Casinò online sicuri Italia: la giusta strategia per scegliere un portale

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Che cos’è una valutazione del casinò?

La valutazione dei casinò online è un elenco di portali di gioco d’azzardo che sono stati verificati dai principali esperti di gioco d’azzardo e da giocatori esperti. Dopo aver studiato tutti i casinò online e valutato la qualità del loro servizio, sono stati in grado di compilare un elenco dei migliori siti che offrono ai clienti: software di alta qualità, pagamenti onesti e veloci, protezione per ogni cliente e un’ampia varietà di bonus.

Classifica sicuri online casino Italia: criteri importanti

Compilare una valutazione di casinò online affidabili in Italia o semplicemente determinare la qualità di un particolare portale di gioco non è così facile come potrebbe sembrare a prima vista. È importante conoscere alcuni parametri e la loro importanza nello studio del sito per dare una valutazione finale corretta e obiettiva.

Giocatori esperti e professionisti del gioco d’azzardo controllano e testano i casinò online in base a determinate caratteristiche. Quando viene compilata una valutazione e determinato il posto di un particolare casinò online in questo elenco, vengono presi in considerazione i seguenti fattori:

  • Licenza AAMS;
  • Reputazione del portale di gioco d’azzardo e intrattenimento;
  • Tempo intercorso tra l’ottenimento della licenza e l’attivazione dei servizi;
  • Assortimento di strumenti di pagamento;
  • Scadenze per il ritiro delle vincite;
  • Disponibilità di una versione mobile del sito e dell’applicazione;
  • Politica sui bonus del casinò;
  • Qualità del sito di gioco d’azzardo online;
  • Recensioni dei clienti reali.

Tutti i fattori sopra riportati vengono presi in considerazione quando si studia un portale di gioco d’azzardo al fine di determinare se può essere incluso nell’elenco e che posizione gli spetta.

La classifica dei casinò online italiani affidabili include solo coloro che offrono slot machine legali e di alta qualità. L’autorità competente per il rilascio delle licenze controlla attentamente questo fattore.

A cosa serve una valutazione di un casinò online?

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La valutazione TOP dei migliori casinò online italiani permette ai giocatori italiani non solo di conoscere l’elenco dei migliori portali di gioco d’azzardo, ma anche di apprendere:

  • Caratteristiche dell’istituto;
  • Varietà di giochi;
  • Offerte bonus;
  • Punti di sicurezza;
  • Caratteristiche di pagamento.

Un set completo di dati su ogni casinò online permette al lettore non solo di esplorare i migliori casinò in Italia, ma anche di scegliere da questa lista il sito che meglio soddisfa le esigenze individuali del singolo giocatore, cosa molto importante per avere un gioco di successo.




Dal bagatelle del Re Sole ai flipper americani: come si sono evoluti i giochi elettromeccanici

La storia dei giochi moderni ha visto nel suo lungo percorso di sviluppo importanti scoperte e passi avanti che, nel tempo, hanno modificato e segnato le meccaniche di funzionamento degli stessi. A conti fatti, i giochi più in voga oggi (o la maggior parte di essi), altro non sono che evoluzioni dei primi esemplari e prototipi che secoli fa nacquero per allietare le corti aristocratiche del vecchio continente e, soltanto più in epoca più recente, le sale da gioco negli Stati Uniti.

Da una tipologia di funzionamento che sfruttava semplicemente le leggi della dinamica, si è passati nel giro di pochissimo tempo, con l’introduzione dell’elettricità, a nuove e più sofisticate varietà di gioco. Un chiaro esempio sono le meccaniche delle famose slot machine che si possono trovare oggi sui più importanti casinò online: in questo caso la tecnologia ha saputo sfruttare tutti i progressi in campo scientifico per restituire un prodotto antico ma allo stesso tempo al passo con i tempi.

La storia che ha portato alla diffusione dei moderni coin-op (ovvero ai videogiochi cabinati a gettoni popolarissimi nelle sale giochi degli anni ottanta e novanta in tutto il mondo) e, quindi, ai videogame contemporanei più famosi parte da molto lontano.

Nel XVI secolo, un’ampia varietà di passatempi e giochi da prato (che comprendevano l’utilizzo di palle, mazze, bastoni, birilli e archi) guadagnò popolarità nel vecchio continente, in particolare in Inghilterra e in Francia. Nel corso degli anni, poi, queste attività ludiche si sono “miniaturizzate”, diventando dei giochi da tavolo che potevano essere giocati al chiuso. Uno dei più famosi era il Bagatelle (chiamato così perché fu introdotto per la prima volta presso il castello di Bagatelle, residenza del fratello minore del Re di Francia Luigi XIV), gioco molto simile al moderno biliardo che prevedeva la presenza di un tavolo (anche inclinato) con buche, birilli, palline di argilla e bastoni dedicati allo spostamento delle sfere.

Il successo del Bagatelle ben presto travalicò i confini nazionali per volare oltreoceano, dove i soldati francesi impegnati nella guerra di indipendenza americana verso la fine del XVIII secolo al fianco del generale George Washington, si portarono dietro i tavoli di Bagatelle, di fatto introducendo quello che poi negli Stati Uniti sarebbe diventato il moderno flipper.

