Connect with us

Roma

CASTELLI ROMANI, GARA CICLISTI: UNA "TRANQUILLA" DOMENICA DI PAURA

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti "Riportare a casa un bambino di 4 anni, con la febbre alta, bollicine in attesa di definizione e tanta rabbia. Chi pagherà per questo?"

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Castelli Romani – Dopo il Cattolico irritato che aveva scritto alla nostra redazione [NEMI: LA DOMENICA BESTIALE – IL CATTOLICO IRRITATO SCRIVE A L'OSSERVATORE D'ITALIA] denunciando alcune difficoltà che sarebbero scaturite a causa della gara ciclistica ai Castelli Romani, arriva una seconda lettera questa volta di una cittadina che denuncia la totale paralisi della viabilità e l'impossibilità di portare il proprio bambino all'ospedale a causa della totale disorganizzazione riguardo la viabilità dei Castelli Romani. "Una gara ciclistica coinvolge Roma capitale e i comuni dei Castelli romani, trasformando la domenica in un incubo per molti cittadini. – Scrive una cittadina che si firma Farida Criseo dell'area dei Castelli Romani alla nostra redazione –  La mia riflessione, – prosegue Farida –  vuole essere una testimonianza per questa domenica di rabbia, di incapacità organizzativa, di irresponsabilità amministrativa. Chiedo che il mio sfogo di cittadina e di mamma possa essere letto da molti cittadini, attraverso la diffusione presso gli organi di stampa."

Di seguito pubblichiamo la nota della cittadina Farida Criseo:

"Avventura della domenica. Uno dei miei figli si sveglia, dopo essere stato febbricitante tutta la notte, con quattro bollicine. L'esperienza di mamma mi dice che può essere varicella, purtuttavia, non essendo medico, decido di raggiungere Marino per andare alla Guarda Medica. Ciampino ne è sprovvista. Giro tra i dedali e le strade di Ciampino. Tutto bloccato, a causa di una gara ciclistica che coinvolge 8 comuni, compresa la Roma Capitale.
Decidiamo, allora, di raggiungere Marino attraverso via Anagnina.Al civico 480, nuovo blocco, sempre per la medesima gara. Allora chiamo la polizia, la polizia mi dice che non c'è altra soluzione che inviare sul posto un'autoambulanza.

Io sono una cittadina responsabile, non impegno un'autoambulanza per far diagnosticare a mio figlio una varicella. Rifiuto l'offerta e chiedo che mi venga concesso di raggiungere Marino. I poveri rappresentanti di Roma Capitale, mi dicono che non possono far altro che scortarmi al Pronto Soccorso più vicino, cioé Tor Vergata. Ma, è assurdo andare ad un Pronto Soccorso per farmi fare una diagnosi del genere, in codice bianco. Chiamo la Guardia Medica di Marino che mi dice che avrebbero lo stesso problema a raggiungere Ciampino. Sorvolo sul fatto che Ciampino è sprovvisto di una Guardia Medica, sorvolo sul fatto che è inconcepibile che medici di base e pediatri chiudano i loro servizi il venerdì per riattivarli il lunedì, come normali impiegati statali, sorvolo sul fatto che, per una gara ciclistica, si paralizzino, totalmente, 8 comuni, compresa Roma Capitale. Voglio sorvolare anche sul fatto che le gare sportive, così assurdamente concepite, creano una tale concentrazione di smog, a causa delle lunghe file di macchine incolonnate, che lo sport perde la propria essenza.

Ma voglio chiedere ai primi cittadini dei comuni di: Roma Capitale, Ciampino, Marino, Albano, Rocca Priora, Velletri, Ariccia, Lariano etc con quale dignità si presenteranno domani di fronte ai loro cittadini, impotenti e vittime di una loro folle decisione. Voglio chiedere se i cittadini possono ribellarsi a questo stato di cose o possono solo, come nel mio caso, riportare a casa un bambino di 4 anni, con la febbre alta, bollicine in attesa di definizione e tanta rabbia. Chi pagherà per questo?"

LEGGI ANCHE:

 

Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

Continua a leggere

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti