I Puffi: arriva la nuova serie in 3D

52 episodi ognuno da 11 minuti su Rai Yoyo a partire dal prossimo lunedì 4 aprile

40 anni dopo la prima apparizione tv, i Puffi approdano per la prima volta sulla Rai in una nuovissima versione 3D. Da lunedì 4 aprile Rai Yoyo, il canale del servizio pubblico dedicato ai più piccoli leader di ascolti, sarà la nuova casa dei popolari personaggi blu creati da Peyo dove andranno in onda dal lunedì al venerdì alle 8.10, e tutti i giorni (tranne il sabato) alle 20.50.

“I Puffi sono una delle opere europee per bambini più conosciute di sempre, ormai parte dell’immaginario di grandi e piccini”, ha commentato Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi, “Siamo felici che sia Rai Yoyo ad accoglierli in Italia”.

Una nuova serie animata di 52 episodi da 11 minuti prodotta da Peyo Productions e Dupuis Audiovisuel dedicata ai bambini e alle bambine dai 5 ai 10 anni, che mantiene intatto il Dna dei fumetti dove i Puffi (in francese Les Schtroumpfs) sono nati nel 1958, coniugandolo con i ritmi veloci adatti agli spettatori di oggi e un’esplosiva carica di avventura e umorismo.

Questa nuova serie consegnerà il saggio Grande Puffo, la mitica Puffetta e tutti gli altri abitanti delle casette a forma di fungo nell’immaginario collettivo anche delle nuove generazioni, dopo essere stati compagni d’infanzia dei bambini ma anche degli adulti degli anni ’80 che l’hanno decretato uno dei più grandi successi della tv, grazie anche alle accattivanti canzoni e al particolare linguaggio usato dai Puffi divenuto celeberrimo.

Lo straordinario “linguaggio puffo” fu studiato addirittura dal grande Umberto Eco che già nel settembre 1979, dunque due anni prima del lancio del cartone animato (il 12 settembre 1981 sull’emittente americana Nbc), pubblicò il saggio Schtroumpf und Drang, dedicato alla semantica della lingua dei Puffi. «…la qualità del puffo è che lo si capisce benissimo… in questo linguaggio, ogni volta che è possibile, nomi propri e comuni, verbi e avverbi vengono sostituiti da coniugazioni e declinazioni della parola “puffo”», scriveva Eco. I Puffi e il loro “puffare”, divennero un vero e proprio fenomeno mondiale con la serie storica firmata da Hanna-Barbera di oltre 400 episodi.

A dirigere i nuovi episodi il regista William Renaud, già dietro il successo della nuova serie animata di Rai Yoyo “Calimero”, mentre le sceneggiature sono di Peter Saisselin e Amy Serafin (Alvinnn!!! e i Chipmunks, la serie).

Oltre ai personaggi femminili già comparsi nei recenti lungometraggi, come Tempesta, Bocciolina, Lily, la nuova serie introduce nuovi personaggi che si uniranno agli altri Puffi per contrastare il perfido Gargamella, il malvagio di sempre che insieme alla sua inseparabile gatta Birba cerca ogni volta di catturarli fallendo sistematicamente.

Le storie del reboot coinvolgono 100 Puffi diversi, potrebbe essere difficile all’inizio distinguerli, ma ogni Puffo ha la sua caratteristica. Quasi ogni Puffo prende il nome da un particolare che lo caratterizza o dal ruolo che ricopre nel villaggio. Inoltre, la nuova serie presenta un “nuovo tocco di blu”: troviamo personaggi più complessi, dialoghi più vivaci, gag spiritose e ricorrenti, che anche gli adulti potranno apprezzare, riportandoli ai migliori ricordi d’infanzia.

«Alti due mele e poco più», come diceva la celebre canzone, i Puffi non invecchiano mai. Con il loro caratteristico cappellino, la pelle blu e quello spirito di solidarietà e di amicizia che li fa vivere in armonia nel loro villaggio nella foresta, restano l’emblema della tolleranza, fiducia nel futuro, cura della natura e degli altri.




Ultime scommesse e quote Serie A prima della pausa estiva

Le quote Serie A oggi sono fra le più apprezzate dagli amanti del calcio e il motivo è semplicissimo. Vista la classifica equilibratissima le scommesse Serie A sono le più incerte fra i campionati top in Europa. In questo articolo diamo un’occhiata alla situazione relativa alle quote scommesse Serie A in questo momento.

Scommesse Serie A grande equilibrio nelle quote dei bookmakers

Le quote Serie A stanno avendo un grandissimo successo e il motivo è riconducibile alle performance delle prime in classifica che stanno dando vita al campionato più equilibrato degli ultimi 10 anni. Inter, Milan, Napoli e Juventus sono fra le protagoniste delle scommesse Serie A 2022 e lo saranno anche nei prossimi mesi. I numeri e le statistiche ci rivelano una media goal altissima di 2,95 a partita il che rende le quote Serie A oggi sugli over fra le più ambite nel mondo del betting. Nello specifico le quote Serie A sugli over sono state trascinate dalle prestazioni degli attacchi di Inter, Milan, Atalanta, Lazio e a sorpresa Verona.