Nel corso della prima metà del XIX secolo, questa tipologia di gioco subì un nuovo ridimensionamento nella forma, dando così modo alla grande industria di poter riprodurre in serie questo oggetto e destinarlo alla vendita al dettaglio. Si deve, successivamente, al britannico Montague Redgrave (nel 1871) la prima meccanizzazione del gioco, con l’introduzione di uno stantuffo caricato a molla che serviva a colpire le biglie (ormai prodotte in vetro e non più in argilla).

Decenni più tardi, con l’arrivo dell’elettricità, David Gottlieb dell’omonima azienda statunitense specializzata nella produzione di flipper, affinò ulteriormente la giocabilità di questi dispositivi, aggiungendo una lastra in vetro a copertura dello spazio di gioco e le famose pinne (o alette), controllate da pulsanti esterni e con le quali era possibile rispedire la biglia di nuovo sul piano. Sempre a Gottlieb, inoltre, si deve l’introduzione della gettoniera (ovvero del dispositivo di pagamento automatico utile all’attivazione del gioco) e del totalizzatore del punteggio.

Il fenomeno, insomma, esplose in tutte le sale da gioco, guadagnando popolarità nei circoli privati e nei locali pubblici degli Stati Uniti e, nel secondo dopoguerra, anche nei bar e nei luoghi di ritrovo in Italia e nel resto d’Europa.

Il resto è storia nota. L’evoluzione di questi cabinati di gioco ben presto portò alla progettazione e alla nascita dei primi videogame arcade a gettone che, prima dell’avvento delle console di casa, segnarono generazioni di giocatori. Uno dei più fulgidi esempi in questo senso è stato PONG (una sorta di ping pong), pubblicato dalla americana Atari nel 1972. Dalla fine degli anni Settanta comparirono sul mercato decine e decine di altri coin-op come Space Invaders, Tetris e Pac Man, titoli che ancora oggi rappresentano un must per tutti gli appassionati.




Conquistare una donna, ecco i passi da compiere

Quando si conquista una donna, ci si immette in un processo che ha delle sfaccettature uniche. Praticare la seduzione significa avere carisma, ma anche rispetto nei confronti della propria interlocutrice. A prescindere dall’età, infatti, è importantissimo sedurre una donna o una ragazza con consapevolezza e spontaneità. Le chiavi del successo del vostro approccio alla conquista devono essere proprio queste, in modo da poter catturare l’attenzione dell’altra parte al meglio delle proprie possibilità, senza rischiare di essere eccessivi ed evitando curiosi strafalcioni.

Va detto, comunque, che sedurre una donna non sia parte di una scienza esatta ed è per questo motivo che anche i Casanova dal maggior successo, non riescono sempre a conquistare la ragazza dei loro sogni. Le persone più sicure in sé stesse, però, hanno modo di affrontare diversamente l’intero processo, non perdendosi d’animo e, quando ne vale la pena, trovando un modo per dar piacere all’interlocutrice o, altrimenti, andando avanti senza rimorso.

Insomma, sedurre una donna è una vera e propria sfida con sé stessi, tanto da diventare molto stimolante. Questo, però, non vuol dire essere grotteschi, trattando le conversazioni con superficialità per mero divertimento. In questi casi, infatti, si possono correre rischi anche grossi ai fini dell’approccio. In questa guida, comunque, vogliamo darvi alcune dritte utili per poter conquistare una ragazza step by step.

Parlare con degli esperti

La primissima cosa che vi consigliamo per conquistare una donna non riguarda l’approccio in senso stretto, ma l’aiuto che una persona con esperienza può offrire. Possiamo, sicuramente, affermare che oggi il Web sia colmo di consigli utili e articoli del genere in cui viene proposto il metodo completo per conquistare una donna. Starà a voi, poi, dare fiducia ad uno specialista a discapito di un altro, consapevoli, però, del fatto che neanche le guide più dettagliate possono fare miracoli e che la resa finale dell’incontro sarà di vostra completa disponibilità.

Essere spontanei e gentili per conquistare una donna

I primissimi approcci, le conversazioni nate per caso o i primi appuntamenti sono un momento importantissimo per rompere il ghiaccio e, nel caso degli interessi già appurati dai gesti, poter venire al sodo. In generale, però, vale la regola che bisogni essere gentili quando si parla con una donna, presentandovi predisposti al dialogo, allo scopo di sviluppare la conoscenza, liberi dalla flemma di bruciare le tappe. Si deve essere tranquilli, gentili ed accomodanti, in modo da fare una bella impressione, senza però essere eccessivamente calorosi.

La simpatia è un’arma vincente, ma dev’essere usata con moderazione, così come la componente misteriosa. Al di là di questo, però, il vero segreto per conquistare una donna è essendo sé stessi, evitando comportamenti edulcorati o complimenti eccessivi. Questo significa essere naturali, ma anche spontanei, chiarendo le proprie intenzioni non appena si avrà l’occasione di mettere le carte in tavola. Diciamo, però, che nel momento in cui le uscite non vengono già eseguite a sfondo amicale, chiarire la propria posizione può rivelarsi abbastanza inutile, visto l’epilogo quasi certo della serata.

Saper cogliere l’attimo

Essere precipitosi può essere altamente controproducente, ma allo stesso modo, dobbiamo segnalarvi di non adagiarvi sugli allori. Ad un certo punto, la conversazione e i suoi toni vi permetteranno di passare all’azione, cogliere quell’attimo fuggente in cui poter spostare l’intero motivo dell’incontro sul piano pratico. Anche qui, però, bisogna fare attenzione ai segnali, rimanere corretti e non eccedere, pur rimanendo coerenti con la vostra idea di non voler restare semplici amici con la propria interlocutrice. Diciamo, comunque, che nel caso in cui l’occasione dovesse palesarsi, allora saprete quando muovervi, ma fate attenzione a non lasciarvela scappare!




