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Roma

CASTELLI ROMANI: TRAVASO DI CULTURA AL MUSEO DEL VINO DI MONTE PORZIO CATONE

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Tempo di lettura 2 minuti L'inaugurazione della nuova applicazione, compatibile con i moderni telefonini e tablet, è prevista per oggi 26 maggio alle ore 10:30

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Redazione

Monte Porzio Catone (RM) – Con un'applicazione Wi-fi il Museo Diffuso del Vino si dota, primo museo dei Castelli Romani, di uno strumento multimediale che gli consentirà un vero e proprio "Travaso di Cultura", dai detentori della memoria storica ai visitatori del museo.

L'inaugurazione della nuova applicazione, compatibile con i moderni telefonini e tablet, è prevista per oggi 26 maggio alle ore 10:30, a seguire il museo resterà aperto al pubblico per l'intera giornata, i locali del Museo Diffuso del Vino si trovano a Monte Porzio Catone in via Vittorio Emanuele II ai civici, 22/32/46.

La manifestazione, promossa dall'Assessorato ai Beni Culturali e dall'Assessorato alla Cultura, è l'ultimo lavoro del Polo Museale di Monte Porzio Catone, diretto dall'archeologo Massimiliano Valenti.

Il progetto "Travaso di Cultura" è stato curato da Simona Soprano – dell'associazione Manacubba e responsabile del Museo Diffuso del Vino – e Maurizio Taglioni – giornalista enogastronomico e direttore responsabile di lavinium.com. Nella sua prima applicazione ha visto la realizzazione di una ricerca socio-antropologica sul campo volta alla raccolta degli antichi saperi che gravitano intorno al mondo della vitivinicultura dell'area dei Castelli Romani. La cospicua documentazione raccolta nel corso dell'indagine è stata riorganizzata in una serie di documenti video il cui scopo è quello di restituire voce agli oggetti che compongono la collezione museale.

La Cantina Sociale di Monte Porzio Catone nel corso della manifestazione sarà lieta di presentare e offrire i suoi vini nella Sala degustazione del museo, «nel museo – spiega il sindaco Luciano Gori -, da sempre, la memoria delle nostre tradizioni incontra i migliori prodotti della nostra terra, quali frutti di un profondo percorso di ricerca e innovazione. La memoria del passato, le aspettative del presente e le speranze nel futuro si abbracciano nei locali di via Vittorio Emanuele II».

Grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie sarà possibile, con un comune cellulare tecnologicamente avanzato o con un tablet, leggere il codice Qr Code e tramite la rete Wi-fi visualizzare sullo schermo il filmato che spiega la natura e l'utilizzo dell'oggetto a cui il Qr Code si riferisce. Oltre al recupero della memoria storica connessa al mondo della vitivinicoltura dell'area dei Castelli Romani, «uno degli scopi di questo progetto – spiega Simona Soprano – è che le conoscenze si possano apprendere direttamente dai testimoni che da noi sono stati intervistati». Il museo arricchisce il concetto di fruizione trasformando contenuti tradizionali in esperienza multimediale, passando dalla staticità alla mobilità culturale, favorendo l'accesso alla conoscenza delle opere e il 'Travaso di Cultura'.

«Come assessore ai beni culturali – aggiunge Giulio Cupellini – non posso che essere soddisfatto del progresso tecnologico del Polo Museale di Monte Porzio Catone, questa tecnologia in tutti i Castelli Romani viene per la prima volta utilizza nella nostra città, è per noi motivo di orgoglio che conferma il buon lavoro svolto dal Polo Museale diretto dall'archeologo Massimiliano Valenti».

«Si tratta – conclude l'assessore alla cultura, il vicesindaco Massimo Pulcini – di una tecnologia che è alla portata di tutti i visitatori, quasi tutti i cellulari moderni sono infatti compatibili con l'applicazione che può essere utilizzata anche tramite tablet. Comunque, chi non fosse fornito della dovuta strumentazione potrà usufruire del tablet di cui il Museo Diffuso del Vino si doterà».

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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