Le quote calcio Serie A di questo campionato ci hanno rivelato altri dati molto interessanti. Il risultato più frequente finora nelle scommesse Serie A è stata la vittoria della squadra di casa nel 38% dei casi. Inoltre le quote Serie A hanno evidenziato una media di 4,75 cartellini a partita. Insomma, tanti goal e alto tasso di agonismo stanno rendendo la Serie A e le sue scommesse fra le più interessanti d’Europa. Questo anche per l’equilibrio nelle scommesse Serie A sul vincente campionato, fattore che invece in Premier League, Liga e Bundesliga è molto meno evidente.

Quote partite Serie A ecco le date per il campionato 2023

Le quote calcio Serie A per il campionato in corso termineranno il 22 maggio 2022. I principali siti che offrono scommesse sulla Serie A, come ad esempio Skiller, riapriranno quasi immediatamente i giochi e le quote sulla Serie A visto che la stagione 2022/2023 inizierà prestissimo e per la precisione il 13 agosto. Questo perché le quote scommesse Serie A dovranno fermarsi in inverno per dare spazio ai Mondiali in Qatar dal 21 novembre al 14 dicembre 2022. In quel periodo saranno fermi tutti i campionati anche quelli semiprofessionistici come la Serie D che invece si pensasse potesse continuare. Vivremo quindi un calendario inedito con una sosta delle scommesse Serie A in mezzo alla stagione e sarà quindi interessante capire in che modo potrebbero cambiare le gerarchie sulle favorite a vincere il campionato.

Le quote Serie A oggi stanno inoltre subendo un nuovo cambiamento visto che dopo 2 anni di pandemia da covid contraddistinti da stadi vuoti o con capienza ridotta, si sta tornano alla normalità. Gli stadi al 75% del pubblico prima e al 100% poi col ritorno delle tifoserie sugli spalti saranno un fattore per le scommesse Serie A delle prossime settimane? Secondo le previsioni degli addetti ai lavori le quote Serie A delle favorite in casa dovrebbero ulteriormente abbassarsi soprattutto negli stadi in cui il tifo è più acceso, vedi ad esempio l’Olimpico di Roma, il Maradona di Napoli o altri impianti minori, ma non certo per apporto vocale, come Bergamo, Verona, Genova o Salerno.

Indipendentemente da come finiranno le scommesse Serie A di questa stagione e della prossima, questi due campionati rimarranno nella storia per svariati motivi. Staremo a vedere se il successo delle quote sulle partite di Serie A continuerà ad aumentare in futuro o se al contrario torneranno alla ribalta gli altri campionati maggiori del vecchio continente.




A Milano il Grand Tour: Sogno d’Italia da Venezia a Pompei

Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo: “La mostra sul Grand Tour è la prima ideata e realizzata in Italia capace di offrire uno sguardo d’insieme su un tema così vasto”

Le Gallerie d’Italia-Piazza Scala, museo di Intesa Sanpaolo a Milano, hanno allestito fino al 27 marzo 2022 la mostra ‘GRAND TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei’, a cura di Fernando Mazzocca, con Stefano Grandesso e Francesco Leone, e con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli.

L’esposizione, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e in partnership con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, presenta circa 130 opere provenienti dalla collezione Intesa Sanpaolo, collezioni private e numerose istituzioni culturali italiane e internazionali come The National Gallery di Londra, Musée du Louvre di Parigi, The Metropolitan Museum of Art di New York, Museo Nacional del Prado di Madrid, Rijksmuseum di Amsterdam, Victoria and Albert Museum di Londra, Österreichische Galerie Belvedere di Vienna, Statens Museum for Kunst di Copenaghen, Musée des Beaux-Arts di Lione, Gallerie degli Uffizi di Firenze, Musei Capitolini di Roma, Musei Vaticani, Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli.

Tra i prestiti anche due opere provenienti dal Regno Unito e appartenenti alla Royal Collection della Regina Elisabetta II, oltre ad altre opere provenienti da grandi residenze reali come la Reggia di Versailles, la Reggia di Caserta e la Reggia di Pavlovsk a San Pietroburgo. Dipinti, sculture, oggetti d’arte, allestiti in un suggestivo dialogo, intendono riproporre, in una mostra di grande attualità, l’immagine dell’Italia amata e sognata da un’Europa che si riconosceva in radici comuni di cui proprio il nostro Paese era stato per secoli il grande laboratorio, un’Italia composita, raffigurata nella sua struggente bellezza dagli artisti che fecero sorgere il mito del “Bel Paese”.

Sono esposte opere dei principali artisti del tempo come Piranesi, Valadier, Volpato, Canaletto, Panini, Lusieri, Hubert Robert, Jones, Wright of Derby, Hackert, Volaire, Ducros, Granet, Valenciennes, Catel, Batoni, le due pittrici Vigée Lebrun e Angelica Kauffmann, Ingres. Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “La mostra sul Grand Tour, allestita nelle Gallerie di Piazza della Scala, è la prima ideata e realizzata in Italia capace di offrire uno sguardo d’insieme su un tema così vasto. I capolavori esposti offrono al visitatore odierno l’opportunità di comprendere e rivivere l’emozione provata secoli fa dai protagonisti del Grande Viaggio di fronte alla bellezza senza tempo dei paesaggi e degli antichi luoghi d’arte italiani, elementi fondanti non solo della nostra identità nazionale, ma anche di quella europea. L’iniziativa, che si avvale della prestigiosa partnership del Museo Ermitage di San Pietroburgo e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, conferma il ruolo di primo piano che Intesa Sanpaolo ha conquistato nel corso degli anni nel panorama culturale e artistico del nostro Paese.”

