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Roma

CASTELLI ROMANI: COME CAMBIA LA SANITA' OSPEDALE PER OSPEDALE

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Tempo di lettura 3 minuti Rete ospedaliera e aziandale approvate. Cianfanelli promette battaglia legale

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di Chiara Rai

Castelli Romani – Novantasei posti letto tagliati ai Castelli Romani e litorale nel distretto Asl RmH: il Nuovo Ospedale dei Castelli con il cantiere fermo da due mesi, lo Spolverini di Ariccia defraudato della fisiatria, Marino Laziale con una nuova e imponente veste di polo oncologico e Frascati potenziata così come Genzano che si attesta come “polo rosa”.

Poco dopo l’approvazione della rete ospedaliera, l’azienda sanitaria diretta da Fabrizio D’Alba approva l’atto aziendale con tutti i sindaci favorevoli tranne il primo cittadino di Ariccia Emilio Cianfanelli e con l’assenza di Nemi, Pomezia e Anzio.

La strada verso la razionalizzazione continua con tagli e spostamenti: le unità operative complesse quali la diagnostica, l’oncologia, gastroenterologia e altre passano da 105 a 84 mentre un drastico calo di 185 unità, lo registrano le unità operative semplici e quindi tutto ciò che è senologia, prestazioni diagnostiche e terapeutiche che passano da 294 a 112 unità.

Fatto sta che dopo la prima fumata nera per mancanza di numeri legali, subito dopo la ventata della riorganizzazione di Nicola Zingaretti, anche la RmH trova la quadra tra contestazioni e plausi.

Al Regina Apostolorum di Albano i posti letto passano da 210 a 194 con 16 in meno. L’ospedale San Giuseppe di Marino Laziale da 120 posti letto passa a 80 perdendone 40, l’ospedale di Ariccia perde tutti e 34 i posti letto che aveva, Velletri da 69 a 67, Pomezia da 105 a 101. Gli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno non perdono nulla: ne restano 177.

A Frascati crescono i posti letto da 143 a 162 e il sindaco Alessandro Spalletta si ritiene “quasi pienamente soddisfatto”: si è riusciti a conservare chirurgia e ortopedia. Arriva inoltre la terapia intensiva e aumenta la specializzazione della medicina generale, perché il vecchio reparto diventerà una grande area medica con ben 52 posti letto ordinari.

Il San Giuseppe di Marino Laziale scippa l’oncologia a Frascati assumendo un ruolo di “spoke”, ossia di centro ospedaliero a media intensità di intervento. Di fatto Marino Laziale perde i 98 posti letto ordinari per acuti ma ne acquista 52 in day hospital acuti, 25 post acuzie e 3 in Dh post – acuzie.

L’ex sindaco di Marino Laziale attuale consigliere regionale FI, Adriano Palozzi si dice molto soddisfatto per la rinascita del San Sebastiano quale “comprensorio meridionale di Roma, polo oncologico e ospedale diurno”.

A Genzano i dirigenti della Asl Fabrizio D’Alba e Narciso Mostarda confermano la necessità di mantenere la vocazione materno infantile. Si sta infatti lavorando sull’attivazione di una collaborazione con il Policlinico Tor Vergata Bambin Gesù di Roma per le pediatrie specialistiche, cercando di creare così un polo pediatrico a gestione mista.

L’ospedale Spolverini di Ariccia, l’unico nosocomio pubblico per la riabilitazione del centro sud e isole, perde “recupero e riabilitazione” che finisce a Marino Laziale nonostante siano stati impiegati per la struttura ariccina circa 8 milioni di euro per il reparto fisiatrico.

Il destino è quello di rimanere un contenitore con ambulatori vari e uffici amministrativi, ma il sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli, non ci sta e promette azioni legali in quanto questo depauperamento baipassa totalmente l’accordo di programma del 2007 con il comune di Ariccia che prevede che queste specialità approdino 15 mesi prima dell’apertura nel Nuovo Ospedale dei Castelli.

Quest’ultimo, con i lavori fermi da due mesi vive un momento critico dopo un avvio in quarta con l’appalto dei 68 milioni di euro che si esaurisce ad Aprile 2016. Vanno appaltati gli altri 76 milioni già previsti e per questo il primo cittadino di Ariccia intende convocare il collegio in questi giorni e qualora la direzione appaltante dovesse palesare inerzia, il collegio, come dice la legge, potrà decidere di sostituirla.

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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