“A cavallo della sostenibilità”: Fieracavalli promuove un turismo etico e green

Da Monaco a Verona, dall’Abruzzo alla Valle d’Aosta e dalla Toscana all’Austria: sono infinite le testimonianze di un nuovo modo di fare turismo, dall’alto di una sella, riscoprendo il piacere del viaggio in lentezza presentate nella nuova Area Forum AGSM AIM – A Cavallo della Sostenibilità | Dialoghi sul futuro sostenibile del mondo equestre. Ad apprezzare l’equiturismo, questa mattina, è l’attrice Matilde Gioli che ha percorso la prima ippovia urbana permanente in Italia patrocinata dal Comune di Verona

VERONA Con un ampio potenziale di sviluppo ancora da esplorare e valorizzare, l’equiturismo è protagonista della 124ª edizione di Fieracavalli che, anno dopo anno, si fa collettrice di testimonianze di associazioni, guide e trekker esperti chiamati a raccontare le proprie esperienze lungo le ippovie, più o meno battute, non solo sul territorio italiano.

Con l’intento di diventare un punto di riferimento per tutti gli appassionati di trekking a cavallo e promuovere i valori che il turismo equestre incarna, Fieracavalli propone – all’interno dell’Area Forum AGSM AIM – Il Viaggio che cambia | Cavallo, turismo e sostenibilità – interviste, incontri e tavole rotonde per mettere in luce la bellezza dell’Italia, ma non solo, da scoprire dall’alto di una sella.

Simbolo di un turismo etico e green, il viaggio a cavallo permette una scoperta consapevole del territorio, lungo itinerari lenti, a contatto con la natura, come le ippovie urbane e rurali presentate oggi da Linda Fabrello (ASD Horse Valley), Fabrizio Forsoni (UISP Nazionale) e l’atleta Carmine Calvanese nel talk a cura di Reverse. Tra queste anche la prima ippovia urbana permanente in Italia, patrocinata dal Comune di Verona, inaugurata l’anno scorso e percorsa, proprio questa mattina, da Matilde Gioli. L’attrice, amante del mondo equestre, non si è fatta sfuggire l’occasione di visitare la “città del cavallo” da una prospettiva diversa e soprattutto con un altro ritmo. Un itinerario di 15 km della durata di 4 ore, che rimarrà fruibile a tutti gli amanti del trekking a cavallo, con partenza dal Lungadige Attiraglio (Corte Molon), arrivo in Piazza Bra e ritorno al Parco dell’Adige Nord, alla scoperta di Verona e del fiume Adige che la attraversa.

Nello stesso talk è stato presentato anche il raid equestre Monaco – Verona, emblema del turismo slow, tornato dopo 17 anni dalla sua ultima edizione. Accompagnati da Horse Adventure, 4 cavalieri di Natura a Cavallo e 4 amazzoni del Circolo Ippico Valpolicella, hanno affrontato un itinerario di oltre 600 km, suddiviso in 25 tappe, che collega la capitale bavarese al comune scaligero. Il progetto – promosso da Fieracavalli, Veronafiere e l’Associazione di Promozione Sociale “Territorio, Sostenibilità e Inclusione” di Verona – mette al centro il cavallo come richiamo naturale tra uomo e pianeta e come mezzo per sensibilizzare su diversità e forme di disabilità. Grazie alla collaborazione dell’Associazione Nazionale Allevatori Cavalli di Razza Bardigiana e di ANAREAI, il Raid promuove anche l’allevamento e il patrimonio zootecnico italiano. Le amazzoni, infatti, hanno affrontato il viaggio in sella a quattro soggetti di cavalli Bardigiani che oggi verranno donati a centri dedicati ad Interventi Assistiti con gli animali per aiutare categorie fragili.

Tra gli ospiti più attesi dell’Area Forum c’è stata anche Paola Giacomini – l’esploratrice a cavallo arrivata a Veronafiere dalla Mongolia nel 2019 dopo aver percorso in sella 9 mila km – che, quest’anno, in occasione del centenario del Parco Nazionale dell’Abruzzo e il Parco Nazionale del Gran Paradiso, ha affrontato una nuova esperienza di viaggio partendo il 16 giugno dalla regione dell’Italia centrale per arrivare in Valle d’Aosta. Con i suoi due cavalli, Custode e Cigherè, ha percorso 1.000 km attraversando 8 parchi nazionali. Tema centrale del viaggio il cambiamento climatico: in ogni luogo Paola ha incontrato botanici, geologi e biologi con l’intento di riflettere su come il paesaggio sta cambiando.

Tra i racconti di viaggio anche quello di Angelika Schneider, “Ritorno in Austria a cavallo, sulle antiche vie romane, da Peccioli a Lech”. Arrivata in Italia nel 1983 dall’Austria, il sogno di Angelika – istruttrice di equitazione – è sempre stato quello di voler far ritorno a casa in sella ai suoi cavalli percorrendo 930 km tra la Toscana e l’Austria. Quest’anno, insieme alla sua allieva Giulia, è finalmente riuscita a realizzarlo con il progetto “Il viaggio è la meta”. Il 15 settembre, in sella di Gamma e Ares, sono partite da Peccioli per raggiungere Lech.