Pierre-Jacques Volaire,Eruzione del Vesuvio alla luce della luna,1774,olio su tela,Centre des monuments nationaux, Château de Maisons-Laffitte, France,© Reproduction Patrick Cadet-CMN

Il Grand Tour, uno straordinario fenomeno di carattere universale, ha contribuito in modo determinante a creare quella percezione dell’Italia, legata alla bellezza del suo ambiente e della sua arte, ancora oggi di grande attualità che rende davvero unica l’identità del nostro Paese. Tra la fine del Seicento e la prima metà dell’Ottocento, l’Italia fu la meta privilegiata di letterati, artisti, giovani signori, membri della società aristocratica e colta europea.

Solo in Italia, la cultura classica poteva raggiungere una compiuta sintesi di natura e di storia. Il grande viaggio (l’espressione fu utilizzata per la prima volta nel 1697, nel volume di Lassel, An Italian Voyage) fu presto inteso come momento essenziale di un percorso educativo e formativo, nonché segno di un preciso status sociale.

L’Italia rappresentava una tappa obbligata per artisti e studiosi amanti dell’architettura, della pittura e della scultura, sia antica, sia moderna. Le straordinarie scoperte archeologiche del Settecento ad Ercolano e Pompei aggiunsero nuovi motivi di interesse. Questo momento di formazione, diventato obbligatorio per le élite europee, ma poi anche per quelle provenienti da altri continenti, ha coinvolto sovrani, aristocratici, politici, uomini di chiesa, letterati, artisti, tutti affascinati dalla varietà del paesaggio italiano ancora intatto, dalla maestà delle città, dei monumenti e delle opere d’arte che facevano, e ancora oggi fanno, del nostro territorio una sorta di meraviglioso museo “diffuso”. Particolare rilievo assumono i luoghi (le città tradizionali come Venezia, Firenze, Roma e Napoli, e i borghi storici) e i paesaggi (dalle Alpi, al Vesuvio, all’Etna). La meta principale del Grand Tour è stata certamente Roma, la città universale ed eterna, prima capitale dell’antichità e poi della cristianità, dove si venivano a studiare i segreti e i canoni del bello, depositato non solo nei marmi antichi ma anche nei capolavori del Rinascimento e del Classicismo seicentesco.

Mentre nel Lazio si ripercorrevano i luoghi celebrati dalla letteratura classica che, attraverso Orazio e Virgilio, erano entrati nel mito. La magnificenza del paesaggio del golfo e della zona vesuviana, unita al fascino delle testimonianze dell’antichità, soprattutto dopo la riscoperta delle due città di Pompei e Ercolano, sepolte dalla catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 d.C., hanno fatto di Napoli l’altra irrinunciabile meta di questo viaggio di istruzione e formazione, che si estese poi anche, sempre in Campania, alla recuperata area di Paestum dove era possibile emozionarsi di fronte allo spettacolo sublime dei magnifici templi dorici, in un periodo in cui la Grecia, ancora sotto il dominio ottomano, era interdetta ai viaggiatori. Sempre le testimonianze della Magna Grecia spinsero i viaggiatori più ardimentosi, e uno dei primi fu Goethe nel suo famoso viaggio in Italia, verso la più lontana e sconosciuta Sicilia, destinata a incantare con l’asprezza dei suoi paesaggi primitivi e l’imponenza dei templi di Segesta, Selinunte e Agrigento, o del teatro greco di Siracusa.

Altri luoghi privilegiati del Grand Tour furono città piene di eventi come Venezia; Vicenza, dove era possibile ammirare i palazzi di un genio universale come Palladio, imitato in tutto il mondo; Firenze che nelle sue chiese e nelle sue collezioni, in particolare le Gallerie medicee, schiudeva agli occhi ammirati dei viaggiatori le meraviglie dell’antico come del Rinascimento. Più avanti anche Milano, grazie soprattutto alla presenza di Leonardo e del suo leggendario Cenacolo, e i vicini laghi, per lo splendore delle loro rive e delle ville famose sin dall’antichità, diventarono delle mete per i viaggiatori più esigenti. L’Italia divenne per un lungo periodo il maggiore mercato non solo dell’arte antica, ma anche di una produzione contemporanea ispirata alla memoria dell’antico.

Sicuramente il più originale protagonista di questo gusto fu il genio di Piranesi che nelle sue incisioni visionarie, nei suoi estrosi arredi aveva proposto ad una raffinata clientela internazionale una visione molto personale dell’immaginario classico. Sulla sua scia si registra una impressionante ripresa delle manifatture artistiche più prestigiose che, dalla bronzistica all’oreficeria al mosaico alla glittica, hanno raggiunto livelli pari a quelli del Rinascimento. I prestigiosi assemblages in metalli e pietre preziosi di Valadier hanno incantato tutto il mondo, mentre le immagini delle più popolari sculture antiche sono state diffuse nelle regge e nelle dimore aristocratiche europee dai bronzetti di Boschi, Zoffoli, Righetti, Hopfgarten o dalle meravigliose statuine in biscuit di Volpato.

