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Redazione Lazio

CASTELLI ROMANI SAN RAFFAELE, TRA VELLETRI E MONTE COMPATRI LA POLITICA SI SPACCA E INTANTO… I CITTADINI CI RIMETTONO LA SALUTE

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Tempo di lettura 4 minuti Servadio: "forse mi sbaglio, ma penso che si tratti solo di schermaglie costruite da qualcheduno che gioca sulle spalle di chi ha bisogno dei malati"

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De Carolis: "queste situazioni hanno ripercussioni gravissime sulla salute dei cittadini"

 

Chiara Rai

A due passi dalla capitale il quadro della sanita' accreditata al Ssn che toglie le tende ha provocato differenti umori dei primi cittadini, prese di posizione politica opposte e mal di pancia dei sindacati. C'e' condivisione sul fatto che la sanita' dell'hinterland e' al capolinea. Continuano le punzecchiatine tra partiti, gli spartiacqua si fanno piu' evidenti, ciononostante in ballo ci siano i malati e il rischio di compromettere la salute dei cittadini. E' evidente che non sia stato un solo intestino a digerire la notizia che il Gruppo San Raffaele da poco ha avviato le procedure di cessazione delle attività sanitarie operanti nella regione con la dimissione di 2098 pazienti e la cessazione di 2074 rapporti di lavoro in essere. Prendiamo ad esempio il caso di Velletri: a giugno il Tar ha di fatto annullato la delibera del commissario ad acta Polverini che a giugno del 2011 ha revocato l'accreditamento di 402 posti letto. Qui la sinistra, partendo dalla Regione per finire con l'amministrazione comunale ha partecipato a comizi, fiaccolate, manifestazioni per impedire che la Regione chiudesse la struttura, addirittura sotto Natale si e' tenuto un consiglio straordinario in clinica per chiedere ulteriori proroghe. " Diffidero' la Regione ad adempiere quanto stabilito dal Tar tramite l’istituzione di un commissario ad Acta – dice il sindaco di Velletri Fausto Servadio che sulla storia della chiusura delle strutture del Gruppo nel Lazio ha dei dubbi – forse mi sbaglio, ma penso che si tratti solo di schermaglie costruite da qualcheduno che gioca sulle spalle di chi ha bisogno dei malati. Con la spending review ci sarebbero 3,7 posti letto per per mille abitanti qui non abbiamo neppure un posto letto per mille abitanti e gli imprenditori si mettono a fiancheggiare i casi dei dipendenti e poi? Ognuno deve fare il proprio lavoro,  il malato non puo' subire schermaglie che alla fine giustificano delle azioni per favorire qualche amico di partito o di corrente, è una cosa vergonosa!". Per Servadio la destra e' stata una grande assente: "per quanto mi risulta la sinistra tutta e' stata vicino ai dipendenti e ai cittadini in questa battaglia – conclude il primo cittadino veliterno – poi se segretamente facciano accordi non lo so' e non mi risulta. I sindaci non sono politici, amministrano gli interessi dei cittadini". Ma Velletri e' un capitolo che si chiuso quando e' stata ufficialmente battezzata la nuova clinica San Raffaele di Monte Compatri. Il colosso sanitario castellano, un edificio di sei piani affiancato da una palazzina di tre in un parco 35 mila metri quadri che conta ben 15 posti di medicina, 86 di riabilitazione ordinaria, 108 posti di RSA, 14 di hospice residenziale e 60 di psichiatria residenziale. Una realta' che avrebbe potuto garantire la continuità assistenziale ai cittadini dell’intera area sud dei Castelli. Di idea opposta il sindaco di Monte Compatri Marco De Carolis:"Capisco tutto – dice – ma non si può esasperare la situazione fino a questo punto, i servizi devono essere pagati e due anni senza un soldo non si puo' stare perche' queste situazioni hanno ripercussioni gravissime sulla salute dei cittadini. La sinistra non fa altro che prendersela con gli imprenditori, ma quest'ultimi non sono delle banche!".

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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