In 37 giorni di cammino hanno costeggiato 8 fiumi e percorso vie dei tempi romani e medievali: dalla Via Francigena fino alla Via Claudia Augusta, risalente a 2000 anni fa.




Saint-Vincent, a festeggiare i 75 anni del Casino anche Ornella Muti: madrina d’eccezione

Nel 1979 salì sul palco del Grand Hotel Billia per ricevere per la primi volta l’ambito riconoscimento cinematografico della Grolla d’Oro come migliore attrice, lo scorso venerdì 14 ottobre Ornella Muti è tornata nel fascinoso albergo di Saint-Vincent, stavolta come madrina per la cerimonia dei 75 anni del Casino de la Vallée, una delle quattro case da gioco italiane nonché l’unica in Valle d’Aosta. Oggi come allora, ad attendere la diva romana, premiata anche con la Grolla d’Oro alla carriera nel 1998 (clicca qui per conoscere la filmografia completa dell’attrice), c’erano TV, giornalisti e fotografi, a cui non ha negato i soliti splendenti sorrisi e qualche dichiarazione spontanea. Insieme a lei, l’amministratore unico Rodolfo Buat, che ha aperto spiragli di rilancio per il casinò annunciando che i 4 milioni di euro dovuti ai creditori entro giugno 2023 saranno anticipati addirittura di 8 mesi.

La sera del 29 marzo 1947 la prima pallina lanciata nella roulette

Ottime notizie dunque per la ripresa della struttura inaugurata ufficialmente la sera del 29 marzo 1947 su decreto del presidente della Valle d’Aosta Federico Chabod e, soprattutto, grazie alla spinta dell’allora sindaco di Saint-Vincent, Elie Page, il quale aveva visto nell’apertura di un casinò lo strumento ideale per ottimizzare le potenzialità di sviluppo turistico dell’intera regione. Passato alla storia anche il primo lancio della pallina dell’impiegato Antonio Rolleri, uno dei croupier della casa che, in secondo Dopoguerra, basava la sua offerta sui giochi da tavolo come la roulette. Oggi il Casino de la Vallée offre un’ampia scelta anche per quel che riguarda le slot e i giochi elettronici, attualmente molto in voga anche tra gli utenti della rete (clicca qui per conoscere i migliori casinò online) che possono divertirsi dalla comodità di casa propria, approfittando anche di bonus di benvenuto. I giochi da casinò, sia fisici sia online sono molti, e non mancano come sempre le varianti della roulette (europea, francese, americana e fair) a cui si sommano i tavoli di blackjack, craps, chemin de fer, punto banco e poker (Caribbean e Texas hold’em).

Gli anni ’80 e il fascino degli eventi. Sulle note di Un disco per l’estate

Prima ancora dell’invenzione di internet e dell’irrompere delle piattaforme di giochi online, il picco nella storia del casinò valdostano è stato raggiunto notoriamente negli anni ’80, quando furono addirittura raddoppiate le capacità produttive non solo delle sale da gioco, ma anche dello stesso Grand Hotel Billia. In aggiunta all’intrattenimento dei tavoli e delle slot, a riempire di fascino le serate del casinò ci sono stati in quegli anni anche eventi prestigiosi e vari riconoscimenti attesi da più settori: oltre alle già citate Grolle d’Oro per il cinema italiano, anche il Premio Saint-Vincent per il giornalismo e le finali del festival canoro Un disco per l’estate (clicca qui per conoscere le canzoni più amate).

Ricavi oltre 30 milioni, il 2022 supera le previsioni di inizio anno

Ad oggi la ripartenza del Casinò dopo alcuni anni bui, come testimoniano non soltanto le parole dell’amministratore unico Buat, ma anche i risultati nei ricavi dei primi sei mesi del 2022. Sia a maggio che a giugno scorsi, ad esempio, il Casino de la Vallée ha fatto registrare infatti utili mensili da 5 milioni di euro lordi, con delle performance superiori alle aspettative in un periodo considerato non di ‘alta stagione’. Tra gennaio e giugno scorsi, al netto dell’hotel, i guadagni complessivi ammontano così a 30 milioni e 339mila euro, con un surplus di 5,5 milioni rispetto alle previsioni di inizio anno. Numeri che confermano come la strada intrapresa sia quella giusta e che lo storico casinò valdostano, finalmente, possa navigare in acque più tranquille.




A Roma presentata la destinazione turistica Cuneese e la rassegna fieristico-gastronomica “Autunno con Gusto”

È in corso per il Cuneese la stagione dei colori, dei profumi, dei sapori. Autunno con gusto è la rassegna coordinata dall’ATL del Cuneese che, da più di vent’anni, calendarizza i principali eventi fieristico-gastronomici della provincia a beneficio di una sua valorizzazione e promozione attenta della cultura gastronomica di eccellenza.
 
Si tratta di appuntamenti che propongono i buoni prodotti della terra e dell’artigianato, che culminano nei sapori dei piatti cucinati dagli chef cuneesi, capaci di esaltare colori e profumi del territorio. “Un territorio, quello cuneese, davvero ricco di prelibatezze, che da settembre a dicembre ravvivano le tavole imbandite di sagre, locande e ristoranti.” commenta il Presidente dell’ATL del Cuneese, Mauro Bernardi.
 