Dalle richieste dei collezionisti stranieri ha tratto un nuovo slancio anche la pittura, soprattutto un genere prima considerato minore come la veduta e il paesaggio. Anche in questo campo grazie ad artisti della originalità e della grandezza di Canaletto, Panini, Joli, Lusieri e degli stranieri venuti al seguito dei viaggiatori, come Hubert Robert, More, Wilson, Jones, Wright of Derby, Hackert, Volaire, Ducros, Granet, Valenciennes, Catel è stato raggiunto tra Sette e Ottocento un livello prima impensabile, passando dalla razionalità scientifica dei vedutisti all’emozione del paesaggio visto come espressione di uno stato d’animo dei romantici.

Ma il genere più richiesto e amato dai collezionisti stranieri, insieme alle vedute dei luoghi visitati, è stato il ritratto. Alla celebrazione del proprio rango si sostituisce l’esaltazione del carattere e della cultura. Da qui la scelta di farsi rappresentare accanto ai monumenti e alle sculture antiche ammirate in Italia. Assoluto maestro in questo campo è stato Batoni, uno dei maggiori ritrattisti di tutti i tempi.

I suoi ritratti hanno rappresentato uno status symbol, come quelli del suo rivale Mengs, delle due pittrici in competizione Vigée Lebrun e Angelica Kauffmann, di Von Maron, Tischbein, Sablet, Zoffany, Fabre, Gérard, Ingres. I viaggiatori erano attratti anche dalla singolarità dei nostri costumi e dalla bellezza di una popolazione, apparentemente felice, che viveva la maggior parte dell’anno all’aria aperta proprio per la mitezza del clima. Un illustratore e pittore straordinariamente popolare come Pinelli e pittori come Sablet, Géricault, Robert, Schnetz, Delaroche hanno saputo rappresentare la vita domestica nei suoi aspetti più avvincenti e commoventi, rivendicando la dignità del popolo. Il maggior giro di affari ha riguardato la scultura, a partire dal commercio dei marmi antichi, il loro restauro e spesso la produzione di copie in cui è stato il maggiore protagonista Cavaceppi.

Verso la fine del Settecento, grazie a Canova e ai suoi validissimi seguaci, si è affiancata la produzione di una scultura originale che, pur ispirata all’antichità, ha saputo interpretare la sensibilità moderna, assicurando a questa arte, diventata l’orgoglio dell’Italia, una straordinaria fortuna nel corso del XIX secolo in tutto il mondo. Il catalogo della mostra è pubblicato nelle Edizioni Gallerie d’Italia | Skira. In occasione dell’esposizione GRAND TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei è stato realizzato il libro “In missione in…Italia”, secondo volume del progetto editoriale di Edizioni Gallerie d’Italia | Skira pensato per avvicinare i bambini delle scuole primarie all’arte.

Informazioni utili

Mostra GRAND TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei. fino al 27 marzo 2022

Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Piazza della Scala 6, Milano

Orari e ingresso indicati sul sito www.gallerieditalia.com aggiornato in base alle disposizioni vigenti ; Ingresso :Biglietto: intero 10 euro, ridotto 8 euro, ridotto speciale 5 euro per clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo e minoiri di 26 anni ; gratuità per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo  

Informazioni : Modalità di visita in sicurezza, informazioni e prenotazioni su www.gallerieditalia.com, info@gallerieditalia.com,  Numero Verde 800.167619




Doppia Medaglia d’oro a Mundus Vini per la cantina marchigiana Fiorano

Il prestigioso concorso enologico internazionale, giunto alla 30esima edizione, incorona il Rosso Piceno Superiore Doc Terre di Giobbe 2018 e il Marche Igt Rosso Ser Balduzio 2017 tra oltre 4300 vini provenienti da tutto il mondo

In attesa delle fiere internazionali Vinitaly e Prowein in programma in primavera, per l’azienda agricola Fiorano di Cossignano è già tempo di brindisi importanti.

La trentesima edizione di Mundus Vini, tra i più importanti concorsi enologici internazionali che si tiene ogni anno in Germania, ha premiato con la Medaglia d’Oro due suoi vini di punta, il Rosso Piceno Superiore Doc Terre di Giobbe 2018 e il Marche Igt Rosso Ser Balduzio 2017.

La giuria di esperti degustatori e sommelier ha esaminato attraverso assaggi alla cieca (con etichetta nascosta) oltre 4.300 vini provenienti da 43 diverse nazioni, premiando le bottiglie capaci di distinguersi per caratteristiche organolettiche e stile produttivo. Sul gradino più alto del podio per numero di medaglie assegnate è finita l’Italia, seguita da Spagna, Portogallo, Francia e Germania. Le due Medaglie d’Oro sono un’importante conferma per la cantina biologica Fiorano, che aveva già centrato l’ambito riconoscimento nel 2019 con il Terre Giobbe e nel 2020 con il Ser Balduzio.

Il Montepulciano – commentano Paolo Beretta e Paola Massi, marito e moglie vignaioli di Fiorano – è il protagonista di entrambe le bottiglie premiate. Nel Terre di Giobbe, insieme al Sangiovese, forma una delle DOC storiche e più rappresentative delle Marche. Nel Ser Balduzio è presente invece in purezza, in questo vino abbiamo voluto esprimere un’interpretazione più personale ma sempre profondamente territoriale di questo vitigno, capace di sfidare il tempo”.

