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Roma

CASTELLI ROMANI, USURA E ESTORSIONI: MAXI BLITZ DI POLIZIA E CARABINIERI

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Tempo di lettura 3 minuti Manette per 7 persone tra Ariccia, Albano Laziale, Lanuvio e Genzano. 5 perquisizioni a Marino, Castel Gandolfo e Cave a carico di altrettanti indagati.

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Red. Cronaca
Castelli Romani (RM)
– Nella mattinata odierna gli agenti del Commissariato di P.S. di Albano Laziale e i Carabinieri della Compagnia di Velletri hanno dato esecuzione, in Roma, Ariccia, Albano Laziale, Lanuvio e Genzano di Roma ad un provvedimento cautelare – emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri dott. Gisberto Muscolo su richiesta della locale Procura diretta dal Dott. Francesco Prete – nei confronti di 7 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di usura, estorsione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, attività finanziaria abusiva e violazione degli obblighi della Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Contestualmente sono state eseguite ulteriori 5 perquisizioni delegate in Marino, Castel Gandolfo e Cave a carico di altrettanti indagati.    

L’attività investigativa convenzionalmente denominata “GAME OVER”, condotta dal dicembre 2015 al Marzo 2016 congiuntamente da Carabinieri e Polizia di Stato ed in particolare dai militari della Stazione di Ariccia e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Velletri e dagli agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato P.S. di Albano Laziale e coordinata dai PM Dott. Taglialatela e Dott.ssa Corinaldesi della Procura della Repubblica di Velletri, ha consentito di far emergere un collaudato giro di usura nel territorio dei Castelli Romani con base operativa tra i comuni di Ariccia e Albano Laziale. Nel corso delle indagini, svolte con ausilio di attività tecniche di intercettazione telefoniche e ambientali, sono state individuate molte vittime tra cui imprenditori, commercianti e privati cittadini, che venivano continuamente vessate mediante condotte intimidatorie ed estorsive per ottenere il pagamento delle rate concordate per la restituzione del debito. Il tasso usurario applicato variava tra il 120% e il 140% annuo. Tra le vittime ben 7, individuate dagli investigatori, hanno collaborato alle indagini confermando le responsabilità a carico degli arrestati. Contestato inoltre al principale indagato, un 48enne di Albano Laziale appartenente ad una nota famiglia del luogo per precedenti specifici, il reato di esercizio abusivo di attività finanziaria. Sono emerse altresì ripetute violazioni alla normativa sugli stupefacenti con vari sequestri di Cocaina, Hashish e Marijuana.

Nel corso delle attività d’indagine erano già stati tratti in arresto in flagranza di reato nr. 6 soggetti per detenzione e spaccio di stupefacenti e nr. 3 soggetti su Ordinanza custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Velletri ed eseguita a febbraio 2016 per rapina, estorsione, sequestro di persona e lesioni personali a carico di un agente immobiliare, vittima di un singolo episodio estorsivo. Dalle conversazioni intercettate dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato, tra le vittime e gli aguzzini, è emerso chiaramente un sistematico ricorso alla forza intimidatrice, consistita in minacce, lesioni a seguito di violente aggressioni fisiche fino ad arrivare al sequestro di persona per costringere una vittima a corrispondere gli interessi del debito contratto.

Per spiegare i metodi adottati dagli usurai sono eloquenti i passaggi di alcune conversazioni intercettate: “… portame i sordi vai a trovare i soldi!,…stasera te vengo a casa !!!  movete valli a cercà e portameli perchè veramente ti strucino per terra fino a che non te consumo!”, tanto che una delle vittime al fine di onorare il debito è stata costretta a vendere  un appartamento e la sua autovettura.

Al fine di dare un idea, sul sistema adottato da tutti gli appartenenti al sodalizio, per scandagliare l’affidabilità di un potenziale cliente, l’incaricato era solito richiedere il deposito di garanzie (oggetti preziosi assegni privi di beneficiario e data, titoli cambiari) che sarebbero stati restituiti a debito onorato. Come  emerso dalla conversazione intercettata tra uno degli arrestati ed una donna in difficoltà economica che aveva richiesto una somma di denaro: “vabbè intanto vi anticipo signo' io..io col socio mio chiedo una garanzia, na collana qualcosa de prezioso il tempo che lei risolve e poi glielo restituiamo”. Inoltre gli aguzzini erano soliti richiedere l’individuazione di un garante (preferibilmente di sesso maschile) a carico del quale si sarebbe proceduti ad una riscossione coatta in caso di mancato adempimento: “  allora sei io per ditte le faccio un esempio, se lei domani mattina me scappa io con chi me vado a vedè? Non ma posso prende con una donna, perchè e donne non si toccano! Ma caso mai posso parlà con tuo marito”.

Qualora l’usurato ritardasse i pagamenti si arrivava all’utilizzo di metodi violenti “io oggi te ri-massacro  –  oggi te sfonno oggi – allora appena attivo te rompo i denti subito subito – te rompo le costole.”

I pestaggi alle vittime venivano commentati con scherno dagli esattori:  “ Ah Ah! ( risate )  Gli hai menato –  Hai sentito? –  Ma gli hai menato in diretta proprio? –  E n'hai sentito? Ah Ah ! (risate)”  


Fortunatamente alcune vittime hanno trovato la forza di reagire alle violenze collaborando con Polizia di Stato e Carabinieri allo smantellamento  di un sistema usurario che da anni è radicato nell’area dei Castelli Romani.  Tra i destinatari delle misure restrittive per 5 soggetti si sono aperte le porte del Carcere di Velletri mentre gli altri 2 sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni agli arresti domiciliari.  
Questa mattina, nel corso di una delle perquisizioni delegate, è stata arrestata una ottava persona, di origini albanesi, che deteneva in casa 2Kg di hashish divisi in panetti, 150 gr di cocaina ed il necessario per la preparazione delle singole dosi.
 

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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