A settembre sono i funghi del Cebano ad inaugurare la stagione, in abbinamento all’uva profumata del Monregalese e delle Colline Saluzzesi. Ed è così che, sul finir dell’estate, mani laboriose iniziano a raccogliere i frutti della terra: dalle patate di montagna alle erbe aromatiche, fino al variopinto mondo degli ortaggi e dei legumi di stagione: Aglio di Caraglio, Peperone Cuneo, Fagiolo Cuneo, Carota di San Rocco, Zucca di Piozzo, Porro Cervere, Cavolo di Margarita, Cece di Nucetto. Non mancano poi i frutti con le brillanti tonalità delle castagne e dei marroni, della Mela Rossa Cuneo, delle mele Golden, fino alle gustose varietà di Renetta grigia di Barge, alle nespole, alle Pere Madernassa e ai gustosi frutti antichi promossi ad Ormea e in Valle Tanaro. 
 
Le montagne di Cuneo parlano anche attraverso i formaggi, il prodotto che più di tutti sa raccontare la vita, le tradizioni, ma anche i profumi e la bellezza dell’arco alpino piemontese. Non è una novità che nel latte e nelle sue diverse lavorazioni si nascondano segreti antichi millenari con cui gli abitanti delle montagne riuscivano (e riescono) a trasformare l’abbondanza di latte profumato dell’estate in cibo sostanzioso per superare gli inverni rigidi. Così, ogni valle ha prodotto con il tempo il proprio formaggio tipico: dal Re dei formaggi, il Castelmagno, alla Raschera che racconta la storia degli sconfinati alpeggi delle Valli Monregalesi. Un ventaglio di proposte davvero infinito che, con nomi e forme diverse, racconta l’espressione di ogni singola vallata: dai formaggi stagionati o erborinati a quelli più freschi. Non solo latte vaccino, ma anche ovino, frutto dell’allevamento per lo più di piccole greggi e di una lavorazione artigianale meticolosa. 
 
Un capitolo importante della gastronomia cuneese va dedicato alle carni che vedono nella razza bovina Piemontese la sua celebrazione massima, insieme al Cappone di Morozzo, alla Chiocciola di Borgo San Dalmazzo Helix Pomatia Alpina, all’Agnello Sambucano e ai gustosi salumi DOP. In abbinamento: i vini delle Colline Saluzzesi, il Dolcetto delle Langhe Monregalesi o le profumate birre artigianali. Una moltitudine di prodotti che dà vita a piatti ricchi e saporiti: primo tra tutti la Bagna Caôda che, con il tuo tradizionale fujot, esalta il suo sapore in abbinamento ad ortaggi crudi e cotti, alla polenta e al pane artigianale, come quello di Niella Tanaro e di Savigliano. 
 
Dall’abile lavoro manuale prendono forma gli agnolotti della tradizione ripieni di carne, le Ravioles della Valle Varaita, gli gnocchi, i Crouzet della Valle Stura, l’Ola al forno e la polenta: primi piatti ricchi e gustosi che caratterizzano ogni singola vallata del Cuneese, senza dimenticare il noto Fritto Misto. A coronare le tavole piemontesi, infine, la fantasia delle nonne, di pasticceri e fornai che hanno dato origine a dolci sfiziosi realizzati con prodotti locali e stagionali: dalle Paste di Meliga di Pamparato al Bônet, dalle Quaquare di Genola al Real Biscotto di Racconigi, fino alle galuperie di cioccolato quali i Cuneesi al Rhum o i Droneresi, fino al tradizionale panettone piemontese, preludio del Natale.
 
“Per la promozione dell’autunno fieristico-gastronomico 2022 del Cuneese – spiega Mauro Bernardi – l’ATL ha predisposto una tournée per la presentazione a giornalisti e operatori dei principali prodotti e delle sagre tradizionali. Siamo partiti con il Salone del Gusto di Torino con un incontro dedicato a giornalisti di settore. Qui abbiamo proposto la Bagna Caôda in abbinamento ai colorati ortaggi di stagione, il Prosciutto Crudo di Cuneo DOP, i formaggi di montagna Castelmagno DOP, Raschera DOP, Valcasotto ed un formaggio caprino della Val Tanaro accompagnati dal pane artigianale Patate e Porri De.Co. di Garessio. Seguono tre appuntamenti organizzati in collaborazione con Baladin, il Birrificio Agricolo Artigianale di Teo Musso, che ci ospita nelle sue sedi di Bologna, Roma e Genova. Concluderemo la tournée a Montecarlo, in occasione della nostra partecipazione al 25° Salone Montecarlo Gastronomie. Gli incontri propongono il racconto delle eccellenze del nostro territorio, a cura della Vice Presidente dell’ATL, voce storica di Radio Montecarlo, Gabriella Giordano in abbinamento ad una dimostrazione culinaria proposta dalle mani esperte di Alessandra Ingenetti, chef Slow Food membro dell’Associazione Cuochi della provincia Granda.  Roma ha dimostrato molta attenzione all’evento ed alle proposte di itinerari e soggiorni illustrati dai responsabili dell’Azienda Turistica Locale.
 
