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CASTELLI ROMANI: DECLINO DI FORZA ITALIA E NUOVI EQUILIBRI NEL CENTRODESTRA

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Tempo di lettura 3 minuti Forse la situazione creatasi a Marino ha influenzato i comuni circostanti?

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di Chiara Rai

Castelli Romani
– Si avvicina a grandi falcate il giorno fatidico delle elezioni e sui Castelli Romani la battaglia dei consensi risulta quanto mai accesa. Solo pochi anni fa il centrodestra e il centrosinistra si fronteggiavano aspramente ma richiamavano alle urne elettori e consensi in un clima di sana competizione per l'alternanza. Sembrano passati secoli da quando il centrodestra governava la maggior parte dei Comuni castellani e del mare arrivando ad eleggere un proprio esponente quale presidente del Comitato di Rappresentanza della Asl. Tempi nei quali venivano espugnate le roccaforti della sinistra storica e il centrodestra arrivava a governare contemporaneamente le città di Albano Laziale, Ariccia, Marino, Velletri, Nemi, Grottaferrata, Anzio, Nettuno, Pomezia, Ardea.

Ebbene di quei tempi ora sembra esserci solo un opaco ricordo. Il Centrodestra si presenta diviso in quasi tutti i comuni e in particolare Forza Italia sembra vergognarsi di esporre il proprio simbolo in campagna elettorale. Le cause possono essere molte ma sembra impossibile che da quando alla guida di Forza Italia, nella Provincia di Roma, siede un esponente Castellano il partito abbia subito una catastrofica riduzione di consensi e un'emorragia di eletti e simpatizzanti mai vista prima.

Forse la situazione creatasi a Marino ha influenzato i comuni circostanti? E' possibile ma gran parte del lavoro di demolizione va ascritto ad una gestione miope del consenso mirato ad uso e consumo del segretario per le prossime elezioni regionali. Non contenti di aver frantumato il partito a Tivoli, Albano, Ciampino e Civitavecchia lo scorso anno ci si riprova quest’ anno ad Ariccia, Genzano, Nettuno e nella stessa Marino.

A Marino pesano come macigni gli addebiti, veri o presunti, che vengono fatti al Piccolo Leader che ha lasciato dietro di se solo macerie. Sembra dunque che stiano giocando un ruolo importante, oltre al disastro combinato dalle amministrazioni precedenti, anche le azioni che quotidianamente mette in campo la Procura della Repubblica di Velletri. Il Candidato sindaco Stefano Cecchi si sta muovendo nelle intemperie che stanno colpendo le passate gestioni. In questo panorama sta prendendo corpo la candidatura civica appoggiata da Fratelli d'Italia di Sabrina Minucci che ha raccolto il testimone per tutti coloro che, nel centrodestra non si riconoscono nelle passate amministrazioni. Oltre a lei corrono l’ex sindaco, già presidente della Regione e deputato per due mandati Giulio Santarelli, Eleonora Di Giulio che raccoglie parte del centro sinistra e il grillino Carlo Colizza.

Ad Ariccia il segretario provinciale di Forza Italia ha acconsentito a mascherare i pochi riferimenti rimastigli in un calderone civico che raccoglie esponenti che vanno dall'estrema sinistra alla destra palozziana. Tutto ciò per sfruttare il forte consenso che sembra stia ottenendo il candidato sindaco Di Felice. I consiglieri uscenti di Forza Italia hanno preferito appoggiare la lista di Fratelli d'Italia capeggiata da Cuccioletta quale candidato sindaco. Quattro i candidati a sindaco di Ariccia dunque, oltre a Di Felice e Cuccioletta corrono Mauro Serra Bellini che si presenta sostenuto dal Pd e una discreta coalizione di centrosinistra che però ha visto la defezione dell’ex piddina e presidente del Consiglio comunale Luisa Sallustio che corre sola con l”Italia dei diritti” e dall’Idv. Rita Foligno si candida con il Mo
vimento 5 stelle.

A Genzano accade l'esatto opposto di Ariccia, a fronte della candidatura del consigliere comunale Fabio Papalia, quale candidato Sindaco di un raggruppamento civico di centrodestra, Forza Italia decide di esporre il simbolo e andare da sola per marcare in altro modo la propria diversità.
Tutto ciò avviene a pochi mesi dal terremoto causato dall'emorragia provocata dalla scelta autonomista di Area Democratica che affiancando Fratelli d'Italia e confluendo nel nuovo partito ha ridotto ai minimi termini gli esponenti eletti in comuni importanti come Albano e Velletri. Area democratica con 5 consiglieri comunali ha rafforzato il partito della Meloni in netto dissenso con la politica suicida del coordinatore provinciale di Forza Italia. In questo caos epocale fare pronostici su ciò che accadrà risulta
molto complesso.

Di certo la scelta di Grillo di scomunicare i suoi adepti su alcuni comuni rende ancor più complesso il quadro. E di fatto sembra che la bandiera ammainata dal centrodestra e da Forza Italia in particolare sembra dare il passo, al Sindaco uscente Gabbarini, per una larga vittoria al primo turno a Genzano. Del resto Gabbarini è ancora sostenuto da un ampia coalizione di centrosinistra e ha governato bene portando a casa numerosi risultati e le primarie sono state già un grosso banco di prova.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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