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Le amministrazioni dei Castelli che hanno deciso di lasciare l’Imu così come sta, almeno per la prima casa, sono: Ariccia, Frascati, Monte Compatri, Marino, Ciampino, Rocca di Papa. Mentre Lanuvio, Albano, Genzano, Nemi, Rocca Priora e Velletri hanno variato l’aliquota oltre che sulla seconda casa anche sulla prima.
Chiara Rai
I cittadini questo mese hanno dovuto fare i conti con l’indigesta Imposta Municipale Unica che ha rimpiazzato l’Ici riproponendosi ai contribuenti più sostanziosa che mai: nell’hinterland castellano la temuta aliquota sembra avere dei vorticosi sbalzi quasi fosse sulle montagne russe. Il primo incontro ravvicinato con l’imposta sul patrimonio immobiliare lo si è avuto il 18 giugno scorso, alla scadenza della prima rata. La seconda rata scadrà il 18 dicembre e dovrà tenere conto delle aliquote definitive e dell'importo dell'acconto. Solo per l'abitazione principale e relative pertinenze l'importo può essere suddiviso in tre tranche con scadenza 18 giugno, 17 settembre e 18 dicembre. Le aliquote Imu di base stabilite dal Governo sono: 0,4% (4 per mille) per le abitazioni principali e relative pertinenze; 0,76% ( cioè 7,6 per mille ) per gli altri immobili ovvero seconde case, case affittate, aree fabbricabili, terreni agricoli; 0,2% (2 per mille) per i fabbricati rurali strumentali. I Comuni hanno però la facoltà di modificare entrambe le aliquote al ribasso o al rialzo fino ad un massimo del 2 per mille sulla prima casa e del 3 per mille sulla seconda casa. Così, ad esempio, l’aliquota di base per l’abitazione principale che è del 4 per mille, i Comuni possono alzarla fino a 6 o ridurla al 2 per mille. C’è da dire però che gli sconti all’Imu di base sono difficilmente praticabili in quanto resta fissa la quota dello Stato pari al 3,8 per mille (cioè allo 0,38%). Le amministrazioni dei Castelli che hanno deciso di lasciare l’Imu così come sta, almeno per la prima casa, sono: Ariccia, Frascati, Monte Compatri, Marino, Ciampino, Rocca di Papa. Mentre Lanuvio, Albano, Genzano, Nemi, Rocca Priora e Velletri (quest’ultima per motivi forzati) hanno variato l’aliquota oltre che sulla seconda casa anche sulla prima. Ariccia mantiene lo 0,4 per cento sulla prima casa, ma porta gli altri immobili allo 0,95 nonostante il commissario prefettizio Enza Caporale abbia attuato un’azione di razionalizzazione della spesa. Idem Monte Compatri e in coda Marino che per gli altri immobili ha lo 0,93%, ad eccezione dei comodati d’uso gratuito ai figli che si assestano allo 0,8 per cento. Stesso trattamento di Marino a Rocca di Papa. Intanto, il sindaco di Frascati Stefano di Tommaso garantisce che entro il 30 settembre riuscirà a portare la prima casa al 2 per mille suggellando il tutto con un emendamento di maggioranza e intanto mantiene allo 0,4 la prima casa e la seconda al 10,6 per mille. A Velletri sono esenti dall’imposta tutti i terreni agricoli in quanto ricadenti in aree montane o di collina. Però, sempre a Velletri, nonostante la contrarietà del sindaco, l’Imu è al massimo a causa del passato dissesto finanziario, nonostante l’amministrazione Servadio abbia presentato tre bilanci consecutivi in avanzo di amministrazione. Stessa cosa per le aliquote di Rocca Priora. Lanuvio applica il 4,9 per mille sulla prima casa e il 9,6 sulla seconda, Genzano rispettivamente il 4,9 e il 10,6 e ad Albano 4,5 alla prima casa e 10,6 alla seconda. A Nemi il 4,5 per mille sulla prima e il 9,7 sugli altri immobili.
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