dopo, sempre lo stesso giorno, tenne a battesimo la sua opera più importante, il Centro Volontari della Sofferenza, dando l’avvio a un nuovo apostolato fra i malati.

“Centinaia di infermi e disabili provenienti da tutta Italia e molti dall’estero – spiega don Janusz Malski, polacco, Moderatore generale dei Silenziosi Operai della Croce – hanno affrontato grandi sacrifici per poter essere presenti a questo incontro con papa Francesco e ringraziare con lui il Signore nel centenario della nascita del nostro fondatore”.

A osservare in parallelo le biografie di Novarese e di papa Francesco, si resta colpiti da alcuni tratti comuni. Le origini familiari piemontesi e contadine l’educazione religiosa, la devozione mariana, valori solidi come la serietà, il rigore morale, l’impegno nel lavoro, la sobrietà.

Per non parlare poi di un’esperienza drammatica, che, anche se in modo diverso, ha segnato in gioventù le vite di Novarese e dell’attuale Pontefice: la sofferenza. Jorge Mario Bergoglio venne colpito da una gravissima infezione polmonare che lo portò ad affrontare una dolorosa operazione chirurgica a un polmone e a una lunga convalescenza. Novarese, malato di tubercolosi ossea all’età di nove anni, ne guarì per grazia divina.

Entrambi decisero di intraprendere la via del sacerdozio dopo l’esperienza della malattia e la guarigione.

L’evento, trasmesso in diretta da Telepace, vedrà, in pieno spirito novaresiano, un ammalato protagonista che rivolgerà direttamente un pensiero al Santo Padre.

Saranno presenti alla giornata alcune autorità tra cui i cardinali Paolo Romeo, Giuseppe Versaldi, Salvatore De Giorgi e Stanislaw Rylko