 




Ariccia, grande partecipazione per la Giornata Nazionale dell’Ordine di Malta Italia

Sabato 15 ottobre Piazza di Corte, la bellissima Piazza disegnata dal Bernini antistante Palazzo Chigi, è stato uno dei teatri della III Giornata Nazionale dell’Ordine di Malta Italia. L’iniziativa ha visto il Sovrano Militare Ordine di Malta – SMOM presente in 31 Piazze Italiane. Rappresentati, oltre alle Delegazioni in cui si articolano i 3 Gran Priorati Italiani, anche il CISOM (Fondazione di diritto melitense con finalità di protezione civile, sociale, sanitario assistenziale, umanitario e di cooperazione) e il Corpo Militare ACISMOM (corpo speciale ausiliario dell’Esercito Italiano, con il quale coopera per il soccorso sanitario e umanitario in caso di guerra, pubblica calamità e di emergenza).

Scopo dell’iniziativa, far conoscere il lavoro svolto quotidianamente dai tanti volontari al servizio delle persone e delle famiglie che si trovano in difficoltà e presentare i diversi progetti e le iniziative che l’Ordine ha strutturato negli anni, sia a livello locale e nazionale.

Gli stand allestiti per l’occasione in Piazza di Corte hanno ricevuto la visita di circa 500 visitatori, molti dei quali hanno approfittato di una postazione organizzata direttamente presso gli stand per effettuare misurazioni di pressione e glicemia o sottoporsi ad uno screening sulla maculopatia.

Effettuate anche diverse dimostrazioni di manovre per la rianimazione cardiocircolatoria e la disostruzione delle vie aeree. Grande soddisfazione espressa dal Delegato, M.se Alessandro Bisleti: “Ci tenevamo molto ad essere presenti in una piazza dei Castelli Romani, dove gli sforzi dell’Ordine sono sensibilmente aumentati negli ultimi anni. Il nostro primo pensiero è andato ovviamente ad Ariccia, indissolubilmente legata alla storia del nostro Ordine per via del Principe Ludovico Chigi Albani, nostro Gran Maestro dal 1931 al 1951. Sono quindi estremamente grato al Sindaco Gianluca Staccoli e a tutta l’Amministrazione Comunale per aver ospitato in questa loro bellissima piazza questo evento per noi così importante”.

L’evento, patrocinato dai Comuni di Ariccia, Albano Laziale, Grottaferrata e Nemi, ha visto la gradita visita di diversi politici e rappresentati delle amministrazioni locali. Tra gli altri, oltre al Sindaco di Ariccia Gianluca Staccoli che faceva gli onori di casa, l’On. Marco Silvestroni, l’On. Maria Spena, l’On. Fabrizio Ghera, il Sindaco di Marino Stefano Cecchi, il Vicesindaco di Albano Laziale Luca Andreassi, il Consigliere di Albano Laziale Roberto Cuccioletta e il Consigliere di Ariccia Emilio Tomasi e il Consigliere di San Cesareo Stefano Roma.




Cantagiro 60esima edizione: vince la band XGiove

Una Finalissima strepitosa è andata in scena presso il Teatro Comunale di Fiuggi a conclusione della 60esima edizione de “Il Cantagiro”, con una lunga ed intensa serata che ha visto avvicendarsi sul palco gli artisti, gli ospiti speciali e tantissime sorprese ed iniziative per celebrare questo importante anniversario.
 
Sul palco, prima di iniziare, il saluto e l’in bocca al lupo di Alioska Baccarini, Sindaco di Fiuggi a tutti i finalisti presenti. Ad aggiudicarsi la meritata vittoria la band XGiove premiati da Dario Salvatori, seconda classificata Valentina Ambrosio premiata dal Patron Enzo De Carlo e terzo podio ex aequo per Elena D’Elia ed Alessio Caterini premiati da Francesca Alotta.
 
I vincitori dei premi speciali sono stati: nuovamente Alessio Caterini per il Premio “Sergio Bardotti” consegnato da Carmen Di Domenico e Valentina Ambrosio per il Premio “Little Tony” consegnato da Angelo Petruccetti; a seguire Keys per il Premio “Nuovo Imaie” consegnato da Isabeau e Marco Zingaretti; Elena D’Elia per il Premio “Roka” consegnato da Roberto Cannizzaro; Nicolò Filippucci per il Premio “Mio” consegnato da Elvino Echeoni; Mauro Cesaretti per il Premio “Radio Italia Anni 60” consegnato da Maurizio Guccini; Inciso per il Premio “Critica -2 Righe” consegnato da Lorenzo Echeoni.
 
Infine si è esibito il vincitore del Premio “Emozione”, Fabrizio Giannini con il brano “Paesaggi e Personaggi”.
 
La serata è stata condotta da Marco Zingaretti e Giulia Carla De Carlo, insieme alle incursioni del duo comico I Lolli, alias Matteo Buselli e Alessandro Pepe e alla presenza degli ospiti speciali Francesca Alotta, il giornalista e critico musicale Dario Salvatori, Isabeau regista e autrice di musical ed il cantante padovano Marc, che a breve pubblicherà un nuovo singolo in collaborazione con l’artista internazionale Macy Grey. Sul palco, anch’essi ospiti di riguardo, Alberto Giovinazzo – vincitore Cantagiro 2020 e Raffaella Carleo – vincitrice Cantagiro 2021.
 