I vini premiati – Entrambi i vini sono prodotti esclusivamente mediante metodo naturale e artigianale con uve coltivate nei vigneti aziendali di collina. Dopo la fermentazione spontanea innescata dai lieviti indigeni in vasche di acciaio e una macerazione con rimontaggi e delestage per estrarre pienamente colori, profumi e sapori delle uve, nel caso del Terre di Giobbe avviene una maturazione in acciaio per sette mesi prima di un affinamento in rovere di un anno e un riposo in bottiglia di altri dodici mesi. Per il Ser Balduzio, invece, l’affinamento avviene in botti di rovere per circa tre anni e precede una sosta in bottiglia di altri due. L’abbinamento ideale per entrambi i vini è con piatti strutturati di carne e formaggi stagionati.




Bologna, 10 anni senza Lucio Dalla: una maxiaffissione nel segno del pensiero libero

Il cantautore ritratto in una gigantografia in piazza Maggiore insieme a Roberto Roversi e Pier Paolo Pasolini

BOLOGNA A dieci anni dalla scomparsa di Lucio Dalla, il Comune di Bologna omaggia l’indimenticabile cantautore bolognese con una gigantografia che lo ritrae insieme ad altri due grandi intellettuali e artisti della città: Pier Paolo Pasolini e Roberto Roversi, di cui ricorrono rispettivamente quest’anno i cento anni dalla nascita e i dieci anni dalla morte.

Da oggi fino al 15 marzo, i tre poeti, illustri figli della città di Bologna, vengono ricordati sulla facciata di Palazzo dei Notai in Piazza Maggiore, uniti sotto il segno del pensiero libero che contraddistingue la città di Bologna, con la figura di Roversi che lega idealmente Pasolini e Dalla, avendo con il primo vissuto gli anni giovanili e l’esperienza della rivista Officina e col secondo il fortunato e fecondo sodalizio musicale.




Materassi su misura: cosa sono e come nascono

L’ultima frontiera nel mondo salute e benessere è rappresentata dalla produzione di materassi su misura. Quando si discute di materassi su misura, si fa riferimento a sistemi di riposo non standardizzati e messi a punto rispettando le forme della persona. Progettare e realizzare materassi su misura non è certo cosa da tutti. C’è bisogno di un lavoro di precisione da parte di personale qualificato e dell’impiego di macchinari all’avanguardia per offrire al cliente il prodotto che cercava. In questo frangente, la cura dei dettagli riveste notevole importanza.

Nel caso dei materassi su misura non c’è possibilità di acquisto immediato come per i modelli standard. L’acquistare materassi a Roma segue ad una lunga fase di selezione online o presso un punto vendita. Il primo passo è fatto sempre dal futuro acquirente chiamato ad indicare altezza, peso corporeo, eventuali problemi fisici, grado di rigidità preferito ed altri aspetti del genere. Ricevute tali informazioni, tanto il software quanto il consulente esperto, iniziano ad elaborare la migliore soluzione al caso specifico.

Materassi su misura: le ampie possibilità di personalizzazione

Aperto il discorso con riguardo alla genesi dei materassi su misura, è indispensabile un approfondimento sulla personalizzazione. A differenza dei sistemi di riposo standard, le possibilità di personalizzazione toccano tutti i principali fattori di scelta di un materasso: la struttura, il rivestimento, le funzionalità, i gradi di rigidità e morbidezza, la presenza di zone a portanza differenziata e molti altri ancora. Detto questo, è tempo di alcuni suggerimenti.

Di solito, le aziende del settore benessere, ricevute alcune informazioni di carattere personale, offrono ai clienti la possibilità di scegliere tra una struttura in memory foam e una ibrida.

La prima alternativa, caratterizzata da una sovrapposizione di strati memory foam, presenta una rigidità leggermente superiore alla media ed è particolarmente indicata per chi soffre di dolori alla schiena.

 Diversamente, la seconda alternativa si compone di un solo strato in memory foam, con all’interno molle insacchettate singolarmente. Questa particolare combinazione rende il materasso molto soffice, l’ideale per alleviare i comuni fastidi muscolari.

Materassi su misura: le varie tipologie di rivestimento

Trovata una struttura compatibile con le reali esigenze, l’attenzione si sposta sul rivestimento del materasso su misura. Qui, il ventaglio di opzioni sul mercato risulta piuttosto ampio. Spesso, i consumatori che necessitano di adeguata traspirazione così come di protezione da acari ed allergeni, optano per un rivestimento in tessuto. L’innovazione tecnologica ha permesso lo sviluppo di fodere in tessuto con un sottile strato di memory gel per un comfort ai massimi livelli.

Ci sono poi i rivestimenti in fibra di aloe. La peculiarità di questi rivestimenti ecofriendly è data dall’unione di milioni di microcapsule che, una volta a contatto con la pelle, rilasciano moltissime sostanze benefiche. Questi rivestimenti sono una vera cura naturale per quelli che la sera sono senza energie, alla ricerca di un momento di assoluto relax.

Ultimi ma non meno importanti, i rivestimenti con fibra d’argento. Tra le tante funzionalità, la fibra d’argento contribuisce ad un’ottima termoregolazione.            




