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CASTELLI ROMANI: FINE SETTIMANA CON IL MERCATO CONTADINO

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Tempo di lettura 2 minuti Ai Castelli Romani, l’80% della ricchezza prodotta è trasferita altrove, in altri territori attraverso le bollette dell’energia elettrica e termica, i prodotti che arrivano da lontano

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Redazione

Castelli Romani (RM) – Ecco le iniziative d’autunno che accompagneranno la nostra spesa in relax al Mercato Contadino Castelli Romani: i sapori e i saperi si arricchiranno ancor di più e non soltanto di verdura e frutta appena raccolta, pane fragrante, formaggi, vino e olio del territorio direttamente dai produttori nelle nostre sporte, ma anche di tante occasioni per confrontarci e scambiare idee su come migliorare la qualità della vita, nostra e degli altri.
Una domenica imperdibile:
domenica 20 ottobre ad Ariccia (parco Sporting Club Monte Gentile) : CASTELLI SOCIAL TOUR, promosso da Spazio In AriA e dal Centro MOI, con il patrocinio del Comune di Ariccia, ritornerà ad aspettarvi con il suo camper itinerante per divulgare benessere e salute: So-Sstare in un contesto di socializzazione e di incontro come quello del Mercato Contadino dei Castelli Romani, per offrire informazioni, distribuire materiali relativi ai servizi pubblici e privati presenti sul territorio.
Sul camper saranno presenti psicologi e operatori del benessere a disposizione delle persone interessate: per offrire colloqui di orientamento e informazioni sui servizi pubblici e privati del territorio dedicati al benessere psicofisico. E’ possibile effettuare all’interno del camper, colloqui informativi con gli psicologi di Spazio In AriA e gli operatori ed i nutrizionisti del Centro Moi Salute, due realtà che operano per la qualità della vita: salute psicofisica, delle relazioni intime, familiari e sociali, dell’ambiente in cui si vive.

Domenica 20 ottobre 2013 al Mercato Contadino Castelli Romani di Ariccia parte una giornata di sperimentazione per pratiche di economia ecologica e solidale. Verrà ospitata l’iniziativa “Mercato 100% Scec” – a cura di Arcipelago Scec, Cantiere Ecologia e Reseda Onlus.
Tutti i cittadini che vogliono partecipare possono portare oggetti da barattare (naturalmente in buone condizioni), propri lavori di artigianato; i prodotti del proprio orto, le officinali, i semi; le proprie capacità e conoscenze, per barattare il tutto attraverso l’uso dello Scec (solidarietà che cammina), un buono sconto locale che le persone interessate si scambiano. Lo Scec aumenta il potere di acquisto delle famiglie ed innesca circuiti economicamente e socialmente virtuosi. Possiamo definire gli SCEC come una “contabilità” della reciproca fiducia: metro di misura di una solidarietà fattiva, ecologica ed economicamente circolare e quindi per tutti conveniente.
Chi vuole partecipare può portare un proprio tavolino o un lenzuolo per esporre gli oggetti, poi dovrà decidere quanto vale il bene che offre e iniziare lo scambio con gli altri cittadini, ai partecipanti, attraverso un punto šcec, saranno dati gli šcec per iniziare il gioco serio dell’Economia Positiva. A questo gioco posso partecipare anche i bambini e le bambine, accompagnati dai genitori.
L’iniziativa è ospitata dal Mercato Contadino dei Castelli Romani che promuove l’economia a kmZero, l’agricoltura locale e la solidarietà ed è sostenuta dalla rete per l’Economia Positiva e da Cantiere Ecologia il gruppo di ecologia praticata ai Castelli Romani. Esperti di economia positiva saranno a disposizione per spiegare l’uso degli šcec e per raccontare quanto si sta facendo ai Castelli Romani in questo settore.

Ai Castelli Romani, l’80% della ricchezza prodotta è trasferita altrove, in altri territori attraverso le bollette dell’energia elettrica e termica, attraverso i prodotti che arrivano da lontano, attraverso gli sprechi e la corruzione. Nel 1970 invece era solo il 20%. Ci ricorda il direttore tecnico e scientifico di RESEDA onlus una cooperativa ecosolidale del nostro territorio: “Questa situazione impoverisce le economie locali, distrugge l’ambiente e degrada l’umanità che lavora. Creando invece attività lavorative che utilizzano le energie rinnovabili, sostenendo l’agricoltura e la produzione locale, creando un sistema eucratico e onesto possiamo riportare la ricchezza nei territori, creare comunità più resilienti, ecologiche e solidali.”

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Roma

Omicidio a Roma, venti anni a chi uccise e lasciò Michelle in un carrello

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“Ho commesso un reato gravissimo e voglio pagare per quello che ho fatto”.

Una lettera, poche righe, prima che il giudice del tribunale per i minori si ritirasse in camera di consiglio, prima che gli venissero inflitti 20 anni di carcere. E’ quanto ha letto in collegamento video dal carcere di Treviso l’imputato, il giovane di origini cingalesi che nel giugno dello scorso anno ha ucciso a coltellate Michelle Causo a Roma per poi lasciare il cadavere, chiuso in una busta di plastica, in strada abbandonato in un carrello a poca distanza da un cassonetto per l’immondizia nel quartiere Primavalle.

“L’ho uccisa ma non ho premeditato l’omicidio”, ha aggiunto l’imputato, all’epoca dei fatti 17enne come Michelle, che aveva scelto di essere giudicato con il rito abbreviato che consente uno sconto di pena. I genitori della ragazza erano presenti in aula al momento della lettura del dispositivo.

Con questa sentenza – ha detto la madre – riusciamo un pochino a dare giustizia a Michelle. È la prima volta che un minore prende 20 anni, ma se li merita tutti. Adesso andiamo avanti, ho un altro figlio e mi dovrò dedicare completamente a lui”. Il tribunale ha, di fatto, recepito l’impianto accusatorio della Procura.

Le aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in una sacca nera dell’immondizia. L’aggressione avvenne in un appartamento di via Dusmet. Il minore, nel tentativo di sbarazzarsi del corpo, non si preoccupò di ripulire la scena del crimine, tracce di sangue furono trovate ovunque a cominciare dall’androne del palazzo. L’esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina confermò il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere.

Tra i ragazzi si consumò una prima discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l’aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell’esame è emerso che il giovane colpì la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un’azione omicida che forse era iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque colpi sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti.

Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga, ci fu il drammatico e velleitario tentativo di lasciare il corpo lontano dal luogo dell’aggressione, la casa dove il ragazzo viveva. La madre, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre era in Sri Lanka.

Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell’immobile dove nel corso di una perquisizione venne trovata della droga, sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Nel corso dell’udienza del 29 maggio scorso l’imputato aveva fornito la sua versione di quanto accaduto in quella tragica giornata. Il giovane ha affermato di avere aggredito la ragazza con una prima coltellata perché si era sentito offeso da alcune affermazioni fatte da lei.

In merito alla ricerca su internet, effettuata il giorno prima dell’omicidio, su “come sferrare colpi letali”, l’imputato ha sostenuto di averla fatta perché doveva recarsi in una zona isolata e voleva capire come comportarsi in caso di eventuali attacchi. In base ad una perizia psichiatrica disposta dal tribunale l’imputato era, comunque, capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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