Come si può dedurre, la serata è stata arricchita da tantissime emozioni non solo per i vincitori ma per tutta l’organizzazione e lo staff: Il Patron Enzo De Carlo ed il Direttore Generale Elvino Echeoni, visibilmente emozionati, hanno ringraziato tutti gli artisti, il pubblico, gli ospiti e gli sponsor oltre ad un ringraziamento speciale a tutta l’Amministrazione Comunale di Fiuggi, in particolar modo all’Assessore alla Cultura Dr.ssa Marina Tucciarelli (Vicesindaco) e all’Assessore al Turismo Dr.ssa Simona Girolami.
 
Non sono mancati i momenti di celebrazione per l’anniversario della sessantesima edizione, con tante sorprese, curiosità e ricordi; tra le iniziative speciali segnaliamo l’emissione di un “annullo filatelico” speciale di Poste Italiane realizzato appositamente con un disegno artistico del maestro e Direttore Generale Elvino Echeoni.
 
Un traguardo meritato che Il Cantagiro si è guadagnato grazie alla sua specifica identità, quella di un “festival canoro itinerante”, ispirato al Giro ciclistico d’Italia, che da oltre mezzo secolo porta alla ribalta le nuove voci del nostro panorama musicale, grazie al reclutamento di cantanti ed artisti in tutta Italia, da Nord a Sud. Lo spirito itinerante ed il coinvolgimento del pubblico sono stati da sempre il segno distintivo del concorso, che ha tenuto a battesimo tra i più grandi artisti italiani. Un’affascinante storia tra musica, costume e cultura, testimone di avvenimenti storici e sociali, che hanno accompagnato l’evoluzione del nostro paese.
 
 
E di certo la storia non finisce qui! L’appuntamento si rinnova il prossimo anno con altre festose ed allegre carovane in musica in giro per l’Italia!
 
 
 
 
 
 
 



Colleferro, super nonno sconfigge il covid e spegne 100 candeline

COLLEFERRO (RM) – Pomeriggio di grande emozione nella RSA “Aurora Hospital” di Colleferro, dove il signor Gildo ha raggiunto l’invidiabile traguardo del secolo di vita e tutti gli altri ospiti, i familiari e il personale della struttura si sono riuniti per festeggiare insieme a lui questa ricorrenza. 
 
Gildo Colavecchi, supernonno di Anagni, classe 1922, da tutti definito “affascinante e carismatico” fin da giovane, è tutt’oggi un vero combattente: infatti, con dignità, ha affrontato anche la sfida contro il Covid, vincendola.
 
I festeggiamenti in onore di Gildo sono stati una splendida occasione per gioire insieme e il super nonno ha ricevuto alcuni doni, che hanno suscitato in lui forti emozioni positive. Al rinfresco organizzato in suo onore erano presenti la sua famiglia e anche gli altri ospiti della residenza, tutti riuniti per l’evento.
 




Merano, partito il count down per la 30esima edizione dei mercatini di Natale

Il villaggio tradizionale tirolese sarà riproposto in Piazza della Rena con un progetto tutto nuovo

In assoluto tra i più antichi d’Italia, i Mercatini di Natale di Merano festeggiano quest’anno il trentesimo anniversario e tornano in grande stile dal 25 novembre al 6 gennaio, con una suggestiva festa di inaugurazione il 24 alle ore 17.

Più di 60 casette in legno saranno protagoniste ai mercatini con il loro moderno design, ispirato alle vette che circondano la città, e ospiteranno un’attenta selezione di prodotti, espressione dell’artigianalità del territorio e della tradizione culinaria altoatesina. Tutto da vivere e gustare immersi in un’atmosfera autentica natalizia che probabilmente è la vera unicità dei Mercatini di Merano tra il fiume Passirio, i portici, le passeggiate, il Kurhaus, l’illuminazione della città e le montagne tutt’intorno.

Ecco una selezione delle cose più belle da visitare durante la prossima edizione

Il villaggio tradizionale tirolese sarà riproposto in Piazza della Rena con un progetto tutto nuovo, che porterà in città una tradizionale e accogliente “Almhütte” di ben 100mq, decorata secondo il gusto natalizio altoatesino, dove si potranno gustare le migliori specialità culinarie locali.
La Almhütte sarà anche sede del Goldys Club, il progetto di successo dedicato ai bambini dove anche gli adulti avranno possibilità di cimentarsi in laboratori pratici, come la preparazione dei canederli o la creazione di una corona d’avvento. Per gli amanti delle degustazioni ci sarà, inoltre, una speciale degustazione di gin. Non mancheranno i momenti musicali e un programma completo di laboratori, attività e musica, aggiornato sul sito ufficiale dei Mercatini di Merano.

L’Albero infopoint, già punto di riferimento nel cuore della manifestazione per farsi guidare tra i numerosi punti di interesse, quest’anno si arricchisce di piccole eccellenze dell’enogastronomia del territorio, attentamente selezionate tra le aziende altoatesine. Sempre al suo interno sarà acquistabile anche la tazza ufficiale dei Mercatini di Merano, che per il suo trentesimo anniversario avrà un prezioso design dorato, imperdibile per i collezionisti. In esclusiva saranno in vendita anche il berretto e la fascia “RE-BELLO x Merano”, 100% cashmere riciclato, 100% Made in Italy sviluppato in collaborazione con Rifo-Circular Fashion, oggetto testimone dell’impegno della manifestazione a rendersi promotore di attività sostenibili.