Mettersi in gioco continuamente: il Comune di Bologna assegna il Nettuno d’oro a Gianni Morandi

Il Comune di Bologna assegnerà il Nettuno d’oro a Gianni Morandi e la medaglia al merito civico “Giorgio Guazzaloca” a Fabrizio Rossi, il tassista che ha aiutato una cliente a partorire in casa

“Gianni Morandi è una delle più belle espressioni della nostra terra, capace di unire alla determinazione propria dei grandi artisti una umiltà e generosità rare. Lo ha dimostrato in una carriera lunga e piena di soddisfazioni, e da ultimo in questa edizione del Festival di Sanremo, dove non solo è salito sul podio, ma ha dato a tutti una grande lezione su cosa voglia dire mettersi in gioco continuamente, senza risparmiarsi.

Una affermazione che porta lustro all’intera comunità bolognese e che i bolognesi ricambiano con un affetto straordinario per Morandi, come dimostra anche il suo ultimo spettacolo al teatro Duse, che nel corso della pandemia ha totalizzato oltre 28.000 spettatori.

Per questi motivi abbiamo deciso di tributagli il Nettuno d’oro, riconoscimento che viene assegnato per meriti artistici, scientifici, nel campo del sapere e della conoscenza, a chi abbia onorato con la propria attività la città di Bologna”.

Così il sindaco di Bologna Matteo Lepore, annuncia il conferimento del Nettuno d’oro a Gianni Morandi.

Contestualmente all’assegnazione del Nettuno d’oro verrà conferito il riconoscimento della Medaglia al merito civico “Giorgio Guazzaloca” a Fabrizio Rossi, il giovane tassista che ha aiutato a partorire in casa una cliente.

“Una bellissima storia – commenta il sindaco Lepore – che mette in luce un senso civico e di cura non consueti e che intendiamo premiare come esempio virtuoso per l’intera comunità”.

Domani partirà l’iter formale per l’assegnazione dei riconoscimenti e l’individuazione della data della cerimonia.




Frascati incontra Roma Capitale: idee e strategie per la valorizzazione di un hinterland integrato

Tra i progetti sul tavolo c’è quello di presentare il Frascati all’estate romana di Ostia

Lo scorso venerdì 14, la Sindaca Francesca Sbardella e l’Assessore all’Agricoltura Claudio Cerroni hanno incontrato l’Assessore alle Attività Produttive di Roma Capitale Monica Lucarelli e il Presidente della Commissione Attività Produttive Andrea Alemanni.

Sono state condivise idee e strategie per la valorizzazione di un hinterland integrato, di cui il Frascati Doc e Docg rappresenta una comune eccellenza da sempre abbinato alla tipica ristorazione romana e castellana. Tra i progetti sul tavolo c’è quello di presentare il Frascati all’estate romana di Ostia.

Presente all’incontro, il Presidente del Consorzio Vini Frascati Felice Gasperini ha presentato alcuni vini della Denominazione in abbinamento ad un menù di tradizione offerto dal Ristorante Cacciani, che quest’anno celebra i Cento anni di attività.

“È fondamentale per Frascati instaurare rapporti di collaborazione con l’Amministrazione di Roma Capitale, per avviare progetti inerenti la cultura, il turismo, la viabilità, l’agricoltura, le attività produttive e tutto quello che può riguardare in generale il governo dei nostri territori – dichiara la Sindaca di Frascati Francesca Sbardella -. Per questo sono contenta di aver ospitato il Presidente Andrea Alemanni, che conosco da tempo, e l’Assessore Monica Lucarelli, una professionista colta, attenta e preparata con la quale, sono sicura, potremo lavorare a iniziative di valorizzazione delle nostre eccellenze. L’incontro è stato anche l’occasione per augurare ad entrambi buon anno e buon lavoro”.

“Credo che la valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio sia uno dei punti chiave per dare forza alle attività produttive. Dall’artigianato all’enogastronomia, Roma e la sua area metropolitana sono una fonte di ricchezza – ha aggiunto l’Assessore alle Attività Produttive di Roma Capitale Monica Lucarelli -. Il vino di Frascati in questo senso deve esser valorizzato e promosso perché è un’eccellenza assoluta dei nostri territori”.

“È stato un incontro positivo accompagnato dalla degustazione di alcuni vini Frascati superiore e riserva, conclusa con l’affascinante cannellino, messi a disposizione dal Presidente Felice Gasperini, che ringrazio – dichiara l’Assessore all’Agricoltura Claudio Cerroni -. Si è discusso delle possibili sinergie da mettere in campo con l’Amministrazione capitolina, per valorizzare la nostra comune tradizione anche quella vitivinicola. I feedback ricevuti dall’Assessore Lucarelli e dal Presidente Alemanni sono stati importanti. Tra i progetti su cui lavorare c’è quello di portare l’unico vino bianco docg del Lazio, il Frascati, prodotto per quasi il 50% nel Comune di Roma, all’estate romana di Ostia. Il vino della Capitale sul litorale della Capitale. Un bel modo per avviare un’importante e fruttuosa sinergia”.

“Abbiamo presentato all’Assessore Lucarelli e al Presidente Alemanni alcuni vini delle nostre denominazioni abbinati ad un menù di tradizione, pensato da Paolo e Leopoldo Cacciani – conclude il Presidente Felice Gasperini -. Dallo spumante Frascati doc al Cannellino docg, passando per il Frascati Superiore e per il Frascati Superiore Riserva, abbiamo fatto apprezzare la duttilità delle produzioni Frascati in grado di esaltare la cucina di tradizione, così come quella innovativa, gourmet o di pesce. L’incontro si è chiuso con l’impegno di lavorare insieme all’Amministrazione capitolina per valorizzare ancora di più territori ed eccellenze dei nostri territori”.




