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Roma

CASTELLI ROMANI, INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MODENA

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Tempo di lettura 3 minuti L'appuntamento Martedì 3 luglio al Salotto del Vino della Gotto d'Oro

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I sindaci dei Castelli Romani, le istituzioni, i consorzi e le più grandi associazioni di categoria con un’assemblea autoconvocata hanno invitato i dirigenti della Camera di commercio, della Confederazione nazionale artigiana e del Palatipico di Modena ad un incontro per valutare quali iniziative è possibile avviare per superare la terribile  fase del dopo terremoto.

L'evento sarà in collegamento in diretta con radio Vaticana

Maurizio Torreggiani, presidente della Camera di commercio di Modena in vista dell'imminente assemblea del 3 luglio al Salotto del Vino, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a L'osservatore laziale.

 

Luigi Jovino

Come è oggi la situazione dell'agroalimentare in provincia di Modena?
L’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera svolta trimestralmente dalla Camera di Commercio di Modena, assieme a CNA e Confindustria provinciali, sta evidenziando un peggioramento del trend del settore. Dopo i positivi risultati registrati nel 2010 e nella prima metà del 2011, infatti, la situazione produttiva e commerciale si sta progressivamente deteriorando, fino a mostrare nel primo trimestre 2012 (ultima rilevazione effettuata) un calo tendenziale del -1,9% per la produzione e del -1% per il fatturato (rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Per quanto riguarda la domanda, si evidenziano incrementi molto contenuti: +1,6% per quanto concerne gli ordini interni e +1,5% per quelli provenienti dai mercati esteri.
La quota di fatturato esportata in media dalle aziende intervistate è piuttosto bassa: 12,3%. Il settore ha ancora ampi margini di miglioramento e potrebbe cogliere opportunità nei mercati esteri, vista anche la grande reputazione delle eccellenze agroalimentari della nostra provincia nel mondo.
Per quanto concerne appunto l’export, nell’anno 2011 le aziende agroalimentari della provincia di Modena hanno registrato un totale di 987 milioni di euro di merce venduta con un aumento del +11,1% rispetto al 2010. Nel primo trimestre del 2012 si sono esportati prodotti per 236 milioni di euro ed è continuata questa tendenza positiva, con un incremento del +10,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La struttura del settore in provincia di Modena si fonda su 9.133 imprese attive nell’agricoltura e allevamento a cui si aggiungono le  868 aziende dell’industria agroalimentare di trasformazione. I principali comparti di questa industria solo la lavorazione delle carni, le conserve alimentari, il vitivinicolo, il caseario.
Va detto tuttavia che il settore è stato largamente impattato dai recenti eventi sismici; anche se le stime sono ancora in corso, la conta dei danni sarà pesante e imporrà specifici interventi di sostegno.

Quali sono i prodotti a maggior rischio?
Dai recentissimi dati pubblicati dall’Istat sui consumi è emerso un calo tra aprile 2012 e 2011 del -6,1% a livello nazionale per quanto riguarda le vendite di prodotti alimentari, flessione che ha interessato tutti i segmenti della distribuzione, compresi i discount che fino ad oggi erano in crescita. Il settore alimentare è sempre stato considerato anticiclico: ecco perchè questo dato è preoccupante e dà la misura di quanto la crisi abbia iniziato ad intaccare il potere di acquisto delle famiglie.
In più, il sisma, come detto, ha causato gravissimi danni in particolare ai magazzini di Parmigiano-Reggiano e alle acetaie, dove stagionano due dei prodotti di punta della nostra tradizione alimentare, conosciuti in tutto il mondo per la loro elevata qualità.
I mercati esteri, come si è visto, continuano ad essere ricettivi, quindi la miglior difesa dalla negativa congiuntura rimane quella di puntare sulle esportazioni e di insistere sulla strategia di caratterizzazione dell’immagine dei nostri prodotti verso la qualità e la tipicità, che sono enormemente riconosciute e apprezzate, in tantissimi paesi stranieri soprattutto dai target di consumatori più abbienti.
 
Come potrebbe aiutarvi un assemblea di sindaci e ristoratori che si tiene a Marino?
Mi piace immaginare i ristoratori come coloro che sono vicini – e dunque in grado di intercettare – i gusti e le preferenze in campo alimentare della gente ed i sindaci come i soggetti istituzionalmente preposti all’attuazione di politiche di sviluppo in tale ambito (ovviamente non solo) tenendo anche conto delle eventuali indicazioni o comunque informazioni raccolte dai primi.
Dal rapporto sinergico possono dunque evidentemente derivare benefici al settore nel suo complesso.
Peraltro si tratta di iniziativa estensibile a più realtà, potendosi addirittura immaginare la creazione di una rete con vantaggi riferibili a tutta la filiera agroindustriale dei diversi territori coinvolti.
In questo senso valuto favorevolmente l’idea con l’auspicio che in fase attuativa si riesca davvero a fare sistema.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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