Da non perdere anche le visite guidate, momenti ideali per scoprire cultura, luoghi nascosti e aneddoti della città, dalla suggestiva visita guidata “A lume di lanterna” a quella naturalistica “I segreti di Merano giardino d’inverno”, per scoprire le storiche passeggiate che hanno reso Merano tra le più famose città-giardino.
Molto interessante anche la visita del Kurhaus, gioiello Jugendstil tra i simboli della città, elegante edificio che fa da sfondo ai Mercatini di Merano.

In Piazza Terme torneranno le colorate sfere, eleganti palline di Natale dove degustare ottime pietanze altoatesine accompagnate da una ricca carta vini.

È richiesta la prenotazione tramite app, maggiori info su www.termemerano.it. Inoltre, divertimento all’aria aperta con la pista di ghiaccio, il panoramico Skybar e i Christmas Aperitif ogni sabato mattina fino a Natale, con musica dal vivo.

Tra gli stand storici o interessanti:

  • “Dolciumi Dressel” l’immancabile stand degli spiedini di frutta ricoperti di cioccolato e di panpepato e “Schlossbeck”, un vero must della manifestazione, con le sue Dinnede preparate e cotte al forno sotto gli occhi dei visitatori;
  • Roman Perfler”, “l’oste del castello Pienzenau”, oggi anche scrittore, che vanta un’esperienza di più di 40 anni nella gestione di castelli dell’Alto Adige e ama trasmettere la sua passione per il medioevo e per le ricette autentiche altoatesine. Da lui ci si mette in coda per assaggiare il suo panino con arrosto affumicato.
  • “Al bosco incantato”, del giovane Matteo Menegotto, è una grotta di fate, gnomi e creature magiche realizzate in ceramica che prendono vita attraverso il racconto delle loro fiabe e saghe.
  • “By Mommy”, fondata da Kathi, sarta e mamma di tre bambini, che cuce a mano articoli per neonati e bambini utilizzando solo tessuti 100% certificati e 100% passione.
  • la new entry “Rescheralm – Hanslini”, il progetto culinario curato da Elin e Hannes. La giovane coppia porterà in città la vita alpina e in particolare saranno serviti piatti tradizionali realizzati con materie prime di produzione propria.
  • “Fischerhof”, punto di riferimento al mercatino per gli appassionati di distillati, con un’offerta di ben 45 diversi prodotti tra grappe premiate, brandy fruttati, liquori, gin e rum. La cultura della distillazione è propria del maso Fischerhof, a Cornaiano, da più di 100 anni e con la loro esperienza e professionalità guidano gli ospiti alla degustazione e all’acquisto.
  • “Hundebar” un angolo riservato ai cani attrezzato con ciotole d’acqua e cibo presso lo stand “Simon Schönweger”, che intende accogliere al meglio anche i visitatori a quattro zampe.

I Mercatini raggiungono quest’anno un altro traguardo altrettanto importante, ovvero, la decima edizione certificata “Green Event”. Insieme agli altri Mercatini Originali dell’Alto Adige, la manifestazione ha lavorato edizione dopo edizione al miglioramento della propria impronta ecologica e invita i visitatori a condividere i valori di eco-sostenibilità.

I Mercatini resteranno aperti da lunedì a giovedì, dalle ore 11 alle 19 (gastronomia fino alle 21); venerdì, sabato e festivi dalle ore 10 alle 20 (gastronomia fino alle 22.30); domenica dalle ore 10 alle 19 (gastronomia fino alle 21).
Aperture speciali: 24 e 31 dicembre, dalle ore 10 alle 15.30 (gastronomia fino alle 17). Il mercatino resta chiuso il 25 dicembre.




Marino, avventure con la bussola: alla scoperta delle basi dell’orienteering

Il 15 ottobre, a Marino, si terrà una piacevole esperienza educativa per bambini e ragazzi a partire dai sei anni tra i boschi vicini a uno dei più rinomati borghi dei Castelli Romani. L’esperienza proposta, organizzata con l’Associazione GECO socia della DMO Castelli Romani, consiste in una vera e propria esplorazione del bosco volta al completamento di un obiettivo, dopo aver appreso le basi dell’orienteering. Ma cosa vuol dire orienteering?L’orienteering è un vero e proprio sport che premia chi riesce a esplorare con sicurezza un territorio sconosciuto, per il quale esistono anche delle competizioni e dei campionati. Durante questa esperienza, famiglie e bambini avranno l’opportunità di apprendere le basi dell’orientamento e i rudimenti della topografia.I partecipanti saranno divisi in piccole squadre, ognuna dotata degli strumenti necessari, e dopo aver appreso le nozioni basiche si terrà una vera e propria competizione di orienteering che premierà chi riuscirà a trovare il maggior numero di lanterne nell’arco temporale stabilito.Una vera e propria missione nel Bosco del Ferentano, nel quale saranno disposte otto lanterne da localizzare grazie alle mappe in dotazione, le quali dovranno essere bucate con il bucatore in prossimità della propria lanterna, a dimostrazione dell’avvenuto ritrovamento.L’esperienza è consigliata a bambini al di sopra dei sei anni che non hanno mai provato l’orienteering. Si percorreranno circa 2 chilometri. Esperienza disponibile anche in lingua inglese.L’appuntamento è fissato alle ore 10.00, presso il Bosco Ferentanum, SP217, n. 6, a Marino. Si consiglia di portare dell’acqua, abbigliamento e scarpe comodi e adeguati al tempo atmosferico.Prenotazione obbligatoria sul sito https://www.visitcastelliromani.it/esperienze/