Rai Gulp e Raiplay, arriva il primo programma sul Meteo del sistema solare dedicato ai ragazzi

“Meteo spazio” da martedì 18 gennaio “che tempo che fa” nel sistema solare. Con Linda Raimondo e Riccardo Cresci

La nuova frontiera della meteorologia è lo spazio e “Meteo Spazio” è il primo programma televisivo che ogni settimana spiegherà ai ragazzi e alle persone curiose e di vasti orizzonti che tempo fa nel sistema solare.

“Meteo Spazio”, il nuovo programma di Rai Ragazzi e Rai Pubblica Utilità, in onda da martedì 18 gennaio, alle ore 16.40 su Rai Gulp e RaiPlay, è una novità assoluta nel campo della divulgazione scientifica per ragazzi.

Un interesse non solo accademico, dato che fenomeni come il vento solare incidono anche sulla nostra vita quotidiana.

Ogni martedì Riccardo Cresci ci dirà che succede sul sole e sugli altri pianeti e insieme alla giovane esperta Linda Raimondo affronterà con linguaggio semplice e chiaro argomenti legati all’astronomia, al pianeta terra, al sistema solare e tutte le recenti scoperte scientifiche.

Una nuova collaborazione tra Rai Ragazzi e Rai Pubblica Utilità, con un punto di vista inedito, per stimolare la curiosità verso la scienza e la fantasia dei ragazzi.  

Rai Meteo per la parte scientifica utilizza le competenze che Aeronautica Militare, partner istituzionale, possiede in materia di Space Weather.

Riccardo Cresci già conduce ogni venerdì su Rai Gulp il premiato programma “Green Meteo”, che unisce le previsioni del tempo all’ambiente e alla sostenibilità, mentre Linda Raimondo, giovane studentessa di fisica e aspirante astronauta, è ormai un volto noto di Rai Gulp e della divulgazione scientifica sullo spazio.

“Meteo Spazio” sarà una miscela di scienza, tecnologia spaziale, immagini coloratissime, passione ed entusiasmo. Nel corso di ogni appuntamento ci saranno collegamenti con giovani scienziati.

“Meteo Spazio” è un programma scritto da Claudia Adamo, con la regia di Francesco Maltarello.




Flormart, nel 2022 la fiera del florovivaismo torna alla sua data tradizionale di settembre

La decisione presa per assicurare la presenza dei buyer internazionali – Convegno fisico e digitale il 9 febbraio 2022 a Padova sulle principali tematiche del comparto

PADOVA – La 71° edizione di Flormart, storica fiera internazionale del florovivaismo, del verde e del paesaggio, si terrà a Padova nelle sue date tradizionali dal 21 al 23 settembre 2022, cancellando la Special Edition prevista dal 9 all’11 febbraio 2022.

La decisione è stata presa dagli organizzatori per garantire la presenza di buyer internazionali, attualmente messa in forse dal permanere dell’emergenza pandemica e per assicurare la massima sicurezza sanitaria a espositori e visitatori. Flormart ha già attivato, anche in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, un programma per favorire l’incoming di operatori top del settore provenienti da Europa centrale, Europa dell’est, Paesi del Medio Oriente e dell’area mediterranea.

Nella road map che porterà all’inaugurazione della fiera a settembre, data storica di Flormart, si inseriranno varie iniziative, la prima un convegno phygital che si terrà in Fiera a Padova il 9 febbraio 2022, alla presenza dei principali attori del comparto. Temi principali del convegno saranno l’importanza del florovivaismo e del verde per la transizione ecologica, l’inserimento del settore nel PNRR, la cultura e la gestione del verde urbano, il potenziamento dell’export del florovivaismo made in Italy (seguirà comunicato).

Flormart è la fiera storica del settore, organizzata per la prima volta nel 1974 e giunta alla sua 71° edizione. Rappresenta da sempre la vetrina internazionale del florovivaismo e il momento di business matching tra chi produce le piante, i materiali, gli arredi, i mezzi di produzione e gli utilizzatori, vivaisti, grandi centri di giardinaggio, costruttori del verde, enti pubblici, gruppi immobiliari italiani ed Europei, i buyer italiani e esteri. A partire dal 2021 un accordo decennale con Padova Hall ha dato vita ad una partnership che affida l’organizzazione di Flormart a Fiere di Parma ma che mantiene la manifestazione ancorata alla città di Padova e al suo quartiere fieristico attraversato da un profondo progetto di rinnovamento.

Il comparto florovivaistico italiano rappresenta in termini di valore circa il 5% della produzione agricola nazionale, con un fatturato di circa 2,6 miliardi di euro (elaborazione Crea su ISTAT, 2020). La produzione è composta per il 52% dal comparto piante in vaso e dal vivaismo (alberi e arbusti) e per il rimanente da fiori e fronde freschi recisi. Da sola l’Italia rappresenta circa il 15% della produzione dell’Europa comunitaria. L’export è cresciuto del 33,14%, a valore, nei primi 6 mesi del 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020 (dati ICE).




Cannabis light e legalità: ecco l’evoluzione delle leggi in Italia

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una progressiva depenalizzazione della cannabis in tutto il mondo e anche nel nostro Paese. La cannabis è la pianta in assoluto più discussa al mondo e la canapa legale non sembra più essere un miraggio lontano e irrealizzabile, né tantomeno qualcosa di estremamente terribile e immorale.

Ma sappiamo bene che le cose non sono andate sempre così, anzi. La canapa, nonostante sia una pianta che fin dall’antichità ha dimostrato la sua utilità nella vita dell’uomo in moltissimi ambiti diversi. Ha subito anni di demonizzazione e di proibizionismo in tutto il mondo.

In particolare, in questo breve articolo andremo a vedere la storia della progressiva depenalizzazione della cannabis nel nostro Paese fino ad arrivare ai giorni nostri, dove acquistare prodotti a base di CBD non è più soltanto un sogno ma una realtà giornaliera.

Cannabis: gli anni del primato italiano nella produzione

Per arrivare all’inizio della storia del proibizionismo in Italia, dobbiamo paradossalmente cominciare dall’800, quando in realtà l’Italia era uno dei maggiori produttori di canapa al mondo. Possiamo infatti ricordare ad esempio il Linificio e Canapificio Nazionale istituito a Milano nel 1870, o anche lo stabilimento costruito a Lodi nel 1906 per la lavorazione della canapa.

Addirittura nel 1918 a Milano fu registrato il sindacato dei Filatori e Tessitori di canapa. La produzione di canapa italiana veniva elogiata anche dal Duce durante gli anni 20 come un’eccellenza autarchica destinata a guidare il paese all’emancipazione e alla grandezza. Addirittura negli anni 20 e 30 veniva costantemente consigliato come coltivare e lavorare la canapa nel migliore dei modi dall’Istituto Nazionale Cellulosa e Carta.

In questo modo, negli anni 40 l’Italia diventava il secondo produttore di canapa al mondo con ben 100.000 ettari coltivati. Sembra paradossale tutto questo se si pensa come fino a qualche anno fa questa sostanza venisse dipinta come qualcosa di terribile e da evitare in ogni sua forma. Ciò si deve a quanto avvenne nel nostro Paese negli anni successivi.

Gli anni nel proibizionismo in Italia

Già dagli anni 30 in Italia si cominciò a parlare in modo dispregiativo della cannabis, appoggiando la cosa con delle forti argomentazioni razziste. Veniva infatti detto che la marijuana fosse una droga da immigrati e si cominciò a criminalizzarla, unendo razzismo e proibizionismo proprio come stava avvenendo negli Stati Uniti nello stesso periodo.

In questo modo, nel 1930 la cannabis venne inserita nell’elenco delle sostanze velenose aventi azione stupefacente. Nello stesso periodo cominciarono ad essere pubblicati una serie di libri che descrivevano la cannabis come un nemico per la “razza” e come un completo disastro per l’organismo di chi la utilizzava.

I passi verso la legalizzazione della cannabis light

Dei primi cambiamenti in senso positivo sono cominciati con la Legge Cossiga del 1975, quando si cominciò a fare differenza tra il consumo e lo spaccio di cannabis, punendo soltanto il secondo, e si cominciò a introdurre la definizione di “modica quantità”.

Ma un passo indietro fu compiuto invece nel 1990 con il governo Craxi e la legge Iervolino-Vassalli, che prevedeva addirittura delle pene detentive sia per lo spaccio che per l’uso personale delle droghe leggere, così come per quelle pesanti. Con successivi referendum, come quello del 1993, 1996, le parti più controverse di questa legge furono abrogate.

Un’altra legge molto controversa è stata quella del 2006, ovvero la legge Fini-Giovanardi, che eliminava completamente la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Tale legge fu però abrogata per incostituzionalità nel 2014. Attualmente infatti questa distinzione è stata reintrodotta, ma lo spaccio e il consumo sono ancora puniti.

Quali sono i prodotti a base di CBD e la cannabis light che possono essere prodotti e consumati, dunque? Grazie all’ultima normativa e alle decisioni del Ministero della Salute, in Italia adesso è possibile acquistare legalmente questi prodotti con alcune regole e limitazioni. A ciò si è arrivati grazie a tutti gli studi medico scientifici che sono stati condotti su queste sostanze negli ultimi anni e che sono ancora in corso e in crescita.

È stato infatti ampiamente dimostrato che il CBD non è una sostanza drogante, non è una sostanza psicoattiva  e di conseguenza non è una sostanza dannosa per il nostro organismo. Infatti questa sostanza si è dimostrata addirittura essere molto benefica per la salute umana, in quanto è in grado di agire sul nostro sistema endocannabinoide e indurre uno stato di profondo relax sia fisico che mentale. Il CBD e la cannabis light sono anche prescritti da medici per contrastare tantissime patologie differenti.

Le condizioni per rendere questi prodotti legali sono molto semplici e chiare: non c’è un limite per il contenuto di CBD ma ce n’è uno molto preciso per il THC. Questo è infatti il principio attivo drogante e psicoattivo della cannabis che rende illegale la sostanza e può essere contenuto in quantità inferiori allo 0,2% nei prodotti legali.

Se si rispettano questi standard e anche quelli riguardanti coltivazione e produzione, non c’è nessun problema ad acquistare prodotti di questo tipo in Italia, ad esempio dallo shop online di JustBob, rivenditore sicuro ed affidabile.